Limiti di reddito e pensioni decurtate 2013

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Limiti di reddito e pensioni decurtate 2013
DAL MONDO DEL LAVORO - PENSIONI & DINTORNI
ANNO 2013: LIMITI DI REDDITO E PENSIONI DECURTATE
Alcune pensione subiscono delle riduzione di importo quando si superano determinati
limiti di reddito. Limiti che variano ogni anno in base all’aumento, nell’anno precedente,
del costo della vita, che per il 2012 è stato stabilito nel 3%. Indichiamo di seguito le
percentuali di riduzione che subiscono le pensioni di reversibilità e l’assegno di invalidità.
In calce indichiamo un diverso problema di decurtazione che riguarda i lavoratori non
ancora pensionati, quando percepiscono una ridotta retribuzione.
a) pensione di reversibilità (già ridotta, in percentuale, rispetto a quello che percepiva il
defunto):
- nessuna altra riduzione se il titolare, nell’anno 2013, ha un reddito annuo inferiore a
euro 19.322;
 riduzione del 25% se il titolare ha un reddito annuo compreso tra euro 19.322 e
25.762;
 riduzione che passa al 40% con un reddito annuo compreso tra euro 25.762 e 32.203;
 si passa al 50% con un reddito annuo superiore a 32.203 euro.
Queste riduzioni non vengono applicate se tra i titolari della pensione vi sono dei figli
(minori, studenti o inabili).
Il reddito da prendere in considerazione è quello che viene assoggettato all’IRPEF, con
esclusione della stessa pensione di reversibilità e della casa di abitazione, che pertanto
non fanno reddito;
b) assegno di invalidità:
Nessuna riduzione se il titolare, nell’anno 2013, ha un reddito annuo inferiore a euro
25.762;
 l’importo lordo dell’intero assegno viene ridotto del 25% se il titolare ha un reddito
annuo compreso tra euro 25.762 e 32.203;
 la riduzione passa al 50% con un reddito annuo superiore a 32.203 euro.
In questo caso i redditi da valutare sono unicamente quelli da lavoro: dipendente,
autonomo o da impresa. L’assegno non fa reddito.
Sia la pensione di reversibilità che l’assegno di invalidità se hanno decorrenza anteriore al
17 agosto 1995 non sono soggette a queste decurtazioni.
Un diverso problema di decurtazione, non di importo ma del numero dei contributi utile per
raggiungere il diritto alla pensione, esiste per i lavoratori dipendenti quando non rispettano
il “minimale retributivo”. Questo si può verificare quando si percepisce una “magra”
retribuzione, per effetto di un orario ridotto o di contratto part-time. In questi casi anche se
si lavora tutto l’anno non sempre l’intero periodo viene coperto. Per avere l’anno
interamente coperto (52 settimane) la retribuzione che si percepisce deve essere
superiore ad un minimale annuo, che per il 2013 è di euro 10.305. La retribuzione va
considerata al lordo di ogni trattenuta. Se la retribuzione è inferiore al minimale richiesto il
numero delle settimane utili per la pensione viene ridotto in proporzione.
Angelo Vivenza