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16 Cronaca
IL GIORNALE DI VICENZA
Domenica 5 Aprile 2015
ILDRAMMA. Le ricercheeranopartite dopol’allarmearrivatoda un residente cheavevavisto una personanel Retrone all’altezza diPonte Furo
Ripescatoilcorpodello scomparso
Ivigilidelfuocohannorecuperato ilcadavere
dell’uomocadutonel Retrone lascorsasettimana
Oraleindagini per risalireallasuaidentità
Matteo Bernardini
Sulla nazionalità invece sa solo che sarebbe nordafricano.
Era scomparso, inghiottito
dal fiume gonfio di pioggia,
giovedì della scorsa settimana, nei pressi di ponte Furo. Il
suo corpo è rimerso ieri mattina, circa cinque chilometri dopo il punto in cui era stato visto per l’ultima volta, lungo il
tratto del Bacchiglione all’altezza del civico 758 di strada
Casale. A recuperarlo sono stati i sommozzatori dei vigili del
fuoco di Vicenza. Ora spetterà
invece agli investigatori della
polizia scientifica cercare di
dare un’identità al cadavere.
Nei giorni scorsi una donna si
era presentata in questura
spiegando agli agenti di non
vedere il compagno proprio
da giovedì 26 marzo quando
avrebbero dovuto incontrarsi
alla mensa del Mezzanino. All’appuntamento, però, l’uomo
non si è mai presentato. Il problema è che la donna, di lui, conosce solo il nome “Amar” e la
sua prestunta età (34 anni).
RICONOSCIUTO DALLA GIACCA.
Ieri mattina i vigili del fuoco
hanno capito che avevano recuperato il corpo della persona scomparsa la scorsa settimana anche dal giubbotto scuro che indossava: lo stesso descritto dalla persona che per
prima, quel giovedì pomeriggio, aveva dato l’allarme ai soccorritori dopo aver visto l’uomo prima dimenarsi, a fatica,
nell’acqua; quindi scomparire
trascinato via dalla forte corrente. Secondo i testimoni sarebbe stato uno straniero dalla carnagione olivastra. Ipotesi, anche questa, che dovrà essere confermata dagli esperti
della Scientifica. Al momento
risulta infatti impossibile stabilire qualsiasi provenienza
dato lo stato di decomposizione del corpo e quindi anche
del viso.
L’avvistamento
èavvenuto
ierimattina
nelBacchiglione
vicinoaStrada
Casale
INCHIESTAINPROCURA.Dopo il
rinvenimento del cadavere, il
sostituto procuratore Giulia
Floris ha deciso di aprire un’inchiesta. Nei prossimi giorni il
magistrato conferirà l’incarico a un consulente della procura per eseguire l’autopsia sul
corpo dell’uomo sparito nel
Retrone. L’esame punterà a
cercare di chiarire se la caduta
nell’acqua sia stata volontaria,
accidentale, oppure se sia sta-
ta dovuta all’assunzione di sostanze stupefacenti. Altro
aspetto su cui fare piena luce
sarà
quello
relativo
all’identità della vittima. Di
lui, al momento, non si sa infatti nulla.
LA SCOMPARSA. «Ho visto una
persona, mi pareva un giovane dalla pelle scura, dimenarsi a fatica in acqua. Indossava
un guibbotto di colore scuro
gonfiato dall’acqua. Gli ho urlato di cercare di stare a galla,
di non lasciarsi andare giù.
Lui si è come ridestato e ha ripreso a sbracciare, lentamente». Sono state le prime parole
riportate da Fabio Pellizzer,
che giovedì 26 marzo aveva dato l’allarme dopo aver visto il
corpo dell’uomo in acqua poco dopo le 18. «Ho visto che il
giovane si teneva aggrappato
ai pioli in ferro della campata
centrale di ponte Furo. Ho anche pensato di provare ad andare a prenderlo. Ma dopo
una manciata di secondi si è
staccato ed è stato trascinato
via dalla corrente. L’ho seguito, e visto muoversi, ancora
per qualche metro, poi però è
andato sott’acqua e non è più
riemerso». Da quel momento
sono scattate le ricerche proseguite ininterrottamente sino a
ieri mattina quando il cadavere è stato ripescato dai sommozzatori. •
© RIPRODUZIONERISERVATA
Isommozzatori deivigilidelfuocodi Vicenza recuperanoilcorpo nel Bacchiglione. FOTOSERVIZIO COLORFOTO
L’intervento deisommozzatori
Barcheeelicottero
diecigiornisulfiume
Lericercheper ripescare il
corpodell’uomocaduto nel
Retronegiovedì26marzo
eranoscattate
immediatamente.A Ponte
Furo,dopol’allarme, erano
subitointervenutii
sommozzatoridei vigilidel
fuocodelcomando diviaFarini.
