Liste d`attesa, la Asl si riorganizza I dati delle

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Liste d`attesa, la Asl si riorganizza I dati delle
-MSGR - 05 LATINA - 39 - 11/02/15-N:
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(C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00564023 | IP: 109.236.26.101
Latina
Mercoledì 11 Febbraio 2015
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Finto prete ucciso, la pista dell’usura
`Dall’appartamento non mancano soldi, né altri oggetti
Patrizio Barlone conosceva la donna alla quale ha aperto
Spedizione punitiva fatta da professionisti: nessuna impronta I carabinieri del Ris hanno comunque acquisito nuovi reperti
`
MONTE SAN BIAGIO
Sono arrivati alle 11 di ieri mattina
gli esperti del Ris di Roma, chiamati per risolvere il mistero di Don
Patrizio, come lo chiamavano in
tanti in paese, il finto prete di Monte San Biagio massacrato nella sua
abitazione al civico 11 di via Roma.
Dopo un lungo briefing in caserma, i tecnici si sono messi all’opera iniziando dalle prove già isolate
dalla scientifica. Il tutto alla presenza del comandante della Compagnia di Terracina, Margherita
Anzini.
I rilievi degli uomini del Reparto
investigazioni scientifiche hanno
avuto inizio dal citofono al quale
una ragazza - ripresa anche dalla
telecamere della caserma - ha suonato per avvertire Patrizio Barlone
del suo arrivo. L’uomo la conosceva e ha aperto subito. La donna
quando è scesa dall’appartamento
dell’ex diacono ha lasciato la porta
socchiusa consentendo ai complici di salire indisturbati. Un altro
elemento importante è il guanto di
lattice bianco, parzialmente rotto
e sporco di sangue, trovato nel
giardino adiacente alla palazzina
del 61enne. Un passo falso da parte
dell’assassino e della sua banda
che per il resto non ha lasciato nulla al caso: di impronte rilevanti
ESCLUSA ANCHE
LA PISTA SESSUALE
ATTESA L’ANALISI
DEI TABULATI
TELEFONICI
OGGI L’AUTOPSIA
non ce ne sono, sicuramente indossavano i guanti.
I RILIEVI
Altri esami sono invece stati effettuati sul corpo dell’uomo il quale,
dopo essere stato legato con delle
fascette da elettricista alle mani e
ai piedi, incappucciato e imbavagliato e con una sciarpa stretta forte intorno al collo, è stato massacrato. A forza anche di calci, oltre
che con un oggetto contundente.
Qualche traccia a terra di scarpe
insanguinate c’è, per questo gli
esperti del Ris cercheranno di risalire al tipo di calzatura indossata
durante l’aggressione. Il corpo era
in soggiorno, ma gli inquirenti
hanno analizzato anche il piano
notte. Complessivamente sono almeno dieci le tracce acquisite.
L’ARMA DEL DELITTO
Nel frattempo, i carabinieri del comando provinciale - agli ordini del
colonnello Giovanni De Chiara continueranno a lavorare sui filmati di video sorveglianza e sulle
quattro sagome che nella tarda serata di domenica, durante l’ottavario di San Biagio, avrebbero messo
a segno uno dei più cruenti omicidi che la città ricordi. L’arma del
delitto intanto resta ancora un mistero, dalle ferite gli inquirenti
hanno pensato ad un martelletto o
a un bastone, ma non hanno escluso altri oggetti contundenti.
MONTE SAN BIAGIO I Ris al lavoro nell’abitazione della vittima (Foto GIUSEPPE MIELE)
mini, nell’appartamento ci sono
anche oggetti erotici, ma l’impressione degli investigatori è che quella nei confronti di Barlone sia stata
una spedizione punitiva. Una vendetta legata al mondo dei prestiti a
tassi usurari, qualcuno che non ce
la faceva più rispetto alle possibili
pressioni subite dall’uomo o che si
sentiva rovinato. E’ in questo senso che si dirigono le indagini. Al
vaglio anche i tabulati telefonici
della vittima.
