I subacquei ed il mal di mare - Uno specialista in medicina del nuoto

Transcript

I subacquei ed il mal di mare - Uno specialista in medicina del nuoto
I subacquei ed il mal di mare
Claudio Antonelli, Maria Elisa Della Marta
Vivere il mare non vuol solo dire esplorare i suoi fondali ma tutto ciò che ad esso è correlato.
Spesso i siti di immersione vengono raggiunti a bordo di natanti e questo può comportare
alcuni inconvenienti.
Vivere il mare non vuol dire solo esplorare i suoi fondali ma tutto ciò che a
esso e correlato. Spesso i siti di immersione vengono raggiunti a bordo di
natanti e questo può comportare alcuni inconvenienti
Molte persone soffrono di quel fastidiosissimo disturbo in grado di rovinare
una tranquilla giornata di vacanza: il mal di mare. Non fanno eccezione i
subacquei che, per tale motivo, spesso non riescono a godersi appieno le
loro immersioni.
Il mal di mare è una patologia appartenente alle chinetosi, cioè quei disturbi
provocati da leggeri movimenti impressi al corpo da vari mezzi di trasporto
come nave, auto, autobus, aereo, ecc. La causa di questo malessere
dipende dai centri nervosi che regolano l'equilibrio e si verifica quando ciò
che percepisce l’occhio non è in sintonia con quanto registrato dall’orecchio.
Ne sono afflitti più i bambini degli adulti, più spesso i soggetti di sesso
femminile che non maschile. Chi ne soffre, una volta in viaggio, anche su un
mezzo di locomozione stabile, avverte uno stato di malessere generale che
può andare da forme lievi fino all'impossibilità di viaggiare.
Per quanto riguarda le imbarcazioni, tranne rari casi, come ad es. in
presenza di onda lunga, finché la barca è in movimento la maggior parte
delle persone non soffre di tale disturbo mentre il problema si presenta
spesso nel momento in cui ci si ferma. Questo risulta particolarmente
preoccupante per i sub che, una volta che la barca è all’ancora sul luogo
d’immersione, devono predisporsi a scendere: quindi assemblare
l’attrezzatura, indossare la muta, prestare attenzione al briefing, ecc.
E’ indubbio che una certa consuetudine a viaggiare per mare riduce la
possibilità che questo fastidio si manifesti, comunque può essere utile
qualche consiglio pratico per prevenire i disturbi evitando l’utilizzo di
farmaci:
E’ importante non partire a stomaco vuoto per cui risulta utile
consumare piccoli pasti e, al contempo, bere il meno possibile. Ideale
assumere qualcosa di salato come della focaccia o qualche grissino o
cracker di tanto in tanto. Da ricordare che i marinai, se colti da mal di mare,
seguono la tradizione di mangiare alici sotto sale;
Una volta a bordo rimanere seduti e limitare i movimenti del corpo e
soprattutto della testa;
Cercare il punto più stabile dell’imbarcazione (ad es. al centro) e il
punto dove non si percepisca l’odore del gasolio o dei gas di scarico;
Non scendere mai sotto coperta perché qui i movimenti
dell’imbarcazione sono più evidenti e più forte l'odore del carburante;
Non fissare le onde o oggetti fissi sulla barca ma guardare in
lontananza verso la costa;
Evitare assolutamente di leggere;
9 ottobre 2008
www.mareblunet.it
Spesso la componente psicologica ha un ruolo importante, infatti più
si pensa di stare male più facilmente ciò può verificarsi. Per questo è
opportuno distrarsi guardando il paesaggio oppure chiacchierando con i
compagni;
Assemblare l’attrezzatura a terra prima di salpare oppure, a bordo,
attendere il momento in cui i movimenti della barca si siano ridotti e in cui si
avverte meno il fastidio;
Se sopraggiunge un po' di nausea distendersi supini sulla coperta
(cioè il pavimento della
barca) rilassandosi e assecondando i movimenti dell’imbarcazione.
Chi, nonostante questi accorgimenti, non riesce proprio a prevenire il mal di
mare potrebbe far ricorso agli appositi farmaci anticinetosici, come la
scopolamina e il dimenidrinato, il cui uso però andrebbe limitato per i loro
effetti collaterali. Utilissimi, invece, gli appositi bracciali cosiddetti antivomito.
