Layout 2
Transcript
Layout 2
Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB - Roma Mensile dei dipendenti di ENAV SpA - Controllo e sicurezza della navigazione aerea anno IV febbraio 2007 2 EDITORIALE di Francesco Di Maio Responsabile Funzione Security I l processo di certificazione governato dal Regolamento (CE) 2096/2005 – Requisiti comuni per i fornitori nazionali dei servizi per la navigazione aerea – contempla uno specifico ambito per gli aspetti di Security che entrano ufficialmente tra gli elementi oggetto di preventivo accertamento e successiva verifica. Quella dei Common Requirements, in realtà, è la consequenziale evoluzione di un principio, consolidatosi nell’annesso 17 alla Convenzione di Chicago, recepito dal legislatore europeo già a partire dal 2002, ed oggi diffuso in tutto il mondo dell’aviazione civile: per garantire la sicurezza (Safety) del traffico aereo, in ogni sua componente, è necessario assicurare un ambiente sicuro governato da processi sicuri (Security). Lo scorso 7 febbraio si è riunito per la prima volta, sotto la guida del presidente ENAV, gen. Bruno Nieddu, il Security Committee di ENAV. Si tratta di un organismo decisionale permanente nel quale sono rappresentate tutte le funzioni aziendali coinvolte a vario titolo nell’implementazione e nel mantenimento del Security Management System di ENAV. Il suo scopo specifico è quello di assicurare convergenza e condivisione sui temi di Security e permettere la più ampia partecipazione ai processi di analisi del rischio e di adozione delle misure necessarie per rispondere all’esigenza di sicurezza sottesa alle previsioni normative internazionali. DEBUTTA IL SECURITY COMMITTEE NON PUÒ ESSERCI SICUREZZA DEL VOLO SENZA UN’ADEGUATA “PROTEZIONE FISICA” L’attenzione è stata incentrata su alcuni aspetti estremamente significativi del nuovo sistema europeo per l’Air Traffic Management Security ed in particolare sul “fattore umano”: un elemento essenziale ed imprescindibile nel settore della sicurezza in generale ed ancor più sensibile in un mondo straordinariamente complesso e delicato quale quello dei servizi di assistenza alla navigazione aerea. Gli eventi terroristici dei primi anni del millennio, la sostanziale dinamicità del quadro di rischio e l’esposizione degli impianti e dei processi ATM rendono necessari l’acquisizione e lo sviluppo aggiornato di un’autentica cultura della sicurezza, governata da principi certi e misurabili che prevedono il diretto coinvolgimento di tutte le componenti del sistema. Recenti interventi del legislatore europeo sulla protezione delle infrastrutture critiche enfatizzano e pongono l’accento sul concetto della “responsabilità” – morale e giuridica – del fornitore di servizi e del suo personale, nel caso di ridotte mi2 sure di protezione e di reazione ad eventi di Security. L’aspetto tecnologico dell’evo contemporaneo complica il panorama e richiede scelte certamente non facili e spesso anche di significativo impatto sui processi lavorativi. La consapevolezza di questo fenomeno, che implica un costante adeguamento delle misure e delle procedure, impone un diretto coinvolgimento nelle scelte strategiche di tutti gli attori del sistema. Ciò in un ambito di professionisti chiamati alla consapevolezza del loro ruolo e stimolati ad una competizione nel panorama europeo con fornitori di servizi ATM che hanno già assunto posizioni forti e rilevanti e che in alcuni casi hanno già superato la prova della certificazione. ENAV ha intrapreso questa strada con serietà e consapevolezza, avviandosi a ripianare alcuni gap storici, per raggiungere anche in questo settore il necessario livello di alta professionalità richiesto da un mondo dinamico e critico come quello dell’aviazione civile. ● 25 ANNI DI ENAV CENTRALITÀ ED ECCELLENZA ALLA CERIMONIA CELEBRATIVA,TENUTASI ALL’ACADEMY DI FORLÌ, IL MINISTRO DEI TRASPORTI BIANCHI HA PREMIATO I RAPPRESENTANTI PIÙ ANZIANI DELLE SEI CATEGORIE PROFESSIONALI ENAV Il premier Prodi, intervenuto alla cerimonia per un saluto, ha espresso soddisfazione per la scelta di integrare formazione, ricerca ed impresa, già perseguita da ENAV; scelta indicata dall’esecutivo quale via maestra per promuovere il ruolo del Paese ed esportare “eccellenza” oltreconfine Q uel 19 ottobre del 1979, Bruno Pastore lo ricorda bene. Insieme agli oltre mille colleghi controllori del traffico aereo, in servizio permanente effettivo presso l’Aeronautica Militare Italiana, si era regolarmente presentato sul luogo di lavoro. Ma, proprio come annunciato il giorno prima ai rispettivi superiori, nessuno di quei mille si era seduto alla consolle per “vettorare” il traffico aereo. Il clima di grande emotività del momento e la situazione operativa fortemente complessa esigevano una soluzione istituzionale piuttosto che uno scontro. Tale soluzione arrivò immediatamente; portava la firma dell’allora presidente della Repubblica. Con una serie di decreti, Sandro