dicembre - Associazione Cacciatori Bellunesi
Transcript
dicembre - Associazione Cacciatori Bellunesi
Aut. del Trib di Belluno n. 558/08 n.c. POSTE ITALIANE SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, CNS BL. - CONTIENE I.P. - Direttore Responsabile: Pellegrinon Giuseppe - Tipografia: Dolomiti Stampa s.r.l., via Campo, 18/F Santa Giustina (BL) DICEMBRE 2013 foto di: Romeo d’isep LETTERA DEL PRESIDENTE Anche questa stagione venatoria sta volgendo al termine. Si chiude, purtroppo, con alcuni infortuni di caccia di un certo rilievo. Nonostante le raccomandazioni alla prudenza che vengono fatte ogni anno all’inizio della stagione venatoria c’è sempre l’imponderabile, l’incidente di percorso imprevedibile. Speriamo che non succeda più nulla ma… attenzione, ora c’è il rischio “ghiaccio” e gli ultimi infortuni sono due fratture causate appunto da una scivolata maldestra. za piombo” (atossiche). È il risultato di un approfondito studio fatto dal B.D.B. tedesca e la lettera che abbiamo inviato al Commissario Prefettizio dr. Nicola De Stefano con delle proposte di modifica al regolamento provinciale. Molto interessante ed opportuno da divulgare è il contenuto dell’editoriale relativo al comunicato del Commissario europeo Janez. Potocnik che certifica il rispetto delle norme italiane nei confronti di quelle europee in merito all’esercizio della caccia. Con Caccia 2000, sempre attuale con le sue rubriche ed articoli, Vi arriverà anche il calendario 2014. È sempre difficile, se non impossibile, soddisfare tutti ma almeno, questa volta, abbiamo accontentato i beccacciai. Sfogliatelo con passione sapendo che la redazione ce la mette proprio tutta per migliorare e cercare di gratificare il maggior numero di Soci possibile. Sfogliando Caccia 2000, oltre alle consuete rubriche, abbiamo riportato il numero dei nostri Associati per la stagione 2013 che sono pari a 1.172: comunicare il numero dei Soci è una questione di trasparenza e ciò ci rende, oltre che orgogliosi per la sostanziosa rappresentanza, anche forti nelle nostre proposte. Tra i vari articoli, ne troverete uno particolarmente interessante in Colgo l’occasione da queste pagimerito alle “cartucce a palla sen- ne per porgere un ringraziamento 2 veramente di cuore a tutti quelli che collaborano alle rubriche di Caccia 2000 e per formulare a loro, a tutti Voi ed alle Vostre famiglie i miei più calorosi auguri di Buone Feste e Buon Anno. IL PRESIDENTE Sandro Pelli P.S. Sono ancora sconvolto dalla terribile notizia della scomparsa di Loris Vieceli, co-fondatore della nostra Associazione nonché Presidente per diversi anni. In questo doloroso momento, sono solo in grado di porgere alla Famiglia ed ai Parenti tutti le più sentite condoglianze da parte di tutti i Soci, del Consiglio direttivo e mie personali. EDITORIALE FINALMENTE UNA BELLA E CHIARA CONFERMA La notizia, che non è notizia giacché non scandalizza nessuno e non è a favore degli ambientalisti, è apparsa in maniera molto defilata, quasi nascosta, in alcune agenzie di stampa e quotidiani con i seguenti titoli “L’Europa approva la caccia italiana con un parere scritto alla commissione ambiente”, “Agricoltura: caccia, Europa certifica il rispetto delle norme italiane”, “L’Europa approva la caccia italiana”, “L’Europa approva la caccia italiana, sostiene il C.N.C.N. (Comitato Nazionale Caccia e Natura)”, ed altri ancora. Cosa è successo? L’eurodeputato Andrea Zanoni, geometra di Treviso, quarantottenne, presidente della Lega per l’abolizione della caccia in Veneto, eurodeputato dal settembre 2011 (è subentrato a Luigi De Magistris, nel giugno 2011 dopo la sua elezione a sindaco di Napoli) eletto da indipendente nelle liste di Italia dei Valori, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al commissario europeo Janez Potocnik, sloveno, con la quale denunciava “gravi violazioni alla direttiva 2009/147/CE a causa dei calendari venatori – stagione 2012/2013 delle regioni italiane e della Legge italiana numero 157/92 sulla caccia” e chiedeva alla Commissione “quali misure e procedimenti intende intraprendere nei confronti dell’Italia considerata la palese e reiterata violazione dei principi fondamentali di tutela degli uccelli stabiliti dalla direttiva 2009/147/CE”. La risposta della Commissione Europea è stata chiara e precisa ed è stata pubblicata il 15 ottobre scorso ed è tra gli atti ufficiali dell’organo di gestione dell’ambiente dell’Unione Europea ed ha avuto, purtroppo, uno scarso risalto dai mass media italiani. Il presidente della Commissione Europea per l’ambiente, Janez Potocnik, scrive che “la Commissione non ha ricevuto alcun elemento che confermi l’incompatibilità con la direttiva dei carnieri stagionali e giornalieri stabiliti dalle regioni italiane per le diversi specie cacciabili” e inoltre “non risulta esserci sovrapposizione tra i periodi di caccia e i periodi di riproduzione e di migrazione prenuziale”. In altri termini, oggigiorno, la caccia in Italia è del tutto regolare, e non rappresenta un rischio per gli uccelli selvatici e rispetta le norme comunitarie. Il chiarimento, rileva il Comitato Nazionale Caccia e Natura, conferma le interpretazioni dei TAR che hanno respinto i numerosi ricorsi presentati da associazioni naturalistiche e anticaccia contro i calendari venatori: ricorsi improntati sulla strumentalità, rivolta solamente verso la chiusura della caccia. Sarebbe molto opportuno che gli ambientalisti di casa nostra si concentrassero di più sulla distruzione dell’habitat e operassero concretamente (non solo ed esclusivamente a parole) su attività dirette al mantenimento dell’ambiente, piuttosto che spendere il loro tempo contro l’attività venatoria italiana che: - in primo luogo, è del tutto regolare, come è stato certificato dalla Commissione Europea; - in secondo luogo è perfettamente in sintonia con i criteri dell’ Europa per la conservazione della fauna selvatica. È possibile, come cacciatori accettare pensieri diversi dai nostri, ma non è possibile accettare continuamente disonestà intellettuali e materiali. Serve chiarezza, pulizia di idee, correttezza e lealtà da parte di tutti. La caccia è un’attività sportiva legittima a tutti gli effetti e noi cacciatori, forti di questa consape- volezza, dobbiamo abbandonare l’individualismo e il silenzio che non sono più sufficienti e non possono essere più una possibile garanzia per continuare ad andare a caccia. Dobbiamo fare massa critica ed essere uniti nei fatti, nei comportamenti e nelle idee, in modo da opporci a questa “lotta strisciante degli anticaccia” che hanno l’unico obiettivo di abolire l’attività sportiva venatoria. Ciò vale anche per i continui attacchi alla caccia che provengono localmente dai soliti personaggi che, tra l’altro, non si capisce perché abbiano sempre una grande visibilità e spazio sui giornali. Ma è mai possibile assistere alla creazione di movimenti che vogliono “boicottare le attività commerciali dei cacciatori”, oppure che tranquillamente affermano “l’unico cacciatore buono è un cacciatore morto”, ovvero ancora “togliete la doppietta agli anziani”? Sono provocazioni pesantissime che devono essere, se sono ravvisati gli estremi, denunciate all’Autorità Giudiziaria. Certamente l’Associazione Cacciatori Bellunesi fermamente sostiene, anche finanziariamente, queste legittime azioni. Non solo, in prima persona, recentemente l’Associazione Cacciatori Bellunesi ha già presentato un esposto alla Procura di Belluno per alcune affermazioni denigratorie ed oltraggiose pronunciate da un naturalista feltrino. Da parte nostra, noi cacciatori, oltre a difendere la nostra dignità tramite le vie legali, dobbiamo contrapporre la nostra serietà, correttezza e visione della Società che pone l’uomo come amante della natura, regolatore dell’ambiente ed elemento indispensabile per l’equilibrio della fauna che insiste sul territorio. 3 Ultime notizie dall’Associazione L’Europa approva La caccia italiana LO SOSTIENE IL C.N.C.N. Notizia del 21/11/2013 Qui di seguito un comunicato appena arrivato dall’agenzia mette in chiaro quanto siano Adkronos: pretestuosi i ricorsi degli aniSecondo il Comitato naziona- malisti contro i Calendari vele caccia e natura la risposta natori regionali”. del Commissario Janez Potocnik all’interrogazione dell’eu- Il presidente della Commisrodeputato Zanoni (Idv) sulle sione Europea per l’Ambiente “gravi minacce alla conser- Janez Potocnik, infatti, ha divazione degli uccelli selvati- chiarato che “la Commissione ci” sgombera il campo dalle non ha ricevuto alcun elemen“interpretazioni catastrofiste e to che confermi l’incompatibimette in chiaro quanto siano lità con la direttiva dei carnieri pretestuosi i ricorsi degli ani- stagionali e giornalieri stabilimalisti contro i Calendari ve- ti dalle regioni italiane per le diverse specie cacciabili” e natori regionali”. “non risulta esserci sovrappoRoma, 7 nov. - (Adnkronos) - sizione tra i periodi di caccia L’Europa approva la caccia e i periodi di riproduzione e di migrazione prenuziale”. italiana. È quanto sostiene il Cncn (Comitato nazionale caccia e na- Con queste due frasi secondo tura) secondo cui la risposta il Cncn Potocnik ha messo in del Commissario Janez Potoc- chiaro definitivamente come nik all’interrogazione dell’eu- la caccia in Italia oggi è del rodeputato Zanoni (Idv) sulle tutto regolare, non rappresen“gravi minacce alla conser- ta un rischio per gli uccelli vazione degli uccelli selvati- selvatici e rispetta pienamente ci” sgombera il campo dalle le norme comunitarie in mate“interpretazioni catastrofiste e ria”. 