il pesaro ottobre 2014

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il pesaro ottobre 2014
Modella: Alice Severi
N°113 ottobre 2014 campione gratuito
mensile di informazione e annunci della tua città
le foto del mese
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ilpesaro.it
ottobre 2014
spettacoli
ADRIATIC ARENA
CIRQUE DU SOLEIL - QUIDAM
14 novembre 2014 Adriatic Arena
venerdì 14 - ore 20.00
sabato 15 - ore 16.30
sabato 15 - ore 20.00
domenica 16 - ore 13.30
domenica 16 - ore 17.00
La giovane Zoé è annoiata; i suoi genitori,
distanti e apatici, la ignorano. La sua vita ha
perso qualsiasi significato. Cercando di riempire il vuoto della sua esistenza, scivola in un
mondo immaginario - il mondo di Quidam dove incontra personaggi che la incoraggiano
a liberare la sua anima.
www.adriaticarena.it
SUBSONICA TOUR 2014
01 novembre 2014 Adriatic Arena
ore 21.00
LIVE TUTTA L’ENERGIA DELLE POTENTI SUBSONICA VIBES PER UNO SHOW
INNOVATIVO SORPRENDENTE INIMITABILE
Un nuovo progetto per la band che è riuscita sempre a sperimentare coinvolgendo un
pubblico in costante crescita. Nella loro mu-
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sica l’elettronica, il dub, la dance e il rock si
mixano in un insieme unico e originale che è
il SUONO dei SUBSONICA, potente, riconoscibile e inimitabile. Una ricerca costante
che non indugia in virtuosismi ma che trova
concretezza in grandissime canzoni. Il nuovo album sarà anticipato dal primo singolo
in tutte le radio, iTunes e store digitali dal 6
giugno - che assicura la band, smuove il desiderio di live.
ottobre 2014
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l’intervista
PESARO - Domenica 5 ottobre si è tenuta
una veglia di “Sentinelle in piedi” anche
a Pesaro, in Piazzale Lazzarini, alle ore
18. Gli attivisti del movimento si sono
inquadrati nella consueta formazione a
scacchiera in silenzio, leggendo dei libri
per manifestare contro il Ddl Scalfarotto
e la propaganda “gender” nelle scuole, in
difesa della libertà di espressione e della
famiglia naturale.”
Le cosiddette “Sentinelle” dicono di voler difendere la famiglia “naturale”, ma in
realtà pongono un pesante velo di omofo-
ASSOCIAZIONE ARCIGAY AGORÀ
bia per ostacolare il lungo processo della
legislazione italiana che, anno dopo anno,
nonostante i poteri vaticani, sta cercando
di prendere in considerazione disegni di
legge che aiutano ad avere pari diritti di
fronte alla legge anche le famiglie omosessuali, monoparentali, diversamente
composte, insomma i vari tipi di famiglie
che esistono al mondo. Ne abbiamo parlato con l’Associazione Arcigay Agorà Pesaro-Urbino.
D. Avete partecipato anche voi alla veglia
di “Sentinelle?”
R. Come associazione abbiamo deciso di
non partecipare a contromanifestazioni
per non dare visibilità indiretta a un gruppo del tutto marginale sia politicamente
che numericamente.
Il portavoce delle “Sentinelle” che hanno
manifestato a Pesaro è infatti il coordinatore regionale di Forza Nuova, e almeno
una buona parte di loro sono attivisti di
estrema destra.
D. Il 7 ottobre il ministro Angelino Alfano
ha posto uno stop alle registrazioni delle
nozze gay fatte all’estero, nonostante siano già molti i sindaci che hanno dichiarato
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di essere a favore a tali registrazioni. Cosa
ne pensate?
R. La circolare è solo un contentino alla
parte conservatrice e reazionaria della
società, fatto dall’esponente di un partito
non eletto dai cittadini.
È anche un provvedimento che dimostra una certa incompetenza giuridica, in
quanto non spetta ai sindaci o ai prefetti
l’annullamento delle trascrizioni già fatte,
ma solo a un giudice. Siamo comunque
molto soddisfatti per le prese di posizione
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l’intervista
dei molti sindaci che si sono ribellati; anzi,
la circolare di Alfano ha avuto finora solo
l’effetto di aumentare il numero di comuni
che trascrivono le nozze gay.
D. A tale proposito qual è la presa di posizione del sindaco di Fano?
R. Il sindaco Seri ha affermato che non
annullerà la trascrizione di Fausto ed
Elwin. Anche il sindaco di Pesaro Ricci
si è espresso sulla questione, dichiarandosi disponibile a trascrivere dei matrimoni
gay nel caso in cui venisse presentata richiesta al comune.
A questo proposito, chiediamo al sindaco
di non aspettare che una coppia faccia richiesta, ma di predisporre un atto ufficiale
come hanno già fatto alcuni comuni quali
Bologna e Napoli.
D. Cosa consente alla coppia la trascrizione di un matrimonio celebrato all’estero?
R. La trascrizione del matrimonio nel registro di stato civile ha funzione certificativa, cioè risponde a esigenze di pubblicità
e non incide sulla sua validità in Italia.
Così come evidenziato dagli avvocati di
Rete Lenford, essa è utile, perché permette alla coppia sposata di ricorrere in sede
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giudiziale per chiedere il riconoscimento
di singoli diritti derivanti dal loro status
coniugale.
D. Pensate che il governo possa assumere
iniziative in tempi brevi che consentano di
favorire rapidamente l’adozione di soluzioni legislative adeguate?
R. Finora il governo Renzi si è dimostrato
molto cauto sulla questione. In realtà nel
parlamento attuale si potrebbe trovare rapidamente una maggioranza favorevole
all’estensione del diritto al matrimonio
anche alle coppie gay e lesbiche, ma fintanto che Alfano e il NCD avranno potere
contrattuale nel governo, è improbabile
che questo abbia interesse ad affrontare
seriamente la questione e ad arrivare velocemente a una soluzione almeno dignitosa.
L’Italia ha ormai accumulato un fortissimo
ritardo rispetto agli altri paesi occidentali
per quanto riguarda i diritti delle coppie
omosessuali. Troviamo molto triste che
proprio nei giorni in cui negli Stati Uniti
la battaglia per il matrimonio egualitario
sta vincendo, in Italia si faccia di tutto per
non affrontare finalmente la questione e
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dare pari diritti a tutti i cittadini.
