orientarsi: approfondimenti - LICEO del COSSATESE e VALLE
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orientarsi: approfondimenti - LICEO del COSSATESE e VALLE
Spec. Orientamento Liceo Cossatese e Vallestrona LA RAGNATELA I l percorso di Orientamento è complesso, ma Internet vi offre molte risorse. Il sito planyourfuture.eu vi può dare una mano: è un progetto di orientamento dove sono presenti infografiche informative su vari temi, videointerviste di chi è già nel mondo del lavoro e racconta il suo percorso, e schede didattiche scaricabili. Fra le infografiche più interessanti e utili c’è quella sull’orientamento universitario, “Come scegliere l’università in 8 mosse” che vi proponiamo. 1) Analizza le tue capacità e ambizioni personali Valutare con oggettività le proprie capacità e i propri limiti permette di escludere a priori molte opzioni. Il primo passo è quello di sperimentare alcuni test attitudinali e di autovalutazione che ti possono aiutare nel percorso di scelta. Il sito AlmaOrièntati.it è un'importante occasione per documentarsi e sperimentare le proprie attitudini di base perché contiene diversi test. 2) Informati sul funzionamento dell’università Ci sono differenze nei corsi di laurea triennale, magistrale, a ciclo unico e specializzazioni, e diverse sono le rispettive durate. Ci sono però altri percorsi post diploma da prendere in considerazione, come le accademie di formazione artistica e musicale, le scuole superiori per mediatori linguistici e gli istituti tecnici superiori. 3) Informati sul mondo del lavoro Viene illustrato il mercato del lavoro in Italia, quanti ingressi vi sono annualmente, quante uscite e quante disoccupazioni, le professioni più richieste (al primo posto c’è il cameriere) e le assunzioni regione per regione (per prima c’è la Valle d’Aosta e all’ultimo la Lombardia). 4) Crea una lista dei corsi di laurea che ti interessano E’ utile fare una lista dei corsi di laurea, valutare di ciascuna alternativa sia i pro che i contro e il percorso formativo: durata, esami ed eventuali tirocini in Italia e all’estero. Per iniziare, bisogna capire in quale di queste aree sei più interessato: area sanitaria, area scientifica, area sociale e umanistica. Per approfondire viene consigliato di consultare il sito YouLaurea.it che ti permette di verificare in quali atenei italiani vengono organizzati i corsi e il sito Universitaly.it, che permette di ricercare informazioni su atenei con criteri geografici oppure per corso di laurea. 5) Ricerca le informazioni Recuperare informazioni direttamente da chi sta frequentando un determinato percorso di studi non è più una missione impossibile: Forum degli studenti, gruppi sui social network, siti delle associazioni studentesche, consentono di recuperare contributi e testimonianze importanti. Altra importante fonte di informazioni sono gli Open Day appositamente dedicati alle matricole universitarie che consentono di entrare nelle sedi universitarie, seguire lezioni e seminari, parlare con docenti e studenti, simulare le prove d'ingresso e raccogliere informazioni. 6) Informati sulle modalità di accesso: Gioca d’anticipo e progetta un piano B Avere le idee chiare sul percorso di studi da intraprendere permette di arrivare preparati alle procedure di accesso al mondo universitario. Alcuni atenei pongono un limite al numero di nuovi studenti che si possono pre-iscrivere, mentre altri corsi prevedono un test di verifica delle competenze minime all’ingresso. Inoltre ci sono i corsi di laurea a numero chiuso, determinato a livello nazionale per i quali il Ministero indice dei test di Ammissione. I consigli sono due: studiare e allenarsi il più possibile per il test e pensare a una seconda alternativa in caso di esito negativo della prova. 7) Guarda al futuro: Dalla scelta dell’università dipende parte del futuro. Bisogna capire i possibili sbocchi professionali e capire se una volta finito il percorso di studi avremo la possibilità di entrare nel mercato del lavoro e dopo quanto tempo. Il sito Almalaurea ti permette di selezionare il tipo di corso, gli anni dalla laurea, l’Ateneo, i Dipartimenti e le classi di laurea e verificarne l’andamento storico dell’occupazione degli studenti dopo i diversi percorsi. 8) Valuta i costi: Se fatti bene i conti a volte tornano Studiare costa e le spese sono molte: dall’iscrizione ai libri di testo, dai trasporti all’eventuale soggiorno in una città diversa dalla propria. E’ necessario “fare due conti”: insieme alla famiglia e capire il budget a disposizione. Roberta 2 A Speciale Orientamento ntonio Silvio Calò, professore di Storia e Filosofia al liceo di Treviso, ha auto pubblicato il proprio libro “Consigli per l’orientamento universitario”. Questo personaggio ha dunque il merito di averci fornito con la sua stessa storia un ponte tra i due argomenti principali di questo numero, ovvero il self publishing e l’orientamento post-scolastico. Il signor Calò è un personaggio eclettico la cui figura si collega anche con quello che è stato il filo conduttore di tutto il numero precedente: l’immigrazione. Antonio, infatti, oltre ad aver pubblicato in modo autonomo su Amazon il suo libro sull’orientamento post – scolastico, di cui tra poco analizzeremo i punti focali, ha scelto di ospitare sei profughi in casa sua. Il professore, insieme a sua moglie e al loro quarto figlio, dice di non sentirsi un eroe o un salvatore nell’aver offerto ospitalità a quei ragazzi, tutti con meno di trent’anni e provenienti da Nigeria, Ghana e Namibia. Il suo gesto, a suo dire, è stata una risposta ad un’istanza della sua coscienza civile (e cristiana) che non gli ha permesso di restare indifferente. Forse sono stati anche il suo senso civico particolarmente spiccato, questa moralità altissima e questo altruismo che ci hanno sensibilizzato nei confronti di questo personaggio veramente particolare. Ma ad interessarci particolarmente, in questo momento, è “l’Antonio scrittore ed orientatore”. Il professore è infatti anche un orientatore, figura professionale assente nel nostro territorio ma che, a suo dire, ha una particolare rilevanza nella scelta del percorso, universitario o meno, che ciascuno di noi deciderà di intraprendere. Nel suo libro, che egli definisce “racconto” di un’esperienza di ormai quindici anni, costituita da analisi, domande, risposte