4 Secondo il Cncn il chiarimento europeo conferma inoltre “il lavoro dei Tar, che hanno respinto i numerosi ricorsi presentati da associazioni animaliste contro i Calendari venatori, i quali si confermano strumenti di gestione della fauna efficaci e corretti anche secondo l’Ue”. Il commissario europeo Potocnik era stato chiamato in causa dall’eurodeputato Andrea Zanoni con una Interrogazione a risposta scritta. Ebbene, conclude il Cncn, “la risposta arrivatasgombera il campo da ogni dubbio sulla regolarità della caccia in Italia e sulla correttezza dei Calendari venatori stilati dalle Regioni”. (Adnkronos) MAGGIORE VELOCITÀ IN MIRA PIÙ PRECISIONE DI TIRO CARABINA ARGO COMFORTECH 3 GRANDI TECNOLOGIE, 3 GRANDI VANTAGGI ARGO, CRIO e COMFORTECH®, 3 SISTEMI brevettati uniti nella nuova ARGO COMFORTECH® ARGO: bilanciamento e brandeggio ideale CRIO: assoluta precisione e resistenza all’usura COMFORTECH®: massima riduzione del rinculo e dell’impennamento ARGO COMFORTECH®: personalizzabile sulle esigenze del singolo cacciatore A.C.B. www.benelli.it 5 OTTICA a cura di: dott. Corrà Francesco Le ottiche per la caccia alla cerca in montagna Parliamo di ottiche per la caccia in montagna “seria”, ovvero quella fatta di salite tra larici e mughi o al limite della vegetazione ed oltre, lunghe camminate nei pirsch al capriolo oppure di avvicinamenti dopo aver avvistato i camosci da lontano. Non che riteniamo poco “serio” appostarsi su un’altana che abbiamo costruito in mezzo a due abeti sul bordo di un pascolo a poca distanza dall’auto, per carità! È pace per l’anima e emozione dell’attesa. E, se il pascolo è in discesa e abbattiamo un cervo, la fatica non ce la risparmia nessuno… Qui con “serio” vogliamo solo qualificare lo sforzo fisico necessario ad affrontare il cammino, chiamiamola impropriamente caccia alla cerca, anche se nel caso del camoscio forse più spesso si tratta di avvicinamento. Sforzo che, se parliamo di camosci, fa il paio con osservazioni soprattutto diurne, in cui dal punto di vista ottico la luminosità spartisce la sua importanza con il peso dell’attrezzatura. Cervo e capriolo invece gradiscono l’oscurità, il primo addirittura la notte almeno fino ai mesi più freddi. Cannocchiale da puntamento e lungo ideali sono gli stessi per entrambe le esigenze, mentre su binocolo e telemetro la questione non vede ancora una soluzione universalmente riconosciuta come superiore ad altre. Cominciamo dal cannocchiale. Prima di tutto sgombriamo il campo dai dubbi sul peso. Tolti i “mostri” militari che qualcuno ritiene comunque di utilizzare a scopo venatorio, il cannocchiale da puntamento ideale per ottica, meccani- 6 ca e versatilità pesa tra sei etti e mezzo e otto etti. Ammettendo anche che si utilizzi una carabina ultralight, il peso dell’insieme arma-ottica va comunque oltre i tre chili e mezzo, difficile per la nostra spalla percepire un etto in più o in meno. E allora andiamo a vedere perché esiste la soluzione perfetta sia per chi caccia il camoscio alle dieci del mattino che per chi cerca un cervo che esca dai mughi alle ultimissime luci della sera. La parola d’ordine dei cannocchiali più avanzati è versatilità: grazie all’estensione del fattore di zoom da 4x e oltre 6x, quello che fino a poco tempo fa poteva essere al massimo un 3-12x56 oggi arriva fino a 2.4-16x56. Abbiamo detto 56mm di obiettivo perché appesantisce di poco l’arma rispetto a un 50mm, ma garantisce performance ottiche crepuscolari straordinarie, cui non è il caso di rinunciare se non si caccia esclusivamente il camoscio. 2.4 contro 3 come ingrandimento minimo significa molto più spazio a disposizione della nostra pupilla per mirare quando c’è poca luce, la differenza sembra trascurabile ma basta una calcolatrice per vedere invece che siamo nell’ordine del 20%. Significa anche molto più campo visivo, ma questo è un vantaggio che apprezziamo maggiormente nelle caccie alla cerca in mezzo al bosco, in cui l’animale si presenta spesso piuttosto vicino e all’improvviso, e ogni secondo in più a disposizione dell’acquisizione e della mira può essere preziosissimo. Naturalmente parliamo di reticoli col punto centrale illuminabile, oggi la tecnologia dei migliori produttori permette di lavorare su livelli di illuminazione appena percepibili, che mostrano il centro del reticolo senza abbagliare gli occhi nemmeno al limite della notte. La differenza tra 12 e 16 ingrandimenti quando il tiro si presenta un po’ lungo è piuttosto ovvia, non solo per i maggiori dettagli ma anche per la migliore capacità che l’ingrandimento maggiore offre di leggere la reazione al colpo dell’animale. Volendo si arriva a cannocchiali fino a 30x e oltre, ma a prezzo di partire da 5x o 6x come minimo ingrandimento, con conseguenze negative importanti sulla luminosità crepuscolare e sul campo visivo. Molto più importante rilevare che sono ingrandimenti che si apprezzano solo nei tiri oltre i 500 metri (non ci mettiamo per ragioni di spazio ad aprire una parentesi sulle sacrosante implicazioni tecniche e morali di tiri del genere). Parlavamo di tiro lungo: per garantire la precisione, i migliori cannocchiali con oltre 15 ingrandimenti sono dotati di rotella per correggere l’errore di parallasse e di reticolo balistico e/o torretta balistica, che servono a mandare in pensione la vecchia pratica dell’alzo, ovvero di mirare con la croce pressappoco tanti centimetri sopra il cuore quanti la tabella (o il telemetro moderno) dice siano necessari rispetto alla balistica della nostra palla. Se il reticolo balistico funziona con varie croci sotto quella centrale, corrispondenti ad altrettante distanze di mira (il nostro telemetro ci dirà in questo caso qual è la distanza corretta rispetto ad angolo di sito, temperatura e altitudine, in base alla quale sceglieremo la croce corrispondente), la torretta muove il reticolo all’interno del cannocchiale e, secondo la traiettoria del proiettile, si dovrà ruotarla di tanti clic quanti servono a compensare la caduta a una certa distanza. La prima soluzione non è altro che l’evoluzione dell’alzo, con il vantaggio di avere dei riferimenti cui affidarsi per essere più precisi. Bisogna adattarsi ad associare ad ogni riferimento la distanza che ci impone il programma balistico, e se cambiamo ingrandimento dobbiamo ricordare che cambiano anche le distanze associate alle varie croci (con i moderni reticoli sul secondo piano focale, zoomando si ingrandisce l’animale ma non il reticolo, per cui cambiano anche le distanze tra i riferimenti). La torretta balistica invece agisce sul centro del reticolo; permette quindi di lavorare alla stessa maniera a prescindere dall’ingrandimento. Inoltre consente la massima precisione a qualsiasi distanza, perché alla distanza dettata dal telemetro corrispondono esattamente un certo numero di clic. Coi telemetri migliori oggi addirittura otteniamo il numero di clic direttamente dallo strumento, senza più bisogno di rifarsi alle solite tabelle. Se usiamo la torretta balistica ovviamente dobbiamo avere fiducia totale nel sistema dei clic del cannocchiale. Anche se oggi esistono alcuni prodotti da caccia finalmente infallibili, il prosperare dei compensatori di traiettoria (quelle barre che si montano tra l’ottica e l’arma e alzano la prima, dotate di rotella contrassegnata con le varie distanze, di cui il noto armaiolo Ermes Besseghini è il più autorevole costruttore) mostra che pur usando cannocchiali blasonati molti cacciatori storicamente hanno motivo di fidarsi poco. Se dal cannocchiale passiamo al lungo, in montaFOTO “TORRETTA CLIC MAGNUS”: un’immagine difgna oggi si usa un leggeficile da osservare, l’intero meccanismo di una torretro 65mm di obiettivo con ta dei clic smontata. Questo è del Leica Magnus 2.4lenti apocromatiche o ad 16x56 e mostra il cuore in acciaio del cannocchiale. alta definizione e ingrandimenti variabili: 20-60 oppure, grazie allo straordinario cam- Il più leggero binocolo 8x32 di qualità po visivo che raggiungono al minimo poco più di mezzo chilo. Per l’8x42 ingrandimento, 25-50. Chiunque usi siamo sugli 8 etti. un lungo da tempo sa che oltre i 45- Il collo soffre il peso e trasmette la fa50 ingrandimenti si perde in nitidezza tica al resto del corpo molto più delle molto di più di quanto si guadagni in spalle, per cui qui un etto di differenza dettaglio. Esistono lunghi con obiettivi conta parecchio. più grandi, fino a 90mm e oltre, ma Detto che il miglior telemetro e il miglior il maggiore obiettivo non influenza il binotelemetro offrono le stesse funziocampo visivo e la maggior luminosità ni (salvo una precisione maggiore del che si ottiene è molto minore della dif- secondo che opera con una scheda ferenza di peso e ingombro davvero microSD su cui salvare i dati della protroppo importante per portarla con noi pria palla, mentre il primo offre 12 curve balistiche tra cui scegliere quella più nello zaino. Se il tradizionale lungo estensibile or- vicina per approssimazione a quella mai non ha più mercato a causa della della propria palla. Differenza appreznecessità di perder tempo ad estrarlo zabile al lato pratico oltre i 350 metri e soprattutto dell’impossibilità di garan- di distanza), per chi va a camosci e fa tire la tenuta stagna alle lenti interne, fatica davvero la soluzione di tenere in un’innovazione molto recente sui lunghi tasca 180 grammi di telemetro e al colcompatti è sul sistema di messa a fuo- lo un 8x32 HD da 530 grammi sembra co, dove Leica ha introdotto una dop- essere la più consigliabile. Di giorno pia ghiera che consente di raggiungere con l’8x32 si può osservare a lungo il fuoco perfetto e valutare al meglio gli e con risultati qualitativi eccellenti. Saanimali più difficili. Chi caccia camosci rebbe bello scendere ancora a 8x20 o 8x25, ma basta provare per capire sa cosa intendiamo. Ed ora il binocolo: qui è necessario che a causa dell’obiettivo troppo picfare delle scelte. Non soltanto quella colo il nostro occhio si affatica troppo che costituisce il dilemma dell’ottica rapidamente. degli ultimi anni, ovvero binotelemetro Se si vuol cacciare con lo stesso struoppure binocolo e teleme- mento anche cervi e caprioli, allora tro separati. Ma anche, la maggior capacità crepuscolare se si sceglie quest’ultima dell’8x42 fa la differenza e qui il divaopzione, binocolo legge- rio tra binocolo e binotelemetro (ormai rissimo 8x32 oppure un azzerato quanto a prestazioni ottiche po’ più pesante ma più nei modelli migliori) diminuisce sensibilperformante al crepuscolo mente anche in termini di peso e ingom8x42. Sicuramente non bro, lasciando nelle mani di ognuno la serve più andare a cerca- scelta se godersi l’integrazione di ottire il binocolo di una marca ca ed elettronica in un solo strumento, piuttosto che dell’altra per oppure limitare un po’ il peso e ricorla luminosità, poiché or- rere al telemetro solo quando occorre. mai le migliori case hanno Per approfondire questi temi legati raggiunto livelli molto simi- all’ottica di alta qualità, c’è un nuovo FOTO “MOUNTAIN HUNT”: 8x32 HD da 530 blog www.forestitalia.com/leicablog/ li sotto questo aspetto. grammi e lungo da 65 mm di obiettivo con dopIl binotelemetro 8x42 pesa pia ghiera di messa a fuoco fine. La ricetta di LeiWeidmannsheil! suppergiù un chilo. Il mica per il cacciatore di camosci. glior telemetro 2 etti scarsi. 