Rosalba Angiuli
Nella foto, tratta da Facebook, Fausto ed
Elwin, Fano 30 maggio 2014
l’articolo
Sabato 4 e domenica 5 ottobre sulla spiaggia davanti al Fun-K beach Cafè (spiaggia
di levante, zona Genica), si è svolta con
grande successo la prima edizione del Free
Style Festival, un contenitore di diverse discipline del free style, tutte caratterizzate
dalla spettacolarità: rollerblade, skatebo-
FREE STYLE FESTIVAL
ard, breakdance, MC (rapper che improvvisa rime), scratching (dj che si sfidano ai
piatti), graffiti, BMX (bici da cross).
Non sono mancate acrobazie in aria con
roller, BMX o skate. Un appuntamento, a
ingresso gratuito, che si è rivolto ai giovani
e meno giovani amanti di questi discipline.
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Sabato è stata la giornata delle prove, mentre domenica sono state organizzate diverse
gare (contest). In entrambe le giornate tutte
le strutture sono rimaste a disposizione per
quanti hanno voluto provare. Un’occasione dunque aperta a tutti, grandi e piccini.
L’iniziativa è stata organizzata in collaborazione con il Comune di Pesaro.
Lo spazio del festival è stato allestito con
una pedana per lo skate, i roller e le BMX,
che viene chiamato halfpipe, una struttura
a mezza luna che ha permesso ai partecipanti, più o meno esperti, di cimentarsi in
discese dall’altezza di circa 2 metri e fare
acrobazie con le loro tavole da skate o bici.
Oltre l’halfpipe, l’organizzazione ha scelto di posizionare per praticare street skate anche un’area flat, ossia una pedana di
circa 30 metri dove i meno esperti hanno
provato giochi a terra con la tavola. Inoltre, anche una zona per la break dance allestita dall’organizzazione dell’Hip Hop
Connection, una “murata” di pannelli per i
graffitari, una postazione dj, una zona shop
e un angolo ristorazione.
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Rosalba Angiuli
Foto Danilo Billi
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l’intervista
PESARO – Di Francesca Guidi si notano la comunicativa e la solarità che traspare dalla sua
Arte dei Led.
D. Francesca chi sei?
R. Sono nata a Pesaro, il 20 dicembre 1969 e
provengo dall’Istituto d’Arte Mengaroni. La
scuola ha plasmato la mia personalità, facendo
sì che mi appassionassi alla pittura.
D. Ad un certo punto, però, hai scelto la famiglia?
FRANCESCA GUIDI, ARTE DEI LED
R. Sì, e questo inizialmente ha condizionato la
mia vita. Avrei voluto continuare con l’Accademia, invece ho fatto tante rinunce per avere,
appunto, una famiglia mia. Ho una figlia bellissima 22enne, ma il mio matrimonio è finito.
D. Dopo un periodo di depressione come ne sei
uscita?
R. Avevo sempre la pittura nel cuore, un pensiero positivo al quale aggrapparmi, ma non
riuscivo a realizzare nulla, perché questo era
permesso solo a chi aveva possibilità.
D. Poi all’improvviso?
R. Nel 2011, Lidia Ferri, grande artista pesarese
e pittrice nell’ambito delle ceramiche Molaroni,
mi ha detto: “Ti invito a Montefabbri per una
collettiva, vieni???”
D. Hai accettato subito?
R. Dopo un mese ho deciso per il sì. Però non
potevo tornare con la stesso stile precedente, ero
cambiata.
D. Quindi?
R. Casualmente, venendo a contatto in casa con
le energie alternative e il risparmio energetico,
ho pensato: “Perchè non dare sfogo alla creatività realizzando opere, installazioni, oggetti
d’arredo con l’inserimento dei Led?”
D. Dunque un connubio tra arte e luce?
R. Sì, mi è sembrata una buona idea, mi sono armata di coraggio e, dopo 21 anni trascorsi senza
toccare un pennello, mi sono attivata, inventando un nuovo modo di legare arte ed arredo.
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D. Dopo Montefabbri dove hai portato la tua
Arte dei Led?
R. Dal 2011 fino ad ora ho esposto in tante prestigiose location italiane, tra le quali l’Ambasciata della Repubblica dell’Iraq presso la Santa
Sede, in occasione del Festival Internazionale
della Pace e del Dialogo tra i Popoli e le Religioni.
D. Chi vuoi ringraziare?
R. L’Associazione Aion Arte di Spoleto con la
dott.ssa Stefania Montori e il presidente Massimo Bigioni, due persone fantastiche. Stefania mi ha scoperta curiosando su Facebook. E’
stata lei che mi ha chiesto se avevo piacere di
partecipare come artista ad un evento molto importante a Roma, appunto all’Ambasciata della
Repubblica dell’Iraq presso la Santa Sede che
ho menzionato prima e dove sono tornata anche
quest’anno.
Lì per lì ho pensato fosse uno scherzo, ma lei
mi ha commissionato un lavoro con lo stemma
dell’Iraq da donare all’Ambasciatore iracheno S.E. Sig. Habeeb Mohammmed Hadi Ali
AL-SADR e che è stato molto apprezzato dallo
stesso.
D. Programmi futuri?
R. Tanti, anche all’estero ma ancora da valutare,
sperando anche nell’aiuto di qualche sponsor!