e soprattutto colloqui tra lui e i molti ragazzi che ha assistito nella loro scelta, Antonio parla di orientamento post diploma abbracciando tutte le opportunità possibili: questo è il tema che mi ha maggiormente affascinata e colpita del suo lavoro. Per la prima volta, infatti, ho sentito dire ad un professore che la scelta giusta per un liceale non è necessariamente l’università. Il professore descrive e analizza diverse opportunità, e non manca mai di rimarcare come sia utile, se non indispensabile, che i ragazzi le valutino tutte e, possibilmente, le provino anche. E soprattutto, come spesso dimentichiamo, sottolinea Lei e lui a letto. Lei: "Mi sta tornando una certa voglia...". Lui: " Domattina cerchiamo un dermatologo!". che quella post diploma è una scelta che può potenzialmente influenzare tutto il nostro futuro lavorativo e non solo. Circa questi due argomenti, Antonio propone due paragoni molto semplici ma, a mio parere, molto chiari. 1) Ognuno di noi possiede delle potenzialità specifiche, e ha bisogno di trovare il settore in cui applicarle perché esse diano i loro frutti. Così come ogni pianta ha le sue caratteristiche e necessità di un terreno idoneo per crescere al meglio. 2) Il ragionamento corretto da fare è che alla fine delle scuole superiore tutti gli studenti possano avere davanti a sé tutte queste opzioni: andare a lavorare, per un certo periodo o in modo definitivo; andare a fare un periodo di volontariato; passare un periodo medio-lungo all’estero per imparare bene una lingua e confrontarsi con una realtà nuova e differente da quella usuale; scegliere subito il percorso universitario; frequentare dei corsi singoli all’università. E, ovviamente, tendendo presente che nessuna delle scelte esclude le altre, anzi, più esperienze facciamo, più la decisione che prenderemo alla fine sarà veramente una scelta. Allo stesso modo, quando andiamo in un ristorante che conosciamo, scegliamo quasi sempre il solito piatto, per essere sicuri che ci piaccia. Ma abbiamo questa certezza solo perché abbiamo assaggiato molte volte quel piatto e altrettante volte ne abbiamo assaggiati di diversi, per poter arrivare ad una decisione consapevole. Spero che questi due esempi siano stati chiari per voi quanto lo sono stati per me, quando ho letto queste parole. L’analisi che fa Antonio delle diverse opportunità è chiara, concreta e approfondita; motivo per cui consiglio a tutti di leggere il suo libro, un centinaio di pagine davvero illuminanti. Nelle prossime pagine, comunque, forniremo un sunto dei punti principali analizzati dal professore di cui voglio citare ancora una frase: “Non importa quanto tempo richiederà compiere la nostra scelta, perché sarà più importante scegliere bene e intraprendere il nostro percorso convinti e con la giusta determinazione, che non trovarsi nei tanti non-luoghi della vita, dove il tempo passa senza senso”. N el suo libro, il professore individua sette tappe fonda- 2 Per gli studenti dell’ultimo anno la possibilità di andare a mentali da conseguire per portare avanti un serio visitare direttamente le Università percorso di orientamento. Per noi, sprovvisti di un orientatore, queste tappe diventano sei e sono: 3 Per gli studenti del triennio, promuovere una serie di incontri con ex studenti che si sono realizzati nelle diverse professioni 1 Un’informazione generale del mondo universitario da parte o che stanno compiendo un percorso universitario. Riguardo questo terzo punto, nelle scorse settimane la scuola dell’istituto di appartenenza si è messa in contatto con molti ex alunni per creare una rete La Ragnatela 3 La castità è una forma di avarizia. Speciale Orientamento emergere passioni e interessi, a conoscersi e ad avviare un serio confronto con il mondo universitario visto come luogo di formazione personale di aiuto per tutti gli attuali maturandi o, più genericamente, gli studenti del triennio che necessitano di aiuto per l’orientamento. Nelle pagine seguenti trovate il risultato di quel lavoro. 6 Sempre per gli studenti del terzo e quarto anno s’invitano le scuole di appartenenza ad organizzare durante le estati degli stage presso istituzioni, enti, aziende private e pubbliche. In invito raccolto dalla Riforma visto che ora tutti gli studenti devono svolgere almeno 200 ore di alternanza scuola-lavoro. 4 Per gli studenti orientati verso un futuro nelle professioni, organizzare un ciclo di incontri con un consulente del lavoro per iniziare a prendere dimestichezza con il mondo lavorativo, imparare a strutturare un CV (curriculum vitae) ecc 5 Per gli studenti del terzo anno e del quarto anno si consiglia un approccio alla discipline adatto a far Alice “ Un altro test interessante è quello proposto dall’Università “La Sapienza” di Roma all’indirizzo http://www.conosci-te- Poche idee e ben confuse”. Questa è la riposta più frequente tra gli studenti liceali del triennio alla domanda “Hai già un’idea su che facoltà frequentare all’università?” Esclusi i pochi prescelti che sanno già che faranno medicina, veterinaria piuttosto che giurisprudenza, per moltissimi ragazzi la scelta dell’università è una delle questioni più insidiose da affrontare. Un quinto dei giovani che si iscrive all’università si ritira dopo il primo anno o cambia indirizzo a causa di un orientamento poco efficace e approssimativo. Dunque cosa si può fare per cercare di comprendere meglio il complesso sistema universitario e chiarire i tanti dubbi? stesso.it/index.asp Il sistema è simili a quello precedente. C’è da fare una registrazione e poi bisogna rispondere a oltre 200 domande (calcolate una mezz’ora). Il vantaggio è che i risultati, che vi arriveranno immediatamente all’indirizzo che avrete indicato, sono abbastanza facili da leggere. Una pagina, con un grafico di facile comprensione, indica il vostro orientamento professionale. Il Ministero dell’istruzione italiano propone un test d’orientamento gratuito da svolgere online (http://www.istruzione.it/ orientamento/), gestito dal servizio di orientamento Alma Laurea. Si tratta di un percorso in quattro tappe con l’obiettivo di: individuare i punti di forza, verificare le conoscenze su alcune caratteristiche del sistema universitario, fornire corsi di laurea in base alla materie che più piacciono ed infine valutare le aspirazioni lavorative. Un’altra, del tutto simile, indica