7 Loris ci ha lasciati Mentre il giornalino sta andando in stampa ci è giunta purtroppo una triste notizia. Loris Vieceli, co-fondatore della nostra Associazione, ci ha lasciati improvvisamente stroncato da un infarto mentre, con il fratello Ermes, era intento a cacciare i camosci tra le sue montagne di S. Gregorio nelle Alpi. Riserva della quale aveva per molti anni ricoperto il ruolo di Presidente con serietà e competenza. Della nostra Associazione, oltre che socio fondatore, è stato anche Presidente per due mandati e per molti anni consigliere stimato ed apprezzato. Alla famiglia ed ai parenti vanno le più sentite condoglianze del Direttivo dell’Associazione e di quanti lo hanno conosciuto. Nel prossimo numero avremo modo di ricordarlo ancora e di dedicargli il tempo e lo spazio che sicuramente si merita. Per il momento vogliamo solo ricordarlo con un semplice ma sentito: Nella foto l’abbattimento del primo cervo da parte di Loris, il 13 novembre c.a. con carabina Mannlicher cal. 270, in località Nogarei sopra Alconis. Il cervo di anni 2 pesava 82 Kg. eviscerato. La foto ritrae Loris con il figlio Alessandro ed al centro il nipote Nicola. Ciao Loris. CALENDARIO CORSI SCUOLA FORESTALE LATEMAR Anche quest’anno pubblichiamo molto volentieri il calendario della Scuola Latemar. Diversi nostri Soci hanno partecipato ai Corsi e sono ritornati entusiasti. Un’esperienza impegnativa ma unica che ci ha coinvolto anche emotivamente il commento più frequente. Sappiamo che nostri Soci si sono già iscritti per il prossimo anno. Ricordiamo a tutti di ricordarsi, al momento dell’iscrizione, di dire che siete soci dell’A.C.B. perché avrete una riduzione sul prezzo del Corso. CALENDARIO DEI CORSI 2014 PERIODO GESTIRE IL CERVO – Cacciatore di ungulati con metodi selettivi specializzato nel prelievo al cervo – integrazione per cacciatori in possesso dell’abilitazione al prelievo seletti 23 gennaio JA KO “ Il cuoco cacciatore” (Macellazione, trasformazione e cucina naturale delle carni di selvaggina) 28 – 31 gennaio 03 - 08 febbraio 24 febb.- 1 marzo GESTIRE GLI UNGULATI - Cacciatore di ungulati con metodi selettivi abilitato al prelievo di cinghiale, capriolo, 17 – 22 marzo daino, cervo, camoscio e muflone 07 – 12 aprile 17 – 22 novembre GESTIRE IL CINGHIALE - dalle tecniche di prelievo al controllo (Cacciatore di cinghiale abilitato alla caccia collettiva, conduttore di cane da limiere, cacciatore di ungulati con 19 – 22 maggio metodi selettivi specializzato nel prelievo del cinghiale) GESTIRE IL MUFLONE - Cacciatore di ungulati con metodi selettivi specializzato nel prelievo ed accompagna14 – 16 aprile mento al muflone IL RECUPERO – formazione del conduttore di cane da traccia 14 – 16 luglio IL RECUPERO – approfondimento per conduttori e cani da traccia 17 – 18 luglio GESTIRE IL CAMOSCIO Cacciatore di ungulati con metodi selettivi specializzato nel prelievo ed accompagna28 – 31 luglio mento al camoscio GESTIRE IL CERVO - Cacciatore di ungulati con metodi selettivi specializzato nel prelievo ed accompagnamento 29 sett – 2 ottobre al cervo 8 Per informazioni e/o iscrizioni: Azienda Provinciale Foreste e Demanio, (ref. Giovanna Timpone) via M. Pacher, 13 – 39100 Bolzano - tel. 0471/414872 fax 0471/414889 email: [email protected]. Il calendario dei corsi è consultabile all’indirizzo internet: www.forstschule.it. 9 aNgolo delle armi: senza piombo e l i b a z z i l i inut Pubblichiamo una recensione tratta dalla più prestigiosa rivista venatoria tedesca Wild u.Hund. Come potrete vedere, leggendola, tratta un argomento attualmente molto in discussione non solo nella nostra Provincia, ma a livello nazionale. Con questa informazione speriamo di contribuire a fare un po’ di chiarezza in merito all’argomento munizioni atossiche e etica venatoria. Questo studio è stato redatto dall’Associazione nazionale Cacciatori professionisti tedeschi. (B.D.B.). Caccia 2000 è a disposizione per pubblicare nel prossimo numero eventuali pareri discordanti. È risultato molto deludente lo studio dell’Associazione Nazionale Cacciatori Professionisti Tedeschi (BDB) in merito all’uso delle munizioni senza piombo. Con una serie di prove controllate, il BDB ha verificato sul campo, quindi nella realtà quotidiana di ogni cacciatore la funzionalità delle munizioni rigate con e senza piombo. Il risultato parla una lingua molto chiara. La cartuccia è per il cacciatore professionista la stessa cosa che, per il pittore, è il pennello o un colore solido che copre. Deve essere precisa e mortale all’impatto. Per quanto riguarda il passaggio dal piombo al senza piombo, precisa Bernd Bahr, presidente della BDB, la nostra Associazione è tra le firmatarie per questo percorso; sempre che ciò sia a tutela della selvaggina rispettando quell’etica venatoria che quotidianamente il cacciatore dovrebbe avere cacciando. Argomenti di interesse politico e quant’altro “non ci interessano”. Alla base della nostra relazione finale ci sono 602 abbattimenti di diverse specie di selvaggina. Voglio, continua sempre Bahr, 10 anche precisare che soltanto il 42,5% dei partecipanti allo studio l’ha portato a termine. Il restante 57,5% dei partecipanti ha motivato questa rinuncia con: precisione insufficiente e la quasi assenza di mortalità all’impatto delle munizioni usate. Usando parole loro: mi rifiuto di andare a caccia con delle munizioni che non uccidono. Alla fine di questo studio si è notato che nella specie cervo il percorso di fuga dopo lo sparo con munizioni senza piombo, è triplicato rispetto alle munizioni con piombo. Nella specie cinghiale questo è addirittura quintuplicato. Questo è enormemente negativo visto dall’ottica pratica della caccia e per quanto ci riguarda è inaccettabile, conclude Bahr. Nonostante ciò, rimaniamo dell’opinione di continuare questo percorso del passaggio dal piombo al senza piombo. Se poi alla fine il nostro lavoro sarà fatto con un ogiva di legno o di sughero, sarà uguale, basta che sia efficiente e funzionante. Alle condizioni attuali, però, con tutto ciò che offre il mercato, assolutamente NO, non funziona. “Senza piombo” conseguenze per gli animali e l’attività venatoria. Il risultato del BDB è quanto segue. 1. La dubbiosa certezza dell’uccisione immediata dell’animale porta a quanto segue: i prelievi serali, nella maggior parte dei casi, dovranno essere recuperati il mattino seguente. La maggioranza dei quali non potrà più essere utilizzata. 2. Riduzione della distanza massima di sparo ad animali di peso superiore ai 50 kg a 120-150 m. 3. L’efficienza di caccie collettive “battuta” subirà drastiche conseguenze, vista la scarsa evidenza di reazione dell’animale all’impatto e una distanza di fuga dopo l’impatto da 3 fino a 5 volte superiore al piombo. Porterà “a ogni cacciatore responsabile” un’ulteriore riflessione prima di sparare. 4. Un controllo all’anschuss con il cane da traccia diventerà una regola costante per tutti vista la scarsa evidenza di tracce utili. PERCORSO/DISTANZA DI SPARO DELLE SINGOLE SPECIE E TOTALE Distanza media percorsa dopo lo sparo 140,00 CAPRIOLO 116,98 120,00 101,32 100,00 Distanza media di sparo I diagrammi mostrano le distanze medie di sparo e i percorsi medi di fuga dopo lo sparo delle specie capriolo - cervo - cinghiale. Come si vede, la differenza fra senza piombo e con piombo, specialmente sul cervo, e ancora di più sul cinghiale, è evidente nonostante una distanza di sparo inferiore nel senza piombo. 80,00 60,00 140,00 46,71 123,19 120,00 40,00 80,00 senza piombo 99,53 100,00 19,15 20,00 0,00 Metri SELVAGGINA TOTALE con piombo 76,27 60,00 40,00 25,74 20,00 180,00 CERVO 157,89 160,00 0,00 Metri senza piombo con piombo 140,00 121,59 120,00 100,00 Paragone di percorso di fuga dopo lo sparo con ogive di costruzione diversa 90,82 80,00 60,00 Sia, con ogiva deformante (Defo), espansione ridotta senza deformazione (TLZ o D) o espansione completa con deformazione (TLZ m. D). Ogive senza piombo provocano una distanza di fuga dopo lo sparo evidentemente superiore alle ogive con piombo. 38,02 40,00 20,00 0,00 Metri senza piombo con piombo 90,00 85,63 79,51 80,00 70,00 120,00 100,00 60,00 CINGHIALE 46,71 95,51 101,32 50,00 43,00 40,00 80,00 30,00 60,00 20,00 40,00 20,85 20,00 0,00 Metri 65,61 senza piombo con piombo 22,52 16,55 10,00 0,00 Metri SENZA CON PIOMBO PIOMBO Defo SENZA CON PIOMBO PIOMBO TLZoD SENZA CON PIOMBO PIOMBO TLZmD 11 LETTERA ALLA PROVINCIA 15/10/ 15/ 15/ 201 10/ 10/ 201 3201 33 85/13 85/ 85/ 13 13 Egr.Eg Eg Do r.r.tt. Do Do tt.tt. NICNIC NIC OL A OL OL DI AAST DIDIEF ST ST AN EF EF O AN AN OO subc su su om bc bc mi om om ssa mi mi ssa ssa rio rio rioPro Pro Pro vin cia vin vin cia cia di BL didiBL BL ViaVia Via S. An S.S.dre An An a,dre dre 5a,a,55 B EBBLEELLLULLN UUO NNOO e, p.c e,e,.p.c p.c . .dott. do do tt.tt. GIAGIA GIA NM AR NM NM IA AR AR SO IAIAMM SO SO MM MM AV ILL AV AV AILL ILL AA PROP PR PR OS OP OP TE OS OS DI TE TE MO DIDIDIF MO MO ICA DIF DIF ICA ICARE AL AL AL GO RE RE LA GO GO ME LA LA NT ME ME ONT NT PR OO OV PR PR INC OV OV IAL INC INC E. IAL IAL E.E. Come Co Co me meinit def def def oinit init nel o ol’ult nel nel ima l’ult l’ult ima imariun riun ion riun eion ion fra e eifra fra Rai ppr iRa Ra Provin ese ppr ppr Pro Pro nta ese ese cia vin vin nti nta nta sicia cia del ntintiledel tras sisitras del me Ass tras leleAss tton oci me me Ass azi o tton tton oci oci del oni azi azi o oledel del ven oni oniato pro lelepos ven ven pro pro rie, ato ato te pos pos rie, rie, ditetemo dei dei sugger dididifi Dis deitret mo mo sug sug ca Dis Dis difi difi ime ger ger titret ad tret cacaalc e tidel nti ime ime tie eladel adaduni per ntinti alc alc del chè per per uni unicol arti lala chè chèsan pos arti arti pos pos i col col del o san san i idel ess delgol Re o oere ess ess Re Re am pre ere ere gol gol ent si am am pre pre insicon oent ent siininsid pro o ovin con con pro pro cia era vin vin sid sid lecia zio cia era era elele ne zio zio dei dal e edei nene dei ladal dal Co lala mm Co Co issi mm mm one issi issi one one pre pos pre pre ta. pos pos ART. ta. ta. AR AR 15 T.T. (Di 1515 str (Di (Di etto str str etto ettoven ven ato ven rio ato ato ) rio rio )) L’elett L’e L’e olett lett (Pr oesi o(Pr (Pr den esi esi teden den ditedis tedidi tret dis dis to) tret tret dev to) to)e dev dev ess e eere ess ess il ere ere TaleTal Pre il ilsid Tal Pre Pre inc earic einc ent sid sid inc eent ent o aric aric di dev euna edidiuna o oe dev dev una RA ave e ere CRA RA ave ave che una CCche rereuna checom com unaden sca com pon sca sca e pon pon zaden den il dis qui e eiltret zaza ildis nqu qui qui dis la ste to enn tret tret nqu nqu ste lala toto ale enn enn ssa sso ste ste ste ste e, ale ale .sso ssa ssa per sso alla e,e,alla son .. per per alladen sca a son son pur sca sca aa chè pur pur za, den den chè chèanc sia può za, za,può sia siaora puòere ess anc anc ess ess Pre ora orasid rico ere erenfe Pre Pre rico rico ent sid sid rma nfe nfe eent ent del tarma rma ela edel nel del tata Ra l’inc nel