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Rosalba Angiuli
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arte
ARTE ITALIANA OGGI
OPERE DA UNA COLLEZIONE PRIVATA
A CURA DI LUDOVICO PRATESI
12 Ottobre - 23 Novembre 2014
L’11 ottobre si e inaugurata, in occasione della
Giornata del contemporaneo promossa dall’AMACI, presso la Fondazione Pescheria la mostra Arte Italiana Oggi. Opere da una collezione
privata, curata da Ludovico Pratesi, che riunisce
le opere di nove artisti contemporanei italiani
nello spazio del Loggiato. Un’occasione per verificare l’evoluzione della ricerca artistica in Italia in relazione alla produzione di carattere fotografico, che costituisce il filo rosso della mostra,
realizzata in collaborazione con la Fondazione
Guastalla per l’arte contemporanea. Un percorso caratterizzato da una dimensione intima ed
introspettiva, con aperture e rimandi alla storia
dell’arte, al paesaggio e alla natura, oltre che
allo status dell’artista come ricreatore del mondo. Se Mario Airò si interroga sulla percezione
della luce, Massimo Bartolini immagina aiuole
e giardini con geometrie composte da persone,
mentre Stefano Arienti rielabora manualmente
i paesaggi artificiali utilizzati per fini turistici o
commerciali. Se Francesco Gennari costruisce
mausolei di zucchero e meringhe per vermi,
per riflettere sulla vanità dell’umanità, Giuseppe Gabellone inserisce nel triste paesaggio
dell’hinterland pugliese giganteschi gigli azzurri, in omaggio alla devozione mariana, e Daniele Puppi si interroga sul senso dell’azione artistica attraverso gesti fisici ripetuti all’infinito.
PORTABLE NATION
Ursula Biemann, Sama Alshaibi, Stefano Cagol,
Josephine Starrs & Leon Cmielewski
a cura di Camilla Boemio
12 ottobre - 2 novembre 2014
Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive è lieta di
annunciare la mostra che ripresenta il Padiglione
delle Maldive alla 55. Esposizione Internazionale
d’ Arte-La Biennale di Venezia. Il Padiglione curato
da CPS – Chamber of Public Secrets (composto da
Alfredo Cramerotti, Aida Eltorie, Khaled Ramadan)
e dai curatori associati Camilla Boemio e Maren
Richter, è stato uno spazio eco-estetico, una piattaforma che ha visto attivisti ambientali, artisti e critici
lavorare assieme. Un Padiglione molto attivo, nel
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Lo sguardo intimo di Giovanni Ozzola esplora
la dimensione sospesa e metafisica dell’abitare
italiano, in contrappunto con la visione stereoscopica dell’opera di Grazia Toderi, dedicata al
teatro la Fenice di Venezia dopo il suo restauro,
e all’ironia di Alessandro Piangiamore, che
interpreta Lo Zoccolo del Mondo, una celebre
opera concettuale di Piero Manzoni. Nel corso della mostra la Fondazione Pescheria ospita
4 incontri con artisti italiani che hanno esposto
al padiglione Italia della Biennale di Venezia
2013, curati da Ludovico Pratesi e promossi
dalla Fondazione Guastalla: Marco Tirelli,
Flavio Favelli, Massimo Bartolini e Francesco Arena. La fondazione Guastalla, fondata
nel 2004 dal collezionista Giovanni Guastalla,
ha lo scopo di promuovere l’arte contemporanea delle ultime generazioni. La collezione, che
comprende un centinaio di opere di artisti italiani e internazionali , ha sede in Svizzera.
La mostra è realizzata grazie al sostegno
di: Comune di Pesaro, Bertozzini costruzioni, Gamba manifatture 1918, Ifi-Arredi Bar
Gelaterie Pasticcerie, Isopak Adriatica Spa,
Banca dell’Adriatico, gruppo Amici in Pescheria, gli sponsor tecnici Hotel Alexander
Museum, Il Pesaro.it e Costantini.
Info
Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive
Corso XI Settembre, 184_Pesaro
inaugurazione _sabato 11 ottobre 2014 ore
18.30
quale si sono seguiti, nell’arco dei sei mesi, numerosi eventi paralleli alla mostra principale, fornendo
una significativa esperienza estetica e l’opportunità
di discutere il concetto moderno di ‘romanticismo
ambientale’ in relazione alla natura e alla cultura
delle Maldive. La mostra è realizzata grazie al
sostegno di: Comune di Pesaro, Bertozzini costruzioni, Gamba manifatture 1918, Ifi-Arredi
Bar Gelaterie Pasticcerie, Isopak Adriatica Spa,
Banca dell’Adriatico, gruppo Amici in Pescheria,
gli sponsor tecnici Hotel Alexander Museum, Il
Pesaro.it e Costantini.
Patrocinio dell’ UNESCO – Ancona
Supporters: CAF Nazionale del Lavoro Spa – CE.
NA.S.P.S.p.A Centro Nazionale Servizi ai professio-
ottobre 2014
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durata mostra_12 ottobre-23novembre 2014
orario_giovedì e venerdì 16.30-20.00
sabato, domenica e festivi 10.30-12.30/16.0020.00
lunedì, martedì e mercoledì_ giorni di chiusura
ingresso gratuito
info_ 0721-387651/653
www.centroartivisivepescheria.it
nisti – Apollo Europe s.r.l.
Allestimento - Estro
Sponsor tecnici: 2K Soft
Info
Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive
Corso XI Settembre, 184_Pesaro
inaugurazione_sabato 11 ottobre 2014 ore 18.30
durata mostra_12 ottobre-2novembre 2014
orario_giovedì e venerdì 16.30-20.00
sabato, domenica e festivi 10.30-12.30/16.00-20.00
lunedì, martedì e mercoledì_ giorni di chiusura
ingresso gratuito
info_ 0721-387651/653
www.centroartivisivepescheria.it
GAD
Ottobre è veramente il mese del Teatro per la città
di Pesaro. Solo da parte del GAD, ben 9 appuntamenti di rilievo senza considerare le repliche!
Ma oltre agli spettacoli sul palcoscenico del Teatro
Rossini, altri eventi di rilievo vengono proposti
alla cittadinanza.
Martedì 21 ottobre alle 18 al Teatro Sperimentale, dopo la positiva esperienza delle precedenti edizioni del GADFESTIVAL RAGAZZI, viene, proposta la commedia “L’ombra del pirata. La vera
storia di Capitan Uncino” di Maury Incen, ad opera
della Compagnia Teatro Accademia di Pesaro, per
la regia di Giovanni Buresta e dello stesso Maury
Incen. Saranno in scena ben 14 attori in una rappresentazione corale: Dino Arteconi, Eugenia Bartoccini, Eleonora Belardinelli, Marco Corsucci,
Francesco D’Angelo, Marco Fortarezza, Riccardo
Francesconi, Iris Kodra, Maury Incen, Jessica Ricci, Lorenzo Romagna, Eleonora Rubechi Mensitieri, Lucia Testaguzzi, Konrad Wasik. Un nutrito
gruppo di giovani che si sono formati seguendo i
corsi organizzati dall’Accademia stessa.
