Lavorare da solo ti fa vincere una parti- ta. L`intelligenza e
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Lavorare da solo ti fa vincere una parti- ta. L`intelligenza e
La notizia che ha fatto discutere nei giorni scorsi e che ha innescato una serie di polemiche tra politici, economisti e studiosi è lo “strappo” della Francia, in seno all’Unione Europea, che ha sostanzialmente sfidato Bruxelles sulla spesa pubblica. Già Nicolas Sarkozy, quando era alla guida dell’Eliseo, non condivideva la politica dell’austerity ispirata dalla Germania e accolta dai Paesi membri, ma la accettava come male minore in cambio di una buona visibilità politica. Ora il presidente francese di oggi, François Hollande – preoccupato da un calo di consensi dovuto a vari motivi, peraltro anche extra-politici – decide di andare controcorrente. Nei giorni scorsi, dunque, il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, con lo slogan “serietà sì, austerità no” ha detto chiaro e tondo che la riduzione del deficit ci sarà, ma solo nel 2017, fra più di due anni. E’ la terza volta che il governo di Parigi fa slittare il rientro sotto i livelli del 3 per cento. E’ una strada, questa, che altri Paesi dell’Unione vorrebbero percorrere ma che, per il momento, si guardano bene dal condividere. Ad essere, in un certo qual modo, contro il rigore sono, oltre alla Francia, l’Italia, il Portogallo, la Grecia, la Slovacchia e Cipro. In quest’ultimo “gruppo” di Paesi occorre però fare dei distinguo: mentre la Francia è uscita allo scoperto dichiarando un deficit del 4,4 per cento del Pil e affermando a chiare lettere che per “circostanze eccezionali” non potrà rispettare il tetto del 3 per cento fino al 2017, la posizione del nostro Paese è formalmente contraria all’imposizione dell’austerity a tutti i costi, ma altrettanto formalmente restìa a uno sforamento del tetto imposto dall’Unione Europea. Ora è chiaro che lo “strappo” di Parigi è un fatto di un notevole peso politico: la Francia svolge un ruolo primario nell’ambito della comunità europea e la sua presa di posizione contraria alla politica economica decisa da Bruxelles rischia davvero di mettere in pericolo l’equilibrio geopolitico del Vecchio Continente. Il nostro Paese che non gode certo di una buona immagine dal punto di vista della politica, ha tuttavia un grande peso sotto il profilo della produzione industriale, soprattutto manifatturiera. E’ sempre nel G7, anche se è l’ultimo della classe ed è uno dei Paesi fondatori dell’Unione europea. Ecco perché oggi, più di ieri e dell’altro ieri, il governo Renzi è chiamato a un compito molto delicato e difficile: non farsi tentare dalla sirena francese sul rinvio degli impegni di bilancio, ma intraprendere in maniera certa e definitiva la strada delle riforme strutturali per rilanciare il Paese. Purtroppo anche con l’esecutivo di Renzi abbiamo assistito a un rallentamento della marcia verso la strada delle riforme. Non è automatico che aumentando la spesa pubblica, si riesca a rilanciare l’economia. Anzi, in passato è successo il contrario. E tuttavia c’è un partito nel nostro Paese che crede che infischiandosene del contenimento del deficit in rapporto al Pil si possano magicamente creare posti di lavoro e dare il via a un processo virtuoso di rilancio della produzione industriale. Ma non è così che funziona: la ripresa, in questo caso, se ci fosse sarebbe una ripresa “drogata” che produrrebbe a breve termine forse risultati positivi, ma che a medio e lungo termine potrebbe avere conseguenze disastrose fino ad arrivare al default del Paese Italia.Gli stipendi pubblici sono cresciuti negli anni e quasi specularmente la produttività e l’efficienza della macchina burocratica sono scese a livelli storici, i contratti nazionali di lavoro si sono riprodotti per categorie, sottocategorie, settori, comparti ecc. generando tantissime, anche piccole, vertenze estenuanti e tantissime, piccolissime sigle sindacali. La Germania, per fare un riferimento esemplare, ha azzerato il deficit fino al 2015 e fino al 2018. E dunque ora il compito dell’Italia si fa ancora più squisitamente politico: ora, che la Francia si è messa sostanzialmente contro la Germania, Roma dovrà convincere Berlino a spingere per l’attuazione, anche in maniera veloce, di politiche di sostegno dell’Europa ai Paesi membri in difficoltà e dire a chiare lettere che non si può delegare la ripresa solo alle decisioni della Banca Centrale Europea. L’Italia, dal canto suo, è chiamata – ora come non mai – a procedere spedita sulla strada delle riforme strutturali. Prima fra tutte quella del lavoro su cui già troppo tempo è stato perso per vari, e forse secondari, problemi. Sarebbe ora di mettersi alle spalle gli interessi ideologici e guardare di più ai reali e concreti interessi dei lavoratori che più di ogni altro stanno ora pagando il prezzo di una crisi sì internazionale, ma anche nazionale dovuta a una pesante eredità, quest’ultima, lasciata dai tanti governi di cinque, dieci, venti anni orsono. Ora l’esecutivo guidato da Renzi deve dimostrare che si cambia davvero registro. La Fismic-Confsal, consapevole del difficile momento che il nostro Paese sta attraversando, sostiene pertanto