nel lala c.Ra Ra aric l’inc l’inc c.c. o aric aric oo ART. AR AR 16 T.T. (Co 1616(Co nfe (Co ren nfe nfe za ren ren dei zazadei dis dei tre dis dis tti tre tre ven ttittiven ato ven ri) ato ato Comm ri) ri) Co Co a mm mm 2 a…… a2 2…… …… ..ra cco ..ra ..ra glie cco cco glie eglie coo e erdin coo coo a rdin rdin leapro alelepos pro pro confron te pos pos dei con con tetedei ti fron fron Dis deitret del ti tiladel Dis Dis del titret tret Co e tifun lalamm tie e Co Co ge fun fun issi mm mm da gegeOrg one issi issi dadaOrg one onensu Co ano Org Co Co ano ano di ltiva nsu nsu rac didi ltiva ltiva cor per per rac rac do vagliat cor cor laperpia pro dodopos vag vag lalanifi e,liat pro pro liat pia pia itivo le pos pos caz e,e, nifi nifi ren itivo itivonei ion lele caz caz nei de ren ren eion ion nei pro fau dede e enis pos pro pro fau fau tica itive pos pos nis nis tica ticaato itive itivecon ven nei ven ven nei neifron ria ato ato con con lariaqua ria ti fron fron deltil’Am lalaqua tidel le,qua del l’Am l’Am min dop le,le,dop istr o dop min min ave azi istr istr o orle one ave ave azi azi one one pro rlerle vin pro pro cia vin vin le. cia cia le.le. VARIE VA VA RIE RIE – Su –– gge Su Su rim gge gge ent rim rim i,ent ent alc i,uni i,alc alc già uni unigià pro giàpos pro pro tipos pos ann titiann i ann fa:i fa: i fa: CINCIN GH CIN IAL GH GH E: IAL IAL elim E:E:elim elim ina re ina ina larere san la la zio san san ne zio zio dis ne ne cip dis dis lina cip cip nr. 11 re lina lina rela nr.nr. re re del tiva rela rela 111120/ del del tiva tivaall’a all’a 01/ 20/ 20/ ttiv all’a 200 01/ 01/ ità ttiv ttiv 9.200 200 diitàità con 9.9. diditrol con con lo trol trol del lolocin del del ghi cin cin ale ghi ghi com ale alecom ecom dae e del dada ibe del del ra ibe ibe rara ZONE ZO ZO :NE NE Rip : rist : Rip Rip ina rist rist re ina ina laresud relaladiv sud sud isio div div ne isio isio del neneterr del delitor terr terr io itor itor nel ioio lenel nel zon lelee zon zon A e eA B.Ae eB.B. ABBA AB AB TTI BA BA ME TTI TTI NT ME ME I:NT NT rive I:I:der rive rive eder der la enor elala ma nor nor che ma ma che che pro ibis pro pro Chied ce ibis ibis Ch Ch l’ab ce ce iam ied ied bat l’ab l’ab o iam iam tim che bat bat o oche ent tim tim leche oent pro ent del lele pos o ocer pro pro del del te pos pos vo cer cer che pal teteche vovo che per cut pal pal ven ocut per per cut nel gon ven ven ola onel nel per o gon gon lala dal iod valuta per per ola odal dal oiod iod par val val di lala te uta uta opre odidi te par par atte alta teteatte -ap pre pre tetealta nta atte ertu alta del -ap -ap me nta nta ladel ra. ertu ertu del nte Pro me me lalavin ra. ra. e nte nte Pro Pro di econ cia edidiced vin vin (Co cia ciame con con (Co (Co ere ced ced lico me me laere ere fac ed lico lico lala oltà Ago fac fac ededAgo rdin oltà Ago aloltà Dis o)rdin rdin alal tret ven Dis Dis o)o)gan to tret tret ven ven ditodec todidiide o gan gan oo dec dec re ide ide inreme re in in rito me me . rito rito .. PERC PE PE EN RC RC TU EN EN AL TU TU I:AL AL rive I:I:der rive rive eder der aleriba ealalriba sso riba sso lesso per lele cen per per tua confina cen cen litua tua con con in lime liinin no fina fina rito con me me nonocon alla rito ritoalla ilcon Par allaond sec il ilco Par Par sec sec oco coogio Re a ond ond oRe claasse Re acla nigio cla gio a ni sse ssecam del niatuto sta asta del delcam sta tuto tutocia cam osc spe io osc osc spe spe nel le. ioiolenel cia cia nel le.le. Ra lele cRa Ra che c cche che ACCO AC AC MP CO CO AG MP MP NA AG AG TO NA NA RI: TO TO rive RI: RI:der rive rive e der der in e e toto inintoto letoto pen le le aliz pen pen risultan zaz aliz aliz risu risu ion zaz zaz o ltan ltan i più ion ion com o open i com imin più piùpen com aliz pen ate min min zat aliz aliz agl ate ate i zat zat del i agl Acc agl i cac i delcia del i Acc i Acc om cac cac pag om om tore cia cia nat pag pag tore tore ste ori. nat nat sso ste ste Spe ori. ori.Spe .sso sso sso Spe .. ,sso sso in cas , in , inocas cas di oerro odidierro reerro rere CALE CA CA ND LE LE AR ND ND IO AR AR VE IOIO NA VE VE TO NA NA RIO TO TO : RIO RIO per : :per perqua qua nto qua chiedi nto nto rigu chi chi am ard rigu rigu edi edi oam a am ard ard ven la o oga aa chi ven ven lala usu risp gagaetta chi chi ra usu usu risp risp ant toetta raraicip etta qua ant ant totoqua ata nto icip icip qua ata ataalla alla pre nto nto vist allacia pre pre cac ovist vist cac cac dal di Ge o oCa del cia cialadel dal dal didi len nna del Ca Ca Ge Ge bec dar lalacac len len io.nna nna io bec bec dar dar io.io. ven cia cac cac ioioato ven ven cia cia rio ato ato reg riorio ion reg reg ale ion ion che ale aleche che pre ved pre pre e ved ved laechi elala usu chi chi ra usu usu alra19 raalal1919 5 GIORNATE: ritornia mo su un problema 5 GIORNATE: rito che ci sta molto a cuo nos rnia tri mo Asssu ocia unti. pro Visble to ma re e ci viene propos cheche già ci nostri Associati. Vis si sta cacmo cianlto o gli to con insistenza dai a cuo appto ung ass reulaeti ci che ionati pervien giàdel 5 gio si cac cancian e pro rnapos e daoferm te trov to con gli ung are insi appassionati del can a neula la solu pos stenza ti san per ziondai o 5 e perché anche gli usu gio frui rna e re te da nei trov ferma ne possano usu 1 11 me aresiladisolu Ott obr zion e e e Nov per frui embre ché re nei mesi di Ottobr anc.he gli CAPANNO: prevedere e e Novembre. che il capanno possa CAPANNO: preved essere costruito all’i allaere fine che delillacap steann ssaocom nizio della stagione posesaera esscon alla fine della stessa eresue cos tud venatoria e smantella trui ine to ann Vista all’inizi i fa.o della stagione com la e era tipolog coniasue to del tudnos venatoria e inetro ann Vista la tipologper terr i itorio ripristinare la ia del messe nos.tro territorio ripristin fa. caccia al capanno anc smantellato permesse. are la caccia al cap he con la neve alle specie anno anche con la neve alle specie Confidando che qua nto evidenziato in que Confidando che pro sta quassim nos nto oevid tra lett cale era possa essere d’a enznda iatorioinven que ato sta rio nos prossimo calenda si rim iuto per la stesur traane a disp con pos osiz riol’oc sa ion ven cas ess eere atoion a del per d’a rioe,si rimane a disposiz lettera qua iuto lsiasiper ultela rioresteaiu con l’occasione, si por ione per qualsiasi ulte surtoa didelcollaborazion gono cordiali saluti e e, riore aiuto di collabo si porgono cordiali salu razione e, ti IL PRESIDENTE IL PRESIDENTE Sandro rag. Pelli Sandro rag. Pelli 12 FACCIAMOCI VEDERE! ALCUNE RIFLESSIONI SULLA VISIBILITÀ DEI CACCIATORI a cura di: dott. Umberto Zamboni Se dovessimo affrontare un’inchiesta su come il cittadino pensa il cacciatore, almeno nell’ambito nazionale, l’immagine che per prima apparirebbe – almeno scorrendo quanto appare sui quotidiani – è quella di una persona in procinto di sparare, con cartucciera, una tenuta mimetica e, se va bene, un cane che gira attorno. Nelle riviste venatorie invece l’immagine ricorrente è quella di un cacciatore in posa davanti a varie prede accatastate, spesso in modo disordinato o, se ungulati, spesso sanguinolenti da poco eviscerati. In altre circostanze od occasioni non venatorie, dove pur i cacciatori sono presenti o addirittura protagonisti, ben difficilmente la gente riesce a distinguere chi è cacciatore. Eppure nella stampa e nei detrattori della caccia è ricorrente il termine “la potente lobby dei cacciatori”, un gruppo compatto che sembra indirizzare e condizionare le scelte di politica, economica ed ambientale come una specie di massoneria o gruppo di potere. Questo quando non siamo citati come un gruppo litigioso e spesso in conflitto tra di loro. Certamente è diversa la realtà e la capacità da parte dei cacciatori di essere rappresentativi ed incidere nelle varie realtà sociali nell’ambito alpino dove, siamo una netta minoranza della popolazione (secondo le ultime statistiche meno del 2%). In queste piccole comunità la caccia ha goduto di una rilevanza diversa e più vicina a modelli sociali nord-europei, meno contrastata e con indice di accettazione più elevata da parte della popolazione. Ma anche in queste realtà l’immagine non è ne corrispondente ne rappresentativa. È pur vero però che tra i cacciatori, seppur appartenenti a diverse categorie sociali, culturali, etniche e frazioni politiche diverse anche su fronti opposti in eventi bellici (magnifiche le pagine di Rigoni Stern), vi è un punto di contatto, una condivisione, un sentire comune. Una corrente di simpatia immediata quando si affrontano argomenti di natura e di caccia tra coloro che si identificano e si accumunano nell’essere cacciatore, anche tra persone che nemmeno si conoscono e si comprendono. Nella rapida evoluzione di questo ultimo secolo, con la nascita nell’ambientalismo e dell’animalismo e nella battaglia anti-caccia, i cacciatori ridotti di numero – quasi dimezzati – hanno riscoperto o, meglio, emulato modelli culturali e comportamentali più raffinati, almeno nella cosiddetta caccia di selezione, ma la strada per una immagine più consona e accettata del cacciatore anche nel campo delle attività che svolge è ancora lunga. I passi da compiere nell’abbigliamento, nell’atteggiamento con le persone che incontriamo, nel rispetto e nel trattamento delle prede abbattute, nella condivisione con altri delle prede e dei momenti di gioia, nella tolleranza e nella spiegazione per tutti coloro che ignorano tutto il mondo della fruizione delle risorse naturali, è ancora estremamente lungo. Ma mentre questo tema è affrontato in dibattiti ed è ricorrente nelle riviste venatorie – peraltro attraverso un percorso difficile e di scarsi risultati - quello che ancora oggi è completamente ignorato è la visibilità dei cacciatori nelle attività fuori caccia: un lavoro impegnativo che occupa un numero di giornate quasi pari a quelle dedicate all’attività venatoria. Un esempio significavo è la partecipazione alle esequie funebri di un cacciatore. Al funerale di un cacciatore, non solo morto in circostanze tragiche ma anche a completamento naturale del ciclo vitale, i cacciatori sono sempre presenti numerosi, indipendentemente dal legame di amicizia. La loro presenza non è notata, nessuno riconosce il valore di solidarietà e di vicinanza che rappresentano; nel mondo tedesco invece oltre che l’abbigliamento tipico la fronda di abete li contraddistingue e li palesa. Anche nei censimenti, nei lavori ambientali, nelle molteplici attività della gestione, ma anche nelle feste, ecc. i cacciatori sono spesso presenti numerosi ma non si palesano. Vengono riconosciuti come cacciatori solo da chi già ne ha conoscenza personale, gli altri ne ignorano la presenza. Ecco perché il titolo di questo mio articolo ritengo sia di estrema attualità e va ben oltre il problema della comunicazione. Ci sono profonde motivazioni per farci riconoscere, per farci apprezzare, basta poco. Dobbiamo riscoprire il piacere di un simbolo, di un rituale, di una divisa che ci identifichi verso l’esterno, ma che ci dia anche una identità di gruppo. Diventiamo effettivamente una “lobby”, ma non per una quanto mai improbabile influenza o pressione politica - che per i numeri sarebbe improponibile - ma per orgoglio di appartenenza ad una componente viva nelle nostre comunità che svolge una attività nata con l’uomo ma che ha saputo e saprà mantenersi ancora con modelli e azioni molto più impegnative della caccia, ma non certo meno gratificanti. Facciamo si che chi ci vede ritornare stanchi da censimenti, mentre facciamo sentieri e partecipiamo ad una festa paesana dica: “Ecco, quelli sono i cacciatori!”