Lavorare da solo ti fa vincere una parti- ta. L`intelligenza e

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Lavorare da solo ti fa vincere una parti- ta. L`intelligenza e
La notizia che ha fatto discutere nei giorni scorsi e che ha innescato una serie di polemiche tra
politici, economisti e studiosi è lo “strappo” della
Francia, in seno all’Unione Europea, che ha
sostanzialmente sfidato Bruxelles sulla spesa
pubblica. Già Nicolas Sarkozy, quando era alla
guida dell’Eliseo, non condivideva la politica
dell’austerity ispirata dalla Germania e accolta
dai Paesi membri, ma la accettava come male
minore in cambio di una buona visibilità politica.
Ora il presidente francese di oggi, François
Hollande – preoccupato da un calo di consensi
dovuto a vari motivi, peraltro anche extra-politici
– decide di andare controcorrente.
Nei giorni scorsi, dunque, il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, con lo slogan
“serietà sì, austerità no” ha detto chiaro e tondo
che la riduzione del deficit ci sarà, ma solo nel
2017, fra più di due anni. E’ la terza volta che il
governo di Parigi fa slittare il rientro sotto i livelli
del 3 per cento. E’ una strada, questa, che altri
Paesi dell’Unione vorrebbero percorrere ma
che, per il momento, si guardano bene dal
condividere. Ad essere, in un certo qual modo,
contro il rigore sono, oltre alla Francia, l’Italia, il
Portogallo, la Grecia, la Slovacchia e Cipro. In
quest’ultimo “gruppo” di Paesi occorre però fare
dei distinguo: mentre la Francia è uscita allo
scoperto dichiarando un deficit del 4,4 per
cento del Pil e affermando a chiare lettere che
per “circostanze eccezionali” non potrà rispettare il tetto del 3 per cento fino al 2017, la posizione del nostro Paese è formalmente contraria
all’imposizione dell’austerity a tutti i costi, ma
altrettanto formalmente restìa a uno sforamento
del tetto imposto dall’Unione Europea.
Ora è chiaro che lo “strappo” di Parigi è un fatto
di un notevole peso politico: la Francia svolge
un ruolo primario nell’ambito della comunità
europea e la sua presa di posizione contraria
alla politica economica decisa da Bruxelles
rischia davvero
di mettere in pericolo
l’equilibrio geopolitico del Vecchio Continente. Il
nostro Paese che non gode certo di una buona
immagine dal punto di vista della politica, ha
tuttavia un grande peso sotto il profilo della
produzione industriale, soprattutto manifatturiera. E’ sempre nel G7, anche se è l’ultimo della
classe ed è uno dei Paesi fondatori dell’Unione
europea.
Ecco perché oggi, più di ieri e dell’altro ieri, il
governo Renzi è chiamato a un compito molto
delicato e difficile: non farsi tentare dalla sirena
francese sul rinvio degli impegni di bilancio, ma
intraprendere in maniera certa e definitiva la
strada delle riforme strutturali per rilanciare il
Paese. Purtroppo anche con l’esecutivo di
Renzi abbiamo assistito a un rallentamento
della marcia verso la strada delle riforme. Non è
automatico che aumentando la spesa pubblica,
si riesca a rilanciare l’economia.
Anzi, in passato è successo il contrario. E tuttavia c’è un partito nel nostro Paese che crede
che infischiandosene del contenimento del deficit in rapporto al Pil si possano magicamente
creare posti di lavoro e dare il via a un processo
virtuoso di rilancio della produzione industriale.
Ma non è così che funziona: la ripresa, in questo
caso, se ci fosse sarebbe una ripresa “drogata”
che produrrebbe a breve termine forse risultati
positivi, ma che a medio e lungo termine potrebbe avere conseguenze disastrose fino ad arrivare al default del Paese Italia.Gli stipendi pubblici
sono cresciuti negli anni e quasi specularmente
la produttività e l’efficienza della macchina burocratica sono scese a livelli storici, i contratti
nazionali di lavoro si sono riprodotti per categorie, sottocategorie, settori, comparti ecc. generando tantissime, anche piccole, vertenze estenuanti e tantissime, piccolissime sigle sindacali.
La Germania, per fare un riferimento esemplare,
ha azzerato il deficit fino al 2015 e fino al 2018.
E dunque ora il compito dell’Italia si fa ancora
più squisitamente politico: ora, che la Francia si
è messa sostanzialmente contro la Germania,
Roma dovrà convincere Berlino a spingere per
l’attuazione, anche in maniera veloce, di politiche di sostegno dell’Europa ai Paesi membri in
difficoltà e dire a chiare lettere che non si può
delegare la ripresa solo alle decisioni della Banca Centrale Europea. L’Italia, dal canto suo, è
chiamata – ora come non mai – a procedere
spedita sulla strada delle riforme strutturali.
Prima fra tutte quella del lavoro su cui già troppo
tempo è stato perso per vari, e forse secondari,
problemi. Sarebbe ora di mettersi alle spalle gli
interessi ideologici e guardare di più ai reali e
concreti interessi dei lavoratori che più di ogni
altro stanno ora pagando il prezzo di una crisi sì
internazionale, ma anche nazionale dovuta a
una pesante eredità, quest’ultima, lasciata dai
tanti governi di cinque, dieci, venti anni orsono.
Ora l’esecutivo guidato da Renzi deve dimostrare che si cambia davvero registro.
La Fismic-Confsal, consapevole del difficile
momento che il nostro Paese sta attraversando,
sostiene pertanto il governo nel difficile cammino delle riforme, soprattutto quella del lavoro.