il governo nel difficile cammino delle riforme, soprattutto quella del lavoro. Sempre nei giorni scorsi il Segretario Generale, Roberto Di Maulo, di fronte alle prese di posizione di altri sindacati ha detto infatti che “non è certo mettendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi o mettendo in piedi manifestazioni sindacali dal sapore antico che si può evitare che le norme che regolano il lavoro in Italia vengano profondamente riformate. Per questi motivi, la Fismic è con il Governo Renzi e le sue riforme e non sarà in piazza a partecipare a manifestazioni che hanno sempre di più il sapore di un piccolo mondo antico” A cura di Vincenzo Bacarani Lavorare da solo ti fa vincere una partita. L’intelligenza e il lavoro si squadra ti fanno vincere il campionato. In questo numero Editoriale Appuntamenti sindacali Fiscale Sicurezza Pagina donne Economia Cronaca dal Mondo Libri, film e ricetta Elezioni Cometa DIRETTORE RESPONSABILE VINCENZO BACARANI PROGETTO GRAFICO E REDAZIONE MARTINA ROMANO FEDERICA CICCARELLI CONTATTI [email protected] Rinnovo RSU alla FENICE di Termoli, grande risultato della Fismic che si aggiudica due rappresentanti su tre. Nelle giornate del 03 e 04 ottobre 2014, si sono svolte le elezioni per il rinnovo della rappresentanza sindacale presso la FENICE EDF di Termoli. La Fismic-Confsal ha ottenuto uno straordinario risultato raddoppiando il numero dei consensi rispetto alle ultime elezioni. Le votazioni hanno assegnato 2 RSU alla Fismic con il 55% dei voti, 1 RSU alla Fiom con il 28% dei voti, la lista Uilm con il 17% dei voti non ottiene rappresentanti. Inoltre alla Fismic viene assegnata anche la RLS. Il primo eletto dei candidati della lista Fismic è stato Cerbone Antonio, che con uno straordinario risultato ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti. Al Ministero dello Sviluppo Economico è proseguito il negoziato tra le Organizzazioni sindacali e il management della ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni. di una proposta sindacale, il Ministro Guidi ha ritenuto necessario riaggiornare il negoziato a martedì mattina. necessaria dal Ministro per tentare di rimuovere la rigidità aziendale che ad oggi non ha preso in considerazione le proposte sindacali condivise dal Governo e dalle Istituzioni locali riferite ai seguenti punti: 1. Piano industriale che abbia chiaro gli obiettivi strategici in particolar modo riferiti ai volumi produttivi di caldo e freddo, alla capacità impiantistica che garantiscano il portafoglio ordini e i mix produttivi; 2. Investimenti sull’impiantistica e qualità in particolar modo legati all’area a freddo per avere come obiettivo quello di portare la capacità installata dalle attuali 520 alle 700 mila tonnellate; 3. Risorse per la ricerca di processo e di prodotto e innovazione e per la sostenibilità ambientale; 4. Rispetto al capitolo relativo alla Questi risultati confortano il nostro agire quotidiano al servizio dei lavoratori, per il presente e per un futuro nel quale solo un modello di relazioni sindacali partecipative potrà creare le condizioni di sviluppo con investimenti e maggiore benessere. Un grazie va a tutti quelli che hanno lavorato per questo straordinario risultato, ma soprattutto grazie ai lavoratori che hanno premiato il nostro impegno. riduzione costi, di quantificare il risparmio su energia elettrica e acquisto materie prime, in particolare riferimento al rottame; 5. Relativamente alla richiesta di ridurre il costo del lavoro, le Organizzazioni sindacali si sono rese disponibili ad aprire una discussione purché la stessa non riguardi solo il taglio del salario e la perdita occupazionale, affrontando tutte le voci che concorrono a comporre il costo del lavoro stesso; 6. Sulla contrattazione di secondo livello le Organizzazioni sindacali, riconfermando l’indisponibilità a cancellare maggiorazioni a turno, presenza domenicale e premio di produzione, hanno proposto di riformulare un nuovo premio variabile che ricomprenda l’insieme delle altri voci; 7. Relativamente al numero degli esuberi annunciati dall’Azienda, le Organizzazioni sindacali hanno ribadito che l’impatto non può prescindere dal Piano industriale e che ipotetiche dissaturazioni dovranno essere gestite con gli strumenti in essere. 8. Le Organizzazioni sindacali ritengono tale posizione immodificabile come comunicato al Governo. Il giorno 10 Ottobre presso il Mise alle ore 14.00 si terrà l’ennesimo incontro sulla vertenza Grifa-Termini Imerese. In data 25 Settembre 2014, il Ministero del Lavoro ha confermato quanto discusso nella riunione del 22 Settembre presso il MISE, ribadendo che il piano di riassorbimento dei lavoratori di Termini Imerese, presentato dalla società Grifa, non è fattibile. Il piano Grifa è attuabile solo se i lavoratori saranno riassorbiti in continuità. A fronte dell’ulteriore chiarimento, occorre che il confronto aperto prosegua al più presto per dare soluzioni certe ai lavoratori di Termini Imerese. Dopo l’accordo ponte di Luglio e l’erogazione della una tantum di 260 euro a tutti i lavoratori del gruppo Fiat, è ripreso, in data 01 Ottobre a Torino, il confronto per il rinnovo triennale 2015-2017 del CCSL. Un negoziato non