. 13 L’angolo del legale a cura di: Avv. Barbara Bastianon Gentili lettori, in questo numero ci occuperemo di verificare a quali conseguenze va incontro il caccia- la licenza dell’Autorità, quantore che viene sorpreso con il do la licenza è richiesta, porporto d’armi scaduto. ta un’arma fuori della propria abitazione o delle appartenenDall’esame della disciplina sul ze di essa, è punito con l’arrepunto, duole constatare che a sto da tre a diciotto mesi”. detta evenienza si applica la medesima normativa di cui al In particolare, analizzando la caso del soggetto totalmente contravvenzione, al fine di mesprovvisto di porto d’armi. glio comprendere quali comportamenti possano portare La norma di legge di riferimen- alle conseguenze descrittevi, ci to è l’art. 699 c.p., intitolato rendiamo conto che è necessa“porto abusivo di armi”. rio effettuare una descrizione Questo, al primo comma, di- di alcuni degli elementi riporspone che “Chiunque, senza tati. All’uopo, il “portare l’arma fuori dalla propria abitazione o delle appartenenze di esse” significa tenere l’arma addosso in modo ed in condizioni da poterla utilizzare in via immediata, senza la necessità che il portatore coincida con la persona che ha fatto uscire l’arma dai luoghi indicati o abbia cooperato a farla uscire. Il portare l’arma differisce dal trasporto, perché in quest’ultimo caso l’arma viene presa in SOCIETÀ COOPERATIVA AGRICOLA Via dei Martiri, 61 - Lentiai (BL) - Tel. 0437 750584 - Fax 0437 750584 APERTA: lunedì, mercoledì, venerdì e sabato 8.30-12.30 e 17.00-19.00, martedì e giovedì 8.30-12.30 - DOMENICA CHIUSA 14 considerazione solo come oggetto inerte (e dunque non immediatamente utilizzabile) di un’operazione di trasferimento da un luogo all’altro. Le armi possono, poi, essere definite come qualsiasi cosa, materiale o non materiale, che serve all’uomo per difendersi o per offendere; vengono prese in considerazione le armi comuni non da sparo senza licenza, le armi comuni da sparo con licenza non valida, le armi comuni da sparo portate in un luogo privato. Il criterio distintivo tra porto e trasporto di arma non è di carattere obiettivo e va ravvisato nella possibilità o meno di utilizzazione immediata della stessa. É, pertanto, configurato il reato di porto illegale di arma quando questa, pur non essendo addosso al soggetto, si trova tuttavia nella pronta disponibilità dello stesso per un uso quasi immediato. La Corte di Cassazione, intervenuta sul punto, ci precisa che sussiste, invece, l’ipotesi del trasporto quando l’arma viene presa in considerazione solo come oggetto inerte di una operazione di trasferimento da luogo a luogo e non è quindi suscettibile di pronta utilizzazione. abitazione, pur consapevoli di essere privi della licenza richiesta – o di essere in possesso di licenza scaduta. Se alcuno dei fatti preveduti dalle disposizioni precedenti è commesso in luogo ove sia concorso o adunanza di persone, o di notte in un luogo abitato, le pene sono aumentate. In ogni caso, alla contestazione del reato consegue il sequestro dell’arma. Di non trascurabile importanza è, poi, il fatto che l’attuale funzionalità dell’arma non è estremo necessario per la configurabilità del reato, una volta che la stessa possieda anche solo potenzialmente, le caratteristiche offensive che la qualificano come tale. Va da ultimo segnalato, per una maggiore chiarezza della Dunque, la normativa in que- questione che, nel caso in cui stione non è applicabile soltan- si porti l’arma da caccia o si to qualora l’arma è totalmente trasportino armi senza aver pae assolutamente inefficiente, gato la tassa governativa, non perché solo in quel caso man- si incorre nell’ipotesi di reato ca la situazione di pericolo per sopra descritta, bensì solo in l’ordine pubblico e la pubblica una sanzione amministrativa. incolumità che giustifica la punibilità della condotta illecita. Spero che il mio breve riassunto della disciplina possa esserVa poi, da ultimo, precisato Vi utile; dal canto mio, sono a che l’elemento soggettivo ne- Vostra completa disposizione, cessario alla configurabilità per ogni ulteriore approfondidel reato è il dolo generico, in- mento. teso come coscienza e volontà del fatto tipico previsto dalla Approfitto dell’occasione per norma incriminatrice, ovvero augurarVi un Sereno Natale ed coscienza e volontà di porta- un Felice Nuovo Anno. re un’arma fuori dalla propria Avv. Barbara Bastianon Loc. Campagna, 2 - 32027 Taibon Agordino (BL) Tel. 329 1086255 • Fax: 0437 643238 • E-mail: [email protected] 15 RISULTATI TESSERAMENTO 2013/2014 Anche quest’anno, mancando dei riscontri con i versamenti postali, i dati non sono definitivi. Siamo comunque molto soddisfatti perché, nonostante i comportamenti scorretti di alcune persone, il calo fisiologico dei cacciatori (diversi abbandonano per l’età, altri per i regolamenti sempre più restrittivi ed altri perché deceduti) abbiamo avuto un ulteriore incremento rispetto allo scorso anno e ci attestiamo complessivamente su un numero di 1172 iscritti. Il Consiglio direttivo ringrazia tutti per la fiducia dimostrata e s’impegnerà ancora di più per tutelare e difendere il nostro sacrosanto diritto di andare a caccia. CALENDARIO - PILE - LIBRO È in distribuzione presso i Delegati periferici il calendario 2014. L’impostazione tipografica è sempre la stessa, contenuta nelle misure, per permettere di 2014 appenderlo anche su pareti piccole. La redazione ringrazia sentitamente i fotografi per averci messo a disposizione le loro foto sempre molto belle e coinvolgenti che ci accompagneranno il prossimo anno. Il Consiglio direttivo dell’A.C.B. visto il periodo natalizio, dedicato per consuetudine ai regali, ricorda ai propri Soci e Simpatizzanti che sono ancora disponibili i pile, nelle diverse taglie, ed il libro Uomini, monti e animali. Sarebbe un ottima occasione, per originalità e qualità, regalarlo ad amici e parenti e…contribuire ad alleggerire le giacenze. FUORI TUT TO ABBIGLIAM ENTO CAC CIA SCONTI FI NO AL 50% MANGIMI DA MANTENIMENTO ED ENERGY Solo alta qualità italiana a prezzi vantaggiosi PREZZI CONVENZIONATI PER TESSERATI ACB - LENTIAI - via Belluno, 79 - Tel. 0437 552370 16 Atlas Hunter cal 300 winch IL MERCATINO delle occasioni Per eventuali Vostre inserzioni scrivete al seguente indirizzo: Redazione “CACCIA 2000” - c/o Pelli Sandro Via Trevigiana, 8 - 32035 Formegan di Santa Giustina (BL) oppure a mezzo fax al n. 0437 88546 o per e-mail: [email protected] o [email protected] Quanto pervenuto verrà inserito nel prossimo numero di Caccia 2000. DISPONIBILI CUCCIOLI DI PARSON RUSSELL TERRIER CON PEDIGREE, MICROCHIP E VACCINATI. PER VEDERLI ED INFORMAZIONI CONTATTARE IL 346 0879608 TEL. 340 2807403 quando anche nella caccia la precisione è un obbligo 3460879608 3460879608 CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER VENDO CARABINA BRNO CALIBRO 7X57 OTTICA 4X. € 300 SOVRAPPOSTO GAMBA CALIBRO 12 € 200 CARABINA FRANCHI CALIBRO 22 € 150 CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER 3460879608 CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER 3460879608 CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER 3460879608 CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER 3460879608 3460879608 CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER 3460879608 CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER 3460879608 CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER 3460879608 CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER 3460879608 3460879608 CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER 3460879608 3460879608 PER MAGGIORI INFORMAZIONI CONTATTARE IL SIG. BELLOTTO STEFANO CELL. 334 1668711 CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER 3460879608 3460879608 CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER CEDO, PER MANCATO USO, 3460879608 SEGUGIO ITALIANO DI ANNI DUE. CUCCIOLI PARSON RUSSELL TERRIER 3460879608 Disponibili cuccioli di PARSON RUSSELL TERRIER con pedigree, microchip e vaccinati. Per vederli ed informazioni contattatemi al ARMERIA REGINA via Manin, 49 Conegliano Veneto (Tv) tel. 0438 60871 fax 0438 455882 [email protected] chiuso il lunedì RIVENDITORE UFFICIALE AUTORIZZATO TM L’arte della tassidermia a cura di: Elvio Dal Pan Il Montaggio Finita la spellatura e preparata adeguatamente la pelle, potremo iniziare con il montaggio dell’animale. (Parliamo sempre di uccelli e piccoli mammiferi. Per quanto riguarda gli ungulati ne parleremo in un capitolo a parte). Prima di iniziare dovremo avere sottomano i seguenti materiali: dell’ovatta o cotone, un rotolo di spago e del filo di ferro della misura adeguata. Pinze, forbici, aghi per cucire e naturalmente il ramo o la base dove dovrà essere posto l’animale. Inizieremo dalla ricostruzione del corpo traendo spunto dall’originale che abbiamo appena separato dalla pelle. I bravi tassidermisti sono in grado, usando della paglietta e dello spago, di ricostruire in pochi minuti dei manichini pressoché perfetti e dal costo Fig. 2 18 5aa parte irrisorio. I principianti, come già detto in precedenza, potranno ricorrere a manichini già confezionati, (che hanno un certo costo) o ricorrere a materiali più facilmente lavorabili come il poliuretano espanso o il polistirolo (fig.1). Sarà utile preparare il manichino un po’ più piccolo del naturale per facilitare il montaggio. Provvederemo poi in seguito eventualmente ad aggiungere dell’ovatta se sarà necessario. Una volta che il corpo sarà pronto, cominceremo ad “armare” le ossa con il filo di ferro che dovrà naturalmente essere di diametro adeguato alle