Pertini tolse la divisa ai controllori facendoli transitare dal ministero della Difesa ad un apposito Commissariato per l’Assistenza al Volo istituito presso il ministero dei Trasporti. Il presidente Nieddu consegna al premier Prodi la targa-ricordo del venticinquennale dell'ENAV di Rosa Maria Di Martino Responsabile Funzione Editoria e C.I. Nasce così, in equilibrio tra la forza delle proprie ragioni e la paura PRODI: “VOGLIO TESTIMONIARE LA MIA PERSONALE SODDISFAZIONE E QUELLA DEL GOVERNO PER CIÒ CHE È STATO FATTO E CONGRATULARMI PER I PROGETTI FUTURI CHE SEGUIRANNO BREVEMENTE” 3 del tribunale militare, la storia della smilitarizzazione del servizio di controllo del traffico aereo italiano e la successiva istituzione, nel gennaio del 1982, dell’Azienda Autonoma per l’Assistenza al Volo ed il Traffico Aereo Generale (AAAVTAG). Un evento importante senza il quale oggi non ci sarebbe l’ENAV, una società per azioni moderna e tecnologicamente avanzata che, il 17 febbraio scorso, ha festeggiato il suo venticinquesimo anniversario con una cerimonia tenutasi presso l’Academy di Forlì. Il tutto alla presenza di alte cariche istituzionali, a cominciare dal presidente del Consiglio Romano Prodi. Il ministro dei Trasporti Bianchi consegna la targa-ricordo del venticinquennale ENAV al controllore del traffico aereo Bruno Pastore Sarà per il numero ed il peso delle autorità che hanno voluto salutare l’iniziativa, sarà perché quella premiazione sintetizzava il lavoro di una vita, il giorno della cerimonia il nostro Bruno Pastore era emozionato come 25 anni prima: “mentre mi avvicinavo al tavolo mi sentivo mancare le gambe”, ha ammesso il controllore ENAV, premiato dal ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, quale rappresentante più anziano della sua categoria professionale. Insieme a lui sono stati premiati altri cinque colleghi, uno per ogni categoria contrattuale: Guido Marra in rappresentanza di tutti gli esperti di assistenza al volo, Roberto Schiavoncini per i meteorologi, il comandante Giancarlo Gozzini per i naviganti del servizio radiomisure, Angelo Santoro per i tecnici-amministrativi e Rosario Terrano per i dirigenti. Una festa che ha voluto simbolicamente premiare tutti i dipendenti scegliendo i più anziani tra quelli che nel gennaio del 1982 c’erano già e che hanno costruito l’Azienda sin dai suoi esordi. “Una grande Azienda con oltre 4.000 dipendenti che ha saputo in questo lasso di tempo bene operare dimostrando di essere un punto di riferimento IL MINISTRO BIANCHI:”L’ENAV È UNA GRANDE AZIENDA CHE HA SAPUTO IN QUESTO LASSO DI TEMPO BENE OPERARE DIMOSTRANDO DI ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO IN QUANTO AD ECCELLENZA E PROFESSIONALITÀ” in quanto ad eccellenza e professionalità”, ha detto il ministtro Bianchi, prima di consegnare la targa ricordo ai sei colleghi. All’invito per festeggiare i 25 anni di attività aziendale, nonchè i colleghi premiati per ognuna delle categorie professionali previste dal contratto interno, hanno risposto i rappresentanti sindacali di FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTrasporti, UGL-T, CISAL, Assivolo Quadri e UP. La cerimonia di Forlì non è stata però una semplice celebrazione del passato. Perché gli incoraggiamenti del premier, e l’apprezzamento dei rappresentanti del governo presenti, l’hanno trasformata in una scommessa per il futuro che ha rilanciato il ruolo dell’ENAV quale promotrice del riscatto internazionale del trasporto aereo italiano. “Voglio solo testimoniare la mia personale soddisfazione e quella del governo per quello che è stato fatto e anche congratularmi per i progetti futuri che seguiranno brevemente”, ha detto Prodi nel suo breve intervento di saluto presso l’Aula magna di Academy, dopo aver assistito ad una presentazione a porte chiuse sui progetti futuri del L'amministratore delegato ENAV Pugliesi accoglie il premier Prodi al suo arrivo all'Academy di Forlì. Al centro, il sindaco di Forlì Masini ed il ministro dei Trasporti Bianchi 4 Polo aeronautico di Forlì; un polo tecnologico di cui ENAV e la II Facoltà di Ingegneria Aerospaziale e Meccanica dell’Università di Bologna sono il cuore operativo e che ha attirato l’attenzione di tutte le cariche istituzionali presenti. Non a caso l’iniziativa di costituire un Polo d’eccellenza per il settore aerospaziale che coniughi ricerca, impresa e formazione, è stata considerata la spia di una lungimiranza gestionale a tutto campo. “Ho visto una crescita di ENAV soprattutto negli ultimi anni ed è necessario dare i giusti riconoscimenti a quelli che lavorano per il bene del Paese; è per questo che esprimo un giudizio positivo sulla dirigenza dell’ENAV che ha saputo portare avanti un progetto da persone intelligenti”, ha detto nel corso della cerimonia il vice-ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Pinza, riferendosi alla scelta di decentrare la formazione e puntare sul Polo di Forlì