facile, nel quale non può venire meno la volontà di consolidare e se possibile migliorare la sezione normativa ed individuare soluzioni intelligenti che facciano aumentare le retribuzioni dei lavoratori e nel contempo la competitività dell’azienda. Riteniamo indispensabile condividere un percorso che in tempi certi e comunque entro la fine dell’anno, superando tutti i rituali, possa consentire un rinnovo contrattuale adeguato. Sapendo che il contesto recessivo rende tutto più complicato, bisogna fare presto e fare bene, anche in considerazione degli importanti impegni finanziari che vedono Fiat, come ufficializzato nell’incontro, nella fase di avvio per la realizzazione operativa degli investimenti a Mirafiori e Cassino; che resta condizione prioritaria e necessaria per garantire un futuro occupazionale a migliaia di lavoratori. Attendiamo i prossimi sviluppi nell’incontro fissato per la data 13 Ottobre 2014. Il TFR ossia Trattamento di Fine Rapporto è spesso chiamato “liquidazione”, rappresentato da una retribuzione differita, erogata al dipendente nel momento in cui cessa il proprio rapporto di lavoro. Il tema, piuttosto complesso, riguarda tutti i lavoratori del settore privato e del settore pubblico (rientranti nelle categorie del pubblico impiego contrattualizzato), ed è erogato sia nelle ipotesi di pensionamento, sia nei casi di licenziamento individuale e collettivo, dimissioni e altre fattispecie che pongono a interruzione il rapporto di lavoro. Il Presidente del Consiglio ha annunciato il progetto del Governo, che punta a sbloccare in tutto o in parte le liquidazioni gestite dalle aziende per far crescere le buste paga dei lavoratori, così consentendo un ulteriore del potere d’acquisto e di conseguenza rilanciare i consumi. L’intenzione è di introdurre dal 1 Gennaio 2015 il TFR maturando nelle buste paga dei lavoratori. La misura potrà scattare solo a patto che si realizzino le condizioni per garantire alle imprese, specialmente per le piccole imprese con 15 o meno dipendenti, di non correre il rischio di BCE La BCE è la banca centrale per la moneta unica europea, l’euro. Il compito principale della BCE è preservare il potere di acquisto della moneta unica e quindi assicurare il mantenimento della stabilità dei prezzi nell’area dell’euro. L’area dell’euro comprende i 18 Stati membri dell’Unione europea che, a partire dal 1999, hanno introdotto la nuova valuta. perdere liquidità.. L’operazione potrebbe avviarsi utilizzando la leva BCE, in termini di accesso agevolato al credito per le imprese. I prestiti Tltro della BCE alle banche potrebbero essere utilizzati per l’anticipo del TFR. Lo conferma anche il governatore Ignazio Visco, che espone: “le banche sono libere di decidere in che maniera impiegare i prestiti a patto che siano destinati alle PMI”. Inoltre l’operazione potrebbe scattare solo su base volontaria e potrebbe essere a tempo limitato: dal minimo di un anno a un massimo di tre. E’ ancora da chiarire nella proposta, le opzioni di smobilitazione del TFR: se spartire il 50 o 75% del TFR maturando al lavoratore e il rimanente a disposizione delle imprese; oppure il 100% della liquidazione maturanda a partire dal 2015 in busta paga mensilmente o versata in un'unica tranche come un’ulteriore “tredicesima”. Inoltre è ancora da chiarire come avverrà la tassazione dello stipendio una volta ottenuto il TFR in busta paga. Ad oggi il TFR gode di un trattamento privilegiato ossia della tassazione separata. Con il TFR in busta paga, che si aggiungerà alla parte restante del reddito, potrebbe aumentare l’aliquota marginale dell’IRPEF. REDDITO DI RIFERIMENTO Per determinare l’aliquota di imposta da applicare al trattamento di fine rapporto si deve calcolare il reddito di riferimento, che non ha nulla a che fare con la retribuzione di un anno interno, ma è ottenuto partendo dal TFR accantonato, moltiplicato sempre per 144 e diviso per i mesi di anzianità di servizio del lavoratore. ALIQUOTA FISCALE L’Aliquota, o quota parte, nella scienza delle finanze è il tasso fisso o variabile espresso in forma di percentuale nelle imposte ad valorem e in termini fisici nelle imposte specifiche o accise,[2] che si applica alla cosiddetta base imponibile per calcolare il tributo. Le imposte ad valorem e specifiche si contrappongono alle imposte a quota fissa, il cui ammontare è invariabile e fissato direttamente dalla legge. Nasce un nuovo Ente Bilaterale chiamatosi ENTE BILATERALE ITALIA, perché le Associazioni promotrici dell’ E.B.I. ( ADIMA, AEP E FISMIC CONFSAL ) vogliono con questo atto dare un contributo concreto a quanti, imprenditori, lavoratori dipendenti, autonomi, disoccupati, pensionati, precari, vogliono far rialzare la testa a questo Paese da troppo tempo attanagliato da una morsa di crisi economica, politica e sociale. L’idea centrale dei promotori, è quella di puntare sulla formazione Professionale, da destinare soprattutto alle Imprese aderenti ed ai lavoratori in esse occupate, ma non solo. Perché la Formazione Professionale è il motore principale per affrontare una concorrenza sempre più agguerrita, per permettere alle Aziende di affrontare il mercato in modo efficace e perché i promotori sono convinti