renne e volpi argentate nei colcos dell`Estremo Nord

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renne e volpi argentate nei colcos dell`Estremo Nord
1 Unità
ti er co ledi 24 dicembre 1958
r»g. 3
VISITIAMO CON I L N O S T R O I N V I A T O L E T E R R E S O V I E T I C H E D E L L ' A R T I C O
EI^AIJDIA^A
Mi è caro, volendo tli- lolti della H che egli riunì-. frate missionario, dopo la
«correre della Casa Kditriceiva spesso —- senza discrimi- maturità, rimasto nel secoli),
I-'inaudi nel venticimjuen- nazioni - in casa sua peri pereunnavu .«nell'osso di vonio della sua nascita, par- esibizioni poelicn-niusicali.j cu'/ione in vocazione, di falarne come (piando radazzo discussioni We omiu'ous rc-j colta in facoltà scrivendo a
discorrevo con radazzi miei \biis et de guilnisdatn altis. c u r e perse una sua Vitti Sofà.
pari dei grandi libri che soprattutto per »li « sporgi-, Si apriva su questo ni'jjo
erano allora ometto delle inculi» che resero famosa j melilo il padre di (i
(ìiulio |
nostre più che letture feh-,fra quei giovani orchi lai con l'aulico professori' del
renne e volpi argentate
nei colcos dell'Estremo Nord
fori ed orgie di fantasia : J liberale casa l'obhiu di Hor-figlio incontrandolo per le
Kbreo
errante,
Ivanhoe
e go San Secondo in Torino. vie di Torino o ricevendolo
magari Turas Bulini, nulla!
Ma Pavese era un forunelto qualche sera nella bella pa.sapendo di Sue. Scott, (ingoi. miil/o e pensoso, sempre af- lazzina nuova di via l.amartutto ignorando di lettera- facccmlalo ni quel secondo inora : gli parlava de suoi
ture o francese o inglese o baneo a sinislra a tirare e! Tigli e più dell'ultimo —- sua
russa, ma ogni cosa sapendo avvolgersi
al dito quella'cìiru — che si facevan
di quei personaggi che \ i v i ciocca di capelli neri; ebej grandi ili tempi purtroppo
e parlanti
popolavano le aveva rivelato, lui al prof e. (meo propizi a un riposato
nostre fantasie e ì nostri ra- in un componimento orale crescere e a un libero espli-j
gionamenti. (!osi oggi per l'importanza e la bellezza carsi. l'I una volta il Senatore! (Dal nostro inviato s p e c i a l e *
mi; Casa l à l i l n c e Kiii.uidi della lìgula di Cuccio Im- rivelò assai contento al pro-I
MOSCA 'di riloino dal
])iù che capitolo di storia bratta. « l'attendenti
pa. fé che il silo (nullo di colpo
P o l o N'olii», i l i c e i u b i e .
culturale italiana episodio rola sua - di l'ra Cipolla ( av èva rivi-lato, come tocco
di vita vissuta - - \ issiita da n e l l a f a m o s a n o v e l l a b o c c a c . j d a u n a g r a z i a , la s u a v e r a ,
fpurk-ii è litui c i t t d d i t i a
persone a me rare, da ine c e s c a ; e i n s e c o n d a a v e v a I v o c a z i o n e , n o n di s r i e i i / t a cnc c o n i l i imi di quanto
noti
contemplata - - , non tanto f a l t o u n ' a s s e n z a d ' u n m e s e c i t o , n o n di e c o n o m i s t a m a . . .
dietim» 1 .•cuoi i h c i u s s e f f e i t i i collane, atitoii. testi, tradu- p a s s a p e r u n a p l e u r i t e c h e . i d i
* e d i t o r e ». I n c r e d i b i l e ! In a b i t a n t i e ìc .-ne c u s c di
zioni, ina piuttosto perso- c o m e stvlo a n n i d o p o il p r o / c , i n a s c i o : i n c a p o n i t o s i il r a - It'oiio s-purpupltufc per q u a l naggi. \o!ìi amici, chi la v e u n c a s a p e r e , l ' e s i l e l i c e i - 1 g a z z o u n bel d ì a t r a s f o r m a - ] chc chilometro /inaio lo . / e .
creò chi la educo e la fece sta s'era p r e s a a s p e t t a n d o ' i e la Uifornui Sin iute di s u o 11'Ssci }'.' un porti)
internaadulta negli anni.
f u o r i alla p i o g g i a e a l l ' a r i a j p a d r e d a l l a t e r i z i o p e r u n i - , zionale,
i/o; e m i n t/i tutto
risa11 che un torna lauto più f r e d d a u n a s c i . i n t o s e l l a la v c r s ì t a i ' i c h e e r a stata l u i ] il m o n d o , d o p o tircr
ltili il fiume con l'aiuto dei
facile e caro ni quanto Casa (piale i n t a n t o p e r u n ' a l t r a a l l o r a in u n a r i v i s t a a c c e s s i .
piloti
monetici,
ut trucctino
laminili editrice attornia le u s c i t a s e n'era a n d a t a v i a b i l e a u n p i ù l a r g o p u b b l i c o
e caricano
il IIriiiiiimi'. chi
Mie radici —- coinè, caso cu- c o n u n a l t r o . P o s s e d e v a , sua di l e t t o r i e s i m p a l i z / . u i t i .
rioso, la Juventus
- proprio m a d r e , iuta v i l l e t t a p r e s s o , m e r c è s u o i a c c o r g i m e n t i l i ) a 11 iute i / i " galleggiando
n c q u e doliti diluii e
in quel yiunasio-liceo Mas- l ' o r i n o , d o v e a l i c e o Unito p u g r . i l i c i e p u b b l i c i t a r i , e i a sulle
radunava talvolta
« la r i u s c i t o in c a p o a ilin- n n , r ene hi coi ufo nelle
segueinno d'A/cglio di Torino, si
r e loculi \ el i/riiMilc - t u già ginnasio Monviso in cui b a n d a » s e m p r e in v i a d ' i n - uteri a v e d e r l a e s p o s t a n e l l e
'a c a s e t t a e r a sulla I v c t i i i t e . all'issa ai c h i o s i l i ! .
lui'mento da no' editato >l
Si concluse Iteli' "o,"» eoli 1;» glossale.
c o l l i n a di la d.t P o . ina C e - , s b a l o r d i t i v a m e n t e c e n a l a e t ninnili dopo il nostro
uniter/a ginnasio la carriera
1
s a i e d i c e v a c h e q u e l l a era. v e n d u t a un p o ' d a p p e r t u t t o . ' co. ; i/din 1 tioin'h'
rendo.scolastica di mio fratello
l ì e l l i n K p o i f u la v o l t a i l e l.n (.ni \ no sgelati in un hucino di
Pietro buonanima e nel Ifl.TJ Caliga e i l l ì m u c ci
d i Cesare )>c C o l l i s .
licitila calda e poi vonvola carriera mia d'insegnante e disseminava
quei
parai,
i i i s s e m i n a v a q u e i p a r a g g i Inni
verliceale.
ili suoi ricordi ili Stililo Ste- e p o i p e r u n c e r i o t e m p o di nliuti automaticamente
La
russeynu
musicale
1)1
so
in
\-i-titi
meccanica
Le
fano, i| suo paese delle vat'iuido Maria Gatti tutte trai-1 assi ^iino mundi uniniii-'siicanze.