di cui anch’egli è stato importante promotore. “Un laboratorio scientifico che, testimone del ruolo futuro cui ENAV guarda, vedrà tra non molto realizzarsi in Forlì il più avanzato centro europeo di scienze aeronautiche”, ha detto il presidente ENAV, gen. Bruno Nieddu, che ha fatto gli onori di casa in occasione della cerimonia. Nieddu ha ricordato come i risultati sin qui raggiunti dalla Società non siano casuali ma il frutto di “una dedizione e di una gestione accurata. A volte critica ma appassionata. Il risultato dell’impegno profuso dalle persone che, fin da quel primo giorno, hanno fatto parte dell’Azienda che poi sono prevalentemente tutti coloro che solo due anni prima avevano innescato la smilitarizzazione”. Il presidente ENAV ha ricordato in particolare il fatto che tutte le torri di controllo ed i centri di Foto di gruppo dei dipendenti ENAV (premiati in occasione del venticinquennale) e dei vertici aziendali. Da sinistra: Bruno Pastore, Nadio Di Rienzo,Angelo Santoro, Rosario Terrano, Bruno Nieddu, Guido Pugliesi, Giancarlo Gozzini, Guido Marra e Roberto Schiavoncini IL VICE-MINISTRO DELL’ECONOMIA, ROBERTO PINZA: “BISOGNA DARE I GIUSTI RICONOSCIMENTI A QUELLI CHE LAVORANO PER IL BENE DEL PAESE. ESPRIMO QUINDI UN GIUDIZIO POSITIVO NEI CONFRONTI DELLA DIRIGENZA ENAV” controllo d’area aziendali sono dotati delle tecnologie più moderne e che la professionalità e la capacità di gestione, in termini di volumi di traffico aereo sostenibile, “non solo sono pienamente adeguati alla domanda ma ci vengono riconosciuti in Europa come fattore caratterizzante”. “Oggi a distanza di 25 anni siamo pronti non solo a proseguire ma ad iniziare ancora”, ha continuato Nieddu, riferendosi alla “rivoluzione totale” che si prospetta per il settore del trasporto aereo: il raddoppio del traffico aereo entro il 2025, la navigazione satellitare, il Cielo Unico Europeo, la saturazione di tanti aeroporti, la trasformazione dell’avionica e dei sistemi per il 5 controllo del traffico aereo, l’evoluzione dei ruoli dei piloti e dei controllori verso funzioni di supervisori di sistemi automatizzati, la competizione tra diversi operatori. In questa visione si inserisce la scelta strategica di “continuare a puntare sulle risorse principali dell’ENAV, cioè il suo personale e la sua professionalità, investendo in formazione, ricerca e sui dipendenti in generale per consentire loro di esprimersi al meglio in ogni ruolo”. “Ecco la giustificazione di questa scuola e del nostro incontro sempre più stringente con le realtà accademiche di settore. Le punte di eccellenza di singole entità non si sviluppano se non trovano livelli paritari e capacità relazionali simmetriche ed integrabili”, ha aggiunto Nieddu. Una visione, quest’ultima, al centro dei riconoscimenti e delle esortazioni ricevute da ENAV nel corso della celebrazione: perseguire l’assoluta eccellenza e farsi elemento trainante della rinascita del trasporto aereo italiano; un rilancio necessario affinché l’Italia riesca – come indicato dal governo – a diventare la porta dell’Asia. “Per il traffico aereo abbiamo perso alcuni treni della storia. Siamo Il ministro dei Trasporti prova il simulatore di torre in dotazione all'Academy ENAV. In primo piano, in cuffia, un allievo della scuola più isolati rispetto al passato, per molti viaggi bisogna passare attraverso Francoforte o Londra anche se siamo il secondo generatore di traffico aereo in Europa. Dobbiamo avere la capacità di riprendere il nostro ruolo e non nutrire traffico per gli altri. Se le merci arrivano dagli altri paesi rimarremo periferici. Il vostro ruolo (dell’ENAV, ndr) si inserisce direttamente in questa strategia italiana di essere la porta dell’Asia. Forlì ha un ruolo specifico in questa strategia”, ha detto il presidente del Consiglio, rientrato appena il giorno prima da una missione in India che ha consolidato il rapporto di cooperazione commerciale tra Roma e Nuova Delhi. “Io vi chiedo un obiettivo soltanto: l’assoluta eccellenza”, ha precisato Prodi, indicando tale meta quale contropartita del sostegno finanziario ed industriale promesso. Secondo il premier, l’integrazione tra ricerca, formazione ed impresa – dimostrata da ENAV e dagli altri soggetti coinvolti del Polo di Forlì – è una “cosa seria in cui c’è la possibilità di diventare eccellenti non solo in Italia ma in Europa e nel mondo”; una “scelta strategica” cui il governo intende dare tutto l’appoggio possibile perché si tratta della linea giusta da sempre indicata dall’esecutivo. Per perseguire l’eccellenza – ha continuato il premier – è importante che l’aggregazione formazione universitaria/impresa sia in grado di attrarre anche l’industria e la formazione intermedia, rappresentata nel caso specifico da quell’altro tassello del Polo tecnologico di Forlì che è l’Istituto Statale Aeronautico della città romagnola. “La formazione è un fatto integrale, totale, quindi c’è una necessità di alimentazione