La valutazione obiettiva del percorso riabilitativo nel trattamento

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La valutazione obiettiva del percorso riabilitativo nel trattamento
Medicina Fisica e Riabilitativa
La valutazione obiettiva del percorso riabilitativo nel trattamento precoce
delle protesi di anca e ginocchio
Revisione della letteratura - Aprile 2011
Autori: Morri Mattia, Barbieri Maria, Bastia Maria Cristina, Franchini Natalia, Gerini Graziella,
Morabito Rosalba, Natali Emanuela, Rainiero Maria Pia, Zoli Marina
INTRODUZIONE
Negli ultimi anni il numero di interventi di impianti di protesi articolare di anca e ginocchio è
costantemente aumentato. Per poter capire l’importanza che sta assumendo tale intervento è sufficiente
prendere in esame i dati dedotti dalle SDO (Schede di Dimissione Ospedaliere) presenti sul sito del
Ministero della Salute (www.ministerosalute.it). Gli interventi di protesi di ginocchio dal 1999 al 2005
risultano essere in totale 221.681, passando dai 19.542 interventi effettuati nel 1999, a un valore di
44.119 nel 2005, con un incremento del 125%. Allo stesso modo gli interventi di sostituzione dell’anca
dal 1999 al 2005 in totale risultano essere 342.145, passando dai 42.198 interventi effettuati nel 1999, a
un valore di 55.868 nel 2005, con il 32% di incremento. Nel 2005 la lunghezza media dei ricoveri
veniva registrata per le protesi di ginocchio con un valore medio pari a 10,42 giorni, mentre per le
protesi di anca 11,88 giorni.
Per l’anno 2009 nella regione Emilia-Romagna si possono contare 7317 interventi di protesi dell’anca e
6972 di protesi di ginocchio. Di tali interventi presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli sono stati effettuati
1299 protesi di anca e 583 di ginocchio.
Il processo di valutazione del risultato di un trattamento avviene in occasione di ogni visita di controllo
e si basa sulla registrazione da parte del medico di una serie di parametri clinici e radiografici che nel
caso della chirurgia protesica dell’anca sono piuttosto comuni. Tuttavia, se la stessa valutazione viene
effettuata con l’intento di acquisire informazioni destinate a uno studio clinico, questa approssimazione
non è accettabile e sono necessari sistemi di misura standardizzati e validati. Purtroppo, nonostante i
reiterati quanto autorevoli richiami a una uniformazione delle misure e oltre 50 anni di sforzi in questa
direzione, un modello standardizzato di valutazione dei risultati in chirurgia protesica è ancora
lontano. Ne deriva uno scenario frammentato che rende il lavoro di analisi critica della letteratura più
gravoso e la combinazione quantitativa dei risultati virtualmente impossibile. Ciò appare dovuto a
difficoltà di ordine scientifico oggettive, come la necessità di rappresentare il risultato dai diversi punti
di vista (chirurgo, radiologo, paziente) e di tradurre quantitativamente e in maniera valida tali
informazioni. 1
Nella valutazione di un trattamento, il punto di vista del paziente deve assumere un ruolo centrale,
essendo il paziente stesso il vero beneficiario del trattamento stesso. Per questo motivo come viene ben
messo in evidenza nella “Revisione Sistematica della protesi dell’anca: affidabilità dell’impianto –
Ministero della salute”, la valutazione e i risultati dell’intervento di protesi di anca e possiamo
aggiungere anche di protesi di ginocchio, dovrebbe sempre contemplare l’uso dei questionari patient
Nome Unità Operativa
Indirizzo
Telefono
Email
(max 6 righe totali)
Istituto Ortopedico Rizzoli
Sede legale Via Di Barbiano, 1/10 - 40136 Bologna
Ospedale Via G. C. Pupilli, 1 - 40136 Bologna
Centro di Ricerca Via Di Barbiano, 1/10 - 40136 Bologna
Tel. 051/6366111 - Fax 051/580453 www.ior.it
Codice Fiscale e Partita IVA 00302030374
oriented. Vengono in particolare suggeriti l’uso di un questionario sullo stato di salute generale (SF-36
o SF-12) e un questionario specifico per la patologia articolare degenerativa dell’arto inferiore come il
questionario WOMAC (Western ontario and McMasters Università Osteoarthritis Index)
OBIETTIVO
Nell’attuazione del percorso riabilitativo rivolto ai pazienti operati di anca e di ginocchio
nell’immediato post-operatorio è indispensabile individuare dei criteri “obiettivi” degli esiti dei
trattamenti fisioterapici. Con questo studio si vuole cercare di analizzare quali sono i risultati che è
ragionevole aspettarsi al momento della dimissione dalla struttura ospedaliera per la popolazione dei
pazienti presa in esame e quali sono validi strumenti di misurazione di tali outcomes. Lo studio vuole
anche cercare di capire se un trattamento precoce riabilitativo possa portare dei vantaggi in termini di
dimissione precoce del paziente e raggiungimento di autonomia da parte del paziente.
