orientarsi: approfondimenti - LICEO del COSSATESE e VALLE

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orientarsi: approfondimenti - LICEO del COSSATESE e VALLE
Spec. Orientamento
Liceo Cossatese e Vallestrona
LA RAGNATELA
I
l percorso di Orientamento è complesso, ma
Internet vi offre molte
risorse.
Il sito planyourfuture.eu vi
può dare una mano: è un
progetto di orientamento
dove sono presenti infografiche informative su vari temi,
videointerviste di chi è già
nel mondo del lavoro e racconta il suo percorso, e schede didattiche scaricabili. Fra
le infografiche più interessanti e utili c’è quella sull’orientamento
universitario,
“Come scegliere l’università
in 8 mosse” che vi proponiamo.
1) Analizza le tue capacità e
ambizioni personali
Valutare con oggettività le proprie capacità e i propri limiti permette di escludere a priori molte opzioni. Il primo passo è quello di sperimentare alcuni test attitudinali e di autovalutazione
che ti possono aiutare nel percorso di scelta. Il sito AlmaOrièntati.it è un'importante occasione per documentarsi e sperimentare le proprie attitudini di base perché contiene diversi test.
2) Informati sul funzionamento dell’università
Ci sono differenze nei corsi di laurea triennale, magistrale, a
ciclo unico e specializzazioni, e diverse sono le rispettive durate.
Ci sono però altri percorsi post diploma da prendere in considerazione, come le accademie di formazione artistica e musicale,
le scuole superiori per mediatori linguistici e gli istituti tecnici
superiori.
3) Informati sul mondo del lavoro
Viene illustrato il mercato del lavoro in Italia, quanti ingressi vi
sono annualmente, quante uscite e quante disoccupazioni, le
professioni più richieste (al primo posto c’è il cameriere) e le
assunzioni regione per regione (per prima c’è la Valle d’Aosta e
all’ultimo la Lombardia).
4) Crea una lista dei corsi di laurea che ti interessano
E’ utile fare una lista dei corsi di laurea, valutare di ciascuna
alternativa sia i pro che i contro e il percorso formativo: durata,
esami ed eventuali tirocini in Italia e all’estero.
Per iniziare, bisogna capire in quale di queste aree sei più interessato: area sanitaria, area scientifica, area sociale e umanistica. Per approfondire viene consigliato di consultare il sito YouLaurea.it che ti permette di verificare in quali atenei italiani
vengono organizzati i corsi e il sito Universitaly.it, che permette
di ricercare informazioni su atenei con criteri geografici oppure
per corso di laurea.
5) Ricerca le informazioni
Recuperare
informazioni
direttamente da chi sta frequentando un determinato
percorso di studi non è più
una missione impossibile:
Forum degli studenti, gruppi
sui social network, siti delle
associazioni studentesche,
consentono di recuperare
contributi e testimonianze
importanti.
Altra importante fonte di
informazioni sono gli Open
Day appositamente dedicati
alle matricole universitarie
che consentono di entrare
nelle sedi universitarie, seguire lezioni e seminari, parlare con docenti e studenti,
simulare le prove d'ingresso
e raccogliere informazioni.
6) Informati sulle modalità di accesso: Gioca d’anticipo e progetta un piano B
Avere le idee chiare sul percorso di studi da intraprendere permette di arrivare preparati alle procedure di accesso al mondo
universitario. Alcuni atenei pongono un limite al numero di
nuovi studenti che si possono pre-iscrivere, mentre altri corsi
prevedono un test di verifica delle competenze minime all’ingresso.
Inoltre ci sono i corsi di laurea a numero chiuso, determinato a
livello nazionale per i quali il Ministero indice dei test di Ammissione. I consigli sono due: studiare e allenarsi il più possibile per
il test e pensare a una seconda alternativa in caso di esito negativo della prova.
7) Guarda al futuro: Dalla scelta dell’università dipende parte
del futuro.
Bisogna capire i possibili sbocchi professionali e capire se una
volta finito il percorso di studi avremo la possibilità di entrare
nel mercato del lavoro e dopo quanto tempo. Il sito Almalaurea
ti permette di selezionare il tipo di corso, gli anni dalla laurea,
l’Ateneo, i Dipartimenti e le classi di laurea e verificarne l’andamento storico dell’occupazione degli studenti dopo i diversi
percorsi.
8) Valuta i costi: Se fatti bene i conti a volte tornano
Studiare costa e le spese sono molte: dall’iscrizione ai libri di
testo, dai trasporti all’eventuale soggiorno in una città diversa
dalla propria. E’ necessario “fare due conti”: insieme alla famiglia e capire il budget a disposizione.
Roberta
2
A
Speciale Orientamento
ntonio Silvio Calò, professore di
Storia e Filosofia al liceo di Treviso, ha auto pubblicato il proprio
libro “Consigli per l’orientamento universitario”. Questo personaggio ha dunque il
merito di averci fornito con la sua stessa
storia un ponte tra i due argomenti principali di questo numero, ovvero il self publishing e l’orientamento post-scolastico.
Il signor Calò è un personaggio eclettico
la cui figura si collega anche con quello
che è stato il filo conduttore di tutto il
numero precedente: l’immigrazione. Antonio, infatti, oltre ad aver pubblicato in
modo autonomo su Amazon il suo libro
sull’orientamento post – scolastico, di cui
tra poco analizzeremo i punti focali, ha
scelto di ospitare sei profughi in casa sua.
Il professore, insieme a sua moglie e al
loro quarto figlio, dice di non sentirsi un
eroe o un salvatore nell’aver offerto ospitalità a quei ragazzi, tutti con meno di
trent’anni e provenienti da Nigeria, Ghana
e Namibia. Il suo gesto, a suo dire, è stata una risposta ad un’istanza della sua coscienza civile (e cristiana) che non gli ha permesso di restare indifferente.
Forse sono stati anche il suo senso civico particolarmente
spiccato, questa moralità altissima e questo altruismo che ci
hanno sensibilizzato nei confronti di questo personaggio veramente particolare.
Ma ad interessarci particolarmente, in questo momento, è
“l’Antonio scrittore ed orientatore”.
Il professore è infatti anche un orientatore, figura professionale assente nel nostro territorio ma che, a suo dire, ha una
particolare rilevanza nella scelta del percorso, universitario o
meno, che ciascuno di noi deciderà di intraprendere.
Nel suo libro, che egli definisce “racconto” di un’esperienza di
ormai quindici anni, costituita da analisi, domande, risposte e
soprattutto colloqui tra lui e i molti ragazzi che ha assistito
nella loro scelta, Antonio parla di orientamento post diploma
abbracciando tutte le opportunità possibili: questo è il tema
che mi ha maggiormente affascinata e colpita del suo lavoro.
Per la prima volta, infatti, ho sentito dire ad un professore che
la scelta giusta per un liceale non è necessariamente l’università.