Comunque la mettiamo, il mal di mare risulta particolarmente
pregiudizievole per l’attività subacquea. Infatti, qualora non vengano
adottate adeguate contromisure, si corre il rischio di iniziare l’immersione in
maniera non ottimale cioè in uno stato di malessere generale e con sintomi
come nausea o vomito. Non è neanche del tutto corretto cercare di
prevenire il mal di mare evitando di bere, infatti sappiamo che questo
comportamento è errato in quanto la disidratazione favorisce l’insorgenza
della malattia da decompressione. I farmaci, invece, possono dare effetti
collaterali, come problemi di vista o sonnolenza, che mal si sposano con
l’attività subacquea.
In sintesi possiamo affermare che è consigliabile evitare l’assunzione dei
farmaci e adottare invece tutte quegli accorgimenti sopra elencati a
proposito del comportamento da tenere in barca. Risulta utile preparare
tutta l’attrezzatura a terra in modo da entrare in acqua appena la barca si
ferma e completare qui la vestizione. Se il sub ha evitato di bere deve, in
ogni caso, assumere una certa quantità di acqua subito prima
dell’immersione. Se nonostante tutte le accortezze il mal di mare tende
comunque a presentarsi puntualmente a ogni uscita si può far uso del
braccialetto.
Caratteristiche principali dei farmaci anticinitosici
La scopolamina – Ha azione anticolinergica e per questo espleta effetti antinausea e anti-vomito. Si trova in commercio anche sotto forma di cerotto
transdermico da applicare dietro l'orecchio. Tra gli effetti collaterali può
provocare: secchezza della bocca, dilatazione della pupilla con conseguenti
disturbi alla vista , sonnolenza, ecc. E’ necessario evitare l’assunzione
contemporanea di farmaci sedativi e alcool.
Il dimenidrinato – Per l’azione antistaminica e ha un effetto diretto e
sedativo sul sistema nervoso centrale. Si trova in farmacia in forma di
compresse o gomme da masticare. Può dare effetti collaterali molto simili al
precedente e, come quello, non deve essere associato ad alcool o farmaci
ad azione sedativa
Braccialetto anti-vomito – La sua peculiarità è che si basa su antichi
principi di agopuntura/digitopressione della tradizionale medicina cinese. Il
bracciale va applicato in un punto esatto del polso; la compressione di
questo punto determina una riduzione della nausea. Non presenta effetti
collaterali.
I subacquei ed il mal di mare
2
9 ottobre 2008
www.mareblunet.it
Qual è la sequenza che porta all’insorgenza delle chinetosi?
I movimenti del mezzo di trasporto agiscono sull’apparato vestibolare
dell’orecchio interno, cioè l’insieme di strutture deputate al controllo
dell'equilibrio. Questo sistema in alcune persone è particolarmente sensibile
e la stimolazione derivante da accelerazioni e decelerazioni ripetute, ad
esempio quelle conseguenti al rollio e al beccheggio della barca, finisce per
stimolare particolari centri responsabili della tipica sintomatologia.
Il tutto inizia con lo spostamento degli otoliti, una sorta di sassolini costituiti
da piccoli cristalli di carbonato di calcio, contenuti nel labirinto dell’orecchio
interno. Essi, tramite le terminazioni del nervo vestibolare, inviano
continuamente al cervello informazioni circa la posizione della testa nello
spazio contribuendo, così, al mantenimento della stazione eretta. Tramite il
nervo vestibolare (uno dei due rami del nervo acustico) giungono, quindi,
alla corteccia cerebrale e al cervelletto informazioni circa le sensazioni di
posizione del corpo che, in queste circostanze, non coincidono con quanto
registrano gli occhi.
L’arco nervoso riflesso attraversando il bulbo (una porzione dell’encefalo)
prende rapporto con il nucleo del nervo vago e lo stimola. Questo nervo
riveste una grande importanza in quanto interessa vari organi. Diramandosi
più volte dà origine a rami cervicali destinati alla laringe e ad altri organi del
collo; a rami toracici inviati ai polmoni, alla trachea, ai bronchi, all’esofago e
al cuore; a rami addominali per le vie biliari, il duodeno e il pancreas.
La stimolazione del vago, anche a causa della sua componente
parasimpatica, dà luogo alla tipica sintomatologia: sensazione di malessere
generale, ansia, cefalea, vertigini, notevole salivazione, pallore, sudorazione
fredda, talvolta ipotensione e, nei casi più gravi, nausea e vomito.
I subacquei ed il mal di mare
3
9 ottobre 2008