capitolato speciale d`appalto

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capitolato speciale d`appalto
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI
ISTITUTO CENTRALE PER IL RESTAURO
CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO
PER I LAVORI DI
RESTAURO DELLE SUPERFICI LAPIDEE
E ALLESTIMENTO DEGLI AMBIENTI INTERNI
DELLA TORRE PENDENTE DI PISA
CAMPANILE DEL DUOMO
CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO
RESTAURO DELLE SUPERFICI LAPIDEE
E ALLESTIMENTO DEGLI AMBIENTI INTERNI
DELLA TORRE PENDENTE DI PISA
CAMPANILE DEL DUOMO
Importo lavori :
€
1.115.808,37
Lavori Categoria OS2
€
945.467,37
Lavori Categoria OG2
€
170.341,00
Il Progettista
Arch. Gisella Capponi
Collaboratori alla progettazione:
Luciana Festa
Flavia Vischetti
Geom. Danilo Mattei
Geom. Maurizio Toccafondi
Visto:
la Stazione appaltante
IL DIRETTORE
Caterina Bon Valsassina
Roma, 26/8/2005
PREMESSA
Si premette che:
L'Amministrazione: Istituto Centrale del Restauro (più sotto denominata COMMITTENTE) ha
deliberato l’esecuzione dei lavori relativi al monumento:
TORRE PENDENTE - CAMPANILE DEL DUOMO IN PISA – LAVORI DI RESTAURO DELLE
SUPERFICI LAPIDEE E ALLESTIMENTO AMBIENTI INTERNI
oggetto di finanziamento da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Legge 662/94
annualità 2004/2006
1) La Committente consegnerà l'area dei lavori nello stato di fatto in cui si troverà al momento
della stipula del contratto.
2) L' Impresa Assuntrice si impegna a fornire la certificazione di cui all'art. 7 della L. 55/1990
precedentemente la stipula del contratto.
3) L'Impresa Assuntrice formalmente dichiara di aver preso esatta e piena cognizione:
a. dell'area e degli edifici esistenti, dei confini, delle zone adiacenti, della consistenza
della proprietà confinante e delle condizioni di viabilità della zona;
b. del progetto di conservazione, dei relativi disegni e della descrizione dei lavori;
c. delle oggettive difficoltà di accesso nonché della complessa situazione logistica che
impone
puntuali
procedure
organizzative
per
l’esecuzione
dell’intervento,
l’approvvigionamento dei materiali e l’allontanamento dei rifiuti e dei residui di
lavorazione;
d. delle problematiche particolari del monumento che impediscono l’accessibilità
completa al cantiere ed in particolare delle limitazioni imposte circa i possibili orari di
lavoro all’interno della scala della Torre programmato come lavoro notturno;
e. dell’orario di visita dei turisti alla Torre di Pisa è, al momento, così programmato:
Da Novembre a Febbraio: 9,30-17,00
dall’1/11 al 6/11 e dal 23/12 all’8/1 orario
9,30 -18,00
Marzo: 9,00 – 18,00 (fino al 13/3); 9,00 – 19,00 (fino al 20/3) ; 8,30 – 20,30 (dal 21/3)
Da Aprile a Settembre: 8,30 – 20,30 (fino al 13/6 e dal 5/9 al 30/9); 8,30 – 23,00 (dal
14/6 al 4/9 con esclusione del 16 giugno notte)
Ottobre: 9,00 – 19,00;
f. delle cautele necessarie nell’operare in vicinanza delle strumentazioni di monitoraggio
delle condizioni statiche della Torre;
g. delle posizioni e caratteristiche degli allacciamenti provvisori e definitivi degli
impianti di fognatura, acqua, gas ENEL e SIP;
h. dei vigenti regolamenti Edilizi, Igienico-Sanitari, dei Vigili del Fuoco dell'ISPESL di
Polizia Urbana ecc. ai quali tutte le opere dovranno uniformarsi.
4) L'Assuntrice con la firma del contratto, accetta, a norma degli artt. 1341 e 1342 del Codice
Civile, tutte le clausole contenute nel presente Capitolato, non in contrasto con le
disposizioni di legge o regolamenti.
5) L'Assuntrice non potrà obiettare che nelle tavole di progetto e nella Descrizione delle Opere
non siano previste ed indicate forniture e/o lavori che si rendessero necessari poiché si
intende che l'appalto comprende tutte le forniture, somministrazioni e lavori occorrenti per
consegnare completamente ultimate e pronte all'uso tutte le opere appaltate. Tutti i lavori
dovranno essere eseguiti a perfetta Regola d'Arte in assoluta conformità alla quantità indicata
nella Descrizione dei Lavori, nelle Tavole di progetto e nelle istruzioni che verranno di volta
in volta impartite dalla Direzione Lavori anche a mezzo di tipi di dettaglio e che l'Assuntrice a
sua cura e diligenza dovrà richiedere in tempi utili al fine di rispettare il programma dei
Lavori.
6) Per quanto non previsto e comunque non specificato dal presente Capitolato Speciale e dal
contratto, l'appalto è soggetto all'osservanza delle seguenti leggi, regolamenti e norme che si
intendono qui integralmente richiamate, conosciute ed accettate dall'Appaltatore, salvo
diversa disposizione del presente Capitolato Speciale:
a) il Codice Civile, libro IV, titolo III, capo VII "Dell'appalto'', artt. 1655-1677;
b) la legge 18 novembre 1923, n. 2240 sull'amministrazione del patrimonio e sulla
contabilità generale dello Stato e relativo Regolamento approvato con R.D. 22 maggio
1924, n. 827;
c) tutte le leggi e i regolamenti vigenti in materia edile ed impiantistica riferite alle opere
pubbliche (nazionali, regionali e provinciali) e quelle riguardanti in particolare i beni
culturali ed ambientali (D.Lgs n°42/2004);
d) la normativa tecnica emanata dal CNR, dall'UNI, dall'UNICHIM, dalla CEI, dalla
CEI-UNEL, ANCC e dalle commissioni NORMAL anche se non espressamente
richiamata nel presente Capitolato;
e) le prescrizioni contenute nel D.M. 24 gennaio 1986, nella successiva circolare n.
27690 del 19 luglio 1986 e nel D.M. 9 gennaio 1987;
f) il D.Lgs. 14 agosto 1996, n. 494 e succ. mod. sull'organizzazione della sicurezza nei
cantieri mobili e temporanei;
g) il D.Lgs. 19 settembre 1994, n. 626, e succ. mod.;
h) la legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive
variazioni ed integrazioni introdotte;
i) il rispetto e l’osservanza di quanto previsto dal Regolamento d’attuazione della legge
quadro in materia di lavori pubblici, emanato con il Decreto del Presidente della
Repubblica 21 dicembre 1999, n. 544;
j) il Capitolato Generale d’Appalto redatto dal Ministero dei Lavori Pubblici il 19 aprile
2000, n. 145,
k) il presente Capitolato Speciale d'appalto.
CAPO I
OGGETTO ED AMMONTARE DELL'APPALTO
DESCRIZIONE, FORMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE
Art. 1. Oggetto dell’appalto
L'appalto ha per oggetto l'esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti per eseguire e dare
completamente ultimati i lavori di: restauro delle superfici lapidee degli ambienti interni della torre
pendente di Pisa già Campanile del Duomo.
Art. 2. Forma e ammontare dell’appalto
Il presente appalto è dato a: misura
L'importo complessivo dei lavori ed oneri compresi nell’appalto, ammonta a Euro 1.115.808,37
oltre IVA.
Di cui:
a) Per lavori a misura
€ .. 989.851,47
b) In economia:
- Per mano d’opera e materiali
€
125.956,90
L’importo delle opere per la sicurezza, già incluse nelle cifre sopraindicate, ammonta ad Euro
€
33.460,62
N. d'ordine
Designazione delle diverse categorie
Importo complessivo di
ogni categoria di lavoro
di lavoro ed oneri
Opere da Restauratore (OS2)
Categorie di lavoro da eseguire a misura
Restauro delle superfici lapidee del Vestibolo e della scala
€ 129.385,97
nel 1° Ordine
Restauro delle superfici lapidee della scala nel 2° Ordine
€ 55.057,87
Restauro delle superfici lapidee della scala nel 3° Ordine
€ 50.027,10
Restauro delle superfici lapidee della scala nel 4° Ordine
€ 54.429,70
Restauro delle superfici lapidee della scala nel 5° Ordine
€ 53.283,80
Restauro delle superfici lapidee della scala nel 6° Ordine
€ 55.322,28
Restauro delle superfici lapidee della scala nel 7° Ordine
€ 34.694,63
Restauro delle superfici lapidee della scala nel 8° Ordine
€ 27.602,03
Restauro delle superfici lapidee della canna interna
€ 254.862,43
Restauro dell'intradosso intonacato della volta della canna
Revisione della mappatura dello stato di conservazione
delle superfici lapidee del vestibolo, delle scale e delle
Arcate del 7° Ordine e documentazione grafica degli
interventi di restauro
Mappatura dello stato di conservazione delle superfici
intonacate (volta canna) e documentazione grafica degli
interventi di restauro
Mappatura dello stato di conservazione delle superfici
lapidee della canna interna e documentazione grafica degli
interventi di restauro
Manodopera per economie
Materiali
Importo lavori OS2
€ 17.292,76
€ 25.901,37
2.150,59
€
38.567,75
€ 52.820,00
€ 11.986,90
€
Opere da Impresa (OG2)
Categorie di lavoro da eseguire a misura:
Installazione di opere provvisionali su tutta la superficie
interna della canna realizzata con tubolari metallici a giunto
Nolo di opere provvisionali in tubolari metallici
Smontaggio di opere provvisionali in tubolari metallici
Demolizione di solaio mediante taglio a forza
Movimentazione di materiali sciolti o simili di qualsiasi
natura con calo a terra, trasporto e scarico
Categorie di lavoro da eseguire a corpo:
Realizzazione di puntellatura
Smontaggio di struttura metallica all’interno della canna
della torre
Manodopera per economie
Materiali
Importo lavori OG2
€
€
945.467,37
€
43.194,00
€
€
€
€
38.916,00
17.043,00
4.628,00
910,00
€
€
2.500,00
2.000,00
€
€
57.105,00
4.045,00
170.341,00
TOTALE
Importo complessivo lavori OS2 + OG2
Oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso d’asta
€
€
1.115.808,37
33.460,62
Gli importi di cui sopra, anche se rispecchiano le caratteristiche dimensionali fondamentali del
progetto, sono puramente indicativi e potranno variare in più o in meno ai fini di una piena
funzionalità dell'opera stessa.
Di queste variazioni l'Appaltatore non potrà tenere conto per chiedere compensi aggiuntivi, salvo il
pagamento delle effettive quantità eseguite ai prezzi ed alle condizioni stipulate in sede di offerta
dall'Appaltatore e nel rispetto comunque delle facoltà di cui all'art. 14 del D.M. 145/2000.
In ogni caso, resta inteso che l'Appaltatore dovrà fornire l'opera "chiavi in mano", completa,
funzionale ed autosufficiente per le destinazioni previste ed indicate negli elaborati progettuali.
Art. 3. Descrizione dei lavori
I lavori che formano oggetto dell'appalto possono riassumersi come appresso, salvo più precise indicazioni che
all'atto esecutivo potranno essere impartite dalla Direzione dei lavori.
I lavori di restauro previsti con i finanziamenti del Programma triennale del gioco del lotto 2004-2006
interessano gli ambienti interni della Torre: la lunga scala elicoidale, le scale a chiocciola tra il 7° e
l'8° ordine e tra l'8° Ordine e il coronamento, la canna cilindrica attualmente occlusa dalla sala degli
strumenti e le arcate del 7° Ordine.
Per le tre scale, che sviluppano una superficie pari a 823 m2, è previsto il restauro delle superfici
lapidee eseguito attraverso una serie di operazioni effettuate con le procedure e le cautele descritte
nel capitolato per ogni singolo trattamento e articolate secondo sequenze derivanti dalla diversa
presenza e estensione delle forme di alterazione. Le operazioni previste comprendono trattamento
di disinfezione e disinfestazione; puliture con semplice risciacquo, con carbonato di ammonio in
soluzione e/o impacco, con altre miscele ad impacco; puliture meccaniche con strumenti manuali e
peneumatici, con vibroincisori e microtrapani, con microsabbiatura; rimozione di stuccature non
idonee; consolidamenti prima e dopo la pulitura con resine acril-siliconiche, resine acriliche, malta
idraulica, resina epossidica e silicato di etile; stuccatura, microstuccatura, equilibratura cromatica
(scialbature e velature); protezione superficiale; revisione finale.
Le diverse tecniche di pulitura sono state scelte in modo da consentire una rimozione graduale e
selettiva dei prodotti di alterazione rispettando i segni lasciati dal tempo sulle antiche pietre della
Torre.
Gli esiti che si dovranno raggiungere con il restauro sono visibili nei test eseguiti su alcune zone
scelte lungo la scala perché significative dei diversi materiali costitutivi e delle diverse forme di
degrado.
TASSELLO “B” VANO SCALA
Zona che include parete-soffitto-parete-gradini nel vano Scale, tra i gradini 24 e 26 della
prima rampa, con una superficie di sviluppo di mq.10,13.
TASSELLO “C” PARAMENTI DELLA SCALA
Zona di mq.2,1 sulla parete sinistra del vano scale tra il 4° e il 5° Ordine, all’altezza dei
gradini 14 e 17.
TASSELLI “D” e “E” PARAMENTI DELLA SCALA
Due zone sulla parete sinistra del vano scale tra il 5° e il 6° Ordine, con una superficie di
sviluppo complessiva di mq.1,24, tra i gradini 25 e 27 l’una e al gradino 31 l’altra.
TABELLA - LOCALIZZAZIONE DEI TASSELLI DI STUDIO EFFETTUATI NEL CANTIERE DI
PROGETTO DEL 2000 SU DIVERSE PARTI DELLA TORRE.
Nell'interno della canna della Torre è previsto un intervento mirato al recupero della primitiva
spazialità di questo spazio che si trova oggi ad essere annullato nel suo volume originale
dall'inserimento della sala degli strumenti che nel 1934 venne realizzata impostando un solaio in
profilati
metallici
e
laterizi
sull'aggetto
che
corre
a
circa
7
m
di
altezza.
Si è prevista la demolizione del solaio e la riapertura a tutta altezza della canna che continuerà ad
ospitare numerosi strumenti che dovranno rimanere per sorvegliare la Torre e registrare il suo
comportamento nel tempo.
Le superfici lapidee della canna, che sviluppano circa 943 m2, saranno restaurate con metodologie
analoghe a quelle che sono state utilizzate sui paramenti nella sala a piano terra. Sono previste le
seguenti operazioni effettuate con le procedure e le cautele descritte nel capitolato per ogni singolo
trattamento : trattamento di disinfezione e disinfestazione; puliture con semplice risciacquo, con
carbonato di ammonio in soluzione e/o impacco, con altre miscele ad impacco; puliture meccaniche
con strumenti manuali e peneumatici, con vibroincisori e microtrapani, con microsabbiatura;
rimozione di stuccature non idonee; consolidamenti prima e dopo la pulitura con resine acrilsiliconiche, resine acriliche, malta idraulica, resina epossidica e silicato di etile; stuccatura,
microstuccatura, equilibratura cromatica (scialbature e velature); protezione superficiale e revisione
finale.
Sull'intradosso della volta che si presenta intonacato è previsto un intervento conservativo che
prevede la pulitura e il mantenimento dell'intonaco attraverso operazioni di consolidamento e di
riadesione, previa rimozione di stuccature e strati non idonei accertati attraverso stratigrafie e
prelievo di campioni. L'intonaco originale dovrà essere integrato ed adeguato cromaticamente
utilizzando materiali analoghi a quelli originali.
Tutte operazioni di pulitura all'interno della canna dovranno essere effettuate con particolare cautela
e precedute da verifiche preliminari tese ad accertare l'entità delle incrostazioni presenti e le
caratteristiche dei conci sottostanti. Non sono noti restauri che hanno interessato le superfici della
canna e pertanto la stratigrafia che si trova sulle superfici lapidee riveste particolare interesse.
Particolare attenzione dovrà essere posta in tutte le lavorazioni previste nella canna anche in
considerazione della delicata strumentazione presente come ad esempio lo speciale pendolo
inclinometrico progettato dall'Ing.Giovanni Girometti e installato nel 1934 nella tromba della Torre.
Il ponteggio installato nella canna interna consentirà di accedere alle arcate del 7° Ordine che, fino
alla metà del Trecento avevano ospitato le campane della Torre. Le modalità di intervento sono
analoghe a quelle previste per le altre zone fatta eccezione di un possibile impiego dell’acqua
nebulizzata e del laser in fase di rifinitura della pulitura. Sono previste le seguenti operazioni
effettuate con le procedure e le cautele descritte nel capitolato per ogni singolo trattamento :
trattamento di disinfezione e disinfestazione; puliture con semplice risciacquo, puliture con acqua
nebulizzata, con carbonato di ammonio in soluzione e/o impacco, con altre miscele ad impacco;
puliture meccaniche con strumenti manuali e peneumatici, con vibroincisori e microtrapani, con
microsabbiatura, con apparecchio laser; rimozione di stuccature non idonee; consolidamenti prima e
dopo la pulitura con resine acril-siliconiche, resine acriliche, malta idraulica, resina epossidica e
silicato di etile; stuccatura, microstuccatura, equilibratura cromatica (scialbature e velature);
protezione superficiale e revisione finale.
La documentazione dello stato di conservazione e degli interventi
La documentazione dello stato di conservazione e degli interventi è prevista attraverso la redazione
di mappature da eseguire su base informatizzata in formato vettoriale che sarànno distinte nelle voci
relative allo stato di conservazione delle superfici ed in quelle relative alle operazioni di restauro.
Attraverso un’osservazione ravvicinata delle superfici lapidee, resa possibile dall’installazione dei
ponteggi, la mappatura registrerà lo stato di conservazione immediatamente precedente l’intervento
di restauro.
La mappatura dello stato di conservazione interesserà le seguenti voci:
1.
Incrostazioni calcaree
2.
Fessure e fratture
3.
Mancanze
4.
Stuccature frammentarie
5.
Incrostazioni e patine biologiche
6.
Presenza di elementi metallici
7.
Croste nere e dendritiche
8.
Disgregazione ed esfoliazione
9.
Scagliature
10.
Vegetazione
11.
Gomme e resine
La mappatura degli interventi dovrà rilevare fedelmente le operazioni eseguite in cantiere.
La mappatura degli interventi potrà comprendere le seguenti voci:
1.
Consolidamento con eurostac
2.
Consolidamento resine acriliche
3.
Consolidamento con malta idraulica
4.
Consolidamento con resina epossidica
5.
Consolidamento con silicato di etile
6.
Guaina elastoplastica
7.
Ricostruzione parti mancanti
8.
Ricollocazione frammenti
9.
Elementi metallici – rimozione
10.
Elementi metallici – trattamento
11.
Rimozione di colorazioni, gomme e resine
12.
Pulitura con semplice risciacquo
13.
Trattamento biocida
14.
Pulitura con acqua atomizzata
15.
Pulitura chimica con carbonato di ammonio ad impacco
16.
Pulitura chimica con carbonato di ammonio in soluzione
17.
Pulitura chimica con altre miscele ad impacco
18.
Pulitura meccanica con strumenti manuali e pneumatici
19.
Pulitura meccanica con vibroincisori e microtrapani
20.
Pulitura meccanica con sabbiatura
21.
Pulitura meccanica con microsabbiatura
22.
Pulitura con laser
23.
Rimozione di vecchie stuccature
24.
Stuccatura
25.
Iniezioni di malta idraulica
26.
Microstuccatura
27.
Scialbature e velature
Per rendere più agevoli le operazioni di mappatura la superficie si è ipotizzato di suddividere le
mappature in diversi elaborati, denominati sistemi di riferimento.Su ciascun sistema di riferimento
verranno riportate le mappature relative allo stato di conservazione e agli interventi di restauro.
Per ciascun sistema di riferimento sarà fornito un file in formato DWG con il rilievo geometrico delle
superfici, comprensivo di tutti i layer , in bianco, predisposti per la mappatura dello stato di
conservazione e delle operazioni di restauro.
Le mappature dovranno essere prodotte in formato vettoriale DWG o DXF
L’accesso al monumento per l’esecuzione dei lavori è consentito dalle ore 6,00 alle ore 22,00
fatta eccezione per la scala dove tutte le operazioni previste sulle superfici dovranno essere
effettuate di notte e comunque fuori dell’orario di visita della Torre - di seguito riportato.
Per le limitazioni al lavoro nella scala nella valutazione delle ore necessarie all'intervento di
restauro sono state stimate le ore lavorative con l’incremento percentuale dovuto al lavoro
notturno continuativo pari al 16% nonché i tempi occorrenti alla giornaliera installazione e
rimozione delle strumentazioni e dei materiali necessari al lavoro.
L’orario di visita alla Torre di Pisa è, al momento, così articolato:
Da Novembre a Febbraio: 9,30-17,00 dall’1/11 al 6/11 e dal 23/12 all’8/1 orario 9,30 -18,00
Marzo: 9,00 – 18,00 (fino al 13/3); 9,00 – 19,00 (fino al 20/3) ; 8,30 – 20,30 (dal 21/3)
Da Aprile a Settembre: 8,30 – 20,30 (fino al 13/6 e dal 5/9 al 30/9); 8,30 – 23,00 (dal 14/6 al
4/9 con esclusione del 16 giugno notte)
Ottobre: 9,00 – 19,00
L’intervento di restauro sulla Torre richiede inoltre particolari attenzioni relative alla
presenza della strumentazione di monitoraggio strutturale che occorre proteggere o
temporaneamente rimuovere per consentire il restauro delle superfici si è quindi prevista una
collaborazione con i tecnici che gestiscono la strumentazione consistente in: assistenza per
operazioni di rimozione e successivo reinserimento di strumenti relativi al monitoraggio
strutturale della Torre e/o operazioni di protezione di apparecchiature che potrebbero essere
danneggiate da alcuni trattamenti di pulitura.
Proprio in considerazione delle specifiche esigenze di tutela della strumentazione si è previsto
che il progetto di allestimento del ponteggio venga sottoposto alla Direzione dei lavori prima
della sua installazione.
DELLE PROBLEMATICHE PARTICOLARI DEL CONTESTO, CHE IMPEDISCONO
L’ACCESSIBILILITA’
COMPLETA
AL
CANTIERE,
L’IMPRESA
ASSUNTRICE
DOVRA’ PRENDERE DETTAGLIATA VISIONE E DICHIARARE DI AVERNE TENUTO
CONTO NELL’EFFETTUARE IL RIBASSO PRATICATO
Art. 4 - Criterio di valutazione delle opere
Le opere la cui costruzione è oggetto del presente Capitolato si intendono appaltate a MISURA,
intendendosi che il prezzo determinato dall’applicazione del ribasso d’asta al prezzo a base d’asta
depurato degli oneri per la sicurezza compenserà forfetariamente l’appaltatore.
L'elenco prezzi e il computo metrico estimativo fanno riferimento sia alla Tariffa dei Prezzi della
Regione Campania aggiornata sia, per i prezzi non corrispondenti alle prestazioni da rendere, ad
apposite analisi di prezzo redatte ai sensi dell’art. 136 del DPR 554/99.
Art. 5 - Variazione delle opere progettate - Andamento dei lavori
Le indicazioni di cui al precedente articolo 3), dei disegni di progetto e della Descrizione delle Opere,
sono date per norme generali affinché l'Appaltatore possa rendersi conto del complesso delle opere
da eseguire.
L'Amministrazione si riserva piena e ampia facoltà di introdurre nei progetti delle opere in corso di
esecuzione tutte quelle varianti, aggiunte, soppressioni che crederà necessario apportare nell'interesse
della buona riuscita e dell'economia dei lavori sempre nei limiti stabiliti dall’art. 25 della legge
109/1994 e dell’art. 10 del Capitolato Generale, D.M. 145/2000.
Le variazioni dei lavori possono essere ordinate dalla stazione appaltante fino alla concorrenza di un
quinto dell’importo dell’appalto, e l’appaltatore è tenuto ad eseguire i lavori ordinari agli stessi patti,
prezzi e condizioni del contratto originario, salvo l’eventuale applicazione dell’art. 134, comma 6, e
136 del Regolamento (D.P.R. 554/1999) e non ha diritto ad alcuna indennità ad eccezione del
corrispettivo relativo ai nuovi lavori (art. 10, comma 1, Capitolato Generale, D.M. 145/2000).
CAPO II –
QUALITA' DEI MATERIALI E DEI COMPONENTIMODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVOROORDINE A TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI
Parte I - QUALITA' DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI
SCHEDE METODOLOGIE D’ESECUZIONE
-Materiali in genere
Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti,
realizzati con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere,
proverranno da quelle località che l’Appaltatore riterrà di sua convenienza, purchè, ad insindacabile
giudizio della Direzione dei lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate.
Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di
conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.
Art. 1. Prodotti a base di legno
1.1 Si intendono per prodotti a base di legno quelli derivati dalla semplice lavorazione e/o
dalla trasformazione del legno e che sono presenti solitamente sotto forma di segati, pannelli,
lastre, etc.
I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura ed
indipendentemente dalla destinazione d’uso. Il Direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può
procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di
conformità della stessa alle prescrizioni di seguito indicate.
Per le prescrizioni complementari da considerare in relazione alla destinazione d’uso (strutture,
pavimentazioni, coperture, etc.), si rinvia agli appositi articoli del presente capitolato ed alle
prescrizioni del progetto.
1.2 – I segati di legno a complemento di quanto specificato nel progetto o negli articoli relativi
alla destinazione d’uso, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche :
-
tolleranze sulla lunghezza e larghezza : +10mm;
-
tolleranze sullo spessore + 2mm;
-
umidità non maggiore del 15%, misurata secondo la norma UNI 8829;
-
non sono ammessi difetti visibili;
-
ISO 1029 Segati di conifere – Difetti – Classificazione;
-
ISO 1030 Segati di conifere – Difetti – Misurazione;
-
ISO 1031 Segati di conifere – Difetti – Termini e definizioni;
-
ISO 2299 Segati di latifoglie – Difetti – Classificazione,
-
ISO 2300 Segati di latifoglie – Difetti – Termini e definizioni;
-
ISO 2301 Segati di latifoglie – Difetti – Misurazione:
Funzionalmente avranno le seguenti caratteristiche rispondenti alle norme : UNI EN
corrispondenti all’uso cui sono preposti (tavolati di ripartizione multistrati di calpestio)
2 prodotti tessili per pavimenti (rivestimenti steccati) Si intendono tutti i rivestimenti nelle loro
diverse soluzioni costruttive e cioè :
-
rivestimenti tessili a velluto (nei loro sottocasi velluto tagliato, velluto riccio, velluto unilivello,
velluto plurilivello, etc.),
-
rivestimenti tessili piatti (tessuto, nontessuto);
-
In caso di dubbio e contestazione si farà riferimento alla classificazione e terminologia della
norma UNI 8013-1.
b)
I prodotti devono rispondere alle prescrizioni del progetto ed in mancanza o completamento a
quanto segue :
-
massa areica totale e dello strato di utilizzazione;
-
spessore totale e spessore della parte utile dello strato di utilizzazione;
-
perdita di spessore dopo applicazione (per breve e lunga durata) di carico statico moderato;
perdita di spessore dopo applicazione di carico dinamico.