che nella valorizzazione delle risorse umane poggia la possibilità per il sistema Paese di uscire dalle secche della congiuntura negativa. L’Ente Bilaterale Italia poggia saldamente su un contratto nazionale per l’industria metalmeccanica minore, per l’artigianato e le cooperative che offre ai lavoratori una copertura salariale snella, con una busta paga molto semplificata e di comprensibile lettura, dei diritti contemperati da doveri chiari e trasparenti e garantisce alle imprese quella flessibilità nell’utilizzo della mano d’opera che sono fondamentali per arrivare con velocità sui mercati, riduce al minimo la burocrazia e le lungaggini tipiche dei contratti nazionali del nostro Paese e normative vantaggiose rispetto ad altri CCNL su aspetti fondamentali, come la lotta all’assenteismo e la possibilità di utilizzare orari settimanali ridotti o più lunghi a seconda le esigenze del mercato, senza aggravi di costi quando l’orario settimanale va oltre le 40 ore e senza ricorsi alla cassa integrazione o alla mobilità per i lavoratori quando l’orario settimanale va al di sotto di quella soglia. A questo Contratto ne seguiranno degli altri, per altri settori della nostra economia, ma Contratti Nazionali che proprio per la loro leggerezza lasciano spazio allo sviluppo della vera contrattazione che deve essere a livello aziendale, laddove si produce la ricchezza. Inoltre le Parti hanno deciso di fare dell’ E.B.I. uno strumento leggero, senza pesi burocratici e strutture elefantiache che servono solo ai promotori, ma che tolgono risorse alle Aziende aderenti e ai loro lavoratori. L’idea è quella di fornire alle Aziende aderenti uno strumento trasparente, controllabile e in cui ciascuno che Versa dei fondi all’Ente abbia possibilità di controllo e di utilizzo senza troppi vincoli burocratici, difatti l’Ente assume anche un Codice Etico come strumento su cui regolare i propri comportamenti e varerà Bandi per realizzare quelle attività formative che provengono dalle richieste delle Aziende e che permettano ai lavoratori di essere sempre più forti in un mercato del lavoro sempre più drammaticamente in crisi. Faranno capo all’Ente Bilaterale anche attività da realizzarsi sul territorio a favore delle Aziende aderenti: già fin dalla nascita l’Ente possiede una sua articolazione in tutte le Regioni del Paese e non si escludono ulteriori articolazioni a livello territoriale, al fine di rendere un servizio reale vicino ai bisogni formativi delle Aziende per i loro lavoratori. A questo fine si avvarrà della collaborazione di FISMICFORM e delle competenze specialistiche che questa società ( promossa dagli stessi soggetti promotori dell’ E.B.I. ) posseggono. Per la sua articolazione territoriale l’Ente si avvarrà inoltre anche di Rappresentanti per la Sicurezza Territoriali che potranno svolgere la loro preziosa opera di prevenzione agli incidenti sul lavoro, come previsto dalla legge 80/81 e seguenti, soprattutto al servizio di quelle piccole, piccolissime e micro aziende che non hanno la possibilità di farlo in proprio, date le ridotte dimensioni; sempre in direzione dell’articolazione e sviluppo a livello territoriale, aiuteranno i lavoratori e le imprese a districarsi nella matassa gelatinosa di leggi e regolamenti incomprensibili varate da una Pubblica Amministrazione che non capisce le esigenze della microimpresa e del lavoratori dipendenti, autonomi e precari. L’Ente si ripropone anche di sviluppare nei prossimi due anni attività di Walfare Integrativo che possano riempire i vuoti che lo Stato Sociale è costretto sempre più a lasciare, visti i vincoli di bilancio sia della finanza nazionale che di quella locale. Nel 2015 e nel 2016 le Parti firmatarie il CCNL non hanno previsto aumenti della paga base, al fine di dedicare quelle masse salariali per il 2015 ad Assistenza Sanitaria Integrativa e nel 2016 a Previdenza Integrativa. D ue assi fon dame ntal i que ll o dell’Assistenza Sanitaria e della previdenza su cui poggiano oggigiorno le maggiori preoccupazioni dei lavoratori soprattutto giovani e che un efficace sistema di Walfare integrativo potrebbe in larga parte alleviare, rendendo la vita dei lavoratori più serena e, quindi, maggiormente propensi ad operare con maggiore produttività sul lavoro essendo sgombri nella Mente da altri pensieri. Ovviamente l’Ente sarà in grado di offrire tutti i servizi tradizionali alle Aziende ed ai lavoratori, che vanno dalla certificazione dei contratti di lavoro, alle borse di studio, alle transazioni in sede exstragiudiziale dei contenziosi, all’assistenza legale, a quella fiscale, ai servizi di Patronato, all’assistenza per Colf e badanti, potendo poggiare su strutture qualificate in tal senso. Quindi l’Ente si ripromette di offrire agli aderenti una gamma di Servizi completa, a fine di facilitare loro le attività lavorative fornendo alle Formazione Professionale, di rispetto delle normative su sicurezza, rilascio di attestati, di assistenza sindacale, di Walfare integrativo su assistenza sanitaria e previdenza, certificazione di contratti, ecc. ma, soprattutto il nostro Ente Bilaterale Italia si ripromette e garantisce alle Aziende aderenti una assoluta trasparenza nella gestione