Sempre nei giorni scorsi il Segretario Generale,
Roberto Di Maulo, di fronte alle prese di posizione di altri sindacati ha detto infatti che “non è
certo mettendo la testa sotto la sabbia come gli
struzzi o mettendo in piedi manifestazioni sindacali dal sapore antico che si può evitare che le
norme che regolano il lavoro in Italia vengano
profondamente riformate. Per questi motivi, la
Fismic è con il Governo Renzi e le sue riforme e
non sarà in piazza a partecipare a manifestazioni che hanno sempre di più il sapore di un piccolo mondo antico”
A cura di
Vincenzo Bacarani
Lavorare da solo ti
fa vincere una partita. L’intelligenza e il
lavoro si squadra ti
fanno vincere il
campionato.
In questo numero
Editoriale
Appuntamenti sindacali
Fiscale
Sicurezza
Pagina donne
Economia
Cronaca dal Mondo
Libri, film e ricetta
Elezioni Cometa
DIRETTORE RESPONSABILE
VINCENZO BACARANI
PROGETTO GRAFICO
E REDAZIONE
MARTINA ROMANO
FEDERICA CICCARELLI
CONTATTI
[email protected]
Rinnovo RSU alla FENICE di Termoli, grande risultato della Fismic che si aggiudica due rappresentanti su tre.
Nelle giornate del 03 e 04 ottobre
2014, si sono svolte le elezioni per
il rinnovo della rappresentanza sindacale presso la FENICE EDF di
Termoli. La Fismic-Confsal ha ottenuto uno straordinario risultato raddoppiando il numero dei consensi
rispetto alle ultime elezioni. Le votazioni hanno assegnato 2 RSU alla
Fismic con il 55% dei voti, 1 RSU
alla Fiom con il 28% dei voti, la lista
Uilm con il 17% dei voti non ottiene
rappresentanti. Inoltre alla Fismic
viene assegnata anche la RLS. Il
primo eletto dei candidati della lista
Fismic è stato Cerbone Antonio,
che con uno straordinario risultato
ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti.
Al Ministero dello Sviluppo Economico
è proseguito il negoziato tra le Organizzazioni sindacali e il management
della ThyssenKrupp Acciai Speciali
Terni.
di una proposta sindacale, il Ministro
Guidi ha ritenuto necessario riaggiornare il negoziato a martedì mattina.
necessaria dal Ministro per tentare di
rimuovere la rigidità aziendale che ad
oggi non ha preso in considerazione le
proposte sindacali condivise dal Governo e dalle Istituzioni locali riferite ai
seguenti punti:
1. Piano industriale che abbia chiaro gli
obiettivi strategici in particolar modo
riferiti ai volumi produttivi di caldo e
freddo, alla capacità impiantistica che
garantiscano il portafoglio ordini e i mix
produttivi;
2. Investimenti sull’impiantistica e qualità in particolar modo legati all’area a
freddo per avere come obiettivo quello
di portare la capacità installata dalle
attuali 520 alle 700 mila tonnellate;
3. Risorse per la ricerca di processo e
di prodotto e innovazione e per la sostenibilità ambientale;
4. Rispetto al capitolo relativo alla
Questi risultati confortano il nostro
agire quotidiano al servizio dei lavoratori, per il presente e per un futuro nel
quale solo un modello di relazioni sindacali partecipative potrà creare le
condizioni di sviluppo con investimenti
e maggiore benessere.
Un grazie va a tutti quelli che hanno
lavorato per questo straordinario risultato, ma soprattutto grazie ai lavoratori
che hanno premiato il nostro impegno.
riduzione costi, di quantificare il risparmio su energia elettrica e acquisto materie prime, in particolare riferimento al rottame;
5. Relativamente alla richiesta di ridurre il costo del lavoro, le Organizzazioni sindacali si sono rese disponibili
ad aprire una discussione purché la
stessa non riguardi solo il taglio del
salario e la perdita occupazionale,
affrontando tutte le voci che concorrono a comporre il costo del lavoro
stesso;
6. Sulla contrattazione di secondo
livello le Organizzazioni sindacali,
riconfermando l’indisponibilità a cancellare maggiorazioni a turno, presenza domenicale e premio di produzione, hanno proposto di riformulare un
nuovo premio variabile che ricomprenda l’insieme delle altri voci;
7. Relativamente al numero degli esuberi annunciati dall’Azienda, le Organizzazioni sindacali hanno ribadito
che l’impatto non può prescindere dal
Piano industriale e che ipotetiche dissaturazioni dovranno essere gestite
con gli strumenti in essere.
8. Le Organizzazioni sindacali ritengono tale posizione immodificabile
come comunicato al Governo.
Il giorno 10 Ottobre presso il Mise alle
ore 14.00 si terrà l’ennesimo incontro
sulla vertenza Grifa-Termini Imerese.
In data 25 Settembre 2014, il Ministero del Lavoro ha confermato quanto
discusso nella riunione del 22 Settembre presso il MISE, ribadendo che il
piano di riassorbimento dei lavoratori
di Termini Imerese, presentato dalla
società Grifa, non è fattibile. Il piano
Grifa è attuabile solo se i lavoratori
saranno riassorbiti in continuità. A
fronte dell’ulteriore chiarimento, occorre che il confronto aperto prosegua
al più presto per dare soluzioni certe
ai lavoratori di Termini Imerese.