invece il vostro orientamento rispetto agli studi. Un ultimo grafico illustra le caratteristiche della vostra personalità che però sono anche illustrate in modo più dettagliato in una scheda a parte. E’ interessante perché permette di farsi una prima idea sia sulle proprie attitudini, sia sui propri punti forti e sui propri punti deboli. Dopo aver inserito i dati personali, selezionato le caratteristiche che più ti si addicono, graduato le materie preferite e risposto ad alcune domande, viene elaborato un dettagliato e completo profilo personale. Sul web questo tipo di attività sono molto diffuse (occhio che alcune sono a pagamento) ma sono un aiuto indicativo. La scelta deve essere effettuata, a mio parere, responsabilmente e in modo personale, scegliendo ciò che più piace e soddisfa i I risultati del test, che rimangono consultabili online, permetto- propri interessi. no di ricevere moltissime informazioni sull’argomento, però Dunque, buona fortuna a tutti per la decisione, in particolare ai presentano il difetto di essere dispersivi e poco focalizzati. ragazzi di quinta, che dopo aver superato il traguardo della Non fornisce una risposta specifica e immediata, ma molti dati maturità, vedranno realizzarsi la loro scelta universitaria. che non chiariscono al meglio le idee. Il test è breve, richiede 15 minuti di tempo e alla fine, ognuno viene identificato con un animaletto, che presenta le proprie caratteristiche e gli aspetti personali (io sono una formica ambiziosa). Francesca La Ragnatela 4 Speciale Orientamento E 2. Mi ha aiutato a scegliere la mia strada esclusivamente la passione per lo sport e la speranza di poter contribuire alla crescita dei miei futuri alunni tramite i sani principi sportivi. 3. Rifarei questa scelta a condizione di poter ritrovare gli alunni che hanno frequentato il Liceo Cossato prima, e l'I.I.S. Cossatese e Valle Strona poi: il rapporto umano instaurato in tutti questi anni con loro. E’ una cosa che porterò per sempre nel mio cuore. 4. Un consiglio "post diploma" è quello di non ascoltare i consigli di insegnanti, genitori, adulti in genere, ma di dar retta al proprio animo, alle proprie passioni, indipendentemente alle future “loro” i prof. quando e come hanno scelto di diventare quello che sono? Quattro domande e tante risposte, molte interessanti perché qualcuno, più di altri, ha raccontato un pezzo della propria storia. Ecco le domande 1) Quando ha scelto cosa voleva fare “da grande”? 2) Cosa o chi l’ha aiutata maggiormente a decidere la sua strada? 3) Se potesse tornare indietro rifarebbe questa scelta? 4) Un consiglio per i nostri maturandi? prof.ssa FEDERICI 1) La scelta del corso universitario da seguire l'ho fatta durante l'ultimo anno delle superiori, negli anni precedenti mi era molto chiaro quali percorsi non mi interessassero ma ero ancora molto confusa su quale indirizzo scientifico mi piacesse davvero. Mi sono iscritta a biologia con la convinzione di dedicarmi alla ricerca e poi invece sono diventata un'insegnante. 2) I miei genitori mi hanno sempre sostenuta ma non sono mai intervenuti ad influenzare le mie scelte. Entrambi erano convinti che dovessi seguire le mie predisposizioni per poter fare un lavoro che mi piacesse. 3) Dopo tanti anni di lavoro e diversi cambiamenti posso dire che ho fatto le scelte giuste e rifarei tutto da capo. Sicuramente, visto con gli occhi di un adulto, eviterei alcuni errori di percorso e migliorerei la metodologia di studio. 4) Dalla mia esperienza posso dire che tante ore di studio continuato sono meno proficue di blocchi di qualche ora inframmezzati da attività sportive anche all'aria aperta. L'importate e' credere in quello che si fa e non mollare fino al raggiungimento dell'obiettivo. Il mio dottore mi ha detto di smettere di bere, fumare e fare sesso. Allora anche se a malincuore, ho cambiato dottore. prospettive di lavoro. prof.ssa BENANCHIETTI 1) Al termine del liceo 2) Mi ha fatto avvicinare un’amica cara, che mi ha suggerito cosa scegliere e capire il mondo culturale3) Da un certo punto di vista, sceglierei di dedicarmi al restauro di opere d’arte. Da un altro invece, rifarei la medesima scelta senza dubbi in quanto mi è piaciuta molto prof.ssa POZZALI 1-2) Mi ha sempre interessato la professione insegnante come del resto moltissime altre professioni (archeologo, medico, astro fisico....) ed alla fine quella più realizzabile mi è sembrata quella di insegnante. 3) Se tornassi in dietro mi piacerebbe iscrivermi alla facoltà di medicina. 4) Poiché il mercato del lavoro richiede per lo più competenze ingegneristiche e gestionali consiglierei di orientarsi in questa direzione, ma se proprio queste scelte non rientrano nelle vostre corde, scegliete la facoltà che vi più vi piace perché alla fine è prof.ssa.VAGLIO 1) Quando ho scelto filosofia non avevo ben chiaro cosa fare da importante studiare con passione, perché solo così si possono ottenere i risultati migliori. grande, ho seguito la mia passione. 2) Hai miei tempi non vi era un orientamento nelle scuole, pertanto mi ha aiutato il fatto di aver già fatto filosofia e di essermi prof.ssa NEGRI 1) Nella vita o sei tu che scegli o sono gli altri che scelgono per appassionata a quella materia. 3) Penso che rifarei quella scelta, ma dedicandomi interamente te, nella mia spesso gli altri hanno scelto per me. Sia alle supealla ricerca, cosa consigliatami dai professori della mia facoltà, riori sia successivamente ho lasciato che gli altri scegliessero per me adattandomi ad ogni tipo di situazione. Avrei desiderato ma che non ho potuto effettuare per motivi familiari. 