Il professore descrive e analizza diverse opportunità, e non
manca mai di rimarcare come sia utile, se non indispensabile,
che i ragazzi le valutino tutte e, possibilmente, le provino anche. E soprattutto, come spesso dimentichiamo, sottolinea
Lei e lui a letto. Lei: "Mi sta
tornando una certa voglia...". Lui: "
Domattina cerchiamo un
dermatologo!".
che quella post diploma è una scelta che
può potenzialmente influenzare tutto il
nostro futuro lavorativo e non solo.
Circa questi due argomenti, Antonio propone due paragoni molto semplici ma, a
mio parere, molto chiari.
1) Ognuno di noi possiede delle potenzialità specifiche, e ha bisogno di trovare il
settore in cui applicarle perché esse diano
i loro frutti. Così come ogni pianta ha le
sue caratteristiche e necessità di un terreno idoneo per crescere al meglio.
2) Il ragionamento corretto da fare è che
alla fine delle scuole superiore tutti gli
studenti possano avere davanti a sé tutte
queste opzioni:
andare a lavorare, per un certo periodo o
in modo definitivo;
andare a fare un periodo di volontariato;
passare un periodo medio-lungo all’estero
per imparare bene una lingua e confrontarsi con una realtà nuova e differente da
quella usuale;
scegliere subito il percorso universitario;
frequentare dei corsi singoli all’università.
E, ovviamente, tendendo presente che nessuna delle scelte
esclude le altre, anzi, più esperienze facciamo, più la decisione
che prenderemo alla fine sarà veramente una scelta.
Allo stesso modo, quando andiamo in un ristorante che conosciamo, scegliamo quasi sempre il solito piatto, per essere
sicuri che ci piaccia. Ma abbiamo questa certezza solo perché
abbiamo assaggiato molte volte quel piatto e altrettante volte
ne abbiamo assaggiati di diversi, per poter arrivare ad una
decisione consapevole.
Spero che questi due esempi siano stati chiari per voi quanto
lo sono stati per me, quando ho letto queste parole.
L’analisi che fa Antonio delle diverse opportunità è chiara,
concreta e approfondita; motivo per cui consiglio a tutti di
leggere il suo libro, un centinaio di pagine davvero illuminanti.
Nelle prossime pagine, comunque, forniremo un sunto dei
punti principali analizzati dal professore di cui voglio citare
ancora una frase: “Non importa quanto tempo richiederà compiere la nostra scelta, perché sarà più importante scegliere
bene e intraprendere il nostro percorso convinti e con la giusta determinazione, che non trovarsi nei tanti non-luoghi della
vita, dove il tempo passa senza senso”.
N
el suo libro, il professore individua sette tappe fonda- 2 Per gli studenti dell’ultimo anno la possibilità di andare a
mentali da conseguire per portare avanti un serio visitare direttamente le Università
percorso di orientamento. Per noi, sprovvisti di un
orientatore, queste tappe diventano sei e sono:
3 Per gli studenti del triennio, promuovere una serie di incontri
con ex studenti che si sono realizzati nelle diverse professioni
1 Un’informazione generale del mondo universitario da parte o che stanno compiendo un percorso universitario.
Riguardo questo terzo punto, nelle scorse settimane la scuola
dell’istituto di appartenenza
si è messa in contatto con molti ex alunni per creare una rete
La Ragnatela
3
La castità è una
forma di avarizia.
Speciale Orientamento
emergere passioni e interessi, a
conoscersi e ad avviare un serio
confronto con il mondo universitario
visto come luogo di formazione
personale
di aiuto per tutti gli attuali maturandi
o, più genericamente, gli studenti
del triennio che necessitano di aiuto
per l’orientamento. Nelle pagine
seguenti trovate il risultato di quel
lavoro.
6 Sempre per gli studenti del terzo e
quarto anno s’invitano le scuole di
appartenenza ad organizzare durante le estati degli stage presso
istituzioni, enti, aziende private e
pubbliche.
In invito raccolto dalla Riforma visto
che ora tutti gli studenti devono
svolgere almeno 200 ore di alternanza scuola-lavoro.
4 Per gli studenti orientati verso un
futuro nelle professioni, organizzare
un ciclo di incontri con un consulente del lavoro per iniziare a prendere
dimestichezza con il mondo lavorativo, imparare a strutturare un CV
(curriculum vitae) ecc
5 Per gli studenti del terzo anno e
del quarto anno si consiglia un approccio alla discipline adatto a far
Alice
“
Un altro test interessante è quello proposto dall’Università “La Sapienza” di Roma all’indirizzo http://www.conosci-te-
Poche idee e ben confuse”. Questa è la riposta più frequente tra gli
studenti liceali del triennio alla
domanda “Hai già un’idea su che facoltà frequentare all’università?” Esclusi i
pochi prescelti che sanno già che faranno medicina, veterinaria piuttosto che
giurisprudenza, per moltissimi ragazzi
la scelta dell’università è una delle questioni più insidiose da affrontare. Un
quinto dei giovani che si iscrive all’università si ritira dopo il primo anno o
cambia indirizzo a causa di un orientamento poco efficace e approssimativo.
Dunque cosa si può fare per cercare di
comprendere meglio il complesso sistema universitario e chiarire i tanti dubbi?
stesso.it/index.asp
Il sistema è simili a quello precedente.
C’è da fare una registrazione e poi bisogna rispondere a oltre 200 domande
(calcolate una mezz’ora).
Il vantaggio è che i risultati, che vi arriveranno immediatamente all’indirizzo che
avrete indicato, sono abbastanza facili
da leggere.
Una pagina, con un grafico di facile comprensione, indica il vostro orientamento
professionale.
Il Ministero dell’istruzione italiano propone un test d’orientamento gratuito da
svolgere online (http://www.istruzione.it/
orientamento/), gestito dal servizio di orientamento Alma
Laurea. Si tratta di un percorso in quattro tappe con l’obiettivo
di: individuare i punti di forza, verificare le conoscenze su
alcune caratteristiche del sistema universitario, fornire corsi di
laurea in base alla materie che più piacciono ed infine valutare
le aspirazioni lavorative.
Un’altra, del tutto simile, indica invece il
vostro orientamento rispetto agli studi.
Un ultimo grafico illustra le caratteristiche
della vostra personalità che però sono anche illustrate in modo più dettagliato in una scheda a parte.
E’ interessante perché permette di farsi una prima idea sia
sulle proprie attitudini, sia sui propri punti forti e sui propri
punti deboli.
Dopo aver inserito i dati personali, selezionato le caratteristiche che più ti si addicono, graduato le materie preferite e risposto ad alcune domande, viene elaborato un dettagliato e
completo profilo personale.