In relazione all’ambiente di destinazione saranno richieste le seguenti caratteristiche di
comportamento :
-
tendenza all’accumulo di cariche elettrostatiche generate dal calpestio;
-
numero di fiocchetti per unità di lunghezza e per unità di area;
-
forza di strappo;
-
comportamento al fuoco;
c)
I criteri di accettazione sono quelli precisati nel punto 13.1; i valori
saranno quelli dichiarati dal fabbricante ed accettati dal Direttore dei lavori. Le modalità di prova da
seguire in caso di contestazione sono quelle indicate nella norma UNI8014 (varie parti).
d) I prodotti saranno forniti da appositi imballi che li proteggano da azioni meccaniche, da
agenti atmosferici ed altri agenti degradanti nelle fasi di trasporto, deposito e manipolazione prima
della posa. Il foglio informativo indicherà il nome del produttore, le caratteristiche elencate in b) e le
istruzioni per la posa.
3 – materiali metallici per ponteggi
I materiali metallici costituenti i componenti delle opere provvisionali dovranno essere
consegnati in cantiere in perfetta efficienza, privi di tracce di ruggine e deformazioni; tutti gli
elementi dovranno riportare ben visibile il marchio del fabbricante e la relativa classificazione.
Dovranno comunque essere conformi alle norme unificate che ne regolano la fabbricazione e
l’utilizzo e dovranno essere accompagnate dal prescritto libretto. Il Direttore dei lavori, o il personale
appositamente delegato, vigilerà sulla rispondenza dei componenti alle norme richiamate e potrà
rifiutare, in tutto o in parte il materiale approvvigionato. La valutazione sarà eseguita a computo di
giunto in opera.
PARTE II – MODALITA’ DI ESECUZIONE
Il montaggio in opera di tutte le strutture costituenti gli impalcati metallici sarà effettuato in
conformità a quanto, a tale riguardo, è previsto nella relazione di calcolo allegata al progetto
definitivo redatto.
Durante il carico, il trasporto, lo scarico, il deposito ed il montaggio, si dovrà porre la massima
cura per evitare che le strutture vengano deformate o sovrasollecitate.
Le parti a contatto con funi, catene od altri organi di sollevamento saranno opportunamente
protette.
Il montaggio sarà eseguito in modo che la struttura raggiunga la configurazione geometrica di
progetto, nel rispetto dello stato di sollecitazione previsto nel progetto medesimo.
La stabilità delle strutture dovrà essere assicurata durante tutte le fasi costruttive e la rimozione dei
collegamenti provvisori e di altri dispositivi ausiliari dovrà essere fatta solo quando essi risulteranno
staticamente superflui.
E’ ammesso il serraggio dei bulloni con chiave pneumatica purché questo venga controllato con
chiave dinamometrica, la cui taratura dovrà risultare da certificato rilasciato da laboratorio ufficiale in
data non anteriore ad un mese.
Per le unioni con bulloni, l’impresa effettuerà, alla presenza della Direzione dei lavori, un
controllo di serraggio su un numero adeguato di bulloni.
L’assemblaggio ed il montaggio in opera delle strutture dovrà essere effettuato senza che venga
interrotto il normale “ufficio” della Chiesa, da concordare con la Direzione dei lavori, sentite le
necessità della proprietà. L’inizio e l’ultimazione di tale lavorazione sono quelli previsti nel
programma lavori allegato.
D) IMPIANTISTICA DI CANTIERE
Art. 5. Componenti dell’impianto di adduzione dell’acqua
In conformità alla legge n. 46 del 5 marzo 1990 gli impianti idrici ed i loro componenti devono
rispondere alle regole di buona tecnica; le norme UNI sono considerate norme di buona tecnica.
5.1- Gli apparecchi sanitari in genere, indipendentemente dalla loro forma e dal materiale costituente,
devono soddisfare i seguenti requisiti :
-
robustezza meccanica;
-
durabilità meccanica;
-
assenza di difetti visibili ed estetici;
-
resistenza all’abrasione;
-
pulibilità di tutte le parti che possono venire a contatto con l’acqua sporca,
-
resistenza alla corrosione (per quelli con supporto metallico);
funzionalità idraulica.
5.2 – Per gli apparecchi di ceramica la rispondenza alle prescrizioni di cui sopra si intende
comprovata se essi rispondono alle seguenti norme : UNI 8951/1 per i lavabi.
5.3 – Rubinetti sanitari.
a)
i rubinetti sanitari considerati nel presente punto sono quelli appartenenti alla categoria:
rubinetti singoli, cioè con una sola condotta di alimentazione
b)
i rubinetti sanitari di cui sopra, indipendentemente dal tipo e dalla soluzione costruttiva,
devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
-
inalterabilità dei materiali costituenti e non cessione di sostanze all’acqua;
-
tenuta all’acqua alle pressioni di esercizio;
-
conformazione della bocca di erogazione in modo da erogare acqua con filetto a getto regolare
e comunque senza spruzzi che vadano all’esterno dell’apparecchio sul quale devono essere montati;
-
proporzionalità fra apertura e portata erogata,
-
minima perdita di carico alla massima erogazione;
-
silenziosità ed assenza di vibrazione in tutte le condizioni di funzionamento;
-
facile smontabilità e sostituzione di pezzi possibilmente con attrezzi elementari;
continuità nella variazione di temperatura tra posizione di freddo e quella di caldo e viceversa (per
i rubinetti miscelatori).
La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate si intende soddisfatta per i rubinetti singoli quando
essi rispondono alla norma UNI EN 200 e ne viene comprovata la rispondenza con certificati di
prova e/o con apposizione di marchio UNI: In assenza di certificazione UNI si farà riferimento a
quanto previsto da altri enti formatori.
5.4 – Scarichi di apparecchi sanitari e sifoni (manuali, automatici).
Gli elementi costituenti gli scarichi applicati agli apparecchi sanitari si intendono denominati e
classificati come riportato nella norma UNI 4542.
Indipendentemente dal materiale e dalla forma essi devono possedere caratteristiche di
inalterabilità alle azioni chimiche ed all’azione del calore, realizzare la tenuta tra otturatore e piletta.
La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate si intende soddisfatta quanto essi rispondono alle
norme UNI EN 274 e UNI EN 329; la rispondenza è comprovata da una attestazione di conformità.
5.5 – Tubazioni e raccordi.
Le tubazioni utilizzate per realizzare gli impianti di adduzione dell’acqua devono rispondere alle
prescrizioni seguenti :
a)
i tubi di PVC e polietilene ad alta densità (Pead) devono rispondere rispettivamente alle norme
UNI 7441 e UNI 7612 e suo FA 1-94; entrambi devono essere del tipo PN 10.
b)
I tubi di piombo sono vietati nelle distribuzioni di acqua.
5.6 – Valvolame di non ritorno, pompe.
a) Le valvole a saracinesca flangiate per condotte d’acqua devono essere conformi alla norma UNI
7125 e suo FA 109-82.
Le valvole disconnettitrici a tre vie contro il ritorno di flusso e zone di pressione ridotta devono
essere conformi alle norma UNI 9157.
Le valvole di sicurezza in genere devono rispondere alle norme UNI applicabili.
La rispondenza alle norme predette deve essere comprovata da dichiarazione di conformità
completata con dichiarazioni di rispondenza alle caratteristiche specifiche previste dal progetto.
b)
Le pompe devono rispondere alle prescrizioni previste dal progetto e
rispondere (a
seconda dei tipi) alle norme UNI ISO 2548 e UNI ISO 3555.
5.7 – Accumuli dell’acqua e sistemi di elevazione della pressione d’acqua.
Per gli apparecchi di sopraelevazione della pressione vale quanto indicato nella norma UNI 9182 e
suo FA 1-93.
ART. 6. ESECUZIONE DELL’IMPIANTO DI ADDUZIONE DELL’ACQUA
In conformità alla legge n. 46 del 5 marzo 1990 gli impianti idrici ed i loro componenti
devono rispondere alle regole di buona tecnica; la norma UNI 9182 e suo FA1-93 è considerata di
buona tecnica.
6.1 – Si intende per impianto di adduzione dell’acqua l’insieme delle apparecchiature, condotte,
apparecchi erogatori che trasferiscono l’acqua potabile ( o quando consentito non potabile) da una
fonte (acquedotto pubblico, pozzo od altro) agli apparecchi erogatori.
Gli impianti, quando non è diversamente descritto negli altri documenti progettuali (o quando questi
non sono sufficientemente dettagliati) , si intendono suddivisi come segue
-
impianti di adduzione dell’acqua potabile;
-
impianti di adduzione di acqua non potabile;
Le modalità per erogare l’acqua potabile e non potabile sono quelle stabilite dalle competenti
autorità, alle quali compete il controllo sulla qualità dell’acqua.
Gli impianti di cui sopra si intendono suddivisi come segue :
a)
fonti di alimentazione.
b)
Reti di distribuzione acqua fredda.
6.2. – Per la realizzazione delle diverse parti funzionali si utilizzano i materiali
indicati nei documenti progettuali. Qualora non siano specificati in dettaglio nel progetto od a suo
completamento si rispetteranno le prescrizioni seguenti e quelle già fornite per i componenti; vale
inoltre, quale prescrizione ulteriore a cui fare riferimento, a norma UNI 9182 e suo FA 1-93
a)
Le fonti di alimentazione dell’acqua potabile saranno costituite da 1) acquedotti pubblici
gestiti o controllati dalla pubblica autorità.
Ai fini della limitazione della trasmissione del rumore e delle vibrazioni, oltre a
scegliere componenti con bassi livelli di rumorosità (e scelte
progettuali adeguate),in fase di
esecuzione si curerà di adottare corrette sezioni interne delle tubazioni in modo da non superare le
velocità di scorrimento dell’acqua previste, limitare le pressioni dei fluidi soprattutto per quanto
riguarda gli organi di intercettazione e controllo, ridurre la velocità di rotazione dei motori di pompo,
etc. (in linea di principio non ,maggiori di 1.500 giri/minuto). In fase di posa si curerà l’esecuzione
dei dispositivi di dilatazione, si
inseriranno supporti antivibranti ed ammortizzatori per evitare la propagazione di vibrazioni, si
useranno isolanti acustici in corrispondenza delle parti da murare.
6.3.-Il Direttore dei lavori per la realizzazione dell’impianto di adduzione dell’acqua opererà come
segue :
Nel corso dell’esecuzione dei lavori, con riferimento ai tempi ed alle procedure, verificherà che i
materiali impiegati e le tecniche di esecuzione siano effettivamente quelle prescritte, verificherà che
l’esecuzione sia coerente con quella concordata.
In particolare verificherà le giunzioni con gli apparecchi, il numero e la dislocazione dei supporti,
degli elementi di dilatazione, degli elementi antivibranti, etc..
ART. 7. IMPIANTO DI SCARICO ACQUE USATE
In conformità alla legge n. 46 del 5 marzo 1990 gli impianti idrici ed i loro componenti devono
rispondere alle regole di buona tecnica UNI sono considerate norme di buona tecnica. Inoltre
l’impianto di scarico delle acque usate deve essere conforme alle disposizioni del D.L.11 maggio
1999, n. 52 (Disciplina sulla tutela delle acque di inquinamento).
7.1. – Si intende per impianto di scarico delle acque usate l’insieme delle condotte, apparecchi, etc.
che trasferiscono l’acqua dal punto di utilizzo alla fogna pubblica.
Il sistema di scarico deve essere indipendente dal sistema di smaltimento delle acque meteoriche
almeno fino al punto di immissione nella fogna pubblica.
Il sistema di scarico può essere suddiviso in casi di necessità in più impianti convogliati
separatamente. Il modo di recapito delle acque usate sarà comunque conforme alle prescrizioni delle
competenti autorità.
L’impianto di cui sopra si intende funzionalmente suddiviso come segue :
-
- parte destinata al convogliamento delle acque (raccordi, diramazioni, colonne, collettori);
-
- eventuale raccolta e sollevamento sotto quota.
7.2. – Per la realizzazione delle diverse parti funzionali si utilizzeranno i materiali ed i componenti
indicati nei documenti progettuali ed a loro completamento si rispetteranno le prescrizioni seguenti.
Vale inoltre quale precisazione ulteriore a cui fare riferimento :
1) I tubi utilizzabili devono rispondere alle seguenti norme :
-
tubi di materiale plastico : devono rispondere alle seguenti norme ;
-
tubi di PVC per condotte all’interno dei fabbricati : UNI 7443 e suo FA 178-87
2) Per gli altri componenti vale quanto segue :
-
per gli scarichi ed i sifoni di apparecchi sanitari vedere articolo sui componenti dell’impianto di
adduzione dell’acqua;
-
in generale i materiali di cui sono costituiti i componenti del sistema di scarico devono
rispondere alle seguenti caratteristiche :
-
minima scabrezza, al fine di opporre la minima resistenza al movimento dell’acqua;
-
impermeabilità all’acqua ed ai gas per impedire i fenomeni di trasudamento e di fuoriuscita
odori;
-
resistenza all’azione aggressiva esercitata dalle sostanze contenute nelle acque di scarico, con
particolare riferimento a quelle dei detersivi e delle altre sostanze chimiche usate per lavaggi;
-
resistenza all’azione termica delle acque aventi temperature sino a 90 °C circa;
-
opacità alla luce per evitare i fenomeni chimici e batteriologici favoriti dalle radiazioni
luminose;
-
resistenza alle radiazioni UV, per i componenti esposti alla luce solare;
-
resistenza agli urti accidentali.
-
In generale i prodotti ed i componenti devono inoltre rispondere alle seguenti caratteristiche :
-
Conformità senza sporgenze all’interno per evitare il deposito di sostanze contenute o
trasportate dalle acque;
-
Stabilità di forma in senso sia longitudinale sia trasversale;
-
Sezioni di accoppiamento con facce trasversali perpendicolari all’asse longitudinale;
-
Minima emissione di rumore nelle condizioni di uso.
7.3. – Per la realizzazione dell’impianto si utilizzeranno i materiali, i componenti e le modalità
indicate nei documenti progettuali, e qualora non siano specificate in dettagli nel progetto od a suo
completamento si rispetteranno le prescrizioni seguenti.
1) Nel suo insieme l’impianto deve essere installato in modo da consentire la facile e rapida
manutenzione e pulizia; deve permettere la sostituzione di ogni sua parte senza gravosi o non
previsti interventi.
2) Le tubazione orizzontali e verticali devono essere installate in allineamento secondo il proprio
asse, parallele alle pareti e con la pendenza di progetto. Esse non devono passare sopra apparecchi
elettrici o similari o dove le eventuali fuoruscite possono provocare inquinamenti.
3) I raccordi con curve e pezzi speciali devono rispettare le indicazioni predette per gli allineamenti,
le discontinuità, le pendenze, etc.
Le curve ad angolo retto non devono essere usate nelle connessioni orizzontali (sono ammesse tra
tubi verticali ed orizzontali), sono da evitare le connessioni doppie e tra loro frontali ed i raccordi a T.
I collegamenti devono avvenire con opportuna inclinazione rispetto all’asse della tubazione ricevente
ed in modo da mantenere allineate le generatrici superiori dei tubi.
4) I cambiamenti di direzione devono essere fatti con raccordi che non producano apprezzabili
variazioni di velocità od altri effetti di rallentamento.
Le connessioni in corrispondenza di spostamento dell’asse delle colonne dalla verticale devono
avvenire ad opportuna distanza dallo spostamento e comunque a non meno di 10 volte il diametro
del tubo ed al di fuori del tratto di possibile formazione delle schiume.
5) I supporti di tubi ed apparecchi devono essere staticamente affidabili, durabili nel tempo e tali da
non trasmettere rumori e vibrazioni. Le tubazioni vanno supportate ad ogni giunzione; ed inoltre
quelle verticali almeno ogni 2,5 m e quelle orizzontali ogni 0,5 m per diametri fino a 50 mm, ogni 0,8
m per diametri fino a 100mm, ogni 1,00 m per diametri oltre 100mm. Il materiale dei supporti deve
essere compatibile chimicamente ed in quanto a durezza con il materiale costituente il tubo.
7.4. – Il Direttore dei lavori per la realizzazione dell’impianto di scarico delle acque usate opererà
come segue :
a)
nel corso dell’esecuzione dei lavori, con riferimento ai tempi ed alle procedure, verificherà che i
materiali impiegati e le tecniche di esecuzione siano effettivamente quelle prescritte. In particolare
verificherà le giunzioni con gli apparecchi, il numero e la dislocazione dei supporti, degli elementi di
dilatazione e degli elementi antivibranti.
Effettuerà o farà effettuare e sottoscrivere in una dichiarazione i risultati delle prove di tenuta
all’acqua eseguendola su un tronco per volta (si riempie d’acqua e lo si sottopone alla pressione di
20 kPa per 1 ora; al termine non si devono avere perdite o trasudamenti).
1. Evacuazione realizzata facendo scaricare nello stesso tempo, colonna, per colonna, gli
apparecchi previsti dal calcolo della portata massima contemporanea. Questa prova può essere
collegata a quella della erogazione di acqua fredda, e serve ad accettare che l’acqua venga evacuata
con regolarità, senza rigurgiti, ribollimenti e variazioni di regime.
ART. 8. IMPIANTO ELETTRICO.
8.1- Disposizioni generali.
Direzione dei lavori: al termine dei lavori si farà rilasciare il rapporto di verifica dell’impianto
elettrico, come precisato nell’Appendice G’ della Guida CEI 64-50 UNI 9620, che attesterà che lo
stesso è stato eseguito a regola d’arte. Raccoglierà inoltre la documentazione più significativa per la
successiva gestione e manutenzione,
8.2. – Norme e leggi.
Gli impianti elettrici dovranno essere realizzati a regola d’arte, in rispondenza alle leggi 1 Marzo
1978 n.186 e 5 Marzo 1990 n.46. Si considerano a regola d’arte gli impianti elettrici realizzati
secondo le norme CEI applicabili in relazione alle tipologie d’impianto.
Inoltre vanno rispettate le disposizioni del D.M. 16 Febbraio 1982 e della legge 818 del 7 Dicembre
1984 per quanto applicabili.
8.3 . - Qualità dei materiali elettrici.
Ai sensi dell’art.2 della legge n, 791 del 18 ottobre 1977 e dell’art. 7 della legge n, 46 del 5 marzo
1990, dovrà essere utilizzato materiale elettrico costruito a regola d’arte, sul quale sia stato apposto
un marchio che ne attesti la conformità (per esempio IMQ), ovvero abbia ottenuto il rilascio di un
attestato di conformità da parte di uno degli organismi competenti per ciascuno degli stati membri
della Comunità Economica Europea, oppure sia munito di dichiarazione di conformità rilasciata dal
costruttore.
I materiali non previsti nel campo di applicazione della legge 18 ottobre 1997, n, 791 e per i quali non
esistono norme di riferimento dovranno comunque essere conformi alla legge 1° marzo 1968, n. 186.
Tutti i materiali dovranno essere esenti da difetti qualitativi e di lavorazione.
8.4. – Caratteristiche tecniche dell’impianto e dei componenti.
Per quanto attiene alle caratteristiche distributive dell’impianto si farà riferimento alle descrizioni di
progetto
8.5. – Criteri di progetto.
Per gli impianti elettrici, nel caso più generale, è indispensabile l’analisi dei carichi previsti e
prevedibili per la definizione del carico convenzionale dei componenti e del sistema.
Con riferimento alla configurazione e costituzione degli impianti, che saranno riportate su adeguati
schemi e planimetrie, è necessario il dimensionamento dei circuiti sia per il funzionamento normale
a regime, che per il funzionamento anomalo per sovracorrente. Ove non diversamente stabilito, la
caduta di tensione nell’impianto non deve essere superiore al 4% del valore nominale.
E’ indispensabile la valutazione delle correnti di corto circuito massimo e minimo delle varie
parti dell’impianto. Nel dimensionamento e nella scelta dei componenti occorre assumere per il
corto circuito massimo valori non inferiori ai valori minimali eventualmente indicati dalla normativa
e comunque non inferiori a quelli effettivi presumibili.
E’ opportuno :
-
ai fini della protezione dei circuiti terminali dal corto circuito minimo, adottare interruttori
automatici con caratteristica L o comunque assumere quale tempo d’intervento massimo per essi
0,45s;
-
ai fini della continuità e funzionalità ottimale del servizio elettrico, curare il coordinamento
selettivo dell’intervento dei dispositivi di protezione in serie, in particolare degli interruttori
automatici differenziali.
- 8.6. - Criteri di scelta dei componenti.
I componenti devono essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive norme e
scelti e messi in opera tenendo conto delle caratteristiche di ciascun ambiente ( ad es. gli interruttori
automatici rispondenti alla norma CEI 23-3, le prese a spine rispondenti alle norme CEI 23-5 e 2316, gli involucri di protezione rispondenti alla norma CEI 70-1).
-
8.7. – Impianto di terra.
E’ indispensabile che l’esecuzione del sistema dispersore proprio debba aver luogo durante la prima
fase delle opere.
I collegamenti di equipotenzialità principali devono essere eseguiti in base alle prescrizioni della
norma CEI 64.8 (varie parti).
Occorre preoccuparsi del coordinamento per la realizzazione dei collegamenti equipotenziali,
richiesti per tubazioni metalliche o per altre masse estranee all’impianto elettrico che fanno parte
dell’impianto di cantiere.
- 8.8. - Quadro e collegamenti elettrici.
Si dovrà prevedere un quadro elettrico per il comando e la protezione di ogni singolo macchinario
elettrico da corto circuiti, abbassamenti di tensione, mancanza di fase e sovraccarichi prolungati.
Quadro e collegamenti elettrici, nonché la messa a terra, dovranno essere conformi alle norme CEI.
ART.9 DEMOLIZIONI E RIMOZIONI
Le demolizioni di murature, calcestruzzi, ecc., sia parziali che complete, devono essere eseguite con
ordine e con le necessarie precauzioni, in modo da non danneggiare le residue murature, da
prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare incomodi o disturbo.
Rimane pertanto vietato di gettare dall’alto i materiali in genere, che invece devono essere trasportati
o guidati in basso, e di sollevare polvere, per cui tanto le murature quanto i materiali di risulta
dovranno essere opportunamente bagnati.
Nelle demolizioni e rimozioni l’Appaltatore deve inoltre provvedere alle eventuali necessarie
puntellature per sostenere le parti che devono restare e disporre in modo da non deteriorare i
materiali risultanti, i quali devono ancora potersi impegnare nei limiti concordati con la Direzione dei
lavori, sotto pena di rivalsa di danni a favore della stazione appaltante.
Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti e alle dimensioni prescritte. Quando anche per mancanza
di puntellamenti o di altre precauzioni, venissero demolite altre parti od oltrepassati i limiti fissati,
saranno pure a cura e spese dell’Appaltatore, senza alcun compenso, ricostruite e rimesse in pristino
le parti indebitamente demolite.
Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della Direzione dei lavori, devono essere
opportunamente puliti, custoditi, trasportati e ordinati nei luoghi di deposito che verranno indicati
dalla Direzione stessa, usando cautele per non danneggiarli sia nella pulizia, sia nel trasporto, sia nel
loro assestamento e per evitarne la dispersione.
Detti materiali restano tutti di proprietà della stazione appaltante, la quale potrà ordinare
all’appaltatore di impiegarli in tutto o in parte nei lavori appaltati, ai sensi dell’art.40 del vigente
capitolato Generale, con i prezzi indicati nell’elenco del presente Capitolato.
MODO DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO SULLE
SUPERFICI LAPIDEE
SCHEDE METODOLOGIE D’ESECUZIONE
TRATTAMENTI DI DISINFEZIONE E DISINFESTAZIONE
DESCRIZIONE E FINALITA'
L’operazione è mirata alla prevenzione o alla eliminazione di attacchi biologici e può essere
effettuata con varie metodologie. L’intervento consiste, nella maggior parte dei casi, in trattamenti
con idonei prodotti biocidi da applicare sull’opera con metodi diversi in funzione dell’organismo
da eliminare e dello stato di conservazione del materiale lapideo.
CRITERI DI ESECUZIONE E REQUISITI DEI MATERIALI
E’ necessario selezionare il biocida più efficace nei confronti della specie biodeteriogena in esame
e valutare le concentrazioni ottimali per il trattamento. (cfr Normal 38/93).
I prodotti biocidi impiegati devono agire esclusivamente sugli agenti da eliminare senza interferire
con gli aspetti cromatici e strutturali del materiale lapideo. Vanno rispettate durante e dopo
l’operazione le norme di sicurezza per gli addetti.
Il trattamento dovrà essere attentamente valutato per stabilire le dosi (quantità/superficie) più
efficaci e le modalità di applicazione (spruzzo, pennello ecc.) in funzione degli organismi da
eliminare e dello stato di conservazione delle superfici. Andrà privilegiato tra i biocidi quello che,
oltre ad una specifica efficacia, possa garantire anche un’azione residuale nel tempo. Per impedire
la rapida evaporazione della soluzione impiegata e prolungarne l’azione biocida , il manufatto può
essere isolato schermando la superficie con un ausiliario (foglio di melinex o altro) che riduca gli
scambi con l’esterno.
I formulati da utilizzare devono essere scelti in base a una specifica conoscenza del prodotto e
corredati dalla scheda tecnica di sicurezza.
TRATTAMENTO DI DISINFEZIONE E DISINFESTAZIONE
Localizzazione: tutte le superfici
Descrizione dei biodeteriogeni macroscopicamente rilevabili
Morfologia e aspetto:
- piante infestanti che crescono fra i giunti dei conci;
- colonie di microrganismi al di sotto e/o intorno alle stuccature;
- colonie inglobate nei depositi calcarei superficiali, probabilmente attribuibili ad attacchi
di alghe.
