Massi a Valbondione

Transcript

Massi a Valbondione
L’ECO DI BERGAMO
38
GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2015
Provincia
Il sopralluogo con Regione
e amministratori comunali
Dopo la caduta dei macigni, a Valbondione, si è
tenuto un sopralluogo con sindaco e rappresentanti della Ster-Sede territoriale della Regione.
[email protected]
www.ecodibergamo.it/cronaca/section/
Cadono macigni
vicino alle case
Sfollate 4 famiglie
Il macigno che si è appoggiato
al muro del garage degli
autobus della Sab a
Valbondione FOTO FRONZI
Valbondione. In località Bandera, il primo episodio
già settimana scorsa. Sgomberato anche il box della Sab
VALBONDIONE
ENZO VALENTI
Ancora una frana. Ancora famiglie sfollate. Dopo San
Pellegrino è la volta di Valbondione, in alta Val Seriana.
La caduta dei macigni è avvenuta in località Bandera, verso
la contrada Torre. I massi si sono fermati appena a monte di
alcune case, mentre uno si è appoggiato al muro posto a ovest
del garage dove vengono ospitati i pullman della Sab.
A seguito del pericolo di caduta di altri macigni il sindaco,
Sonia Simoncelli, ha emesso ieri un’ordinanza di sgombero
per quattro famiglie che abitano all’inizio della contrada e interdetto il parcheggio in garage
dei bus della Sab che, fino a pericolo cessato, sosteranno sul
piazzale antistante il palazzetto
dello sport. Le famiglie degli
sfollati, sei persone in tutto
(Rosalba Marzupio, Walter
Marzupio con la moglie Pierina, Viviana Marzupio con Ulisse Filisetti e Francesca Alberti) ,
saranno ospitate da amici o parenti. Afferma Rosalba Marzupio che è ospitata dall’amica Elda Alberti: «Sgombriamo malvolentieri, ci sono sempre disagi quando si abbandona la propria casa, ma è meglio stare al
sicuro per qualche tempo che
mettere a repentaglio la vita».
Dice il sindaco, Sonia Simoncelli, di professione architetto:
«La caduta dei primi sassi dalla
Bandera, alle pendici del Pizzo
Redorta, si è verificata venerdì.
Uno dei macigni, come ho potuto constatare sul posto, si è fermato sul sentiero che dal garage
Sab porta all’agriturismo di Selvasecca. La caduta degli altri
macigni, tutti di cospicue dimensioni, è avvenuta stamane
(ieri per chi legge, ndr) alle 9.
Tutti sono caduti poco prima
del vallo paramassi già esistente, senza, per fortuna, precipitare sulle prime case della con-
1 Gli evacuati
ospitati da parenti
e amici. Previsto
un intervento
da 75 mila euro
1 La Regione
dovrebbe finanziare
la messa in sicurezza.
L’area è da sempre
considerata a rischio
trada. Avvertita dai funzionari
della banca, mi sono subito recata sul posto dove sono arrivati
anche i vigili del fuoco di Clusone, i carabinieri di Fiorano, i volontari della Protezione civile
della Croce Blu di Gromo con il
responsabile Valerio Zucchelli,
il geologo Sergio Ghilardi, consulente del Comune, il tecnico
della Ster di Bergamo, Mauro
Fenice, e personale della polizia
locale del Consorzio Alto Serio.
Esaminata la situazione dopo il
sopralluogo dei tecnici, reso
difficile dalle pessime condizioni atmosferiche (pioggia battente sul fondovalle e neve dai
1.600 metri in su), abbiamo deciso di emettere l’ordinanza di
sgombero per quattro famiglie
e di non utilizzo del garage,
mettendo in sicurezza anche un
tratto della provinciale 49 con
la posa, ai margini della strada,
di blocchi di cemento alti due
metri».