di tecnici intermedi di cui il Paese ha estremamente bisogno”, ha detto Prodi che ha anche ribadito la necessità di un sempre maggiore sforzo di apertura verso l’estero “perché Aula magna dell'Academy di Forlì. Il vice-ministro dell'Economia Pinza saluta le autorità e gli invitati in sala 6 IL MINISTRO BIANCHI:”L’ENAV HA UN’IMPORTANZA FONDAMENTALE ED È UNA PUNTA AVANZATA IN CAMPO TECNOLOGICO CON UN KNOW-HOW MOLTO ALTO. SI STA APRENDO IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE CON LE ALTRE RETI EUROPEE E CERTAMENTE L’ENAV SARÀ UN SOGGETTO GUIDA” non c’è nessun centro di didattica e di ricerca che possa diventare eccellente e prosperare in futuro senza che sia aperto grandemente agli allievi stranieri”. Una precisazione questa cui ha fatto eco l’intervento del presidente Enac, Vito Riggio, secondo il quale “non dobbiamo solo essere eccellenti ma essere in grado di testimoniare che possiamo competere a livello internazionale”. ”Un posto nel mondo, come ha detto il presidente Prodi, si ottiene disseminando qua e là il nostro Paese di livelli d’eccellenza”, ha aggiunto il vice-ministro Pinza, augurandosi che tale approccio che ha consentito di fare sistema tra università ed ENAV venga domani esteso anche all’impresa. In effetti il “Polo tecnologico di Forlì” – citato più volte ad esempio di una lungimiranza ENAV che si inserisce e supporta la strategia di rilancio del trasporto aereo del Paese – altro non è che l’incontro virtuoso tra i diversi attori di un settore tecnologicamente avanzato ed il “territorio” in cui si inseriscono anche realtà come l’aeroporto, l’Istituto per lo Studio e l’applicazione delle scienze aeronautiche ed aerospaziali (I.S.Aer.S.) nonché le scuole di volo e di manutenzione aeronautica. Per non parlare del grande ruolo svolto dalle istituzioni locali, a cominciare dal comune di Forlì (rappresentato alla cerimonia dal suo sindaco, on. Nadia Masini) che ha avuto un ruolo di primo piano nella creazione dell’Academy ENAV. In particolare ENAV ed Università guardano alle attività di ricerca e sperimentazione nel settore dell’Air Traffic Management. Il progetto qualificante è la realizzazione di un ambiente di simulazione integrato che consentirà di effettuare operazioni di analisi, conformità, sicurezza ed economicità, sull’intero flusso delle attività di volo. Il tutto con un occhio particolare alla riforma comunitaria del controllo del traffico aereo nota come Cielo Unico Europeo ed a SESAR, il progetto internazionale che si propone di implementare la citata riforma. Questi progetti sono stati al centro di una presentazione da parte dei vertici di ENAV e del preside della II Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, Franco Persiani, nel corso di un incontro a porte chiuse (che ha preceduto la cerimonia pubblica) al quale, oltre al premier ed agli esponenti del governo, hanno partecipato le autorità locali, i vertici dell’Enac nonché i rappresentanti dell’AMI e dell’industria. Nel corso della cerimonia pubblica è stato anche proiettato un breve filmato che ha ripercorso la storia di ENAV nonché i risultati gestionali e di servizio conseguiti negli ultimi anni. “ENAV va nella direzione di un deciso miglioramento dell’efficienza e dell’autosufficienza economicofinanziaria”, ha detto l’amministratore delegato della Società, Guido Pugliesi, nel corso dell’incontro a porte chiuse. “I frutti del forte efficientamento degli ultimi tre anni hanno infatti portato ad una so- L'incontro a porte chiuse durante il quale i vertici di ENAV ed il Preside dell'Università di Forlì hanno presentato i progetti del Polo tecnologico aeronautico al presidente Prodi, ai membri del governo ed alle autorità locali stanziale riduzione delle tariffe applicate ai vettori che dal 2004 al 2007 sono diminuite in termini monetari del 36% per i servizi di terminale e dell’1% per quelli di rotta”, ha aggiunto Pugliesi. Un risultato questo riconosciuto dall’associazione mondiale dei vettori IATA che si è rivolta ad ENAV descrivendola come “il miglior esempio da seguire in Europa”. L’amministratore ENAV ha inoltre ribadito come la Società sia da tempo autosufficiente anche sul fronte degli ingenti investimenti effettuati (un miliardo di euro in tre anni) cui ha provveduto con gli introiti provenienti dai servizi resi. Circa infine l’efficienza della gestione nel suo complesso, è stato ricordato il giudizio positivo espresso dalla Corte dei conti. La magistratura contabile, nelle sue relazioni al Parlamento sui due ultimi esercizi finanziari, ha dichiarato che l’Azienda (trasformata in ente pubblico economico nel 1996 ed in società per azioni dal 2001) ha “realizzato il modello strutturale e funzionale di efficienza al quale la trasformazione in SpA era preordinata”. Un risultato, ha precisato Pugliesi, che si deve al grande impegno di tutto il personale che si è succedu7 to sin dalla sua istituzione. Nel 1982 l’Azienda contava 1.384 