4) Nelle vostre scelte, non ragionate "sul mercato" , ma sulle insegnare e fare la maestra, mia mamma lo era, ma lei mi impedì di farlo, perché lei viveva questa situazione con molto affanno. vostre passioni! Ero l’ultima di tre figlie e io dovevo diventare geometra e portare avanti le attività di famiglia. Ho studiato geometri e, anche se prof BERTOLINI 1. Ho scelto " cosa volevo fare da grande" all'inizio del quinto non mi piaceva quello che studiavo, sono arrivata alla fine del percorso e mi sono diplomata con la lode. Finito il percorso anno delle scuole medie superiori. La Ragnatela 5 Speciale Orientamento Cosa fa l'albero maestro su un veliero? Spiega le vele agli altri. studio oncologico. In quel periodo dovetti anche occuparmi dell’attività di mio padre, ma riuscii ugualmente a laurearmi perché non mollai mai gli studi universitari. Questa situazione però condizionò la mia entrata nel mondo del lavoro, in quanto persi i contatti con la mia Università. La perdita di mio padre inoltre mi privò del mio fondamentale punto di riferimento e mi lasciò completamente svuotata, senza progetti o ambizioni. Sapevo solo che non volevo fare l’insegnante a nessun costo, tuttavia all’inizio accettai una supplenza di qualche ora all’alberghiero di Varallo, per guadagnare qualcosina, dato che lo studio professionale presso cui avevo iniziato un tirocinio non mi pagava. Fu in quel periodo che, incoraggiata dalla segreteria della scuola, mi iscrissi, più per compiacimento che per convinzione, al concorso per fare il docente. Dopo qualche mese, realizzai il mio sogno e trovai lavoro come controller in un’azienda. In quel momento, però, il mio lavoro non era molto conosciuto e diffuso nel Biellese, poiché le aziende, di tipo padronale, non credevano molto nella sua utilità e, infatti, ottenni poche soddisfazioni. Dopo due anni in azienda, quando iniziai a capire che difficilmente avrei avuto un futuro se fossi rimasta nell’azienda che mi aveva assunto, con grande stupore, ricevetti la lettera di immissione in ruolo. All’epoca dovevo sposarmi, il mio ragazzo e mia madre insistevano affinchè scegliessi la scuola, secondo loro una professione più adatta ad una donna, e così feci anche se, allora, fu una decisione sofferta. In seguito, mi accorsi di essere stata baciata dalla fortuna, avevo fatto di tutto per non fare l’insegnante e invece mi accorsi che era il lavoro più bello che avessi potuto fare. A 46 anni, con i figli grandi, ho poi deciso di rimettermi in gioco e affrontare il concorso da preside. 3 ) Per quanto riguarda la professione docente sicuramente la rifarei, con tutte le ansie che hanno patito i miei ex colleghi, in particolare per quanto riguarda la partecipazione al concorso! Non so se rifarei la scelta del DS perché la qualità della mia vita è notevolmente peggiorata 4) Non è facile dare consigli, sicuramente seguite il cuore e le vostre attitudini. Provate a fare ciò che vi piace fare e non rinunciate ai vostri sogni. Il lavoro è un aspetto fondamentale nella vita di un individuo e a volte può essere più importante del matrimonio. Sicuramente, all’inizio , bisogna accontentarsi e adattarsi a fare tutto, ma se si avrà pazienza, prima o poi si otterranDS Tiziana TAMBURELLI 1) Sapevo cosa non volevo fare: non avrei mai fatto la commer- no soddisfazioni. Con il tempo, poi, speriamo che migliori anche cialista, per questioni familiari. Mio padre a causa di un com- la situazione economica del nostro paese! mercialista incompetente fu vittima di un brutto episodio con il fisco e vedendolo molto abbattuto ho un po’ odiato questa categoria. 2) Avendo frequentato l’università Bocconi avevo in mente di proseguire con l’economia aziendale, volevo diventare manager ma in quel periodo i miei si ammalarono e dovetti seguirli e stare accanto a loro, portammo addirittura mio padre in Francia in un volevo iscrivermi a lettere e filosofia: io volevo insegnare! Dopo la maturità ho compiuto la prima scelta “personale” e non sono andata al lavoro sicuro nella ditta della mia famiglia. Così ho iniziato a fare dei concorsi e ho vinto quello di geometra di cantiere: il mio ufficio era Milano e dovevo andare a lavorare al Sud. Una volta sposata mi sono iscritta all’università per conseguire il diploma di laurea in erboristeria, ma anche qui non avevo scelto io (mio marito ha una farmacia). Avevo già figli e non volevo più girare l’Italia e dopo dei problemi di famiglia ho rivalutato l’importanza dei valori di tutte le cose che avevo davanti agli occhi. Avevo deciso di diventare mamma a tempo pieno però è stata una scelta sofferta: non volevo fare solo la mamma, volevo anche lavorare! Ho fatto anche l’animatrice e la catechista, era il mio modo di stare a contatto con i giovani, ma la mia vita non doveva essere solo casa-chiesafamiglia. In quel periodo avevo fatto dei corsi di teologia e per curiosità a 40 anni mi ero iscritta a questa facoltà, così ho incominciato ha dare esami e ho preso la laurea, inoltre ho preso specializzazioni in didattica e psicopedagogia. Provando a lavorare in alcune scuole ho scoperto che volevo davvero fare questo lavoro, io volevo fare l’insegnante ed a 50 anni che ho scelto cosa volevo fare della mia vita. Lo dico con molto orgoglio perché a 50 anni una donna si sente invecchiare e io stavo invece iniziando a vivere. 2) Mi ha condizionato molto la determinazione e il fatto di aver lasciato scegliere gli altri, avrei dovuto seguire il mio sogno fin da subito! 3) Non lo so, perché quando io ero giovane non avrei mai pensato di fare questo lavoro perché ero molto lontana dalla fede. La scelta che ho fatto la devo alla vera conversione che ho avuto. 4) Il mio consiglio è di non dimenticare mai i propri sogni e di perseguirli a tutti i costi, con le fatiche e con l’impegno tutto si può realizzare. Vi auguro che siate voi a scegliere e che non vi lasciate spaventare dal fatto di dover studiare ancora dopo la quinta, può capitare di non volere andare avanti ma è soltanto grazie alla conoscenza che vedremo realizzati i nostri sogni. Scegliete subito, non prendetevi l’anno sabbatico, iniziare a lavorare, si, può essere un aiuto ma si può lavorare e studiare. Non aspettate e non lasciate che il tempo porti via i vostri sogni. La Ragnatela 6 Se fossi, se avessi e se potessi erano tre fessi che giravano per il mondo. Speciale Orientamento Aosta Biella Milano Psicologia: Perazzo Carola, Pillon Valeria Amministrazione Aziendale: Amico Matteo, Di Giusto Beatrice, Stabile Tiffany Alison Scienze dei beni culturali: Polla Federica Scienze linguistiche: Barberis Organista Carolina, Rosso Roberta, De Bei Federica Lingue e Turismo: Rizzo Sara, Esposito Sara, Brocca Federica Scienze Naturali: Bazzano Greta Accademia delle belle arti: Bordignon Simona Scuola di cinema: Bucciella Marta Castellanza Fisioterapia: Ravetto Annachiara Business: Nardone Livia Giurisprudenza: Boggio Sola Sabrina, Salono Giulia Novara: ni Federica, Esposito Arianna Ingenieria Informatica: Selaris Mirko Accademia delle belle arti: Delmastro Corinne Fisioterapia: Secco Luca , Ferrero