Metodologia di intervento: chimica e meccanica;
Fase di intervento:
Preliminare a:
tutte le operazioni
Successiva a:
Fase finale
Fase unica
Dati ambientali
Condizioni generali: per le superfici esterne è necessaria l’assenza o la protezione da
precipitazioni.
Operazioni ausiliarie preliminari (*)
Distacco di frammenti pericolanti: rimozione di frammenti staccati o pericolanti, con
trascrizione della loro localizzazione sulle basi grafiche di mappatura degli interventi,
attribuzione di una sigla identificativa, documentazione fotografica e archiviazione in attesa
della rimessa in opera;
Protezioni provvisorie: con fogli di alluminio o pellicola trasparente a ricoprire e proteggere
frammenti o scagliature;
(*) il costo delle operazioni preliminari che non rimandano ad altre specifiche schede del progetto
è contemplato nel costo della voce descritta in questa stessa scheda.
Trattamento Biocida
Descrizione del trattamento:
Modalità di applicazione del biocida
pennello: imbibizione per percolamento, senza creare luoghi di ristagno del prodotto;
spruzzo: con spruzzatore manuale.
Numero di applicazioni: due
Intervallo tra le applicazioni: 15 giorni
Rimozione del biocida: lavaggio con acqua a spruzzo e leggera spazzolatura con spazzolini di
plastica o di setola.
Trattamento Biocida
Descrizione del trattamento:
Modalità di applicazione del biocida
Impacco: applicazione di compresse di cotone imbibite di soluzione biocida, applicate in
quelle zone dove, dopo la pulitura, appaiono colonie ancora vitali. L’impacco, coperto
con foglio di alluminio, deve rimanere a contatto della superficie per qualche ora.
Numero di applicazioni: una
Rimozione del biocida: lavaggio con acqua a spruzzo e leggera spazzolatura con
spazzolini di plastica o di setola.
Meccanica
- Strumento/utensile: bisturi, specilli, scalpelli.
- Strumento/utensile: mitrotrapano.
- Azionamento: elettrico.
- Potenza: 40W in assorbimento.
Punte:
materiale ferro, acciaio
dimensione 2-5 mm
forma: a vite.
Frequenza/Velocità: da 5.000 a 20.000 giri/minuto.
- Modalità d’uso: strumenti da utilizzare nella rimozione manuale di piante infestanti e, in
particolare, del loro impianto radicale. Durante l’operazione assicurarsi che non creino
fratture o distacchi di frammenti.
Materiali di consumo
Nome: biocida a base di composti di ammonio quaternario e tributilstagnonaftenato, tipo
Metatin N 5810/101;
Casa Produttrice: ACIMA Chemical Industries LTD.INC
Metodo di preparazione: diluizione al 4% in acqua.
Solvente/emulsionante/diluente: acqua.
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, scalpelli, microtrapano tipo Proxxon, Minimot 40 E, spugne, spruzzatori manuali,
secchi, cotone, guanti di gomma e di lattice, filtri per fumi tossici, occhiali e tute protettive,
contenitori di varie misure con e senza coperchio. Attrezzi per la manutenzione degli
apparecchi.
PULITURA DEGLI STRATI SUPERFICIALI
DESCRIZIONE E FINALITÀ
Intervento su materiali non originali di varia natura (polveri incoerenti, vernici/ravvivanti, ridipinture,
fissativi, scialbi, residui di stuccature ecc.) alterati o alteranti.
Scopo dell'operazione, che deve essere preceduta da precise valutazioni critiche e da indagini
preliminari, è quello di migliorare la leggibilità, le condizioni conservative delle superfici lapidee e
rendere più omogenee e ricettive le superfici ai trattamenti successivi. La pulitura deve interessare
solo i materiali da alleggerire o da rimuovere senza causare la perdita di strati pur minimi del
materiale lapideo, né degli stati soprammessi originali o individuati come storicamente significativi.
Non deve produrre alterazione alla caratterizzazione originale del materizle, né rimuovere quelle
alterazioni superficiali che si sono prodotte naturalmente.
CRITERI DI ESECUZIONE E REQUISITI DEI MATERIALI
La pulitura interviene su diverse categorie di materiali: resine naturali o sintetiche, proteine,
polisaccaridi, grassi e oli, cere naturali o sintetiche, depositi di natura biologica, materiali inorganici
di diversa costituzione. L'operazione si effettua con agenti chimici, chimico/fisici e biochimici
(solventi, reattivi chimici ad azione debolmente alcalina, enzimi, tensioattivi) con mezzi meccanici
(piccola attrezzatura tipo bisturi, pennelli di varie forme dimensioni e durezze, sistemi aeroabrasivi,
ecc.), o, come di frequente, facendo ricorso ad entrambi i sistemi integrati.
La scelta del metodo di pulitura è condizionata dalla natura dei materiali costituenti il manufatto
In riferimento allo stato di conservazione dei materiali costitutivi dovrà essere valutata la necessità di
eseguire preventivamente operazioni di consolidamento (vedi voce Consolidamento)
Il sistema e le sostanze impiegate devono poter essere facilmente controllabili in ogni momento e in
ogni parte della superficie nonché svolgere un'azione selettiva e graduabile. Le caratteristiche del
materiale prescelto e le modalità della sua applicazione, devono consentire un'azione limitata alla
superficie, la facile rimozione senza ritenzione da parte dei materiali originali, la possibilità di
controllare l'operazione al fine di evitare un'azione protratta nel tempo.
Si dovrà tenere conto anche della tossicità per l'operatore eliminando quelle sostanze di maggiore
pericolosità e prevedendo dunque, in fase di progetto, scelte di prodotti che a parità di efficacia
presentino meno rischi per il dipinto e per l'operatore. Si dovranno prevedere anche gli adeguati
accorgimenti di protezione individuale e di smaltimento secondo le normative vigenti.
Si procede eseguendo saggi preliminari per mettere a punto il sistema giudicato ottimale in funzione
del risultato ottenuto.
Si deve valutare preliminarmente e in corso d'opera la necessità di eseguire essenziali indagini
scientifiche (vedi Tabella indagini diagnostiche) i cui referti vanno comparati ai dati acquisiti con
l'esecuzione dei saggi. L'operazione della pulitura dovrà essere comunque sempre controllata per
mezzo sia di strumenti ottici e, ove necessario, con tecniche diagnostiche e/o tecniche analitiche.
Dovrà essere curata un’esauriente documentazione delle varie fasi operative (prima, durante, dopo)
ed una accurata relazione che descriva il metodo e i materiali impiegati (qualità, quantità, tempi e
modi di applicazione) e le finalità critiche dell'intervento.
PSR - PULITURA CON SEMPLICE RISCIACQUO
Localizzazione : tutte le superfici, in assenza di forme di disgregazione;
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto: depositi di polveri, incrostazioni debolmente coerenti, resti di malte di
stuccatura schizzate sulla superficie della pietra, residui di terriccio dopo la rimozione delle
piante fra i conci, residui delle puliture meccaniche.
Metodologia di intervento: rimozione chimico-fisica.
Fase di intervento:
Preliminare a:
pulitura meccanica e chimico-fisica
Successiva a:
consolidamento prima della pulitura
Fase finale
Fase unica
Operazioni ausiliarie preliminari (*)
Ristabilimento di coesione di zone circoscritte: infiltrazioni localizzate in zone particolarmente
disgregate o esfoliate, eseguite con resine acriliche in dispersione acquosa o in soluzione; (v.
Scheda per il consolidamento )
Distacco di frammenti pericolanti: rimozione di frammenti staccati o pericolanti, con
trascrizione della loro localizzazione sulle basi grafiche di mappatura degli interventi,
attribuzione di una sigla identificativa, documentazione fotografica e archiviazione in attesa
della rimessa in opera;
Protezioni provvisorie: con fogli di alluminio opportunamente modellati, o fogli di polietilene,
fissati a copertura della zona o dell’elemento architettonico da proteggere.
Stuccature provvisorie: con malta di grassello e inerti di granulometria inferiore a 40 mesh, in
proporzione 1:5 (v. Scheda per il consolidamento ).
Altro: rimozione della polvere di deposito, del terriccio e del guano con pennelli morbidi, da
eseguire a secco solo su superfici in buone condizioni di coesione.
(*) il costo delle operazioni preliminari al risciacquo che non rimandano ad altre specifiche
schede del progetto è contemplato nel costo della voce descritta in questa stessa scheda.
Chimica e chimico-fisica ( soluzioni attive, tensioattivi, solventi )
Modalità di esecuzione: Lavaggio
- Componente liquida, componenti e concentrazioni: tensioattivo al 2‰ in acqua.
- Modalità di applicazione:
pistola ad aria compressa – pressione 2 atm.
- Numero di applicazioni: applicazione unica.
- Metodo di rimozione: spazzolatura con spazzolini di plastica o setola di media durezza, e
rimozione dei residui più resistenti con leggera azione meccanica manuale.
Note commenti avvertenze:
l’emissione dall’ugello va regolata in modo da far uscire più aria che acqua, così da ridurre il
più possibile la quantità d’acqua utilizzata.
Materiali di consumo:
Nome: tensioattivo non ionico a base di poliossietilene, tipo Tween 20;
Casa Produttrice:Uniquema
Metodo di preparazione: diluizione tra l’1 e il 4/1000.
Solvente/emulsionante/diluente: acqua.
Piccola attrezzatura: pennelli di setola, spazzolini da denti, spugne, secchi, bisturi, guanti di
gomma e di lattice, occhiali e tute protettive. Pistola da verniciatura con ugello da 1,5.
PAA - PULITURA CON ACQUA NEBULIZZATA
Localizzazione: superfici esterne.
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto:
a) depositi di calcare, dovuti a colature di acqua piovana, con consistenza fragile, a strati
lamellari;
b) malte di stuccature in strato sottile o in grumi depositati sulla superficie della pietra,
scialbature, fuori uscite di consolidamento, tutti strati debolmente coerenti;
c) crosta nera e dendritica, su superfici in buone condizioni di coesione.
Metodologia di intervento: rimozione chimico-fisica;
Fase di intervento:
Preliminare a: pulitura meccanica e chimica;
Successiva a: lavaggio
Fase finale
Fase unica
Operazioni ausiliarie preliminari (*)
Velinatura: protezione provvisoria di scagliature o frammenti pericolanti da eseguirsi con
garza di cotone fermata con resina acrilica in soluzione;
Ristabilimento di coesione di zone circoscritte: infiltrazioni localizzate in zone particolarmente
disgregate o esfoliate, eseguite con resine acriliche in dispersione acquosa o in soluzione (v.
Scheda per il consolidamento ).
Distacco di frammenti pericolanti: i frammenti rimossi vanno documentati sia fotograficamente
che graficamente, quindi debitamente archiviati e riposti.
Protezioni provvisorie: con fogli di alluminio opportunamente modellati, o fogli di polietilene,
fissati a copertura della zona o dell’elemento architettonico da proteggere.
Stuccature provvisorie: con malta di grassello e inerti a granulometria inferiore a 40 mesh, in
proporzione 1:5; queste stuccature vanno rimosse al termine delle operazioni di pulitura e/o
consolidamento (v. Scheda per il consolidamento ).
Altro: vanno approntati appositi sistemi di scolo delle acque reflue e di protezione per le zone
da non sottoporre a trattamento. Per consentire la fermatura dei teli con sigillante siliconico
o con scotch, e` bene creare uno strato di intervento sulla superficie della pietra con la stesura
di un film di resina acrilica in soluzione; al termine del lavoro e dopo la rimozione delle
protezione lo strato di intervento potra` essere rimosso con solventi volatili a tampone e\o a
impacco.
(*) il costo delle operazioni preliminari alla nebulizzazione che non rimandano ad altre specifiche
schede del progetto è contemplato nel costo della voce descritta in questa stessa scheda.
Chimico-fisica (acqua nebulizzata o atomizzata)
- Strumento/apparecchio: impianto di miscelazione aria-acqua con regolatori di pressione, sia
in entrata all’impianto che di miscelazione negli ugelli, con ugelli di distribuzione di diverse
grandezze;
- Azionamento : pneumatico;
- Pressione: pressione di entrata nell’impianto da 1 a 2 Atm per l’acqua e da 1,5 a 4 Atm per
l’aria; la pressione di uscita dagli ugelli va regolata secondo necessità.
- Modalità di utilizzo: distanza degli ugelli dalla parete non inferiore a 40 cm.; distanza tra gli
ugelli tra i 10 e i 20 cm..
- Acqua: di rete.
- Tempi di verifica ogni: almeno ogni 15 minuti, con spazzolatura delle sostanze da rimuovere
eseguita con spazzolini di setola o plastica.
- Durata dell’applicazione: i tempi medi si aggirano tra le 4 e le 5 ore continuative a zona, con
limiti di minimo 1 ora e massimo 8 ore. Su alcune incrostazioni eccezionalmente tenaci (sul
piano superiore delle mensole,o su alcune modanature dei cornicioni) l’applicazione dovra’
essere condotta in due volte successive, con una pausa di almeno 16 ore tra i due lavaggi.
Materiali di consumo:
Nome: resina acrilica in soluzione, tipo Paraloid B 72
Casa Produttrice: Rhom and Haas
Metodo di preparazione: diluito al 20%;
Solvente/emulsionante/diluente: diluente nitro, acetone, alcool etilico, White spirit.
Nome: sigillante siliconico per idraulica a pasta bianca.
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale.
Solvente/emulsionante/diluente: diluente nitro, acetone.
Piccola attrezzatura: pennelli e spazzolini di setola, spazzolini da denti, spugne, bisturi, guanti
di gomma e di lattice, tute impermeabili. Teli di polietilene di varie pesantezze, scotch
metallico, nastro in teflon, silicone da sigillatura, grondaie in plastica o in metallo, creta,
plastilina, attrezzi per la manutenzione dell’impianto.
LCA - LAVAGGIO CON CARBONATO DI AMMONIO
Localizzazione: tutte le superfici in buone condizioni di coesione.
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto: depositi di polveri, incrostazioni debolmente coerenti, resti di malte di
stuccatura schizzate sulla superficie della pietra, residui di terriccio dopo la rimozione delle
piante fra i conci, residui delle puliture meccaniche, residui delle puliture ad impacco.
Metodologia di intervento: pulitura chimico-fisica
Fase di intervento:
Preliminare a:
stuccatura e microstuccatura
Successiva a:
preconsolidamento, lavaggio, nebulizzazione
Fase finale
Fase unica
Operazioni ausiliarie preliminari (*)
Ristabilimento di coesione di zone circoscritte: infiltrazioni localizzate in zone particolarmente
disgregate o esfoliate, eseguite con resine acriliche in dispersione acquosa o in soluzione; (v.
Scheda per il consolidamento )
Distacco di frammenti pericolanti: rimozione di frammenti staccati o pericolanti, con
trascrizione della loro localizzazione sulle basi grafiche di mappatura degli interventi,
attribuzione di una sigla identificativa, documentazione fotografica e archiviazione in attesa
della rimessa in opera;
Protezioni provvisorie: con fogli di alluminio opportunamente modellati, o fogli di polietilene,
fissati a copertura della zona o dell’elemento architettonico da proteggere.
Stuccature provvisorie: con malta di grassello e inerti di granulometria inferiore a 40 mesh, in
proporzione 1:5 (v. Scheda per il consolidamento ).
Altro: rimozione della polvere di deposito, del terriccio e del guano con pennelli morbidi, da
eseguire a secco solo su superfici in buone condizioni di coesione.
(*) il costo delle operazioni preliminari al risciacquo che non rimandano ad altre specifiche
schede del progetto è contemplato nel costo della voce descritta in questa stessa scheda.
Chimica e chimico-fisica ( soluzioni attive, tensioattivi, solventi )
Modalità di esecuzione: Lavaggio
- Componente liquida, componenti e concentrazioni:
tensioattivo (Tween all’ 1\1000 in acqua)
carbonato di ammonio (25 gr\lt)
- Modalità di applicazione:
pistola ad aria compressa – pressione 2 atm;
lavaggio con spruzzetti manuali.
- Numero di applicazioni: da una a tre applicazioni: lavaggio con la soluzione, seguito da
risciacquo con acqua eseguito con le medesime modalità operative, per la rimozione di ogni
residuo .
- Metodo di rimozione: spazzolatura con spazzolini di plastica o setola di media durezza, e
rimozione dei residui più resistenti con leggera azione meccanica manuale.
Note commenti avvertenze:
l’emissione dall’ugello va regolata in modo da far uscire più aria che acqua, così da ridurre il
più possibile la quantità d’acqua utilizzata.
Materiali di consumo:
Nome: Carbonato di Ammonio
Casa Produttrice: Brentag spa; BASF
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Nome: tensioattivo non ionico a base di poliossietilene, tipo Tween 20;
Casa Produttrice:Uniquema
Metodo di preparazione: diluizione tra l’1 e il 4/1000.
Solvente/emulsionante/diluente: acqua.
Piccola attrezzatura: pennelli di setola, spazzolini da denti, spugne, secchi, bisturi, guanti di
gomma e di lattice, occhiali, filtri per vapori ammoniacali, e tute protettive. Pistola da
verniciatura con ugello da 1,5, spruzzetti manuali.
PCA - PULITURA CHIMICA CON CARBONATO DI AMMONIO
CAM - PULITURA CHIMICA CON ALTRE MISCELE
Localizzazione: tutte le superfici in buone condizioni di coesione.
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto:
1) residui di malte e di terriccio non particolarmente coerenti;
2) depositi compatti di polveri nelle pareti della scala e del tamburo interno;
3) croste nere e dendritiche localizzate soprattutto sulle superfici esterne.
Metodologia di intervento: pulitura chimico-fisica
Fase di intervento:
Preliminare a:
pulitura meccanica
Successiva a:
preconsolidamento, lavaggio, nebulizzazione
Operazioni preliminari di protezione
si
Fase finale
Fase unica
no
Chimica e chimico-fisica ( soluzioni attive, tensioattivi, solventi )
Modalità di esecuzione: impacchi
- Fase solida, ispessente: silice micronizzata; silice micronizzata addizionata a pasta di
cellulosa
- Componente liquida, componenti e concentrazioni:
tensioattivo tipo (Tween all’ 1\1000 in acqua)
carbonato di ammonio (25 gr\lt)
EDTA 2 Na, sale bisodico dell’acido etilendiamminotetracetico (5 gr\lt)
EDTA 4 Na, sale tetrasodico dell’acido etilendiamminotetracetico (5 gr\lt)
- Modalità di applicazione:
preparazione della superficie: l’operazione è stata eseguita dopo il lavaggio iniziale, a
superficie asciutta.
spessore dell’impacco (mm): 3-4-mm
copertura dell’impacco con: se necessario, con fogli di polietilene sottile
- Numero di applicazioni: da una a tre applicazioni;
- Tempi di applicazione: tra i 5 e i 30 minuti a seconda degli spessori e della consistenza del
deposito;
- Tempi di verifica ogni: 5 minuti, massaggiando con un pennello
- Intervallo minimo tra le applicazioni: un’ora.
- Metodo di rimozione: con spazzolini di setola, frizionando la superficie durante la rimozione
dell’impacco con acqua a spruzzo.
Chimica e chimico-fisica ( soluzioni attive, tensioattivi, solventi )
Modalità di esecuzione: impacchi
- Fase solida, ispessente: silice micronizzata; silice micronizzata addizionata a pasta di
cellulosa
- Componente liquida, componenti e concentrazioni:
tensioattivo tipo (Tween all’ 1\1000 in acqua)
carbonato di ammonio (25 gr\lt – 100 gr/lt)
EDTA 2 Na, sale bisodico dell’acido etilendiamminotetracetico (3 gr\lt – 10 gr/lt)
EDTA 4 Na, sale tetrasodico dell’acido etilendiamminotetracetico (5 gr\lt – 10 gr/lt)
- Modalità di applicazione:
preparazione della superficie: l’operazione è stata eseguita dopo il lavaggio iniziale, a
superficie asciutta.
spessore dell’impacco (mm): 3-4-mm
copertura dell’impacco con: con fogli di polietilene sottile, se necessario per evitare
un’asciugatura eccessivamente rapida della compressa;
- Numero di applicazioni: da una a tre applicazioni, secondo necessità
- Tempi di applicazione: tra i 15 minuti e le 2 ore, a seconda degli spessori e della consistenza
del deposito;
- Tempi di verifica ogni: 15 minuti, massaggiando con un pennello
- Intervallo minimo tra le applicazioni: attendere la completa asciugatura tra un’applicazione e
l’altra;
- Metodo di rimozione: con spazzolini di setola, frizionando la superficie durante la rimozione
dell’impacco con acqua a spruzzo.
Chimica e chimico-fisica ( soluzioni attive, tensioattivi, solventi )
Modalità di esecuzione: impacchi
- Fase solida, ispessente: silice micronizzata; silice micronizzata addizionata a pasta di
cellulosa
- Componente liquida, componenti e concentrazioni:
tensioattivo tipo (Tween all’ 1\1000 in acqua)
carbonato di ammonio (50 gr\lt – 100 gr/lt)
EDTA 2 Na, sale bisodico dell’acido etilendiamminotetracetico (25 gr\lt)
EDTA 4 Na, sale tetrasodico dell’acido etilendiamminotetracetico (25 gr\lt)
- Modalità di applicazione:
preparazione della superficie: l’operazione è stata eseguita dopo il lavaggio iniziale, a
superficie asciutta.
spessore dell’impacco (mm): 3-4-mm
copertura dell’impacco con: con fogli di polietilene sottile, se necessario per evitare
un’asciugatura eccessivamente rapida della compressa;
- Numero di applicazioni: da una a tre applicazioni, secondo necessità;
- Tempi di applicazione: tra i 15 minuti e le 4 ore, a seconda degli spessori e della consistenza
del deposito;
- Tempi di verifica ogni: 15 minuti, massaggiando con un pennello;
- Intervallo minimo tra le applicazioni: attendere la completa asciugatura tra un’applicazione e
l’altra;
- Metodo di rimozione: con spazzolini di setola, frizionando la superficie durante la rimozione
dell’impacco con acqua a spruzzo.
Materiali di consumo:
Nome: Carbonato di Ammonio
Casa Produttrice: Brentag spa; BASF
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Nome: EDTA 2 Na, sale bisodico dell’acido etilendiamminotetracetico
Casa Produttrice:
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Nome: EDTA 4 Na, sale tetrasodico dell’acido etilendiamminotetracetico
Casa Produttrice:
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Nome: tensioattivo non ionico a base di poliossietilene, tipo Tween 20;
Casa Produttrice:Uniquema
Metodo di preparazione: diluizione tra l’1 e il 4/1000.
Solvente/emulsionante/diluente: acqua.
Nome: polpa di carta, tipo Tecnocell (200)
Casa Produttrice: Cellulose-Fulistoff-Fabrik
Metodo di preparazione: impastare q.b. con la soluzione per ottenere la consistenza
richiesta;
Nome: silice micronizzata (tipo HDK)
Casa Produttrice: Wacker
Metodo di preparazione: impastare q.b. con la soluzione per ottenere la consistenza
richiesta;
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica,
bisturi e specilli, spugne, spruzzatore manuali, secchi, guanti di gomma e di lattice, filtri
per vapori ammoniacali, occhiali protettivi, contenitori di varie misure con e senza
coperchio, pellicola trasparente.
PSM - PULITURA MECCANICA CON STRUMENTI MANUALI
Localizzazione: tutte le superfici in buone condizioni di coesione, o gia` sottoposte a
consolidamento.
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto:
a) depositi di calcare, dovuti a colature di acqua piovana e a infiltrazioni tra le
giunzioni dei blocchi; consistenza da fragile, con deposito a strati lamellari, a compatta
e vetrosa, con spessori fino a cm.1.;
b) residui di malte di stuccature dei giunti tra i blocchi, decoese, frammentate o
sbordanti sulla superficie della pietra; scialbature, fuori uscite di vecchi consolidamenti;
c) residui di crosta nera dopo il trattamento con nebulizzazione e/o impacco.
Metodologia di intervento: rimozione meccanica
Fase di intervento:
Preliminare a: stuccatura, consolidamento
Fase finale
Successiva a: pulitura chimica e chimico/fisica, consolidamento Fase unica
Meccanica
-Strumento/utensile: bisturi a lama fissa e intercambiabile, specilli;
- Azionamento: manuale
- Modalità d’uso: da utilizzare per rimuovere residui delle puliture chimiche o chimico-fisiche,
frammenti pericolanti di stuccature, incrostazioni calcaree debolmente coerenti, patine
biologiche, impianti radicali di piante infestanti, residui di scialbature.
Meccanica
-Strumento/utensile: scalpelli, punteruoli, subbie di varie grandezze; martelli in ferro e/o
in gomma.
- Azionamento: manuale
- Modalità d’uso: rimozione di residui di stuccature; prima azione meccanica di rimozione
del calcare
Punte: materiale: in ferro o in vidia
Dimensione: da 2mm. a 1 cm.;
forma: a scalpello, di varie larghezze a seconda della zona; a punta di varie
dimensioni.
Materiali di consumo:
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, spugne, spruzzatori manuali, secchi, guanti di gomma e di lattice, filtri per polveri,
occhiali protettivi, contenitori di varie misure con e senza coperchio. Attrezzi per la
manutenzione degli apparecchi.
PMV - PULITURA MECCANICA CON VIBROINCISORI
Localizzazione: tutte le superfici in buone condizioni di coesione, o gia` sottoposte a
consolidamento.
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto:
a) depositi di calcare, dovuti a colature di acqua piovana e a infiltrazioni tra le giunzioni dei
blocchi; consistenza da fragile, con deposito a strati lamellari, a compatta e vetrosa, con
spessori fino a cm.1.;
b) residui di malte di stuccature dei giunti tra i blocchi, decoese, frammentate o sbordanti
sulla superficie della pietra; scialbature, fuori uscite di vecchi consolidamenti;
c) residui di crosta nera dopo il trattamento con nebulizzazione e/o impacco.
Metodologia di intervento: rimozione meccanica
Fase di intervento:
Preliminare a: stuccatura, consolidamento
Successiva a: pulitura chimica e chimico/fisica, consolidamento
Fase finale
Fase unica
Meccanica
- Strumento/utensile: vibroincisore
- Azionamento: pneumatico
- Potenza: 220 W
- Modalità d’uso: utilizzato per rimuovere i residui delle malte lungo i margini delle lacune e i
residui delle croste nere e del calcare;
Punte:
materiale: accaio,
dimensione: punta a scalpello 2mm; punta a spillo;
forma: a scalpello e/o a spillo, a seconda della zona da trattare;
Pressione: 4-6 atmosfere (in uscita)
Frequenza/Velocità: 36.000 giri/minuto
Note commenti avvertenze:
lo spessore dei diversi strati è stato principalmente assottigliato e regolarizzato: non viene
eseguito un lavoro estremamente meticoloso, ma abbastanza accurato da ottenere spessori e
colorazioni omogenei.