« (ìiulio Kinaudi editore »
Pavé. M/la, gli altri lutti le, ad opera di quella spe-| fi- su strani autocarri di tisuona la ditta: ma quel (ìiu- dal più al meno poeti in ranza dell'editoria italiana, 1 po inodcriits.s-iiiio, nei quitti
lio io lo sentivo nominare erba sotto la guida di Leone (piasi magicamente dalla se
•I cuneo e tu busso ,• la caassai prima che lo cono- pensavano di dar vita a una inioscurità della cultura spc-, tana de/'"ii!ili.-fu è MI u l t o ,
scessi da mia figlia, sua rivista naturalmente lettera- cializzala al crepuscolo, se
molleggiata
su ipuittio
alcompagna in ter/a ginnasio ria: titolo proposto dagli al- non alla luce, della più va
beri a (•(Miiiocclunlc" (in q n c .
' .-fi le assi vi-ngono pui scasotto Lobefti-Hodoiii, stirpe lievi di tSaiitorre Defoeiicdel- sia cultura corrente.
del grande editore, in quar- li — l i n g u e romanze aH'l'niTre riviste di allo valine
i-ciifc nel p r a n d i ' d e p o s i t o
ta sotto la l'ermi, sorella del versilà - - Lu Involti rotondi! culturale; dui' luminari del-j all'aperto,
vasto alcune
cengrande fisico; lo prendevano s a I v a la obiezione del- l'Ateneo torinese, tanto per! tinaia
il? effuri. dori* s o un po' in giro i suoi compa- l'Agenzia Tu ss che sapeva incominciare, come consti-! no < ' ncastcllale
* in i i l l c - u
gni, masnada d'intelligenti anche del Kaiser e di Ku-lenii; uno stato maggiore di
d e l l u p r o s s i m e Stnpioiic.
diligenti birbanti che l'ave- lembnrg e dell'antico scan- giovani in gatnbissima già
vano come c a r o
souffre-don- dalo dilagato sotto quel no- provati
sul Umetti,
sulle
Le e imi ni ITO
leur. essi sfioutatissitui di- me dalla curie tedesca.
lùliziuni
Frassineti!,
su Fcscoli, luì limolo ragazzino
gaso eccetera; lo stemma
Il juiìit) delle
cnuniere.
f»er bene. .Ma in .seconda di
con lo struzzo e il molto: clic si alza ;>p.s«iifc nell'aria
iceo, allungaliglisi i calzoComunque a quella tavo- ...durissima
empiii:
due
cristallina, il rapore che sì
ni. già teneva festa brava- la mai |)iu si sarebbe assiso stanze in via Arcivescovado;
tollera
dal bacino dorè 1
mente alla mula mordace e (ìiulio dilanili che si vedeva dmtronchi vengono
riscaldati.
dattilografe
piuttosto
poderi IM mezzi
tecnici
in terza li aveva ridotti al ancora finito il liceo con gli carine... la casa editrice vi.i
limino itti plinto .serio colpo
.silenzio e a| rispetto (pian- antichi compagni e ripetito- bell'e nata.
alla r a p p r e s e i l l u s i o n e . l e f do. per invito del prof e ve- ri, ma non ne condivideva
(Ireseil, s'aggrava con il
fcriiniiiiiciift' p n i i i i f 1 n i . c l i c
niva alla cattedra a leggere per nulla le velleità lettera- tempo: nel ÌS'.IS quei giova
ci lacci amo della r u m i u r un suo sensato soggetto sul rie. indeciso per conto suo ni si sarebbero accontentali
l'arini « me non nato a pcr- fra le scienze e l'economia d'un sonetto o al massimo
l'Ill
eotere — le dure illustri politica, vagabondo in que- d'un'odc alcaica; nel l!»i»!l
(,/ur In rifu terre
anche
torte — nudo accorrà mu gli anni dall'una all'altra di- avrebbero già preteso una
d'iurerno.
(pianilo il giorsciplina, un po' come un rivista almeno settimanale;
no e ridotto
a pnclic o r e .
ifoero e palali e palata ».
altro suo compagno di clas- con il ÌD.'I'I avevan crealo
e ;/ .soli- si cede
raramenVA era avvenuto che fra
se al D'Azeglio, un Malbo di una casa editrice. K clic
te.
essendo
quust
sempre
il luglio e l'ottobre di uno di
Vinadio che in prima e se- ca sa '
nascosto da nulo i/nt/ic e
quegli anni Ciulicllo avesse
conda era risoluto a farsi
compatte,
l.e cu-e .sono di
\re:rsTO MONTI
bisogno d'una risuolalura in
Ialino, o in italiano, o forse
in tull'e due: incaricalo dell'operazione fu un altro prodotto del liceo D'Azeglio allora già matricola o fagiolo
nll* Università, il quale si
chiamava Mila. Massimo, era
biondo e hello e di gentile
aspetto, a scuola prendev
nove d'italiano, a casa suonava i| piano da dio, aveva
una nonna che lo adorava e
.scriveva poesie in vernacolo. soleva passar le vacanze
a Coazz.c I prealpi Co/.ic)
scalando colidian.unente i
picchi
del pagliaio con
tremendi» batticuore
della
nonna.
(turile vacanze Mila — lasciati in pace picchi e nonna — le passò a Dogliaui
nella patriarcale casa degli
Kinaudi sulla costa in Taccia
al paese Ira le vigne: tiseiron da (pici tre mesi djulio
ben rimontalo in latino -— o
in italiano, o in luHV (tue - Massimo grasso come un lordo perche lo spot t cui s'era
dedicalo in quei mesi era
quello di diluviate a tavola
in gara coi ragazzi Kinaudi.
tre liei radazzi s*d crescere.
Fantastica corsa in slitta - Un animale prezioso per usi molteplici - Lo sviluppo dell'agricoltura e il benefico sole
dell'estate polare - I problemi posti dal gelo perpetuo e l'Istituto per lo studio della glaciazione - Vita eli Igarka
f
lepno, ma molte hanno due
piani e sono eostruite con
un certo gusto
architettonico. Qui m'MVlrfico (e non
solo nell'Artico ma in pron
pdrfc defln Sibcriii e delhi
Fviissia settentrionale europea.
per mia superficie 1
cniiipfcssìrn clic tocca qua-1
si la metà dell'I'HSS)
ili
grande problema delle co-i
sfrurioni è costituito
dal',
< gelo perpetuo ». cioè da-]
gli strati di ghiaccio
etcr-1
no. che si alternano,
tino
Si S|KM*<*;I i n «lue
l a " P o l o \«>r«l lì
99
M O S C V. 2 2 . - - l ita f i e p . i l.trsa riiupit- n i e l l i I1.1 -p.n c u i » la baticliiiKi tli u l i i . m i n ihr reca q b o r i l o in Mnziom• . e i f u ù l i i a « Poh» N o n i 7 » .tlln i l e r i v a t t e U ' A r l i r o , la s t e s s a
v i c i n i l a e (lc<eriit.i IU-I -ervi/.i d e l itu-u»» i n v i a t o G i u s e p p e
Garritami.