PICO
P pazienti sottoposti a intervento di protesi di anca e ginocchio primitiva
I programma di riabilitazione precoce e multidisciplinare
C Programma di riabilitazione standard
O utilizzo di differenti scale di valutazione per gli obiettivi a breve termine
METODOLOGIA DI RICERCA
La ricerca effettuata in letteratura ha incluso tutti gi articoli che riguardassero gli outcomes precoci (al
termine della degenza in ospedale) ottenuti a seguito di protocollo riabilitativo per un intervento di
protesi primitiva dell’anca o del ginocchio, scelto come trattamento per una patologia articolare cronica
(artrosi, artrite reumatoide, displasia…).
Sono stati consultati i database di MEDLINE, PEDro, Trip Database, Chochrane library, utilizzando le
parole chiave di ricerca “joint replacement”, “early discharge”, “outcomes”, “accelerated
rheabilitation”, “multiple physiotherapy sessions” combinati con i limiti AND, OR o NOT. Dagli
articoli trovati sono stati selezionati quelli che rispondevano ai criteri sopra definiti.
SELEZIONE STUDI DI RICERCA PERTINENTI AL QUESITO
Gli articoli rilevati sono stati selezionati attraverso i seguenti criteri:
1. Pertinenza con il quesito di ricerca
2. Tipologia di studio: è stata data preferenza alle revisioni sistematiche, agli studi sperimentali, agli
studi osservazionali e alle revisioni narrative.
In tutto sono stati selezionati 7 articoli di cui 1 revisione sistematica, 4 studi sperimentali, 2 studi
osservazionali..
2
AUTORI
Lenssen AF, Crijns
YH, Waltjé EM, van
Steyn MJ, Geesink RJ,
van den Brandt PA, de
Bie RA.
Efficiency
of
immediate
postoperative
inpatient
physical
therapy
following
total
knee
arthroplasty:
an
RCT.
BMC
Musculoskelet
Disord. 2006 Aug
31;7:71.
Larsen K, Sørensen
OG,
Hansen
TB,
Thomsen PB, Søballe
K.
Accelerated
perioperative
care
and
rehabilitation
intervention for hip
and knee replacement
is
effective:
a
randomized clinical
trial involving 87
patients
with
3
months of follow-up.
Acta Orthop. 2008
Apr;79(2):149-59.
DISEGNO DI
STUDIO E
OBIETTIVO
Studio controllato
randomizzato
(RCT: randomised
controlled
trial)
volto a capire se un
intervento
riabilitativo
più
intenso può essere
più efficace nel
recupero
postoperatorio.
RCT sull’ efficacia
dell’intervento
riabilitativo
accelerato
postoperatorio
nelle
protesi articolari.
CAMPIONE E
CONTESTO
INTERVENTO
Pazienti operati di
protesi
del
ginocchio,
suddivisi in due
gruppi di studio.
Programma riabilitativo differente per i due
gruppi: in un gruppo si eseguono due sedute di
fisioterapia al giorno, mentre nell’altro un solo
trattamento.
