Vinicio Berti illustratore
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Vinicio Berti illustratore
Vinicio Berti illustratore www.segnideltempo.it Nel Pioniere numero 50, del 1952, comparve la prima puntata de Le avventure di Chiodino. La rivista era all'epoca diretta da Gianni Rodari e Dina Rinaldi e doveva il suo successo soprattutto al personaggio di Cipollino, disegnato da Raul Verdini. In poche settimane, però, il clou della rivista divenne il buffo robot Chiodino. Le storie erano scritte da Marcello Argilli e Gabriella Parca. L'idea di una specie di robot ragazzino era piaciuta a Rodari, che partecipò pure alla costruzione delle prime storie. In origine doveva trattarsi di un fumetto, ma poco prima Nilde Jotti e Palmiro Togliatti avevano attaccato violentemente i fumetti dalle pagine di “Rinascita” e Rodari preferì che almeno le prime storie fossero narrate per immagini e testo scritto, evitando i “ballons”. La polemica rientrò rapidamente ed entro poche settimane Chiodino divenne un fumetto a tutti gli effetti: un aneddoto narra che lo stesso Togliatti lo leggesse alla figlia adottiva. Gran parte del successo fu dovuto non solo alla modernità e particolarità delle storie, ma all'illustratore scelto: il pittore astrattista fiorentino Vinicio Berti, classe 1921. Era stato lo stesso Rodari a volerlo, più che sicuro che fosse l'artista ideale per quelle storie e gli autori, fin dall'inizio, dovettero convenire che la scelta era stata azzeccatissima, per il modo in cui Berti aveva saputo rendere visivamente il personaggio. Cominciò così la fruttuosa collaborazione tra Argilli e Berti, che durò per molti anni. Per lui, artista e intellettuale d'avanguardia (era un comunista libertario e un marxista non dogmatico), Chiodino simbolizzava una tecnologia non mitizzata e subita passivamente, ma umana, amica, governata... (M. Argilli) Argilli, che lo conobbe personalmente, comprese perfettamente il legame esistente tra Berti-pittore, con chiare influenze futuriste, e il Berti-illustratore, che spesso aveva stentato a trovare la comprensione degli editori. Giunti in particolare, dopo aver “subito”, più che accettato, un suo Gianburrasca, e nonostante il successo di quella edizione, rifiutò le bellissime tavole a olio preparate da Berti per Pinocchio. Il Pioniere chiuse i battenti nel 1962, dieci anni dopo la comparsa di Chiodino, ma fu sostituito da un inserto per ragazzi dell'Unità, noto come Il Pioniere dell'Unità. Fu affidato allo stesso Argilli, il quale ebbe l'idea di un nuovo personaggio: un atomo-bambino! E per rappresentare un personaggio del genere, ritenne non esistesse illustratore più adatto di Berti. 1 Vinicio Berti illustratore www.segnideltempo.it Dal 1963 al 1967, le magistrali storie di Atomino comparvero ogni settimana nel Pioniere dell'Unità. Alla chiusura di questo, altre storie furono scritte per Noi Donne e per il quindicinale Atomino, edito da Morano, che pubblicò anche il volume Sei storie di Atomino, nel 1968. Atomino e Chiodino sono stati pubblicati anche all'estero, e sembra che Chiodino sia stato il primo personaggio dei fumetti italiani pubblicato oltre confine. L'appartenenza politica di Berti ne favorì la pubblicazione a Berlino Est, nella prestigiosa rivista Frösi. E tuttavia, invitato con Argilli a Berlino Est proprio dalla direzione della rivista, il pittore causò un piccolo incidente diplomatico. Lo stesso Argilli ricorda come, passando accanto al muro, Berti si fosse messo a dipingere sul suo album tetre visioni di filo spinato e muraglie. Fu prelevato da una camionetta della polizia... Vinicio Berti non ha, purtroppo, illustrato molti libri per ragazzi. Non perché non volesse, ma perché gli editori si opponevano al suo lavoro. A parte Ciondolino e Gianburrasca, ha illustrato libri per Rodari e soprattutto per Argilli. Anche gli editori di sinistra diffidavano del suo lavoro, non lo ritenevano adatto all'infanzia. Gran parte di ciò che ha realizzato per ragazzi appartiene al mondo dei fumetti. Dopo la sua scomparsa, nel 1991, la sua opera pittorica è andata incontro ad una rivalutazione continua. Il suo lavoro di illustratore, invece, pur essendo noto e più che apprezzato da una ristretta cerchia di amatori, aspetta ancora uno studio organico. 2