Valentina, Buccella Vittoria IULM: Pozzati Pietro, Gioia Elisa, Babbo Valentina Biotecnologie: Coda Canun Alessia Ostetricia: Fangazio Margherita CTF: Bovo Martina Scienze del Farmaco: Berteletti Mattia Farmacia e Infermieristica: Pace Cristina, Panuccio Elena, Mazzole- Menagement per arte, comunicazione e coltura: Piga Elisa Scienze linguistiche e letterature straniere: Vercellotti Anna Scienze umanistiche/dell’educazione: Bocca Ozino Helena,Marvulli Federica, Montà Chiara Clara Padova Medicina e chirurgia: Prolin Elisa Pavia Psicologia: Mazzon Teresa Venezia Ca’ Foscari: Di Biase Claudia, Marchioni Cecilia Lingue: Mazza Martina Torino Business: Rondi Giacomo, Schiavinato Francesco CTF: Sette Edoardo Design e comunicazione: Giesen Sofia, Paracchini Matteo, Valli Vanessa, Vaudano Laura, Educazione professionale: Meucci Francesca Fisica: Azeglio Simone, Rapisarda Luca Lingue: Rizzo Sara, Ovio Rachele, Garbaccio Serena Medicina: Pesce Andrea Francesca, Poletti Marco, Ronarolo Margherita, Nicola Chiara Igiene dentale: Boggian Serena Ingegneria: De Rocco Elisabetta, Ianni Marta, De Pietra Martina, Manacorda Patrik, Comoli Gaia Sofia, Del Vecchio Filippo, Pizzato Chiara, Aita Susanna, Nasi Jacopo, Morani Michele Filosia e comunicazione: Carà Veronica, Vanzo Gaia Politecnico: Corona Serena, Detratti Davide, Guala Matteo, El Mostachrik Sanaa, Malesevic Gorana, Diego Gibello Foglio, Giesen Sofia Scienze dell’educazione e della formazione: Montà Chiara Clara , Meucci Francesca ICOM: Mattotea Elisabetta Vercelli Scienze Naturali: Bortolot Mariana, Gianadda Serena, Rosso Andrea, Bazzano Greta Pisa Medicina: Costenaro Mattia Scienze Biologiche: Piccaluga Riccardo Scienze Politiche: Carollo Carlo, Brocca Pietro Scienze e tecnologie agrarie: Merlo Elisa Storia: Strobino Matteo Lettere: Gronda Bertolino Eleonora Matematica: Cerutti Giacomo, Sola Elisabetta, Tonanzi Eugenio Colombia Ciencias exactas: Comoglio Lorenzo Londra Fisica e Filosofia: Azzoni Susanna Genetica: Pistono Alice Pechino Lingua e cultura Asia e Arica: Retegno Martina 7 Speciale Orientamento La maggior parte delle persone crede di pensare, mentre in realtà organizza semplicemente i propri pregiudizi. I l progetto di Orientamento per le terze quarte e quinte pre- Tutti sono disponibili ad essere contattati via facebook. Chi ha vedeva la creazione di una rete di ex studenti. indicato un altro mezzo (email o telefonino) è segnato con un asterisco. Chiedendo al responsabile per l’orientamento si L’invito è stato rivolto a tutti gli ex studenti degli ultimi tre avranno le informazioni per il contatto. anni iscritti allo spazio Facebook de “Laragnatela” e oltre 100 hanno risposto dando la propria disponibilità ad essere contat- Ecco qui di fianco chi sono, dove sono e le facoltà che fretati per fornire consigli sulla Facoltà frequentata e sugli aspetti quentano. Il loro elenco sarà reso disponibile anche nel sito. positivi e negativi della sede scelta. L re con i docenti referenti delle Facoltà/Dipartimenti che ospitano gli studenti i contenuti dei singoli progetti di tirocinio formativo. Gli studenti che partecipano agli stage hanno inoltre la possibilità di accedere alle mense universitarie, potendo così usufruire di pasti a prezzo agevolato. Tutte le info su: http:// cor.unipv.eu/site/home/ orientamento-alla-scelta/ proposte-per-gli-studenti/ articolo410001631.html ’anno scolastico sta giungendo al termine, e si avvicinano le vacanze estive. Finiti gli impegni scolastici, in questo periodo ci possiamo dedicare a ciò che più ci piace, ma il tempo a disposizione è veramente tanto, perciò perché non riservarne una piccola parte a qualcosa di più serio, come il nostro futuro? Ci siamo informati per voi sulle iniziative delle Università del nostro territorio per questo periodo. Oltre a giornate in sede e saloni di orientamento (offerti da tutte), alcune università offrono la possibilità di fare veri e propri stage, campus estivi in cui per tempi più o meno lunghi ci si accosta alla realtà della facoltà che interessa. Università degli Studi di Torino: per ogni indirizzo, questa Università offre differenti iniziative. In particolare, sono disponibili campus estivi per i seguenti indirizzi: scuola di agraria e medicina veterinaria (da richiedere entro il 30 aprile), medicina, biotecnologie scienze giuridichepolitiche-economico/sociali, scienza e tecnologia del farmaco, Ecco quali sono. fisica, matematica, scienze naturali e scienze biologiche. Per le Università Commerciale L. Bocconi Milano: offre agli informazioni e i contatti relativi a ciascun indirizzo, consiglio di studenti che frequentano il quarto anno di Scuola Superiore la guardare sul sito: http://www.unito.it/didattica/orientamento/ possibilità di prendere parte a una sessione di selezione antici- porte-aperte-e-catalogo-attivita-di-orientamento pata che consiste in due giorni di orientamento (lezioni in Ma molte università italiane propongono un’offerta simile, che aula, attività di gruppo) con i docenti Bocconi. viene presentata nei siti con nomi più o meno fantasiosi: a Il requisito richiesto per i candidati che intendono partecipare Padova li chiamano “Summer week” (http://www.unipd.it/ è di aver conseguito al termine del 3° o 4° anno di scuola summer-week), a Trento “Orienta Estate” (http:// superiore una media complessiva almeno pari a 8/10 orienta.unitn.it/come-scegliere/4/eventi-di-orientamento) (considerando i voti finali di 6 materie: italiano, storia, matematica, inglese e 2 materie a scelta). Le domande di parteci- mentre a Venezia “Orientarsi sotto il sole”. Bella e strutturata pazione saranno aperte dal 16 marzo al 19 maggio 2016. in modo intelligente la proposta di Trieste (http:// Maggiori informazioni disponibili scrivendo su: http:// www2.units.it/sportellolavoro/moduli_formativi/) info.unibocconi.it/mail/index.php Se si è interessati basta partire dai siti orientamento della Università degli studi di Pavia: offre anch’essa a studenti università, magari dando anche un colpo di telefono per ottedel penultimo anno delle scuole superiori la possibilità di vivere direttamente un’esperienza in Università. Per aderire, la nere precisazioni. A voi l’iniziativa. scuola deve sottoscrivere una “lettera di adesione”, disponibile sul sito. La Scuola dovrà preventivamente verificare la disponibilità di posti presso la struttura