ROM del
operato
ginocchio
Al
momento
della
dimissione non è stata
riscontrata differenza in
termini di ROM del
ginocchio tra i due
gruppi di studio
I pazienti sono divisi in due gruppi: gruppo di
controllo e gruppo di studio dove si seguono
due percorsi riabilitativi differenti.
Nel gruppo di studio si sperimenta un
protocollo di cura postoperatoria accelerato da
confrontare con il protocollo tradizionale.
Entrambi
i
protocolli
prevedono
il
raggiungimento di una serie di obiettivi
giornalieri. informazione, controllo del dolore,
controllo
della
nausea,
nutrizione,
mobilizzazione ed evacuazione.
Nel percorso riabilitativo vengono eseguite le
medesime procedure terapeutiche (esercizi
con il fisioterapista volti al rinforzo
muscolare, la prevenzione dei movimenti
lussanti, l’insegnamento della corretta
deambulazione), mentre viene modificata
l’intensità. Nel gruppo di studio gli esercizi
vengono eseguiti con maggior intensità,
numero di ripetizioni, e una progressione più
veloce.
Per i due gruppi si utilizzano i medesimi
Sono presi in esame la
lunghezza della degenza
(LOS) in ospedale e i
miglioramenti
nella
qualità di vita dal
momento iniziale e a un
follow-up di 3 mesi,
utilizzando la EQ-5D
(scala di valutazione
della qualità della vita)
Si
registra
una
significativa riduzione
del LOS (P<0,001) che
passa da una media di 8
giorni (IC 95%: 7,1-8,4)
a una media di 5 giorni
(IC
95%:
4,2-5,6).
Questo è accompagnato
da un miglioramento
della qualità di vita di
0,08 (IC 95%: 0,0040,16) nel gruppo di
studio (P=0,03) dal
momento iniziale al
momento del follow-up
a 3 mesi.
Ospedale
Universitario
Maastricht.
RISULTATI
di
87 Pazienti operati
di protesi di anca e
ginocchio.
Dipartimento
ortopedia
dell’ospedale
regionale
Holstebro
(Danimarca)
VARIABILI
STUDIATE
di
di
3
Larsen K, Hvass KE,
Hansen TB, Thomsen
PB, Søballe K.
Effectiveness
of
accelerated
perioperative
care
and
rehabilitation
intervention
compared to current
intervention after hip
and
knee
arthroplasty.
A
before-after trial of
247 patients with a 3month follow-up.
BMC
Musculoskelet
Disord.
2008
Apr
28;9:59.
RCT volto a capire
quanto può essere
ridotta la degenza
ospedaliera
attraverso
l’implementazione
di un protocollo
riabilitativo
accelerato
nei
pazienti soggetti a
protesi articolare e
come
questi
protocolli possono
essere
implementati.
247 pz sottoposti a
intervento
di
protesi dell’anca e
del ginocchio.
Studio
svolto
presso
il
dipartimento
di
ortopedia
dell’ospedale
regionale
di
Holstebro
(Danimarca)
criteri di dimissione che comprendono:
l’accettazione da parte del pz. di essere
dimesso, controllo del dolore, conoscenza del
pz. delle modalità di medicazione, conoscenza
delle restrizioni iniziali nella vita quotidiana,
capacità di camminare, fare le scale e fare
degli esercizi a casa in maniera autonoma e
con una corretta progressione di difficoltà,
capacità del pz di rispondere ai bisogni
personali, la non presenza di segni di
infezione e per le protesi di ginocchio una
flessione pari a 90°.
Sono suddivisi in due gruppi di trattamento
dopo l’intervento: un gruppo riceve la
procedura standard, mentre l’altro gruppo un
nuovo approccio multidisciplinare accelerato.