,
S e c o n d i » i p i . u u o i t i u m i i i r a t o alla l ' u w il.iir.intinini.-tiii/ i u i t e d e l l a rolla iii.irtitittia s c l l o u l i i u u . i l c . I,i -1.1/innc - i
irov.l .-Ittll.llnii'lile lii'll'iini-fiTii oi'i'itlellt.ile, .ut u n p t u u o
-liliali» a Nii" 21' ili I u jiudini- u n n i e .1 'M, ",7- ,1, Inii^iliiiliin
e - l , a p u r o p i ù ih llMI r l i i l u u i i l i 1 il.il P n l o u n n i
>eeoiitli> r u l l i m i , i l i - p , i r i i o iioi.iii» tj.d t.qn» tirila -i.t/ i o i t p . N i k o l . l i l l u l i i v . l e barai ibi" tleuli i d r o l o g i e l'elittilleit» - u n o - u n i r . t - f t n l i i t i l l ' i i i i c m o . Iimlaiiii d a l IKIII!»
in c u i - i è -p.it rato il u l i i . u n . i \t11-1.1io i n . i n i e m i l i 1 11111Ijtlti enii >tli l o i i o - f e r i - l i , i l i r r c - u i i i o n e l l a - i c t i n d a m e t à
d e l l a b.tnrliin.i tli g b i a c c i o .
\.n - M / i t i i n •
•trlifo lteU'.qii ile
armili.• o l t r e - c i
u n i n u m i -ili'.ntv
li'iiuilitttiue tivr-i
a unii
metri,
protond'tti
agli
stinti
P o l o - N o r d - 7 •• è -1.11.1 i-tiliiiia in d'I Ice.ino
l'>'»7. - n u n ' i i t o r i i i e b.ineliiii.i ili ^Iliaci m
• luloiiu-li i q u a d r a l i . S i t r o v a v a .illnr.i .iti
.1 U2"i»r tli l a i i u i t l i n e u n n i e liti 7)11' ili
d;
di
la 211 [
terra.'
ci S f i i c f i a l'ukitlin.
<i
mantiene
Ira ' meno
:> e 1 meI e acipie
di a n t i c h i lutilo j no J (MIO ( / ;f) nietr'.
a /f>
oggi scomparsi
v; votio r'u-l metti
oscilla
fra
lo
zero
.scrrafe tra il l i n c i l o a r u i l - j l ' V s t t i f e e i titeiit» /'* d'i 11toso e. data la lias.-a f c m | 1 e r n o
p c t a f n r a di t p i c s f c c o n c . M
sona trasformale
in strati'
di uhmecio. Si comprende]
come un terreno wlfarfo co-i
sf ifiiiscit unii l>uw est rema -[
mente
instabile
per gli cd'-\
tiri
Infatti
d'estate,
allorché
il suolo
a-v'orbc 11 itti)
prntidc (fiiniitifa di raggi*
solari e la fcttipcratnra del-:
l'uriti f o r n i e t i c h e ? r r n ' i
gradi,
può nrrenire
che t/;
u/iiaccio del soffosuolo si1
sciolga, proroettndo mi ab-l
bassamento
del terreno ci
d e f o r m a n d o , o a d d i r (fura
scoiiiiiinssanila.
Ir cine CostruitCt 1 sopra.
IH
Mii-fu che d ' e . s f u f c la tempcrutuitt
M i l p a s o i i r a fu - e ra
perche
il ghiaccia
si
scialila,
con 1,consctiuenze
clic
abbiamo
detto
per
questo
le case
debbano
essere
costruite
con
fondu-!
n i e n f a molta
p r o f o n d e , peri
lo ]iiu costituite
da }iuli o '
da gettale
di c e m e n t o clic
attrarersano
tutta
lo
s-truto)
i n cut è p r c s e t i f e il ( j l m i f c»oinoltre
la ewa
dece':
esretc posfa
VII IMI b u s u - j
mento
«opraclcrata,
s-nt tati t p i u l e l ' a r i l i riene
costati
temente
mantenuta
a una'
temaci
ut 11 t u salta
hi zero \
Oltre
al cintiti
e.ferito.!
ritorna
dunque
d e r e i/ni
ducere
il nemica
sotterraneo.
il ghiaccio
per/iefi/o
F.ssa patte
arassi
problemi.
tiafiiriiltticn/t".
unehe
alla
agricoltura:
s i . p e r c h e I/III
ri
è anche
f'norieoffiirn.
anche
s,. limitata
ad alcune
caltirtiztont
come
le
patate
e 1 caroli,
di cu;
nei
mesi
d'estate
si
riescono
ad arere.
ni condizioni
la rarefali,
buon'
tticcolli
\
intera città
seni, renata
ipn nel '51 dal
l'I ~nirers-itn
di
l\a~att
1 !
Taras<
Jas-snnoric
l-iat-iu
j
' n i . u n ucraina
dalla
i)run-\
de
barba,
tra.sterito
-, ihP \
l'Istituto
«ifir'cob» 1/' f\"iei ,
p r o n a nt'H'f.'.sfremo ( ) r i c i i - i
ir r pai qui. netl'h'.
'remo'
I
UOVTI-CITOItlO
MM CniHPi'eUo rivi ministro
n e r e l ' o e r b i o a i patti -<• n o n -1
v u o l f i n i r e n e l .-virr»» <|ii.i]uiiO n r - t o r il r i m l n rllr il p a r - '
«|in-la. V o i e h i e d ì a m n l ' i u r l i i e .
tilt» i t i C a r a t a i - " e r a . « - - u n t o n » - | ì
-1.1 e«J 1 mnraMxr.-aitrì
tiri z<>«< r t i n i t i r t m i a r r » i l n o r r i n » !
v - r n o n o n la v o c l i o n o . \ n z i a l - '
F a n f a n i , ^torall/./,^^«•! t i f i l a p a - '
) . i t m n i m a b a n c h i e r i -ris|ìtui«r<ir"!.». i t e ! t r i n a , r a r o .1 t u l l i i
C e s u c Pavese era della B.
l'tu v e n n e la ( a r m a
t|. Ila 110 I a n o n i m a c a l u n n i a t o r i . Ma
p a l a t i , i n «|iir-fi t e m p i , i n r i o
la
sezioni"
democratica.
l * l ) \ . t m u l i n i U m i l i l i . -1 e n - r i f i u t a r e l i n c l i i c - l a è tinpi>--tili
I t u r b i n i l i .itT.inMo-i> i l e i m u .
menile liin/hiirg era della A.i
Ittle 1:1 P a r l a m e n t o . \ l m a — i n m
trava «tt-i n«-lt uriti «lt»vf t'.r.»
quella <i<i signori; vii uni e] I m o « I r r i t a i r n o n s ' è f a l l a b i a n .