controllori del traffico aereo e circa 1.000 assistenti del traffico aereo (ATA) su 2.600 dipendenti. Venticinque anni dopo si contano 1.618 controllori (di cui il 10% donne) su 3.300 dipendenti. Un aumento esiguo a fronte di un traffico sei volte superiore, pur in presenza di un’evoluzione tecnologica senza precedenti. Nel 1982, infatti, i voli gestiti dall’allora AAAVTAG erano 324.714 contro 1.831.141 voli registrati nel 2006 (dati solo parzialmente comparabili perché la statistica relativa a 25 anni fa non contiene i voli “round robin” – cioè quelli con decollo ed atterraggio nello stesso scalo – che nel 2006 sono stati 294.312). I numeri messi in campo testimoniano – ha precisato il presidente Nieddu – che l’Azienda ha non solo la volontà ma tutte le potenzialità per contribuire, come richiesto dal governo, alla realizzazione ed al rilancio del trasporto aereo italiano, continuando a perseguire l’eccellenza che l’ha contraddistinta. “Ritengo di poter dire – ha concluso Nieddu – che ENAV ha speso bene i suoi primi 25 anni e spenderà ancor meglio i prossimi 25”. ● ENAV A MAASTRICHT 2007 DURANTE LA TRE-GIORNI OLANDESE, ENAV E L’OMOLOGO FRANCESE DSNA HANNO SOTTOSCRITTO UN ACCORDO PER LA SPERIMENTAZIONE CONGIUNTA CNS/ATM R icerca & Sviluppo e Formazione. Questo il biglietto da visita con cui, per il quarto anno consecutivo, ENAV si è presentata alla Fiera internazionale dell’Air Traffic Management che si è tenuta a Maastricht dal 13 al 15 febbraio. Lo stand aziendale ha dato modo, alle migliaia di esperti del settore ATM che ogni anno affollano la cittadina olandese, di conoscere i risultati di alcuni progetti internazionali targati ENAV. A cominciare da quelli noti come CRISTAL-MED e BLUE-MED che sono stati realizzati dal Centro di Simulazione e Sperimentazione ENAV di Roma. I due progetti hanno impegnato per mesi i professionisti del Centro nella realizzazione di simulazioni real-time relative alla sperimenta- di Alessandro Pasquali zione ed alla validazione di procedure operative. CRISTAL-MED riguarda la sorveglianza satellitare con riferimento ai test di capacità del sistema ADS-B che permette di avere PRESENTI ALLA FIERA INTERNAZIONALE DELL'ATM ANCHE L'AD GUIDO PUGLIESI, I CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE RICCARDO GABELLINI, CARLO GRISELLI, FABRIZIO FRANCO TESTA ED IL DG NADIO DI RIENZO Lo stand ENAV a Maastricht 2007 8 maggiori informazioni sulla posizione e sul volo degli aeromobili. Il BLUE-MED, invece, è uno studio relativo alle potenzialità, nello scenario europeo, di un blocco funzionale che coinvolga alcuni fornitori di servizi ATM dell’area mediterranea (vedi CLEARED n.10 anno III). Maastricht 2007 ha inoltre permesso alla Società di fare un ulteriore passo avanti nei rapporti di cooperazione nell’ambito della Ricerca e Sviluppo. ENAV ed il fornitore di servizi ATM francese Direction des Services de la Navigation Aérienne (DSNA), nelle persone dei rispettivi direttori generali Nadio Di Rienzo e Marc Hamy, hanno infatti siglato un accordo per avviare alcune iniziative di sperimentazione congiunta nel settore CNS/ATM. All’interno dello stand è stato inoltre presentato lo stato di avanzamento del progetto comunitario Single European Sky ATM Research (SESAR) con particolare riferimento al ruolo di ENAV all’interno del vasto consorzio internazionale che ha l’obiettivo nei prossimi anni di dotare l’Europa di un sistema ATC moderno ed omogeneo. Per la neonata Academy ENAV, Maastricht 2007 è stata l’occasione per presentare il consuntivo del suo primo anno di vita: 170.000 ore di formazione erogate al personale della Società, piena operatività e possibilità di ospitare 12 corsi controllori contemporaneamente per un totale di 172 allievi. ● I SEMINARI AIS DI ENAV GESTIRE L’INTEGRITA’ E LA CONSISTENZA DEL DATO L a formazione dei propri dipendenti ed il confronto con gli altri attori del sistema del trasporto aereo sono alcuni dei punti qualificanti della strategia ENAV per la diffusione di una cultura della qualità e della sicurezza in campo aeronautico. All’interno di questa filosofia di servizio si inseriscono gli otto seminari organizzati dalla Funzione Servizio Informazioni Aeronautiche (AIS) di ENAV e destinati ai cosiddetti “originatori” delle informazioni aeronautiche (la stessa ENAV, ENAC, Aeronautica Militare, Società di gestione aeroportuali ecc.). Gli aeroporti coinvolti nel ciclo di conferenze sono circa 60, scali militari compresi. Il primo degli appuntamenti si è tenuto il 15 febbraio scorso presso l’aeroporto di Roma “Leonardo da Vinci” ed ha visto la partecipazione di circa 50 addetti, dirigenti inclusi, provenienti dagli scali di Perugia, Pescara, Rieti, Roma Ciampino, Roma Urbe e naturalmente Roma Fiumicino. L’obiettivo di ENAV è quello di sensibilizzare gli “originatori di dati aeronautici”, ovvero tutti gli operatori che hanno il compito di fornire le informazioni necessarie a garantire la sicurezza, la