L’obiettivo di tale nuova procedura è quello di
coordinare meglio l’attività di trattamento post
operatoria per ottimizzare i risultati. Tutto il
reparto viene organizzato per tale fine: gli
interenti vengono svolti a inizio settimana e
ogni operatore viene informato dei risultati
che il paziente deve raggiungere nel post
operatorio in merito a informazione, controllo
del dolore, controllo della nausea, nutrizione,
mobilizzazione, evacuazione.
Dal punto di vista riabilitativo vengono
eseguite
le
medesime
attività.
La
mobilizzazione inizia il giorno dopo
l’intervento per un totale di 4 ore. Nei giorni
successivi si prova a raggiungere un totale di 8
ore. Nella mobilizzazione vengono incluse
tutte le attività che il paziente esegue fuori dal
letto (70% del tempo) il training al camino
(15% del tempo), gli esercizi (15% del
tempo). Il fisioterapista è responsabile di
insegnare e seguire il paziente nelle varie
attività focalizzando il proprio intervento in
particolare
nel
rinforzo
muscolare,
nell’educazione del pz, e nel migliorare
l’autonomia del pz. Nel gruppo con protocollo
accelerato gli esercizi vengono somministrati
Sono presi in esame la
lunghezza della degenza
(LOS) in ospedale e gli
eventi avversi entro 3
mesi
postoperatoria
rispetto alle misure degli
obiettivi secondari.
Si ha una riduzione
significativa (P<0,001)
del tempo di degenza
che passa da 8,8 gg di
media (SD=3,0) a 4,4 gg
(IC 95%: 3,8-5,0) per il
gruppo sottoposto al
nuovo protocollo. Non
si riscontrano effetti
avversi entro i primi 3
mesi post operatori.
4
Stockton
KA,
Mengersen KA.
Effect of multiple
physiotherapy
sessions on functional
outcomes in the initial
postoperative period
after primary total
hip replacement: a
randomized
controlled trial.
Arch
Phys
Med
Rehabil.
2009
Oct;90(10):1652-7.
RCT
per
determinare quanto
un aumento del
trattamento
riabilitativo
permette
di
raggiungere
più
velocemente delle
capacità funzionali,
una autonomia nei
trasferimenti e una
riduzione
della
lunghezza
della
degenza.
57 pazienti operati
di
protesi
primitiva di anca.
Hunt GR, Crealey G,
Murthy BV, Hall GM,
Constantine P, O'Brien
S, Dennison J, Keane
P, Beverland D, Lynch
MC, Salmon P.
The consequences of
early discharge after
hip arthroplasty for
patient outcomes and
health care costs:
comparison of three
centres with differing
Studio di coorte per
verificare
se
i
risultati raggiunti da
centri sanitari con
dimissione precoce
sono simili a quelli
ottenuti
dalle
strutture
con
degenze più lunghe.
Protesi primitiva
dell’anca, operati
in 3 centri di
chirurgia
del
servizio sanitario
pubblico
del
Regno Unito: un
centro
specializzato con
un programma di
rapida dimissione
(N=316), e due
centri
Dipartimento di
fisioterapia
dell’ospedale di
Wesley (Australia)
con maggior intensità, numero di ripetizioni, e
una progressione più veloce.
I criteri di dimissione sono gli stessi:
l’accettazione da parte del pz. di essere
dimesso, controllo del dolore, conoscenza del
pz. delle modalità di medicazione, conoscenza
delle restrizioni iniziali nella vita quotidiana,
capacità di camminare, fare le scale e fare
degli esercizi a casa con una corretta
progressione, capacità del pz di rispondere ai
bisogni personali, la non presenza di segni di
infezione e per le protesi di ginocchio una
flessione pari a 90°.
I pazienti operati vengono suddivisi in due
gruppi. Uno dove ricevono un trattamento di
fisioterapia al giorno (n=27) e uno in cui
ricevono una doppia seduta giornaliera
(n=30). La seduta di fisioterapia prevede
esercizi di mobilizzazione, pratica nei
trasferimenti fino all’esecuzione di esercizi in
statica, la deambulazione e l’esecuzione sicura
delle scale. La seconda seduta giornaliera di
fisioterapia viene concentrata maggiormente
sul raggiungimento delle capacità funzionali.