Sul web questo tipo di attività sono molto diffuse (occhio che
alcune sono a pagamento) ma sono un aiuto indicativo. La
scelta deve essere effettuata, a mio parere, responsabilmente
e in modo personale, scegliendo ciò che più piace e soddisfa i
I risultati del test, che rimangono consultabili online, permetto- propri interessi.
no di ricevere moltissime informazioni sull’argomento, però Dunque, buona fortuna a tutti per la decisione, in particolare ai
presentano il difetto di essere dispersivi e poco focalizzati. ragazzi di quinta, che dopo aver superato il traguardo della
Non fornisce una risposta specifica e immediata, ma molti dati maturità, vedranno realizzarsi la loro scelta universitaria.
che non chiariscono al meglio le idee.
Il test è breve, richiede 15 minuti di tempo e alla fine, ognuno
viene identificato con un animaletto, che presenta le proprie
caratteristiche e gli aspetti personali (io sono una formica
ambiziosa).
Francesca
La Ragnatela
4
Speciale Orientamento
E
2. Mi ha aiutato a scegliere la mia strada esclusivamente la passione per lo
sport e la speranza di poter contribuire alla crescita
dei miei futuri alunni
tramite i sani principi
sportivi.
3. Rifarei questa scelta a
condizione di poter ritrovare gli alunni che hanno
frequentato il Liceo Cossato prima, e l'I.I.S. Cossatese e Valle Strona poi:
il rapporto umano instaurato in tutti questi anni
con loro. E’ una cosa che
porterò per sempre nel
mio cuore.
4. Un consiglio "post
diploma" è quello di non
ascoltare i consigli di
insegnanti, genitori, adulti
in genere, ma di dar retta
al proprio animo, alle
proprie passioni, indipendentemente alle future
“loro” i prof.
quando e come
hanno scelto di
diventare quello che
sono? Quattro domande
e tante risposte, molte
interessanti perché qualcuno, più di altri, ha
raccontato un pezzo
della propria storia.
Ecco le domande
1) Quando ha scelto
cosa voleva fare “da
grande”?
2) Cosa o chi l’ha aiutata maggiormente a
decidere la sua strada?
3) Se potesse tornare
indietro rifarebbe
questa scelta?
4) Un consiglio per i
nostri maturandi?
prof.ssa FEDERICI
1) La scelta del corso
universitario da seguire l'ho fatta durante l'ultimo anno delle
superiori, negli anni precedenti mi era molto chiaro quali percorsi non mi interessassero ma ero ancora molto confusa su quale
indirizzo scientifico mi piacesse davvero. Mi sono iscritta a biologia con la convinzione di dedicarmi alla ricerca e poi invece
sono diventata un'insegnante.
2) I miei genitori mi hanno sempre sostenuta ma non sono mai
intervenuti ad influenzare le mie scelte. Entrambi erano convinti
che dovessi seguire le mie predisposizioni per poter fare un lavoro che mi piacesse.
3) Dopo tanti anni di lavoro e diversi cambiamenti posso dire
che ho fatto le scelte giuste e rifarei tutto da capo.
Sicuramente, visto con gli occhi di un adulto, eviterei alcuni
errori di percorso e migliorerei la metodologia di studio.
4) Dalla mia esperienza posso dire che tante ore di studio continuato sono meno proficue di blocchi di qualche ora inframmezzati da attività sportive anche all'aria aperta.
L'importate e' credere in quello che si fa e non mollare fino al
raggiungimento dell'obiettivo.
Il mio dottore mi ha detto di
smettere di bere, fumare e fare
sesso. Allora anche se a
malincuore, ho cambiato dottore.
prospettive di lavoro.
prof.ssa BENANCHIETTI
1) Al termine del liceo
2) Mi ha fatto avvicinare un’amica cara, che mi ha suggerito
cosa scegliere e capire il mondo culturale3) Da un certo punto di vista, sceglierei di dedicarmi al restauro
di opere d’arte. Da un altro invece, rifarei la medesima scelta
senza dubbi in quanto mi è piaciuta molto
prof.ssa POZZALI
1-2) Mi ha sempre interessato la professione insegnante come
del resto moltissime altre professioni (archeologo, medico, astro
fisico....) ed alla fine quella più realizzabile mi è sembrata quella
di insegnante.
3) Se tornassi in dietro mi piacerebbe iscrivermi alla facoltà di
medicina.
4) Poiché il mercato del lavoro richiede per lo più competenze
ingegneristiche e gestionali consiglierei di orientarsi in questa
direzione, ma se proprio queste scelte non rientrano nelle vostre
corde, scegliete la facoltà che vi più vi piace perché alla fine è
prof.ssa.VAGLIO
1) Quando ho scelto filosofia non avevo ben chiaro cosa fare da importante studiare con passione, perché solo così si possono
ottenere i risultati migliori.
grande, ho seguito la mia passione.
2) Hai miei tempi non vi era un orientamento nelle scuole, pertanto mi ha aiutato il fatto di aver già fatto filosofia e di essermi prof.ssa NEGRI
1) Nella vita o sei tu che scegli o sono gli altri che scelgono per
appassionata a quella materia.
3) Penso che rifarei quella scelta, ma dedicandomi interamente te, nella mia spesso gli altri hanno scelto per me. Sia alle supealla ricerca, cosa consigliatami dai professori della mia facoltà, riori sia successivamente ho lasciato che gli altri scegliessero per
me adattandomi ad ogni tipo di situazione. Avrei desiderato
ma che non ho potuto effettuare per motivi familiari.
4) Nelle vostre scelte, non ragionate "sul mercato" , ma sulle insegnare e fare la maestra, mia mamma lo era, ma lei mi impedì
di farlo, perché lei viveva questa situazione con molto affanno.
vostre passioni!
Ero l’ultima di tre figlie e io dovevo diventare geometra e portare avanti le attività di famiglia. Ho studiato geometri e, anche se
prof BERTOLINI
1. Ho scelto " cosa volevo fare da grande" all'inizio del quinto non mi piaceva quello che studiavo, sono arrivata alla fine del
percorso e mi sono diplomata con la lode. Finito il percorso
anno delle scuole medie superiori.
La Ragnatela
5
Speciale Orientamento
Cosa fa l'albero maestro
su un veliero? Spiega le
vele agli altri.
studio oncologico. In quel periodo
dovetti anche occuparmi dell’attività
di mio padre, ma riuscii ugualmente
a laurearmi perché non mollai mai
gli studi universitari. Questa situazione però condizionò la mia entrata
nel mondo del lavoro, in quanto
persi i contatti con la mia Università. La perdita di mio padre inoltre
mi privò del mio fondamentale punto di riferimento e mi lasciò completamente svuotata, senza progetti o
ambizioni. Sapevo solo che non
volevo fare l’insegnante a nessun
costo, tuttavia all’inizio accettai una
supplenza di qualche ora all’alberghiero di Varallo, per guadagnare
qualcosina, dato che lo studio professionale presso cui avevo iniziato
un tirocinio non mi pagava. Fu in
quel periodo che, incoraggiata dalla
segreteria della scuola, mi iscrissi,
più per compiacimento che per convinzione, al concorso per fare il
docente. Dopo qualche mese, realizzai il mio sogno e trovai lavoro come controller in un’azienda. In quel
momento, però, il mio lavoro non
era molto conosciuto e diffuso nel
Biellese, poiché le aziende, di tipo
padronale, non credevano molto
nella sua utilità e, infatti, ottenni
poche soddisfazioni.