Materiali di consumo:
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, spugne, vibroincisori tipo FIAM PM1, spruzzatore manuali, secchi, guanti di
gomma e di lattice, filtri per polveri, occhiali protettivi, contenitori di varie misure con e
senza coperchio. Attrezzi per la manutenzione degli apparecchi.
PMS - PULITURA MECCANICA CON SABBIATRICE
Localizzazione: tutte le superfici in buone condizioni di coesione, o gia` sottoposte a
consolidamento.
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto:
a) depositi di calcare, dovuti a colature di acqua piovana e a infiltrazioni tra le giunzioni dei
blocchi; consistenza da fragile, con deposito a strati lamellari, a compatta e vetrosa, con
spessori fino a cm.1.;
b) residui di malte di stuccature dei giunti tra i blocchi, decoese, frammentate o sbordanti
sulla superficie della pietra; scialbature, fuori uscite di vecchi consolidamenti;
c) residui di crosta nera dopo il trattamento con nebulizzazione e/o impacco.
Metodologia di intervento: rimozione meccanica
Fase di intervento:
Preliminare a: stuccatura, consolidamento
Successiva a: pulitura chimica e chimico/fisica, consolidamento
Fase finale
Fase unica
Meccanica
-Strumento/utensile: sabbiatrice a pistola
- Azionamento: pneumatico
- Potenza: 220 W
- Modalità d’uso: usata per assottigliare gli strati di calcare e i residui di crosta nera,
principalmente sulle superfici in buono stato di conservazione dell’interno.
Pressione: 2-6 atmosfere (in uscita)
Abrasivo: materiale
sabbia “metallica” sferoidale a base di silicati, ossido di alluminio.
granulometria 0,2 – 0,5 mm.
durezza 6-7 nella scala di Mohs.
Ugello: in vidia da 3 a 5 mm
Note commenti avvertenze:
Lo spessore dei diversi strati è stato solamente assottigliato e regolarizzato, in modo da
ottenere spessori e colorazioni omogenee; non viene eseguito un lavoro estremamente
meticoloso, ma abbastanza accurato rispetto al risultato estetico finale. I risultati migliori si
ottengono con un passaggio veloce a pressione alta (4-6 atm).
Materiali di consumo:
Nome: tipo Ossido di alluminio
Casa Produttrice: Caborundum Universal Corindone
Nome: tipo sabbia metallica speciale
Casa Produttrice: Bresciani (Art. 18421)
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, sabbiatrice a pistola, spugne, spruzzatore manuali, secchi, guanti di gomma e di
lattice, filtri per polveri, occhiali protettivi, contenitori di varie misure con e senza coperchio.
Attrezzi per la manutenzione degli apparecchi.
PMM - PULITURA MECCANICA CON MICROSABBIATURA
Localizzazione: tutte le superfici in buone condizioni di coesione, o gia` sottoposte a
consolidamento.
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto:
a) depositi di calcare, dovuti a colature di acqua piovana e a infiltrazioni tra le giunzioni dei
blocchi; consistenza da fragile, con deposito a strati lamellari, a compatta e vetrosa, con
spessori fino a cm.1.;
b) residui di malte di stuccature dei giunti tra i blocchi, decoese, frammentate o sbordanti
sulla superficie della pietra; scialbature, fuori uscite di vecchi consolidamenti;
c) residui di crosta nera dopo il trattamento con nebulizzazione e/o impacco.
Metodologia di intervento: rimozione meccanica
Fase di intervento:
Preliminare a: stuccatura, consolidamento
Successiva a: pulitura chimica e chimico/fisica, consolidamento
Meccanica
- Strumento/utensile: minisabbiatrice
- Azionamento: pneumatico
- Potenza: 220 W
Fase finale
Fase unica
- Modalità d’uso: rifiniture di dettaglio nella rimozione di croste nere e dendritiche.
Pressione: 0,5 - 6 atmosfere (in uscita)
Abrasivo: materiale: carbonato di calcio con particelle sferiche
granulometria da 80 a 200 micron.
Ugello: ceramico, da 2 mm
Meccanica
- Strumento/utensile: microsabbiatrice
- Azionamento: pneumatico
- Potenza: 220 W
- Modalità d’uso: rifiniture di dettaglio nella rimozione di croste nere e dendritiche soprattutto
negli elementi architettonici decorati (capitelli).
Pressione: 2-6 atmosfere (in uscita)
Abrasivo: materiale: ossido di alluminio.
granulometria 180 mesh
durezza 9 nella scala di Mohs
Ugello:
in vidia da 0,7 a 1,1 mm
Materiali di consumo:
Nome: tipo Ossido di alluminio
Casa Produttrice: Caborundum Universal Corindone
Nome: tipo carbonato di calcio sferoidale
Casa Produttrice: Bresciani, Hydro Facade,( Art. 18341)
Nome: tipo carbonato di calcio precipitato
Casa Produttrice: TRADECO
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, spugne,minisabbiatrice tipo “Topolino – Bresciani”, microsabbiatrice tipo CTS1,
spruzzatore manuali, secchi, guanti di gomma e di lattice, filtri per polveri, occhiali protettivi,
contenitori di varie misure con e senza coperchio. Attrezzi per la manutenzione degli
apparecchi.
PMP - PULITURA MECCANICA CON MICROTRAPANI A PUNTA ABRASIVA
Localizzazione: tutte le superfici in buone condizioni di coesione, o gia` sottoposte a
consolidamento.
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto:
a) depositi di calcare, dovuti a colature di acqua piovana e a infiltrazioni tra le giunzioni dei
blocchi; consistenza da fragile, con deposito a strati lamellari, a compatta e vetrosa, con
spessori fino a cm.1.;
b) residui di malte di stuccature dei giunti tra i blocchi, decoese, frammentate o sbordanti
sulla superficie della pietra; scialbature, fuori uscite di vecchi consolidamenti;
c) residui di crosta nera dopo il trattamento con nebulizzazione e/o impacco.
Metodologia di intervento: rimozione meccanica
Fase di intervento:
Preliminare a: stuccatura, consolidamento
Successiva a: pulitura chimica e chimico/fisica, consolidamento
Fase finale
Fase unica
Meccanica
- Strumento/utensile: microtrapano
- Azionamento: elettrico
- Potenza: 40 W in assorbimento
- Modalità d’uso: assottigliamento e regolarizzazione della superficie di incrostazioni tenaci
di calcare, che si è deciso di non rimuovere per non intaccare la superficie della pietra o
perché non costituiscono veicolo di danno conservativo.
Punte:
materiale
dimensione
forma:
corundio
2-5 mm
a cono, tonda
Frequenza/Velocità: da 5.000 a 20.000 giri/minuto
Note commenti avvertenze:
lo spessore dei diversi strati è stato solamente assottigliato e regolarizzato, in modo da
ottenere spessori e colorazioni omogenee; non viene eseguito un lavoro estremamente
meticoloso, ma abbastanza accurato, pur non insistendo sui particolari minuti.
Materiali di consumo:
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, microtrapano tipo Proxxon, Minimot 40 E, spugne, spruzzatore manuali, secchi,
guanti di gomma e di lattice, filtri per polveri, occhiali protettivi, contenitori di varie misure
con e senza coperchio. Attrezzi per la manutenzione degli apparecchi.
PPP - PULITURA MECCANICA CON STRUMENTI PNEUMATICI A
PERCUSSIONE
Localizzazione: tutte le superfici in buone condizioni di coesione, o gia` sottoposte a
consolidamento.
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto:
a) depositi di calcare, dovuti a colature di acqua piovana e a infiltrazioni tra le giunzioni dei
blocchi; consistenza da fragile, con deposito a strati lamellari, a compatta e vetrosa, con
spessori fino a cm.1.;
b) residui di malte di stuccature dei giunti tra i blocchi, decoese, frammentate o sbordanti
sulla superficie della pietra; scialbature, fuori uscite di vecchi consolidamenti;
c) residui di crosta nera dopo il trattamento con nebulizzazione e/o impacco.
Metodologia di intervento: rimozione meccanica
Fase di intervento:
Preliminare a: stuccatura, consolidamento
Successiva a: pulitura chimica e chimico/fisica, consolidamento
Fase finale
Fase unica
Meccanica
- Strumento/utensile: microscalpello a percussione
- Azionamento: pneumatico
- Potenza: 220 W
- Modalità d’uso: rimozione degli strati spessi di calcare, soprattutto se di conformazione a
scaglie lamellari come nel soffitto della scala interna; rimozione delle stuccature soprammesse
alla superficie della pietra o ormai frammentate.
Punte:
materiale:
dimensione:
in ferro
7 – 9 – 11 mm.
forma:
a cilindro piatto, a scalpello, a unghietto con gli angoli smussati.
Pressione: 4-6 atmosfere (in uscita)
Materiali di consumo:
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, microscalpello tipo (CTS 178) spugne, spruzzatore manuali, secchi, guanti di
gomma e di lattice, filtri per polveri, occhiali protettivi, contenitori di varie misure con e
senza coperchio. Attrezzi per la manutenzione degli apparecchi.
LASER - PULITURA CON APPARECCHIATURA LASER
Localizzazione: tutte le superfici disgregate o polverizzate ricoperte da spesse croste nere e
dendritiche.
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto: croste nere o dendritiche particolarmente tenaci, residui di crosta nera
dopo il trattamento con nebulizzazione e/o impacco.
Metodologia di intervento: rimozione fisico-meccanica
Fase di intervento:
Preliminare a: stuccatura, consolidamento
Successiva a: pulitura chimica e chimico/fisica, consolidamento
Operazioni preliminari di protezione
si
Fase finale
Fase unica
no
Fisica ( ultrasuoni, laser )
-
Strumento/utensile: sistema laser con sorgente HeNe e Nd:YAG
Azionamento: elettrico
Potenza: tensione di alimentazione 230 W; corrente assorbita 8,5 A
Modalità di utilizzo: da utilizzare in zone di polverizzazione ricoperte da croste nere.
-
Campo di lunghezze d’onda : infrarosso (1064nm e 632,8nm)
Energia d’impulso (mJ) : tra 1200 e 1400 mJ
-
Durata dell’impulso (ns): 80 ns
Frequenza di ripetizione (Hz) : selezionabile tra 10 e 15 Hz
Diametro del pennello (mm): 5 mm
Note commenti avvertenze: proteggere con attenzione gli occhi e seguire le indicazioni della
scheda di sicurezza per i tempi di lavoro.
Materiali di consumo:
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, spugne, spruzzatore manuali, secchi, guanti di gomma e di lattice, filtri per polveri,
occhiali protettivi, contenitori di varie misure con e senza coperchio. Attrezzi per la
manutenzione degli apparecchi. Attrezzatura per la protezione dell’apparecchiatura.
CONSOLIDAMENTO
DESCRIZIONE E FINALITA'
Lo scopo é quello di conferire i valori di coesione sufficienti a migliorare la resistenza meccanica del
materiale lapideo, rendendolo maggiormente resistente agli sforzi e alle tensioni provocate sia da
eventi esterni che interni al materiale.
Si interviene con l'applicazione di prodotti consolidanti sulle zone interessate da fenomeni di
mancanza di coesione.
CRITERI DI ESECUZIONE E REQUISITI DEI MATERIALI
Il ristabilimento della coesione (consolidamento) potrà essere realizzato con prodotti inorganici,
organici sintetici applicati per infiltrazione o per impregnazione.
Si dovrà valutare caso per caso la necessità di eseguire preventivamente le operazioni di pulitura degli
strati superficiali.
Il consolidante e la metodologia di applicazione dovranno essere scelti in relazione alla
caratterizzazione del materiale lapideo al suo stato di conservazione e alle caratteristiche
termoigrometriche dell'ambiente.
La scelta del prodotto non dovrà inoltre interferire negativamente, per quanto possibile, con le
successive fasi di restauro, ad esempio la pulitura, né indurre fenomeni di alterazione ottica
(alterazione cromatica - alterazione della brillantezza).
I prodotti dovranno presentare caratteristiche di permeabilità, penetrabilità, compatibilità con i
materiali costitutivi, di durabilità e di potenziale reversibilità, anche in relazione alle condizioni
termoigrometriche del supporto e dell'ambiente.
Le caratteristiche di permeabilità che il prodotto conferisce alle zone trattate dovranno essere
adeguate alla specifica situazione conservativa delle superfici.
La penetrabilità dovrà essere tale da consentire al prodotto scelto di raggiungere lo strato interessato
evitando che si arresti in superficie.
La compatibilità dovrà tenere conto delle proprietà meccaniche che il consolidante conferisce nelle
zone da trattare senza indurre caratteristiche di solidità eccessivamente difformi da quelle dei
materiali originali in buono stato di conservazione.
Si richiede che tendenzialmente i materiali da adoperare non precludano trattamenti successivi e, pur
considerando le note difficoltà nel rimuovere sostanze consolidanti penetrate nella struttura porosa
del materiale lapideo natuarale o artificiale, siano reversibili in quanto tali.
CEP -
CONSOLIDAMENTO CON RESINA ACRILSILICONICA, PRIMA DELLA
PULITURA
CAP CONSOLIDAMENTO CON RESINA ACRILICA, PRIMA DELLA
PULITURA
CPP CONSOLIDAMENTO CON DISPERSIONE ACRILICA, PRIMA DELLA
PULITURA
Localizzazione: superfici in marmi apuani e marmo di S.Giuliano.
- Sigle identificative di legenda:
CEP, consolidamento con resina tipo Eurostac, prima della pulitura;
CAP, consolidamento con tipo Albaria, prima della pulitura;
CPP, consolidamento con tipo Acrysol WS24E, prima della pulitura;
Morfologia del degrado: esfoliazione, disgregazione e polverizzazione del marmo di
S.Giuliano e dei marmi apuani.
Metodologia di intervento: applicazione per impregnazione
Fase di intervento:
Preliminare a:
tutte le operazioni
Successiva a:
Fase finale
Fase unica
Consolidamento
Prodotto: dispersione di un polimero acrilico a base di etilacrilato e metilmetacrilato (tipo
“Albaria”)
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: impregnazioni/infiltrazione con dispersione diluita tra il 5% e il 10%.
Strumenti per l’applicazione: siringa, pennello, pipetta
Applicazione del prodotto:
Modalità e tempi: applicazione fino a rifiuto, ripetute dopo minimo 30 minuti, massimo 2
giorni. Tempi di presa: minimo 2 giorni.
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: tampone e acqua durante l’applicazione,
tampone e acetone dopo la presa.
- Valutazione dell’efficacia del trattamento
Offre una resistenza meccanica insufficiente per il consolidamento delle scagliature e delle
fessurazioni; buono per disgregazione e, in parte, per fenomeni contenuti di polverizzazione
ed esfoliazione.
Consolidamento
Prodotto: resina acrilsiliconica in soluzione (tipo Eurostac ACS-2001)
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: impregnazioni/infiltrazione con prodotto tal quale o diluito al 70% in
una miscela del 30% di diacetonalcool e del 70% di alcool etilico puro.
Strumenti per l’applicazione: siringa, pennello
Applicazione del prodotto:
Modalità e tempi: applicazione fino a rifiuto nelle zone esfoliate, ripetuta dopo 30 minuti.
Tempo di presa 24 ore.
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: tampone e miscela solvente (70% alcool etilico e
30% diacetonalcool);
- Valutazione dell’efficacia del trattamento
non altera il tono iniziale della pietra.
Effetti collaterali riscontrati: tende a impermeabilizzare la superficie, soprattutto se applicato
in eccesso. Buono l’effetto consolidante.
Consolidamento
Prodotto: resina acrilica in dispersione acquosa (tipo Acyisol WS-24E)
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: impregnazioni/infiltrazione con prodotto diluito tra il 5% e il 20% in
acqua
Strumenti per l’applicazione: siringa, pennello, pipetta
Applicazione del prodotto:
Modalità e tempi: applicazione fino a rifiuto nelle zone dove risultano evidenti situazioni di
polverizzazione e\o disgregazione, ripetute dopo 2 ore. Verifica dopo 48 ore e ripetizione
dell’applicazione se necessario.
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: tampone e acqua alla prima applicazione,
tampone e acetone dopo la presa;
Valutazione dell’efficacia del trattamento
penetra molto bene, ma ha un tempo di presa più lungo rispetto all’Albaria. Non altera il tono
iniziale della pietra.
Effetti collaterali riscontrati: tende, se applicato in quantità eccessive, a lasciare zone lucide,
con un effetto leggermente gommoso.
Materiali di consumo:
Nome: dispersione di un polimero acrilico a base di etilacrilato e metilmetacrilato (tipo
“Albaria”)
Casa Produttrice: MAC
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Solvente/emulsionante/diluente: acqua, acetone.
Nome: resina acrilsiliconica in soluzione (tipo Eurostac ACS-2001)
Casa Produttrice: STAC
Metodo di preparazione: disperdere al 70% in una soluzione del 30% di diacetonalcool e del
70% di alcool etilico puro.
Solvente/emulsionante/diluente: idrocarburi aromatici, esteri e chetoni.
Nome: resina acrilica in dispersione acquosa (tipo Acyisol WS-24E)
Casa Produttrice: Rohm and Haas
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Solvente/emulsionante/diluente: acqua, acetone.
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, siringhe di plastica e di vetro, pipette,
bisturi e specilli, spugne, spruzzatore manuali, secchi, guanti di gomma e di lattice, occhiali
protettivi, contenitori di varie misure con e senza coperchio, cotone, solventi.
CED - CONSOLIDAMENTO CON RESINA ACRILSILICONICA, DOPO LA
PULITURA
CAD - CONSOLIDAMENTO CON RESINA ACRILICA, DOPO LA PULITURA
Localizzazione: superfici in marmi apuani e marmo di S.Giuliano.
- Sigle identificative di legenda:
CED, consolidamento con Eurostac, dopo la pulitura;
CAD, consolidamento con Albaria, dopo la pulitura;
Morfologia del degrado: esfoliazione, disgregazione e polverizzazione del marmo di
S.Giuliano e dei marmi apuani.
Metodologia di intervento: applicazione per impregnazione
Fase di intervento:
Preliminare a:
stuccatura
Successiva a:
pulitura
Fase finale
Fase unica
Consolidamento
Prodotto: dispersione di un polimero acrilico a base di etilacrilato e metilmetacrilato
(“Albaria”)
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: impregnazioni/infiltrazione con dispersione diluita tra il 5% e il 10%.
Strumenti per l’applicazione: siringa, pennello, pipetta
Applicazione del prodotto:
Modalità e tempi: applicazione fino a rifiuto, ripetute dopo minimo 30 minuti, massimo 2
giorni. Tempi di presa: minimo 2 giorni.
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: tampone e acqua durante l’applicazione,
tampone e acetone dopo la presa.
- Valutazione dell’efficacia del trattamento
Offre una resistenza meccanica insufficiente per il consolidamento delle scagliature e delle
fessurazioni; buono per disgregazione e, in parte, per fenomeni contenuti di polverizzazione
ed esfoliazione.
Consolidamento
Prodotto: resina acrilsiliconica in soluzione (tipo Eurostac ACS-2001)
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: impregnazioni/infiltrazione con prodotto tal quale o diluito al 70% in
una miscela del 30% di diacetonalcool e del 70% di alcool etilico puro.
Strumenti per l’applicazione: siringa, pennello
Applicazione del prodotto:
Modalità e tempi: applicazione fino a rifiuto nelle zone esfoliate, ripetuta dopo 30 minuti.
Tempo di presa 24 ore.
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: tampone e miscela solvente (70% alcool etilico e
30% diacetonalcool);
- Valutazione dell’efficacia del trattamento
non altera il tono iniziale della pietra.
Effetti collaterali riscontrati: tende a impermeabilizzare la superficie, soprattutto se applicato
in eccesso. Buono l’effetto consolidante.
Materiali di consumo:
Nome: dispersione di un polimero acrilico a base di etilacrilato e metilmetacrilato (tipo
“Albaria”)
Casa Produttrice: MAC
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Solvente/emulsionante/diluente: acqua, acetone.
Nome: resina acrilsiliconica in soluzione (tipo Eurostac ACS-2001)
Casa Produttrice: STAC
Metodo di preparazione: disperdere al 70% in una soluzione del 30% di diacetonalcool e del
70% di alcool etilico puro.
Solvente/emulsionante/diluente: idrocarburi aromatici, esteri e chetoni.
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, siringhe di plastica e di vetro, pipette,
bisturi e specilli, spugne, spruzzatore manuali, secchi, guanti di gomma e di lattice, occhiali
protettivi, contenitori di varie misure con e senza coperchio, cotone, solventi.
PCS - CONSOLIDAMENTO CON SCIALBATURA O STUCCATURA
Localizzazione: tutte le superfici
Morfologia del degrado: esfoliazione, disgregazione e polverizzazione; fessure e scagliature .
Metodologia di intervento: stuccatura e microstuccatura
Fase di intervento:
Preliminare a:
tutte le operazioni
Successiva a:
Fase finale
Fase unica
Stuccatura e microstuccatura
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume:
una
Tipi di aggregato e granulometria: sabbia e polveri di marmo setacciati ad almeno 40 mesh
Parti in volume :
cinque
additivi:
Quantità additivi:
resina acrilica in dispersione acquosa (Acyisol WS-24E) se
necessario
q.b. in caso di necessita`
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
a strati
Modalità di esecuzione: assicurarsi che la malta riempia e sigilli i distacchi e protegga
completamente le zone disgregate. Se la zona da proteggere e` molto danneggiata, tenere
l`amalgama molto vischioso, in modo da poterlo colare lentamente.
Materiali di consumo:
Nome: resina acrilica in dispersione acquosa (tipo Acyisol WS-24E)
Casa Produttrice: Rohm and Haas
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Solvente/emulsionante/diluente: acqua, acetone.
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, siringhe di plastica e di vetro, pipette,
bisturi e specilli, spatole di varie misure e dimensioni, spugne, spruzzatore manuali, secchi,
guanti di gomma e di lattice, occhiali protettivi, contenitori di varie misure con e senza
coperchio, cotone, solventi.
CSI - CONSOLIDAMENTO CON SILICATO, PRIMA DELLA PULITURA
Localizzazione: superfici in marmi apuani e marmo di S.Giuliano.
Morfologia del degrado: esfoliazione, disgregazione e polverizzazione del marmo di
S.Giuliano e dei marmi apuani.
Metodologia di intervento: applicazione per immersione
Fase di intervento:
Preliminare a:
tutte le operazioni
Successiva a:
Fase finale
Fase unica
Consolidamento
Prodotto: resina a base di esteri dell’acido silicico e alchilalcossi silani (tipo VP 5035)
Modalità di esecuzione: Per costruire la sacca di contenimento si è scelto di usare una
pellicola di PVC da 0.6 mm di spessore, perché dotata di buone resistenze meccaniche e non
solubile in isopropanolo. Essendo il capitello in opera, è stato necessario costruire la sacca
intorno alla sua struttura: un tronco di cono rovesciato, partendo da due fasce sagomate
(elementi di corona circolare) incollate tra loro in verticale, con un adesivo specifico.
Il giunto nella parte bassa, tra PVC e marmo della colonna, è stato eseguito con guarnizioni
adattabili all’asperità delle superfici e fermato con fascette metalliche a vite. Per assicurarsi la
tenuta del sacco, sottoposto alla pressione del liquido dall’interno, la giunzione è stata
raddoppiata e realizzata su due livelli: il colmo del toro e la parte piana del listello.
Si è ridotto il volume interno della sacca al minimo indispensabile, adattandone la forma al
capitello con delle bende impregnate di resina poliestere, del tipo normalmente usato in
ortopedia.
Il margine superiore della sacca è stato assicurato alla mensola che sovrasta il capitello con
morsetti da falegname e sotto, sulla colonna, è stata costruita una gronda per raccogliere
eventuali fuoriuscite di liquido dalle guarnizioni.
La sacca è stata quindi completamente riempita con il consolidante e le variazioni di livello
monitorate con un sistema a vasi comunicanti, costituito da un tubicino immerso nella soluzione
e collegato ad una siringa graduata, fissata ad un elemento del ponteggio.
Dopo quattro ore di immersione si è provveduto a svuotare la sacca con due tubicini che
pescavano nella soluzione, fino a che non è stato possibile proseguire altrimenti che con un
piccolo taglio nella parte bassa, che consentiva al liquido residuo di colare nella gronda.
La sacca è stata aperta nella parte bassa dopo 24 ore, e gradualmente eliminata nel corso delle 72
ore successive, cercando così di rallentare l’evaporazione del solvente per limitare la migrazione
del consolidante verso la superficie esterna del marmo.
Metodo di applicazione: impregnazione per immersione con prodotto tal quale.
Applicazione del prodotto:
Modalità e tempi: mantenimento in immersione per tempi variabili tra le 4 e le 8 ore, secondo
necessità.
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: alcoli anidri o ragie minerali a tampone.
Materiali di consumo:
Nome: resina a base di esteri dell’acido silicico e alchilalcossi silani (tipo VP 5035)
Casa Produttrice: Degussa
Solvente/emulsionante/diluente: alcoli anidri, ragie minerali.
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, siringhe di plastica e di vetro, pipette,
tubicini in teflon, teli in polietilene di varia pesantezza, garze da ortopedia, adesivo insolubile
in solventi, nastro adesivo metallico, bisturi e specilli, spugne, spruzzatore manuali, secchi,
guanti di gomma e di lattice, occhiali protettivi, filtri per vapori tossici, contenitori di varie
misure con e senza coperchio, cotone, solventi.
CRE - CONSOLIDAMENTO CON RESINA EPOSSIDICA, DOPO LA PULITURA
Localizzazione: tutte le superfici
Tipologia dell’alterazione:
Morfologia e aspetto:
scagliature di dimensioni ridotte;
frammenti di piccole dimensioni;
fessure e fratture che non necessitano di imperniazioni.
Metodologia di intervento:
riadesione in situ
Fase di intervento:
Preliminare a:
stuccatura finale
Fase finale
Successiva a:
rimozione di stuccature non idonee Fase unica
Operazioni ausiliarie preliminari (*)
Ristabilimento di coesione di zone circoscritte: infiltrazioni localizzate in zone particolarmente
disgregate o esfoliate, eseguite con resine acriliche in dispersione acquosa o in soluzione; (v.
Scheda per il consolidamento )
Distacco di frammenti pericolanti: rimozione di frammenti staccati o pericolanti, con
trascrizione della loro localizzazione sulle basi grafiche di mappatura degli interventi,
attribuzione di una sigla identificativa, documentazione fotografica e archiviazione in attesa
della rimessa in opera;
Protezioni provvisorie: con fogli di alluminio opportunamente modellati, o strisce di nastro
adesivo.