In ogni centro viene effettuato un trattamento
di fisioterapia che prevede in 1° giornata
esercizi di respirazione, circolatori e
mobilizzazione dell’anca. Nei centri dove la
dimissione è più precoce si esegue fin da
subito anche la verticalizzazione del paziente,
i trasferimenti letto-sedia e la deambulazione
con l’uso degli ausili. In media i pazienti
ricevono rispettivamente nei tre centri 4, 7, 5
sedute di fisioterapia. I criteri di dimissione
dei pazienti non sono formalizzati. I pazienti
vengono dimessi nel momento in cui il dolore
viene controllato con dei semplici farmaci
Oxoford Hip Score
somministrata
prima
dell’intervento
e
successivamente.
Iowa Level Assistence,
somministrata a 3 e 6
giorni dall’intervento.
Lunghezza
della
degenza.
Oxford Hip Score con
specifiche misure dei
risultati funzionali come
primo
indicatore.
Secondariamente
indicatori riportati dai
pazienti
stessi
per
analizzare la qualità di
vita e i costi sanitari.
Utilizzo della WOMAC,
EuroQol 5D, VAS,
Short-Form 12 (SF-12)
I pazienti che ricevono
due sedute giornaliere
raggiungono
più
precocemente
e
velocemente le capacità
funzionali.
La
misurazione del livello
di assistenza a 3 giorni,
mostra una differenza
statistica significativa
(P=0,41), cose che non
si registra invece a 6
giorni dall’intervento.
I tempi di degenza sono
similabili
nei
due
gruppi.
Gli outcomes raggiunti
dai pazienti dimessi
precocemente sono in
linea
con
quelli
raggiunti dai pazienti
con degenza più lunga.
5
durations of stay.
Clin Rehabil. 2009
Dec;23(12):1067-77.
Renkawitz T, Rieder T,
Handel M, Koller M,
Drescher
J,
Bonnlaender G, Grifka
Comparison of two
accelerated
clinical
pathways--after total
knee replacement how
fast can we really go?
J.Clin Rehabil. 2010
Mar;24(3):230-9. Epub
2010 Feb 15.
Fary Khan, Louisa Ng,
Senen Gonzalez, Tom
Hale, Lynne TurnerStokes
Multidisciplinary
rehabilitation
programmes
following
joint
replacement at the
hip and knee in
chronic arthropathy
(Review)
Cochrane Database of
Systematic
Reviews
2008
tradizionali(N=11
9 e N=87)
Studio prospettico
per valutare se
l’ottimizzazione di
una percorso di
cura accelerato già
esistente
può
permettere
il
raggiungimento di
miglior out come
postoperatori.
143 pz operati di
protesi primitiva
totale di ginocchio
con
anestesia
peridurale
Revisione
sistematica.
Si
cercano
le
evidenze
sull’efficacia di un
intervento
riabilitativo
multidisciplinare in
termini di attività e
partecipazione per
pazienti operati di
protesi di anca e
ginocchio.
Vengono
esaminati
gli
RCTs pubblicati
fino al 2006, in cui
veniva valutato un
approccio
riabilitativo
multidisciplinare
dopo intervento di
protesi
per
pazienti affetti da
patologia
articolare cronica.
Da 990 abstracts
sono
stati
selezionati
50
analgesici, non ci sono complicazioni
chirurgiche ed è stata effettuata una sufficiente
mobilizzazione dell’arto.
67 pz ricevono un programma di degenza
accelerato ottimizzato che prevede: l’infusione
continua peridurale per il controllo del dolore,
precoce e doppia seduta di fisioterapia,
mobilizzazione meccanica passiva.
67 pazienti un tradizionale programma
accelerato.
Il programma di cure prevedeva il
coinvolgimento di più figure professionali, un
approccio post-operatorio precoce (entro 48
ore), l’uso di percorsi strutturati, l’uso di
strategie specifiche per il controllo del dolore.