dimensioni e al peso dell’animale, e andrà quindi da pochi decimi di millimetro per i piccoli uccelli sino a due, tre millimetri e oltre per i grossi volatili. Dovremo poi tenere presente che se l’uccello dovrà essere preparato con le ali aperte, il diametro del filo che dovrà sostenerle dovrà per forza essere maggiore. Useremo cinque spezzoni di Fig. 1 filo, due per le ali, due per le zampe e uno per il collo, busto e coda (fig.2). Il filo di ferro delle zampe sarà introdotto attraverso il tallone e fatto passare dietro il tarso tra la pelle e l’osso e legato ad esso con dello spago (fig. 3). Le ali saranno “armate” con filo di ferro più sottile che sarà introdotto tra l’osso e la pelle fino a farlo fuoriuscire dalla punta dell’ala e quindi legato all’osso come per le zampe. Provvederemo poi a ricostruire la muscolatura usando dell’ovatta legata attorno all’osso con un filo sottile (fig 4). Il quinto filo dovrà attraversare tutto il manichino in lunghezza, Fig. 3 passare per il collo, entrare nel cranio, perforarlo, e uscire quindi dalla sommità del capo. Anche il collo dovrà poi essere ricostruito usando l’ovatta, che potrà anche eventualmente essere introdotta attraverso il becco nel caso dovesse essere necessario. I fili delle zampe e delle ali dovranno quindi attraversare il manichino ed essere fissati saldamente a esso prima che questo sia posto all’interno del corpo. Prima di questa operazione dovremo assicurarci che tutta la pelle abbia ricevuto una abbondante spennellata di pomata conciante e solo allora il manichino e i fili saranno stati sistemati al loro posto, usando del filo sottile, provvederemo Fig. 5 Fig. 4 alla cucitura del taglio ventrale durante il quale potremo eventualmente, se necessario, inserire ancora dell’ovatta nel corpo ove se ne dovesse ravvedere la necessità. Una volta terminata l’operazione di cucitura, l’animale sarà pronto per essere posizionato sul piedestallo utilizzando le estremità del filo di ferro che fuoriescono dalle zampe. È proprio in questo frangente che il tassidermista dovrà dare il meglio di sé nel presentare l’esemplare nella posizione che meglio gli si addice, mettendo a frutto tutte le sue conoscenze naturalistiche a riguardo di vita e comportamento del soggetto che ha preparato. Una volta collocato il soggetto nella sua posizione più naturale, rimane ancora qualche ritocco da eseguire. Sistemare con cura gli occhi osservando che siano centrati e paralleli. Sistemare il collo e lo sterno inserendo dell’ovatta attraverso il becco, con una siringa ipodermica iniettare il liquido mumificante nelle parti non raggiunte dalla pomata conciante, quindi, dotarsi di dovuta pazienza e sistemare tutte le penne nella loro naturale posizione, usando una pinzetta e mantenerle nella posizione voluta usando dei pezzi di cartoncino, degli spilli e delle pinzette (fig. 5). La coda infine dovrà essere fissata e se necessario tenuta sollevata usando un pezzo di filo di ferro piegato ad elle ed inserito nel manichino attraverso le penne del sottocoda. Una volta terminata la preparazione, il soggetto sarà posto in un locale caldo ed areato per alcune settimane. Ad essicazione ultimata provvederemo a rimuovere spilli, cartoncini, pinzette e filo di ferro sporgente e a dipingere con colori a olio becco, zampe ed eventuali parti cornee. A questo punto il nostro lavoro sarà ultimato e il soggetto potrà essere esposto e, se avremo fatto un ottimo lavoro, magari anche ammirato. Buon lavoro. 19 passeggiando nel bosco Tratto da “Guarire con le Erbe” Fratelli Melita Editore ATTENZIONE!!! Prima di utilizzare qualsiasi pianta medicinale, si leggano attentamente le eventuali avvertenze contenute nella loro trattazione. Un loro cattivo impiego può causare seri inconvenienti. Talune piante, o loro parti o sostanze da esse ricavate, possono essere addirittura tossiche o velenose. In ogni caso nell’incertezza si ricorra al consiglio di una persona qualificata. DESCRIZIONE: piccolo arbusto sempreverde, dotato di fusto alquanto ramificato, eretto, verde. Le foglie, altro non sono che dei fillocladi, ovvero dei rametti coriacei, verdi, appiattiti e pungenti, con l’aspetto e la funzione del tutto simile alle foglie. I fiori hanno un colore verdastro. Il frutto è una bacca rotondeggiante di un bel colore rosso scarlatto, grosse come un pisello. La pianta può raggiungere gli 80 cm. di altezza. HABITAT: il pungitopo è assai diffuso nella zona mediterranea, nei boschi, nei terreni incolti, lungo i pendii sassosi dove forma piccole colonie. È diffuso dal piano fino all’alta collina. RACCOLTA: si utilizzano la radice e il rizoma. 20 PUNGITOPO Ruscus Ruscusaculeatus aculeatus Liliacee Liliacee Il pungitopo si rinviene frequentemente nei boschi di collina dove forma dei pungenti tappeti. Il singolare nome lo ha ereditato dal fatto che un tempo veniva usato per difendere i baldacchini dei salami dall’assalto dei topi. Essi, infatti, davanti alla spinosità delle piante dovevano desistere dai loro famelici intenti. Le proprietà diuretiche del pungitopo lo rendono utile per combattere le infiammazioni renali e della vescica. A tali fini si utilizza il macerato preparato ponendo a riposare 20 g. di rizoma in 1 lt. di vino bianco secco ad alta gradazione alcolica per una settimana curando di rimestare di tanto in tanto. Trascorso questo periodo si filtra e se ne consumano 2-3 bicchierini al giorno presi lontano dai pasti. Il decotto si utilizza anche per combattere la litiasi renale e favorire la diuresi. Allo scopo si fanno bollire per 2-3 minuti 30 gr. di rizoma essiccato in 1 lt. d’acqua. Si lascia riposare per un quarto d’ora, si filtra e se ne consumano 2 tazze al giorno prese lontano dai pasti principali. Lo stesso decotto consumato nelle medesime dosi è utile anche per eliminare gli acidi urici risultando di giovamento per quanti soffrono di gotta. Il pungitopo, ancora, esercita una benefica azione tonica sul sistema venoso. Come vasocostrittore viene utilizzato sotto forma di decotto per combattere le varici. Questo si prepara facendo bollire per 2-3 minuti 40 gr. di rizoma essiccato in 1 lt. d’acqua. Trascorso questo periodo si lascia riposare per 10 minuti, si filtra e se ne consumano 2 tazze al giorno. Il pungitopo può trovare impiego in giardinaggio come pianta ornamentale per siepi e giardini. In campo estetico può essere utilizzato come tonico nei casi di couperose e pelli arrossate. Allo scopo si prepara un infuso ponendo a riposare per 15 minuti 50 gr. di rizoma in 1 lt. d’acqua bollente. Trascorso questo periodo si filtra e si applica sul viso a mo’ di compressa. Un paio di litri dello stesso infuso versati nell’acqua della vasca, servono per preparare un bagno decongestionante. PREPARAZIONE: 30 minuti COTTURA: 30 minuti DIFFICOLTÀ: bassa ricetta: di Amedeo Sandri Tratto dal volume “La selvaggina del Veneto nel piatto” Terra Ferma Edizioni CROSTINI DEL CACCIATORE Ingredienti per 6 persone Preparazione 18 fette di pane tipo baguette spesse 1 cm e tagliate trasversalmente 120 g di milza di vitello 2 fegati di fagiano 40 g di burro 30 g di capperi sottaceto 1 filetto d’acciuga sottolio 1 spicchio d’aglio 1 cucchiaio di passata di pomodoro 40 g di cipolla tritata 30 g di sedano tritato 30 g di carota tritata qualche foglia di prezzemolo tritata poco vino bianco secco olio extravergine d’oliva sale e pepe Versate in una casseruola il trito di cipolla, carota e sedano e fatelo appassire dolcemente in due cucchiai d’olio e metà del burro. Unite i fegati di fagiano e la milza di vitello tagliati a pezzetti, lasciateli insaporire e saltateli per far loro acquistare consistenza. Dopo qualche minuto bagnate tutto con una generosa spruzzata di vino bianco, lasciatelo assorbire e aggiungete la passata di pomodoro sciolta in mezzo bicchiere d’acqua calda. Salate, pepate, abbassate la fiamma al minimo e lasciate cuocere a recipiente coperto per circa 30’, controllando di tanto in tanto che il composto non si asciughi troppo. A cottura ultimata, tritate finemente milza e fegatini assieme ai capperi e al filetto d’acciuga, rimettete il trito nella padella di cottura aggiungendo anche il restante burro a pezzetti e mescolate bene per amalgamare il tutto. Fate tostare le fette di pane in forno a 190° per qualche minuto, poi strofinatele con l’aglio e spalmatele con il composto preparato. Vino consigliato Gambellara Classico Centro Carni Gazzi di Gazzi Fabrizio Via Pedemontana, 20 SORANZEN di Cesiomaggiore (BL) Tel. 0439 438161 - Cell. 328 9349009 21 POESIA: I RONPI di Ugo Neri More le piánte, le pite, i ošèi. More pianét le kuátro staión; a Santa lúžia ge toka a i poržèi, pok dopo, a Nadál e in teča al kapón. More kuéi boni ke va da San Piéro E kuéi ke ge toka oltár par l inferno, tira i skarpét al balista e l sinčero. Morte le fóie le kaska d inverno. Ma kuéi ke a le olte se stenta a kontarli, (intende i revèrs ke ronpe i koióni) no i mor, sakramento, ma ñanka a mažarli! Gli Alunni e gli Insegnanti della scuola primaria di Villa di Villa di Mel ci mandano questi originali auguri di Buon Natale! 