Lo scopo è di offrire ai ragazzi, avvalendosi di simboli ed immagini, una storia gustosa e divertente,
nonché, in qualche misura, educativa. “L’ombra del pirata” prende le mosse da una vicenda
accattivante, ben conosciuta dai giovani d’oggi;
naturalmente con le opportune innovazioni. È la
storia di quel caratteristico personaggio letterario
creato dalla fervida immaginazione dello scrittore
scozzese James Mattew Barrie agli inizi del secolo
scorso con due romanzi “ Peter Pan nei giardini di
Kensington” e “Peter e Wendy”, che incontrarono
subito il massimo favore.
OTTOBRE, MESE DEL TEATRO
Peter Pan è un bambino dotato di una prerogativa
del tutto inusuale, quella di saper volare e che, inoltre, si rifiuta di crescere, trascorrendo una infanzia
avventurosa, senza fine, in un’isola inesistente, al
comando di una banda definita dei “Bimbi sperduti”, insieme a sirene, indiani, fate, pirati. Come
controparte, entra in gioco un altro personaggio
ben noto ai giovani: lo spietato Capitan Uncino,
l’antagonista per eccellenza di Peter Pan. Come assoluta novità della commedia, vivremo la storia di
Jimmy, bambino sperduto, allevato dalla fata Campanellino e dallo sciamano capo tribù degli indiani, che ha davvero difficoltà a stare in quest’isola
inesistente, finché la svolta per lui e per gli altri
abitanti dell’isola avverrà con l’arrivo dei pirati del
Jolly Roger, guidati da Elizabeth Bones. Tante storie nella storia affinché lo spettacolo possa attrarre,
coinvolgere e soddisfare il giovane pubblico, magari accompagnato da genitori e nonni.
Venerdì 24 ottobre alle ore 18.00 nella Sala della
Repubblica del Teatro Rossini, Lucia Ferrati presenterà alla città un piccolo omaggio dedicato alla
scrittrice Clarice Tartufari.
Nata a Roma il 14 febbraio 1868 da Giulio Gouzy
e dalla contessa Maria Luisa Servici; a tre anni
rimane orfana di entrambi i genitori e viene allevata dal nonno materno, in campagna in provincia
di Pesaro. Giovanissima, si sposa e si stabilisce
a Roma. Autrice di versi, opere teatrali, romanzi,
Clarice inizia la carriera con due volumi di poesie:
“Versi nuovi” (1894) e “ Vespri di maggio” (1896).
Si dedica poi al teatro per una quindicina d’anni
e usciranno, tra l’altro, “Modernissima” (1900),
“Logica” (1901), “L’eroe” (1904), “Lucciole sulla
neve” (1905). Tra le sue apprezzate opere di narrativa (per Benedetto Croce non inferiori a quelle di
Grazia Deledda):“Roveto ardente” (1905), “Il miracolo” (1909), “All’uscita del labirinto” (1914).
Un’occasione per una scoperta... o una riscoperta.
Ma prima di incorniciare con la giornata delle premiazioni (9 novembre alle ore 10,30 presso la
Sala della Repubblica del teatro Rossini), questo interessantissimo “mese del teatro”, denso di
spettacoli ed eventi culturali di eccezione, ancora
un appuntamento da ricordare: il Festival, sempre
attento alle ricorrenze ed agli eventi della nostra
storia, non poteva fare a meno di celebrare, quasi
in omaggio ed a suggello della bellissima mostra
allestita presso il Palazzo Ducale, il Centenario
della prima guerra mondiale.
Martedì 4 novembre alle 21.15 al Teatro Speri-
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mentale, a conclusione del Festival, è stato infatti
programmato: “Mato de guera” del drammaturgo
Gian Domenico Mazzocato, poeta e scrittore veneto, traduttore di classici latini. La commedia viene
presentata dalla compagnia “Il Satiro Teatro” di
Padernello di Paese (Treviso) per la regia di Roberto Cuppone, storico del teatro, docente all’Università di Venezia e autore di una trentina di opere
teatrali.
Questo testo, ricordo della Grande Guerra, è essenzialmente imperniato sul movimentato monologo del protagonista; è la storia della follia che
colpisce a tratti, con intercalate fasi di normalità
seguite da ricadute, l’ex fante Ugo Vardanega di
Passagno, trasferitosi poi nella città di Treviso.
Richiamato alle armi allo scoppio della Grande
Guerra, ha combattuto sul fronte del Grappa, riuscendo a sopravvivere al fuoco nemico, alla disarmante mancanza d’esperienza dei comandanti, alla
tragica perdita della famiglia, degli amici, dell’onore, dei suoi averi, del suo stesso essere. Nei suoi
ricordi torna la dura e dolorosa vita in trincea, la
devastazione che ha subito il caro paese natio: Possagno.
La guerra, oltreché foriera di distruzione, rappresenta la diaspora di un popolo ed un esproprio
dell’identità degli individui che ne fanno parte. Significa pure rinuncia alla tolleranza ed al dialogo,
affidando la soluzione di ogni cosa esclusivamente
alla legge della violenza. La pazzia diventa l’unico
rifugio possibile per l’antieroe Ugo, rinchiuso in
manicomio perché il suo dire è scomodo e pernicioso per il sistema vigente; solo questo è lo spazio
in cui gli è consentito di esternare, di urlare il proprio netto dissenso.
Si tratta, in effetti, di un elogio della follia, perché
il protagonista non la subisce, bensì la gestisce e la
tiene costantemente sotto controllo. Soltanto una
sequenza è in puro italiano, tutto il resto è espresso
in un dialetto trevigiano – peraltro perfettamente
comprensibile - pervaso da immagini di terra, di
sangue, di sofferenza, ma in grado di coinvolgere,
trascinare lo spettatore anche e soprattutto perché
le parole si combinano alla perfezione con l’evidente e calcolata gestualità esibita con maestria
dall’attore. E’ un lavoro che merita di essere ascoltato, visto, pienamente colto nelle parole, nei gesti,
nell’espressione del viso dell’attore Luigi Mardegan.