Tale intevento viene comparato con i
programma standard che venivano utilizzati.
VAS,
consumo
di
farmaco
attraverso
l’infusione
continua
peridurale, Range of
Motion (ROM)
del
ginocchio, giornata in
cui si alza dal letto,
distanza che riesce a
percorrere, esecuzione
delle scale, misura della
circonferenza
della
coscia, Knee Society
Score.
Gli outcomes presi in
esame nella revisione
vengono distinti in
primari, includendo gli
aspetti di limitazione
della
funzione
(impairment) e della
attività e secondari,
includendo gli aspetti di
limitazione
della
partecipazione.
Per la misurazione degli
otucomes primari sono
state prese in esame le
seguenti scale di misura:
Barthel Self Care Index,
I pazienti che effettuano
il programma accelerato
di
ottimizzazione
mostrano un beneficio
significativo per quello
che riguarda la distanza
deambulata
in
5°
giornata
(P=0,006),
l’esecuzione delle scale
in 5° (P=0,03) e in 8°
(P=0,035), giornata in
cui si alzano dal letto
(P=0,006), misura della
circonferenza
della
coscia, Knee Score,
l’uso di antidolorifici.
Non vi è significativa
differenza
nella
lunghezza del ricovero
(P=0,067 in 5° e
P=0,098 in 8°) e sul
recupero del ROM
articolare.
Gli studi mostrano una
bassa
qualità
metodologica.
Per i pazienti in regime
di degenza si può
osservare
che
un
approccio riabilitativo
precoce e un percorso
clinico
strutturato
permette
un
raggiungimento
più
rapido delle autonomie
funzionali
misurate
attraverso
la
FIM
transfer,
la
FIM
ambulation e la FIM
6
studi con full text,
di cui solo 5
rispondevano ai
requisiti. In totale
venivano presi in
esame
619
pazienti: 2 trials
(261
pz)
riguardavano
pazienti ricoverati,
3
trials
(358
pazienti) pazienti
trattati a casa.
Bristol Knee Score, day
to sitting out of bed,
days to ambulation, FIM
(Functional
Indipendence Measure),
Functional Status Index,
Harris
Hip
Score,
Meurle d’Abuigne and
Postel, Oxford Hip
Score, Western Ontario
and
McMasters
University Osteoarthritis
Index (WOMAC).
stairs, una degenza
ospedaliera più breve,
una riduzione delle
complicanze
post
operatorie
e
una
riduzione dei costi.
7
DISCUSSIONE
Gli articoli presi in esame confermano come allo stato attuale dell’arte a livello internazionale non
vi sia uniformità sulle modalità di raccolta dei risultati e sulla valutazione degli stessi. Nei diversi
studi riportati vengono utilizzate molteplici scale di misurazione: Oxford Hip Score, WOMAC,
EuroQol, SF-12, Knee Score, la misurazione della deambulazione effettuata, dell’esecuzione delle
scale, della giornata da cui si alzano dal letto, la lunghezza della degenza ospedaliera, la Iowa Level
of Assistance… Le scale prese in esame vanno a indagare sia gli aspetti clinici che funzionali che di
qualità della vita. E’ sempre più evidente che la valutazione del paziente sottoposto a intervento
chirurgico di protesi articolare debba andare a porre attenzione a tutti gli aspetti della salute, dando
sempre più risalto agli aspetti funzionali e di partecipazione. Non è più possibile valutare un
processo di cura sulla base dei soli dati clinici. Questo è ancora più vero se si vogliono andare a
valutare gli esiti a breve termine di un intervento riabilitativo precoce. Lo studio di Lenssen del
2006 evidenzia come l’intervento riabilitativo precoce e più intensivo non porti a miglioramenti
significativi in termini di incremento del ROM articolare a breve termine in pazienti con protesi di
ginocchio. Questa tendenza viene confermata indirettamente dagli altri studi presi in esame dove gli
effetti benefici di un intervento riabilitativo postoperatorio viene evidenziato principalmente nel
recupero delle capacità funzionali e delle autonomie (precocità della verticalizzazione,
trasferimento letto sedia, deambulazione, esecuzione delle scale …) e non tanto nel recupero della
articolarità e forza muscolare. Questo risulta essere significativo se si considera che una maggiore
precocità dell’autonomia del paziente può contribuire a una sua dimissione precoce con la riduzione
dei tempi di degenza e quindi dei costi. Come viene mostrato dagli studi di Larsen del 2008, i
programmi di recupero intensivi e precoci postoperatori in cui vengono coinvolte molteplici figure
professionali e riguardino anche l’aspetto organizzativo dell’approccio sanitario, possono ottenere i
risultati migliori in termini di precocità di dimissione e di outcomes funzionali raggiunti sia nel
breve termine che a tre mesi di distanza dall’intervento. Larsen nel suo studio sperimenta in ambito
ospedaliero un protocollo postoperatorio accelerato che coinvolga non solo il fisioterapista ma tutte
le figure professionali e la stessa organizzazione del reparto, ottenendo una significativa riduzione
del tempo di degenza, si passa così da una media di 8,8 giorni di degenza a una media di 4,4 giorni.