Stuccature provvisorie: con malta di grassello e inerti a granulometria inferiore a 40 mesh, in
proporzione 1:5; queste stuccature vanno rimosse al termine delle operazioni di pulitura e/o
consolidamento. (v. Scheda per il consolidamento )
Altro: irrorazione delle superfici all’interno della frattura tramite iniezioni di acetone.
In caso di frammenti staccati o di spazio raggiungibile all’interno della fessura, stendere uno
strato di isolamento di resina acrilica in soluzione al 20% in acetone.
Rimozione delle stuccature circostanti (v. scheda per la rimozione delle stuccature).
(*) il costo delle operazioni preliminari alla riadesione che non rimandano ad altre specifiche
schede del progetto è contemplato nel costo della voce descritta in questa stessa scheda.
Scagliatura consolidata in sede
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: la resina epossidica, preparata con le proporzioni descritte sulla
scheda tecnica e caricata con polvere di carbonato di calce; colata attraverso il distacco della
scagliatura.
Strumenti per l’applicazione: spatola, siringa
Applicazione del prodotto: piccole quantità (ca 0,5 cc).
Modalità e tempi: applicazione unica, con superfici perfettamente asciutte.
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: ovatta e diluente nitro;
Fessure consolidate in sede
Operazioni preliminari:
v rimozione meccanica delle stuccature circostanti;
v pulitura delle superficie all’interno della frattura tramite iniezioni di acetone;
v stendere uno strato di isolamento di resina acrilica in soluzione al 20% lungo i bordi
della frattura;
v posizionare una serie di aghi di siringa ogni 5 cm lungo la frattura, con la punta di
ogni ago inserito più profondamente possibile;
v stendere uno strato di gomma siliconica (spessore 2-3mm) lungo i bordi e all’interno
della frattura, inglobando e fissando gli aghi nella loro posizione;
v lasciare in presa per 24 ore;
v controllare la sigillatura ottenuta dalla gomma siliconica tramite iniezioni di
PICCOLE QUANTITA’ di alcool etilico puro attraverso gli aghi (la resina acrilica in
genere si discioglie con l’alcool).
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: la resina, preparata con le proporzioni descritte sulla scheda tecnica,
viene infiltrata molto lentamente all’interno della frattura.
Dopo minimo di 24 ore,
si procede alla rimozione della gomma siliconica e dello strato di isolamento.
Strumenti per l’applicazione: siringa
Applicazione del prodotto:
Modalità e tempi: piccole quantità (da 0,2 - 1 cc) per ogni ago, fino a saturazione;
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: ovatta e diluente nitro;
copertura/sigillatura con: gomma siliconica
Materiali di consumo:
Nome: resina epossidica tipo Eurostac EP-IN 2501
Casa Produttrice:STAC
Metodo di preparazione: miscelato a specifico indurente;
Solvente/emulsionante/diluente: diluente nitro, acetone, White spirit.
Nome: Indurente tipo K 2502
Casa Produttrice:STAC
Metodo di preparazione: da miscelare al 25% in peso a Eurostac 2001;
Solvente/emulsionante/diluente: diluente nitro, acetone, White spirit.
Nome: Indurente tipo K 2503
Casa Produttrice:STAC
Metodo di preparazione: da miscelare al 30% in peso a Eurostac EP-IN 2001;
Solvente/emulsionante/diluente: diluente nitro, acetone, White spirit.
Nome: gomma siliconico tipo RTV 584
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale.
Solvente/emulsionante/diluente: diluente nitro, acetone.
Piccola attrezzatura: pennelli e spazzolini di setola, siringhe di plastica e di vetro, spugne,
bisturi, spatole di varia forma e dimensione, guanti di gomma e di lattice. Teli di polietilene di
varie pesantezze, scotch metallico, nastro in teflon, creta, plastilina.
CMI - CONSOLIDAMENTO CON MALTA IDRAULICA, DOPO LA PULITURA
Localizzazione: tutte le superfici
Tipologia dell’alterazione:
Morfologia e aspetto:
scagliature di dimensioni ridotte;
frammenti di piccole dimensioni;
Metodologia di intervento:
riadesione in situ
Fase di intervento:
Preliminare a:
stuccatura finale
Fase finale
Successiva a:
rimozione di stuccature non idonee Fase unica X
Operazioni ausiliarie preliminari (*)
Ristabilimento di coesione di zone circoscritte: infiltrazioni localizzate in zone particolarmente
disgregate o esfoliate, eseguite con resine acriliche in dispersione acquosa o in soluzione; (v.
Scheda per il consolidamento )
Distacco di frammenti pericolanti: rimozione di frammenti staccati o pericolanti, con
trascrizione della loro localizzazione sulle basi grafiche di mappatura degli interventi,
attribuzione di una sigla identificativa, documentazione fotografica e archiviazione in attesa
della rimessa in opera;
Protezioni provvisorie: con fogli di alluminio opportunamente modellati, o strisce di nastro
adesivo.
Stuccature provvisorie: con malta di grassello e inerti a granulometria inferiore a 40 mesh, in
proporzione 1:5; queste stuccature vanno rimosse al termine delle operazioni di pulitura e/o
consolidamento. (v. Scheda per il consolidamento )
Altro: irrorazione delle superfici all’interno della frattura tramite iniezioni di acetone.
In caso di frammenti staccati o di spazio raggiungibile all’interno della fessura, stendere uno
strato di isolamento di resina acrilica in soluzione al 20% in acetone.
Rimozione delle stuccature circostanti (v. scheda per la rimozione delle stuccature).
(*) il costo delle operazioni preliminari alla riadesione che non rimandano ad altre specifiche
schede del progetto è contemplato nel costo della voce descritta in questa stessa scheda.
Scagliatura consolidata in sede
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: malta idraulica da iniezione, preparata con le proporzioni descritte
sulla scheda tecnica (aggiunta del 45% in peso di acqua) e colata attraverso il distacco della
scagliatura.
Strumenti per l’applicazione: spatola, siringa
Applicazione del prodotto: percolazione di piccole quantità (ca 0,5 cc) fino a saturazione
Modalità e tempi: applicazione unica, dopo bagnatura delle superfici del distacco.
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: ovatta e acqua;
Materiali di consumo:
Nome: consolidante idraulico per iniezione tipo Microlyme “History”
Casa Produttrice: Volteco
Metodo di preparazione: da miscelare con il 45% in peso di acqua .
Solvente/emulsionante/diluente: acqua.
Piccola attrezzatura: pennelli e spazzolini di setola, siringhe di plastica e di vetro, spugne,
bisturi, spatole di varia forma e dimensione, guanti di gomma e di lattice. Teli di polietilene di
varie pesantezze, scotch metallico, nastro in teflon, creta, plastilina.
RIMOZIONE DI STUCCATURE NON IDONEE
DESCRIZIONE E FINALITA'
L’operazione consiste nella rimozione meccanica totale o parziale delle stuccature eseguite in
precedenti interventi manutentivi o di restauro. La finalità è quella di eliminare materiali che per
composizione, conformazione o localizzazione possano costituire causa di degrado oppure
occultino porzione anche limitate della superficie.
CRITERI DI ESECUZIONE E REQUISITI DEI MATERIALI
L'azione meccanica necessaria non deve causare la perdita né il danneggiamento di parti lapidee a
tale scopo ci si potrà avvalere di consolidamenti localizzati (vedi voce Consolidamento), sia nella
fase preliminare che nel corso dell’intervento.
Nel caso si proceda con mezzi chimici (acqua, soluzioni basiche, solventi organici) la scelta di tali
mezzi e la metodologia di applicazione non dovranno interferire negativamente con i materiali
costitutivi, né provocare fenomeni di solubilizzazione e cristallizzazione di sali solubili; a tale
scopo sarà opportuno caratterizzare preliminarmente i materiali da rimuovere.
RIMOZIONE DI STUCCATURE NON IDONEEE
Localizzazione: giunti tra i diversi blocchi e mancanze risarcite, su superfici in buone
condizioni di coesione, o già sottoposte a consolidamento.
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto:
residui di malte di stuccatura nei giunti tra i blocchi o a risarcimento di mancanze, decoese,
frammentate o sbordanti sulla superficie della pietra;
Metodologia di intervento: rimozione meccanica
Fase di intervento:
Preliminare a: stuccatura, consolidamento
Successiva a: pulitura chimica e chimico/fisica, consolidamento
Fase finale
Fase unica
Operazioni preliminari di protezione
si
no
Meccanica
- Strumento/utensile: bisturi a lama fissa e intercambiabile, specilli;
- Azionamento: manuale
- Modalità d’uso: da utilizzare per rimuovere frammenti pericolanti di stuccature,
incrostazioni calcaree debolmente coerenti lungo i bordi della zona stuccata, patine
biologiche, impianti radicali di piante infestant all’interno dei giuntii.
Meccanica
- Strumento/utensile: scalpelli, punteruoli, subbie di varie grandezze; martelli in ferro e/o in
gomma.
- Azionamento: manuale
- Modalità d’uso: prima azione meccanica di rimozione di stuccature non idonee;
Punte: materiale: in ferro o in vidia
Dimensione: da 2mm. a 1 cm.;
forma: a scalpello, di varie larghezze a seconda della zona; a punta di varie dimensioni.
Materiali di consumo:
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, spugne, spruzzatori manuali, secchi, guanti di gomma e di lattice, filtri per polveri,
occhiali protettivi, contenitori di varie misure con e senza coperchio. Attrezzi per la
manutenzione degli apparecchi.
Meccanica
- Strumento/utensile: microscalpello a percussione
- Azionamento: pneumatico
- Potenza: 220 W
- Modalità d’uso: rimozione degli strati spessi di malte non idonee, soprammesse alla
superficie della pietra o ormai frammentate.
Punte:
materiale:
dimensione:
forma:
in ferro
7 – 9 – 11 mm.
a cilindro piatto, a scalpello, a unghietto con gli angoli smussati.
Pressione: 4-6 atmosfere (in uscita)
Materiali di consumo:
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, microscalpello (tipo CTS 178) spugne, spruzzatore manuali, secchi, guanti di
gomma e di lattice, filtri per polveri, occhiali protettivi, contenitori di varie misure con e
senza coperchio. Attrezzi per la manutenzione degli apparecchi.
Meccanica
- Strumento/utensile: vibroincisore
- Azionamento: pneumatico
- Potenza: 220 W
- Modalità d’uso: utilizzato per rimuovere i residui delle malte lungo i margini delle lacune;
Punte:
materiale:
dimensione:
forma:
accaio,
punta a scalpello 2mm; punta a spillo;
a scalpello e/o a spillo, a seconda della zona da trattare;
Pressione: 4-6 atmosfere (in uscita)
Frequenza/Velocità: 36.000 giri/minuto
Note commenti avvertenze:
lo spessore dei diversi strati è stato principalmente assottigliato e regolarizzato: non viene
eseguito un lavoro estremamente meticoloso, ma abbastanza accurato da ottenere spessori e
colorazioni omogenei.
Materiali di consumo:
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, spugne, vibroincisori tipo FIAM PM1, spruzzatore manuali, secchi, guanti di
gomma e di lattice, filtri per polveri, occhiali protettivi, contenitori di varie misure con e
senza coperchio. Attrezzi per la manutenzione degli apparecchi.
Meccanica
- Strumento/utensile:
- Azionamento:
- Potenza:
microsabbiatrice
pneumatico
220 W
- Modalità d’uso: rifiniture di dettaglio nella rimozione di residui di malte soprattutto negli
elementi architettonici decorati (capitelli).
Pressione: 2-6 atmosfere (in uscita)
Abrasivo:
Ugello:
materiale:
ossido di alluminio.
granulometria 180 mesh
durezza
9 nella scala di Mohs
in vidia da 0,7 a 1,1 mm
Materiali di consumo:
Nome: tipo Ossido di alluminio
Casa Produttrice: Caborundum Universal Corindone
Nome: tipo carbonato di calcio sferoidale
Casa Produttrice: Bresciani, Hydro Facade,( Art. 18341)
Nome: tipo carbonato di calcio precipitato
Casa Produttrice: TRADECO
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, spugne,minisabbiatrice tipo “Topolino – Bresciani”, microsabbiatrice tipo CTS1,
spruzzatore manuali, secchi, guanti di gomma e di lattice, filtri per polveri, occhiali protettivi,
contenitori di varie misure con e senza coperchio. Attrezzi per la manutenzione degli
apparecchi.
EQUILIBRATURA CROMATICA
DESCRIZIONE E FINALITA'
Intervento di carattere pittorico finalizzato a ridurre il disturbo visivo causato da eventuali stesure
aggiunte non idonee per valore cromatico, sempre nel pieno rispetto dello stato di conservazione
dell’opera nel pieno rispetto delle esigenze estetiche e di lettura dell'opera.
CRITERI DI ESECUZIONE E REQUISITI DEI MATERIALI
L'intervento deve limitarsi strettamente alla zona da equilibrare senza debordare. Il trattamento
potrà tendere a ridurre il disturbo visivo con procedimenti tecnici (velature a tono o sottotono) a
seconda dell’entità e della localizzazione, ed in ogni caso sulla base di una attenta valutazione
storico-critica. I materiali impiegati devono comunque garantire una facile rimozione senza rischi
per i materiali costitutivi circostanti, la migliore stabilità chimico-fisica dei pigmenti e dei leganti e
dunque la minore alterabilità nel tempo.
SEV - SCIALBATURE E VELATURE
Localizzazione: tutte le superfici
Tipologia dell’intervento
Revisione cromatica di alcune stuccature di interventi precedenti mantenute in opera, di strati ad
ossalato, di residui di strati di calcare.
Fase di intervento:
Preliminare a:
stesura del protettivo
Successiva a:
stuccatura e microstuccatura
Fase finale
Fase unica X
Composizione dell’aggregato
Tipo di legante:
resina acrilica in emulsione
Parti in volume: q.b.
Tipi di aggregato e granulometria: sabbie e polveri di marmo a 60 mesh da selezionare rispetto
alla tipologia e alla colorazione
Additivi: colori ad acquerello
Quantita` additivo: q.b.
Fasi dell’operazione
Descrizione: L’amalgama morbido ottenuto viene utilizzato per alleggerire ed accompagnare
tonalmente eventuali macchie, in modo da imitare e raccordarsi alla superficie limitrofa.
Modalità di esecuzione: si può procedere sia con pennelli di setola che con spatole.
Materiali di consumo:
Nome: resina acrilica in dispersione acquosa (tipo Acyisol WS-24E)
Casa Produttrice: Rohm and Haas
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Solvente/emulsionante/diluente: acqua, acetone.
Nome: graniglie di varia colorazione e composizione
Casa Produttrice: Sinopia
Nome: colori tipo ad acquerello
Casa Produttrice: Maimeri; Windsor and Newton.
Piccola attrezzatura: pennelli e spazzolini di setola, contenitori e tavolozze, spugne, bisturi,
spatole di varia forma e dimensione, spruzzatori manuali, fratazzi, secchi, guanti di gomma e
di lattice.
STUCCATURA
DESCRIZIONE E FINALITA'
La stuccatura ha lo scopo di ripristinare la continuità delle superfici in presenza di fratture, fessure
e mancanze. Può avere anche carattere temporaneo ed essere limitata a ripristinare la continuità di
livelli diversi.
L’operazione consiste nell’applicazione di un impasto idoneo e nella successiva lavorazione dello
stesso al fine di ottenere la superficie desiderata.
CRITERI DI ESECUZIONE E REQUISITI DEI MATERIALI
I materiali utilizzati per le stuccature dovranno essere scelti sulla base dell’omogeneità e della
compatibilità con i materilai originali, al fine di evitare difformità di comportamento nel tempo e
alterazioni alle parti con cui entrano in contatto. Si dovranno inoltre privilegiare i materiali che
assicurino una migliore reversibilità nel tempo e che presentino una resistenza meccanica
lievemente inferiore a quella del materiale su cui vengono applicate, nonché caratteristiche fisiche
analoghe.
Le stuccature devono essere eseguite su superfici possibilmente pulite ed esenti da depositi
incoerenti (vedi. Voce Pulitura degli strati superficiali e Rimozione di stuccature non idonee) e
che abbiano buone caratteristiche di compattezza e coesione (vedi voce Consolidamento) Le
malte utilizzate per le stuccature non devono contenere sostanze dannose (per es. sali solubili), ed
essere applicate in modo da non provocare alterazioni cromatiche sul materiale circostante.
La scelta del tipo di malta, la sua composizione e formulazione dovrà tenere conto delle
condizioni termoigrometriche dell’ambiente, del contenuto di umidità del materiale originario,
nonché della tipologia delle mancanze da riempire (profonde o superficiali),.
L'impiego di leganti o additivi organici deve essere valutato tenendo conto sia della loro reattività
nei confronti dell'ambiente circostante in cui viene impiegato (legislazione vigente) sia di una
possibile interazione di tipo biologico.
Qualora, in casi assolutamente particolari sia necessario utilizzare leganti o additivi organici, si
dovrà valutare la loro attività nei confronti dell’ambiente circostante nonché le possibili interazioni
di tipo biologico.
STU - Stuccatura
Localizzazione: tutte le superfici
Tipologia dell’intervento
Stuccatura per la sigillatura delle giunzioni dei conci sui diversi tipi di pietra; risarcimento delle
mancanze e delle lacune.
Fase di intervento:
Preliminare a: revisioni finali
Successiva a: pulitura meccanica
Fase finale
Fase unica X
Stuccatura A
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume: una
Tipi di aggregato e granulometria:
Parti in volume :
sabbia grigia: 1,5 parti;
grigio carnico: 0,5 parti;
giallo Verona, tipo 000: 0,5 parti;
bianco Verona tipo 000: 1 parte.
3 parti.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
a strati X
Descrizione: malta per stuccature da utilizzare nelle superfici del tamburo interno e sulle
superfici esterne (A1). La superficie finale e` stata trattata con graniglia grossolana di
bianco di Carrara e di breccia gialla, applicate sulla superficie umida.
Modalità di esecuzione: non vanno completamente celati gli interventi precedenti di restauro
e manutenzione, lavorando sui trattamenti superficiali e sui livelli dei risarcimenti.
Stuccatura B
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume: una
Tipi di aggregato e granulometria:
Parti in volume :
sabbia grigia: 1 parte;
grigio carnico: 1 parte;
giallo Verona, tipo 000: 0,5 parti;
bianco di Carrara non setacciato: 0,5 parte.
3 parti.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
a strati X
Descrizione: malta per stuccature da utilizzare nelle superfici in marmo di S.Giuliano di
tonalità` prevalentemente gialla, esistenti sulle pareti della scala interna e della cella
campanaria (B1). La superficie finale e` stata trattata con graniglia grossolana di bianco di
Carrara e di breccia gialla, applicate sulla superficie umida.
Modalità di esecuzione: non vanno completamente celati gli interventi precedenti di restauro
e manutenzione, lavorando sui trattamenti superficiali e sui livelli dei risarcimenti.
Stuccatura C
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume: una
Tipi di aggregato e granulometria:
Parti in volume :
sabbia grigia: 1 parte;
grigio carnico: 0,5 parti;
bianco di Carrara non setacciato: 0,5 parte.
3 parti.
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume: una
Tipi di aggregato e granulometria:
Parti in volume :
sabbia grigia: 1 parte;
grigio carnico: 0,5 parti;
bianco di Carrara non setacciato: 0,5 parte;
bianco Verona: 1,5 parti.
3 parti.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
a strati X
Descrizione: malta per stuccature da utilizzare nelle superfici in marmo di S.Giuliano di
tonalità` prevalentemente grigia, esistenti sulle pareti della scala interna e della cella
campanaria (B1- B2). La superficie finale e` stata trattata, secondo necessita`, con graniglia
grossolana di bianco di Carrara e di breccia gialla, o di bianco di Carrara e bardiglio,
applicate sulla superficie umida.
Modalità di esecuzione: non vanno completamente celati gli interventi precedenti di restauro
e manutenzione, lavorando sui trattamenti superficiali e sui livelli dei risarcimenti.
Stuccatura D
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume:
Tipi di aggregato e granulometria:
Parti in volume :
una
sabbia grigia a 30 mesh: 0,5 parte;
giallo oro tipo 00: 0,5 parti;
coccio pesto, solo la parte di graniglia: 0,5
nero ebano non setacciato: 0,5 parti.
Graniglia grigia grossolana: 0,5 parti.
3 parti.
parte;
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
a strati X
Descrizione: malta per stuccature da utilizzare nelle superfici in breccia grigia esistenti sulle
pareti della scala interna e della cella campanaria (C1). La superficie finale e` stata trattata,
secondo necessita`, con graniglie grossolane di diverse colorazioni, applicate sulla superficie
umida in modo da imitare e raccordarsi alla superficie limitrofa.
Modalità di esecuzione: non vanno completamente celati gli interventi precedenti di restauro
e manutenzione, lavorando sui trattamenti superficiali e sui livelli dei risarcimenti.
Stuccatura E
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume:
una
Tipi di aggregato e granulometria:
Parti in volume :
giallo oro tipo 00: 1 parte;
coccio pesto, solo la parte di graniglia: 0,5 parte;
nero ebano non setacciato: 0,5 parti.
Graniglia grigia grossolana: 0,5 parti.
Graniglia gialla grossolana: 0,5 parti.
3 parti.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
a strati X
Descrizione: malta per stuccature da utilizzare nelle superfici in breccia giallo-bruna esistenti
sulle pareti della scala interna e della cella campanaria (D1). La superficie finale e` stata
trattata, secondo necessita`, con graniglie grossolane di diverse colorazioni, applicate sulla
superficie umida in modo da imitare e raccordarsi alla superficie limitrofa.
Modalità di esecuzione: non vanno completamente celati gli interventi precedenti di restauro
e manutenzione, lavorando sui trattamenti superficiali e sui livelli dei risarcimenti.
Stuccatura F
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume:
una
Tipi di aggregato e granulometria:
giallo oro tipo 00: 0,5 parte;
coccio pesto, solo la parte di graniglia: 0,5 parte;
nero ebano non setacciato: 0,3 parti.
Graniglia grigia grossolana: 0,5 parti.
Graniglia gialla grossolana: 0,5 parti.
Sabbia grigia: 0,3 parti.
Parti in volume :
3 parti.
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume:
Tipi di aggregato e granulometria:
una
giallo oro tipo 00: 0,5 parte;
rosso Verona non setacciato: 0,5 parti;
coccio pesto, solo la parte di graniglia: 0,5
nero ebano non setacciato: 0,3 parti.
Graniglia grigia grossolana: 0,5 parti.
parte;
Parti in volume :
Graniglia gialla grossolana: 0,5 parti.
Sabbia grigia: 0,3 parti.
3 parti.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
a strati X
Descrizione: malta per stuccature da utilizzare nelle superfici in breccia rossa esistenti sulle
pareti della scala interna (E1) e della cella campanaria (E2). La superficie finale e` stata
trattata, secondo necessita`, con graniglie grossolane di diverse colorazioni, applicate sulla
superficie umida in modo da imitare e raccordarsi alla superficie limitrofa.
Modalità di esecuzione: non vanno completamente celati gli interventi precedenti di restauro
e manutenzione, lavorando sui trattamenti superficiali e sui livelli dei risarcimenti.
Stuccatura G
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume:
Tipi di aggregato e granulometria:
Parti in volume :
una
sabbia grigia: 1 parte;
nero ebano non setacciato: 0,5 parti.
Graniglia di marmo bardiglio: q.b..
3 parti.
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume:
Tipi di aggregato e granulometria:
Parti in volume :
una
sabbia grigia: 1 parte;
nero ebano non setacciato: 1 parte;
grigio carnico: 1 parte;
giallo Verona tipo 000: 0,5 parte.
3 parti.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
a strati X
Descrizione: malta per stuccature da utilizzare nelle superfici in calcare di Filettole e di
bardiglio scuro esistenti sulle pareti della cella campanaria (F1) e sulle pareti esterne (F2).
Modalità di esecuzione: non vanno completamente celati gli interventi precedenti di restauro
e manutenzione, lavorando sui trattamenti superficiali e sui livelli dei risarcimenti.
Stuccatura H
Composizione delle malte
Tipo di legante: cemento desalinizzato
Parti in volume:
una
Tipi di aggregato e granulometria:
colorazione delle pietre da risarcire
Parti in volume :
da
selezionare
rispetto
alla
tipologia
Additivi:
resina acrilica ad alto peso molecolare
Quantita` additivo: q.b.
e
alla
3 parti.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
a strati X
Descrizione: malta per stuccature da utilizzare per le superfici dei piani di calpestio, sia
all’interno che all’esterno (G1). La superficie finale e` stata trattata, secondo necessita`, con
graniglie grossolane di diverse colorazioni, applicate sulla superficie umida in modo da
imitare e raccordarsi alla superficie limitrofa.
Modalità di esecuzione: non vanno completamente celati gli interventi precedenti di restauro
e manutenzione, lavorando sui trattamenti superficiali e sui livelli dei risarcimenti.
Materiali di consumo:
Nome: tipo grassello di calce stagionata
Casa Produttrice: Sinopia
Nome: graniglie di varia colorazione e composizione
Casa Produttrice: Sinopia
Nome: coccio pesto
Casa Produttrice: Sinopia
Nome: cemento destalinizzato tipo C30
Casa Produttrice: Tecnoedile Toscana
Nome: resina acrilica ad alto peso molecolare in emulsione tipo Chembond 006
Casa Produttrice:
Metodo di preparazione: in diluizione al 5% in acqua .
Solvente/emulsionante/diluente: acqua, acetone.
Piccola attrezzatura: pennelli e spazzolini di setola, siringhe di plastica e di vetro, spugne,
bisturi, spatole di varia forma e dimensione, spruzzetti manuali, fratazzi, secchi, guanti di
gomma e di lattice.
MST - MICROSTUCCATURA
Localizzazione: tutte le superfici
Tipologia dell’intervento
microstuccatura per la protezione e il ripristino della coesione delle zone disgregate ed esfoliate e
il risarcimento delle fratture sui diversi tipi di pietra.
Fase di intervento:
Preliminare a:
revisioni finali
Successiva a:
pulitura meccanica, consolidamento
Fase finale
Fase unica X
Microstuccatura A
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume:
una
Tipi di aggregato e granulometria:
Parti in volume :
sabbia grigia: 1 parte;
grigio carnico: 0,5 parti;
bianco Verona tipo 000: 2 parti;
tutti setacciati a 60 mesh
4 parti per le superfici interne; 3 parti per le superfici esterne.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione X
a strati
Descrizione: malta per microstuccature da utilizzare nelle superfici del tamburo interno e
sulle superfici esterne (AA1).