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Se vuoi, puoi collaborare inviando foto e notizie degli eventi sportivi cell. 338 1295076 e-mail: [email protected]
ASSOCIAZIONE CULTURALE “ITALIAN LEGEND BICYCLES”
PESARO - Ho accettato volentieri la proposta di
scrivere un articolo relativo all’Associazione Culturale “Italian Legend Bicycles” ubicata a Pesaro
in Via degli Abeti, 94. Ho preso la palla al balzo
per due motivi: sono un appassionato di ciclismo
e lo pratico a livello amatoriale. Questo articolo
è soprattutto un omaggio alla bicicletta, gentil
cavallo dalla rapida andatura. Perché in bicicletta? Per il piacere che nasce dalla sua silenziosa
agilità. Bici e libri, insieme al buon vino e alla
buona tavola, sono elisir di vita sana e gaudente
e, con la bicicletta, si guadagna in salute. Inoltre,
mi piace la sensazione di equilibrio e tranquillità
che percepisco mentre pedalo. Nell’esposizione
di bici d’epoca dell’Associazione Culturale, troviamo una fantastica bicicletta da cronometro del
1984 con le ruote lenticolari, ideata per battere il
record dell’ora ed utilizzata su strada nel Trofeo
Baracchi da Francesco Moser, la bici originale del
record dell’ora di Stoccarda 1988, quando Moser
percorse ben 50,880 km, la Bianchi originale di
Marco Pantani vincitore nel 1998 del Giro d’Italia
e del Tour de France, la Masi Gran Criterium di
Giuseppe Saronni, la Chiorda del campione tede-
sco Rudy Altig e la Cinelli di Barale, compagno
di squadra di Coppi alla Bianchi negli anni ‘50.
“Italian Legend Bicycles”, nata dalla passione per
il ciclismo e le biciclette d’epoca da parte dei suoi
fondatori, Dario Corsi e Adriano Vispi, invita il
pubblico a visitare l’esposizione delle più belle
biciclette da corsa (dal 1910 al 1985). Quando
si parla di biciclette da corsa di qualità non si può
fare a meno di ricordare la produzione dei grandi
telaisti italiani (Colnago, De Rosa, Bianchi, Rossin, Masi e tanti altri), le cui biciclette sono delle
vere opere d’arte. Ogni bicicletta rigorosamente
in ferro o acciaio, nata nelle officine tra il tintinnio dei tubi, tra pignoni e manubri, freni, ruote e
cambi, è una testimonianza del loro talento e della
loro fantasia. Talento e fantasia che hanno albergato anche nella nostra città a cavallo degli anni
’70 e ’80 nelle piccole officine del Ciclo, quali
Cicli Tony, Talevi, Paolini e Olivieri, maestri
dell’assistenza meccanica che hanno promosso il
ciclismo amatoriale, dilettantistico e professionistico. Un simile museo non poteva che nascere
nella nostra provincia, una “Provincia Bella” per
viaggiare pedalando, ma soprattutto una provincia che ha rappresentato e rappresenta un punto di
riferimento per il movimento ciclistico: qui sono
nati, solo per citarne alcuni, Umberto Cardinali,
fondatore dei Cicli Adriatica, che negli anni ‘30
ha corso alcuni Giri d’Italia come “indipendente”, Livio Isotti, fido gregario di Fiorenzo Magni,
capace di vincere la tappa Le Mans - Nantes al
Tour de France del 1953 e, soprattutto, Enrico
Paolini, tre volte campione d’Italia. La nostra
provincia è legata al Giro d’Italia da una tradizione quasi secolare: il primo passaggio risale
al 1911, quando il gruppo dei girini transitò a S.
Maria delle Fabbrecce, proveniente da Bologna
e diretto ad Ancona. Da ricordare la tappa Roma
- Pesaro dell’anno 1949: sulla pista in cemento
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del velodromo Tonino Benelli sprintò Leoni. A
metà degli anni ‘70 il Monte Carpegna, in futuro palestra d’allenamento di Marco Pantani, fu
teatro di epiche sfide tra lo spagnolo Fuente ed
il belga Merckx, mentre il Giro d’Italia del 2009
aveva come tappone principale la frazione Pergola - Monte Petrano, interamente corsa nella nostra
provincia, vinta dallo spagnolo Sastre, che proponeva la scalata di Nerone, Catria e Petrano. “Italian Legend Bicycles”, il museo che non c’era, e
che ora c’è, rappresenta un unicum nel panorama ciclistico nazionale per l’originalità, la qualità e la varietà del materiale esposto. Un grazie
di cuore da parte degli appassionati di ciclismo
a Dario Corsi e Adriano Vispi, che con i segreti
di un restauro perfetto hanno rimesso a nuovo
biciclette originali professionali, con rigore direi
quasi filologico, per dare memoria storica al genio dei costruttori italiani. Da ricordare, infine,
il contributo fondamentale per “Italian Legend
Bicycles” fornito da Cristina Micheletti per quello che riguarda il sito internet dell’associazione
(www.italianlegendbicycles.com) e, soprattutto,
per la professionalità che mette a disposizione dei
turisti, italiani e stranieri, nelle visite guidate su
prenotazione. Altri appassionati hanno continuato
e continuano a sostenere l’associazione con materiale fotografico e oggetti del passato, tra questi ricordiamo le maglie di miglior scalatore del
Giro d’Italia e della classifica a punti del Tour de
France donate da Andrea Gennari, figlio del Cav.
Sauro Gennari, che negli anni ‘80 creò a Pesaro la
squadra professionistica Metauro Mobili Pinarello e si adoperò per creare anche quel movimento
di giovani ciclisti pesaresi che ancora oggi pedalano nella nostra magnifica provincia.
Massimo Magi
Foto: Dario Corsi, a sinistra, Cristina Micheletti
e Adriano Vispi
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BASKET, PRESENTATE IL PISAURUM E IL LORETO,
ENTRAMBE LE SQUADRE MILITANO IN DNC
PESARO - Il 10 ottobre, dalle 18 alle 20, nella
Galleria dell’Iper Rossini a Pesaro, si è tenuta la presentazione del Pisaurum, squadra che
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milita in Dnc e che nella prima partita, giocata
in casa ha conquistato i primi due punti della
stagione ai danni della Vigor Matelica.