dei fondi da esse versati ed una funzionalità finalizzata a migliorare la vita delle Aziende e dei lavoratori. La riforma Fornero del 2012 (Legge 28 giugno 2012 n. 92) ha tra le altre cose legiferato in materia di aiuti alle mamme lavoratrici. Nello specifico ha erogato 20 milioni di euro per il triennio 2013-2015 per venire incontro alle esigenze delle mamme lavoratrici che non vogliano usufruire del congedo parentale dopo i mesi di congedo obbligatorio (ovvero il perdiodo di astensione facoltativa che l’Inps sostiene versando il 30% di stipendio a chi ne faccia richiesta). Il bando per l’assegnazione di questi 20 milioni è stato pubblicato sul sito dell’Inps: La domanda: La domanda dovrà contenere i dati anagrafici della madre richiedente, del padre e del figlio, oltre ai periodi di congedo e alla modalità di fruizione del bonus e alle generalità del datore di lavoro. La domanda va inoltrata esclusivamente on-line sul sito Inps (Servizio del cittadino – Autenticazione con PIN – Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito – Voucher o contributo per l’acquisto dei servizi per l’infanzia). Ovviamente ci si dovrà prima dotare di Pin dispositivo. In via sperimentale dunque per questi anni 2013-2014-2015 le madri che rientrano al lavoro dopo la maternità hanno la possibilità di chiedere e ottenere un contributo mensile di 300 euro per 6 mesi da spendere per servizio di baby sitter o per iscrivere il figlio presso un asilo accreditato (sul sito dell’Inps anche l’elenco delle scuole di infanzia accreditate). per la famiglia del decreto Bersani (art. 19, c. 3 del decreto legge n. 223 del 4 luglio 2006 convertito dalla legge n. 248 del 4 agosto 2006) e le madri lavoratrici che sono già esentate totalmente dal pagamento dei servizi per l’infanzia pubblici o convenzionati. Il bonus potrà essere richiesto on-line sul sito, e sempre online verranno pubblicate le graduatorie dei soggetti ammessi a beneficiare di questo bonus. Il Bonus ha una durata di 6 mesi, in alternativa a sei mesi di congedo parentale, per un totale di 1.800 euro. Le lavoratrici part-time potranno accedere al contributo in maniera proporzionata alla loro prestazione lavorativa. Le lavoratrici iscritte alla gestione separata possono usufruire del contributo per un periodo massimo di tre mesi. In caso di richiesta per più figli si dovrà presentare domanda per ciascun figlio. Ecco le indicazioni per richiedere e ottenere il bonus: Soggetti ammessi alla presentazione: Sono ammesse a richiedere il bonus le madri, anche adottive o affidatarie, lavoratrici (dipendenti o iscritte alla gestione separata) che siano ancora negli undici mesi successivi al termine del periodo di congedo di maternità obbligatorio e le lavoratrici (dipendenti o iscritte alla gestione separata) beneficiarie del diritto al congedo di maternità obbligatorio per le quali la data presunta del parto sia fissata entro quattro mesi dalla scadenza del bando. Anche le lavoratrici che abbiano già usufruito in parte del congedo parentale possono fare richiesta del bonus. In questo caso il contributo potrà essere richiesto per i mesi di congedo non ancora usufruiti ( non è possibile richiedere il contributo oggetto del presente bando per frazioni di mese). Possono fare domanda solo le lavoratrici che appartengano alle categorie lavorative individuate dalla legge 28 giugno 2013, n.92 (riforma Fornero). Soggetti non ammessi: Non sono ammesse alla domanda del bonus: le lavoratrici autonome; le madri lavoratrici che hanno usufruito del “fondo Durata e importo del bonus: Erogazione del bonus: A seconda che si opti per l’asilo convenzionato o per i servizi di baby sitting il bonus verrà così erogato: attraverso buoni lavoro per le baby sitter lavoro (ex art. 72 del decreto legge n. 276 del 10 settembre 2003) da ritirare presso le sedi inps (indicare il codice fiscale del figlio) di appartenenza rilasciati o in unica soluzione o da concordare con l’ufficio erogante, oppure, in caso di asilo, sarà l’Inps stessa a provvedere al pagamento della struttura dietro esibizione di documentazione attestante la fruizione del servizio. Nella scelta della baby sitter bisognerà comunicare all’Inps tutti i dati della prestazione prima dell’inizio dell’utilizzo dei voucher (codici fiscali, luogo e date di svolgimento del servizio ecc) sia tramite call center Inps (803.164) o Inail (800.657657) o direttamente nelle sedi Inps. Stessa modalità in caso di cessazione delle prestazioni. I voucher possono essere incassati presso gli Uffici Postali, e non possono essere rimborsati in caso di non utilizzo. Modifiche alla domanda: La madre lavoratrice potrà cambiare la struttura prescelta al momento della domanda in caso di cambio di residenza, per variazione della sede di lavoro o in caso di cancellazione dell’istituto scolastico dall’elenco INPS. Presentazione delle domande: Per il 2014, il bando sarà pubblicato dall’Inps nel mese di Luglio. Al momento non si sa ancora se ci sarà un “click day” (lo scorso anno fu consentito un solo giorno per la presentazione delle domande, creando così un tale caos che si spera che l’Inps abbia provveduto a migliorare le modalità di presentazione) Graduatorie: La graduatoria terrà