Modalità di esecuzione: lo strato applicato deve essere dello spessore necessario e sufficiente
a proteggere la parte risarcita senza alterarne eccessivamente il modellato. non vanno
completamente celati gli interventi precedenti di restauro e manutenzione, lavorando sui
trattamenti superficiali e sui livelli dei risarcimenti.
Microstuccatura B
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume: una
Tipi di aggregato e granulometria: sabbia grigia: 1,5 parti;
bianco Verona tipo 000: 2,5 parti;
tutti setacciati a 60 mesh
Parti in volume : 3 parti.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
X
a strati
Descrizione: malta per microstuccature da utilizzare sulle superfici esterne in marmo di
S.Giuliano di tonalità` molto chiara (BB1).
Modalità di esecuzione: lo strato applicato deve essere dello spessore necessario e sufficiente
a proteggere la parte risarcita senza alterarne eccessivamente il modellato. non vanno
completamente celati gli interventi precedenti di restauro e manutenzione, lavorando sui
trattamenti superficiali e sui livelli dei risarcimenti.
Microstuccatura C
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume:
Tipi di aggregato e granulometria:
Parti in volume :
una
sabbia grigia: 3 parti;
giallo Verona: 1 parte;
bianco Verona: 5 parti;
tutti setacciati a 60 mesh
3 parti.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
X
a strati
Descrizione: malta per microstuccature da utilizzare nelle superfici in marmo S.Giuliano di
tonalità` prevalentemente gialla (CC1).
Modalità di esecuzione: lo strato applicato deve essere dello spessore necessario e sufficiente
a proteggere la parte risarcita senza alterarne eccessivamente il modellato. non vanno
completamente celati gli interventi precedenti di restauro e manutenzione, lavorando sui
trattamenti superficiali e sui livelli dei risarcimenti.
Microstuccatura D
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello
Parti in volume:
Tipi di aggregato e granulometria:
Parti in volume :
una
sabbia grigia: 1,5 parti;
grigio carnico: 1,5 parti;
bianco Verona: 1 parte;
nero ebano: 1 parte;
tutti setacciati a 60 mesh
3 parti.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
X
a strati
Descrizione: malta per microstuccature da utilizzare per il calcare di Filettole e per il
bardiglio (DD1).
Modalità di esecuzione: lo strato applicato deve essere dello spessore necessario e sufficiente
a proteggere la parte risarcita senza alterarne eccessivamente il modellato. non vanno
completamente celati gli interventi precedenti di restauro e manutenzione, lavorando sui
trattamenti superficiali e sui livelli dei risarcimenti.
Materiali di consumo:
Nome: tipo grassello di calce stagionata
Casa Produttrice: Sinopia
Nome: graniglie di varia colorazione e composizione
Casa Produttrice: Sinopia
Piccola attrezzatura: pennelli e spazzolini di setola, siringhe di plastica e di vetro, spugne,
bisturi, spatole di varia forma e dimensione, spruzzetti manuali, fratazzi, secchi, guanti di
gomma e di lattice.
PROTEZIONE SUPERFICIALE
DESCRIZIONE E FINALITA'
Lo scopo dell’intervento è quello di conferire idrorepellenza al materiale lapideo mantenendo la
permeabilità all’acqua liquida.
CRITERI DI ESECUZIONE E REQUISITI DEI MATERIALI
La applicazione del protettivo, eseguita con mezzi e modalità diverse (spruzzo, pennello, tampone
etc.) a seconda delle esigenze specifiche, deve essere uniforme in modo da realizzare una
distribuzione omogenea, regolare e non eccedente.
Particolare attenzione deve essere posta nel controllo delle condizioni microclimatiche ambientali
e della superficie in relazione alle caratteristiche tecniche del prodotto che si intende applicare.
Considerate le caratteristiche dei prodotti attualmente disponibili ed usualmente impiegati, si
dovrà comunque operare una scelta in grado di commisurare le esigenze in contrasto: da una
parte limitare il contatto diretto con sostanze estranee provenienti dall’ambiente (acque
meteoriche e di condensa, aerosoli liquidi e solidi etc.; dall’altra mantenere la naturale
permeabilità degli intonaci anche al fine di non ostacolare gli eventuali flussi salini non
controllabili.
Considerate le caratteristiche dei prodotti attualmente disponibili ed usualmente impiegati, si
dovrà comunque operare una scelta in grado di commisurare le esigenze in contrasto: da una
parte limitare il contatto diretto con sostanze estranee provenienti dall’ambiente (acque
meteoriche e di condensa, aerosoli liquidi e solidi, etc.), dall’altra mantenere la naturale
permeabilità anche al fine di non ostacolare gli eventuali flussi salini non controllabili.
PROTETTIVO SUPERFICIALE
Localizzazione: tutte le superfici esterne
Metodologia di intervento: applicazione di uno strato omogeneo steso a pennello
Fase di intervento:
Preliminare a:
Successiva a:
Dati ambientali
Fase finale X
Fase unica
Condizioni generali: proteggere dall’azione diretta della pioggia per almeno 15 giorni.
Trattamento protettivo
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: imbibizione con prodotto diluito al 4% sulle superfici verticali; al 10%
sulle superfici orizzontali esposte all’azione diretta dell’acqua piovana.
Strumenti per l’applicazione: pennello
Applicazione del prodotto:
Modalità e tempi: steso in un unico strato, con due passaggi successivi bagnato su bagnato.
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: White spirit
Valutazione dell’efficacia del trattamento
Osservazioni in situ: nessun mutamento di tono della pietra, con buon effetto idrorepellente.
Effetti collaterali riscontrati: durante l’applicazione tende a migrare velocemente intorno alla
zona prescelta, lasciando alcuni aloni che durante l’asciugatura scompaiono, senza lasciare
macchie o gore sulla o nella pietra.
Materiali di consumo:
Nome: soluzione di resina polimetilsilossanica tipo Rhoximat HD 224
Casa Produttrice: Rhone Poulenc Italia
Metodo di preparazione: da miscelare al 4% e al 10% .
Solvente/emulsionante/diluente: solventi organici.
Piccola attrezzatura: pennelli di setola, filtri per vapori organici, guanti di gomma e di lattice,
tute protettive, cotone, solventi organici.
REVISIONE FINALE
Localizzazione: tutte le superfici
Tipologia dell’intervento
controllo del completamento delle diverse operazioni eseguite, della tenuta delle stuccature e delle
microstuccature, dell’efficacia del trattamento protettivo e revisione cromatica generale, da
eseguirsi durante le fasi di smontaggio della struttura di servizio del cantiere.
Fase di intervento:
Preliminare a:
Successiva a: tutte le operazioni
Fase finale X
Fase unica X
TRATTAMENTO DEGLI INTONACI
Localizzazione: volte dei loggiati.
Tipologia dell’intervento
v Rimozione meccanica, con strumenti manuali o pneumatici, della tinteggiatura
superficiale e delle zone di intonaco completamente decoese;
v risarcimento dei difetti di coesione con impregnazioni di una resina acrilica in dispersione
acquosa;
v risarcimento dei difetti di adesione con infiltrazioni di una malta idraulica;
v stuccatura delle lacune di profondita’ con malta di grassello di calce stagionato con inerti a
granulometria grossolana;
v rasatura dell’intera superficie e dei peducci sopra le mensole con malta di grassello di
calce stagionato con inerti a granulometria fine;
v equilibratura cromatica
v revisione finale
Meccanica
-Strumento/utensile: bisturi a lama fissa e intercambiabile, specilli;
- Azionamento: manuale
- Modalità d’uso: da utilizzare per rimuovere parti distaccate o strati superficiali di
tinteggiature o stuccature.
Meccanica
-Strumento/utensile: scalpelli, punteruoli, subbie di varie grandezze; martelli in ferro e/o in
gomma.
- Azionamento: manuale
- Modalità d’uso: rimozione di zone decorse o completamente fratturate degli intonaci;
rimozione di stuccature soprammesse alla pietra dei peducci in pietra.
Punte: materiale: in ferro o in vidia
Dimensione: da 2mm. a 1 cm.;
forma: a scalpello, di varie larghezze a seconda della zona; a punta di varie dimensioni.
Meccanica
-
Strumento/utensile: microscalpello a percussione
Azionamento: pneumatico
Potenza: 220 W
Modalità d’uso: rimozione degli strati di tinteggiatura e delle scialbature in malta
cementizia sovrammessi all’intonaco.
Punte:
materiale: in ferro
dimensione: 7 – 9 – 11 mm.
forma: a cilindro piatto, a scalpello, a unghietto con gli angoli smussati.
Pressione: 4-6 atmosfere (in uscita)
Consolidamento
Prodotto: resina acrilica in dispersione acquosa (Acyisol WS-24E)
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: impregnazioni/infiltrazione con prodotto diluito tra il 5% in acqua
Strumenti per l’applicazione: pennello, spruzzetta manuale.
Applicazione del prodotto:
Modalità e tempi: applicazione fino a rifiuto nelle zone dove risultano evidenti situazioni di
polverizzazione e\o disgregazione, ripetute dopo 2 ore. Verifica dopo 48 ore e ripetizione
dell’applicazione se necessario.
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: tampone e acqua alla prima applicazione,
tampone e acetone dopo la presa;
Valutazione dell’efficacia del trattamento
Effetti collaterali riscontrati: tende, se applicato in quantità eccessive, a lasciare zone lucide,
con un effetto leggermente gommoso.
Risarcimento dei distacchi
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: malta idraulica da iniezione a base di cemento destalinizzato e
pozzolana (Ledan TB1), preparata con le proporzioni descritte sulla scheda tecnica (aggiunta
di acqua in peso tra il 50% e il 75%, secondo necessita’) e iniettata all’interno del distacco.
Strumenti per l’applicazione: spatola, siringa
Applicazione del prodotto: percolazione di piccole quantità fino a saturazione.
Modalità e tempi: applicazione unica, dopo bagnatura delle superfici del distacco con iniezioni
di acqua e alcool.
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: acqua;
Stuccatura
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello di calce stagionato
Parti in volume: una
Tipi di aggregato e granulometria:
sabbia e polvere di marmo di granulometria
grossolana.
Parti in volume : 3 parti.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
a strati X
Descrizione: malta per stuccature da utilizzare per il risarcimento di lacune di profondita’.
Per lacune molto profonde utilizzare frammenti di mattoni come riempitivo e stendere piu’
strati di malta in successione, rispettando i tempi di presa tra uno e l’altro.
Modalità di esecuzione: La superficie finale va mantenuta scabra, in modo da consentire la
migliore adesione della malta superficiale di finitura.
Rasatura
Composizione delle malte
Tipo di legante: grassello di calce stagionato
Parti in volume: una
Tipi di aggregato e granulometria:
sabbia grigia: 3 parti;
grigio carnico: 1 parte;
giallo Verona tipo 000: 1 parte;
bianco Veronatipo 000: 2 parti;
giallo oro tipo 00: 1 parte.
Parti in volume : 3 parti.
Fasi dell’operazione
in unica soluzione
X
a strati
Descrizione: malta per stuccature da utilizzare come strato di finitura su tutte le superfici
degli intonaci e come leggera scialbatura sulle superfici in pietra dei peducci sopra le
mensole.
Modalità di esecuzione: lo strato deve seguire l’andamento dei profili irregolari delle volte e
mantenere uno spessore di qualche millimetro.
Materiali di consumo:
Nome: resina acrilica in dispersione acquosa (Acyisol WS-24E)
Casa Produttrice: Rohm and Haas
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Solvente/emulsionante/diluente: acqua, acetone.
Nome: cemento desalinizzato da iniezione tipo Ledan TB1
Casa Produttrice: Tenoedile Toscana
Metodo di preparazione: da miscelare con non piu’ del 75% in peso di acqua .
Solvente/emulsionante/diluente: acqua.
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, microscalpello (CTS 178) spugne, spruzzetti manuali, secchi, guanti di gomma e di
lattice, filtri per polveri, occhiali protettivi, contenitori di varie misure con e senza coperchio.
Teli di polietilene di varie pesantezze, scotch metallico, nastro in teflon per protezioni
provvisorie. Attrezzi per la manutenzione degli apparecchi.
LAVORI IN ECONOMIA
RIMOZIONE DI ELEMENTI METALLICI IMPROPRI
DESCRIZIONE E FINALITA'
Oggetto improprio è da considerarsi soltanto l’elemento aggiunto, sia di restauro (staffe, viti di
sostegno o ancoraggio etc.) sia totalmente estraneo (mensole, chiodi, perni, grappe, materiale
elettrico, idraulico etc.)
L’operazione consiste nella rimozione (smontaggio, demolizione) di elementi metallici, lapidei,
lignei, sintetici etc. che possono alterare la continuità e la lettura dei paramenti lapidei o creare ed
aggravare problemi legati alla conservazione dell’opera stessa.
CRITERI DI ESECUZIONE E REQUISITI DEI MATERIALI
L'operazione, essendo per sua natura distruttiva, deve essere motivata da una reale e documentata
estraneità e pericolosità degli elementi che si è intenzionati a rimuovere, accertando in sede
diagnostica l’influenza e i meccanismi del degrado arrecato da tali parti, effettuando indagini
storiche per la datazione degli interventi. Gli elementi rimossi, ove ritenuto opportuno, dovranno
essere catalogati e conservati. Prima del lavoro si dovrà verificare lo stato di conservazione della
superficie per adottare tutte le misure necessarie a preservare da danni di tipo meccanico le
porzioni limitrofe alle zone dell’intervento, trattandosi di operazioni che possono apportare
sollecitazioni anche di notevole intensità .
EMR - RIMOZIONE DI ELEMENTI METALLICI
EMT - TRATTAMENTO DI ELEMENTI METALLICI
Localizzazione : tutte le superfici
- Elemento da rimuovere
Tipologia: chiodi in ferro, tasselli a vite, staffe piombate usate per fermare cavi o
strumentazioni varie.
Composizione: ferro, rame, acciaio, alluminio, piombo, plastica.
Dimensione: in genere di piccole dimensioni e fissate in profondità
Metodologia di intervento: rimozione meccanica; trattamento anticorrosione per i
frammenti o gli elementi metallici non rimossi.
Modalità di rimozione:
Totale X
Parziale X
- Elemento da trattare
Tipologia: staffe piombate usate per fermare fratture o parti architettoniche danneggiate,
catene strutturali al di sopra delle mensole, spessori di posa in opera.
Composizione: rame, bronzo, ferro, piombo
Dimensione: da piccole a considerevoli dimensioni e fissate in profondità.
Metodologia di intervento:
stesura di strato protettivo.
pulitura chimica e meccanica; trattamento anticorrosione,
Archiviazione degli elementi rimossi: rendere disponibili i materiali per l’osservazione e il
controllo.
Operazioni ausiliarie preliminari (*)
Ristabilimento di coesione di zone circoscritte: infiltrazioni localizzate in zone particolarmente
disgregate o esfoliate, eseguite con resine acriliche in dispersione acquosa o in soluzione (v.
scheda per il consolidamento)
Distacco di frammenti pericolanti: rimozione di frammenti staccati o pericolanti, con
trascrizione della loro localizzazione sulle basi grafiche di mappatura degli interventi,
attribuzione di una sigla identificativa, documentazione fotografica e archiviazione in attesa
della rimessa in opera;
Protezioni provvisorie: con fogli di alluminio opportunamente modellati, o strisce di nastro
adesivo.
Stuccature provvisorie: con malta di grassello e inerti a granulometria inferiore a 40 mesh, in
proporzione 1:5; queste stuccature vanno rimosse al termine delle operazioni di pulitura e/o
consolidamento(v. scheda per il consolidamento)
Altro: Rimozione delle stuccature circostanti (v. scheda per la pulitura)
(*) il costo delle operazioni preliminari che non rimandano ad altre specifiche schede del progetto
è contemplato nel costo della voce descritta in questa stessa scheda.
Meccanica
-Strumento/utensile: microtrapano a basso voltaggio con punte abrasive, trapano elettrico con
punte per metallo, pinze, tenaglie, martello e scalpello
- Azionamento: elettrico per il microtrapano e il trapano
- Potenza : 220W
- Modalità d’uso:
Punte: materiale corundio
dimensione 2-5 mm
forma: a cono, tonda
Frequenza/Velocità: da 5.000 a 20.000 giri/minuto
Note commenti avvertenze: l’elemento deve essere preventivamente liberato da una eventuale
stuccatura che lo ancora alla superficie, assicurandosi delle buone condizioni della pietra
limitrofa e dell’assenza di scagliature o frammenti pericolanti, che nel caso vanno o fissati o
temporaneamente rimossi.
Se una parte dell’elemento o un elemento intero è rimasto in loco perché non rimovibile, la
superficie va pulita meccanicamente fino alla rimozione delle patine superficiali di
ossidazione.
Trattamento anticorrosione per elementi metallici
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: applicazione di uno strato di convertitore/inibitore di corrosione a
base dicopolimeri chelanti (Frestab) su elementi in ferro; di benzotriazolo su elementi in rame;
Strumenti per l’applicazione: pennello;
Applicazione del prodotto: dopo la rimozione meccanica delle ossidazioni superficiali e prima
dell’applicazione dello strato protettivo finale.
Modalità e tempi: in genere in un’unica mano; due secondo necessità;
Superficie interessata: tutta quella esposta e raggiungibile;
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: lavaggi o rimozione a tampone con solvente
specifico;
copertura/sigillatura con: protezione della pietra limitrofa con carta d’alluminio;
Note e commenti: fare molta attenzione nell’applicazione perché si rischia di macchiare
indelebilmente la pietra.
Chimica e chimico-fisica ( soluzioni attive, tensioattivi, solventi )
Modalità di esecuzione: impacchi;
- Fase solida, ispessente: silice micronizzata; silice micronizzata addizionata a pasta di
cellulosa; cotone;
- Componente liquida, componenti e concentrazioni:
acqua demineralizzata con addizionata una soluzione tra il 5 e il 10% di
EDTA 2 Na, sale bisodico dell’acido etilendiamminotetracetico (94 gr)
EDTA 4 Na, sale tetrasodico dell’acido etilendiamminotetracetico (105 gr)
- Modalità di applicazione:
spessore dell’impacco (mm): 3-4-mm
copertura dell’impacco con: se necessario, con fogli di polietilene sottile
- Numero di applicazioni: da una a tre applicazioni;
- Tempi di applicazione: tra i 5 e i 30 minuti a seconda degli spessori e della consistenza del
deposito;
- Tempi di verifica ogni: 5 minuti, massaggiando con un pennello
- Intervallo minimo tra le applicazioni: un’ora.
- Metodo di rimozione: con spazzolini di setola, frizionando la superficie durante la rimozione
dell’impacco con acqua a spruzzo.
Chimica e chimico-fisica ( soluzioni attive, tensioattivi, solventi )
Modalità di esecuzione: lavaggio
- Componente liquida, componenti e concentrazioni:
acqua demineralizzata.
- Modalità di applicazione: con spruzzetti manuali
- Metodo di rimozione: con spazzolini di setola, frizionando la superficie durante il lavaggio,
e tamponatura con spugne o cotone.
Trattamento protettivo
Modalità di esecuzione
Metodo di applicazione: applicazione di film protettivo di resina acrilica in soluzione
(Paraloid B72, eventualmente addizionato a Incralac)
Strumenti per l’applicazione: a pennello
Applicazione del prodotto: creazione di un film omogeneo e piuttosto consistente di spessore
Modalità e tempi: in genere in un’unica mano; due secondo necessità
Superficie interessata: tutta quella esposta e raggiungibile
Tecnica di rimozione del materiale in eccesso: acetone o diluente nitro
copertura/sigillatura con: protezione della pietra limitrofa con carta d’alluminio
Materiali di consumo:
Nome: EDTA 2 Na, sale bisodico dell’acido etilendiamminotetracetico
Casa Produttrice:
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Nome: EDTA 4 Na, sale tetrasodico dell’acido etilendiamminotetracetico
Casa Produttrice:
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Nome: resina acrilica in soluzione, tipo Paraloid B 72
Casa Produttrice: Rhom and Haas
Metodo di preparazione: diluito al 20%;
Solvente/emulsionante/diluente: diluente nitro, acetone, alcool etilico, White spirit.
Nome: resina acrilica in soluzione, tipo Incralac
Casa Produttrice:
Metodo di preparazione: diluito al 20%;
Solvente/emulsionante/diluente: diluente nitro, acetone, alcool etilico, White spirit.
Nome: dimetilformammide
Casa Produttrice: Du Pont
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale
Nome: metiletilchetone
Casa Produttrice: Consic
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale
Nome: diluente nitro
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale
Nome: acetone
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale
Nome: polpa di carta, tipo Tecnocell (200)
Casa Produttrice: Cellulose-Fulistoff-Fabrik
Metodo di preparazione: impastare q.b. con la soluzione per ottenere la consistenza richiesta;
Nome: silice micronizzata (tipo HDK)
Casa Produttrice: Wacker
Metodo di preparazione: impastare q.b. con la soluzione per ottenere la consistenza richiesta;
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi,
microscalpelli e specilli, microscalpello a percussione (CTS 178), trapano elettrico (Proxxon
E40 – Black and Deker), spugne, spruzzetti manuali, secchi, guanti di gomma e di lattice, filtri
per vapori ammoniacali ed organici, occhiali protettivi, contenitori di varie misure con e
senza coperchio, pellicola trasparente. Strumenti e pezzi di ricambio per la manutenzione delle
attrezzature.
GRR - Rimozione di gomme e resine
Localizzazione : tutte le superfici;
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto:
- gomme da masticare sui piani di calpestio dei loggiati e sui gradini e, a volte, le pareti
della scala interna;
- residui di gomme utilizzate per l’applicazione di mire di misura, di apparecchi di
misurazione o di parti degli impianti.
Metodologia di intervento: rimozione chimico-fisica e meccanica.
Fase di intervento:
Preliminare a: stuccatura
Fase finale
Successiva a: puliture chimiche o chimico-fisiche
Fase unica
Chimica e chimico-fisica ( soluzioni attive, tensioattivi, solventi )
Modalità di esecuzione: impacchi
- Fase solida, ispessente: pasta di cellulosa
- Componente liquida, componenti e concentrazioni: dimetilformammide e/o diluente nitro e/o
metiletilchetone;
- Modalità di applicazione: direttamente sulla zona interessata
preparazione della superficie: pulitura meccanica preliminare degli spessori maggiori, da
eseguirsi con bisturi;
spessore dell’impacco (mm): mm.3/4
copertura dell’impacco con: foglio di alluminio
- Numero di applicazioni: applicazione unica
- Tempi di applicazione: 30 minuti
- Metodo di rimozione: una volta rimosso l’impacco, si è operata la completa rimozione con il
solvente a tampone e con azione meccanica manuale.
Chimica e chimico-fisica ( soluzioni attive, tensioattivi, solventi )
Modalità di esecuzione: rimozione delle gomme da masticare eseguita con impacchi di
ghiaccio e rimozione dei residui per via solvente e con azione meccanica.
- Componente liquida, componenti e concentrazioni: trielina e/o Taco8 e/o metiletilchetone;
- Modalità di applicazione: applicazione di ghiaccio direttamente sulla zona interessata
- Numero di applicazioni: applicazione unica
- Tempi di applicazione: 30 minuti
- Metodo di rimozione: una volta rimosso il ghiaccio, si è operata la rimozione della gomma
con azione meccanica, seguita dalla asportazione di eventuali residui con il solvente a
tampone.
Materiali di consumo:
Nome: dimetilformammide
Casa Produttrice: Du Pont,
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale
Nome: metiletilchetone
Casa Produttrice: Consic
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale
Nome: diluente nitro
Casa Produttrice:
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale
Nome: polpa di carta, tipo Tecnocell (200)
Casa Produttrice: Cellulose-Fulistoff-Fabrik
Metodo di preparazione: impastare q.b. con la soluzione per ottenere la consistenza richiesta;
Piccola attrezzatura: scalpelli, bisturi, spatole, guanti di gomma e di lattice, filtri per vapori
organici, foglio di alluminio, ghiaccio per medicazioni, contenitori di vetro per solventi,
cotone.
COR - RIMOZIONE DI COLORAZIONI
Localizzazione: tutte le superfici in buone condizioni di coesione.
Tipologia del materiale da rimuovere:
Morfologia e aspetto: colorazioni o scritte eseguite con tinte sintetiche, smalti, grafite,
carboncino, tempere, ecc. legati ad interventi intenzionali o vandalici.
Metodologia di intervento: pulitura chimico-fisica; pulitura meccanica.
Fase di intervento:
Preliminare a:
pulitura meccanica
Successiva a: preconsolidamento, lavaggio, nebulizzazione
Fase finale
Fase unica
Chimica e chimico-fisica ( soluzioni attive, tensioattivi, solventi )
Modalità di esecuzione: impacchi
- Fase solida, ispessente: silice micronizzata; silice micronizzata addizionata a pasta di
cellulosa.
- Componente liquida, componenti e concentrazioni:
tensioattivo (Tween all’ 1\1000 in acqua)
carbonato di ammonio (50 gr\lt – 100 gr/lt)
EDTA 2 Na, sale bisodico dell’acido etilendiamminotetracetico (25 gr\lt)
EDTA 4 Na, sale tetrasodico dell’acido etilendiamminotetracetico (25 gr\lt)
- Modalità di applicazione: la compressa va applicata unicamente sulla zona da trattare.
preparazione della superficie: l’operazione va eseguita a superficie asciutta.
spessore dell’impacco (mm): 3-4-mm
copertura dell’impacco con: con fogli di polietilene sottile, se necessario per evitare
un’asciugatura eccessivamente rapida della compressa;
- Numero di applicazioni: da una a tre applicazioni, secondo necessità;
- Tempi di applicazione: tra i 15 minuti e le 4 ore, a seconda degli spessori e della
consistenza
della colorazione da rimuovere;
- Tempi di verifica ogni: 15 minuti, massaggiando con un pennello;
- Intervallo minimo tra le applicazioni: attendere la completa asciugatura tra un’applicazione e
l’altra;
- Metodo di rimozione: con spazzolini di setola, frizionando la superficie durante la rimozione
dell’impacco con acqua a spruzzo.
Chimica e chimico-fisica ( soluzioni attive, tensioattivi, solventi )
Modalità di esecuzione: impacchi o a tampone.
- Fase solida, ispessente: pasta di cellulosa; cotone.