La manifestazione, organizzata dal club verde-arancio, ha visto coinvolti anche i bambini
della categoria Scoiattoli del centro minibasket
della società Real Magnifico, nonchè alcuni
bambini selezionati direttamente sul posto.
Sono stati allestiti dei canestri all’interno della galleria del centro commerciale e sono stati
premiati con magliette i ragazzini che hanno
realizzato più tiri liberi.
Precedentemente, il 27 settembre, era stata presentata in Sala Rossa del Comune l’Asd Lore-
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to Basket, la società cestistica più longeva di
Pesaro, nata nel 1965, grazie alla passione di
Mario Panicali, Giorgio Ghirlanda e Giorgio
Giommi.
Attualmente la squadra gioca anch’essa in Dnc,
costituisce un patrimonio ormai consolidato del
quartiere, della città e riveste una importanza
fondamentale sia a livello regionale che nazionale, al punto da essere additata ad esempio dai
vertici della Fip Nazionale.
Rosalba Angiuli
Foto Danilo Billi
Nella foto a il Pisaurum
Nella foto b l’Asd Loreto Basket
GIACOMO LUCCHETTI E’ CAMPIONE
D’ITALIA 250CC. GRAND PRIX 2014
SULLA PISTA DEL MUGELLO IL PILOTA
PESARESE CENTRA IL QUARTO SUCCESSO
STAGIONALE E CONQUISTA IL TERZO TITOLO IN CARRIERA
Quattro Vittorie, quattro Pole Position e quattro Giri
Veloci su cinque gare totali, è questo il “bottino” di
Giacomo Lucchetti al termine di un Campionato
dominato dall’inizio alla fine. Una stagione vissuta sempre in apnea, fronteggiando a muso duro gli
infiniti sacrifici quotidiani, immedesimandosi manager, carrozziere quando si è trattato di riparare e
verniciare le carenature danneggiate, magazziniere,
autista del piccolo furgone e tanto altro perlomeno
fino a quando, arrivando in autodromo, ecco sfoderare finalmente tutto il talento ed una determinazione
impressionante.
Dice Giacomo: “Effettivamente quest’ultimo periodo è stato davvero tremendo. Per far fronte a tutti
i preparativi per questa importantissima finale non
scherzo se dico che negli ultimi dieci giorni ho dormito circa due ore e mezzo di media a notte.
Causa la caduta rimediata ad Imola lo scorso 07
settembre, oltre al lavoro tecnico effettuato dal mio
staff, è stato necessario intervenire radicalmente anche sulla parte aerodinamica ed estetica delle carenature e, grazie all’aiuto di mio babbo, che mi è stato
sempre accanto nelle nottate trascorse tra resine,
carbonio, stucchi e vernici, sono riuscito a portare
a termine il tutto presentandomi al Mugello lucido
e levigato…!!!”
Proprio al Mugello è andata in scena una finale dalle
fasi iniziali drammatiche, a causa dello spaventoso
incidente occorso subito dopo il via, in cui sono
rimasti coinvolti ben tre piloti, tra i quali Roberto
Marchetti, compagno di squadra di Giacomo, tamponato e letteralmente scaraventato in avanti per 50
metri. Dopo attimi di puro terrore ed angoscia, in tarda mattinata sono arrivate dall’ospedale informazioni rassicuranti sulle condizioni fisiche dei tre piloti,
che se la caveranno con alcune fratture ed escoriazioni, ma fortunatamente nulla di compromettente
per il futuro.
Nel frattempo, dopo una nuova procedura di partenza, la gara è ripresa con i soliti due mattatori Giacomo Lucchetti e Jarno Ronzoni che prendono fin da
subito il comando con il bergamasco a condurre ed il
pesarese ad incalzare.
Aggiunge Giacomo: “A dire il vero sono partito con
un solo obiettivo: non sbagliare.
A fronte del mio vantaggio in classifica, sapevo che
per portarmi a casa il titolo sarebbe bastata una gara
tranquilla, ma io e Jarno siamo rivali da sempre ed
ogni volta è difficile accontentarsi di arrivare dietro,
dunque abbiamo finito per darcele di santa ragione
14
fino alla fine.
Inizialmente mi sono messo buono buono dietro di
lui, l’ho studiato, punzecchiato, provocato, facendogli vedere la mia ruota ad ogni frenata, inserimento,
cambio di direzione ma, come sempre, lui è rimasto
freddo ed impassibile senza commettere alcuna sbavatura”.
La svolta però arriva a metà gara quando Giacomo
decide di rompere gli indugi.
“Dopo questa prima fase di studio ho deciso che era
arrivato il momento di provarci, così ho allungato la
frenata al limite all’ingresso della Casanova-Savelli,
passando in testa ed imponendo il mio ritmo fino alla
fine”.
Terzo Titolo dunque e tanti progetti per il futuro sia
in ambito sportivo e televisivo.
“Behh… in questo momento dobbiamo riuscire a
“cavalcare l’onda” ed entro l’inizio di novembre capire cosa il 2015 saprà davvero portarci. Intanto continuiamo a lavorare duro, perché le prospettive sono
davvero interessanti ed importanti, anche in vista
della battaglia contro ogni maltrattamento, crudeltà e
soppruso verso gli animali. Battaglia che continuerà
ancor più forte e per la quale metterò a disposizione
ogni risorsa”.
La dedica per questo terzo titolo è d’obbligo.
Conclude Giacomo: “Ovviamente dedico questo
nuovo successo a tutte le persone che non mi hanno mai abbandonato, rimanendomi vicine anche nei
momenti più difficili.
Tra queste ovviamente il mio babbo e la mia mamma, ai quali devo praticamente tutto, ai miei sponsor,
senza dei quali nulla sarebbe possibile, ed infine agli
amici, parte dei quali anche ieri erano presenti al
Mugello emozionandosi e soffrendo insieme a me.
FANTASTICO!!!”