Dopo l’accordo ponte di Luglio e
l’erogazione della una tantum di 260
euro a tutti i lavoratori del gruppo Fiat,
è ripreso, in data 01 Ottobre a Torino,
il confronto per il rinnovo triennale
2015-2017 del CCSL. Un negoziato
non facile, nel quale non può venire
meno la volontà di consolidare e se
possibile migliorare la sezione normativa ed individuare soluzioni intelligenti che facciano aumentare le retribuzioni dei lavoratori e nel contempo la
competitività dell’azienda. Riteniamo
indispensabile condividere un percorso che in tempi certi e comunque entro la fine dell’anno, superando tutti i
rituali, possa consentire un rinnovo
contrattuale adeguato. Sapendo che il
contesto recessivo rende tutto più
complicato, bisogna fare presto e fare
bene, anche in considerazione degli
importanti impegni finanziari che vedono Fiat, come ufficializzato
nell’incontro, nella fase di avvio per la
realizzazione operativa degli investimenti a Mirafiori e Cassino; che resta
condizione prioritaria e necessaria
per garantire un futuro occupazionale
a migliaia di lavoratori. Attendiamo i
prossimi sviluppi nell’incontro fissato
per la data 13 Ottobre 2014.
Il TFR ossia Trattamento di Fine Rapporto è spesso chiamato “liquidazione”, rappresentato da una
retribuzione differita, erogata
al dipendente nel momento in
cui cessa il proprio rapporto di
lavoro. Il tema, piuttosto complesso, riguarda tutti i lavoratori del settore privato e del
settore pubblico (rientranti
nelle categorie del pubblico
impiego contrattualizzato), ed
è erogato sia nelle ipotesi di
pensionamento, sia nei casi
di licenziamento individuale e collettivo, dimissioni e
altre fattispecie che pongono a interruzione il rapporto di lavoro.
Il Presidente del Consiglio ha annunciato il
progetto del Governo, che punta a sbloccare in tutto
o in parte le liquidazioni gestite dalle aziende per far
crescere le buste paga dei lavoratori, così consentendo un ulteriore del potere d’acquisto e di conseguenza rilanciare i consumi. L’intenzione è di introdurre dal 1 Gennaio 2015 il TFR maturando nelle
buste paga dei lavoratori. La misura potrà scattare
solo a patto che si realizzino le condizioni per garantire alle imprese, specialmente per le piccole imprese
con 15 o meno dipendenti, di non correre il rischio di
BCE
La BCE è la banca centrale per la moneta unica europea, l’euro. Il compito principale della BCE è preservare il
potere di acquisto della moneta unica e quindi assicurare il
mantenimento della stabilità
dei prezzi nell’area dell’euro.
L’area dell’euro comprende i
18 Stati membri dell’Unione
europea che, a partire dal
1999, hanno introdotto la nuova valuta.
perdere liquidità.. L’operazione potrebbe avviarsi
utilizzando la leva BCE, in termini di accesso agevolato al credito per le imprese. I prestiti Tltro della BCE
alle banche potrebbero essere utilizzati per l’anticipo
del TFR. Lo conferma anche il governatore Ignazio
Visco, che espone: “le banche sono libere di decidere
in che maniera impiegare i prestiti a
patto che siano destinati alle PMI”.
Inoltre l’operazione potrebbe scattare
solo su base volontaria e potrebbe
essere a tempo limitato: dal minimo
di un anno a un massimo di tre.
E’ ancora da chiarire nella proposta,
le opzioni di smobilitazione del TFR:
se spartire il 50 o 75% del TFR maturando al lavoratore e il rimanente a
disposizione delle imprese; oppure il
100% della liquidazione maturanda a
partire dal 2015 in busta paga mensilmente o versata
in un'unica tranche come un’ulteriore “tredicesima”.
Inoltre è ancora da chiarire come avverrà la tassazione dello stipendio una volta ottenuto il TFR in busta
paga. Ad oggi il TFR gode di un trattamento privilegiato ossia della tassazione
separata. Con
il TFR in busta
paga, che si
aggiungerà alla
parte restante
del reddito, potrebbe aumentare l’aliquota
marginale
dell’IRPEF.
REDDITO DI RIFERIMENTO
Per
determinare
l’aliquota di imposta da applicare al trattamento di fine rapporto si deve calcolare il reddito di riferimento, che non ha
nulla a che fare con la retribuzione di un anno interno, ma è
ottenuto partendo dal TFR accantonato, moltiplicato sempre
per 144 e diviso per i mesi di
anzianità di servizio del lavoratore.
ALIQUOTA FISCALE
L’Aliquota, o quota parte, nella
scienza delle finanze è il tasso
fisso o variabile espresso in forma di percentuale nelle imposte
ad valorem e in termini fisici
nelle imposte specifiche o accise,[2] che si applica alla cosiddetta base imponibile per calcolare il tributo. Le imposte ad valorem e specifiche si contrappongono alle imposte a quota
fissa, il cui ammontare è invariabile e fissato direttamente
dalla legge.
Nasce un nuovo Ente Bilaterale chiamatosi ENTE BILATERALE ITALIA, perché
le Associazioni promotrici dell’ E.B.I.
( ADIMA, AEP E FISMIC CONFSAL )
vogliono con questo atto dare un contributo concreto a quanti, imprenditori, lavoratori dipendenti, autonomi, disoccupati, pensionati, precari, vogliono far rialzare la testa a questo Paese da troppo
tempo attanagliato da una morsa di crisi
economica, politica e sociale.
L’idea centrale dei promotori, è quella di
puntare sulla formazione Professionale,
da destinare soprattutto alle Imprese
aderenti ed ai lavoratori in esse occupate, ma non solo. Perché la Formazione
Professionale è il motore principale per
affrontare una concorrenza sempre più
agguerrita, per permettere alle Aziende
di affrontare il mercato in modo efficace
e perché i promotori sono convinti che
nella valorizzazione delle risorse umane
poggia la possibilità per il sistema Paese
di uscire dalle secche della congiuntura
negativa.