Conloro si erano alternati,nei
giorniseguenti, i colleghi sub
delcomandodi Venezia. Sono
statidieci giorni diricerchee
setacciamenti(prima del
Retronequindi del
Bacchiglione)praticamente
ininterrotti.La speranza di
Ivigili delfuoconel Retrone
ritrovarein vita lapersona caduta
nelfiumeè peròsvanitadifattola
serastessadel26 marzo.Tra
l’altroproprioinqueigiorni,a
causadelleabbondanti piogge,la
correntedel fiumeera
particolarmenteforte.
Nelcorso dellericerche è stato
ancheimpiegatol’elicottero dei
vigilidelfuocoper cercare di
individuaretracce delcadavere.
Cheallafine è stato notatoieri
mattinasembra da unapassante
cheha quindi riferitoaipompieri
checomunquestavanoproprio
scandagliandoiltratto del
BacchiglioneneipressidiStrada
Casale.
Aquelpunto le operazionisono
proseguitecercando di
disincagliareil cadavere chesi era
fermatotra i rami.Intorno a
mezzogiornoilcorpo è stato
riportatoarivae sono cominciate
leoperazioni da partedella polizia
scientificaper arrivaread
accertarel’identitàdella persona
scomparsa.Intantoanche la
procura ha decisodiaprire
un’inchiestasulla vicenda. M.B.
© RIPRODUZIONERISERVATA
TRIBUNALE
«Non hanno
pagatol’Iva»
Tretitolari
aprocesso
Devono rispondere di un’ipotesi di evasione fiscale, perchè
non avrebbero versato entro i
termini previsti dalla legge l’iva maturata sulla scorta della
dichiarazione aziendale dei
redditi dell’anno precedente.
Tre titolari d’impresa dovranno perciò presentarsi in tribunale per difendersi.
Marco Faccin, 47 anni, della
città, è finito a processo in qualità di legale rappresentante
della “Faccin srl” di Vicenza,
via della Meccanica. Secondo
quanto accertato dalla procura, non avrebbe versato entro
la fine di dicembre del 2012 l’iva per l’anno d’imposta 2011,
pari a 78 mila euro.
Analoga accusa è stata mossa a carico di Giovanni Luigi
Bertoldo, 69 anni, di Malo
(avv. Marco Grotto e Enrico Bistore): si è opposto ad un decreto penale di condanna preferendo comparire in aula e difendersi. Amministratore della “Arcaro srl” di Schio, via Lago di Lesina, non avrebbe versato entro la fine di dicembre
2010 53 mila euro di iva.
È fissato per la fine del mese,
infine, il processo a carico di
Renato Meneghini, 59 anni, residente a Marano (avv. Paolo
Spagnolo). Legale rappresentante della “Stayer Italia srl” di
via Vanzetti a Thiene, non
avrebbe pagato 184 mila euro
entro la fine del 2011. Era stata
l’Agenzia delle entrate ad accorgersi del mancato versamento e a segnalarlo quindi in
procura. •
© RIPRODUZIONERISERVATA
LATRAGEDIA.Venerdì serauno schiantoè costatolavita aun motociclista vicentino di33 anni
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Eventi
19 MArzo
Ore 10:30 • Presso Palazzo Sturm • Bassano del grappa
Conferenza Stampa
Presentazione rassegna “A Tavola con l’Asparago
Bianco di Bassano D.O.P.” Saluto delle autorità
presenti, presentazione Rassegna e ricco Buffet.
31 MArzo
Ore 20:00 • Presso Cantina Maculan • Breganze
Gran Galà dell’Asparago Bianco di Bassano D.O.P.
Serata curata da un selezione di Chef del Gruppo.
Ristoratori Bassanesi per suggellare la collaborazione
con il Consorzio Vini Doc Breganze nella splendida
cornice di Cantina Maculan a Breganze.
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24 APrile
Colonia Germania
Cultgenuss - Quando l’arte si trasforma in Gusto
Incontro tra scuole di Cucina che fanno del cibo
veicolo di cultura e arte tutto attorno all’Asparago
Bianco di Bassano D.O.P. Verranno proposti piatti
del nostro territorio dagli chef del Gruppo Ristoratori
Bassanesi e dello Chef Georg Maushagen.
26 APRILE • Presso Piazza Libertà • Bassano del grappa
Festa dell’Asparago
Evento storico organizzato dal Consorzio per la
Tutela dell’Asparago Bianco di Bassano D.O.P.; il
Gruppo Ristoratori Bassanesi sarà presente e offrirà
un assaggio gratuito di risotto all’Asparago Bianco di
Bassano D.O.P.
