Cavo elettrico rivestito
Transcript
Cavo elettrico rivestito
Cavo elettrico rivestito Un’idea originale per coprire vecchi cavi, ancora in funzione, ma non più belli, oppure per quelli a «rischio d’inciampo», da rendere più visibili. La lana è per natura poco infiammabile, si raccomanda però di controllare che il cavo sia perfettamente integro. Materiale Pura lana di ca. 120-125m/50gr Ferri a 2 punte del 3½ Ago per la lana Punti È una maglia rasata lavorata in tondo: bisognerà quindi procedere a diritto con tutte le maglie. Lavorazione Tecninca I cord: il risultato è uguale a quello dei cordoncini ottenuti con il mulinetto oTricotin, ma il tempo di lavoro è più breve. Se lo spinotto si lascia svitare, toglierlo, basta inserire il cavo nel tubo di maglia creato secondo il procedimento 1 e ricomporre la spina. Con i cavi di ultima generazione, però, questo è spesso impossibile. In questo caso bisogna rivestire il cavo lavorandovi tutt’attorno, come descritto nel procedimento 2. Procedimento 1 Avviare 6 maglie su un ferro a due punte. Procedere a diritto dalla prima all’ultima maglia. Non girare il lavoro, ma spostare le maglie verso la punta destra del ferro e lavorarle nuovamente tutte a diritto, stringendo bene dopo il primo punto. Continuare a più riprese sulle 6 maglie senza mai girare il lavoro: risulterà un tubicino a maglia. Procedimento 2 Per ottenere un diametro di 6 maglie (come sopra), dividere il lavoro su 2 ferri. Per rivestire cavi più fini, come ad esempio quello di un ricaricatore per cellulari, sono sufficienti 4 punti, ottenibili procedendo su 2 ferri. Avviare 6/4 maglie su un ferro a due punte. Lavorare a diritto dalla prima all’ultima maglia. Non girare il lavoro, ma spostare le maglie verso la punta destra del ferro e passare la lana dietro al cavo. Continuare a diritto stringendo bene dopo il primo punto. Procedere più volte senza girare il lavoro, passando il filo dietro al cavo. Per facilitare il passaggio, lavorare vicino all’estremità del cavo. Istruzioni cordialmente messe a disposizione da Manuela Franceschelli, proprietaria di «Fili per creare», di Giubiasco.