- Componente liquida, componenti e concentrazioni: dimetilformammide e/o diluente nitro e/o
metiletilchetone e/o acetone;
- Modalità di applicazione: direttamente sulla zona interessata
preparazione della superficie: pulitura meccanica preliminare degli spessori maggiori, da
eseguirsi con bisturi;
spessore dell’impacco (mm): mm.3/4
copertura dell’impacco con: foglio di alluminio
- Numero di applicazioni: applicazione unica
- Tempi di applicazione: secondo necessita’.
- Metodo di rimozione: una volta rimosso l’impacco, si è operata la completa rimozione con il
solvente a tampone e con azione meccanica manuale.
Meccanica
-Strumento/utensile: vibroincisore
- Azionamento: pneumatico
- Potenza: 220 W
- Modalità d’uso: utilizzato per rimuovere i residui con un certo spessore dei film di materiali
coloranti;
Punte: materiale: accaio,
dimensione: punta a scalpello 2mm; punta a spillo;
forma: a scalpello e/o a spillo, a seconda della zona da trattare;
Pressione: 4-6 atmosfere (in uscita)
Frequenza/Velocità: 36.000 giri/minuto
Materiali di consumo:
Nome: Carbonato di Ammonio
Casa Produttrice: Brentag spa; BASF
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Nome: EDTA 2 Na, sale bisodico dell’acido etilendiamminotetracetico
Casa Produttrice:
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Nome: EDTA 4 Na, sale tetrasodico dell’acido etilendiamminotetracetico
Metodo di preparazione: disciogliere in acqua fredda
Nome: tensioattivo non ionico a base di poliossietilene, tipo Tween 20;
Casa Produttrice:Uniquema
Metodo di preparazione: diluizione tra l’1 e il 4/1000.
Solvente/emulsionante/diluente: acqua.
Nome: dimetilformammide
Casa Produttrice: Du Pont,
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale
Nome: metiletilchetone
Casa Produttrice: Consic
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale
Nome: diluente nitro
Casa Produttrice:
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale
Nome: acetone
Casa Produttrice:
Metodo di preparazione: da utilizzare tal quale
Nome: polpa di carta, tipo Tecnocell (200)
Casa Produttrice: Cellulose-Fulistoff-Fabrik
Metodo di preparazione: impastare q.b. con la soluzione per ottenere la consistenza richiesta;
Nome: silice micronizzata (tipo HDK)
Casa Produttrice: Wacker
Metodo di preparazione: impastare q.b. con la soluzione per ottenere la consistenza richiesta;
Piccola attrezzatura: pennelli di setola di varie misure, spazzolini di setola e di plastica, bisturi
e specilli, vibroincisori tipo FIAM PM1, spugne, cotone, spruzzatore manuali, secchi, guanti
di gomma e di lattice, filtri per vapori ammoniacali, occhiali protettivi, contenitori di varie
misure con e senza coperchio, pellicola trasparente. Strumenti per la manutenzione delle
attrezzature.
MAPPATURA DELLA CANNA INTERNA
TEMATISMI DI MAPPATURA
La mappatura della canna interna, da eseguire su base informatizzata in formato vettoriale, sarà
distinta nelle voci relative allo stato di conservazione delle superfici ed in quelle relative alle
operazioni di restauro.
Mappatura dello stato di conservazione
L’operazione si riferisce alla ricognizione e al rilievo dello stato di conservazione delle superfici
lapidee.
Attraverso un’osservazione ravvicinata delle superfici lapidee, resa possibile dall’installazione dei
ponteggi, la mappatura registrerà lo stato di conservazione immediatamente precedente l’intervento
di restauro.
La mappatura dello stato di conservazione interesserà le seguenti voci:
12. Incrostazioni calcaree
13. Fessure e fratture
14. Mancanze
15. Stuccature frammentarie
16. Incrostazioni e patine biologiche
17. Presenza di elementi metallici
18. Croste nere e dendritiche
19. Disgregazione ed esfoliazione
20. Scagliature
21. Vegetazione
22. Gomme e resine
Mappatura interventi
La mappatura degli interventi dovrà rilevare fedelmente le operazioni eseguite in cantiere.
La mappatura degli interventi potrà comprendere le seguenti voci:
28. Consolidamento con eurostac
29. Consolidamento resine acriliche
30. Consolidamento con malta idraulica
31. Consolidamento con resina epossidica
32. Consolidamento con silicato di etile
33. Guaina elastoplastica
34. Ricostruzione parti mancanti
35. Ricollocazione frammenti
36. Elementi metallici – rimozione
37. Elementi metallici – trattamento
38. Rimozione di colorazioni, gomme e resine
39. Pulitura con semplice risciacquo
40. Trattamento biocida
41. Pulitura con acqua atomizzata
42. Pulitura chimica con carbonato di ammonio ad impacco
43. Pulitura chimica con carbonato di ammonio in soluzione
44. Pulitura chimica con altre miscele ad impacco
45. Pulitura meccanica con strumenti manuali e pneumatici
46. Pulitura meccanica con vibroincisori e microtrapani
47. Pulitura meccanica con sabbiatura
48. Pulitura meccanica con microsabbiatura
49. Pulitura con laser
50. Rimozione di vecchie stuccature
51. Stuccatura
52. Iniezioni di malta idraulica
53. Microstuccatura
54. Scialbature e velature
Sistemi di riferimento
Per rendere più agevoli le operazioni di mappatura la superficie potrà essere suddivisa in diversi
elaborati, denominati sistemi di riferimento.
Su ciascun sistema di riferimento verranno riportate le mappature relative allo stato di
conservazione e agli interventi di restauro.
Basi per la mappatura
Per ciascun sistema di riferimento sarà fornito un file in formato DWG con il rilievo geometrico
delle superfici, comprensivo di tutti i layer , in bianco, predisposti per la mappatura dello stato di
conservazione e delle operazioni di restauro.
Formato grafico vettoriale
Le mappature dovranno essere prodotte in formato vettoriale DWG o DXF
Precauzioni nella stesura della mappatura
Nomenclatura dei layers
La mappatura verrà eseguita sui layers preimpostati forniti con le basi grafiche.
Eventuali modifiche relative al numero ed alla nomenclatura dei layer dovranno essere
preventivamente concordate ed approvate da D.L.
Caratteristiche geometriche dei poligoni della mappatura
Ogni layer di mappatura dovrà contenere unicamente poligoni chiusi (polilinee bidimensionali).
Non sono ammessi altri tipi di oggetti grafici.
I poligoni debbono essere costituiti unicamente da segmenti di linea.
I poligoni non debbono contenere autointersezioni.
I poligoni non debbono contenere vertici sovrapposti o segmenti di lunghezza nulla.
I poligoni di uno stesso layer non debbono sovrapporsi fra loro o essere tangenti.
relazioni tra i poligoni della mapparura e poligoni della base grafica.
I poligoni debbono coprire esclusivamente la base grafica fornita; non sono ammessi poligoni
completamente esterni alla base grafica.
I poligoni della mappatura possono intersecarsi con i poligoni della base grafica.
I poligoni della mappatura non debbono essere tangenti ai poligoni della base grafica.
Mappatura della scala interna e del vestibolo
Tematismi di mappatura
La mappatura della scala interna e del vestibolo, da eseguire su base informatizzata in formato
vettoriale, sarà distinta nelle voci relative allo stato di conservazione delle superfici ed in quelle
relative alle operazioni di restauro.
Mappatura dello stato di conservazione
L’operazione si riferisce alla revisione e integrazione dell’attuale mappatura dello stato di
conservazione.
Attraverso un’osservazione ravvicinata delle superfici lapidee, resa possibile dall’installazione dei
ponteggi, la revisione registrerà lo stato di conservazione immediatamente precedente l’intervento di
restauro, precisando ed integrando, nelle zone interessate dai cantieri di restauro, l’attuale
mappatura, già eseguita, in prima approssimazione, sull’intera superficie della Torre.
Per ciascuna voce verrà verificata la coerenza tra la mappatura originale fornita e lo stato di fatto
rilevabile, apportando le necessarie correzioni e integrazioni.
La mappatura dello stato di conservazione interesserà le seguenti voci:
23. Incrostazioni calcaree
24. Fessure e fratture
25. Mancanze
26. Stuccature frammentarie
27. Incrostazioni e patine biologiche
28. Presenza di elementi metallici
29. Croste nere e dendritiche
30. Disgregazione ed esfoliazione
31. Scagliature
32. Vegetazione
33. Gomme e resine
Mappatura interventi
La mappatura degli interventi dovrà rilevare fedelmente le operazioni eseguite in cantiere.
La mappatura degli interventi potrà comprendere le seguenti voci:
55. Consolidamento con eurostac
56. Consolidamento resine acriliche
57. Consolidamento con malta idraulica
58. Consolidamento con resina epossidica
59. Consolidamento con silicato di etile
60. Guaina elastoplastica
61. Ricostruzione parti mancanti
62. Ricollocazione frammenti
63. Elementi metallici – rimozione
64. Elementi metallici – trattamento
65. Rimozione di colorazioni, gomme e resine
66. Pulitura con semplice risciacquo
67. Trattamento biocida
68. Pulitura con acqua atomizzata
69. Pulitura chimica con carbonato di ammonio ad impacco
70. Pulitura chimica con carbonato di ammonio in soluzione
71. Pulitura chimica con altre miscele ad impacco
72. Pulitura meccanica con strumenti manuali e pneumatici
73. Pulitura meccanica con vibroincisori e microtrapani
74. Pulitura meccanica con sabbiatura
75. Pulitura meccanica con microsabbiatura
76. Pulitura con laser
77. Rimozione di vecchie stuccature
78. Stuccatura
79. Iniezioni di malta idraulica
80. Microstuccatura
81. Scialbature e velature
Sistemi di riferimento
Per permettere lo sviluppo bidimensionale delle superfici, per ciascun ordine, queste vengono
scomposte in diversi elaborati, denominati “sistemi di riferimento”
In particolare per la scala interna si identificano quattro sistemi di riferimento:
1. sviluppo dei gradini
2. parete destra
3. parete sinistra
4. soffitto.
Su ciascun sistema di riferimento vengono riportate le mappature relative allo stato di
conservazione e agli interventi di restauro.
Basi per la mappatura
Per ciascun sistema di riferimento sarà fornito un file in formato DWG con il rilievo geometrico
delle superfici, comprensivo di tutti i layer di mappatura dello stato di conservazione e dei layer, in
bianco, predisposti per la mappatura delle operazioni di restauro.
Formato grafico vettoriale
Le mappature dovranno essere prodotte in formato vettoriale DWG o DXF
Precauzioni nella stesura della mappatura
Nomenclatura dei layers
La mappatura verrà eseguita sui layers preimpostati forniti con le basi grafiche.
Eventuali modifiche relative al numero ed alla nomenclatura dei layer dovranno essere
preventivamente concordate ed approvate da D.L.
Caratteristiche geometriche dei poligoni della mappatura
Ogni layer di mappatura dovrà contenere unicamente poligoni chiusi (polilinee bidimensionali).
Non sono ammessi altri tipi di oggetti grafici.
I poligoni debbono essere costituiti unicamente da segmenti di linea.
I poligoni non debbono contenere autointersezioni.
I poligoni non debbono contenere vertici sovrapposti o segmenti di lunghezza nulla.
I poligoni di uno stesso layer non debbono sovrapporsi fra loro o essere tangenti.
relazioni tra i poligoni della mapparura e poligoni della base grafica.
I poligoni debbono coprire esclusivamente la base grafica fornita; non sono ammessi poligoni
completamente esterni alla base grafica.
I poligoni della mappatura possono intersecarsi con i poligoni della base grafica.
I poligoni della mappatura non debbono essere tangenti ai poligoni della base grafica.
Mappatura della volta della canna interna
Tematismi di mappatura
La mappatura della volta della canna interna, da eseguire su base informatizzata in formato
vettoriale, sarà distinta nelle voci relative allo stato di conservazione delle superfici ed in quelle
relative alle operazioni di restauro.
Mappatura dello stato di conservazione
L’operazione si riferisce alla ricognizione e al rilievo dello stato di conservazione delle superfici
intonacate.
Attraverso un’osservazione ravvicinata delle superfici intonacate, resa possibile dall’installazione
dei ponteggi, la mappatura registrerà lo stato di conservazione immediatamente precedente
l’intervento di restauro.
La mappatura dello stato di conservazione interesserà le seguenti voci:
34. Incrostazioni calcaree
35. Fessure e fratture
36. Mancanze
37. Stuccature frammentarie
38. Incrostazioni e patine biologiche
39. Presenza di elementi metallici
40. Croste nere e dendritiche
41. Disgregazione ed esfoliazione
42. Distacchi
43. Vegetazione
44. Resine e altro
Mappatura interventi
La mappatura degli interventi dovrà rilevare fedelmente le operazioni eseguite in cantiere.
La mappatura degli interventi potrà comprendere le seguenti voci:
82. Consolidamento con eurostac
83. Consolidamento resine acriliche
84. Consolidamento con malta idraulica
85. Consolidamento con resina epossidica
86. Consolidamento con silicato di etile
87. Guaina elastoplastica
88. Ricostruzione parti mancanti
89. Ricollocazione frammenti
90. Elementi metallici – rimozione
91. Elementi metallici – trattamento
92. Rimozione di colorazioni, gomme e resine
93. Pulitura con semplice risciacquo
94. Trattamento biocida
95. Pulitura con acqua atomizzata
96. Pulitura chimica con carbonato di ammonio ad impacco
97. Pulitura chimica con carbonato di ammonio in soluzione
98. Pulitura chimica con altre miscele ad impacco
99. Pulitura meccanica con strumenti manuali e pneumatici
100.
Pulitura meccanica con vibroincisori e microtrapani
101.
Pulitura meccanica con sabbiatura
102.
Pulitura meccanica con microsabbiatura
103.
Pulitura con laser
104.
Rimozione di vecchie stuccature
105.
Stuccatura e riprese di intonaco
106.
Iniezioni di malta idraulica
107.
Microstuccatura
108.
Scialbature e velature
Basi per la mappatura
Sarà fornito un file in formato DWG con il rilievo geometrico delle superfici, comprensivo di tutti
i layer, in bianco, predisposti per la mappatura dello stato di conservazione e delle operazioni di
restauro.
Formato grafico vettoriale
Le mappature dovranno essere prodotte in formato vettoriale DWG o DXF
Precauzioni nella stesura della mappatura
Nomenclatura dei layers
La mappatura verrà eseguita sui layers preimpostati forniti con le basi grafiche.
Eventuali modifiche relative al numero ed alla nomenclatura dei layer dovranno essere
preventivamente concordate ed approvate da D.L.
Caratteristiche geometriche dei poligoni della mappatura
Ogni layer di mappatura dovrà contenere unicamente poligoni chiusi (polilinee bidimensionali).
Non sono ammessi altri tipi di oggetti grafici.
I poligoni debbono essere costituiti unicamente da segmenti di linea.
I poligoni non debbono contenere autointersezioni.
I poligoni non debbono contenere vertici sovrapposti o segmenti di lunghezza nulla.
I poligoni di uno stesso layer non debbono sovrapporsi fra loro o essere tangenti.
relazioni tra i poligoni della mapparura e poligoni della base grafica.
I poligoni debbono coprire esclusivamente la base grafica fornita; non sono ammessi poligoni
completamente esterni alla base grafica.
I poligoni della mappatura possono intersecarsi con i poligoni della base grafica.
I poligoni della mappatura non debbono essere tangenti ai poligoni della base grafica.
Art. 7. Lavori eventuali non previsti
Per la esecuzione di categorie di lavoro non previste, e per le quali non siano stati convenuti i
relativi prezzi, si procederà alla determinazione ed approvazione dei nuovi prezzi con le modalità
previste dal Regolamento in materia di LL.PP. di cui all’art. 3, c. 2 della legge 11 febbraio 1994, n.
109 e successive modifiche ed integrazioni.
Se l’Appaltatore non accetta i nuovi prezzi così determinati e approvati, la stazione appaltante
può ingiungergli l’esecuzione delle lavorazioni o la somministrazione dei materiali sulla base di detti
prezzi, comunque ammessi nella contabilità; ove l’appaltatore non iscriva riserva negli atti contabili
nei modi previsti, i prezzi s’intendono definitivamente accettati.
Gli operai forniti per le opere in economia dovranno essere idonei ai lavori da eseguirsi e provvisti
dei necessari attrezzi. Le macchine ed attrezzi dati a noleggio dovranno essere in perfetto stato di
servibilità e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento.
Saranno a carico dell'Appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine e le eventuali
riparazioni, in modo che essi siano sempre in buono stato di servizio.
I mezzi di trasporto per i lavori in economia dovranno essere forniti in pieno stato di efficienza.
Capitolo III
Disposizioni particolari riguardanti l'appalto
Art. 1 - Documenti che fanno parte del contratto d'appalto
Sono allegati al contratto di appalto e pertanto ne fanno parte integrante e sostanziale:
a)
il presente Capitolato Speciale d'Appalto con annessa Descrizione delle Opere;
b)
il cronoprogramma;
c)
la planimetria generale delle opere;
d)
le planimetrie, gli eventuali profili longitudinali, le sezioni trasversali delle stesse, i particolari
costruttivi ed esecutivi;
e)
ulteriori grafici, che verranno consegnati in corso di lavoro, in quell'ordine e in quei tempi che
la Direzione Lavori riterrà più opportuni;
f)
il piano di sicurezza e coordinamento (art. 12, D.Lgs. 494/96).
Fanno altresì parte integrante e sostanziale del contratto di appalto, per quanto non vengano ad esso
allegati:
-
il Capitolato Generale per gli appalti delle opere pubbliche D.M. 19 aprile 2000, n. 145;
-
il Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di opere pubbliche 11 febbraio
1994, n. 109 emanato con D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554.
Per tutto quanto non previsto nel presente Capitolato Speciale e nel Capitolato Generale del
Ministero dei Lavori Pubblici si farà riferimento a tutte le leggi, norme e regolamenti vigenti alla data
del contratto, anche se non espressamente richiamate nel presente Capitolato e nel Capitolato
Generale, sopra menzionato, nonché tutte le leggi, regolamenti e disposizioni che fossero emanati
durante l'esecuzione dei lavori.
Art. 2 - Cauzione, garanzie e coperture assicurative
a) Cauzione provvisoria per partecipare alla gara. L'offerta da presentare per l'affidamento
dell'esecuzione dei lavori pubblici è corredata da una cauzione pari al 2 % dell'importo dei lavori,
escutibile a prima richiesta, da presentare anche mediante fideiussione bancaria o assicurativa e
dall'impegno del fideiussore a rilasciare la garanzia contrattuale qualora l'offerente risultasse
aggiudicatario. La cauzione copre la mancata sottoscrizione del contratto per fatto
dell'aggiudicatario ed è svincolata automaticamente al momento della sottoscrizione del
contratto medesimo. Può essere costituita a scelta dell’offerente in contanti o in titoli del debito
pubblico o garantiti dallo Stato al corso del giorno del deposito presso una sezione di Tesoreria
Provinciale o presso le aziende di credito autorizzate a titolo di pegno a favore delle stazioni
Appaltanti (art. 100 D.P.R. 554/1999). Ai non aggiudicatari la cauzione è restituita entro 30 giorni
dall’aggiudicazione (art. 30, comma 1, legge n. 109/1994). Garanzia contrattuale per la stipula
del contratto. L'appaltatore, a garanzia dei propri oneri ed obblighi verso l'Amministrazione, a
causa del mancato o inesatto adempimento contrattuale, deve prestare, prima della stipula del
contratto, una garanzia fideiussoria sull'importo contrattuale pari al 10% o, nel caso di ribasso
d'asta superiore al 10%, la garanzia è aumentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli
eccedenti il 10% e di due punti per ogni punto percentuale quanti sono quelli eccedenti il 20%.
La mancata costituzione della garanzia definitiva determina la revoca dell'affidamento e
l'acquisizione della cauzione provvisoria da parte dell'Amministrazione, la quale può aggiudicare
l'appalto al concorrente che segue nella graduatoria (art. 30, comma 2, L. 109/1994).
b) La fideiussione bancaria o la polizza assicurativa di cui ai commi 1 e 2 dell’art. 30 della
Legge Merloni dovranno prevedere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva
escussione del debitore principale e la sua operatività entro 15 giorni a semplice richiesta scritta
della stazione appaltante. La fideiussione bancaria o polizza assicurativa relativa alla cauzione
provvisoria dovranno essere valide per almeno 180 giorni dalla data di presentazione dell'offerta
(art. 30, comma 2-bis, L. 109/1994). La cauzione definitiva deve permanere fino alla data
d’emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione, o
comunque decorsi 12 mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato
(art. 101 D.P.R. 554/1999).
c) Ai sensi dell’art. 30, comma 3, della Legge 11 febbraio 1994, n. 109 e s.m. e i. l’Impresa
appaltatrice è obbligata a stipulare una o più polizze assicurative che tengano indenni la Stazione
appaltante da tutti i rischi di esecuzione da qualsiasi causa determinati, salvo quelli derivanti da
errori di progettazione, insufficiente progettazione, azioni di terzi o cause di forza maggiore, e
che prevedano anche una garanzia di responsabilità civile per danni a terzi nell’esecuzione dei
lavori sino alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio. Di conseguenza è onere
dell’Impresa
appaltatrice,
da
ritenersi
compensato
nel
corrispettivo
dell’appalto,
l’accensione,della “Polizza assicurativa ai sensi del 3° comma dell’art. 30 della legge 109/94 e
succ. int. e mod.”, la polizza dovrà garantire anche tutte le opere mobili ed immobili
preesistenti per l'importo di euro unmilione/00; essa dovrà prevedere una responsabilità civile
verso terzi - tale polizza dovrà prevedere specificatamente l’indicazione che tra le persone
si intendono compresi i rappresentanti della Stazione Appaltante, della Direzione dei
Lavori e dei soggetti preposti all’assistenza giornaliera - nell'esecuzione dei lavori per un
massimale di euro unmilionecinquecentomila/00. Stante l'ambito monumentale di intervento
l'appaltatore dovrà specificamente accertare che la garanzia sia estesa ai beni artistici esistenti,
senza limitazione di importo assicurato nell'ambito del massimale previsto per le opere
preesistenti.
d) Le polizze di cui ai precedenti commi dovranno essere accese prima della consegna dei lavori,
devono portare la dichiarazione di vincolo a favore della Stazione appaltante e devono coprire
l’intero periodo dell’appalto fino al completamento della consegna delle opere; devono altresì
risultare in regola con il pagamento del relativo premio per lo stesso periodo indicato e devono
essere esibite alla Stazione appaltante prima dell’inizio dei lavori e comunque prima della
liquidazione del primo stato d’avanzamento, alla quale non si darà corso in assenza della
documentazione comprovante l’intervenuta accensione delle polizze suddette.
e) Polizza assicurativa della rata di saldo. Prima del pagamento della rata di saldo l'Appaltatore
dovrà fornire una garanzia fideiussoria di pari importo, valida sino alla data del certificato del
collaudo definitivo (art. 28, comma 9, L. 109/1994).
Art. 3 - Domicilio dell'Appaltatore
L'Appaltatore deve avere domicilio nel luogo nel quale ha sede l’ufficio di direzione dei lavori; ove
non abbia in tal luogo uffici propri, deve eleggere domicilio presso gli uffici comunali, o lo studio di
un professionista, o gli uffici di società legalmente riconosciuta.
Tutte le intimazioni, le assegnazioni di termini ed ogni altra notificazione o comunicazione
dipendente dal contratto d’appalto sono fatte dal direttore dei lavori o dal responsabile unico del
procedimento, ciascuno relativamente agli atti di propria competenza, a mani proprie
dell’appaltatore o di colui che lo rappresenta nella condotta dei lavori oppure devono essere
effettuate presso il domicilio eletto (art. 2 Capitolato Generale, D.M. 145/2000).
L’appaltatore, nell’eseguire i lavori, dovrà attenersi scrupolosamente agli ordini, alle prescrizioni ed
alle istruzioni della Direzione Lavori, senza poter sospendere o ritardare il regolare sviluppo dei
lavori, quale che sia la contestazione o la riserva che egli iscriva negli atti contabili (artt. 31 e 32
Capitolato Generale D.M. 145/2000).
Art. 4 - Rappresentante dell'Appaltatore
L'Appaltatore che non conduce i lavori personalmente deve farsi rappresentare per mandato,
depositato presso l'Amministrazione, da persona gradita dall'Amministrazione e fornita di requisiti
d'idoneità tecnici e morali. Tale persona potrà essere allontanata e sostituita a richiesta
dell'Amministrazione e a suo insindacabile giudizio.
Tale rappresentante dovrà anche essere autorizzato ad allontanare dal cantiere, su semplice richiesta
verbale del Direttore Lavori gli assistenti e gli operai non di gradimento dell'Amministrazione (art. 4
Capitolato Generale D.M. 145/2000).
Art. 5 - Direttore Tecnico di cantiere
L'Appaltatore è responsabile dell'esecuzione delle opere appaltate in conformità alle buone regole
della tecnica e nel rispetto di tutte le norme vigenti all'epoca della loro realizzazione.
La presenza sul luogo del Direttore Lavori o del personale di sorveglianza e di assistenza, le
disposizioni da loro impartite, si intendono esclusivamente connesse con la miglior tutela della
Stazione appaltante e non diminuiscono la responsabilità dell'Appaltatore, che sussiste in modo
pieno ed esclusivo dalla consegna dei lavori al collaudo, fatto salvo il maggior termine di cui agli artt.
1667 e 1669 del Codice Civile.
L'Impresa dovrà affidare la Direzione Tecnica dei lavori per proprio conto ad un tecnico iscritto
all'albo professionale, abilitato per tali opere, o alle proprie stabili dipendenze. Tale tecnico rilascerà
dichiarazione scritta di accettazione dell'incarico anche in merito alle responsabilità per infortuni,
essendo responsabile del rispetto della piena applicazione del piano delle misure per la sicurezza
fisica dei lavoratori da parte di tutte le imprese subappaltatrici impegnate nell'esecuzione dei lavori.
Nell'evenienza dell'interruzione del rapporto di lavoro con il Direttore Tecnico, l'Appaltatore dovrà
provvedere, con le modalità sopra indicate, alla sostituzione del personale preposto alla direzione del
cantiere. In difetto, il Direttore Lavori potrà ordinare la chiusura del cantiere sino all'avvenuto
adempimento dell'obbligazione, ed in tale ipotesi all'Appaltatore saranno addebitate, fatti salvi i
maggiori danni, le penalità previste per l'eventuale ritardata ultimazione dei lavori.
L'Impresa è tenuta a sostituire il Direttore Tecnico, il rappresentante legale ed il Capo cantiere su
richiesta dell'Amministrazione o della Direzione Lavori.