-I p ' i o p r e n d e r e It (tipo p e r l.l[w-rir«i|«> d i t i r o t i l r a r e pr<<ftrni 1
v.tr-i l« m a n i , p e r i u z a r b i i s l i a r e
gli altri si ritrovavano .1, < .1 - i d t a n t n fa b a r b a d i ( ì i i i f f r è . p n n e i p i l ' . i r e l l i . 1 l . i - i . «erti
ma nitiltr c o l l e n r r f d i rrVi-rrnlr r a r i e . pi-r d a r e t e m p o a l l e
giorni lissi nella biblioteca
;iu»ti-i^fl'iri. e«rfi c a r d i n a l i
iti - - «- D i o n o n l o p e r m e i l a -1
e i n i n e n / e nere ' antlie di -otta.scolasti! a del liceo, dove chi' -i r fatta bi.inr.i a n r h e q n a l r l i f !
N e l l a - r e n a maifrr d e l l a tr.ina e nttii s o l o di e n - c i e n r a t d i
zicommrdia
t*n ti n«m rra p i ù
assisteva era i| prof e, ina chi! ro—a \ r - l r d i e m i n e n z a .
n a - r o n d e r e i n - p i - i r i (ntilTrè.i
r h e i m a r o m p a r - a . l ' a n f a n i faguidava consigliando, ripro-'
*"i c o n r e i l e
l'inrliie-ta
e -i'
ItKontr» i l loTto, la p r o - n p o m a da a i l o r e i o v a n e e t l i trufvando. era quell'affascinan-;
prende intanto tempo. \ n / i (ri1 pea d i fjusnrln. a r r i n f f a l o p e r
f
a
t
o
r
i
p
e
t
t
i
n
a
v
a
n
o
a
d
o
v
e
r
e
i
te bruitone della A ali;, cui
rtinlati-'ft la m a z e i o r a n / a d r •
i c a p e l l i . In * r a n t t a l o GiufTrè.
fìnti m o r a l i / s a t u r i .
Buttarono
influenza si mostrava partiv o t a p e f r l t r ai m e m b r i d e l l a
l'rrli i l l t i - t r a v s p e r la p r i m a
n
i
p
i
e
d
i
i
l
i
P
r
e
t
i
la
o
p
r
a
l
a
—
a
colarmente soggetto un altro' v t d i a a l l a t l a n t e r a Ir v i r t ù lait>iu-/ - d e l l a b e n z i n a . l'ovt rtt «no- i o m i u i - - i o ( i e d inrliit'-la - i a n o
della slessa sezione, che lo
lobi i poteri p e r interrogare a
n i a t n r c i r b e d i u n o - r u n » frale
r a l i / / a i o r e ! Ulularono -ni piedi
chiamavano Hindi, ma il suo' ( a p p u r r i n n .
f o n i l o < f u n z i o n a r i . D i q u i la
d i P r e t i l.\ I.1--.1 - n i mot'tri a
Bomc era Norberto, il cognoi n c h i e s t a h a firn l e m a n i m e z z o
(Ihlbf't. p a r e v a d i r e l ' o n . P r e - s a - liipiiibt. P o v e r o m o r a l i r z a me nobiliti e seguiva Leone
tagliale. I moralizzatori cleritore.' B u t t a r o n o Ira i p i e d i d i
li i n q u e l « b - n . r - o q u a - i faiisempre riluttandogli n o n
cali e sarwjtatliani hanno già
Fanfani e d i tulio il Governo
d i r o . q u i r'è il r a - l i s a m . t l l i .
mai staccandosene, e facendo! n i e l l e r e m o a p n » l o p r e t i e frati
il decreto le^fte dei mercati ge- preso 1^ prime nii-ttre perche
la morali/za rione n o n vada
anch'esso da
lrait-d'union ed i v a r i GiufTrè «par-i p e r la nerali. Povera moralizzazione!
troppo
in 'ti, non »ia troppo «e.
p e n i - o l * ! Via — p r o p r i o «edmi»
A che R-toro tiorhiamo —
a Agenzia T.ISN » perchè
sa-[
pev.i tutto, era informato di
lutto dalle squisitezze della
filologia ai pettegole/?! della buona società torinese.
fra ariste della A t sancu-
r a m p a t i l a ili niorali//.izi<>it<-.
!
m.i-li> v i r i n o a tbr^li ili tirar.
d i r i t t o p e r r l i r F a n f . m i ."li «brr\3
- ì —- ili .imJ.ir»" a i . u i i t
m a t v l i - i lirav i -« m p r e piti
itiibelro*
Sord. Essi mi dicono che] Tori di renne Viene ed appartiene al gruppo
ugroprima del 17 il l i m i t e d c l t ' r c i i k t : d o p o cinque
u n n u l'mnico, quella
Ercnka
ai
i'ugricolt ura pu<sura }ier 11/ termine degli studi, essi
il'ttlett'
Tungusa.
CornutiKureika.
lati c h t l o m c t r i pili
torneranno tra la loro (/citgite 1 aioruni
delle
varie
a sud D o p o 1! "Al), il J t i - te come parlatori ili ccl-'
nazionalità,
conipro-ti
quelitittso .scicticiiitn e d e-j>b>rutii
\ o ' abbiamo cs'fnfo
li
russi,
vengono
educati
fori* p o l a r e ( ) f f o
Schmnlt. questa sentila dare abbianm
'11 oeme e le materie
tondna l l o r a d i r e t t o r e d e l l a » \ ' i a -ncoiitrato
Valentina
leul'ìciitith sono: lingua
russa,
marittima
del nord ». lece
norna.
una insegnante
ih
disboscare un frullo di tinnuz'onalttu
Erculea, che l'ii lingua nazionale,
storia e
tili III disboscumcnto
pro- studiato a Leningrado
nelgeografia,
aritmetica.
caca l'abbassamento
delio la sezione di lingua nordiLa sera del sabato,
alun.strato dei giudea perpetui 1 ca dell'Istituto
pedagogico
e ri laudo un sovkos Ora
; llcrzcn »: una donna che ni e a l i n i n e j i r e s e n f a i i o un
spettacolo
dilettantiil sovko-: * Fallarli' > lui un tnipres-siaiKi sia per la cu'-1 Lira
Abbtdmo
territorio
di Mt) ci! ir, »•' tura e ]icr gli interessi ehe stico d ' a r t e caria.
produci* una media d' /.">/', dimostra sui per la sohn-i iiciifii (a po-sio'ltfà di assiijiniiluf; di >xif 11rt- p e r c i d i - , clt'iiauru del f e - f i r e . Es<a
stere a una di queste sera10. ne.' j i e r i o d o che cu af/01 e> raccotitu In ,-tvn'iii dt'llii
le' s-'tiipafirii e cornnioi-cnine'rea d a l /;> a l u n n o al 1 l Min rifu e del suo p o p o l o .
fe ni tempo .stc-s-o, per lo
settcmhrc
I rapidi raccolti del q u a l e si s e n t e seiiijire'
impegno posto dai piotati'
sono possibili nruzic al lat- fiera, poi ci parla di Lenin-i
nello
svolgere la loro parto clic nell'estate
il sole è nrado. dell'Krmitafm. degl'n
te.
