Molinari, giro di vite sulle processioni

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Molinari, giro di vite sulle processioni
Molinari, giro di vite sulle processioni
«Vietati gli spari»
L’arcivescovo firma il decreto sui sacramenti
«Ai matrimoni stop alle esibizioni dei musicisti»
ENRICO NARDECCHIA
L’AQUILA. Niente spari durante le processioni, che vanno pure accorciate. Non possono durare più di due
ore. E può essere portata fuori una sola statua, quella del santo festeggiato. Chi vuole i sacramenti per i
propri figli, a partire dal battesimo, deve fare una richiesta scritta. Stop alle esibizioni canore di musicisti ai
matrimoni. I sacramenti sono gratuiti. Le offerte si possono accettare, sì, ma il parroco che celebra non è un
funzionario e presta un servizio al popolo affidato alle sue cure. C’è di tutto nel «Direttorio per la
celebrazione e la pastorale dei sacramenti» firmato dall’arcivescovo Giuseppe Molinari. Un vastissimo
campionario di norme canoniche che non mancherà di suscitare dibattito tra i fedeli.
BATTESIMO. Secondo quanto contenuto nel Direttorio, la richiesta del sacramento va fatta in forma scritta
da parte dei genitori del battezzando. I padrini, scelti dai genitori col consenso del parroco, devono avere
ricevuto battesimo, comunione e cresima, aver compiuto 16 anni e condurre una vita «conforme alla fede».
Niente battesimi nelle solennità natalizie («tantomeno durante la messa della Notte di Natale»), nelle
domeniche di Quaresima e di Avvento. Niente battesimi, poi, nelle basiliche, nelle rettorie, o in altra chiesa
scelta «per motivi devozionistici o sentimentali».
PRIMA COMUNIONE. Nel ricordare l’importanza della preparazione ai sacramenti, con un itinerario affidato
alle cure di parroco e catechisti in armonia con genitori e bambini, si sottolinea che «è opportuno mantenere
l’uso della tunica bianca per tutti i bambini». Occorrono 2 anni di catechismo prima di ricevere il sacramento.
CRESIMA. «Si faccia attenzione», avverte Molinari, «a non sovraccaricare la liturgia di azioni o gesti poco
confacenti alla serietà e limpidezza del rito. I canti non si sovrappongano al rito allungandolo a dismisura. Si
eviti di presentare all’offertorio simboli originali o stravaganti». Non può fare da padrino chi non ha la
cresima.
MATRIMONIO. Secondo il Direttorio distribuito ieri ai parroci, non va bene che siano gli sposi a «proclamare
le letture». Inoltre, «musiche e canti non siano occasioni di distrazione e di esibizionismi. Non si permettano
canti di solisti pagati e neppure esecuzioni di orchestre d’archi o altra musica da concerto. Gli sposi
devolvano ai poveri almeno quanto si risparmia evitando il superfluo».
FESTE PATRONALI. Giro di vite sulle processioni nelle feste patronali, la gran parte delle quali si concentra
nel periodo estivo. Parole d’ordine: «Unità e uniformità». Durante le processioni «non è lecito attaccare
denari alla statua, che non può essere messa all’asta e trasportata dai migliori offerenti; vietato raccogliere
offerte; proibiti gli spari». Proibito portare altre statue al di fuori di quella del santo festeggiato. Le processioni
non devono durare più di due ore. Vietati «gli spettacoli leggeri o di altro tipo che non diano garanzia nei
contenuti, nel linguaggio, nell’abbigliamento, nell’organizzazione per rispetto del decoro e della dignità che
una festa religiosa richiede».