Sempre ieri, oltre ai vicini di casa,
è stata messa a verbale anche la deposizione del muratore fondano
che lunedì mattina alle 8,30 si sa-
IL MOVENTE
In casa c’erano i soldi, apparentemente non è sparito nulla, quindi
perde consistenza la pista di una
rapina finita male. Esclusa, almeno in questa fase, l’ipotesi sessuale. Sembra che il finto prete avesse
incontri occasionali con degli uo-
Il sostituto procuratore Eleonora Tortora
rebbe dovuto incontrare con Patrizio Barlone per il rifacimento della
facciata esterna della palazzina.
Un’operazione che si era rivelata
più complicata del previsto tanto
che i due si erano già visti due volte, giovedì e sabato. L’uomo, assistito dall’avvocato Virginio Palazzo, potrebbe in quelle due occasioni aver visto o sentito qualcosa di
utile ai fini delle indagini. Fondamentale potrebbe essere anche
l’autopsia sulla salma della vittima
che sarà eseguita nella giornata di
oggi da Filippo Milano.
Barbara Savodini
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Liste d’attesa, la Asl si riorganizza
I dati delle prestazioni e le criticità
SANITA’
«Lo sforzo dell'azienda già in questi giorni è orientato a riorganizzare le modalità di prescrizione e
prenotazione secondo classi di
priorità e tempi massimi di attesa
differenziati in base a criteri clinici ben definiti, secondo una strategia di governo della domanda e di
appropriatezza dell’offerta, a partire dalle prestazioni di diagnostica per immagini». La Asl corre ai
ripari sulle liste d’attesa, dopo le
notizie recenti e la richiesta di accesso agli atti del consigliere regionale Davide Barillari. L’azienda coglie anche l’occasione per rendere
noto quanto fatto finora, a cominciare da «aver ricondotto tutte le
attività libero professionali all’interno degli spazi disponibili presso le strutture dell’Azienda». Continua, inoltre, l’adozione di misure «mirate alla riduzione dei tempi di attesa». E’ l’occasione per fornire anche qualche dato, atteso
che è dimostrato come «l'azienda
ha erogato ai cittadini nel 2014 un
numero di prestazioni ambulatoriali in regime istituzionale di
gran lunga superiore alle prestazioni che i singoli professionisti
hanno svolto in regime Alpi». Si
parla di 214.000 aziendali, contro
le 31.000 dell’attività intra muraria. La Asl constata, comunque,
che le prestazioni di “primo accesso” hanno ancora tempi troppo
lunghi « nonostante la sensibile riduzione ottenuta con il progetto di
abbattimento messo in campo dalla Regione» al contrario di quelli
«per controlli e percorsi assisten-
Dopo le elezioni
Primo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, ieri pomeriggio, dopo le elezioni che hanno decretato la vittoria della lista di Gianni Lauretti. L’intero Consiglio
ha voluto incontrare i giornalisti per illustrare gli obiettivi.
«Innanzitutto - ha spiegato Lauretti - ci impegneremo per l’area
Sud della Provincia, in particolare Gaeta e Terracina, dove i colleghi sono in grave difficoltà. La
situazione è molto grave dopo la
chiusura di Gaeta, mentre per
Terracina stiamo facendo il possibile per salvare la sede più a
lungo possibile. L’idea è quella
di ottenere una proroga per consentire di smaltire i fascicoli ar-
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Il direttore generale Caporossi (sinistra) e quello sanitario, Cordoni
Controlli tra gli ambulanti
Avvocati, il primo obiettivo
è la proroga per Terracina
TRIBUNALE
ziali organizzati che sfuggono al
calcolo dei tempi medi». Ci sono
poi quelli che non si presentano
(20%) o chi di fronte a prenotazioni con tempi biblici è stato richiamato su iniziativa della Regione
per anticipare la prestazione ma
ha risposto «no grazie» (60%).