Ricordo
specialmente
quasi semjtre
sull'orizzonte
Impressionisti,
della Cu»-'
e quindi il processi 1 di lo- ciurn di ìWoraria c l i c ha' una « D n u r n d e l l e renne »
da tre
graziose
fosiiifesi.
iiece-'vurin
alla letto
recentemente
nella] eseguita
crescita
della ( n a n f a , è jiin
traduzione
apparsa
sulla Evcnke e tino sketch di sa'tifenso. s' t" eoiisfdfufn ad
rivista
l . c t t e r n t n n i s t r a n i e - tira contro la
superstizione
e s e i i i | ) i o c l i c MI ini c a m p o 1.1 V u / f i i f i i i u Ivanovna
e la religiosa:
la donna
* Sedi p u f . i t e . ni 1111 soli) otorini. fiee-direttnee
della scuola nez » nuda fu cicne curnfn
et è stalo
ini a u m e n t o di
a accompagnano a visitare
dallo sciamali o strepoue.
StKI chilogrammi /ter effaro' il confitto, dare sono ospitiinscbcrafo.
.S'ecoudo 1 due a o r o i i o i i i i ri tai' orafitttaiiieiife f<»a a fu li- or ri biffiteli te
con
una
pantomima
siresono tutte le condizioni per ut: Eceuki.
.Vieuri. l ' a a i t a - '
i i t o n u r e n i t e r a i i i e i i f e la cit, s a n i . Do/putti. /v"cft. .fticiif'.' nata e col battere del fattità di ortmnn con 1 raccolti
li 11 ss 1
1
baro, che servono a tuga(
1
locai'
j
re pfi spirili maligni: / "
; sciamali l'iene pero messo
.1
retiti
chilometri
t/u
iti fuga dall'arrivo del giolgiirha.
a monte
dello , / e - |
/ .Yietiri ai fempi dello
tlissi'/, c ' è 1/ c o l c o s « K ' i - I
vane medico Sene: in cami' ». che ha carie brauche\ zar si c/ituuturauo .Samoicmice bianco, con la validi.
che
in
russo
vuol
dire
di atticità- la pesca, f'af/estrumenti.
* aitfo.lai/i * o
cannibali; getta degli
fuiuciifo dclte renne, quelquesta termine dopo il '17
Dopo la ruppresenfnsiolo delle
colpi a r u e u l a t e e
e sfato naturalmente
abo- iie. nella grande sala è stato
f ' a p i i e o f f i i n i . Minino parf'lito e sostituito con il nome organizzalo
/' da tgurlcu sit un eolicoun ballo internazionale. Tali
nazionalità
olio di shtte trainate dulìe
nazionale con la partecipahanno lingue diverse e a
rcitnc
! e renne, due per
stravolte appartenenti
a grup- zione dei giornalisti
agni slitta, sona legate al
nieri
(piali
ospiti
d'onore.
pi (issili foiifiuti fra foro: a d
tramo
che le precede
e
C.ll'SEPPF. « A R R 1 T A N O
e s e m p i o fa fiitona < iVencr »
i.'iit'l't" 1/: testa Sona guidate
Sera del sabato
dai conducenti.
Il coltroolio si *iiodu cos'i 01 fila indiana. e t u l l e It- r e n n e , s e c o n d o un s i s f e n i a i n c e i i f i i f o
dalle popo/arioiii locali, s o .
no costrette
a > tirare - in
moda n i n n i l e /
conducenti.
un indigeno
« Vi'ite- >• e itti
eufiiiiicro. h a n n o 1 cappotti
1/' pelle di pecora,
lunghi
'ino 111 piedi, aperti
duranti per Uiaìitare i niorimen-l
f: Prendiamo uosfo due per>
ogni slitta: his-ogna tener-*
si ben,- e stare attenti alle
gambi-, perche nelle discese il cotirotilio procedi* n
farle retaci tà e -•,. ut testa.
7>er nn qualsiasi motiro. <«
ferma a rallenta, le slitte
sticcessire
tamponano
le
lircccdcntt
IN MARGINE ALLA SENTENZA DI FIRENZE
Lo Stato ha abdicato
dinanzi alla Chiesa
La libertà dei culti acattolici confermata dalla Corte
Costituzionale; ma i giudici d'appello di Mon». Fiordelit hanno ritenuto la cattolica « religione di Stato »
l 11.1 dei ..-.ione della Coite l'ordine della società. Si ti atLa giornata è
freddissil'o.stitu/.ioiiale
ha tcceiUo- ta, in altri termini, della tenma e set enti
Velili ralle
f
nienu- diclliaiaiit llleUlttttlU' denza da patte dello Stato
cello
.lenissei
stilla
quale
/.a t / i i c s l i o n c
e di
tale,
corriamo saremo a 40 gra- quelle deposi/ioni inaienti ad abdicare: sempre più sul
institi!
e di tale
importati
-<
di salto zero // >olc rossa- .itili anni tifili. IMO. che n - tenetto dei principi che im-11 c l i c e s o r l o H c i n ' H S S un,
stro e i i p p c n a a l t o s i i l l ' i t r T - chiedouo fatttoi 1//.1/10IH' on- pegnano 1 concetti di ordine
a p p o s i t o Istituto
per lo s f n j
: o u f e . i Mini rauui filinomi \ ci nativa |>ei l'apcrtuia di pubblico e di buon costume.
d i o dcllti piai*m-iotic
pcr-l
d : r«e.,i In n e r e , m e n t r i 1 il templi e 01.itoli non cattoli- a t . n o i e della ideologia propetaa.
il quale
ha la sua
l'eia a'^itrro cupo è .solca- ci. e tlie -ubo] ihii.mo l'esci- pria della Chiesa Cattolica.
sede
centrale
a Mosca
(ìli
t-ì da strisce rosse, gialle ci/io delle ceinnonie teli^io- "-'seiono nella nostra legisla*cien:inti
sorictici
pare
a/i-j
1 erdi. I a spettacolo è mc- se .si'iuine non cattoliche alla zione spazi vuoti da ogni
binilo
risolto
il problema
I
chiamati
riirotliasa e (a dimentica- conili/ione clic c - c M.lllo reuol a inent azione,
della
costruzione
edilizia
pll'Slcdllte d.l un tninir-tlo di anche lacune giuridiche, che
re
il
freddo,
resa
pi
il
acuta
in queste
regioni
in
modo
vengono
colmati.