22 AUGURI ai soci Soci A.C.B che nei mesi di settembre, ottobre, novembre, dicembre 2013 hanno compiuto o stanno per compiere gli anni: RISERVA Nominativo NASCITA ETÀ Domegge di Cadore Meneghin Mario 14/09/1929 84 Canale d’Agordo De Ventura Ernesto 30/10/1929 84 Lamon Guerriero Angelo 21/09/1930 83 Domegge di Cadore Pinazza Eugenio 26/09/1930 83 Mel Zuccolotto Antonio 14/12/1930 83 Sovramonte Dalla Corte Giamberto 14/12/1930 83 Santa Giustina Schenal Guido 30/12/1931 82 Alano di Piave Codemo Nilo 01/09/1932 81 Sappada Quinz Cherubino 14/11/1932 81 Sovramonte Trento Bortolo 03/12/1932 81 Lamon Forlin Filippo 20/09/1933 80 Lamon Gaio Vittore 19/10/1933 80 Puos d’Alpago Piazza Vittorio 23/10/1933 80 Belluno Masoch Gianfranco 01/11/1933 80 Lamon Conte Giuseppe R. 08/11/1933 80 San Gregorio n. Alpi Cadorin Giovanni 10/12/1933 80 Canale d’Agordo Fontanive Angelo 25/09/1934 79 Arsiè Gasperin Francesco 14/10/1934 79 San Gregorio n. Alpi Centeleghe Annibale 17/10/1934 79 San Tomaso agordino Rossi Martino 16/09/1935 78 Vas Solagna Sereno 15/11/1935 78 San Gregorio n. Alpi Argenta Giorgio 09/09/1936 77 Auronzo di Cadore Zandegiacomo Mazzon Giuseppe 10/10/1936 77 Gosaldo Bellante Gino 26/10/1936 77 Lamon Facen Gildo 02/09/1937 76 Belluno Dall’Anese Giuseppe 11/09/1937 76 Limana Merlin Giorgio 23/09/1937 76 Farra d’Alpago Brandalise Agostino 07/10/1937 76 Ponte nelle Alpi Bortoluzzi Lorenzo 30/11/1937 76 Auronzo di Cadore Vecellio Reane Dino 19/10/1938 75 Arsiè Cescato Mario 30/10/1938 75 Arsiè Tonin Valeriano 29/11/1938 75 Lozzo di Cadore Da Pra Enzo 04/12/1938 75 Lozzo di Cadore Da Pra Gilberto 04/12/1938 75 Pedavena Cossalter Silvano 20/12/1938 75 Falcade Genuin Angelo 21/10/1939 74 Seren del Grappa Colmanet Tulio 11/11/1939 74 Trichiana Mazzer Ettore 13/11/1939 74 Lamon Resenterra Ettore 01/12/1939 74 Auronzo di Cadore Da Deppo Gino 22/12/1939 74 Sovramonte Slongo Luigi 16/09/1940 73 Santa Giustina Bibelia Tiziano 21/09/1940 73 San Tomaso agordino Mazzuia Giovanni 20/10/1940 73 Arsiè Brandalise Agostino 15/11/1940 73 Auronzo di Cadore Corte Corinello Giulio 15/11/1940 73 Sedico De Nard Renzo 25/11/1940 73 Sedico Carlin Dino 16/12/1940 73 Lentiai Geronazzo Marcello 15/09/1941 72 Sappada Boccingher Albino 25/09/1941 72 Tambre Saviane Romeo 26/09/1941 72 Sappada Benedetti Fasil Silvio 08/11/1941 72 Tambre Azzalini Ubaldo 26/11/1941 72 Canale d’Agordo De Rocco Saba 16/12/1941 72 Trichiana Barp Angelo 22/12/1941 72 Lorenzago di Cadore De Michiel Gian Antonio 30/12/1941 72 Auronzo di Cadore Zandegiacomo Seidelucio Giuseppe 20/09/1942 71 Canale d’Agordo Xaiz Aldo 23/09/1942 71 Lentiai De Candido Livio 26/09/1942 71 Alano di Piave Gusatto Giorgio 26/10/1942 71 Feltre Zabot Graziano 12/11/1942 71 Sappada Solero Giordano 26/11/1942 71 Belluno Fagherazzi Flavio 28/11/1942 71 Seren del Grappa Paoli Giorgio 11/12/1942 71 Sappada Zambon Natale 14/12/1942 71 Lamon Maccagnan Giovanni 21/12/1942 71 Santo Stefano di Cad. Costan Sandro 03/09/1943 70 Mel Vadagnin Sergio 26/09/1943 70 Santa Giustina Bugana Carlo 27/10/1943 70 Trichiana Portolan Franco 02/11/1943 70 Farra d’Alpago Ciprian Franco 03/11/1943 70 Feltre Gallon Aldo 21/11/1943 70 Cibiana Zandanel Serafino 27/11/1943 70 Quero Roman Alcide 28/11/1943 70 Sedico Dalla Vedova Giuseppe 29/11/1943 70 Belluno Da Rold Carlo 03/12/1943 70 Vallada Agordina Maiandi Tiziano Franco 04/12/1943 70 San Gregorio n. Alpi Centeleghe Gianangelo 25/12/1943 70 Seren del Grappa Scariot Giovanni 25/12/1943 70 ... e i più giovani San Tomaso agordino Vallata Giuseppe 10/09/1984 29 Lentiai Spada Nicola 17/10/1985 28 Sospirolo Cadore Mirco 30/11/1985 28 Lamon Forlin Fulvio 16/09/1986 27 Quero Mazzocco Nicola 08/09/1987 26 Domegge di Cadore Del Favero Leo 22/09/1987 26 Limana Vedana Paolo 06/10/1987 26 Feltre Campigotto Marco Hubert 07/12/1987 26 Santa Giustina Brugnera Muraro Alberto 01/04/1988 25 Tambre Bortoluzzi Erich 20/09/1988 25 Canale d’Agordo Deola Nicolo’ 01/09/1989 24 Belluno Sandon Elisa 02/10/1989 24 Agordo Del Din Alessandro 27/12/1989 24 Limana Castellan Luca 15/10/1990 23 Santa Giustina Blandino Michael 10/07/1990 23 Belluno Da Ros Andrea 11/10/1991 22 Trichiana Brancher Luca 29/10/1992 21 Chies d’Alpago Cappellari Simone 24/11/1992 21 Lamon Coldebella Eddy 06/12/1992 21 Farra d’Alpago Campagnolo Roberto La Valle Agordina Farenzena Francesco Vallada Agordina Tomaselli Egidio 23 gare cinofile 2013 ll 14 aprile si è svolta, organizzata dall’A.C.B., una prova su quaglie cane-cacciatore nel campo d’addestramento di Collesei nel Comune di Feltre. La prova era valida anche per la classifica del Campionato provinciale. La partecipazione dei Soci, quest’anno, è stata molto numerosa ed anche collaborativa con il Vice presidente Carlo Curto infaticabile organiz- zatore della manifestazione. Ricca la dotazione dei premi com’è nella tradizione e nello stile della nostra Associazione. Questa la classifica dei Soci A.C.B. I° CLASSIFICATO PONTIN ORLANDO con Titon ST. II° CLASSIFICATO DE GIRARDI PAOLO con Red PT. III° CLASSIFICATO PAULETTI MATTEO con Perla ST. IV° CLASSIFICATO COMACCHIO RENATO con Tobi ST. I o TROFEO ENRICO DE GIRARDI Il 25 Agosto si è svolta la gara intitolata I° Trofeo E. De Girardi a ricordo di Enrico, cacciatore, giudice cinofilo e, prima di tutto, uomo sincero e schietto. Da anni non si vedeva ad una gara cinofila una partecipazione così numerosa di concorrenti. Sicuramente tanti amici di Enrico che, con la loro presenza, lo hanno voluto ricordare. Questa partecipazione ha indubbiamente procurato immenso piacere e soddisfazione non solo agli Organizzatori ma anche a quanti hanno voluto questa bella manifestazione, in particolar modo il fratello Paolo ed i Famigliari. Un ringraziamento particolare ai Cacciatori della Riserva di Feltre e complimenti ai cuochi per l’ottimo pranzo. Carlo Curto CLASSIFICHE DELLE DUE BATTERIE E DEL BARRAGE BATTERIA A I° CLASSIFICATO: DE PAOLI EMILIO con Dafne PT. II° CLASSIFICATO: TIRONE GIUSEPPE con Tea ST. III° CLASSIFICATO: PALUMBO ANGELO con Pato ST. BATTERIA B I° CLASSIFICATO: TIRONE GIUSEPPE con Indi ST. II° CLASSIFICATO: TRES GIUSEPPE con Roki ST. III° CLASSIFICATO: VOLTOLINI LUCIO con Ledy Breton BARRAGE Vince il I° Trofeo DE GIRARDI ENRICO il dott. Tirone Giuseppe con Judi S.T. 24 CACCIA E CACCIATORI DI UNA VOLTA Abbiamo voluto intitolarla così questa nuova rubrica rivolta a tutti i nostri soci che ci auguriamo apprezzino e ci inviino vecchie foto da poter pubblicare. Potrà essere anche l’occasione di ricordare vecchi amici, persone che ormai non sono più tra noi ma che restano scolpite nella nostra memoria, luoghi che con il tempo si sono irrimediabilmente trasformati, carnieri al giorno d’oggi impensabili, pezzi del nostro passato rigorosamente in bianco e nero che ogni tanto ci piace ricordare, perché se è vero che le foto sono ricordi, è altrettanto vero che le vecchie foto sono la storia... La nostra storia. Iniziamo con due bei ricordi: Gli amici di S. Gregorio nelle Alpi ricorderanno sicuramente queste due mitiche figure di cacciatori di un tempo, con un carniere che anch’esso ricorda tempi passati: Il Dott. Tiziano Blandino, allora medico condotto del paese e l’indimenticabile Gildo Lise detto “Il solitario”. Riconosceranno anche l’allora molto frequentato Covol di Cimia, all’interno del quale hanno trovato riparo e alloggio varie generazioni di cacciatori e oggi anch’esso scomparso grazie alla “solerte bonifica” dell’Ente Parco al quale evidentemente andava stretto. PAGINA NUOVA 175x95,5 18-07-2012 19:12 Pagina 1 C M Y CM MY CY CMY K 2 gennaio 2013 - Corriere.it Colori compositi 25 L’angolo del veterinario a cura di: Dott. ssa Patrizia Bragagna Il pancreas è una ghiandola annessa all’apparato digerente situata nella cavità addominale. È composta da due porzioni. La prima, esocrina, con la funzione di produrre e immagazzinare alcuni enzimi (succo pancreatico) che vengono rilasciati nel tratto intestinale per promuovere la digestione di proteine, carboidrati e grassi. Inoltre, produce anche altre sostanze che contribuiscono a neutralizzare l’ambiente acido del tratto gastrointestinale superiore. La seconda, endocrina, con il compito di secernere e rilasciare nel sangue ormoni quali l’insulina, che facilita il normale assorbimento cellulare di glucosio. Tra le patologie più o meno emergenti che possono colpire i cani da caccia possiamo annoverare la pancreatite acuta, un processo infiammatorio ad insorgenza soli- 26 PANCREATITE NEL CANE tamente molto rapida a carico di quest’organo. Il meccanismo di danno consiste nell’attivazione degli enzimi digestivi in sedi inappropriate, quali lo stesso pancreas, con conseguente danno tissutale da autodigestione che si manifesta con necrosi ed emorragie dell’organo e dei tessuti circostanti. Cause della pancreatite L’eziologia è varia. Può essere di origine traumatica, tossica, da alterazioni vascolari del pancreas, di natura infettiva o secondaria ad altre patologie. Inoltre, è stata evidenziata una stretta correlazione della patologia con la somministrazione prolungata di diete ricche di grassi (cane alimentato con avanzi della tavola, rifilature di insaccati, ecc.). Cani più a rischio Alcune razze sembrano essere geneticamente predisposte a sviluppare la pancreatite, in particolare Schnauzer Nano, Barbone Nano, Cocker Spaniel e Springer Spaniel. Non vi è una predisposizione confermata in relazione all’età e al genere, sebbene molti autori suggeriscano che i cani anziani e le femmine ne siano comunemente più colpiti. I cani che assumono determinati farmaci o quelli affetti dalla sin- drome di Cushing (iperadrenocorticismo), diabete mellito, iperlipemia e/o ipotiroidismo, possono presentare maggiori probabilità di sviluppare la condizione. Sembra che anche i cani femmina sterilizzati affetti da obesità e i cani nutriti con un regime alimentare ricco di grassi, come già precisato, siano predisposti. Sintomi I segni clinici maggiormente evidenziati nei cani affetti da pancreatine sono: vomito, mancanza di appetito (anoressia, rifiuto del cibo), mancanza del senso di sete (il cane rifiuta di bere), perdita di peso, debolezza, abbattimento (prostrazione fisica), letargia (continua sonnolenza), diarrea, disidratazione, dolore addominale (solitamente grave e improvviso). Questi sintomi possono manifestarsi in modo susseguente oppure, nelle forme più gravi, contemporaneamente, rendendosi necessarie cure mediche immediate. La forma più grave del disturbo, denominata pancreatite necrotizzante fulminante, può essere fatale nel giro di poche ore. Diagnosi della pancreatite Oltre alla sintomatologia, occorre fare alcuni esami per differenziare la pancreatite da altre patologie dell’addome. Sarà il veterinario a proporvi una diversa. serie di esami: ematici (emocromo e biochimico completo), esame delle urine e delle feci, radiografie ed ecografia. Tali accertamenti diagnostici si rendono necessari in quanto, a seconda della causa sintomatologica, la terapia potrebbe essere Prognosi È generalmente riservata, spesso infausta. Terapia L’approccio terapeutico prevede quasi sempre la fluidoterapia e l’esclusione dell’alimentazione orale per un periodo che sarà stabilito, di volta in volta, dal veterinario curante. I cani affetti da pancreatite acuta, di norma, vengono ospedalizzati per trattare immediatamente la disidratazione e lo shock. Si procede con una fluidoterapia aggressiva per via endovenosa (24 ore su 24) supportata da un trattamento farmacologico adeguato per tenere sotto controllo i sintomi collaterali più gravi, quali il vomito e/o la diarrea e la gestione del dolore (in genere mediante farmaci analgesici per via endovenosa o intramuscolare). In alcuni casi, possono essere necessarie anche trasfusioni di sangue. Storicamente, uno dei protocolli di trattamento più comuni della pancreatite canina consisteva nel non somministrare cibo al cane per alcuni giorni, presumibilmente per dare modo al pancreas di riposare. Questa procedura viene chiamata “nulla per os” (NPO), che significa “nulla per bocca”. Attualmente, si ritiene che la terapia NPO dovrebbe essere impiegata solo quando il vomito è grave e persistente e monitorata ambulatoriamente dal veterinario, poiché liquidi, elettroliti e supporto nutrizionale devono essere garantiti dalla fluidoterapia. Se il cane non vomita e desidera mangiare, è bene nutrirlo con una dieta povera di grassi, povera di proteine ma ricca di fibre e somministrata più volte al giorno in modiche quantità. Il proprietario dell’animale quindi, ricopre un ruolo fondamentale nella fase di recupero, poiché il cane deve seguire protocolli nutrizionali speciali. I soggetti, che esitano una pancreatite cronica secondaria, devono seguire una dieta povera di grassi e ricca di fibre per tutta la vita. È suggerita anche la somministrazione di integratori a base di enzimi pancreatici a supporto della digestione e per contribuire ad alleviare il dolore addominale. Prevenzione Il rischio di insorgenza di pancreatite può essere notevolmente ridotto garantendo al cane uno stile di vita sano e un regime alimentare salutare. Una dieta povera di grassi e ricca di fibre rappresenta probabilmente la scelta ottimale, soprattutto nei periodi di sedentarietà. 