regolarità e l’efficienza della navigazione aerea. Le stesse che vengono poi raccolte da ENAV nel sistema AIS e successivamente distribuite a tutta la comunità aeronautica sia attraverso la pubblicazione cartacea “AIP Italia” sia attraverso l’emissio- di Luca Morelli ne di avvisi ai naviganti (NOTAM) aventi carattere di urgenza. “Per assicurare livelli di congruità ed integrità del dato aeronautico, così come richiesto dall’ICAO, è necessario che ogni soggetto competente adotti un comune riferimento qualitativo. Si tratta in sostanza di sapere esattamente quali dati originare, secondo quali standard formali e di attendibilità e nel rispetto di quali procedure”, ha detto nel corso del primo seminario Marco Ruzzolini, responsabile della Funzione AIS ENAV. “Una delle anomalie che riscontriamo è ad esempio la richiesta di emissione di NOTAM per eventi che in termini normativi non lo richiederebbero o, viceversa, l’eccessiva reiterazione di informazioni aeronautiche in forma di NOTAM quando il carattere duraturo delle stesse ne suggerirebbe l’inserimento in AIP. Non si tratta in questo caso di disguidi con un impatto sulla sicurezza ma di abitudini che comunque possono rendere il sistema disordinato”, ha aggiunto Ruzzolini. Nel corso del seminario è stato inoltre sottolineato che per garantire la corretta fruibilità del dato aeronautico da parte dell’utenza tutta, così come stabilito dalla normativa in vigore, è necessario trasmettere le informazioni aeronautiche oggetto di pubblicazione AIP nei tempi giusti. Il calendario dei seminari organizzati dalla Funzione AIS (i cui processi hanno ottenuto nel 2004 la certificazione ISO 9001) è il seguente: Roma Fiumicino (15 febbraio), Venezia Tessera (27 febbraio), Milano Linate (8 marzo), Torino Caselle (20 marzo), Napoli (29 marzo), Palermo (3 aprile), Olbia (12 aprile), Forlì Academy (19 aprile). ● Il seminario AIS tenutosi a Roma-Fiumicino. Da destra verso sinistra, al tavolo dei relatori, i dipendenti ENAV in servizio presso la funzione AIS Gianluigi Fortuna, Marco Ruzzolini (dirigente), Stefania Campanella, Nicoletta Carosi, Ettore Garau (NOF ENAV).Tra i relatori del seminario anche Maria Grazia La Piscopia (non presente in foto) 9 È un popolare fraintendimento SYSTEM SAFETY ENGINEERING CRITICA ALLA CURVA “A VASCA DA BAGNO” DELL’INGEGNERIA DELL’AFFIDABILITÀ, OVVERO PERCHÉ UN SISTEMA PRIVO DI AVARIE NON È NECESSARIAMENTE SICURO di Roberto Di Carlo Responsabile Funzione Safety,Validazione e Qualità Tecnico-Operativa Foto di Daniel Jovanovic che eliminando le avarie di un prodotto questo divenga sicuro. Un prodotto può certamente essere reso più sicuro eliminando o minimizzando le avarie, ma rimangono comunque altre cause di incidente e gli incidenti spesso capitano dove non vi è un’avaria. Questa saggia osservazione ha posto i termini per un dibattito di proporzioni tali da far traballare la convinzione che un sistema affidabile sia di per sé sicuro. In un precedente articolo si è riportato il fondamentale dogma della scuola dell’ingegneria dell’affidabilità cioè l’equazione di affidabilità con sicurezza. Il fatto è che nel tempo si è dovuto riconoscere che vi sono anche molte altre cause di incidente: caratteristiche pericolose del prodotto, azioni umane, fattori ambientali straordinari o una combinazione di questi. La maggioranza dei danni è il risultato di caratteristiche rischiose di un sistema piuttosto che di sue avarie. Esaminando infatti il data base delle cause civili per responsabilità circa le rischiose prestazioni dell’automobile Corvair negli USA, i ricorrenti hanno sempre citato le pericolose caratteristiche dovute a progettazione negligente e non le avarie meccaniche. Nel tempo è stato possibile documentare le enormi perdite di piloti e aeromobili militari e l’accanimento dei progettisti nello sviluppare equipaggiamenti e procedure di emergenza da usarsi “nel momento dell’avaria”. Questa super dipendenza dall’abilità del pilota ha precluso in passato un approccio preventivo che guardasse alla eliminazione di deficienze ingegneristiche. Con lo sviluppo dei missili balistici divenne ovvio che la problematica degli incidenti risiede nel progetto e nella produzione del missile. Si manifestò evidente che molte delle problematiche di sicurezza si sarebbero potute risolvere soltanto attraverso una buo- na progettazione. Dove non è previsto l’uomo a bordo, infatti, il sistema non può essere rimesso in “equilibrio” dalle correzioni dell’operatore (es. procedure di emergenza) ma deve essere intrinsecamente sicuro. Ci si convinse che la sicurezza poteva essere così espressa: il mezzo più efficace per evitare gli incidenti durante l’operatività di un sistema consiste nell’eliminazione o nella riduzione dei rischi e dei pericoli durante le fasi di progetto e di sviluppo. Proprio in occasione del lancio da parte dell’USAF del programma missilistico Minuteman furono sviluppati i requisiti di sicurezza