dalla corsa delle slitte. Du- culto, la cui nomina Ma stata tuttavia
brillantissimo,
tanto
che al
quando si p:esenti l'occasioajqiiovat.1
dall'.intuì
ita
statarante
il
tintuito
a
fcrmra-]
l'er
allargare
le juis.;/»/_ I
di
là del
Circolo
polare.I
ile Si t u t t a di lc};i'i che ^lt ne pratica Uin processe» per
in i / i i e - l ino a redere i itescatot t al
nella
zona
ilei
gelo
perite-: ìità dell'agricoltura
adi lo ti t o t ica ti
pai la menta ri esemplili ciiii il ricorso ai
lai
araai
tttnt
lutea
pratista zane
al di là del ( " / ; - !
ino,
stirpiora limi
intera
concetti.
ogni
del
lei;iil)i"
fa-.ei.sta
lliqio.se- . s o p i a i l e t t ,
taUt nel (pitticelo una donstudia
cita
industriale,
\oril
l<.< 1 o h » p o l a r e a r t i c o . \-i
quahol:
1
la
legge
no
consenio
;io11
italiani,
still'onda
deli
na ha get'ata la rete e ara\
l'in climutazian,ticompletamente
in mattoni
! litiche
Cuneo! dato con il \ alleano. '«• espies-aitii-nte l'applicai i l f r e p u n i t e , c o n i » ' l e C I J I - I I - , in f ' n i su cuif 11 rullilo ini |
A Igarka.
dorè
pur»' e c o 111 un nioiiicnto. pi-i,litio, 'il zione Semitiche anziché ri«/«•««.-,.» stilinone
Al c o l e t e - . j
' e e le barbabietole
Ouettti i t i c i a f a hi costruzione
d;
fa: -1 .1 1 micetti desunti da un
pi ima ih recarci nella CIIMII cut non pievaleva uno sp.n-i
sluth
reiiiiaila
condotti
itti-'
edifici
in pietra,
ri è une.
. . .
.
.
,
l t o 1)1 C O I I C , l i . I/1(>11( ! : . i M , i M | oid.iH- laico, ci si ncollegT
• he a liiarkii,
dalla
-/«tenie
troiane
presidente,
i/o-i . . .
.
filiale
ilell'h-titutn
di * geu'
' c i nie.s.i. l i e u
ili 1 q n e - . i e i e - j in questi casi d.\ parte della
iiiirtc'ifii siìcrimentale.
dare
. t caiisiiniiiinio
una
rustica 1 i c . i l e
rm/<ifiia » , Il riee
direttore
e i l : c e d i m e l i : , 1 d . ! Magi.sti.itina. quasi >cmp: e
1 "
1
1
• •••ita
munt)iattda
carne
di
della
filiale.
Fiador
(infioIncornila
(Ine
sdciiznit
1.1
qualsiasi miei prelazione lai-! in man.e: a latente, altre volri una. risitiamo
la
lattaria
rici ic /'((/."tifili, d o p o a r e r e i
.Me riunir
V t k n n o r o r i c l'a -1
c.i del ( "oncotda'.n H,i>:, p c i - ì ' e ut niodti aperto a pr'.ncsp'.
Tua
K Mila aU'l'niversità era
imbrancali» con un'altra brigala di daz.eglini - - lettere
e legge (piasi tutti — fra cui
1 huinto
1 problemi
del
gelo
due gli sYraii più legati nel
pcrpefno
nei tuoi
termini'
frattempo, uno si chiamav.
tieucruli.
e
ha accampa(iinzburg
Peone e l'altro
{
orni'' n e l Itiboralorto
sai-'
Pavese
Cesate:
l'ave
o
terranea,
dare
si studia
il
« Crs » questo fra i rompa-'
1 omporfuiiiento d e l fibbie-,
fini. l'altro « Agenzia 'Pass».! l ' r a n c a B r l t n j . i . a l t r i r r . 21 a n n i , r o m a n a , h a 11 RUstt» — <» almi'io» r o s i jsst-ri«.rp — d r c l i
c - o al d> satto
della
sapcr<»inz.bur}». nero crespo chej a l b r r i d i N a d i r , f r a u n f i l m e u n a l r a s m i s * i i » n r t e l e v i s i v a , v i M rtrilira m n cr.tnriY
p a s s i n n r . n e l l a h r l l a <a«a p a l r r n » a i P a r i n l i
• ò ' e terrestre.
Scile
nulle- '
pareva Un assabese e si sa-j
peva invece ch'era nato al
«Messa, diceva da tlti par-!
landò al telefono imi la'
mamma dal cafre o d.t casa.
di amici, aveva fatto ila pri-i
vatista un'ammissione al liceo da far epoca rimandali-!
dosi «la se per una materia)
— greco -— a ottobre fra l.i '
costernazione dei professori.
.111 . m i o a l u i — l'tin \ttilr>iitii
t t i t t v a - o i m u t -««» l't.ii. \ u i l r e o l - * ria l . ' m t l n e - t a *i f a . ( i t t i i u i - '
.sperialnienlc di quelli» che 1 ('•trt /« timi.
->ii;ii,»rtt.iv.»
-tirritlentlti
II. s c o p r i a m o l e «arte* l.'iiiiieo
111-11 - l e - l a r i l i r t m i e -«-itqire
l'aveva esaminato per l'ita•
i
t
i
i
U
i
it i i t i m - l r i i f r i l i • i r a
: i i n r . i l i / / . i t o r e t | i o «"• il fraor l i i e t l o n o « p i a l r b e -ellim.01.1 i n
I. m i , l ' r . l i fu pr< -ii ili m i r a
liano il (piale anni dopo a n - p i l i pr»"-«-nli n«"Il .t'il.i i h M..111 a p p i o « i n o proti l l o r e pi r •«•!>. |»iu J»«T iliji.in.ire 1 e r t e tu.il.i--e
I f.1-1 1-I1 -111 I n n i d i u r n a l i - p a cora. quando quei prodigio,' t r i » l i > r ) i > I." - t a l i » -pi-—•» t l i - t ' In leryi di I 10111111. GiulTri-' I
11.. -1 a n n i d a n o iit-U'orm-rta d i
r ir'uin a " rti. 1 bur^tie-i irn
libero docente in lingue sla-l ita i l i « J l l f - t l l l l l i l l l l t u . -1 I »•*•-!
la t r a i l i ntmiieili.t - . i r e b b e funi.»
« .-rie s . - a i f i e r i e m i t i i - l c n a l i . Jtri»»//.irtiin".