La revisione della Cochrane stessa pone l’accento sui vantaggi che fornisce un approccio
multidisciplinare e un percorso clinico ben strutturato.
CONCLUSIONI
Tenuto conto che allo stato dell’arte in letteratura si possono trovare studi molto eterogenei e con un
basso livello qualitativo possiamo comunque trarre alcune conclusioni significative:
- La necessità di trovare una scala di valutazione internazionale e comune che permetta di
valutare in maniera più obiettiva gli esiti a breve e a lungo termine degli interventi di
sostituzione dell’anca e del ginocchio.
- L’approccio riabilitativo precoce postoperatorio permette un miglioramento degli outcomes
a breve termine, non tanto dal punto di vista del ROM articolare o della forza muscolare, ma
principalmente delle capacità funzionali e autonomie del paziente.
- Un approccio multidisciplinare e un percorso sanitario strutturato che riguardi
l’organizzazione stessa di un reparto di degenza ortopedica possono permettere il
raggiungimento di migliori risultati per i pazienti con al tempo stesso una degenza
ospedaliera più breve.
Per il futuro si propone di eseguire uno studio mirato a conoscere la reale efficacia del programma
riabilitativo proposto all’Istituto Ortopedico Rizzoli attraverso l’uso di criteri obiettivi di
valutazione dei risultati raggiunti ponendo l’attenzione in particolare sulle capacità funzionali e le
autonomie acquisite dal paziente durante il periodo di degenza.
8
BIBLIOGRAFIA
Banca dati sui ricoveri ospedalieri (SDO) pubblicate sul sito del ministero della salute:
www.ministerosalute.it aggiornati dal 1999 al 2005
1
“Revisione sistematica della protesi dell’anca: affidabilità dell’impianto” – Ministero della salute
(pubblicato settembre 2004, aggiornato settembre 2007)
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an RCT.
BMC Musculoskelet Disord. 2006 Aug 31;7:71.
Larsen K, Sørensen OG, Hansen TB, Thomsen PB, Søballe K.
Accelerated perioperative care and rehabilitation intervention for hip and knee replacement is
effective: a randomized clinical trial involving 87 patients with 3 months of follow -up.
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Hunt GR, Crealey G, Murthy BV, Hall GM, Constantine P, O'Brien S, Dennison J, Keane P,
Beverland D, Lynch MC, Salmon P.
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Renkawitz T, Rieder T, Handel M, Koller M, Drescher J, Bonnlaender G, Grifka
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J.Clin Rehabil. 2010 Mar;24(3):230-9. Epub 2010 Feb 15.
Fary Khan, Louisa Ng, Senen Gonzalez, Tom Hale, Lynne Turner-Stokes
Multidisciplinary rehabilitation programmes following joint replacement at the hip and knee in
chronic arthropathy (Review)
Cochrane Database of Systematic Reviews 2008
9