26 APRILE • Piazza degli Scacchi • Marostica
Gran Fondo Città di Marostica
Manifestazione Ciclistica organizzata dallo Studio
Rx; il Gruppo Ristoratori Bassanesi sarà presente
all’interno del villaggio Sponsor e offrirà assaggi
gratuiti di prelibatezze a base di Asparago Bianco di
Bassano D.O.P.
01 giugno
Presso Castello Inferiore • Marostica
A Tavola con Merlin Cocai con la Confraternita
dell’Asparago e la Confraternita della Ciliegia.
Seguici su
13 MAGGIO • Villa Ca’Sette • Bassano del grappa
Concorso:
“Giovani Ricette con l’Asparago Bianco di Bassano D.O.P.”
Saranno coinvolti i giovani studenti degli istituti
scolastici e centri di formazione professionale con
indirizzo alberghiero del Veneto per stimolare la loro
creatività e favorire la conoscenza della tradizione
della cucina bassanese.
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Grafica/stampa: Grafiche Fantinato srl - Romano d’ezzelino
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Hanno creduto in noi:
In collaborazione con:
Un mazzo di fiori gialli all’altezza del civico 84 di strada
Ca’ Balbi ricorda la vita spezzata di Mirko Varotto, il motociclista di 33 anni morto venerdì
sera nello scontro con un’auto
che stava uscendo da un parcheggio privato. Una tragedia
che ha travolto la famiglia dell’operaio vicentino, cresciuto
nel quartiere San Marco, che
da poco aveva comprato casa a
Villaggio Montegrappa a
Quinto, a poche centinaia di
metri dal luogo della tragedia.
Ieri intanto il pubblico ministero Giulia Floris ha aperto
un’inchiesta
sull’incidente
che è costato la vita al motociclista, sposato da sette anni e
padre di una bambina di tre.
Sul registro degli indagati è
stato iscritto il nome dell’automobilista che si trovava alla
guida della vettura, Adriano Sinigaglia, 61 anni, con l’ipotesi
di omicidio colposo. Durante
la manovra di svolta a sinistra
non si sarebbe accorto della
moto che stava sopraggiungendo - a velocità non elevata
secondo i testimoni - e che lo
ha centrato in pieno all’altezza della linea di mezzeria.
Il magistrato ha inoltre disposto l’autopsia sul corpo del
motociclista. Sarà poi affidata
una consulenza tecnica per accertare con esattezza la dinamica dell’incidente e stabilire
Fiorisul luogodeltragico incidentein stradaCa’ Balbi
Mirko Varotto,la vittima
se vi siano delle responsabilità. Dai primi riscontri dei carabinieri di Vicenza, pare che il
motociclista avesse rallentato
per far attraversare due pedoni e avesse quindi accelerato
per superare delle auto. In fase di rientro si è trovato di fronte la Renault condotta da Sinigaglia. Ha quindi frenato, come testimoniano i segni lasciati sull’asfalto, perdendo però il
controllo della Kawasaki Z750
nera e finendo contro l’auto. I
testimoni hanno raccontato ai
militari di aver udito un botto
fortissimo, anche se l’auto
non ha subito danni enormi.
Varotto è morto praticamente
sul colpo, rendendo inutile l’in-
tervento dell’ambulanza del
Suem. Sinigaglia, in evidente
stato di choc, è stato accompagnato in ospedale per un piccolo trauma a una mano.
Ieri famigliari e amici si sono
stretti attorno ai genitori di Varotto e alla moglie Vittoria
D’Accia, che l’altra sera stava
attendendo il marito a casa. I
funerali non sono ancora stati
fissati, in attesa dell’autopsia e
del nulla osta del magistrato.
In tanti hanno voluto ricordare Mirko, o Mirchetto come lo
chiamavano gli amici, anche
con messaggi sulla pagina facebook del nostro giornale
“R.i.p. caro collega. In questo
momento di grande dolore e
sofferenza dedico una preghiera alla famiglia. Da lassù proteggi i tuoi cari”, ha scritto un
dipendente della Campagnolo, l’azienda dove lavorava la
vittima.
Molti i messaggi virtuali anche da parte dei motociclisti,
purtroppo abituati a condividere momenti tristi come i lutti che si ripetono sulle strade.
Varotto aveva comprato la moto nuova da un paio di settimane, anche se la moglie e il cognato gli avevano chiesto di essere prudente. Prudenza che
non è bastata per una tragica
fatalità capitata a pochi metri
da casa. • P.MUT.
© RIPRODUZIONERISERVATA