L’Ente Bilaterale Italia poggia saldamente su un contratto nazionale per
l’industria metalmeccanica minore, per
l’artigianato e le cooperative che offre ai
lavoratori una copertura salariale snella,
con una busta paga molto semplificata e
di comprensibile lettura, dei diritti contemperati da doveri chiari e trasparenti e
garantisce alle imprese quella flessibilità
nell’utilizzo della mano d’opera che sono
fondamentali per arrivare con velocità sui
mercati, riduce al minimo la burocrazia e
le lungaggini tipiche dei contratti nazionali del nostro Paese e normative vantaggiose rispetto ad altri CCNL su aspetti
fondamentali,
come
la
lotta
all’assenteismo e la possibilità di utilizzare orari settimanali ridotti o più lunghi a
seconda le esigenze del mercato, senza
aggravi di costi quando l’orario settimanale va oltre le 40 ore e senza ricorsi alla
cassa integrazione o alla mobilità per i
lavoratori quando l’orario settimanale va
al di sotto di quella soglia. A questo Contratto ne seguiranno degli altri, per altri
settori della nostra economia, ma Contratti Nazionali che proprio per la loro
leggerezza lasciano spazio allo sviluppo
della vera contrattazione che deve essere a livello aziendale, laddove si produce
la ricchezza.
Inoltre le Parti hanno deciso di fare dell’
E.B.I. uno strumento leggero, senza pesi
burocratici e strutture elefantiache che
servono solo ai promotori, ma che tolgono risorse alle Aziende aderenti e ai loro
lavoratori. L’idea è quella di fornire alle
Aziende aderenti uno strumento trasparente, controllabile e in cui ciascuno che
Versa dei fondi all’Ente abbia possibilità di
controllo e di utilizzo senza troppi vincoli
burocratici, difatti l’Ente assume anche un
Codice Etico come strumento su cui regolare i propri comportamenti e varerà Bandi
per realizzare quelle attività formative che
provengono dalle richieste delle Aziende
e che permettano ai lavoratori di essere
sempre più forti in un mercato del lavoro
sempre più drammaticamente in crisi.
Faranno capo all’Ente Bilaterale anche
attività da realizzarsi sul territorio a favore
delle Aziende aderenti: già fin dalla nascita l’Ente possiede una sua articolazione
in tutte le Regioni del Paese e non si escludono ulteriori articolazioni a livello
territoriale, al fine di rendere un servizio
reale vicino ai bisogni formativi delle Aziende per i loro lavoratori. A questo fine
si avvarrà della collaborazione di FISMICFORM e delle competenze specialistiche che questa società ( promossa dagli
stessi soggetti promotori dell’ E.B.I. ) posseggono.
Per la sua articolazione territoriale l’Ente
si avvarrà inoltre anche di Rappresentanti
per la Sicurezza Territoriali che potranno
svolgere la loro preziosa opera di prevenzione agli incidenti sul lavoro, come previsto dalla legge 80/81 e seguenti, soprattutto al servizio di quelle piccole, piccolissime e micro aziende che non hanno la
possibilità di farlo in proprio, date le ridotte dimensioni; sempre in direzione
dell’articolazione e sviluppo a livello territoriale, aiuteranno i lavoratori e le imprese
a districarsi nella matassa gelatinosa di
leggi e regolamenti incomprensibili varate
da una Pubblica Amministrazione che non
capisce le esigenze della microimpresa e
del lavoratori dipendenti, autonomi e precari.
L’Ente si ripropone anche di sviluppare
nei prossimi due anni attività di Walfare
Integrativo che possano riempire i vuoti
che lo Stato Sociale è costretto sempre
più a lasciare, visti i vincoli di bilancio sia
della finanza nazionale che di quella locale.
Nel 2015 e nel 2016 le Parti firmatarie il
CCNL non hanno previsto aumenti della
paga base, al fine di dedicare quelle
masse salariali per il 2015 ad Assistenza
Sanitaria Integrativa e nel 2016 a Previdenza Integrativa.
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assi
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que ll o
dell’Assistenza Sanitaria e della previdenza su cui poggiano oggigiorno le maggiori
preoccupazioni dei lavoratori soprattutto
giovani e che un efficace sistema di Walfare integrativo potrebbe in larga parte
alleviare, rendendo la vita dei lavoratori
più serena e, quindi, maggiormente propensi ad operare con maggiore produttività sul lavoro essendo sgombri nella
Mente da altri pensieri.
Ovviamente l’Ente sarà in grado di offrire
tutti i servizi tradizionali alle Aziende ed ai
lavoratori, che vanno dalla certificazione
dei contratti di lavoro, alle borse di studio,
alle transazioni in sede exstragiudiziale
dei contenziosi, all’assistenza legale, a
quella fiscale, ai servizi di Patronato,
all’assistenza per Colf e badanti, potendo
poggiare su strutture qualificate in tal senso.
Quindi l’Ente si ripromette di offrire agli
aderenti una gamma di Servizi completa,
a fine di facilitare loro le attività lavorative
fornendo alle Formazione Professionale,
di rispetto delle normative su sicurezza,
rilascio di attestati, di assistenza sindacale, di Walfare integrativo su assistenza
sanitaria e previdenza, certificazione di
contratti, ecc. ma, soprattutto il nostro
Ente Bilaterale Italia si ripromette e garantisce alle Aziende aderenti una assoluta
trasparenza nella gestione dei fondi da
esse versati ed una funzionalità finalizzata a migliorare la vita delle Aziende e dei
lavoratori.