Rosalba Angiuli
ilpesaro.it
ottobre 2014
ilpesaro.it
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VOLLEY PESARO
Il presidente avverte: “Non abbiamo spazi sufficienti per i nostri gruppi giovanili”
Aria serena quella che si respira a Volley Pesaro
dopo la conquista del torneo di Serravalle.“La
vittoria al torneo è un passo importante nella
marcia di avvicinamento al campionato, niente
di più – commenta il presidente Barbara Rossi
– dopo il successo su Filottrano, la squadra è
rimasta concentrata. E’ giusto essere soddisfatte
della prestazione, ma la strada da fare è ancora
molto lunga”.
D. Come ha visto la squadra a Serravalle?
R. Molto più brillante rispetto al torneo di Bologna. Ma in questa fase della preparazione è più
che normale. La nota molto positiva del torneo è
che tutte le ragazze che sono state chiamate a scendere in campo,
hanno dimostrato di tenere il livello e di giocare una pallavolo
di qualità. Giovedì saremo a Forlì per un’altra amichevole. Spero
di rivedere lo stesso spirito e la
stessa voglia di fare bene”
D. Cosa l’ha colpita finora di
questo gruppo?
R. Sono sfrontate, giocano sempre a testa alta. E questa è una
cosa che mi piace molto. Poi
ancora ci sono dei passaggi a
vuoto, prendiamo piccoli break
che potremmo forse evitare. Ma
anche in questi casi la squadra ha
dimostrato di reagire bene, ritornando in partita
nel giro di poche azioni.”
D. Non è solo la B1 a fare tornei però…
R. In queste settimane abbiamo partecipato a
diverse manifestazioni. E tutte le squadre coinvolte, dalla serie C all’U14 e all’U13, hanno ottenuto ottimi risultati. Questo dimostra ancora
una volta come Volley Pesaro non sia solo serie
B1, ma anche e soprattutto settore giovanile”
D. Tra le giovani, i numeri crescono’
R. Abbiamo avuto un incremento di quasi il
40% nel minivolley, e anche i gruppi under sono
tanti e numerosi. Il movimento c’è ed è attivo,
ma c’è anche un aspetto critico. Ci sono genitori che si lamentano delle ore e delle palestre in
16
cui facciamo allenare le loro figlie. Purtroppo
non abbiamo risorse per costruire un altro Palasnoopy. L’ideale sarebbe dare a tutti i giovani le
stesse opportunità, ma nello sport ci sono scelte
tecniche e scelte obbligate che non permettono
questo. Noi volontari-dirigenti cresciuti nello
sport ci mettiamo in gioco con impegno e risorse personali, ma ci vuole una forte sinergia con
le istituzioni se si crede realmente che lo sport
di base abbia una “funzione sociale” e che questo principio sia valido per tutti gli sport”
D. A proposito di impegno, saranno diverse le
attività organizzate da Volley Pesaro?
R. Stiamo organizzando diversi tornei. Dopo
l’U13, il 26 ottobre saranno coinvolte le U14.
E a Natale (27-28-29-30 dicembre) daremo vita
all’Adriatica Volley Cup, il 1° torneo nazionale
organizzato nel nostro territorio. Sarà aperto a
formazioni maschili e femminili di tutta Italia,
dall’U13 all’U18”.
D. Quale importanza rivestono nel percorso di
crescita i tornei?
R. Secondo noi sono passaggi fondamentali
nella costruzione dell’atleta e delle persona. Il
confronto con altre realtà ci permette di crescere
e valutare a che punto siamo. Ovviamente tutto
questo non sarebbe possibile senza la disponibilità e la passione dei nostri allenatori, organizzatori e ideatori di tutte le nostre attività. A
loro va il merito di tenere vitale e attivo il nostro
movimento”
Volley Pesaro
Foto Danilo Billi
ilpesaro.it
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REINING, TECNICHE E MANOVRE:
CERCHI E CAMBI DI GALOPPO
Un pattern di Reining prevede dei cerchi veloci e grandi, e altri lenti e piccoli, al galoppo.
Nell’esecuzione dei cerchi grandi il cavaliere
deve dimostrare di avere il cavallo perfettamente sotto controllo anche ad alta velocità
e di poter rallentare, per compiere cerchi di
dimensioni inferiori, senza che il cavallo opponga resistenza. La transizione di velocità,
discendente o ascendente, deve essere visibile
e fluida. La maggior parte dei cerchi prevede
un cambio di direzione, è richiesto perciò un
cambio di galoppo al volo. Nella fase di sospensione, il cavallo passa da un piede all’altro, passerà cioè dal galoppo destro al galoppo
sinistro o viceversa; non deve cambiare andatura o velocità, anticipare il cambio prima della
richiesta o cambiare in ritardo. Il pattern può
anche richiedere di fermarsi al centro dopo
aver completato una serie di cerchi e di ripartire in seguito al galoppo nella direzione opposta. Essere al galoppo falso nei cerchi o nella
figura a otto, verrà giudicato come segue: ogni
volta che il cavallo è sul galoppo sbagliato, il
giudice deve applicare una penalità di 1 punto.
Le penalità per galoppo falso si accumulano,
quindi il giudice applicherà 1 punto per ogni
1/4 di circonferenza del cerchio dove il cavallo
galoppa falso. Un ritardo sul cambio di galoppo per più di una falcata è una penalità da 1
punto. Si applica fino a 1/4 di circonferenza e
diventa cumulativa dopo quel punto. Partire al
trotto nei cerchi comporta una penalità di ½
punto. Si applica una penalità di 2 punti quando il cavallo rompe l’andatura (trotto o passo).
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Mauro Rossi Editore Dir. Responsabile
Rosalba Angiuli Dir. Editoriale
Redazione, Amministrazione e Pubblicità:
“Il pesaro” Via Mameli, 72 PESARO (PU) 61121
tel. 0721 175396 cell. 338 1295076
e-mail: [email protected] - [email protected], sito
internet: www.ilpesaro.it
Iscrizione Tribunale di Pesaro del 20 luglio 2000 n° 476
Iscrizione al Registro degli operatori di Comunicazione
ROC n° 24092
Grafica: [email protected] - 338 6834621
Stampa: SAT Pesaro
Si ringrazia per la collaborazione: Rosalba Angiuli,
Danilo Billi, Susanna Galeotti, Nicola Pao­linelli.