Dopo due anni in azienda, quando
iniziai a capire che difficilmente
avrei avuto un futuro se fossi rimasta nell’azienda che mi aveva
assunto, con grande stupore, ricevetti la lettera di immissione in
ruolo.
All’epoca dovevo sposarmi, il mio ragazzo e mia madre insistevano affinchè scegliessi la scuola, secondo loro una professione
più adatta ad una donna, e così feci anche se, allora, fu una decisione sofferta. In seguito, mi accorsi di essere stata baciata
dalla fortuna, avevo fatto di tutto per non fare l’insegnante e
invece mi accorsi che era il lavoro più bello che avessi potuto
fare.
A 46 anni, con i figli grandi, ho poi deciso di rimettermi in gioco e affrontare il concorso da preside.
3 ) Per quanto riguarda la professione docente sicuramente la
rifarei, con tutte le ansie che hanno patito i miei ex colleghi, in
particolare per quanto riguarda la partecipazione al concorso!
Non so se rifarei la scelta del DS perché la qualità della mia vita
è notevolmente peggiorata
4) Non è facile dare consigli, sicuramente seguite il cuore e le
vostre attitudini. Provate a fare ciò che vi piace fare e non rinunciate ai vostri sogni. Il lavoro è un aspetto fondamentale nella
vita di un individuo e a volte può essere più importante del matrimonio. Sicuramente, all’inizio , bisogna accontentarsi e adattarsi a fare tutto, ma se si avrà pazienza, prima o poi si otterranDS Tiziana TAMBURELLI
1) Sapevo cosa non volevo fare: non avrei mai fatto la commer- no soddisfazioni. Con il tempo, poi, speriamo che migliori anche
cialista, per questioni familiari. Mio padre a causa di un com- la situazione economica del nostro paese!
mercialista incompetente fu vittima di un brutto episodio con il
fisco e vedendolo molto abbattuto ho un po’ odiato questa categoria.
2) Avendo frequentato l’università Bocconi avevo in mente di
proseguire con l’economia aziendale, volevo diventare manager
ma in quel periodo i miei si ammalarono e dovetti seguirli e stare
accanto a loro, portammo addirittura mio padre in Francia in un
volevo iscrivermi a lettere e filosofia: io volevo insegnare! Dopo
la maturità ho compiuto la prima
scelta “personale” e non sono
andata al lavoro sicuro nella ditta
della mia famiglia. Così ho iniziato a fare dei concorsi e ho vinto
quello di geometra di cantiere: il
mio ufficio era Milano e dovevo
andare a lavorare al Sud. Una
volta sposata mi sono iscritta
all’università per conseguire il
diploma di laurea in erboristeria,
ma anche qui non avevo scelto io
(mio marito ha una farmacia).
Avevo già figli e non volevo più
girare l’Italia e dopo dei problemi
di famiglia ho rivalutato l’importanza dei valori di tutte le cose
che avevo davanti agli occhi.
Avevo deciso di diventare mamma a tempo pieno però è stata
una scelta sofferta: non volevo
fare solo la mamma, volevo anche
lavorare! Ho fatto anche l’animatrice e la catechista, era il mio
modo di stare a contatto con i
giovani, ma la mia vita non doveva essere solo casa-chiesafamiglia. In quel periodo avevo
fatto dei corsi di teologia e per
curiosità a 40 anni mi ero iscritta
a questa facoltà, così ho incominciato ha dare esami e ho preso la
laurea, inoltre ho preso specializzazioni in didattica e psicopedagogia. Provando a lavorare in
alcune scuole ho scoperto che volevo davvero fare questo lavoro, io volevo fare l’insegnante ed a 50 anni che ho scelto cosa
volevo fare della mia vita. Lo dico con molto orgoglio perché a
50 anni una donna si sente invecchiare e io stavo invece iniziando a vivere.
2) Mi ha condizionato molto la determinazione e il fatto di aver
lasciato scegliere gli altri, avrei dovuto seguire il mio sogno fin
da subito!
3) Non lo so, perché quando io ero giovane non avrei mai pensato di fare questo lavoro perché ero molto lontana dalla fede. La
scelta che ho fatto la devo alla vera conversione che ho avuto.
4) Il mio consiglio è di non dimenticare mai i propri sogni e di
perseguirli a tutti i costi, con le fatiche e con l’impegno tutto si
può realizzare. Vi auguro che siate voi a scegliere e che non vi
lasciate spaventare dal fatto di dover studiare ancora dopo la
quinta, può capitare di non volere andare avanti ma è soltanto
grazie alla conoscenza che vedremo realizzati i nostri sogni.
Scegliete subito, non prendetevi l’anno sabbatico, iniziare a
lavorare, si, può essere un aiuto ma si può lavorare e studiare.
Non aspettate e non lasciate che il tempo porti via i vostri sogni.
La Ragnatela
6
Se fossi, se avessi e
se potessi erano tre fessi
che giravano per il mondo.