La riforma Fornero del 2012 (Legge 28
giugno 2012 n. 92) ha tra le altre cose
legiferato in materia di aiuti alle mamme
lavoratrici. Nello specifico ha erogato 20
milioni di euro per il triennio 2013-2015
per venire incontro alle esigenze delle
mamme lavoratrici che non vogliano
usufruire del congedo parentale dopo i
mesi di congedo obbligatorio (ovvero il
perdiodo di astensione facoltativa che
l’Inps sostiene versando il 30% di
stipendio a chi ne faccia richiesta). Il
bando per l’assegnazione di questi 20
milioni è stato pubblicato sul sito
dell’Inps:
La domanda:
La domanda dovrà contenere i dati
anagrafici della madre richiedente, del
padre e del figlio, oltre ai periodi di
congedo e alla modalità di fruizione del
bonus e alle generalità del datore di lavoro.
La domanda va inoltrata esclusivamente
on-line sul sito Inps (Servizio del cittadino –
Autenticazione con PIN – Invio domande di
prestazioni a sostegno del reddito –
Voucher o contributo per l’acquisto dei
servizi per l’infanzia).
Ovviamente ci si dovrà prima dotare di Pin
dispositivo.
In via sperimentale dunque per questi
anni 2013-2014-2015 le madri che
rientrano al lavoro dopo la maternità
hanno la possibilità di chiedere e
ottenere un contributo mensile di 300
euro per 6 mesi da spendere per
servizio di baby sitter o per iscrivere il
figlio presso un asilo accreditato (sul
sito dell’Inps anche l’elenco delle
scuole di infanzia accreditate).
per la famiglia del decreto Bersani (art. 19,
c. 3 del decreto legge n. 223 del 4 luglio
2006 convertito dalla legge n. 248 del 4
agosto 2006) e le madri lavoratrici che
sono già esentate totalmente dal
pagamento dei servizi per l’infanzia pubblici
o convenzionati.
Il bonus potrà essere richiesto on-line sul
sito, e sempre online verranno pubblicate
le graduatorie dei soggetti ammessi a
beneficiare di questo bonus.
Il Bonus ha una durata di 6 mesi, in alternativa a sei mesi di congedo parentale, per un
totale di 1.800 euro. Le lavoratrici part-time
potranno accedere al contributo in maniera
proporzionata alla loro prestazione
lavorativa. Le lavoratrici iscritte alla gestione
separata possono usufruire del contributo
per un periodo massimo di tre mesi.
In caso di richiesta per più figli si dovrà
presentare domanda per ciascun figlio.
Ecco le indicazioni per richiedere e
ottenere il bonus:
Soggetti ammessi alla presentazione:
Sono ammesse a richiedere il bonus le
madri, anche adottive o affidatarie,
lavoratrici (dipendenti o iscritte alla
gestione separata) che siano ancora
negli undici mesi successivi al termine
del periodo di congedo di maternità
obbligatorio e le lavoratrici (dipendenti o
iscritte alla gestione separata)
beneficiarie del diritto al congedo di
maternità obbligatorio per le quali la data
presunta del parto sia fissata entro
quattro mesi dalla scadenza del bando.
Anche le lavoratrici che abbiano già
usufruito in parte del congedo parentale
possono fare richiesta del bonus. In
questo caso il contributo potrà essere
richiesto per i mesi di congedo non
ancora usufruiti ( non è possibile
richiedere il contributo oggetto del
presente bando per frazioni di mese).
Possono fare domanda solo le lavoratrici
che appartengano alle categorie
lavorative individuate dalla legge 28
giugno 2013, n.92 (riforma Fornero).
Soggetti non ammessi:
Non sono ammesse alla domanda del
bonus: le lavoratrici autonome; le madri
lavoratrici che hanno usufruito del “fondo
Durata e importo del bonus:
Erogazione del bonus:
A seconda che si opti per l’asilo convenzionato o per i servizi di baby sitting il bonus
verrà così erogato: attraverso buoni lavoro
per le baby sitter lavoro (ex art. 72 del
decreto legge n. 276 del 10 settembre
2003) da ritirare presso le sedi inps
(indicare il codice fiscale del figlio) di appartenenza rilasciati o in unica soluzione o da
concordare con l’ufficio erogante, oppure, in
caso di asilo, sarà l’Inps stessa a
provvedere al pagamento della struttura
dietro esibizione di documentazione
attestante la fruizione del servizio.
Nella scelta della baby sitter bisognerà comunicare all’Inps tutti i dati della prestazione
prima dell’inizio dell’utilizzo dei voucher
(codici fiscali, luogo e date di svolgimento
del servizio ecc) sia tramite call center Inps
(803.164) o Inail (800.657657) o
direttamente nelle sedi Inps.
Stessa modalità in caso di cessazione delle
prestazioni.
I voucher possono essere incassati presso
gli Uffici Postali, e non possono essere
rimborsati in caso di non utilizzo.
Modifiche alla domanda:
La madre lavoratrice potrà cambiare la
struttura prescelta al momento della
domanda in caso di cambio di residenza,
per variazione della sede di lavoro o in
caso di
cancellazione dell’istituto
scolastico dall’elenco INPS.
Presentazione delle domande:
Per il 2014, il bando sarà pubblicato
dall’Inps nel mese di Luglio.