«Intanto – prosegue il sindaco – abbiamo richiesto alla Ster
la somma, per intervento di
massima urgenza, di 75 mila euro, l’80% dei quali a carico della
Regione e il 20% a carico del nostro bilancio. Per i lavori di messa in sicurezza della località è
stata incaricata la ditta Vittorio
Lizzardi di Gromo. Domattina
(oggi per chi legge, ndr), il geologo Ghilardi sorvolerà in elicottero le rocce della Bandera,
per meglio definire la pericolosità sulla contrada Torre».
Il responsabile della Ster di
Bergamo, Claudio Merati, ha
affermato: «Da quanto riferitomi dal nostro tecnico, Mauro
Fenice, ci sono i presupposti
per un intervento di massima
urgenza. C’è anche il proposito
da parte del Comune, di allungare a valle, per circa 50 metri, il
vallo già costruito nel 1985 dal
Genio civile, in modo da offrire
Oltressenda Alta
Strada chiusa per Valzurio
Reti paramassi da posare
Rimane ancora chiusa, dalla località Camai, la strada che collega
Nasolino a Valzurio. Dove una
ventina di persone, così come era
già successo a gennaio, sono
isolate dal 17 settembre, con tutti i
disagi che questo comporta.
Soprattutto per i lavoratori che
ogni giorno devono raggiungere i
posti di lavoro sul fondovalle. Ma
anche per le altre persone che, per
le più varie esigenze, devono
Costruisce video su una storica frana
In Germania la mostra di un grafico
PREMOLO
Il suo sogno è di ricostruire la storia della frana
che nel 1666, partita da Valgoglio, distrusse i torni e le
fucine di Gromo, terra di fuoco, ferro e spade. Magari anche il disastro del Gleno, per
restare nella Bergamasca. Intanto, però, le soddisfazioni
arrivano da fuori provincia,
come quella che, dal videotour in 3D dedicato alla frana
di Piuro del 1618, l’ha portato
efJfznfTvwHL3SBi7WisobowLGlRABEw9CBVhGomvZY=
con il suo studio a Mannheim, in Germania, protagonista di una mostra che si è
chiusa a maggio. Sergio Castelletti di Premolo è il titolare dell’omonimo studio di
grafica e ha raccontato, anzi
fatto rivivere, un evento unico a livello europeo nella storia dei dissesti geologici delle
Alpi: l’imponente frana che
nel 1618 cancellò il paese di
Piuro, nella Valchiavenna, in
provincia di Sondrio, con i
I pannelli illustrativi
Sergio Castelletti
spostarsi verso Villa d’Ogna o
Clusone. L’isolamento sta avendo
anche riflessi negativi per i turisti
e gli escursionisti che solitamente
raggiungono in questo periodo le
baite del Moschel, i boschi e i
pascoli ai piedi della Presolana, del
Ferrante o del Timogno. Sostando
spesso a Valzurio, all’ostello
«Baita Valle Azzurra».Ma fino a
quando durerà questa situazione
di disagio? Spiega il sindaco di
Oltressenda Alta, Michele Vanoncini: « Se le condizioni meteo
saranno favorevoli e se riusciremo
ad avere presto le reti paramassi
penso che verso la fine della
prossima settimana potremmo
riaprire la strada. In questi giorni
la ditta Lizzardi di Gromo, dopo
aver tagliato alberi e cespugli
lungo il costone da cui si sono
staccati i macigni, sta provvedendo a innalzare i pali di sostegno
della rete paramassi, che sarà
lunga 30 metri e alta 4». La strada
da e per Valzurio viene aperta, per
gravi necessità, dalle 6 alle 8, dalle
11 alle 14,30 e dalle 17 alle 19,30.
suoi mille abitanti. Si tratta
del primo esempio di utilizzo
della tecnologia informatica
laser-scanner per la ricostruzione di trasformazioni morfologico-paesaggistiche di un
territorio ed è una vera e propria esplorazione virtuale
spazio-temporale che ha così
consentito di raccontare la
storia del borgo attraverso
un’impressionante ricostruzione dell’antica frana e delle
successive trasformazioni
del paesaggio.