conto dell’ISEE e dell’ordine di presentazione di domanda, e verrà pubblicata entro 15 giorni dal termine ultimo di presentazione delle domande La lavoratrice può infine rinunciare al beneficio del bonus, che dovrà essere inoltrata sempre tramite web, restituendo i voucher (in caso siano già stati emessi) e venendo reintegrata sul posto di lavoro per il periodo di non fruizione dei bonus. A cura di Valeria Di Maulo “Il lavoro è vita, senza quello esiste solo paura ed incertezza” John Lennon Con la circolare n. 19/2014, il Ministero del Lavoro ha definito il termine di presentazione delle istanze di Cassa Integrazione in Deroga, le causali di concessione, i limiti di durata e reiterazione delle prestazione. Il nuovo regolamento decorre dalla data del 4 Agosto 2014. Preso atto delle nuove norme, come deve muoversi il datore di lavoro per poter richiedere o prorogare la casse integrazione in deroga? LE CONDIZIONI E’ possibile acconsentire all’integrazione salariale al verificarsi di una delle seguenti cause: - situazioni aziendali dovute ad eventi transitori e non imputabili all’imprenditore o ai lavoratori; - situazioni aziendali determinate da situazioni temporanee del mercato; - crisi aziendali; - ristrutturazione o riorganizzazione. Nessun trattamento economico spetta invece, in caso di cessazione dell’attività dell’impresa o di parte della stessa. PERIODO MASSIMO DEL TRATTAMENTO SALARIALE Per le imprese soggette e non soggette alla disciplina in materia di CIG e alla disciplina dei fondi di solidarietà: - 11 mesi nell’arco di un anno, per il periodo 1 Gennaio 2014 – 31 Dicembre 2014-10-03 - 5 mesi nell’arco di un anno, per il periodo 1 Gennaio 2015 – 31 Dicembre 2015 REQUISITI SOGGETTIVI Il lavoratore interessato deve aver maturato anzianità lavorativa presso l’impresa di almeno 12 mesi alla data d’inizio del periodo d’intervento. Con riferimento alle prestazioni in deroga relative all’anno 2014, sono ammessi i lavoratori subordinati con anzianità lavorativa presso l’impresa di almeno 8 mesi (anziché 12) alla data di inizio del periodo di intervento di CIGD qualificati come imprese. PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE Può essere concessa sulla base di accordi regionali oppure sulla base di accordi sottoscritti in sede governativa. - L’adempimento a carico di Regioni e P.A. è quello di comunicare prontamente all’INPS gli accordi stipulati con le modalità definite successivamente dall’Istituto. - L’adempimento a carico delle aziende richiedenti il trattamento in deroga si riducono alla presentazione della domanda, corredata dall’accordo, in via telematica all’INPS e alla Regione entro il termine di 20 giorni dalla durata in cui ha inizio la sospensione o la riduzione dell’orario di lavoro. - In caso di presentazione tardiva della domanda opera la decurtazione del trattamento, in quanto il trattamento sarà concesso dall’inizio della settimana anteriore alla data di presentazione della domanda. Nel caso di crisi che coinvolgano unità produttive site in diverse Regioni e P.A., l’accordo viene sottoscritto in sede governativa presso il Ministero del Lavoro – Direzione Generale della tutela delle condizioni di lavoro e delle relazioni industriali – e trasmesso telematicamente unitamente alla domanda dell’azienda dell’INPS. In attesa del rilascio della procedura telematica da parte dell’INPS, si considerano validamente presentate le istanze trasmesse entro il termine di 20 giorni al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali utilizzando la modulistica ancora disponibile sul sito: www.lavoro.gov.it TERMINI PER L’ISTRUTTORIA I termini per l’istruttoria delle domande si differenzia a secondo se il trattamento salariale è stato concesso sulla base di accordi regionali oppure sulla base di accordi sottoscritti in sede governativa. Nel primo caso, l’adempimento a carico di Regioni e P.A. consiste nell’avviare l’istruttoria entro 30 giorni dalla presentazione della domanda. Una volta verificata la sussistenza dei presupposti, si opera una prima quantificazione dell’onere connesso e viene emanato il provvedimento di concessione del trattamento in deroga, nel rispetto dei limiti delle risorse finanziarie assegnate. Per il tramite del Sistema Informativo Percettori, quindi, la Regione o P.A. interessata trasmette la determinazione confessoria all’INPS, il quale verifica la coerenza delle determinazione on l’onere stimato in riferimento all’accordo, e deroga il trattamento concesso. Mentre l’adempimento a carico delle aziende destinatarie dei provvedimenti di concessione consiste nella trasmissione all’INPS dei modelli per l’erogazione del trattamento entro e non oltre il 25° giorno del mese successivo a quello di fruizione del trattamento. Se il trattamento economico è stato invece concesso sulla base di accordo sottoscritti in sede governativa, il Ministero del Lavoro (entro 30 giorni dalla data in cui l’INPS trasmette la domanda) effettua l’istruttoria e provvede alla quantificazione dell’onere connesso, nel rispetto dei limiti di spesa programmati, ed invia lo schema del decreto di concessione al MEF entro i successivi 15 giorni. Entro 5 giorni dall’adozione del decreto di concessione, il