catalyst Sofocle EDIPO RE Aristofane LISISTRATA scena 1
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catalyst Sofocle EDIPO RE Aristofane LISISTRATA scena 1
catalyst LA GRANDE STORIA DEL TEATRO VOL. 1 | I TESTI TEATRO CLASSICO | LA TRAGEDIA GRECA Sofocle EDIPO RE Edipo Tu Tiresia che anche cieco vedi bene i segni e i segreti terreni e celesti. Vedi bene il morbo che ci afflige. Febo ci manda a dire che scamperemo solo se verrà punito chi uccise Laio, con la morte o con l'esilio. Siamo nelle tue mani. Salvaci salvando te stesso. Dicci qualunque voce ti provenga o altre magie, perché giovare al proprio prossimo con qualunque mezzo è il compito più bello per un uomo. Ma mi sembri abbattuto, che c'è? Tiresia Ah, come è grave avere senno quando chi l'ha non se ne giova. Lasciami andare a casa, dà retta a me che è meglio per tutti. […................................] TEATRO CLASSICO | LA COMMEDIA GRECA Aristofane LISISTRATA scena 1 Commissario Ecco che casino fanno le donne quando partecipano ai riti in onore di Bacco e di Venere, come ho già sentito una volta, mentre gli uomini prendono decisioni importanti! Ecco di che cosa sono capaci le donne! Corifeo Se sapessi cosa ci hanno fatto! Ci hanno addirittura rovesciato addosso l’acqua e ora dobbiamo scuotere il vestito come se ci fossimo pisciati! Commissario Ci sta bene, perdio! Quando siamo noi stessi a istigarle, a insegnargli i vizi, per forza ne vengono fuori questa razza di idee! Siamo noi che andiamo nei negozi a dire, per esempio: «Orefice,alla collana che hai fatto a mia moglie, ieri sera, mentre ballava, il filo l’ è uscito dal buco. Io devo andare via, tu, se hai tempo, cerca in ogni modo di passare questa sera, e aggiustale il buco ». Un altro dice al calzolaio, un giovane ben dotato: «Calzolaio, a mia moglie la fibbia fa male al dito del piede, che è così delicato. Dovresti venire verso mezzogiorno ad allentarla: allargala un po’». Ma non è il caso di star fermi: portatemi dei pali e farò smettere io le loro insolenze! Lisistrata Non c’è bisogno di scardinare niente, vengo fuori da me. Non servono i pali, ma giudizio e cervello! 1 Aristofane LISISTRATA scena 2 Cinesia Sembra diventata più giovane e bella. E quando si arrabbia e fa la ritrosa, mi fa morire dal desiderio. …Ma perché ti comporti cosi cattivella? Perché dai retta alle altre donne? Mi fai star male e soffri anche tu. Mirrina Non toccarmi, Cinesia E trascuri la roba di casa, la roba tua e mia. Mirrina Non me ne frega niente. Cinesia Non ti frega niente? Mirrina Niente, ti dico. Cinesia E le feste di Venere? è tanto tempo che non le celebri. Non vuoi tornare a casa? Mirrina No, se prima non vi mettete d’accordo e ponete termine alla guerra. Cinesia Se sarà il caso, faremo anche questo. Mirrina Se sarà il caso? Ma io devo andare ho giurato. Cinesia Vieni a letto con me! Mirrina No. Eppure è vero che ti voglio bene... […..........................] .LA CONDANNA DELLA CHIESA ALLE DONNE ATTRICI. La Tirata Grazianesca E che el sappia la verità, dovi saver che la donna è l'inventriz della simulazion, l'è una punzente spina nascosta tra le rose, una vipera nascosta fra l'erbe. […..] L' è un animal indomit, e l'istesse lettere dell'alfabet ve lo faranno veder chiarament, e però mi voio cominzar dalla prima littera, che l'è l'A: A : - animal avido. B : - bestiale inferno. C : - concupiscenza della carne. D : - duello dannoso. E : - estinzion d'ogni bene. F : - fede fallace. G : - garrula gara. H : - hipocrita iena. I : - invidioso fuoco. K : - kaos calunnioso. L : - lue pestilenziale. 