Al momento non si sa ancora se ci sarà un
“click day” (lo scorso anno fu consentito un
solo giorno per la presentazione delle
domande, creando così un tale caos che si
spera che l’Inps abbia provveduto a
migliorare le modalità di presentazione)
Graduatorie:
La graduatoria terrà conto dell’ISEE e
dell’ordine di presentazione di domanda, e
verrà pubblicata entro 15 giorni dal termine
ultimo di presentazione delle domande
La lavoratrice può infine rinunciare al
beneficio del bonus, che dovrà essere
inoltrata sempre tramite web, restituendo i
voucher (in caso siano già stati emessi) e
venendo reintegrata sul posto di lavoro per
il periodo di non fruizione dei bonus.
A cura di
Valeria Di Maulo
“Il lavoro è vita, senza quello esiste solo
paura ed incertezza”
John Lennon
Con la circolare n. 19/2014, il Ministero del Lavoro ha definito il termine di presentazione delle istanze di Cassa Integrazione in
Deroga, le causali di concessione, i limiti di
durata e reiterazione delle prestazione. Il
nuovo regolamento decorre dalla data del 4
Agosto 2014. Preso atto delle nuove norme,
come deve muoversi il datore di lavoro per
poter richiedere o prorogare la casse integrazione in deroga?
LE CONDIZIONI
E’ possibile acconsentire all’integrazione
salariale al verificarsi di una delle seguenti
cause:
- situazioni aziendali dovute ad eventi transitori e non imputabili all’imprenditore o ai lavoratori;
- situazioni aziendali determinate da situazioni temporanee del mercato;
- crisi aziendali;
- ristrutturazione o riorganizzazione.
Nessun trattamento economico spetta invece,
in caso di cessazione dell’attività dell’impresa
o di parte della stessa.
PERIODO MASSIMO DEL TRATTAMENTO
SALARIALE
Per le imprese soggette e non soggette alla
disciplina in materia di CIG e alla disciplina
dei fondi di solidarietà:
- 11 mesi nell’arco di un anno, per il periodo 1
Gennaio 2014 – 31 Dicembre 2014-10-03
- 5 mesi nell’arco di un anno, per il periodo 1
Gennaio 2015 – 31 Dicembre 2015
REQUISITI SOGGETTIVI
Il lavoratore interessato deve aver maturato
anzianità lavorativa presso l’impresa di almeno 12 mesi alla data d’inizio del periodo
d’intervento. Con riferimento alle prestazioni
in deroga relative all’anno 2014, sono ammessi i lavoratori subordinati con anzianità
lavorativa presso l’impresa di almeno 8 mesi
(anziché 12) alla data di inizio del periodo di
intervento di CIGD qualificati come imprese.
PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
Può essere concessa sulla base di accordi
regionali oppure sulla base di accordi sottoscritti in sede governativa.
- L’adempimento a carico di Regioni e P.A. è
quello di comunicare prontamente all’INPS gli
accordi stipulati con le modalità definite successivamente dall’Istituto.
- L’adempimento a carico delle aziende richiedenti il trattamento in deroga si riducono
alla presentazione della domanda, corredata
dall’accordo, in via telematica all’INPS e alla
Regione entro il termine di 20 giorni dalla
durata in cui ha inizio la sospensione o la
riduzione dell’orario di lavoro.
- In caso di presentazione tardiva della domanda opera la decurtazione del trattamento,
in quanto il trattamento sarà concesso
dall’inizio della settimana anteriore alla data
di presentazione della domanda. Nel caso di
crisi che coinvolgano unità produttive site in
diverse Regioni e P.A., l’accordo viene sottoscritto in sede governativa presso il Ministero
del Lavoro – Direzione Generale della tutela
delle condizioni di lavoro e delle relazioni
industriali – e trasmesso telematicamente
unitamente alla domanda dell’azienda
dell’INPS.
In attesa del rilascio della procedura telematica da parte dell’INPS, si considerano validamente presentate le istanze trasmesse
entro il termine di 20 giorni al Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali utilizzando la
modulistica ancora disponibile sul sito:
www.lavoro.gov.it
TERMINI PER L’ISTRUTTORIA
I termini per l’istruttoria delle domande si differenzia a secondo se il trattamento
salariale è stato concesso sulla base di accordi regionali oppure sulla base di accordi
sottoscritti in sede governativa. Nel primo
caso, l’adempimento a carico di Regioni e
P.A. consiste nell’avviare l’istruttoria entro 30
giorni dalla presentazione della domanda.
Una volta verificata la sussistenza dei presupposti, si opera una prima quantificazione
dell’onere connesso e viene emanato il provvedimento di concessione del trattamento in
deroga, nel rispetto dei limiti delle risorse
finanziarie assegnate. Per il tramite del Sistema Informativo Percettori, quindi, la Regione o P.A. interessata trasmette la determinazione confessoria all’INPS, il quale verifica la coerenza delle determinazione on
l’onere stimato in riferimento all’accordo, e
deroga il trattamento concesso. Mentre
l’adempimento a carico delle aziende destinatarie dei provvedimenti di concessione
consiste nella trasmissione all’INPS dei modelli per l’erogazione del trattamento entro e
non oltre il 25° giorno del mese successivo a
quello di fruizione del trattamento.
Se il trattamento economico è stato invece
concesso sulla base di accordo sottoscritti in
sede governativa, il Ministero del Lavoro
(entro 30 giorni dalla data in cui l’INPS trasmette la domanda) effettua l’istruttoria e
provvede alla quantificazione dell’onere connesso, nel rispetto dei limiti di spesa programmati, ed invia lo schema del decreto di
concessione al MEF entro i successivi 15
giorni. Entro 5 giorni dall’adozione del decreto di concessione, il Ministero del Lavoro ne
trasmette copia all’INPS, a cui è affidato il
monitoraggio. Mentre l’adempimento a carico delle aziende destinatarie dei provvedimenti di concessione riguarda la trasmissione mensile all’INPS, dei modelli per
l’erogazione del trattamento (a conguaglio o
a pagamento diretto) entro e non oltre il 25°
giorno del mese successivo a quello di fruizione del trattamento.