che portarono il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti a promulgare il requisito obbligatorio noto 10 Fig. 1 La curva a vasca da bagno Fig. 2 – Andamento del rateo di rischio della componente “equipaggiamento meccanico” Fig. 3 – Andamento del rateo di rischio della componente “software” ampio di “guasto”. Cioè un’avaria avviene quando qualcosa funziona in una maniera che non era stata intenzionalmente voluta. Tuttavia, gravi incidenti sono avvenuti mentre qualcosa stava operando esattamente come doveva, cioè senza alcuna avaria. Questo è il caso del software e dei sistemi software-intensive per i quali non vi sono somiglianze tout court con le avarie meccaniche (ad esempio non c’è usura per parti in movimento), ma il funzionamento indesiderato si manifesta per la prima volta quando accade e la causa va ricercata sicuramente in un errore progettuale e/o nella deficienza della campagna di test verificativi. Parliamo ora di alcune tecniche dell’ingegneria della sicurezza. La disciplina ricordata ha comunque abbracciato i tradizionali strumenti dell’ingegneria dell’affidabilità, ma li utilizza in un quadro del radicale mutamento del pensiero circa gli incidenti e le loro cause. Mentre le analisi ingegneristiche concentrate sulle avarie continueranno ad essere un valido strumento, gli incidenti possono essere, e sono stati, causati da un’unità che stava funzionando secondo i requisiti progettuali. Si può perdere il controllo di un aereo fino ad impattare con il terreno se si verifica un’avaria ai comandi attuatori degli equilibratori dei piani di coda, come si può collidere contro una montagna se i dati relativi alle curve altimetriche inseriti nel sistema di bordo sono stati rilevati e caricati in maniera errata, quindi senza alcuna avaria. La svolta filosofica riguardo la sicurezza, le sorgenti di rischio e la mitigazione può essere condensata nell’assioma: quando pensi alla sicurezza non chiederti soltanto ciò che può andare in avaria, ma chiediti anche ciò che può andar “storto”. Non a caso, uno dei modelli analitici chiave della vecchia, ed in parte superata, ingegneria dell’affidabilità è la famosa curva (o diagramma) a vasca da bagno (fig. 1). La 11 Foto di Javier F. Bobadilla come MIL–STD–882 ed intitolato System Safety Requirements. Veniva così formalmente delegata al costruttore la responsabilità della sicurezza attraverso un obbligo contrattuale che andava a rimpiazzare la familiare pratica nella quale ciascun progettista, ingegnere o program manager, assumeva presumibilmente solo la propria parte di responsabilità circa la sicurezza operativa del sistema. Il contraente è ora obbligato a istituire e mantenere un programma di sicurezza di sistema a supporto di un efficace ed efficiente raggiungimento dei complessivi obiettivi di Safety dello stesso. Un programma di sicurezza di sistema deve obbligatoriamente contenere i seguenti elementi: un piano per il programma di sicurezza, l’identificazione dei rischi, la valutazione del rischio di incidente, l’identificazione delle misure di mitigazione del rischio, la riduzione del rischio ad un livello accettabile, la revisione e l’accettazione del rischio residuo da parte del cliente ed infine la comunicazione all’autorità competente della lista dei rischi identificati, delle azioni correttive incorporate nel sistema e del rischio residuo noto insito nel sistema. Quando ci si riferisce ad un sistema si deve intendere l’interazione di persone, procedure, materiali, attrezzature, equipaggiamenti e software operanti in un specifico ambiente e finalizzata allo svolgimento di un dato compito o al raggiungimento di uno scopo specifico. Se la sicurezza di sistema è quindi l’assicurazione che il sistema in oggetto è sicuro, l’analisi del rischio è il cuore di questo approccio metodologico. L’anticipazione ed il controllo dei rischi durante gli stadi di progettazione e sviluppo sono l’elemento chiave di tale disciplina. La sicurezza di sistema non è infatti la mera analisi delle avarie perché il rischio è un termine assai più curva consiste di tre sezioni: la prima nella quale il tasso di avarie determina la c.d. mortalità infantile del sistema, la seconda che corrisponde alla vita utile del prodotto e la terza in cui il rateo di avarie rappresenta la mortalità senile (usura) dello stesso. Va però detto che tale modello risulta inadeguato dal punto di vista dell’ingegneria della sicurezza, cioè della valutazione del rischio reale che – come detto sinora – non coincide con la registrazione e quindi la previsione probabilistica del verificarsi di un’avaria. Inoltre, l’approccio del modello a vasca da bagno risulta semplicistica persino assumendo per vera la contestata equazione affidabilità=sicurezza (cioè assenza di avarie nel passato=sistema sicuro). Non fosse altro per la differenza che si manifesta nei ratei di rischio delle diverse componenti del sistema stesso (equipaggiamenti meccanici