Ministero del Lavoro ne trasmette copia all’INPS, a cui è affidato il monitoraggio. Mentre l’adempimento a carico delle aziende destinatarie dei provvedimenti di concessione riguarda la trasmissione mensile all’INPS, dei modelli per l’erogazione del trattamento (a conguaglio o a pagamento diretto) entro e non oltre il 25° giorno del mese successivo a quello di fruizione del trattamento. Gli ultimi aggiornamenti sul dibattito centrato sull’Art.18, confermano una mediazione sul tema del reintegro. Non avverrà l’abolizione del reintegro, ma verranno poste delle limitazione specifiche; difatti dovrebbe essere previsto solo per i licenziamenti discriminatori (quelli intimati per ragioni politiche, religiose, lingua, sesso, appartenenza a sindacato o di genere). Si conclude che la tutela effettiva del reintegro sarebbe rimossa solo per i licenziamenti per motivi economici (dovuti a cessazione dell’attività, crisi dell’impresa). Finalmente segnali positivi per l’Italia. L’indice di crescita manifatturiero è rialzo in controtendenza con il resto dell’Eurozona che invece rimane ai minimi. Il dato calcolato dall’Istituto Markit, basato sulle valutazioni dei manager d’acquisto del settore manifatturiero, è di 50,7 punti rispetto al dato passato di 49,5. Gli economisti di Markit registrano:”modesti aumenti della produzione e dei livelli occupazionali”. Hong Kong, la protesta rallenta ma non si ferma Hanno tolto qualche barricata per lasciare che i funzionari tornassero al lavoro, e le strade riprendessero a respirare. Hanno riaperto la porta al dialogo. Ma gli studenti non si arrendono, continuano la loro protesta pacifica per la democrazia. L'ottava è stata la notte più calma dall'inizio della Rivoluzione degli ombrelli. Le scuole sono tornate a funzionare e il traffico si è intensificato. La Borsa di Hong Kong ha aperto quasi invariata, spinta da un lato dai positivi indicatori provenienti dagli Stati Uniti, dall'altro dalle manifestazioni che hanno turbato in questi giorni l'attività economica della megalopoli cinese. Solo la conferenza sullo stato del pianeta, che a partire da mercoledì avrebbe dovuto riunire una decina di premi Nobel a Hong Kong, è stata annullata a causa di "problemi" politici. Lo hanno annunciato gli organizzatori. "Il Postdam Institute for Climate Impact Research (Pik) e l'Asia Society Hong Kong Center hanno preso la difficile decisione a causa dei problemi che perdurano in città". Nelle ad Admiralty, cuore delle proteste di questi giorni, erano rimaste circa 170 persone, e solo 37 a Causeway Bay. Nel primo pomeriggio di oggi, erano circa venti i manifestanti ancora assiepati sotto i tendoni di Tim Wa Avenue, di fronte agli uffici del governo dell'isola. A Mong Kok, invece, sono circa 400 i manifestanti ancora presenti. Gli studenti si organizzano. I colloqui tra le sigle studentesche che hanno animato le contestazioni degli ultimi otto giorni e funzionari governativi, sono cominciati. Servono a decidere una linea comune prima dei negoziati formali con il governo dell'isola. Alex Chow, portavoce della Federazione degli Studenti (HKFS), ha dichiarato che il tempo è limitato aree maggiormente colpite dalle proteste la concentrazione di manifestanti si sta progressivamente riducendo. Questa mattina, secondo il South China Morning Post , Passi verso il dialogo. L'atteggiamento della Federazione degli Studenti era stato di parziale apertura al dialogo dopo il comunicato emesso dall'ufficio di Leung Chun-ying, la notte tra il 2 e il 3 ottobre scorso, quando aveva dichiarato che non si sarebbe dimesso ma che avrebbe dato il via a un comitato per discutere delle istanze degli studenti diretto dalla sua vice, Carrie Lam. Lo spiraglio si era nuovamente chiuso meno di 24 ore dopo, quando i disordini scoppiati tra gruppi studenteschi e movimenti anti-Occupy nell'area di Mong Kok, con trenta fermi di polizia e diciotto feriti, avevano fatto repentinamente cambiare idea al gruppo. Cassazione: Cuffaro resta in carcere Manganellate e feriti in piazza Galvani Bologna- E' degenerata alla fine, dopo ore di contestazione e pacifica protesta, la manifestazione che ha contrapposto centri sociali e movimenti di sinistra alle ultracattoliche "sentinelle in piedi", promotrici di veglie in decine di città italiane. Il fronte contro, dopo un corteo lungo le vie del centro, ha espugnato piazza Galvani, dove i "nemici" erano in confinati un angolo, protetti da un cordone di poliziotti. Sono volati sfottò e insulti. Che si sono conclusi in violenti scontri e tafferugli. fino a domani per avviare il processo che porterà al dialogo, e che nel frattempo continueranno le manifestazioni. "La palla ora è nel campo del governo" ha spiegato e "se le proteste rientreranno o meno dipende dall'esecutivo". La polizia giudiziaria ha fermato sei presunti scafisti di due barche carichi di migranti, complessivamente 500, arrivati a Pozzallo, nel Ragusano. Una imbarcazione era pilotata da un siriano, l'altra da cinque egiziani. Fondamentali per le indagini, svolte dalla squadra mobile della Questura di Ragusa, i video girati dai migranti per la ricostruzione dell'intero viaggio. È arrivata a Catania la nave Sfinge della Marina Militare con