Gli ultimi aggiornamenti sul
dibattito centrato sull’Art.18, confermano una mediazione sul tema
del reintegro. Non avverrà
l’abolizione del reintegro, ma verranno poste delle limitazione specifiche; difatti dovrebbe essere
previsto solo per i licenziamenti
discriminatori (quelli intimati per
ragioni politiche, religiose, lingua,
sesso, appartenenza a sindacato
o di genere). Si conclude che la
tutela effettiva del reintegro sarebbe rimossa solo per i licenziamenti per motivi economici (dovuti a
cessazione dell’attività, crisi
dell’impresa).
Finalmente segnali positivi per
l’Italia. L’indice di crescita manifatturiero è rialzo in controtendenza con il
resto dell’Eurozona che invece rimane ai minimi.
Il dato calcolato dall’Istituto
Markit, basato sulle valutazioni dei
manager d’acquisto del settore manifatturiero, è di 50,7 punti rispetto al
dato passato di 49,5. Gli economisti
di Markit registrano:”modesti aumenti
della produzione e dei livelli occupazionali”.
Hong Kong, la protesta rallenta ma non si ferma
Hanno tolto qualche barricata per lasciare che i funzionari tornassero al
lavoro, e le strade riprendessero a respirare. Hanno riaperto la porta al dialogo. Ma gli studenti non si arrendono,
continuano la loro protesta pacifica per
la democrazia. L'ottava è stata la notte
più calma dall'inizio della Rivoluzione
degli ombrelli. Le scuole sono tornate a
funzionare e il traffico si è intensificato.
La Borsa di Hong Kong ha aperto quasi
invariata, spinta da un lato dai positivi
indicatori provenienti dagli Stati Uniti,
dall'altro dalle manifestazioni che hanno
turbato in questi giorni l'attività economica della megalopoli cinese. Solo la
conferenza sullo stato del pianeta, che
a partire da mercoledì avrebbe dovuto
riunire una decina di premi Nobel a
Hong Kong, è stata annullata a causa di
"problemi" politici. Lo hanno annunciato
gli organizzatori. "Il Postdam Institute
for Climate Impact Research (Pik) e
l'Asia Society Hong Kong Center hanno
preso la difficile decisione a causa dei
problemi che perdurano in città". Nelle
ad Admiralty, cuore delle proteste di
questi giorni, erano rimaste circa 170
persone, e solo 37 a Causeway Bay.
Nel primo pomeriggio di oggi, erano
circa venti i manifestanti ancora assiepati sotto i tendoni di Tim Wa Avenue, di fronte agli uffici del governo
dell'isola. A Mong Kok, invece, sono
circa 400 i manifestanti ancora presenti. Gli studenti si organizzano. I
colloqui tra le sigle studentesche che
hanno animato le contestazioni degli
ultimi otto giorni e funzionari governativi, sono cominciati. Servono a decidere una linea comune prima dei negoziati formali con il governo dell'isola. Alex Chow, portavoce della Federazione degli Studenti (HKFS), ha
dichiarato che il tempo è limitato
aree maggiormente colpite dalle proteste la
concentrazione di manifestanti si sta progressivamente riducendo. Questa mattina,
secondo il South China Morning Post ,
Passi verso il dialogo. L'atteggiamento
della Federazione degli Studenti era stato
di parziale apertura al dialogo dopo il
comunicato emesso dall'ufficio di Leung
Chun-ying, la notte tra il 2 e il 3 ottobre
scorso, quando aveva dichiarato che non
si sarebbe dimesso ma che avrebbe dato
il via a un comitato per discutere delle
istanze degli studenti diretto dalla sua
vice, Carrie Lam. Lo spiraglio si era nuovamente chiuso meno di 24 ore dopo,
quando i disordini scoppiati tra gruppi
studenteschi e movimenti anti-Occupy
nell'area di Mong Kok, con trenta fermi di
polizia e diciotto feriti, avevano fatto repentinamente cambiare idea al gruppo.
Cassazione: Cuffaro resta in carcere
Manganellate e feriti in piazza Galvani
Bologna- E' degenerata alla fine,
dopo ore di contestazione e pacifica
protesta, la manifestazione che ha
contrapposto centri sociali e movimenti di sinistra alle ultracattoliche
"sentinelle in piedi", promotrici di
veglie in decine di città italiane. Il
fronte contro, dopo un corteo lungo
le vie del centro, ha espugnato piazza Galvani, dove i "nemici" erano in
confinati un angolo, protetti da un
cordone di poliziotti. Sono volati sfottò e insulti. Che si sono conclusi in
violenti scontri e tafferugli.
fino a domani per avviare il processo che
porterà al dialogo, e che nel frattempo
continueranno le manifestazioni. "La palla
ora è nel campo del governo" ha spiegato
e "se le proteste rientreranno o meno
dipende dall'esecutivo".
