Dalle farmacie alla nascente industria liquoristica. La china e l

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Dalle farmacie alla nascente industria liquoristica. La china e l
Dalle farmacie alla nascente industria liquoristica. La china e l’assenzio
L’industria liquoristica piemontese costituisce una delle eccellenze eno-gastronomiche del nostro territorio.
L’itinerario è un viaggio nel tempo, ambientato in alcune farmacie storiche torinesi, alla scoperta delle radici
più profonde di questo fenomeno industriale. Le farmacie storiche, infatti, conservano significative
testimonianze di quell’arte e di quei saperi che hanno rappresentato l’humus essenziale per lo sviluppo del
fenomeno e si prestano, meglio di altri ambiti, alla comprensione del contesto sociale e culturale che ne è
alla base. La visita dei laboratori galenici delle farmacie che ancora oggi preparano, seguendo ricette
secolari, elisir, vini chinati ed amari della tradizione piemontese, manipolando le droghe vegetali necessarie
per produrli , aggiunge all’itinerario la connotazione di una esperienza sensoriale unica.
La farmacia della fine del 700 è depositaria di un’arte e di un bagaglio di conoscenze empiriche vecchi di
quasi duemila anni e conosce e sa combinare con maestria tra di loro droghe vegetali provenienti da ogni
parte del mondo. La medicina usa diffusamente i vini medicinali come rimedio. In essi la sgradevolezza degli
ingredienti è mascherata da sapienti aromatizzazioni che riescono persino a rendere piacevoli i preparati di
una delle droghe vegetali più amare tra quelle conosciute all’epoca, la polvere di china. E il risultato è così
buono che in breve tempo i prodotti realizzati divengono di uso voluttuario. Nei ricettari e nelle farmacopee
torinesi compaiono formule che prefigurano senz’altro prodotti che oggi sarebbero definiti liquori salutistici
dalle proprietà toniche, amare, eupeptiche e digestive ed è cultura diffusa nella popolazione la tendenza
alla preparazione domestica e al consumo di vini aromatizzati con droghe e spezie. Questo bagaglio di
conoscenze e di consuetudini costituirà la principale fonte d’ispirazione per le grandi case vinicole alla
ricerca di nuovi sbocchi commerciali e sarà la base per la nascita dell’industria liquoristica piemontese il cui
successo, di rilevanza mondiale, continua ancora oggi.
La passeggiata inizia presso la farmacia degli Stemmi, dove si prepara ancora oggi l’elisir di china secondo
una formula di origini ottocentesche. Di questa droga vegetale esotica ma di grande importanza nella storia
della nostra città sarà narrata la storia e descritte le principali proprietà medicinali e salutistiche. Sarà
possibile osservare e. volendo, assaggiare le droghe vegetali utilizzate e i diversi estratti da esse ottenuti
per la preparazione dell’elisir.
Collegata alla storia della china, è la seconda tappa del nostro itinerario, la Regia farmacia XX settembre. In
questa farmacia nel 1825 G.B. Schiapparelli, uno dei fondatori dell’industria farmaceutica in Italia, avviò la
produzione del chinino, principio attivo contenuto nella corteccia di china. Qui sarà introdotto l’argomento
dei vini medicinali – definitati dagli enologi ” vini dei farmacisti” prendendo lo spunto dal Balsamo di
Gerusalemme, galenico dalle origini assai antiche prodotto dalla farmacia.
Il tema del vino medicinale è il filo che ci lega alle tappe successive, la farmacia Anglesio e quella della
Consolata ove si produce secondo un’antica ricetta, recentemente ritrovata, il Chinato 800.
Questo prodotto costituirà lo spunto per parlare del più noto fra i vini dei farmacisti, il barolo chinato, nato
nel retrobottega di due piccole farmacie dell’albese sul finire dell’ottocento, dalla sapiente combinazione di
oltre trenta droghe vegetali diverse.
Verrà quindi visitata la farmacia Ferrero con la sua ricca collezione di droghe antiche per poi ritornare in
piazza Castello ove si concluderà l’itinerario parlando del vermut, l’ennesima gloria torinese, e, soprattutto
dell’utilizzo liquoristico e medicinale suo ingrediente principale, l’assenzio.
Itinerario a cura di CISAF - Collegio Indipendente Subalpino Arti Farmaceutiche.
C.so Appio Claudio 246, Torino
Tel 329 2182293 –[email protected]
www.cisaf.org