UFF. PUBBLICITA’ 338 1295076 - 0721 175396
Ogni mese, fra i numerosi scatti a disposizione della
redazione de “il pesaro”, si selezionerà un’immagine per
la copertina ufficiale. Chi fosse interessata/o ad essere
fotografata/o, in forma del tutto gratuita e previa liberatoria fotografica, si può rivolgere a Nicola Paolinelli,
chiedendo direttamente al contatto facebook
il pesaro - www.facebook.com/nicola.paolinelli
www.ilpesaro.it
Se il cavallo trotta per oltre mezzo cerchio o
per più della metà della lunghezza dell’arena il
punteggio sarà zero.
A cura di Fabio Forlani, Docente e Tecnico
Fise 3°liv. Reining – 335 6227802 - info@
valleyranch.it – www.valleyranch.it - facebook/CentroIppicoValleyRanchPesaro
Testo e immagine Raffaella Corbelli
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ottobre 2014
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aforismi
L’arte è perfino più bella della realtà,
che con il tempo svanisce.
L. da Vinci
Quelle con l’anima vicino alla pelle..sono le
donne difficili…che vedono con mille occhi
nascosti.
Alma Gjini
La miglior aula del mondo è ai piedi di una
persona anziana.
Paulo Coelho
La mente intuitiva è un dono sacro e la
mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo
e ha dimenticato il dono.
Albert Einstein
La caccia sarebbe uno sport bellissimo, se
anche gli animali avessero un fucile.
Groucho Marx
Il passato non è mai morto, non è nemmeno passato.
W. Faulkner
La vita è ciò che ti succede mentre fai altri
progetti.
John Lennon
Il segreto è non fare progetti.
Thomas Perrington
E’ quel mare che ho dentro che mi crea forti
tempeste.
Victor Hugo
Forse c’è qualcosa di peggio dei sogni svaniti, perdere la voglia di sognare ancora.
Sigmund Freud
Per vincere la paura, devi diventare paura.
Batman Begins
E se la strada è in salita è solo perché sei
destinato ad arrivare in alto.
A.Pavan
Quando guardi a lungo nell’abisso, l’abisso
ti guarda dentro.
Friedrich Nietzsche
La bellezza è come ci si sente dentro,
e si riflette negli occhi.
Sofia Loren
Non sai mai quanto sei forte, finché essere
forte è l’unica scelta che hai.
Chuk Palahniuk
Se una persona ha il potere di farti cambiare umore, allora è veramente importante.
Alice in Wonderland
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È solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa.
Fight Club
Un’uomo con un’idea nuova è un pazzo finchè quell’idea non ha successo.
Mark Twain
Solo gli inquieti sanno com’è difficile sopravvivere alla tempesta e non poter vivere
senza.
Emily Brontë
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ottobre 2014
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da non perdere
24, 25, 26 ottobre 2014
PESARO Teatro Rossini
Goldenart Production
in collaborazione con Ghione Produzioni
e con Estate Teatrale Veronese
RE LEAR
di William Shakespeare
traduzione e adattamento Michele Placido e
Marica Gungui
con Michele Placido
e con Gigi Angelillo, Francesco Bonomo
Federica Vincenti, Francesco Biscione
regia Michele Placido e Francesco Manetti
scene Carmelo Giammello
musiche originali Luca D’Alberto
costumi Daniele Gelsi
light designer Giuseppe Filipponio
Re Lear esplora la natura stessa dell’esistenza
TEATRO ROSSINI 2014/2015
umana: l’amore e il dovere, il potere e la perdita,
il bene e il male, racconta della fine di un mondo, il crollo di tutte le certezze di un’epoca, lo
sgomento dell’essere umano di fronte all’imperscrutabilità delle leggi dell’universo. All’inizio
del dramma Lear rinuncia al suo ruolo, consegna il suo regno nelle mani delle figlie, si spoglia
dell’essere Re, pilastro e centro del mondo, per
tornare uomo tra gli uomini, rifarsi bambino e
in pace “gattonare verso la morte”. Come un
bambino pretende l’amore, Lear esige in cambio della cessione del suo potere, che le figlie
espongano in parole i loro sentimenti per lui. Ma
Cordelia, la più piccola, sa che l’amore, il vero
amore non ha parole e alla richiesta del padre
può rispondere solo: “nulla, mio signore”. È
questo equivoco, questo confondere l’amore con
le parole, che, nel momento in cui le altre figlie
si mostreranno per quello che sono, farà crollare
Lear rendendolo pazzo.
E con Lear è il mondo intero che va fuor di sesto,
la natura scatenata e innocente riprende il suo
dominio, riporta gli uomini al loro stato primordiale, nudi e impauriti, in balia di freddo e
pioggia a lottare per la propria sopravvivenza,
vermi della terra. È qui che può cominciare un
crudele cammino d’iniziazione: resi folli o ciechi
per non aver saputo capire o vedere, Lear e il
suo alter ego Gloucester, accompagnati da figli
che si son fatti padri, giungeranno finalmente a
capire e vedere.
7, 8, 9 novembre 2014
PESARO Teatro Rossini
P-nuts
LE SORELLE MARINETTI e GIANNI FANTONI
RISATE SOTTO LE BOMBE
una commedia di Giorgio U. Bozzo e Gianni
Fantoni
con Le Sorelle Marinetti e Gianni Fantoni
direzione musicale Christian Schmitz
con musiche dal vivo
Un piccolo teatro, in una piccola città di provincia, nel pomeriggio dell’8 settembre 1943.
Dall’inizio della guerra le compagnie di arte
varia si arrangiano come possono, girando il
paese tra mille difficoltà. Questa la cornice in
cui si dipana la trama di Risate sotto le bombe.
Una piccola compagnia deve ad ogni costo ottenere un ingaggio in un grande teatro genovese.
Si trova in un teatro di provincia a provare ma
la sera della generale c’è un allarme aereo: il
pubblico scappa e la compagnia si rifugia nella
sala del coro, sotto il palcoscenico e lì aspetta
il cessato allarme.
Informazioni:
Teatro Rossini tel 0721 387620
biglietteria 0721 387621
[email protected]
AMAT tel 071 2072439
www.amatmarche.net
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Strada Adriatica, 61 PESARO
tel. 0721 22210
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