27 Novità sul mercato Comunicato Stam pa Dagli USA è arriv ato VISCERA! Il miglior coltello per il tra9amen to della sp oglia degli un gula>. Tu9o quello che serve per evis cerare al meglio robus>ssimo. Co l’animale è rac n tuE gli accorgi chiuso in uno st men> per rende rumento legge rlo perfe9o. ro e Importato in esc lus iva per l’Italia da Coltellerie Ma pulsante sulla gu ancia, perme;e d serin, Viscera è i sbloccare la lam il pugnale che, suo posto una s tenendo premu a lasciandola rien ega dotata all’a pice di una lama to il trare nel manico interna ricurva , facendo così u pe scire al rfe ;a per lavorare L’acciaio 440 è ga le interiora. ranzia di qualità d ella lama, mentre il manico in polimeri garan Fsce una presa lascia scivolare la sicura e non mano mentre si lavora sull’animale. Gli in serF arancioni r endono il pugna ben visibile nell’e le rba anche di no ;e. Dotato di fodero in cordura per la cintura e di un bella confezion a e, Viscera è il re galo di Natale ide ogni cacciatore ale per di selezione o cin ghialaio. Prezzo al pubb lico 80 Euro. In vendita presso nuovo sito su cui t le migliori arm rovare ed acquista erie oppure su re i migliori colte www.coltellidacac lli da caccia e te cia.com , il mpo libero di C oltellerie Mase Per informazioni rin. Forest Italia Srl Via Ca’ Nova Za mpieri, 4/E 37057 San Giova nni Lupatoto (VR ) Email: taFana.ch iavegato@foresF talia.com Hanno Collaborato A Questo Numero Di Caccia 2000 Bastianon Barbara, Bellus Luca, Bragagna Patrizia, Cadorin Giovanni, Carlin Ivan, Corrà Francesco, Crosato Alessandra, Curto Carlo, Dal Pan Elvio, D’Isep Romeo, Fuso Alberto, Grassi Elisabetta, Grassi Renato, Pante Luciano, Pelli Sandro, Pioggia Pasquale, Pol Sandro, Zamboni Umberto 28 I CERVI DEL CANSIGLIO Non passa giorno che sfogliando i giornali locali, (ma anche Nazionali), non siamo costretti a sorbirci l’ennesimo articolone strappalacrime sulla sorte (ma ancora non si capisce quale sia) dei poveri cervi dell’altopiano del Cansiglio. I poveri “bambi” come li chiama il Presidente della Regione, sono ormai da anni nel mirino (si fa per dire) dell’opinione pubblica per l’ormai stranota diatriba che coinvolge agricoltori da una parte e animalisti dall’altra. La Regione sta nel mezzo, meglio sarebbe dire le Regioni visto che l’altopiano in questione ne coinvolge addirittura tre. A noi Bellunesi basta e avanza la nostra: abbiamo Assessori che dicono di voler dar atto al piano di controllo e prelievo stilato da insigni studiosi in materia (che nulla hanno a che fare con i cacciatori) e da altri dello stesso partito, Presidente della Regione compreso, che dicono l’esatto contrario parlando di catture e spostamenti in altri luoghi, (ma nessuno li vuole) di sterilizzazione di massa, (ma come, non si sa) di fantomatici risarcimenti agli allevatori, (ma i soldi non si trovano) ecc. Nel frattempo gli articoli sul tema si susseguono giornalmente, tutti stranamente a senso unico e cioè quello che più fa presa sull’opinione pubblica (in- fatti, parliamo di “bambi” non di cervi), rarissimi quelli di senso opposto (ma le associazioni agricole non sanno scrivere?). I cacciatori, una volta tanto, ne stanno fuori. Decidere non spetta a loro, ma alla politica, e a pensarci, visto come siamo messi in Italia in materia, vien da mettersi le mani nei capelli. Nel frattempo, i 2000 - 3000 - 4000 (non si è capito bene quanti sono) cervi del Cansiglio continuano a crescere anno dopo anno e naturalmente a nutrirsi con quello che trovano, in primis con il sottobosco, ormai devastato e poi via via con l’erba che in teoria dovrebbe essere destinata al pascolo delle mucche dei contadini delle varie malghe presenti nell’altopiano i quali si sono visti costretti a difendersi con recinti che oltre ad essere costosissimi, assomigliano più ad un campo di concentramento nazista che ad un ameno e tranquillo pascolo alpestre. Come cacciatori vorremmo sicuramente restare fuori da queste polemiche, (abbiamo già le nostre “gatte da pelare”) e come già detto non spetta a noi decidere in merito, ma l’argomento è talmente di attualità che in un certo modo ci sentiamo per così dire “tirati dentro per la giacca”, abbiamo così deciso di entrare nel merito della questione, lasciando da parte polemiche e diatribe (quelle lasciamole ai politici), solo a titolo informativo, presentando il piano che VENETO AGRICOLTURA ha redatto dopo accurati studi e presentato alla Regione sotto il nome di “ PIANO DI CONTROLLO DEL CERVO NEL COMPRENSORIO DEL CANSIGLIO”. Gli autori sono Michele Bottazzo - Veneto Agricoltura, e Sandro Nicoloso-D.R.E.Am. Italia. Si tratta di un documento di 60 pagine, estremamente dettagliato e interessante, che dopo accurati studi, evidenzia con estrema accuratezza, quale realmente sia la situazione del cervo nell’altipiano del Cansiglio. Trattandosi di un trattato piuttosto lungo e complesso, saremo purtroppo obbligati a “diluirlo” in diverse puntate, estrapolando quelli che secondo noi sono i temi più espressivi e interessanti di tutto il documento. Inizieremo dal prossimo numero con la parte introduttiva: PREMESSA EMERGENZA CERVO. 29 NOTIZIE DAI CIRCOLI Festeggiare la loro prima licenza di caccia con un trofeo di cervo è un privilegio riservato a pochi. Ci sono riusciti i nostri due nuovi soci Alberto Brugnera Muraro di S. Giustina, nella foto con l’amico Luca e Enrico Castellan di Limana, nella foto con l’amico Daniele, il recuperatore Luca Triches e il cane Demon. Complimenti e avanti così. circolo di San Nicolò di Comelico Cinghiale abbattuto in località Airedo il giorno 7 sett 2013, maschio di 2/3 Anni, peso circa 55/60 kg dal Socio De Bolfo Raffaele. Con Sauer 202 7 R.M. distanza 330 mt. 30 CIRCOLO DI PONTE NELLE ALPI CIRCOLO DI Quero Toni (classe 1937) dopo la cerva della passata stagione, ha fatto l’en plein: ci ha messo tutti in riga abbattendo un cervo con 10 punte e 135 kg vuoto!! Sembra impossibile ma con la sua carabina 270 win lo ha fulminato sul posto. BRAVO TONI e anche un po’ fortunato ...che sia il berretto dell’ACB che indossa sempre che gli porti fortuna??? Mah “Bellissimo camoscio maschio di due anni prelevato il 28 Settembre 2013 nella r.a. di Quero (Belluno) dal socio Michelangelo Pisan accompagnato dagli esperti e amici Thomas M. e Luca B. L’animale é stato abbattuto con una Weatherby Mark V cal. 300 wby magnum. Una cacciata veramente indimenticabile! Waidmannsheil!“ CIRCOLO DI auronzo circolo rivamonte e voltago Zandegiacomo Seidelucio Enrico fa il bis e come nella passata stagione anche quest’anno ha abbattuto un bellissimo esemplare di cervo. L’abbattimento è avvenuto in località Federavecchia il giorno 13/10/2013 alle ore 8:30 con fucile Sauer 202 calibro 7 mm RM con recupero dell’ Annoveriano Prinz! L’iniziativa della Riserva Alpina di Caccia “Rivamonte & Voltago” Dopo cinquanta licenze di caccia Zardus Vicchiare Sergio ha coronato un sogno, l’abbattimento di un bellissimo maschio di capriolo nella zona denominata Saletta, con una carabina Remington calibro 7 r.m. Una mattinata splendida e con un tiro fatto a circa m. 200, ha abbattuto questo splendido capriolo con trofeo del tutto particolare, che merita di essere osservato. Dieci punte molto particolari, credo si tratti di un capriolo con un trofeo del genere molto raro, ed è semplicemente meraviglioso che sia stato abbattuto in una magnifica riserva di Caccia come quella di Auronzo di Cadore BL. Congratulazioni, bravo Sergio, gli amici di sempre Giovanni e Marco. Ricordo di Fausto Benedetto un cippo da Don Stefano fortemente voluto dai cacciatori, amici e parenti. Si è svolta Domenica 15 Settembre nel bosco del Poi una semplice e sentita cerimonia a ricordo del nostro amico e socio cacciatore Fausto Paganin ad un anno dalla morte. Una sessantina di persone: tra cacciatori, amici, famigliari, con la presenza di Don Stefano Pontil, il sindaco di Voltago Zanvit, il direttivo della Riserva Alpina di Caccia con il suo presidente Angoletta, rappresentanti della polizia provinciale e polizia locale di Gosaldo e Rivamonte, si sono ritrovati nelle vicinanze della “casera Marol” e hanno voluto rendere omaggio a Fausto, proprio sul luogo dove aveva perso la vita, per un tragico incidente di caccia. I cacciatori di Rivamonte e Voltago hanno costruito e posizionato un cippo benedetto da don Stefano che, con appropriate parole, ha ricordato Fausto a cui sono seguiti due brevi interventi del Sindaco e del presidente della Riserva molto toccanti. La cerimonia si e conclusa con la recita della “preghiera del cacciatore” da parti di tutti i presenti e i ringraziamenti da parte dei famigliari in particolare della figlia di Fausto Valentina. CIRCOLO DI GOSALDO Foto di una femmina di camoscio di 15 anni, 20 kg, abbattuta nella RAC di Gosaldo il 14 dicembre 2013, località Scalet, alle ore 15:10 da Zasso Fulvio accompagnato da Caffagni Claudio. 31 POTRETE TROVARE I NOSTRI PRODOTTI PRESSO RIVENDITORI SPECIALIZZATI ESCLUSIVI E ONLINE SUL SITO WWW.SWAROVSKIOPTIK.COM Z6i CON TORRETTA BALISTICA MIGLIORA LA MIRA DALLA LUNGA DISTANZA Il vostro bersaglio è molto distante: una bella sfida che richiede calma e abilità. Solo un punto di mira preciso vi permette di realizzare un tiro dalla lunga distanza. La torretta balistica di SWAROVSKI OPTIK vi permette di restare sul bersaglio anche dalla lunga distanza. Adattato perfettamente al tipo di arma e munizioni che usate, il nostro programma balistico brevettato calcola i parametri individuali e vi permette di prendere una mira precisa da lunghe distanze. SWAROVSKI OPTIK, per catturare ogni istante. SEE THE UNSEEN WWW.SWAROVSKIOPTIK.COM