Note tecniche - per esigenze organizzative si

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Note tecniche - per esigenze organizzative si
Conferenza
Episcopale
Siciliana
Note tecniche
- per esigenze organizzative si prega di confermare entro
giovedì 9 maggio l’adesione alla Segreteria della Basilica
Santuario Madonna delle Lacrime, telefonando dalle 8,30
alle 13,30 al numero 0931.21446 e dalle 16,00 alle 18,00 al
numero di cellulare 3356709240 oppure inviando una e-mail
all’indirizzo [email protected];
- per il parcheggio delle autovetture si potrà utilizzare lo spazio
del cortile interno al Santuario fino al suo riempimento;
- si prega di portare il camice e la stola per la concelebrazione
eucaristica.
Sorelle e fratelli carissimi,
un evento di grazia, misterioso e insieme eloquente, accaduto nel 1953, ha segnato la vita della nostra
terra di Sicilia e della Chiesa intera: dal 29 agosto al
1° settembre, in una piccola e umile casa della città
di Siracusa, dove viveva una giovane coppia di sposi,
Antonina e Angelo Iannuso, dal capezzale raffigurante il Cuore Immacolato di Maria sono sgorgate
«lacrime umane». Lacrime umane dal volto di Maria:
linguaggio umano di una sapienza divina.
Prontamente, pochi mesi dopo, il 12 dicembre
1953: «I Vescovi di Sicilia (…), vagliate attentamente le
relative testimonianze nei documenti originali, hanno concluso
unanimemente col giudizio che non si può mettere in dubbio la
realtà della lacrimazione. Fanno voti che tale manifestazione
della Madre Celeste ecciti tutti a salutare penitenza ed a più
viva devozione verso il Cuore Immacolato di Maria, auspicando la sollecita costruzione di un Santuario che perpetui la
memoria del prodigio».
Sì, le lacrime di Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa, hanno benedetto e bagnato la nostra terra di Sicilia, Isola in cui da sempre è stata registrata
appassionata e calorosa la devozione a Maria, come
ebbe a dire anche il Papa Pio XII nel radiomessaggio
del 17 ottobre 1954, in occasione del Congresso Mariano Nazionale tenutosi in Sicilia.
Con vivo stupore e ammirata commozione è stato custodito quel mistero, sul quale ancora ci interroghiamo per comprendere il messaggio che quelle
lacrime significano. Il Beato Papa Giovanni Paolo II,
in visita alla città di Siracusa per dedicare il Santuario della Madonna delle Lacrime, ha individuato nel
dolore, nella preghiera e nella speranza il messaggio
di quel linguaggio silenzioso: «Sono lacrime di dolore per
quanti rifiutano l’amore di Dio, per le famiglie disgregate o in
difficoltà, per la gioventù insidiata dalla civiltà dei consumi
e spesso disorientata, per la violenza che tanto sangue ancora
fa scorrere, per le incomprensioni e gli odi che scavano fossati
profondi tra gli uomini e i popoli. Sono lacrime di preghiera:
preghiera della Madre che dà forza ad ogni altra preghiera, e
si leva supplice anche per quanti non pregano perché distratti
da mille altri interessi, o perché ostinatamente chiusi al richiamo di Dio. Sono lacrime di speranza, che sciolgono la durezza
dei cuori e li aprono all’incontro con Cristo Redentore, sorgente di luce e di pace per i singoli, le famiglie, l’intera società».
A sessant’anni di distanza, rileggendo quell’evento nel contesto del tempo presente, riteniamo
che sia proprio la virtù teologale della speranza la
direzione di senso indicata dalle lacrime di Maria.
Ella con il suo pianto invita i suoi figli ad aprirsi alla
speranza nelle fatiche della vita quotidiana.
La nostra terra di Sicilia, particolarmente colpita dalla gravissima crisi economica, dalla non vinta
criminalità organizzata e dalla allarmante disoccupazione ha bisogno della speranza, che viene dall’alto e
che nella forma delle lacrime intenerisce i cuori induriti ed esasperati di tanti uomini e donne.