Il video, con straordinaria
efficacia e precisione, mostra
le tragiche vicende storiche
del borgo di una zona della
Valchiavenna, la Bregaglia
italiana. Racconta gli anni
fiorenti di inizio Seicento, la
frana del 4 settembre del
1618, le modificazioni successive che hanno segnato il territorio e gli affascinanti resti
di palazzi nobiliari dell’epoca, il cinquecentesco Palazzo
Vertemate e i ruderi di Palazzo Belfòrt che, dopo le indagini archeologiche, sarà presto
recuperato per consentire
itinerari di visita, grazie a un
altro studio tutto bergamasco, Tekn&co Ingegneria Architettura Servizi di Onore.
Il video creato dallo studio
Castelletti Grafica Immagine
di Premolo è stato realizzato
grazie alla documentazione
fotografica ad alta definizione raccolta in ricognizioni
aeree, con immagini geo-referenziate su vertici Gps. In-
L’ECO DI BERGAMO
39
GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2015
LA BONIFICA
Massi a San Pellegrino
Si lavora con l’elicottero
P
roseguono i lavori di
messa in sicurezza
del versante franato
di via Pregalleno, a
San Pellegrino, versante da cui nei giorni scorsi si
erano staccati massi finiti poi
contro una casa e nel deposito
della Sanpellegrino.
Le famiglie sfollate, stando
alle previsioni, dovrebbero
rientrare nell’arco di un mese.
Sono state incontrate dall’amministrazione comunale nei
giorni scorsi ed è stata illustrata loro la situazione. Molto dipenderà anche dalle condizioni meteo. Ieri, per esempio,
causa maltempo, i lavori di
messa in sicurezza sono stati
sospesi. La ditta impegnata
dovrà bloccare i macigni più
pericolosi per evitare che possano precipitare sulle case a
valle. Nei prossimi giorni dovrebbe essere utilizzato anche
un elicottero. Quasi conclusi,
invece, i lavori di bonifica in
via Galizzi, dove erano caduti
massi a fine luglio.
Neve e freddo in montagna
Ma da oggi ritorna il sole
Una decina di centimetri è scesa sulla strada per il passo San Marco
Fiocchi anche a Foppolo. Temperature in picchiata: solo 5 gradi a Colere
GIOVANNI GHISALBERTI
Gli autobus della Sab portati fuori dal garage FOTO BONACORSI
Uno dei macigni precipitati a Valbondione
più sicurezza alle case che sorgono all’inizio della contrada
Torre. Per questo intervento,
tuttavia, penso che il Comune
dovrà chiedere ad altri enti le
somme necessarie».
«Da sempre, sulla contrada
Torre – racconta Modesto Rodari, studioso di storia locale –
sono precipitati sulle case della
contrada grossi macigni, come
hanno narrato, nei loro diari, i
parroci di Valbondione. Ad
esempio, nel 1827, un macigno
cadde sul forno fusorio della
Torre, distruggendolo in buona
parte». Ma l’evento più disastroso si verificò nel marzo del
1900. Nella cronaca de «L’Eco
di Bergamo» del 24 marzo di
quell’anno si legge che «un
enorme macigno, precipitato
sulle case della contrada Torre,
schiacciò una casa abitata da
due giovani sposi, Vincenzo
Moraschini, di anni trenta, la
giovane moglie Maria Rodari, di
anni 23 e la madre di Vincenzo,
Angela Moraschini, di anni 60,
che persero la vita. Furono ferite anche altre tre persone che
vivevano in una casa attigua». A
ricordo della tragedia nella contrada Torre è stata poi innalzata
una cappelletta, alla Madonna,
con dipinti ai lati i Santi Giorgio,
protettore della contrada Beltrame, e Lorenzo, protettore
della parrocchia di Bondione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Primo giorno d’autunno, ieri, e prima neve sulle
Orobie. Con temperature in
picchiata, poco sopra lo zero
dai mille metri in su.