universitaria prescelta (visto che gli stage hanno posti limitati), dopodiché dovrà concorda- La Ragnatela Alberto 8 Speciale Orientamento Il salone dell’Orientamento di Biella è stato interessante, ma qualche volta gli operatori sembravano essere lì più per distribuire opuscoli e materiali che per fornire informazioni. Interrogati su aspetti specifici dei corsi e del funzionamento degli atenei restavano un po’ perplessi e rimandavano a siti e open day. Ma, a parte gli open day che sono inevitabilmente impostati per convincere i futuri iscritti, i servizi di orientamento delle Università funzionano davvero? Sono a disposizione dello studente dubbioso e incerto? Abbiamo provato a fingerci uno studente pieno di dubbi, abbiamo telefonato ai centralini dei servizi di orientamento di alcune Università dell’Italia Nord—Occidentale e chiesto se potevamo essere aiutati nel dipanare i nostri dubbi attraverso il colloquio con un esperto (psicologo o counsellor). Senza occhiali Arisa è proprio carina. Poi appena li trovo vi dico meglio. UN. DEL PIEMONTE ORIENTALE Telefono 0161261527 Offre colloqui di orientamento e consulenza per il bilancio delle competenze. Organizza inoltre incontri a tu per tu con gli studenti universitari. Si possono avere maggiori informazioni attraverso mail ([email protected]), telefono UNIVERSITA’ DEGLI STUDI PAVIA Telefono 0382984697 Offre servizi di consulenza individuale o per piccoli gruppi con psicologi ed esperti dell'orientamento. Si può prenotare un colloquio telefonando al o via e-mail: ([email protected]). Ecco com’è andata. STATALE MILANO UNIVERSITA’ DEGLI STUDI GENOVA Telefono contattato: 800188128 Telefono 010202099690 Risponde una persona che capisce al volo la richiesta e fornisce informazioni puntali: il servizio c’è ed è disponibile. L’Università consente un colloquio gratuito con uno psicologo, da prenotare al numero 0250312113. Si possono prenotare colloqui individuali di orientamento per approfondire tutti gli aspetti che riguardano la scelta del corso di studio. Per prenotare ci si può recare in sede, oppure telefonare o mandare una mail MILANO BICOCCA ([email protected]). Telefono contattato: 0264486448 Una voce giovane e gentile ci risponde che l’Università dispone del servizio. E’ possibile richiedere un colloquio con uno psicologo inviando una email all’indirizzo [email protected] UNIVERSITA’ COMMERCIALE BOCCONI (privata) Telefono 0258365820 Offre incontri in sede con studenti tutor presso l'ufficio di orientamento dell'Univer- sità. Si può prenotare telefonando. UNIVERSITA’ DELLA VALLE D’AOSTA POLITECNICO TORINO Telefono contattato: 0165066700 Chi risponde non capisce bene la richiesta e non si dimostra particolarmente informato. Alla fine propone un colloquio con del personale dell’Università per spiegare i corsi di studio presenti nell’Ateneo. Non è quello che avevamo chiesto. Telefono 0110906254 Ha un ufficio dedicato all'orientamento. Oltre a recarsi in sede, lo si può contattare via mail ([email protected]), o skype (orientapolito), fissando l'appuntamento via mail. La Ragnatela CITTA’ STUDI BIELLA Telefono 0158551052 9 Speciale Orientamento L "Mi rifiuto" disse il netturbino. e ricerche degli ultimi anni parlano chiaro, studiare all’estero conviene. Gli Universitari che hanno frequentato, grazie al progetto Erasmus, un periodo di studi accademici all’estero non solo imparano meglio una lingua, ma trovano lavoro prima e di un livello migliore di quelli che sono rimasti sempre in Italia. Questo perché andarsene aiuta il giovane a sviluppare abilità e competenze oggi molto richieste nel mondo del lavoro: crescono abilità nel risolvere i problemi, fiducia in sé stessi, determinazione nel prendere decisioni. dal paese ospitante per i propri studenti, ci siamo chiesti quanto fosse praticabile, sia come costi, sia come difficoltà con la lingua, una scelta di questo tipo. S non solo per la retta universitaria, che arriva fino a £10.000, ma anche per il costo della vita, che è molto elevato. Lo ammettiamo, abbiamo sparato al bersaglio grosso, così abbiamo inviato lettere alle migliori università d’Europa, che magari hanno dei criteri un pelino più selettivi delle altre. Ad esempio quella di St Andrews chiede 20.000 € l’anno (più o meno): forse il fatto di essere stata frequentata da personaggi del calibro del Principe di Galles la rende un po’ esclusiva. Però abbiamo anche visto che puntando Del resto era noto che viaggiare non allarga solo le cono- su obiettivi meno esagerati la strada diventa più percorribiscenze, ma apre la mente. E allora perché non arrischiare le, spesso davvero interessante. un passo un po’ più coraggioso e puntare a fare tutto un Abbiamo cercato di proporre il confronto con un ateneo percorso universitario all’estero? simile in Italia, per avere un termine di paragone su prezzi Visto che per le leggi dell’Unione Europea un giovane può e offerta formativa. Ecco cosa abbiamo trovato. frequentare l’Università dove vuole, alle condizioni poste empre più studenti italiani decidono di frequentare un’università inglese, soprattutto nelle facoltà economiche: ma è davvero conveniente? Bisogna sicuramente dire che le università in Inghilterra presentano una qualità dei servizi ottima, gli studenti vengono seguiti e anche incentivati a prendere parte ad attività extracurricolari. Ovviamente bisogna avere un livello di inglese molto buono: per entrare all’Università di Bath ad esempio è necessario un punteggio nella certificazione IELTS di almeno 6.5, con un punteggio non inferiore al 6 in ciascuna delle parti del test; oppure almeno 62 punti nel PTE Academic; un'altra alternativa è avere un livello C o un punteggio superiore ai 175 punti nei test CPE e CAE. La qualità della preparazione con cui gli studenti vengono formati è alta, ma anche le Università italiane, ad esempio Bologna per l’economia, sono buone. La pecca delle università anglosassoni è sicuramente il costo: Bisogna dire però che molte sono dotate di un campus, dove ovviamente gli studenti possono risiedere durante il periodo delle lezioni. Inoltre, vengono concesse borse di studio e agevolazioni, anche se, al contrario dell’Italia, tengono conto soprattutto della bravura degli studenti, anche stranieri, facendoli ad esempio partecipare a stage lavorativi per inserirli nel mondo del lavoro. Nelle università