Speciale Orientamento
Aosta
Biella
Milano
Psicologia: Perazzo
Carola, Pillon Valeria
Amministrazione Aziendale: Amico
Matteo, Di Giusto Beatrice, Stabile
Tiffany Alison
Scienze dei beni culturali: Polla Federica
Scienze linguistiche: Barberis Organista Carolina, Rosso Roberta, De Bei Federica
Lingue e Turismo:
Rizzo Sara, Esposito
Sara, Brocca Federica
Scienze Naturali: Bazzano Greta
Accademia delle belle arti: Bordignon Simona
Scuola di cinema: Bucciella Marta
Castellanza
Fisioterapia: Ravetto Annachiara
Business: Nardone Livia
Giurisprudenza: Boggio Sola Sabrina, Salono Giulia
Novara:
ni Federica, Esposito Arianna
Ingenieria Informatica: Selaris Mirko
Accademia delle belle arti: Delmastro Corinne
Fisioterapia: Secco Luca , Ferrero
Valentina, Buccella Vittoria
IULM: Pozzati Pietro, Gioia Elisa, Babbo Valentina
Biotecnologie: Coda Canun Alessia
Ostetricia: Fangazio Margherita
CTF: Bovo Martina
Scienze del Farmaco: Berteletti
Mattia
Farmacia e Infermieristica: Pace
Cristina, Panuccio Elena, Mazzole-
Menagement per arte, comunicazione e coltura: Piga Elisa
Scienze linguistiche e letterature straniere: Vercellotti Anna
Scienze umanistiche/dell’educazione: Bocca Ozino Helena,Marvulli Federica, Montà Chiara Clara
Padova
Medicina e chirurgia: Prolin
Elisa
Pavia
Psicologia: Mazzon Teresa
Venezia
Ca’ Foscari: Di Biase Claudia,
Marchioni Cecilia
Lingue: Mazza Martina
Torino
Business: Rondi Giacomo, Schiavinato Francesco
CTF: Sette Edoardo
Design e comunicazione: Giesen Sofia, Paracchini
Matteo, Valli Vanessa, Vaudano Laura,
Educazione professionale: Meucci Francesca
Fisica: Azeglio Simone, Rapisarda Luca
Lingue: Rizzo Sara, Ovio Rachele, Garbaccio Serena
Medicina: Pesce Andrea Francesca, Poletti Marco,
Ronarolo Margherita, Nicola Chiara
Igiene dentale: Boggian Serena
Ingegneria: De Rocco Elisabetta, Ianni Marta, De
Pietra Martina, Manacorda Patrik, Comoli Gaia
Sofia, Del Vecchio Filippo, Pizzato Chiara, Aita
Susanna, Nasi Jacopo, Morani Michele
Filosia e comunicazione: Carà Veronica,
Vanzo Gaia
Politecnico: Corona Serena, Detratti Davide, Guala
Matteo, El Mostachrik Sanaa, Malesevic Gorana,
Diego Gibello Foglio, Giesen Sofia
Scienze dell’educazione e della formazione: Montà
Chiara Clara , Meucci Francesca
ICOM: Mattotea Elisabetta
Vercelli
Scienze Naturali: Bortolot Mariana, Gianadda Serena, Rosso Andrea, Bazzano Greta
Pisa
Medicina: Costenaro
Mattia
Scienze Biologiche:
Piccaluga Riccardo
Scienze Politiche: Carollo Carlo, Brocca Pietro
Scienze e tecnologie agrarie: Merlo Elisa
Storia: Strobino Matteo
Lettere: Gronda Bertolino Eleonora
Matematica: Cerutti Giacomo, Sola Elisabetta,
Tonanzi Eugenio
Colombia
Ciencias exactas: Comoglio Lorenzo
Londra
Fisica e Filosofia: Azzoni Susanna
Genetica: Pistono Alice
Pechino
Lingua e cultura Asia e Arica: Retegno
Martina
7
Speciale Orientamento
La maggior parte delle persone
crede di pensare, mentre in realtà
organizza semplicemente i propri
pregiudizi.
I
l progetto di Orientamento per le terze quarte e quinte pre- Tutti sono disponibili ad essere contattati via facebook. Chi ha
vedeva la creazione di una rete di ex studenti.
indicato un altro mezzo (email o telefonino) è segnato con un
asterisco. Chiedendo al responsabile per l’orientamento si
L’invito è stato rivolto a tutti gli ex studenti degli ultimi tre
avranno le informazioni per il contatto.
anni iscritti allo spazio Facebook de “Laragnatela” e oltre 100
hanno risposto dando la propria disponibilità ad essere contat- Ecco qui di fianco chi sono, dove sono e le facoltà che fretati per fornire consigli sulla Facoltà frequentata e sugli aspetti quentano. Il loro elenco sarà reso disponibile anche nel sito.
positivi e negativi della sede scelta.
L
re con i docenti referenti delle
Facoltà/Dipartimenti che ospitano gli studenti i contenuti dei
singoli progetti di tirocinio formativo. Gli studenti che partecipano agli stage hanno inoltre la
possibilità di accedere alle mense universitarie, potendo così
usufruire di pasti a prezzo agevolato. Tutte le info su: http://
cor.unipv.eu/site/home/
orientamento-alla-scelta/
proposte-per-gli-studenti/
articolo410001631.html
’anno scolastico sta
giungendo al termine, e
si avvicinano le vacanze
estive. Finiti gli impegni
scolastici, in questo periodo ci
possiamo dedicare a ciò che più
ci piace, ma il tempo a disposizione è veramente tanto, perciò
perché non riservarne una piccola parte a qualcosa di più
serio, come il nostro futuro?
Ci siamo informati per voi sulle
iniziative delle Università del
nostro territorio per questo
periodo. Oltre a giornate in sede
e saloni di orientamento (offerti
da tutte), alcune università
offrono la possibilità di fare veri
e propri stage, campus estivi in
cui per tempi più o meno lunghi
ci si accosta alla realtà della
facoltà che interessa.
Università degli Studi di Torino: per ogni indirizzo, questa
Università offre differenti iniziative. In particolare, sono disponibili campus estivi per i seguenti
indirizzi: scuola di agraria e medicina veterinaria (da richiedere
entro il 30 aprile), medicina, biotecnologie scienze giuridichepolitiche-economico/sociali, scienza e tecnologia del farmaco,
Ecco quali sono.
fisica, matematica, scienze naturali e scienze biologiche. Per le
Università Commerciale L. Bocconi Milano: offre agli informazioni e i contatti relativi a ciascun indirizzo, consiglio di
studenti che frequentano il quarto anno di Scuola Superiore la guardare sul sito: http://www.unito.it/didattica/orientamento/
possibilità di prendere parte a una sessione di selezione antici- porte-aperte-e-catalogo-attivita-di-orientamento
pata che consiste in due giorni di orientamento (lezioni in
Ma molte università italiane propongono un’offerta simile, che
aula, attività di gruppo) con i docenti Bocconi.
viene presentata nei siti con nomi più o meno fantasiosi: a
Il requisito richiesto per i candidati che intendono partecipare Padova li chiamano “Summer week” (http://www.unipd.it/
è di aver conseguito al termine del 3° o 4° anno di scuola
summer-week), a Trento
“Orienta Estate” (http://
superiore una media complessiva almeno pari a 8/10
orienta.unitn.it/come-scegliere/4/eventi-di-orientamento)
(considerando i voti finali di 6 materie: italiano, storia, matematica, inglese e 2 materie a scelta). Le domande di parteci- mentre a Venezia “Orientarsi sotto il sole”. Bella e strutturata
pazione saranno aperte dal 16 marzo al 19 maggio 2016. in modo intelligente la proposta di Trieste (http://
Maggiori informazioni disponibili scrivendo su: http:// www2.units.it/sportellolavoro/moduli_formativi/)
info.unibocconi.it/mail/index.php
Se si è interessati basta partire dai siti orientamento della
Università degli studi di Pavia: offre anch’essa a studenti
università, magari dando anche un colpo di telefono per ottedel penultimo anno delle scuole superiori la possibilità di vivere direttamente un’esperienza in Università. Per aderire, la nere precisazioni. A voi l’iniziativa.
scuola deve sottoscrivere una “lettera di adesione”, disponibile
sul sito. La Scuola dovrà preventivamente verificare la disponibilità di posti presso la struttura universitaria prescelta (visto
che gli stage hanno posti limitati), dopodiché dovrà concorda-
La Ragnatela
Alberto
8
Speciale Orientamento
Il salone dell’Orientamento di Biella è stato interessante,
ma qualche volta gli operatori sembravano essere lì più per
distribuire opuscoli e materiali che per fornire informazioni.