a bordo 594 migranti salvati nel Canale di Sicilia nell'ambito del dispositivo Mare Nostrum. Sale così a 138 il numero di scafisti fermati a Pozzallo nel 2014. Il viaggio sarebbe costato tra cinquemila e seimila dollari a persona, facendo incassare complessivamente ai trafficanti quasi tre milioni di dollari. Il giubbotto salvagente considerato un optional costava 500 dollari. Durante le operazioni di identificazione degli scafisti è arrivato un terzo natante con 180 migranti; le indagini sono in corso. Gli extracomunitari saranno trasferiti con aerei charter e pullman in diverse località nazionali. Resta in cella l'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro che sta scontando una condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra nel carcere di Rebibbia. La Cassazione ha rigettato il ricorso del suo avvocato, Maria Brucale contro l'ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma che, l'anno scorso, ha negato all'ex presidente della Regione la possibilità di finire di scontare la pena usufruendo dell'affidamento ai servizi sociali. La Procura generale della Cassazione aveva espresso parere favorevole all'istanza di affidamento in prova ai servizi sociali. Non sono ancora note le motivazioni della decisione. Tequila Suicide Diandra Elettra Moscogiuri È uscito “Tequila Suicide” di Diandra Elettra Moscogiuri. La giovane scrittrice pugliese Diandra Elettra Moscogiuri esordisce con un romanzo di formazione a tratti psicologico che affronta tematiche forti come il travagliato rapporto tra una coppia di ragazzi omosessuali scossi da un incidente avvenuto tempo addietro. La storia tra Gideon e Timo procede tra routine quotidiana e amici poco raccomandabili, tra cui Noah, disprezzato da Timo ma frequentato sporadicamente da Gideon.In occasione di una festa organizzata a casa di Noah, l’equilibrio che fin lì aveva governato la vita di Gideon si spezza in pochi istanti: a causa di un momento di intensa disinibizione con l’amico Elia, la sua vita non sarà più quella di prima e tutto prenderà una piega inaspettata. Gideon inizierà a disprezzarsi e nel momento più buio della sua vita si rivolgerà a Noah. Le conseguenze non tarderanno ad arrivare… Tequila suicide è un romanzo di formazione che tratta le difficoltà cui può andare incontro un ragazzo ancora lontano dall’essere un uomo, in un periodo in cui cerca di costruire la propria vita, gettare le fondamenta di una storia importante, investire in un’amicizia leale ma al tempo stesso scivolando su scelte dettate dall’istinto e dall’inesperienza. Fiori di zucca Ingredienti: Fiori di zucca 270 g Acqua 275 ml Farina 185 g Sale q.b. Olio di semi q.b. Preparazione Lavate per bene i fiori, poi sgocciolateli e poneteli a scolare su di un panno asciutto con il quale li tamponerete delicatamente; eliminate il gambo divaricate leggermente i fiori di zucca con le dita ed estraete i pistilli carnosi posti all’interno e sulla base dei fiori stessi. Una volta puliti ponete i fiori di zucca in una ciotola . Nel frattempo preparate la pastella : mettete la farina setacciata in una capiente ciotola, aggiungete poco alla volta l’acqua mescolando con una frusta per evitare i grumi. Una volta che avrete ottenuto un composto liscio aggiungete il sale. Ponete a scaldare un’ampia padella con l’olio di semi per la frittura. A questo punto avvolgete delicatamente nella pastella i fiori, ad uno ad uno, cercando di non romperli e subito dopo immergete il fiore nell’olio bollente, girandolo durante la cottura. Appena cotti , scolate i fiori di zucca e lasciateli asciugare su un vassoio rivestito di carta assorbente. Servite i fiori di zucca fritti ben caldi. la fabbrica di cioccolato è un film del 1971 diretto dal regista Mel Stuart. Il film è ispirato ad un romanzo di Roald Dahl, La fabbrica di cioccolato, nuovamente portato sullo schermo nel 2005 da Tim Burton ne La fabbrica di cioccolato, con Johnny Depp nel ruolo già ricoperto da Gene Wilder. Charlie Bucket è un bambino povero che vive in una malandata casetta di legno assieme ai genitori e ai quattro nonni. Wonka ha nascosto in cinque tavolette di cioccolato dei biglietti d'oro, che permettono al proprietario di visitare la sua grandiosa fabbrica e di vincere un premio speciale. Tutto il mondo viene a conoscenza della notizia, e i primi biglietti, poco dopo, vengono trovati da quattro bambini: Augustus Gloop, dalla Germania, goloso, obeso e ingordo; Veruca Salt, dall'Inghilterra, viziata incredibilmente dal ricco padre; Violetta Beaudegarde, dalla Georgia, vanitosa, scorretta, campionessa di gomma da masticare ; Mike Tivù, dal Colorado, un genio del computer e bulletto appassionato di televisione e videogiochi. L'ultimo biglietto viene trovato proprio da Charlie, che in compagnia del nonno Joe andrà nella bellissima ed enorme fabbrica di Willy Wonka, dove li aspettano incredibili avventure e dolci straordinari. Durante il giro all'interno della fabbrica, una serie di sfortunati eventi coinvolgono i quattro ragazzi antipatici, che escono di scena uno dopo l'altro. Solo Charlie Bucket rimarrà incolume alle sorprese del signor Wonka, al quale spetta dunque il premio speciale: diventare il nuovo direttore della fabbrica.