4. Realizzare l`autoritratto

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4. Realizzare l`autoritratto
Il quarto passo: giovani artisti all’opera
È giunto il momento di realizzare l’autoritratto! Prima di procedere però concedetevi qualche momento per
analizzare insieme ai ragazzi alcuni celebri autoritratti, per esempio quelli raccolti nel Corridoio vasariano
degli Uffizi, che è la più nota e prestigiosa collezione di autoritratti al mondo.
I ragazzi dovranno far propria la consapevolezza che rappresentarsi significa esplorarsi intimamente e riuscire a
esprimere i propri sentimenti anche attraverso un’espressione, uno sguardo, un gesto del proprio corpo.
E ora all’opera!
1.
La scelta dell’animale. Si comincia dal proprio
“alter ego animale”: i ragazzi adesso devono scegliere
in maniera definitiva l’animale che li rappresenta e
annotarlo su un foglio, insieme a una brevissima
spiegazione della motivazione.
 Mi sento un/una... .
 Perché? ...
Per aiutarli riprendete insieme Alberto Savinio. Lui
avrebbe scritto:
“Mi sento un gufo perché è un animale intelligente e
saggio.”
Ma avrebbe anche potuto scrivere:
“Mi sento un gufo perché il mio sguardo è così intenso
da vedere nel buio”.
Le motivazioni potranno essere le più diverse e
disparate: simboliche, metaforiche oppure legate alle
somiglianze fisiche. L’importante è che abbiano
significato e valore per il ragazzo o la ragazza.
2. Posizione in cui ritrarsi. Gli autoritratti possono essere di profilo, frontali, di tre quarti... volendo anche di
spalle, se il volto poi appare riflesso in uno specchio. Ragionate con i ragazzi sulle varie posizioni e sui significati
che potrebbero avere.
Potreste proporre loro di giocare con le proprie sagome in varie pose, tracciate con il gessetto a terra o
ricalcando l’ombra che il corpo proietta su un foglio.
3. Ambientazione o sfondo. In linea generale gli autoritratti hanno un’ambientazione piuttosto essenziale.
Invitate i ragazzi a riflettere sull’uso di un colore di fondo o di una ambientazione semplice che metta in risalto
ciò che sta davanti: cioè il loro autoritratto speciale. Ciò che starà attorno dovrà con discrezione esaltarlo o
completarlo, come per esempio il famoso oggetto che caratterizza (come abbiamo visto nel terzo passo di
questo percorso.
4. Scelta dell’inquadratura. Vicino, lontano, dall’alto, dal basso. Analizzate con i ragazzi le tante possibili
inquadrature, dalle più tradizionali a quelle assolutamente inusuali. Alcune sono così originali che hanno fatto
la storia dell’arte, come “Autoritratto entro uno specchio convesso” del Parmigianino oppure “Autoritratto
come allegoria della Pittura” di Artemisia Gentileschi.
Suggerite loro di prendere uno specchio e osservarsi secondo angolazioni diverse, alla ricerca di quella più
adatta.
5. Lo stile. Gli stili possono essere molti e disparati, dai più classici ai più sperimentali, dal pittorico al grafico, al
fumettistico. Oppure semplicemente personali. Grazie alle ricerche e ai modelli analizzati in precedenza
nonché a quanto abitualmente studiato nelle ore di educazione all’immagine, i ragazzi avranno un ampio
repertorio di esempi cui attingere. Spronateli a individuare quello che sentono più loro e a impiegarlo:
ricordategli però che non devono imitare nessuno, anzi devono cercare di essere il più possibile originali.
6. Cosa occorre per cominciare?
Foglio, matita, un loro scatto nella posizione che desiderano assumere nell’autoritratto (oppure uno specchio
se desiderano improvvisare) e più immagini e fotografie dell’animale che li rappresenta. Questa ultima
documentazione li aiuterà ad avere sempre in mente i particolari e le caratteristiche fisiche dell’animale scelto.
Il che non significa copiarlo, li aiuterà più che altro ad avere sempre ben chiara l’immagine che andranno a
reinterpretare a loro piacimento, per non sentirsi mai impreparati o confusi.
7. Il disegno. Il primo passo è il disegno appunto, fatto come una sorta di schizzo da perfezionare. Suggerite di
cominciare dal contorno, senza soffermarsi su nessun particolare specifico. È importante tracciare le linee
generali della figura, con tratto leggero, anche poco preciso. Giusto per avere il quadro d’insieme. Per la
finitura ci sarà tempo poi. L’unica accortezza è che la figura sia il cuore dell’opera, il punto che immediatamente
cattura lo sguardo.
Dopo aver tracciato la bozza, invitate i ragazzi a osservarla con attenzione. Da vicino e da lontano, anche dopo
alcuni giorni. Non c’è fretta.
Sono soddisfatti? In caso negativo avranno libero spazio per le modifiche, in caso affermativo potranno invece
passare alla rifinitura del disegno. Evitando se possibile la gomma... chissà che qualche errore non diventi lo
spunto per soluzioni fantasiose e inaspettate.
8. La tecnica. Pittura a tempera, pittura acrilica, acquerello, pastello, pastello a cera, collage, carboncino,
sanguigna, tecnica mista: le possibilità sono tante. Che ognuno cerchi la propria tecnica in assoluta libertà!
Suggerite ai vostri alunni di fare qualche prova a parte, con tecniche diverse, potranno così sperimentare
liberamente alla ricerca di quella più adatta a loro. Una volta scelta, potranno procedere alla colorazione del
disegno.
9. Il cartellino. Qui è dove si ricapitola tutto. Deve riportare: nome dell’autore, titolo dell’opera, tecnica
utilizzata, data e brevissima spiegazione del significato. Questo testo andrà accompagnato alla fotografia
dell’autoritratto che andrete a caricare sul sito del Premio LYRA.
10. In mostra
Ora il percorso è terminato e ognuno dei vostri alunni possiede un proprio autoritratto in forma animale da
fotografare per il concorso.
Con questi autoritratti potreste anche allestire una sorta di mostra temporanea in classe. Passeggiate insieme
in questa improvvisata galleria d’arte e fermatevi a osservare una dopo l’altra le varie opere dei vostri alunni.
Ogni artista potrà raccontare il proprio quadro e il lavoro che l'ha reso possibile, e tutti insieme i ragazzi
potranno scambiarsi le loro personali impressioni sull’esperienza appena conclusa.
Ricordatevi però che tutte queste opere andranno trattate con la massima cura e cautela, poiché per gli
elaborati selezionati dalla giuria sarà chiesto l’invio dell’originale.
Buon divertimento!