Xiitlr» itili
|»r«-l«"»«"
ve a li."» anni, scriveva di I .» I J . I I . I ' > r 1 - u r i . i J i ! » m o t r a t o 1
in far-a r o n l u l i r i t . i r o d a i t e l i f.'iie-ia l o x e i . i t a . F i l «-ero i r i - '
-< .1-. . n p i r a / i n n i . 1 re» ••renili
'loNloi o di Tiirghcnief sui «• | H T > . i r . i ; . i t . i n [1 i n i i i . l . i r . . !••
• a l e . - e I o p p o ^ i / i o n e ««MIMIMI
•liliali
'
In -> _•:! ir,.tm 1 •une
iniieri-ln
pi; le riviste specializzate. ' >>i>. t ' r . - i i vr.i -t.il«» i t i - « i b . i l "
-1
t
1
-tu
i.ib-t.i
p
r
i
m
a
e
«|
11.
Il
1
p.
ri
Ile
II
.
V
.1
i»-.ltti
inll«
r.il
gii ripeteva pi r mantenerlo
r nitri - t - n / . i tlnr«- « t.nir«>v. r - i < In- s o n o r i - u l l a i i e i i o r i i o . tm-i
IIIHT.III- p o i . n o n ave—»- pr<-i> •»
II.I-I» n« li.i p m w ni. n / . i ili tjnelilludesti», che la sua cosa
««iti i «l»"nn»rri-ii.»rii
- .dir / i uo-iaiite i limitati poteri dell.ij
migliore restava quel coni-, n a n / r . p r o p r i n f u r t^s.,-rr u n a I . lellt» « t>-trtlU<ire tli li 'iipll t Ile • m a e o r i i i n i - M o n e t i ' i n e l i i e - l . i
1 omini — ione.
'
«ra il t niiiui G i u l i re • »• t• .1111Olii è f w l l e . rari l e l l o n , (• ponimento dell'ammissione. 1 i l f l l f - -rupip i ù tjcr»»«" fl»-ll.t
I
r
e
m
i
l
i
'
p
r
e
t
i
a
t
l
o
n
n
t
a
Giuftu.i bt Ila* ». Nili» r-.ir.u.i! < ra ri-
r \ S S I l'ftltlH I I : i,ETTEKK
rie che uttrarersiamo
ci <if-i
tende
uno spettacolo
che
ha del fantastico: strati fru.ì
spiircnfi di ghiaccio, spessi
q u a n t o il p a l m o di una ma-'
no. si a l f e rimilo noli s t i ' u f
u r i / i l l o s i . l.à dorè la i j u l / e - ]
ria
t o n i l a un a n n o i o . In
- c i c n c i a f o . per darci
unni
idea più chiara
del l e i i o - j
m e n o , ai'i'iciiiu In lampa-1
dina tascabile alla pinete e,
In luce pussii uttrucerso
iì:
alitacelo
come uflrurerso
un retro. La
temperatura.'
fre. m i l i a r d i c l i c c i r a n o . p o v e r a
•• - i n p i i l j s e n t e d i e p o r l a q u a t . '
Irmi n e l l e m a n i d e i p r e l a t i etl
e truffata, u m e r a l i e c o l o n n e l l i
• h r p r e n d o n o o r d i n i da frali
• a p p u t r i n i . tutta una r e c i n n e
1 lo- fa il «< pr«"-ta e r a d d o p j i i a ".
Giornali dilTii-i r o m e 17 tnf«t
«Ile r o n u n a n n o d i a n l i r i j t o
tb-mmriano r o n dovizia di par.
Iieolari il r o r a m b o l r - r o Iriirro
etl i m i n i - t r i — e c h e m i n i stri - - i n t e l l i s e m i e t n t l ' o r e r r l i i
tome
\mlrt-otti e Medici. «
q u a l i n o n s a n n o , n o n «f n i n n o , '
non provvedono.
j
D i r e d i e fa r e l a z i o n e d e l l a
« • i m m i s s i o n e d ' i n r h i e - l a l i a«- o f v e . I." d a v v e r o e o - i . ' i n d i e J
alia - c r o m i a l e l l n r a . a m b e ti 1v a n l i af V.it^c'f
[
K l i m a la -tamii.1 bor^lie-t'.
q u e l l a c h e si .-racba - r m p r r r o n
livore contro ì ladri di birirletle. tema di far credere rhe è
tntia una barletta il Parlamento, le opposizioni, 1* commi».
M*wii
lei!,1 al pi argentate,
f Vris a i e c h e la s'i-s,,i leiiui- d i e e
tiadi'.oitt
propri
«.iella
f ' i i " n q i u i n i a magnifici
esemd i e d e . i t t i i a z i o - t e n e l m c i l e - : - j ( " b l e s a ( . ' a t t o l ' . c a . t , o St.T.t» .:;
plari
saltellano
ttclU- o u b i n o a n n o I'.IL"'). 1! ( ' H Ì U - N I d . i - 1 q t i e s : 1 c e ! a b d . c a a u n a p a r '»'«'. guardandoci
coti
occhi
t o . i OHI e —r . i i ! ' . n f l a e n / a i s - ' l r n o t e v o l e d e l l a s u a s o v . a feroci
qui le C o l p i IIU.SCI»e l e s . . ! - . ' . - , 1. •),<: c > I - i n p ; 1 . ^ i i l j m ' a
110. cre-N-eono e . i | i n i u t / o il
t e i r e n o i: i"i . i n t i m a l e , p a i d i j l 11 c l a s s . c o
esempio
d
p« l«» / n i r a u u i t i u f o i l m a s s i t p i a u t o i t e l i f o s s e < o n t e n u t i » ! q u e s t a a b d i c a z i o n e .:: V i e n e
mo
splendore.
vengono
n e g l i ste.ss, l'atti L a i c i a n e t i - j d a l l ' u l t i m a s e n t e n z a r e l a t i v a
- trust f r u i t e » e f e f f ru-amen
_
si
a pai
IVa
l.t S t a t o , a l l a v i c e n d a »lel v e s c o v o d :
t>- Le laro
pellicci'
ranno
1
n
f
a
i
s
<
.Iella
)>•>-)- P r a t o , d: 1 ni s; e a v u t a i n q
u
a
s
i
P
a Leningrado
e qu>nth
ni
Zio),,.
di s o t t i . n l m . i / i i i i i c in q u e s t : g i o r n . la m o t i v n / . i o n e
tutt't
il monda
Ma la mmic u i l o i\ ev.i m e « o |;i <"htes.i.i c o m p l e t a l'i'-.i h a d e t t o ::\
t/'or
riceberca
del
mlrns
p ò - | . una
l e g i s l a z i o n e . 110:1. s o s t a n z a !a C o ; t e d i A p p e l sotto
le renne,
clic
ammon:
latai-.a.
m a unii.itera-', lo d; K n e n z e . ' H a a f f e r m a t o
C
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tano
nd alcune
migliaia
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l e il.-. c o i i f i o n t : d e : c u l t : M o n i c h e , s a p p i n e gli a t t i e l e l e g
eiafarti''••aria
carne,
pelli.