Rispetto sempre a vicende sanitarie, ieri al “Goretti” operazioni di
neurochirurgia bloccate per mancanza di anestesisti. Servizio su
www.ilmessaggero.it
Giovanni Del Giaccio
retrati». La sede di Terracina è
già in “proroga” fino a luglio di
quest’anno. La legge prevede la
possibilità di prorogare l’apertura fino a un massimo di 5 anni,
due dei quali sono in scadenza.
Dunque se ne potrebbero aggiungere al massimo altri tre.
«Una eventuale proroga deve essere chiesta dal tribunale - spiega Lauretti - ma stiamo valutan-
«UN’ALTRA
PRIORITA’
RIGUARDA
I GIUDICI
DI PACE»
Gianni
Lauretti
do tutti insieme la situazione, a
breve sarà chiesto un incontro
anche al sindaco di Terracina
per valutare la possibilità di gestire gli spazi necessari. L’elemento positivo è che, a differenza di Gaeta, il personale e i giudici in servizio a Terracina saranno trasferiti a Latina al momento della chiusura».
Lauretti ha poi illustrato la possibilità di aprire un point in tribunale per l’assistenza al processo telematico: «Lo strumento è ormai a regime nel settore
civile ma molti colleghi, specialmente i più anziani hanno qualche difficoltà». C’è inoltre la volontà di affrontare il nodo dei
giudici di Pace, uffici al limite
del collasso che penalizzano soprattutto gli avvocati più giovani. Per quanto riguarda gli spazi
è confermata l’ipotesi di utilizzare i locali dell’ex liceo Artistico in via Filzi per le cause pendenti di Gaeta.
Marco Cusumano
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Mercato, blitz della Finanza
sequestrate 350 scarpe false
APRILIA
Un servizio mirato con l’obiettivo contrastare il commercio illegale di merce contraffatta, che in
questo periodo di crisi, sta creando molti problemi ai commercianti. E così anche ad Aprilia la
Guardia di Finanza in questi giorni ha pianificato un'operazione
di controllo che ha messo alle
strette chi ogni sabato gira per i
banchi del mercato settimanale
per vendere abiti e accessori con
griffe non originali. La Guardia
di Finanza, dopo aver controllato
per giorni alcuni ambulanti di
nazionaltà marocchina, ha organizzato un blitz che ha portato al
sequestro di ben 350 paia di scarpe da ginnastica e alla denuncia
di quattro persone, residenti tra
Pomezia e la zona dei Castelli Romani. Le scarpe, apparentemente delle marche Nike, Adidas, Hogan, ed anche Fred Perry, Ralph
Lauren e Gucci - secondo i finanzieri della tenenza di Aprilia erano in grado di trarre in inganno i clienti, nonostante fossero
state prodotte con materiali di
scarsa qualità. All'apparenza, in-
LE CALZATURE
SPORTIVE
RIPORTAVANO
I LOGHI DI MARCHE
NOTE MA ERANO
TUTTE CONTRAFFATTE
fatti, risultavano identiche a quelle originali. L'operazione delle
fiamme gialle ha portato anche
al sequestro di un'auto, una Golf
Volkswagen, utilizzata dai quattro ambulanti denunciati per trasportare la merce. «Dopo aver atteso che i quattro ambulanti ponessero la merce contraffatta all'
interno di alcuni bustoni di plastica, - ha spiegato la Guardia di
Finanza di via delle Margherite - i
militari di Aprilia sono intervenuti procedendo al fermo dei responsabili e rinvenendo più di
350 scarpe, alcune delle quali occultate all'interno dell'auto. Considerata la flagranza del reato, i
finanzieri hanno eseguito anche
varie perquisizioni domiciliari
presso le abitazioni degli extracomunitari di Pomezia, Lariano ed
Artena». Al mercato settimanale
sono in aumento le postazioni di
ambulanti non autorizzati che
vendono abiti, scarpe e accessori
con marchi contraffatti.
Raffaella Patricelli
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