e software) rispetto al profilo a vasca da bagno della vita del sistema (figg. 2 e 3). I principi della scuola della System Safety Engineering sono alla base del processo di System Safety della Federal Aviation Administration statunitense: nel prossimo numero ne tratteggeremo gli elementi salienti come sono stati messi in atto a partire dal 2000. ● LA PAROLA A... VITO RIGGIO PRESIDENTE DELL’ENAC D c l e a r e d ocente di Istituzioni di Diritto Pubblico, Diritto Amministrativo e di Diritto delle Comunità Europee presso l’Università di Palermo, ex parlamentare e membro del governo, il prof. Vito Riggio è presidente dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile dall’agosto del 2003. A Riggio, già presidente delle Commissioni di studio per la Riforma dell’Aviazione Civile e del Codice della Navigazione, abbiamo chiesto di fare il punto sullo stato dell’aviazione civile italiana. La proposta relativa all’istituzione di un’Autorità per i trasporti ha riacceso il dibattito sulla futura divisione delle competenze e dei poteri. Le regole ci sono già, le attribuzioni di competenze sono chiare. Premesso che l’attuale panorama normativo nazionale è in linea con gli orientamenti comunitari e con le altre esperienze europee di riferimento, appare chiaro che un’autorità unica per il settore del trasporto aereo già esiste, ed è l’Enac. Un intervento normativo andrebbe semmai indirizzato verso un rafforzamento dei suoi poteri, soprattutto in considerazione del fatto che l’Ente agisce in un settore pienamente liberalizzato a livello comunitario; il che presuppone una vigilanza ed un controllo più penetranti da parte dell’autorità preposta al presidio delle regole. In altri ambiti del trasporto, invece, bisognerebbe iniziare da zero, anche con le liberalizzazioni. QueEditore: ENAV SpA Consiglio di Amministrazione: Bruno Nieddu (Presidente), Guido Pugliesi (Amministratore Delegato), Riccardo Gabellini, Carlo Griselli, Fabrizio Franco Testa, Giuseppe Vallone, Luciano Vannozzi sto potrebbe comportare un anacronistico rallentamento del settore aereo, un ulteriore freno allo sviluppo del Paese. Dunque “chi” deve fare “cosa”? Occorrerebbe dotare l’Ente di reali poteri nei confronti degli operatori del settore, adeguando il sistema sanzionatorio ai principi più volte espressi nei regolamenti comunitari. La sanzione dovrebbe essere improntata ai criteri della effettività, della proporzione e della dissuasione. Oggi invece ci si trova di fronte ad un sistema che non presenta graduazioni intermedie. Si passa dal nulla al massimo della sanzione, come il ritiro o la sospensione della licenza per il vettore, la revoca della concessione per il gestore. Si tratta di poteri sulla carta che di fatto non sono attivabili, se non in casi di estrema gravità. Lei ha recentemente dichiarato che “in Italia siamo nello standard di sicurezza internazionale ai massimi livelli e che in cinque anni, con cinque milioni di ore di volo, abbiamo registrato zero incidenti, migliorando lo standard di un incidente ogni tre milioni di ore di volo”. Ciò premesso, esistono ulteriori margini di miglioramento in termini di sicurezza? Partendo dal presupposto che ci sono sempre margini di miglioramento in tutte le attività, la sicurezza del volo in Italia è elevata allo stesso livello degli altri Paesi comunitari. Un bilancio del suo mandato all’Enac. Sicurezza, sviluppo, qualità, diritti ed ambiente sono i temi che ho seguito più da vicino. Se devo selezionare tre obiettivi conseguiti di cui vado particolarmente fiero non posso non ricordare che, per la prima volta in Italia, abbiamo certificato tutti gli aeroporti in base a standard internazionali; abbiamo potenziato le ispezioni ed i controlli sui vettori nazionali e stranieri passando da poche decine di ispezioni SAFA fatte nel 2003 a 855 ispezioni nel 2006, terzi in Europa dopo Francia e Spagna; abbiamo terminato le istruttorie per il rilascio delle concessioni di lunga durata per le gestioni aeroportuali ed inaugurato varie nuove aerostazioni. Ma non possiamo fermarci qui. Dobbiamo continuare a perseguire, senza mai abbassare la guardia, la sicurezza del settore; creare un sistema che dia realmente centralità al passeggero; favorire un ambiente concorrenziale e liberalizzato, pur nel rispetto di specificità che vanno comunque tutelate, come gli oneri di servizio pubblico. ● Cleared Direttore editoriale:Alessandro Di Giacomo Direttore responsabile: Rosa Maria Di Martino Comitato editoriale: Luca Bellesia, Roberto Di Carlo, Massimo Garbini, Elvira Savini Nicci, Maurizio Scholtze Redazione:Via Salaria, 716 – 00138 Roma. Tel. 068166139 /301 /311 Fax 068166140 [email protected] Hanno collaborato: Maria Cecilia Macchioni, Luca Morelli, Alessandro Pasquali Impaginazione e stampa: Marchesi Grafiche Editoriali SpA Roma – www.marchesigrafiche.it Registrazione Tribunale di Roma n. 526 del 15-12-2003 Numero chiuso in redazione il 22 febbraio, 2007