La polizia giudiziaria ha fermato sei presunti scafisti di due barche carichi di
migranti, complessivamente 500, arrivati
a Pozzallo, nel Ragusano. Una imbarcazione era pilotata da un siriano, l'altra da
cinque egiziani. Fondamentali per le
indagini, svolte dalla squadra mobile
della Questura di Ragusa, i video girati
dai migranti per la ricostruzione dell'intero viaggio. È arrivata a Catania la nave
Sfinge della Marina Militare con a bordo
594 migranti salvati nel Canale di Sicilia
nell'ambito del dispositivo Mare Nostrum. Sale così a 138 il numero di scafisti fermati a Pozzallo nel 2014. Il viaggio sarebbe costato tra cinquemila e
seimila dollari a persona, facendo incassare complessivamente ai trafficanti
quasi tre milioni di dollari. Il giubbotto
salvagente considerato un optional costava 500 dollari. Durante le operazioni
di identificazione degli scafisti è arrivato
un terzo natante con 180 migranti; le
indagini sono in corso. Gli extracomunitari saranno trasferiti con aerei charter e
pullman in diverse località nazionali.
Resta in cella l'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro che sta scontando una condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra nel carcere di Rebibbia. La Cassazione ha rigettato il ricorso del suo
avvocato, Maria Brucale contro l'ordinanza del tribunale di sorveglianza di
Roma che, l'anno scorso, ha negato
all'ex presidente della Regione la possibilità di finire di scontare la pena usufruendo dell'affidamento ai servizi
sociali. La Procura generale della
Cassazione aveva espresso parere
favorevole all'istanza di affidamento
in prova ai servizi sociali. Non sono
ancora note le motivazioni della decisione.
Tequila Suicide
Diandra Elettra Moscogiuri
È uscito “Tequila Suicide” di Diandra Elettra
Moscogiuri. La giovane scrittrice pugliese
Diandra Elettra Moscogiuri esordisce con un
romanzo di formazione a tratti psicologico
che affronta tematiche forti come il travagliato rapporto tra una coppia di ragazzi omosessuali scossi da un incidente avvenuto
tempo addietro. La storia tra Gideon e Timo
procede tra routine quotidiana e amici poco
raccomandabili, tra cui Noah, disprezzato da
Timo ma frequentato sporadicamente da
Gideon.In occasione di una festa organizzata a casa di Noah, l’equilibrio che fin lì aveva
governato la vita di Gideon si spezza in pochi istanti: a causa di un momento di intensa
disinibizione con l’amico Elia, la sua vita non
sarà più quella di prima e tutto prenderà una
piega inaspettata. Gideon inizierà a disprezzarsi e nel momento più buio
della sua vita si rivolgerà a Noah. Le conseguenze non tarderanno ad arrivare… Tequila suicide è un romanzo di formazione che tratta le difficoltà cui
può andare incontro un ragazzo ancora lontano dall’essere un uomo, in un
periodo in cui cerca di costruire la propria vita, gettare le fondamenta di una
storia importante, investire in un’amicizia leale ma al tempo stesso scivolando su scelte dettate dall’istinto e dall’inesperienza.
Fiori di zucca
Ingredienti:
Fiori di zucca 270 g
Acqua 275 ml
Farina 185 g
Sale q.b.
Olio di semi q.b.
Preparazione
Lavate per bene i fiori, poi sgocciolateli e poneteli a scolare su di un panno asciutto
con il quale li tamponerete delicatamente; eliminate il gambo divaricate leggermente
i fiori di zucca con le dita ed estraete i pistilli carnosi posti all’interno e sulla base dei
fiori stessi. Una volta puliti ponete i fiori di zucca in una ciotola . Nel frattempo preparate la pastella : mettete la farina setacciata in una capiente ciotola, aggiungete poco
alla volta l’acqua mescolando con una frusta per evitare i grumi. Una volta che avrete ottenuto un composto liscio aggiungete il sale. Ponete a scaldare un’ampia padella
con l’olio di semi per la frittura. A questo punto avvolgete delicatamente nella pastella
i fiori, ad uno ad uno, cercando di non romperli e subito dopo immergete il fiore
nell’olio bollente, girandolo durante la cottura. Appena cotti , scolate i fiori di zucca e
lasciateli asciugare su un vassoio rivestito di carta assorbente. Servite i fiori di zucca
fritti ben caldi.
la fabbrica di cioccolato è un film del
1971 diretto dal regista Mel Stuart. Il film
è ispirato ad un romanzo di Roald Dahl,
La fabbrica di cioccolato, nuovamente
portato sullo schermo nel 2005 da Tim
Burton ne La fabbrica di cioccolato, con
Johnny Depp nel ruolo già ricoperto da
Gene Wilder. Charlie Bucket è un bambino povero che vive in una malandata casetta di legno assieme ai genitori e ai
quattro nonni. Wonka ha nascosto in cinque tavolette di cioccolato dei biglietti
d'oro, che permettono al proprietario di
visitare la sua grandiosa fabbrica e di
vincere un premio speciale. Tutto il mondo viene a conoscenza della notizia, e i
primi biglietti, poco dopo, vengono trovati
da quattro bambini: Augustus Gloop, dalla Germania, goloso, obeso e ingordo;
Veruca Salt, dall'Inghilterra, viziata incredibilmente dal ricco padre; Violetta Beaudegarde, dalla Georgia, vanitosa, scorretta, campionessa di gomma da masticare ;
Mike Tivù, dal Colorado, un genio del
computer e bulletto appassionato di televisione e videogiochi. L'ultimo biglietto
viene trovato proprio da Charlie, che in
compagnia del nonno Joe andrà nella
bellissima ed enorme fabbrica di Willy
Wonka, dove li aspettano incredibili avventure e dolci straordinari. Durante il
giro all'interno della fabbrica, una serie di
sfortunati eventi coinvolgono i quattro
ragazzi antipatici, che escono di scena
uno dopo l'altro. Solo Charlie Bucket rimarrà incolume alle sorprese del signor
Wonka, al quale spetta dunque il premio
speciale: diventare il nuovo direttore della
fabbrica.