2 M : - mostruosa cabala. N : - nutrice di naufragi. O : - operatrice d'odi. p : - prima peccatrice. Q : - querula bestia. R : - rovina de' regni. S : - stolta superba. T : - turbolenta tiranna. V : - vanità delle vanità. X: -Xenocrata finta Y:- ypsilon di bugie Z:- zizania pestilenziale. LA COMMEDIA DELL'ARTE | LE MASCHERE Capitan Spavento 1600 Capitan Spavento Bien trobado. Che? no abla? muto? Sta embarazado? Ha perdido tu palabra? Bueno, no importa, vò io a parlar. Tu no sabe chi soi? No? Bueno! Io soy Capitan Spavento de Valle Inferna, desobranominato el Diabolico, Prence dell'ordin Equestre i Termigisto, como a dir grandissimo bravador, i feridor i matador i domator i dominator de l'universo, tremoto mi padre i Saeta mi madre, legato col sangue a la Morte i amigo serrado del gran Diablo de los Infierno. IL TEATRO DI CARLO GOLDONI La Famiglia dell'Antiquario (1749) Colombina Signor padron, l'è qua l'armeno dalle antigaggie. Anselmo Oh brava! Ha delle cose buone? Colombina Cose belle! cose stupende! Anselmo Amico, vi saluto. Arlecchino Saludara, patrugna cara. (Dighia ben?). Anselmo Che avete di bello da mostrarmi? Arlecchino Questo stara... stara... (cossa stara?) (piano a COL). Colombina (Lume eterno) (piano ad ARL). Arlecchino Stara luma interna, trovata in palamida de getto, in sepolcro Bartolomeo. Anselmo Cosa diavolo dice? lo non l'intendo. 3 Colombina L'aspetta; mi intendo un pochetto l'armeno. Aracapi, nicoscopi, ramarcatà Arlecchino La racaracà, taratapatà, baracacà, curocù, caracà Colombina Vedela? Ho inteso tutto. El dis che l'è un lume eterno trovà nelle piramidi d'Egitto, nel sepolcro de Tolomeo. Arlecchino Stara, stara. IL TEATRO DI CARLO GOLDONI Gli Innamorati (1759) Amico Amico, a rivederci. Fulgenzio Andate via? Amico Volete ch'io resti? Fulgenzio No, no, se vi preme, andate pure. Amico Si, vado. Conosco benissimo, che il restar solo non vi dispiace. Vi compatisco, ma permettetemi che qualche cosa vi dica per amicizia. Se conoscete che la persona che amate meriti l'amor vostro, disponete l'animo a sofferir qualche cosa. Tutti in questo mondo ci dobbiamo compatire l'un l'altro, e specialmente la donna merita di essere un poco piu compatita. Se poi vi sembra aver giusto motivo di dolervi di lei, pensateci prima di risolvere, ma quando avete pensato, ma quando avete risolto, non fate che la ragion vi abbandoni, e che l'affetto vi acciechi, vi trasporti, e vi avvilisca a tal segno. Fulgenzio Dice bene l'amico, dice benissimo. Dalle donne qualche cosa convien soffrire; quando si sa specialmente che una donna vuol bene, non serve il sofisticare, non conviene pesar le parole colla bilancia dell'oro, e guardare i moscerini col microscopio per ingrandirli. Son troppo caldo, lo conosco da me; ma in avvenire voglio assolutamente correggermi, vo' moderarmi. Già so (che mi vuol bene vuol dire, lasciarla dire. Eccola. voglia il cielo ch'ella sia di buon umore. Mi pare ilare in volto. Ma qualche volta sa fingere. Non vorrei che dissimulasse. Orsù non principiamo a sofisticare. Eugenia Serva umilissima, signor Fulgenzio Fulgenzio Quest'umilissima si poteva lasciar nella penna. Eugenia Mi scappò, non volendo. La riverisco. Che fa? Sta bene? Fulgenzio Eh! sto bene io. Ed ella come sta? Eugenia Benissimo. Ottimamente. Fulgenzio Me ne consolo. È molto allegra questa mattina. Eugenia Quando sono in grazia sua, sono sempre allegrissima. [….................] 4