«Consolate, consolate il mio popolo» (Is 40,1): è questo
il messaggio di speranza che Dio continua a rivolgere per mezzo del profeta Isaia e che è avvalorato dal
pianto di Maria. Le sue lacrime sono silenziose lacrime consolatrici versate per gli uomini che vivono
lontani dalla vita bella, buona e vera. Maria consola
mescolando le sue lacrime alle nostre e il suo pianto è trasparenza della più grande consolazione di Dio, Padre
di misericordia, che chiede ai credenti di diventare
testimoni autentici e credibili di consolazione: «Sia
benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre
misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola
in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con
la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio» (2
Cor 1,3-4).
Il dono della consolazione trova un contesto ade-
guato nell’Anno della fede, secondo le indicazioni
del Papa Benedetto XVI: «La vita dei cristiani conosce
l’esperienza della gioia e quella della sofferenza. Quanti Santi hanno vissuto la solitudine! Quanti credenti, anche ai nostri
giorni, sono provati dal silenzio di Dio mentre vorrebbero
ascoltare la sua voce consolante!» (Porta fidei, n. 15).
Essere testimoni di consolazione significa confortare e sostenere i fratelli che sono nel pianto e
brancolano nel buio della solitudine, mentre si dibattono nelle fatiche quotidiane: famiglie disunite e
in crisi, giovani che cercano la felicità su vie di morte, padri e madri in lutto per la perdita di un figlio,
uomini e donne che portano sui corpi i segni della
malattia e nei cuori le ferire del peccato, gente che ha
perduto il lavoro o che non riesce a trovarlo, persone
che piangono per scelte sbagliate e per il dolore recato ad altri. Il pianto di Maria ci consola e ci invita a
ricordare, celebrare e rileggere quel segno misterioso
della presenza di Dio nella storia degli uomini.
Cari confratelli Presbiteri,
con vivo ringraziamento ai nostri Vescovi per queste
parole di incoraggiamento nel celebrare e vivere un anniversario così importante per tutte le nostre Chiese di Sicilia
e nella consapevolezza che anche «il pianto ci prepara a vedere Gesù» (Papa Francesco, Omelia, 2 aprile 2013),
Vi invitiamo alla Giornata Sacerdotale Mariana
che celebreremo davanti al volto materno della Madonna delle Lacrime.
Auspichiamo una larga partecipazione per un momento
che da anni ormai caratterizza la nostra spiritualità presbiterale regionale e che motiverà di certo ancora una volta la
nostra scelta di donazione a Gesù Buon Pastore.
L’Arcivescovo e la comunità presbiterale della Basilica Santuario
Programma
Come Vescovi delle Chiese di Sicilia incoraggiamo le iniziative e le celebrazioni che la comunità del
Santuario di Siracusa promuoverà in questo 60° anniversario della lacrimazione (1° settembre 2012 - 1°
settembre 2013). Ricordiamo, in particolar modo, il
pellegrinaggio che ogni diocesi, con il proprio Vescovo, i presbiteri e i fedeli laici, farà alla Basilica
Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa il 29 di
ogni mese, giorno che ricorda l’inizio della lacrimazione di Maria nell’agosto 1953. Sarà un momento
di preghiera, di riflessione e di condivisione fraterna
per ogni comunità credente riunita attorno al proprio pastore e convocata sotto lo sguardo premuroso
e amorevole della Vergine Madre.
9,30 Arrivi e accoglienza
(Opere Pastorali, Salone Giovanni Paolo II)
10,00 Preghiera di inizio davanti al Reliquiario della
Madonna delle Lacrime e Video presentazione
10,30Saluti
S.E. Salvatore Pappalardo
Invochiamo l’intercessione della Beata Vergine
Maria perché ci ottenga da Dio la grazia di vivere
questo anno come tempo di conversione e di consolazione, mentre su tutti invochiamo di cuore la divina
benedizione.
Arcivescovo emerito di Siracusa
12,00
13,00
Celebrazione Eucaristica in Basilica
presieduta da Sua Em.za il Card. Paolo Romeo
Pranzo presso la Casa del Pellegrino
Arcivescovo di Siracusa
S.E. Carmelo Cuttitta
Vescovo delegato per la Commissione
Presbiterale Siciliana
10,45«Beata colei che ha creduto (Lc 1,45)»
Meditazione di S.E. Giuseppe Costanzo