Interrogati su aspetti specifici dei corsi e del funzionamento degli atenei restavano un po’ perplessi e rimandavano a
siti e open day.
Ma, a parte gli open day che sono inevitabilmente impostati per convincere i futuri iscritti, i servizi di orientamento
delle Università funzionano davvero? Sono a disposizione
dello studente dubbioso e incerto? Abbiamo provato a fingerci uno studente pieno di dubbi, abbiamo telefonato ai
centralini dei servizi di orientamento di alcune Università
dell’Italia Nord—Occidentale e chiesto se potevamo essere
aiutati nel dipanare i nostri dubbi attraverso il colloquio
con un esperto
(psicologo o
counsellor).
Senza occhiali Arisa è
proprio carina. Poi appena
li trovo vi dico meglio.
UN. DEL PIEMONTE ORIENTALE
Telefono 0161261527
Offre colloqui di orientamento e consulenza
per il bilancio delle competenze. Organizza
inoltre incontri a tu per tu con gli studenti universitari. Si
possono avere maggiori informazioni attraverso mail
([email protected]), telefono
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI PAVIA
Telefono 0382984697
Offre servizi di consulenza individuale o
per piccoli gruppi con psicologi ed esperti dell'orientamento. Si può prenotare un
colloquio telefonando al o via e-mail:
([email protected]).
Ecco com’è andata.
STATALE MILANO
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI GENOVA
Telefono contattato: 800188128
Telefono 010202099690
Risponde una persona che capisce al volo la richiesta e
fornisce informazioni puntali: il servizio c’è ed
è disponibile. L’Università consente
un colloquio gratuito con uno psicologo, da
prenotare al numero 0250312113.
Si possono prenotare colloqui individuali di
orientamento per approfondire tutti gli aspetti che riguardano la scelta del corso di studio.
Per prenotare ci si può recare in sede, oppure telefonare o mandare una mail
MILANO BICOCCA
([email protected]).
Telefono contattato: 0264486448
Una voce giovane e gentile ci risponde che l’Università
dispone del servizio. E’ possibile richiedere un colloquio con uno psicologo inviando
una email all’indirizzo
[email protected]
UNIVERSITA’ COMMERCIALE BOCCONI
(privata)
Telefono 0258365820
Offre incontri in sede con studenti tutor presso l'ufficio di
orientamento dell'Univer- sità. Si può prenotare telefonando.
UNIVERSITA’ DELLA VALLE D’AOSTA
POLITECNICO TORINO
Telefono contattato: 0165066700
Chi risponde non capisce bene la richiesta e non si dimostra particolarmente
informato. Alla fine propone un colloquio con
del personale dell’Università per spiegare i
corsi di studio presenti nell’Ateneo. Non è quello che avevamo chiesto.
Telefono 0110906254
Ha un ufficio dedicato all'orientamento. Oltre a recarsi in
sede, lo si può contattare via mail ([email protected]), o
skype (orientapolito), fissando l'appuntamento via mail.
La Ragnatela
CITTA’ STUDI BIELLA
Telefono 0158551052
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Speciale Orientamento
L
"Mi rifiuto" disse il
netturbino.
e ricerche degli ultimi anni parlano chiaro, studiare
all’estero conviene. Gli Universitari che hanno frequentato, grazie al progetto Erasmus, un periodo di
studi accademici all’estero non solo imparano meglio una
lingua, ma trovano lavoro prima e di un livello migliore di
quelli che sono rimasti sempre in Italia. Questo perché
andarsene aiuta il giovane a sviluppare abilità e competenze oggi molto richieste nel mondo del lavoro: crescono
abilità nel risolvere i problemi, fiducia in sé stessi, determinazione nel prendere decisioni.
dal paese ospitante per i propri studenti, ci siamo chiesti
quanto fosse praticabile, sia come costi, sia come difficoltà
con la lingua, una scelta di questo tipo.
S
non solo per la retta universitaria, che arriva fino a £10.000, ma
anche per il costo della vita, che è molto elevato.
Lo ammettiamo, abbiamo sparato al bersaglio grosso,
così abbiamo inviato lettere alle migliori università d’Europa, che magari hanno dei criteri un pelino più selettivi delle
altre. Ad esempio quella di St Andrews chiede 20.000 €
l’anno (più o meno): forse il fatto di essere stata frequentata da personaggi del calibro del Principe di Galles la rende
un po’ esclusiva. Però abbiamo anche visto che puntando
Del resto era noto che viaggiare non allarga solo le cono- su obiettivi meno esagerati la strada diventa più percorribiscenze, ma apre la mente. E allora perché non arrischiare le, spesso davvero interessante.
un passo un po’ più coraggioso e puntare a fare tutto un
Abbiamo cercato di proporre il confronto con un ateneo
percorso universitario all’estero?
simile in Italia, per avere un termine di paragone su prezzi
Visto che per le leggi dell’Unione Europea un giovane può e offerta formativa. Ecco cosa abbiamo trovato.
frequentare l’Università dove vuole, alle condizioni poste
empre più studenti italiani decidono di frequentare un’università inglese, soprattutto nelle facoltà economiche: ma è
davvero conveniente? Bisogna sicuramente dire che le
università in Inghilterra presentano una qualità dei servizi ottima, gli studenti vengono seguiti e anche incentivati a prendere
parte ad attività extracurricolari. Ovviamente bisogna avere un
livello di inglese molto buono: per entrare all’Università di Bath
ad esempio è necessario un punteggio nella certificazione IELTS
di almeno 6.5, con un punteggio non inferiore al 6 in ciascuna
delle parti del test; oppure almeno 62 punti nel PTE Academic;
un'altra alternativa è avere un livello C o un punteggio superiore
ai 175 punti nei test CPE e CAE. La qualità della preparazione
con cui gli studenti vengono formati è alta, ma anche le Università italiane, ad esempio Bologna per l’economia, sono buone.
La pecca delle università anglosassoni è sicuramente il costo:
Bisogna dire però che molte sono dotate di un campus, dove
ovviamente gli studenti possono risiedere durante il periodo
delle lezioni. Inoltre, vengono concesse borse di studio e agevolazioni, anche se, al contrario dell’Italia, tengono conto soprattutto della bravura degli studenti, anche stranieri, facendoli ad
esempio partecipare a stage lavorativi per inserirli nel mondo del
lavoro. Nelle università italiane la maggioranza delle agevolazioni riguardano l’esonero dalle tasse e gli alloggi.