italiane la maggioranza delle agevolazioni riguardano l’esonero dalle tasse e gli alloggi. Nel calcolo dei pro e dei contro va messo anche il fatto che, comunque, le università britanniche hanno molto prestigio in tutto il mondo per le grandi opportunità di sviluppo sociale, personale e culturale che offrono. * L’articolo era stato scritto prima della Brexit. Per almeno due anni le garanzie per gli studenti stranieri non cambieranno, ma poi non si sa cosa accadrà. La Ragnatela 10 Speciale Orientamento Ho visto una macchina con più di dieci persone dentro! Erano parenti stretti. Ma è davvero così dura sbarcare il lunario in terra inglese? mortale, ha dovuto affrontare il problema quotidiano di far quadrare i conti. Il nostro inviato dall’estero si è subito offerto di portare una testimonianza in diretta; ecco allora la voce di chi in E’ con piacere che sul giornalino ridiamo spazio ad un Inghilterra ci studia davvero e, come ogni comune pezzo di Alice Pistono. L uglio 2015: l'e s tat e addosso (come il tormentone di turno cantava), il certificato di maturità tra le mani e, finalmente, potei cercare casa a Londra. Nonostante in Italia siamo abituati a ritenerlo tale, il nostro sistema sanitario non è mai completamente gratis. Tra ticket e ricette, un'analisi del sangue approfondita può costare anche 50€. Qui, il giorno in cui fui visitata dall'infermiera della scuola, ottenni analisi del sangue e delle urine all'istante, gratis. In quanto studente non ho mai pagato un farmaco o una visita, anche specialistica. Naturalmente, questo non è a beneficio di tutti, solo di discoccupati, lavoratori sotto un certo reddito, studenti, bambini, donne in gravidanza, anziani e... a dire il vero tutti, tranne uomini e donne di mezza età benestanti. Di fatto, il welfare funziona, quindi fate scorta di tachipirina perchè spenderete 1 sterlina per 50 capsule. Che le agenzie immobiliari nelle grandi città siano impietose è un dato di fatto, per cui all'epoca fui più che sollevata di potermi affidare ai campus universitari. Diverse strutture, ubicazioni, servizi, ma una tanto grande quanto allarmante costante, i prezzi. Certo, non c'era da aspettarsi uno standard biellese (per cui 300 euro al mese per un monolocale sono già una mezza ladrata), ma chi si sarebbe aspettato che una cameretta con bagno e cucina condivisi mi costasse più del doppio? Sconsolata, accettai il mio destino, scegliendo una residenza abbastanza distante dal centro per risparmiare. Ed ecco dietro l'angolo la sorpresa numero 2: i trasporti. Altro che il mito dei "Londoners taking the tube everyday", una corsa in metro esige la bellezza di 2 sterline e 40 (circa 3 €). Per non parlare del caffè (2-4€), i ristoranti, i prodotti di bellezza, le rette scolastiche astronomiche! 3. Discount come non ne avete mai visti Non solo alcune catene come Lidl offrono buoni prodotti a prezzi "italiani", ma il giorno in cui ho scoperto Poundland la mia vita è cambiata. Tutto, lí dentro, costa 1 sterlina, dai piatti in ceramica, alle posate in acciaio inox, agli alimentari, ai prodotti per la casa. Insomma, il paradiso Come sopravvivere in un luogo del genere, dove ti senti le delle signore (e non solo). tasche bucate ancor prima di mostrare il passaporto in 4. Camminare è il miglior risparmio dogana? All'inizio, oltraggiata dagli esorbitanti prezzi dei mezzi Ebbene, dopo alcuni mesi, nonostante l'affitto continui a pubblici, decisi che sarei andata a scuola a piedi ogni spennarmi, sono riuscita ad elaborare alcuni trucchetti o, giorno. Nei primi tempi quei 35 minuti a viaggio mi per restare in tema, "tips" fondamentali alla sembravano eterni. Ad oggi, invece, ho esplorato ogni sopravvivenza. viuzza dei due quartieri che mi collegano a Bloomsbury, imparato ad amare quell'oretta di aria fresca quotidiana e 1. L'università non si paga risparmiato su tutto, persino la palestra. Ormai camminare Per lo meno, non ora. Le 9000 sterline tanto temute, in è una forma mentis, se un luogo dista meno di un'ora non realtà, non le spende quasi nessuno. La tendenza comune c'è motivo di prendere il bus. E, credetemi, mi sento molto è quella di richiedere uno student loan, garantito dal più in forma ora rispetto a quando, per pigrizia, ogni Governo per ogni studente, che dovrà essere ripagato solo mattina coprivo quei 2 km tra casa mia ed il Liceo a bordo in futuro. Niente inganni, le condizioni sono ottime: della mia macchina sgangherata. innanzitutto essere impiegato (i disoccupati non devono restituire nulla) e guadagnare una discreta somma, 1500 € al mese circa, da cui viene sottratto un 5% come pagamento. Dopo 30 anni il debito si estingue in automatico. Un sistema molto rischioso per lo Stato che, a lungo termine, si è rivelato capace di soddisfare entrambe le parti. 2. La sanità è gratuita Alice La Ragnatela 11 L Speciale Orientamento e università spagnole sono molto buone e per chi decide di studiare in Spagna la scelta è vasta. La più antica università spagnola è quella di Salamanca (XIII secolo). Il sistema universitario spagnolo è molto simile al nostro vecchio ordinamento: dopo quattro o cinque anni di università si ottiene un Licenciado, per poi passare ad un Master e ad un dottorato. La competizione per entrare nelle università spagnole è alta, ciò è dovuto al loro prestigio e all’alto numero di domande di iscrizioni che rendono pochi i posti disponibili. I candidati devono passare prima l’esame di Prueba General de Bachillerato (PGB). L' accettazione da parte di un’università dipende soprattutto dal risultato ottenuto in questo esame, così come dal punteggio medio ottenuto nel corso dei due anni di studio per il diploma di maturità. I cittadini dell'UE hanno diritto a concorrere per i posti nelle università spagnole a parità di condizioni dei cittadini spagnoli. In generale, le qualifiche che vengono accettate come requisiti di ingresso nel paese di origine dello studente vengono accettate in Spagna. Il costo di una prima immatricolazione in un'università pubblica spagnola oscilla tra i 450 e i 1500 euro per corso. Il prezzo varia in funzione dell'istituzione scelta, del grado di sperimentazione della carriera e del livello di studio (laurea o post-laurea). All’università di Salamanca i prezzi si calcolano in crediti ETCS e dipendono dalla facoltà in cui si desidera iscriversi: ad ogni esame (del