it'tiliei. u n v e l o e p n q n o' ui e c c l e s i a s t i c h e t r o v a n o i n
tjrii,--<» e t o r c i ! motrice
la
' d i k t a t t h e p i e s f i n d e v a t i a i l i m n astratta
dei limiti al
renna
e l'animale
fini
jir---
q u a l s i a s i .ntes.i c o n l e i . q ) - ' l o r o e s e r c i z i o di f r o n t e a l l o
: p i e s e i i t a n z t ' d e l l e confe--s,-.i- o r d i i i a r i i e i i t o g i u r i d i c o i t a l i a <•«'
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ni r e l i g i o s e n o n catini.1 h e . , n o . t u t t a v i a , 'ti
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,
narrinze nazionali autoctone
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, , , està
. , inveìt<e dalla •cil.i'i-i.i; . , • »
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, < i s t i t u z i o n e 11 i i i n c e t l i i i i e i i - al < n u d . e e i t a l i a n o di e n t r a al m i . i n r e ( . i n f a m a n o , h a fatto
• Ile jiapaltlita
Ig / i c t l ' "o'rf ' ,É
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anz » d e l l e !e>;--;;| : e n e ! m e n i t i d e g l i a t t i s t e s s i
,0 e l a s,
Irrinari1 Ir.ithi • «fella farina
ih-lla Tatmiria. ilare .si trosii
1 u l t . t e a t i n i . c i •»i'!iiu':»i p e i g . i u i i c a i c ~e M a n o p . u
(Iella P o n t i f i c i a G o m m i - - . j t . m - i l i ' n i igarka
e la cui capitulci U,.„„.....,,
, .,., l o eS .f.a. t. n
. .' o. v
A li- i' u meno l e i t i t t i r n . ; cu» in q u . e a O i l s e l l t . t i : d a lM
\«»i-ilenza. b a eo«ir« i l o a f f i m i
Diidìnka.
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r e v f r e m i i a v e r s a r e a l l e «"a--t
ord. Tali
nazionalità
p o . e h c q u e l l a rehlu- a l c a m p o s p i r i t u a l e . la
dello Stalo p i ù di u n miliardo
\te».at. 9I> Lvenki.x Kett. o a t t „ J : c . , , . r a ,., sola relig.one! C h i o a cirebbe
ovrana. e
c h e e r a s t a t o irafnjral"
1
-di1 Faanasani. _•popolazioni\
stato. , 0 me r:badi pai' ne(ìl,)lit
1
4j
"»e n o n r l u t t o , n o l i è p i o o < i.e firn» a qualche
aerina. 1IO s t , . ^ s Trattato ct«:i la San- ». • u.ia interfere:i7a ?areb:>e passibile da parte dello
q u a n t o b a o t t e n n i o la e t m i i u i - ih anni fa avevano
allo'1 : a S i - t b
Slato, persino sui modi di
- m u e d'ine|iit-.|a jiarlameiitarr j
tato selvaggio e clic ancora
l a inipl.cazion.
i h e -potè
> e v i a s s i u n c e t e i t r e - e i r l n ' 'n gran parte preferiscono*
,
,
. , esercizio ih questa potestà
" mt » d e l t i ai d e c r e t i
l e c c e la vita nomade nelle femier""" «'"ivare d.» una smulo spirituale.
i once/ione. -s,t»jo
state as>a.j
' n questa maniera si laF a n f a n i c o n u n f e r m o a l rei-i-, di pelle di renna alla vita •«'»"•"••"••'•
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turba la 1> G . il m a r c h i o « loreligiosa di agire
a lei '.lattamento t:a re- autorità
• stato compiuta
dalla h>'- ; (.'^ u . u C O M v.^ u i o u U . a p . , . M , U 0 c o s c i e n . - e . a t t r a v e r s o :1
buli.» 1 preti etl i frati alTari-11.
• o l u r ' o t i e d'Ottobre
in p " - ) i n ( v > : , mA p o r ^,,1^-,,^, ,j | ricatto della v:ela7:o::e deU.ì
la p o t e n z a d e l l e - i m - t r e q n . n i .
...r ciccare ti grado di a- p.u profondo d i e ha pesati. "*. r.;'.c •' della i.ieolo|"!a trailo « o m b a t t t u i o u n i t e , l . n i i o d.t
fare eonv«T2«re le o(l[lo-lzÌnni • dia di queste popalaz'011.:J nel disturne e nel diritto del-, di/.onale. d i e rimangono per
« o t i l r o i (w-rieoli jiiù c r a v i . v i ' 'a loro lingua ita avuto uni la società italiana Ncll'affe»-: antonomas,., quelle cattolia r r o r z e r e l e , cari l e l l u r i . « b r i clfaheto. i loro gruppi sona uta/mne che la cattolica e laiche ?:ppure lutto ciò è :n«pic-to n o n è p r o p r i o il m o - l sf.ifi organizzati
in c o l c o s . ; - , U ^l'Kione dello Stato, M costituzionale. La recente decisione della Corte Costitum e n t o d i r a d e r e n e l s a c r o q u a - , - loro fiali sono stati inria-\*™r*ono
infatti dm- ben d i binquisia'
j ,
1
1 /
»
stnui significati: Inno di zionale sui culti acattolici
iltenti
a qur»to
jit-rirolo' fi « scuota. A Igarka. p . ' r | e s c h | s i v j t : i n e | C l , n f r , i n ! : (M_ aveva m sostanza riconfersorge la « .Scuola! ]0 n U r e con f PSSll , ni religiose. mato. attraverso il riconoscim o r t a l e , i n P a r l a m e n t o e n e l ' tempio,
pedagogica
dei popoli <fc/| l'altro di esclusività nei con- mento che quella cattolica
Pae-r. (.asciamo c h e n e l -.in-o
i|iijliinqiii-la ci - l i a n o i furbi
Vord », dorè si formano flit fmuti delle altre ideologie :ion e la religione dello Stato.
r b e -|»er.iiio c o s ì d i a i l d o r u i e n insegnanti indigeni e russi, K' come dire cine che «quel- non scio la piena libertà relare il P a e s e e t r a d i r e la ileitio-' che andranno nd inseanure la cattolica e runica ideolo-l ligiosa. ma anche l'illegittirrazi.t.
Noi re-tiamo
vi.'ib.
nelle scuole elementari dei gi.i dello Stato • Da cu» il nn'.A della posinone di co!oro che sostengono esservi og(trotili a b a t t e r e , d o p o
aver
nllupp' in m i n r o i i o [e m i . passo e breve perche si la-gi :n Italia una ideologia ne« h i u - o ì w n e il - a r t o , q u e l l i
sci operare sovranamente
ti ora n co Tinrionalt. in q u e - la concezione cattolica come cessariamente dominante e
rinchiusi.
vlrono principio generale che deve cioè quella cattolica.
E con tanti auguri dal vo>lr» sta scuola-collegio
le flr/lV • i fi gii dei caccia- informare tutto il costume et
IGISSF.
1.VC1ANO A S C O L I
-miti
ti itti b i t M a . 111
M.» l a
Z'-isa
«!«•/ . \ < t r d . c o i e
sftif«i
-i