Nel calcolo dei pro e dei contro va messo anche il fatto che,
comunque, le università britanniche hanno molto prestigio in
tutto il mondo per le grandi opportunità di sviluppo sociale, personale e culturale che offrono.
* L’articolo era stato scritto prima della Brexit. Per almeno due anni le garanzie per gli studenti stranieri non cambieranno, ma poi non si sa cosa accadrà.
La Ragnatela
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Speciale Orientamento
Ho visto una macchina con
più di dieci persone dentro!
Erano parenti stretti.
Ma è davvero così dura sbarcare il lunario in terra inglese? mortale, ha dovuto affrontare il problema quotidiano di far
quadrare i conti.
Il nostro inviato dall’estero si è subito offerto di portare
una testimonianza in diretta; ecco allora la voce di chi in E’ con piacere che sul giornalino ridiamo spazio ad un
Inghilterra ci studia davvero e, come ogni comune pezzo di Alice Pistono.
L
uglio
2015:
l'e s tat e
addosso
(come
il
tormentone di turno
cantava), il certificato di
maturità tra le mani e,
finalmente, potei cercare casa a
Londra.
Nonostante in Italia siamo
abituati a ritenerlo tale, il nostro
sistema sanitario non è mai
completamente gratis. Tra ticket
e ricette, un'analisi del sangue
approfondita può costare anche
50€. Qui, il giorno in cui fui
visitata dall'infermiera della
scuola, ottenni analisi del
sangue e delle urine all'istante,
gratis. In quanto studente non
ho mai pagato un farmaco o
una visita, anche specialistica.
Naturalmente, questo non è a
beneficio di tutti, solo di
discoccupati, lavoratori sotto un
certo reddito, studenti, bambini,
donne in gravidanza, anziani e...
a dire il vero tutti, tranne uomini
e donne di mezza età
benestanti. Di fatto, il welfare
funziona, quindi fate scorta di
tachipirina perchè spenderete 1
sterlina per 50 capsule.
Che le agenzie immobiliari nelle
grandi città siano impietose è un
dato di fatto, per cui all'epoca fui
più che sollevata di potermi
affidare ai campus universitari.
Diverse strutture, ubicazioni,
servizi, ma una tanto grande
quanto allarmante costante, i
prezzi. Certo, non c'era da
aspettarsi uno standard biellese
(per cui 300 euro al mese per un
monolocale sono già una mezza
ladrata), ma chi si sarebbe
aspettato che una cameretta con
bagno e cucina condivisi mi
costasse più del doppio?
Sconsolata, accettai il mio
destino, scegliendo una
residenza abbastanza distante dal centro per risparmiare.
Ed ecco dietro l'angolo la sorpresa numero 2: i trasporti.
Altro che il mito dei "Londoners taking the tube everyday",
una corsa in metro esige la bellezza di 2 sterline e 40
(circa 3 €). Per non parlare del caffè (2-4€), i ristoranti, i
prodotti di bellezza, le rette scolastiche astronomiche!
3. Discount come non ne
avete mai visti
Non solo alcune catene come Lidl offrono buoni prodotti a
prezzi "italiani", ma il giorno in cui ho scoperto Poundland
la mia vita è cambiata. Tutto, lí dentro, costa 1 sterlina,
dai piatti in ceramica, alle posate in acciaio inox, agli
alimentari, ai prodotti per la casa. Insomma, il paradiso
Come sopravvivere in un luogo del genere, dove ti senti le delle signore (e non solo).
tasche bucate ancor prima di mostrare il passaporto in 4. Camminare è il miglior risparmio
dogana?
All'inizio, oltraggiata dagli esorbitanti prezzi dei mezzi
Ebbene, dopo alcuni mesi, nonostante l'affitto continui a pubblici, decisi che sarei andata a scuola a piedi ogni
spennarmi, sono riuscita ad elaborare alcuni trucchetti o, giorno. Nei primi tempi quei 35 minuti a viaggio mi
per restare in tema, "tips" fondamentali alla sembravano eterni. Ad oggi, invece, ho esplorato ogni
sopravvivenza.
viuzza dei due quartieri che mi collegano a Bloomsbury,
imparato ad amare quell'oretta di aria fresca quotidiana e
1. L'università non si paga
risparmiato su tutto, persino la palestra. Ormai camminare
Per lo meno, non ora. Le 9000 sterline tanto temute, in è una forma mentis, se un luogo dista meno di un'ora non
realtà, non le spende quasi nessuno. La tendenza comune c'è motivo di prendere il bus. E, credetemi, mi sento molto
è quella di richiedere uno student loan, garantito dal più in forma ora rispetto a quando, per pigrizia, ogni
Governo per ogni studente, che dovrà essere ripagato solo mattina coprivo quei 2 km tra casa mia ed il Liceo a bordo
in futuro. Niente inganni, le condizioni sono ottime: della mia macchina sgangherata.
innanzitutto essere impiegato (i disoccupati non devono
restituire nulla) e guadagnare una discreta somma, 1500 €
al mese circa, da cui viene sottratto un 5% come
pagamento. Dopo 30 anni il debito si estingue in
automatico. Un sistema molto rischioso per lo Stato che, a
lungo termine, si è rivelato capace di soddisfare entrambe
le parti.
2. La sanità è gratuita
Alice
La Ragnatela
11
L
Speciale Orientamento
e università spagnole
sono molto buone e per
chi decide di studiare in
Spagna la scelta è vasta. La
più antica università spagnola
è quella di Salamanca (XIII
secolo).
Il sistema universitario spagnolo è molto simile al nostro vecchio ordinamento: dopo quattro o cinque anni di università
si ottiene un Licenciado, per
poi passare ad un Master e ad un dottorato.
La competizione per entrare nelle università spagnole è
alta, ciò è dovuto al loro prestigio e all’alto numero di domande di iscrizioni che rendono pochi i posti disponibili. I
candidati devono passare prima l’esame di Prueba General
de Bachillerato (PGB).
L' accettazione da parte di un’università dipende soprattutto dal risultato ottenuto in questo esame, così come dal
punteggio medio ottenuto nel corso dei due anni di studio
per il diploma di maturità. I cittadini dell'UE hanno diritto a
concorrere per i posti nelle università spagnole a parità di
condizioni dei cittadini spagnoli. In generale, le qualifiche
che vengono accettate come requisiti di ingresso nel paese
di origine dello studente vengono accettate in Spagna.
Il costo di una prima immatricolazione in un'università
pubblica spagnola oscilla tra i 450 e i 1500 euro per corso.