valore di un credito) corrisponde un determinato prezzo, che aumenta di anno in anno. La lingua utilizzata in classe è lo spagnolo. Gli studenti devono avere un livello adeguato per poter seguire le lezioni. Viene consigliato un livello minimo B1. Sono previste borse di studio sia per studenti spagnoli che stranieri che facilitano la possibilità di studiare a persone di diverse nazionalità. Sul sito della Università c’è una sezione dedicata ad aiutare gli studenti a trovare alloggio in varie residenze universitarie e case famiglia. Studiare in Spagna sta divenendo sempre più popolare, grazie alle opportunità culturali e sociali che offrono le città spagnole: molti atenei si trovano in città famose per la loro cultura, con una popolazione internazionale, il divertimento e un clima mediterraneo stupendo. Roberta S tudiare in Francia per un ragazzo italiano non solo è possibile, ma largamente consigliato. E’ proprio il ministero francese, infatti, che offre opportunità e agevolazioni per qualunque studente straniero che voglia iscriversi ad un’università pubblica francese. Dall'America abbiamo importato Halloween. Noi esportiamo cervelli e loro ci rimandano indietro le zucche vuote. iscritto al primo ciclo universitario in Francia, che non abbia già borse di studio dal paese d’origine, che sia residente in Francia da almeno due mesi e che abbia le stesse condizioni economiche e sociali degli altri studenti francesi. Come esempio di università statale abbiamo deciso di prendere una qualsiasi università di Lione, città celebre in tutto il mondo per ospitare migliaia di studenti di ogni nazionalità. Questa università permette di seguire in inglese corsi di laurea umanistici come scienze politiche, giurisprudenza e gestione dei beni culturali anche per studenti stranieri, e agevola i ragazzi a trovare gli alloggi, i cui costi si aggirano sempre tra i 200 e i 600 euro mensili. Si può presentare domanda ad un massimo di tre università statali entro gennaio dell’anno precedente, la risposta arriva solitamente entro aprile e bisogna iscriversi ad una entro giugno. I costi dell’iscrizione sono del tutto uguali a quelli per uno studente francese, circa 200 euro mensili, mentre quelli per i test d’ingresso in lingua francese sono di 68 euro circa. Gli studenti stranieri possono beneficiare anche di borse di studio e Quindi, la domanda che viene facilitazioni, alle seguenti condizioni: che lo studente sia spontanea è: perché no? La Ragnatela Anna 12 Speciale Orientamento Oggi a scuola ben 6 ragazze mi hanno chiesto di uscire! Ero entrato nel bagno delle donne. U na destinazione a cui pochi pensano per andare a frequentare un’università all’estero è la Scozia, ma tra i suoi paesaggi incantati e i famosi pub, questa nazione offre anche un eccellente servizio universitario. Considerando che in Italia si viene preparati bene, ma che si deve pagare una retta di migliaia di euro per tutto il percorso di studi (ovviamente supportato da borse di studio per gli studenti più meritevoli e agevolazioni sugli alloggi), non bisogna scartare, anche solo per il periodo universitario, l’ipotesi della lontana Le università scozzesi, infatti, preparano molto bene gli studenti, Scozia. che devono ovviamente avere una conoscenza ottima dell’inglese per poter seguire i corsi (per chi vuole ambientarsi con la lingua, si possono frequentare dei corsi estivi pre-università): di solito è richiesto un punteggio IELTS tra il 6.5 e l’ 8.5. Una caratteristica delle università scozzesi è quella di preparare lo studente al mondo del lavoro, proponendo attività e stage e spronando gli studenti a trovare dei lavoretti per essere più indipendenti. La cosa più invitante però è il fatto che, grazie ad un’agenzia chiamata SAAS (Students Awards Agency Scotland), in Scozia i cittadini dell’Unione Europea non pagano la retta universitaria. Questa particolarità, combinata al fatto che il costo della vita è più basso rispetto all’Inghilterra, è sicuramente un punto a favore della Scozia. Bisogna anche dire, però, che le università migliori e con più fama sono a pagamento (ad esempio la St. Andrews ha una retta di circa £16.500, ma presenta molte borse di studio, anche per studenti stranieri); nonostante ciò anche molte altre Università meno esclusive sono ritenute valide. S tudiare in Germania fornisce sicuramente una delle preparazioni migliori del mondo, soprattutto nelle materie scientifiche. Una delle più prestigiose università della Germania è la Ludwig-Maximilian di Monaco, che prenderemo come esempio indicativo. Uno studente straniero che voglia frequentare un corso in qualsiasi facoltà deve avere un livello molto alto di tedesco, poiché la maggior parte dei corsi sono stati pensati in lingua tedesca: le certificazioni richieste sono il DSH II (Deutsche Sprachprüfung für den Hochschulzugang), il Große Deutsche Sprachdiplom (GDS) o il Zertifikat C2 del Goethe Institut oppure il Test Deutsch als Fremdsprache (TEST DAF) con un punteggio di 4 in tutte e 4 le parti. Comunque stanno diventando sempre più diffusi anche corsi in inglese. Per quanto riguarda i costi, variano in base alla regione in cui si vuole studiare, ma comunque sono relativamente bassi, considerando che solo le regioni della Bassa Sassonia, Amburgo e Baviera hanno mantenuto le tasse di circa €500. Inoltre, sono previste agevolazioni ad esempio sui trasporti. Un problema però è rappresentato dagli altri costi che vivere all'estero può dare, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi: i prezzi sono infatti molto alti (arrivano fino a €650 al mese) e solo il 13% degli studenti vive nelle "case per studenti" che costano tra i €200 e i €350 al mese. Confrontando le risposte dell'università tedesca con quelle dell'Università Aurora di Padova, si può notare come, nonostante Padova sia una delle più care in Italia, sia in realtà più economica come città di studi rispetto a Monaco e come sia più facile trovare alloggio, anche grazie al Bando ESU che assegna alloggi in base al merito e al reddito. Gli alloggi privati si trovano facilmente e costano in media €170 al mese. Inoltre, anche in Italia ci sono borse di studio, in base al reddito. Bisogna dire però che, secondo studi internazionali, le Università tedesche, ad esempio nella facoltà di fisica, sono migliori rispetto a quelle italiane. La Ragnatela Anna