Ma già ieri sera, nelle alte
valli, era tornato il sereno e le
previsioni sono per un
weekend con temperature più
gradevoli e sole.
La mattinata di ieri, invece,
era iniziata con clima invernale in quota: una decina di
centimetri di neve scesi nella
zona del passo San Marco, dai
1.800 metri. Strada comunque percorribile, valico aperto e manto bianco che poco alla volta si è sciolto anche per il
ritorno di un po’ di sole. Primi
fiocchi di stagione - non inusuali da queste parti - anche ai
1.600 metri di Foppolo e oltre.
Spruzzata di neve, quindi,
su piste e montagne circostanti. E temperature in picchiata: a Olmo al Brembo
(560 metri di quota), ieri verso mezzogiorno la colonnina
di mercurio era scesa a 8 gradi, ai 1.100 metri di Capovalle
di Roncobello a 2 gradi, ai
mille metri di Colere a 5 gradi.
Da oggi, però, le temperature torneranno a salire e si prospetta un fine settimana buono, all’insegna del sole.
Il servizio meteo regionale
dell’Agenzia di protezione
dell’ambiente prevede sui
«settori occidentali inizialmente sereno o poco nuvoloso con aria tersa e ottima visibilità. Quindi su quelli orientali maggior nuvolosità, an-
La ricostruzione della frana del 1618 a Piuro, in Valchiavenna, in provincia di Sondrio
efJfznfTvwHL3SBi7WisobowLGlRABEwbG2zKKtpTy0=
La spruzzata di neve ieri sulle piste di Foppolo FOTO AURELIO PAGANONI
che compatta, in movimento
verso ovest durante le ore
centrali della giornata con
cielo da parzialmente nuvoloso a coperto ovunque, con la
nuvolosità più compatta sui
settori centro-orientali. Dalla
tarda serata schiarite via via
più ampie su tutti i settori».
Precipitazioni saranno
possibili nelle prime ore della
notte con residui rovesci sui
settori meridionali. Le temperature minime saranno in
calo, in aumento, invece, quelle massime. In pianura le minime saranno comprese tra 9
e 14 gradi, le massime tra 19 e
23 gradi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
dispensabile anche l’elaborazione con Agisoft Photo-scan
e la conseguente generazione
di ortofoto e modelli 3D. Inoltre un accurato lavoro informatico ha permesso di creare
il modello della frana in movimento.
Ma cosa si vede nel video di
Castelletti? I visitatori della
mostra «Von Atlantis bis heute. Mensch, natur, katastrophe» a Mannheim, in
Germania fino allo scorso
maggio e ora chiunque acceda al sito del Comune di Piuro
(www.comune.piuro.so.it)
può «navigare in volo» sulla
Val Bregaglia, nei borghi evidenziati da immagini e stampe storiche, sui suggestivi resti del Palazzo Belfòrt ed es-
La nevicata di ieri mattina sulla strada per il passo San Marco
sere spettatore del crollo della valanga di roccia e dei suoi
effetti distruttivi sul territorio.
«Con questo progetto
chiudiamo un capitolo avviato nel 1988 – commenta Castelletti –. In questi anni abbiamo preso parte alla ricca
produzione iconografica dedicata all’evento della frana
1 Sergio Castelletti
di Premolo ha
studiato la calamità
che nel 1618
distrusse Piuro
di Piuro, che è cominciata
con originali stampe storiche
realizzate nei giorni successivi al disastro e che si conclude con il video-tour in
3D».
Ma il lavoro è nel frattempo proseguito con la ricostruzione virtuale anche di Palazzo Belfòrt, residenza di campagna dei nobili Vertemate. E
su queste basi sarà presto realizzato un percorso per le visite: dal virtuale al reale.
E il futuro? «Mi piacerebbe
molto ricostruire la frana di
Valgoglio del 1666, ma anche
il disastro del Gleno che tanto
hanno segnato le nostre valli». La tecnologia al servizio
della memoria. Chissà.
Marta Todeschini