Il prezzo varia in funzione dell'istituzione scelta, del grado
di sperimentazione della carriera e del livello di studio
(laurea o post-laurea). All’università di Salamanca i prezzi
si calcolano in crediti ETCS e
dipendono dalla facoltà in cui
si desidera iscriversi: ad ogni
esame (del valore di un credito) corrisponde un determinato prezzo, che aumenta di
anno in anno.
La lingua utilizzata in classe è
lo spagnolo. Gli studenti devono avere un livello adeguato
per poter seguire le lezioni. Viene consigliato un livello
minimo B1.
Sono previste borse di studio sia per studenti spagnoli che
stranieri che facilitano la possibilità di studiare a persone di
diverse nazionalità.
Sul sito della Università c’è una sezione dedicata ad aiutare
gli studenti a trovare alloggio in varie residenze universitarie e case famiglia.
Studiare in Spagna sta divenendo sempre più popolare,
grazie alle opportunità culturali e sociali che offrono le città
spagnole: molti atenei si trovano in città famose per la loro
cultura, con una popolazione internazionale, il divertimento
e un clima mediterraneo
stupendo.
Roberta
S
tudiare in Francia per un
ragazzo italiano non solo è
possibile, ma largamente
consigliato. E’ proprio il
ministero francese, infatti, che offre opportunità e agevolazioni per
qualunque studente straniero che
voglia iscriversi ad un’università
pubblica francese.
Dall'America abbiamo importato
Halloween. Noi esportiamo cervelli
e loro ci rimandano indietro le
zucche vuote.
iscritto al primo ciclo universitario in
Francia, che non abbia già borse di
studio dal paese d’origine, che sia
residente in Francia da almeno due
mesi e che abbia le stesse condizioni
economiche e sociali degli altri studenti francesi.
Come esempio di università statale
abbiamo deciso di prendere una
qualsiasi università di Lione, città
celebre in tutto il mondo per ospitare migliaia di studenti
di ogni nazionalità. Questa università permette di seguire
in inglese corsi di laurea umanistici come scienze politiche,
giurisprudenza e gestione dei beni culturali anche per studenti stranieri, e agevola i ragazzi a trovare gli alloggi, i cui
costi si aggirano sempre tra i 200 e i 600 euro mensili.
Si può presentare domanda ad un
massimo di tre università statali entro gennaio dell’anno
precedente, la risposta arriva solitamente entro aprile e
bisogna iscriversi ad una entro giugno. I costi dell’iscrizione sono del tutto uguali a quelli per uno studente francese, circa 200 euro mensili, mentre quelli per i test d’ingresso in lingua francese sono di 68 euro circa. Gli studenti
stranieri possono beneficiare anche di borse di studio e
Quindi, la domanda che viene
facilitazioni, alle seguenti condizioni: che lo studente sia
spontanea è: perché no?
La Ragnatela
Anna
12
Speciale Orientamento
Oggi a scuola ben 6 ragazze
mi hanno chiesto di uscire! Ero
entrato nel bagno delle donne.
U
na destinazione a cui pochi pensano per andare a frequentare un’università all’estero è la Scozia, ma tra i
suoi paesaggi incantati e i famosi pub, questa nazione
offre anche un eccellente servizio universitario.
Considerando che in Italia si viene preparati bene, ma che si
deve pagare una retta di migliaia di euro per tutto il percorso di
studi (ovviamente supportato da borse di studio per gli studenti
più meritevoli e agevolazioni sugli alloggi), non bisogna scartare, anche solo per il periodo universitario, l’ipotesi della lontana
Le università scozzesi, infatti, preparano molto bene gli studenti, Scozia.
che devono ovviamente avere una conoscenza ottima dell’inglese per poter seguire i corsi (per chi vuole ambientarsi con la
lingua, si possono frequentare dei corsi estivi pre-università): di
solito è richiesto un punteggio IELTS tra il 6.5 e l’ 8.5. Una
caratteristica delle università scozzesi è quella di preparare lo
studente al mondo del lavoro, proponendo attività e stage e spronando gli studenti a trovare dei lavoretti per essere più indipendenti. La cosa più invitante però è il fatto che, grazie ad un’agenzia chiamata SAAS (Students Awards Agency Scotland), in
Scozia i cittadini dell’Unione Europea non pagano la retta universitaria. Questa particolarità, combinata al fatto che il costo
della vita è più basso rispetto all’Inghilterra, è sicuramente un
punto a favore della Scozia.
Bisogna anche dire, però, che le università migliori e con più
fama sono a pagamento (ad esempio la St. Andrews ha una retta
di circa £16.500, ma presenta molte borse di studio, anche per
studenti stranieri); nonostante ciò anche molte altre Università
meno esclusive sono ritenute valide.
S
tudiare in Germania fornisce sicuramente una delle preparazioni migliori del mondo, soprattutto nelle materie scientifiche. Una delle più prestigiose università della Germania
è la Ludwig-Maximilian di Monaco, che prenderemo come esempio indicativo. Uno studente straniero che voglia frequentare
un corso in qualsiasi facoltà deve avere un livello molto alto di
tedesco, poiché la maggior parte dei corsi sono stati pensati in
lingua tedesca: le certificazioni richieste sono il DSH II
(Deutsche Sprachprüfung für den Hochschulzugang), il Große
Deutsche Sprachdiplom (GDS) o il Zertifikat C2 del Goethe
Institut oppure il Test Deutsch als Fremdsprache
(TEST DAF) con un punteggio di 4 in tutte e 4 le
parti. Comunque stanno diventando sempre più
diffusi anche corsi in inglese. Per quanto riguarda
i costi, variano in base alla regione in cui si vuole
studiare, ma comunque sono relativamente bassi,
considerando che solo le regioni della Bassa Sassonia, Amburgo e Baviera hanno mantenuto le
tasse di circa €500. Inoltre, sono previste agevolazioni ad esempio sui trasporti. Un problema però
è rappresentato dagli altri costi che vivere all'estero può dare, soprattutto per quanto riguarda gli
alloggi: i prezzi sono infatti molto alti (arrivano
fino a €650 al mese) e solo il 13% degli studenti
vive nelle "case per studenti" che costano tra i
€200 e i €350 al mese. Confrontando le risposte
dell'università tedesca con quelle dell'Università
Aurora
di Padova, si può notare come, nonostante Padova sia una delle
più care in Italia, sia in realtà più economica come città di studi
rispetto a Monaco e come sia più facile trovare alloggio, anche
grazie al Bando ESU che assegna alloggi in base al merito e al
reddito. Gli alloggi privati si trovano facilmente e costano in
media €170 al mese. Inoltre, anche in Italia ci sono borse di
studio, in base al reddito. Bisogna dire però che, secondo studi
internazionali, le Università tedesche, ad esempio nella facoltà di
fisica, sono migliori rispetto a quelle italiane.
La Ragnatela
Anna