Art. 6 - Obblighi generali dell'Impresa
L'Impresa è tenuta contrattualmente alla piena ed esatta osservanza, per tutto ciò che non sia in
deroga con le disposizioni del presente Capitolato Speciale, delle seguenti disposizioni di legge e
regolamenti nelle parti che hanno attinenza con le opere pubbliche e cioè:
1) R.D. 18 novembre 1923, n. 2440 sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale
dello Stato e relativo Regolamento approvato con R.D. 22 maggio 1924, n. 927;
2) Capitolato Generale per gli appalti delle opere pubbliche approvato con D.M. 19 aprile 2000, n.
145;
3) Regolamento d’attuazione della legge quadro in materia di opere pubbliche 109/1994, approvato
con D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 554;
4) legge 5 novembre 1971, n. 1086 e D.M. 30 maggio 1972 che dettano norme per l'accettazione dei
leganti idraulici per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio e successive norme
legislative;
5) D.P. 15 luglio 1925 concernente le norme e le condizioni per le prove e l'accettazione dei
materiali ferrosi;
6) legge 5 marzo 1990, n. 46 sui requisiti tecnico-professionali degli installatori degli impianti
tecnici;
7) legge 19 marzo 1990, n. 55 e tutta la normativa antimafia, in particolare in relazione al
subappalto;
8) l'Impresa è responsabile, in rapporto alla stazione appaltante, dell'osservanza delle norme
anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei rispettivi loro dipendenti, anche
nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l'ipotesi del subappalto;
9) le vigenti disposizioni legislative e regolamenti in materia di Opere Pubbliche;
10) l'Impresa dovrà inoltre osservare le clausole pattizie nazionali e provinciali sulle Casse Edili ed
enti scuola ed assicurare, per il personale addetto ai lavori e per tutta la durata di questi,
condizioni normative e retributive non inferiori di quelle previste dai contratti collettivi di lavoro
e da eventuali accordi integrativi in vigore nelle zone ove si svolgono i lavori;
11) la normativa sulla prevenzione incendi;
12) la normativa sul superamento delle barriere architettoniche (legge 13/89 e successive);
13) la normativa vigente in fatto di sicurezza; D.Lgs. 626/94, D.Lgs. 494/96;
14) l'osservanza delle norme relative al lavoro delle donne e dei fanciulli, nonché di quelle inerenti le
assunzioni degli operai attraverso gli appositi uffici di collocamento, l'assunzione degli invalidi di
guerra e di lavoro ed infine di tutte le ulteriori disposizioni che intervenissero in corso di appalto.
Art. 7 - Altri oneri ed obblighi vari a carico dell'Appaltatore - Responsabilità dell'Appaltatore
Oltre agli oneri generali di cui ai vari articoli del presente Capitolato Speciale sono a carico
dell'Appaltatore:
-
le spese relative alla gara di appalto, alla stipulazione del contratto, compresi i diritti di segreteria,
nonché le spese inerenti le copie degli atti e dei disegni anche per pratiche svolte
dall'Amministrazione e inerenti i lavori in appalto;
-
l'esecuzione delle pratiche e le spese relative per la fornitura ed il trasporto dell'acqua e per
l'energia elettrica ovunque occorrano, anche per i lavori in economia o d'assistenza;
-
ogni occorrenza per le prove di carico e per i collaudi dei manufatti prefabbricati;
-
le spese relative alle prove diagnostiche sui manufatti da costruzione;
-
le spese per la fornitura delle tabelle e delle fotografie;
-
la fornitura sollecita, a richiesta della Direzione Lavori, di tutte le notizie relative all'impiego della
mano d'opera per l'appalto;
Nel caso in cui venissero forniti dal Committente, l'Appaltatore dovrà verificare e revisionare i
disegni strutturali ove in contrasto con i disegni architettonici.
Ad ogni modo, tutti i disegni di progetto e le specifiche eventualmente forniti dal Committente,
dovranno essere controllati ed accettati dall'Appaltatore che ne assumerà pertanto la responsabilità.
I disegni relativi ad alcuni particolari costruttivi potranno essere consegnati all'Appaltatore durante il
corso dei lavori.
Vigono inoltre le seguenti regole che l’Impresa si obbliga a rispettare:
-
il progetto del ponteggio previsto all’interno della canna della Torre dovrà essere sottoposto alla
Direzione dei lavori prima della fase di montaggio;
-
lo svolgimento delle attività di cantiere all’interno della scala della Torre, previste come lavoro
notturno, sono comunque subordinati agli orari di visita della Torre da parte dei turisti che sono,
al momento, così programmati :
Orario di visita alla Torre di Pisa
Da Novembre a Febbraio: 9,30-17,00 dall’1/11 al 6/11 e dal 23/12 all’8/1 orario 9,30 -18,00
Marzo: 9,00 – 18,00 (fino al 13/3); 9,00 – 19,00 (fino al 20/3) ; 8,30 – 20,30 (dal 21/3)
Da Aprile a Settembre: 8,30 – 20,30 (fino al 13/6 e dal 5/9 al 30/9); 8,30 – 23,00 (dal 14/6 al 4/9
con esclusione del 16 giugno notte)
Ottobre: 9,00 – 19,00
Art. 8 - Fotografie dei lavori
L'Appaltatore resta obbligato a fornire mensilmente, a sua cura e spese, un numero non inferiore a
24 fotografie delle opere in corso o già ultimate, nonché dei cantieri e dei mezzi d'opera impiegati, nel
formato di cm 18x24.
Dovrà altresì essere fornita una serie di diapositive a colori, una per soggetto, e per ogni singolo
intervento.
Per le opere di particolare rilievo potranno essere disposti dalla Direzione Lavori degli ingrandimenti
di maggiore formato.
Resta inteso che i rilevamenti fotografici dovranno essere affidati ad esperti professionisti del ramo.
Art. 9 - Cartello di cantiere
Nel cantiere dovrà essere installato, secondo le indicazioni del successivo art. 14, a cura e spese
dell'Impresa Appaltatrice, e mantenuto durante tutto il periodo di esecuzione dei lavori, apposito
cartello conforme, per colore, disegno e dati in esso contenuti, all'eventuale modello predisposto
dall'Amministrazione.
Il cartello andrà collocato in sito ben visibile, concordato con il Direttore Lavori, entro 10 giorni dalla
consegna dei lavori stessi.
Tanto il cartello quanto il sistema di sostegno dello stesso dovranno essere eseguiti con materiali di
adeguata resistenza e di decoroso aspetto.
La tabella dovrà recare impresse a colori indelebili le diciture del Committente Ministero per i Beni e
le Attività Culturali – Istituto Centrale per il Restauro, con le opportune modifiche e integrazioni da
apportare, ove occorra, in relazione alle peculiarità delle singole opere.
In fondo alla tabella dovrà essere previsto un apposito spazio per l'aggiornamento dei dati e per
comunicazioni al pubblico in merito all'andamento dei lavori.
In particolare dovranno essere indicate in tale spazio, oltre a quanto sotto indicato, anche le
sospensioni e le interruzioni intervenute nei lavori, con illustrazione dei motivi che le hanno
determinate e con le previsioni circa la ripresa dei lavori e i nuovi tempi di completamento dell'opera.
Il cartello dovrà rimanere esposto fino all'emissione del certificato di collaudo o di regolare
esecuzione.
Art. 10 - Consegna e ordine da mantenersi nell'andamento dei lavori
Secondo quanto previsto dagli artt. 129, 130 e 131 del D.P.R. 554/1999 (Regolamento generale di
attuazione della legge quadro 109/1994), la Direzione Lavori, con invito scritto, indicherà
all'Appaltatore il giorno e il luogo in cui dovrà presentarsi per la consegna dei lavori, effettuata
secondo le disposizioni che verranno impartite dalla Direzione Lavori stessa.
È riservata alla Direzione Lavori la facoltà di effettuare la consegna in una sola volta per tutta l'opera
appaltata, oppure in tempi successivi per quelle parti dell'opera medesima che possano eseguirsi
separatamente.
L'Amministrazione si riserva la facoltà di provvedere alla consegna dei lavori anche prima del
perfezionamento del contratto d'appalto, senza che l'Impresa possa sollevare eccezioni. Nel giorno e
nell’ora fissati dalla Stazione appaltante, l’Appaltatore dovrà trovarsi sul posto indicato per ricevere
la consegna dei lavori, che sarà certificata mediante formale verbale redatto in contraddittorio.
Qualora l'Impresa non si presenti nel giorno prestabilito, il direttore dei lavori fisserà una nuova data.
La decorrenza del termine contrattuale resta comunque quella della data della prima convocazione.
Qualora sia trascorso inutilmente il termine assegnato dal direttore dei lavori, la stazione appaltante
ha la facoltà di risolvere il contratto e di incamerare la cauzione (art. 129 comma 7 del Regolamento,
D.P.R. 554/1999).
All’atto della consegna dei lavori, l’Appaltatore dovrà esibire le polizze assicurative contro gli
infortuni, i cui estremi dovranno essere esplicitamente richiamati nel verbale di consegna.
L’ Appaltatore è tenuto a trasmettere alla Stazione appaltante, prima dell’effettivo inizio dei lavori
e comunque entro cinque giorni dalla consegna degli stessi, la documentazione dell’avvenuta
denunzia agli Enti previdenziali (ove previsto - inclusa la Cassa Edile) assicurativi ed infortunistici
comprensiva della valutazione dell’Appaltatore circa il numero giornaliero minimo e massimo di
personale che si prevede di impiegare nell’appalto.
Lo stesso obbligo fa carico all’Appaltatore, per quanto concerne la trasmissione della
documentazione di cui sopra da parte delle proprie imprese subappaltatrici, cosa che dovrà avvenire
prima dell’effettivo inizio dei lavori e comunque non oltre dieci giorni dalla data dell’autorizzazione,
da parte della Stazione appaltante, del subappalto o cottimo.
L’ Appaltatore dovrà comunque dare inizio ai lavori entro il termine improrogabile di giorni
quindici dalla data del verbale di consegna fermo restando il rispetto del termine di cui al successivo
paragrafo per la presentazione del programma operativo dei lavori.
Entro 10 giorni dalla consegna dei lavori, l’Appaltatore presenterà alla Direzione dei Lavori una
proposta di programma operativo dettagliato per l’esecuzione delle opere che dovrà essere redatto
tenendo conto del tempo concesso per dare le opere ultimate entro il termine fissato dal presente
Capitolato.
Al programma sarà allegato un grafico che metterà in risalto: l’inizio, l’avanzamento mensile ed il
termine di ultimazione delle principali categorie di opere, nonché una relazione nella quale saranno
specificati tipo, potenza e numero delle macchine e degli impianti che l’Appaltatore si impegna ad
utilizzare in rapporto ai singoli avanzamenti.
Entro quindici giorni dalla presentazione, la Direzione dei Lavori d’intesa con la Stazione
appaltante comunicherà all’Appaltatore l’esito dell’esame della proposta di programma; qualora esso
non abbia conseguito l’approvazione, l’Appaltatore entro 10 giorni, predisporrà una nuova proposta
oppure adeguerà quella già presentata secondo le direttive che avrà ricevuto dalla Direzione dei
Lavori.
Decorsi 10 giorni dalla ricezione della nuova proposta senza che il Responsabile del
Procedimento si sia espresso, il programma operativo si darà per approvato.
La proposta approvata sarà impegnativa per l'Appaltatore, il quale rispetterà i termini di
avanzamento mensili ed ogni altra modalità proposta, salvo modifiche al programma operativo in
corso di attuazione, per comprovate esigenze non prevedibili che dovranno essere approvate od
ordinate dalla Direzione dei Lavori.
L’Appaltatore deve altresì tenere conto, nella redazione del programma:
- delle particolari condizioni dell’accesso al cantiere;
- della riduzione o sospensione delle attività di cantiere per festività o godimento di ferie degli
addetti ai lavori;
- delle eventuali difficoltà di esecuzione di alcuni lavori in relazione alla specificità dell’intervento
e al periodo stagionale in cui vanno a ricadere;
- dell’eventuale obbligo contrattuale di ultimazione anticipata di alcune parti laddove previsto.
Nel caso di sospensione dei lavori, parziale o totale, per cause non attribuibili a responsabilità
dell’appaltatore, il programma dei lavori viene aggiornato in relazione all'eventuale incremento della
scadenza contrattuale.
Eventuali aggiornamenti del programma, legati a motivate esigenze organizzative dell’Impresa
appaltatrice e che non comportino modifica delle scadenze contrattuali, sono approvate dal Direttore
dei lavori, subordinatamente alla verifica della loro effettiva necessità ed attendibilità per il pieno
rispetto delle scadenze contrattuali.
L’Impresa appaltatrice è tenuta, quindi, non appena avuti in consegna i lavori, ad iniziarli,
proseguendoli poi attenendosi al programma operativo di esecuzione da essa redatto in modo da
darli completamente ultimati nel numero di giorni naturali consecutivi previsti per l’esecuzione
indicato in precedenza
Gli ordini di servizio, le istruzioni e le prescrizioni della Direzione Lavori dovranno essere eseguiti
con la massima cura e prontezza, nel rispetto delle norme di contratto e di Capitolato. L'Appaltatore
non potrà mai rifiutarsi di dare loro immediata esecuzione, anche quando si tratti di lavori da farsi in
più luoghi contemporaneamente, sotto pena dell'esecuzione d'ufficio con addebito della maggiore
spesa rispetto alle condizioni di contratto.
Art. 11 - Tempo utile per l'ultimazione e penalità in caso di ritardo
Il tempo utile convenuto per dare l'opera completa in ogni sua parte e pronta al buon funzionamento
è stabilito in 510 (cinquecentodieci) giorni naturali e consecutivi decorrenti dalla data del verbale di
consegna.
I lavori dovranno essere eseguiti con alacrità e regolarità, secondo le norme dettate dal Capitolato
Generale, in modo che l'intera opera sia compiuta nei termini stabiliti.
L'Amministrazione si riserva la facoltà di limitare o anche di sospendere i lavori, salvo che, in
quest'ultimo caso, si intenderà procrastinato il termine per l'ultimazione delle opere di altrettanti
giorni quanti furono quelli in cui i lavori rimasero sospesi. È pure riservata all'Amministrazione la
concessione di proroghe ai termini di esecuzione, la totale o parziale disapplicazione della penale,
previa domanda motivata e per cause non imputabili all’Appaltatore.
Per le eventuali sospensioni dei lavori si applicheranno le disposizioni contenute nell’art. 133 del
D.P.R. 554/1999 (Regolamento d’attuazione legge 109/1994) e nell’art. 24 del Capitolato Generale
(D.M. 145/2000); per la totale o parziale disapplicazione della penale si applicheranno quelle
contenute nell’art. 22 del Capitolato Generale per le eventuali proroghe si applicheranno quelle
contenute nel successivo art. 26 sempre del Capitolato generale.
In ogni caso per il ritardo di detta ultimazione, verrà applicata una penale di 0,50% dell’ammontare
contrattuale al giorno da valutarsi su ogni termine finale o parziale di consegna dell'opera secondo il
cronoprogramma approvato. Tale penale verrà dedotta dai certificati di pagamento nel corso dei
lavori e confermata o ridotta nel conto finale.
Art. 12 - Conduzione dei lavori da parte dell'Impresa
L'impresa dovrà garantire il pieno rispetto dell'art. 9 del D.P.C.M. 10 gennaio 1991, n. 55 che così
dispone:
1) la documentazione di avvenuta denuncia degli enti previdenziali -- inclusa la cassa edile -assicurativi ed infortunistici deve essere presentata prima dell'inizio dei lavori e comunque entro
30 giorni dalla data del verbale di consegna;
2) la trasmissione delle copie dei versamenti contributivi previdenziali ed assicurativi, nonché di
quelli dovuti agli organismi paritetici previsti dalla contrattazione collettiva, dovrà essere
effettuata con cadenza quadrimestrale. Il Direttore Lavori ha, tuttavia, facoltà di procedere alla
verifica di tali versamenti in sede di emissione dei certificati di pagamento.
Per la conduzione dei lavori dovrà inoltre produrre preventivamente alla esecuzione dei lavori il
piano di sicurezza sostitutivo dell’impresa secondo i disposti del regolamento DPR 222/2003 del
D.Lgs. 494/96, adempiendo inoltre alle norme previste dall'art. 4, commi 1, 2, 7 e dell'art. 7, commi 1
lettera b), e 2 del D.Lgs. 626/94.
L’Amministrazione si riserva il diritto – per tramite del D.L. o del Coordinatore per la Sicurezza in
fase di esecuzione - di indire riunioni periodiche per controllare che i lavori vengano eseguiti nel
rispetto del piano dettagliato nonché per concordare eventuali modifiche e/o particolari al Piano
stesso; a tali riunioni dovranno essere presenti oltre che i rappresentanti ed i tecnici dell'impresa i
tecnici impiantisti.
Art. 13 - Esecuzione di categorie di lavoro non previste
Le opere e/o forniture in più o in meno, ordinate per iscritto dalla Direzione Lavori e già
preventivamente autorizzate dall'Amministrazione Pubblica, riguardanti modifiche e varianti di
qualsiasi natura ai lavori di cui all'oggetto dell'appalto, verranno compensate a misura con i nuovi
prezzi che saranno concordati di volta in volta, previa sottoscrizione del relativo atto di
sottomissione. Le opere aggiuntive devono essere oggetto di perizia suppletiva ai sensi della
normativa vigente(art. 25 legge 109/1994, art. 134 D.P.R. 554/1994).
L'assuntrice non potrà mai esigere il riconoscersi di economie se non esplicitamente ordinate per
iscritto dalla Direzione Lavori. Nel caso in cui la Direzione Lavori ritenga opportuno, a suo
insindacabile giudizio, di procedere mediante prestazioni in economia, all'esecuzione di tali nuove
categorie di lavoro l'Appaltatore sarà in obbligo di fornire la mano d'opera, i mezzi d'opera e i
materiali necessari, nell'intesa che tali prestazioni verranno contabilizzate secondo quanto già
precisato.
La semplice precisazione esecutiva di particolari costruttivi e decorativi in corso d'opera, a
completamento di quanto contenuto negli elaborati di progetto, sia richiesta dall'Appaltatore per
conseguire l'esecuzione a Regola d'Arte cui è obbligato con il consenso scritto del Direttore Lavori
sia disposta dal Direttore Lavori stesso per risolvere aspetti di dettaglio non potrà in alcun modo
essere addotta a giustificazione di ritardi o indennizzi da parte dell'Appaltatore sempre che tali opere
non comportino un aumento dell'importo del contratto stipulato.
Art. 14 - Oneri e obblighi a carico dell'Appaltatore relativi all'esecuzione dei lavori
-
L'impianto e la custodia notturna e diurna, la messa in sicurezza dei cantieri, dei mezzi di opera,
ecc. ai sensi della legge 55/1990, nonché di tutto quanto fornito o affidato dall'Amministrazione
appaltante e la messa a disposizione del personale e mezzi occorrenti per carichi e scarichi di
quest'ultimo;
-
la recinzione del cantiere con solida struttura;
-
l'apposizione di uno o più cartelli di cantiere aventi le caratteristiche e dimensioni di cui alla
Decisione della Commissione n. 94/342/CE del 13.5.1994 (secondo le dimensioni dello stesso ed
espressa richiesta del Direttore Lavori) da posizionarsi in modo visibile all'esterno del cantiere
stesso, di dimensioni minime di cm 200x150. Dovrà essere garantita la sua manutenzione o
sostituzione in caso di degrado sino all'ultimazione dei lavori. Sul cartello verranno inoltre
riportate le usuali indicazioni come previsto dalla Circolare Ministeriale LL.PP. 1729/UL 1°
giugno 1990 e come specificato all'art. 9 del presente Capitolato;
-
la messa a disposizione dei locali di dimensioni e caratteristiche stabilita dalla Direzione Lavori,
arredati con tavoli e sedie, illuminati e riscaldati per gli usi del personale della Direzione Lavori;
-
la tenuta presso tali locali del libro/giornale dei lavori e dell'elenco giornaliero dei dipendenti
presenti in cantiere;
-
la fornitura alla Direzione Lavori di canneggiatori, attrezzi e strumenti topografici, per
l'effettuazione di rilievi e misurazioni di controllo per le opere da eseguirsi e di quelle eseguite e
per la contabilizzazione di queste ultime;
-
la fornitura dei modelli e campioni di tutti i materiali o le lavorazioni previsti nel progetto; la
mancata applicazione di tale regola pregiudica l'accettazione da parte della Direzione Lavori di
materiali eventualmente già forniti in cantiere o posati in opera; in particolare ogni arrivo in
cantiere di campioni o di modelli da esaminare dovrà essere puntualmente segnalato alla
Direzione Lavori, che non è tenuta a notare spontaneamente la presenza o meno di tali
campionature;
-
l'adozione di tutti i provvedimenti e cautele, le prestazioni e le opere necessarie per il
mantenimento, l'eventuale sostegno e protezione delle condutture, dei cavi, di tombini e di ogni
altro tipo di manufatto comunque posizionato, interessanti gli scavi, nonché per il mantenimento
dello scolo delle acque e della continuità di tutti i servizi pubblici;
-
l’adozione di tutte le cautele necessarie per non danneggiare la strumentazione di monitoraggio
presente all’interno della Torre;
-
i condotti, le tubazioni, i cavi ed ogni manufatto esistente interessato dagli scavi di fognatura
dovranno, in via definitiva, essere sistemati dall'Appaltatore prima del rinterro dei medesimi,
adottando tutte quelle provvidenze e accorgimenti e predisponendo tutti i necessari sostegni, in
modo che l'assestamento non provochi danno agli stessi;
-
gli oneri derivanti dall'uso delle discariche autorizzate di rifiuti;
-
le opere di sgombero dei materiali di scavo e di manutenzione dei necessari accessi occorrenti
per permettere, in condizioni di sicurezza, il transito dei pedoni, la viabilità e l'accesso agli stabili
ed ai cortili;
-
i provvedimenti atti ad assicurare in ogni momento la continuità e sicurezza delle strade
pubbliche e private interessate dalla esecuzione delle opere, provvedendo gratuitamente alle
opere provvisionali necessarie;
-
le segnalazioni diurne e notturne, mediante appositi cartelli e fanali, nei tratti stradali interessati
dai lavori, con la osservanza delle norme di cui al vigente Codice della Strada;
-
la pulizia, la riparazione e il mantenimento delle opere eseguite per tutto il tempo di gratuita
manutenzione, cioè fino alla data del collaudo finale;
-
il ripristino delle aree occupate, sia per l'esecuzione delle opere sia per i cantieri e per i necessari
accessi, nonché il mantenimento delle strade sia pubbliche sia private utilizzate dall'Impresa per
l'esecuzione dei lavori;
-
le spese per lo sgombero del cantiere entro 2 settimane dalla ultimazione dei lavori, ad eccezione
di quanto occorrente per le operazioni di collaudo, da sgomberare subito dopo il collaudo stesso;
-
i costi e gli oneri discendenti dallo smaltimento dei rifiuti di qualunque tipo generati a cagione
dei lavori.
È inoltre obbligo dell'Appaltatore adottare nell'esecuzione di tutti i lavori i procedimenti e le cautele
necessarie a garantire la vita e l'incolumità degli operai, dei tecnici addetti ai lavori, nonché dei terzi,
evitando danni ai beni pubblici e privati.
L'Appaltatore sarà l'unico responsabile sia civilmente sia penalmente per ogni danno a persone, beni
mobili e immobili conseguenti all'esecuzione delle opere appaltate, anche se causati da eventi
fortuiti, pertanto dichiara sollevati ed indenni da ogni molestia a giudizio, sia l'Amministrazione
Comunale sia il personale proposto per conto della stessa alla Direzione Lavori ed assistenza.
Infine l'Impresa ha piena ed esclusiva responsabilità per la perfetta riuscita delle opere anche se le
modalità ed i mezzi di esecuzione, i calcoli statici e tutti i procedimenti hanno riportato
l'approvazione della Direzione Lavori.
Di tutti, indistintamente, gli oneri e gli obblighi innanzi specificati è stato tenuto conto nello stabilire i
prezzi di tariffa per cui nessun altro compenso spetta all'Appaltatore, neppure nel caso di proroga del
termine contrattuale di ultimazione dei lavori.
Art. 15 - Osservanza dei contratti collettivi di lavoro ed assicurazione e provvidenze a favore
degli operai addetti ai lavori
L'Appaltatore è obbligato ad applicare nei confronti dei lavoratori dipendenti condizioni retributive
non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavori vigenti nelle località e nel tempo in cui
si svolgono i lavori, anche nel caso in cui egli non sia aderente alle associazioni stipulanti.
In caso di violazione dell'obbligo suddetto, e sempre ché l'infrazione sia stata accertata
dall'Amministrazione e denunciata dal competente Ispettorato del Lavoro, l'Amministrazione avrà
facoltà di operare la ritenuta del 20% (venti per cento) sui mandati di pagamento se i lavori sono in
corso, previa diffida all'Appaltatore a corrisponderne quanto dovuto entro un termine perentorio
assegnato dal Responsabile del Procedimento, o comunque a definire la vertenza con i lavoratori,
senza che ciò possa dare titolo a maggiori richieste, eventuale richiesta di risarcimento di danni o a
pagamento di interessi sulle somme trattenute. Se i lavori sono ultimati si sospenderanno i
pagamenti a saldo destinando così le somme accantonate a garanzia dell'adempimento degli
obblighi di cui sopra. Ove l’Impresa Assuntrice non provveda comunque al pagamento degli operai,
o non contesti formalmente e motivatamente la legittimità della richiesta entro il termine di cui sopra,
la stazione appaltante può pagare, anche in corso d’opera, direttamente ai lavoratori, le retribuzioni
arretrate, detraendo il relativo importo delle somme dovute all’appaltatore in esecuzione del
contratto (art. 13 Capitolato Generale, D.M. 145/2000).
Resta stabilito che le trattenute del 20%, di cui innanzi, saranno restituite all'Appaltatore, senza
corresponsione di interesse alcuno, soltanto dopo che esso abbia regolarizzata la sua posizione e che
tale regolarizzazione risulti da dichiarazione scritta della competente Autorità.
L'Appaltatore è altresì obbligato alla più stretta e tempestiva osservanza delle vigenti norme relative
alle assicurazioni varie degli operai contro gli infortuni sul lavoro, la disoccupazione involontaria,
l'invalidità e la vecchiaia, la tubercolosi e contro le malattie in genere, nell'intesa che l'obbligo stesso
si intenda esteso a tutte le ulteriori disposizioni in materia che dovessero intervenire in corso
d'appalto a carico dei datori di lavoro.
A garanzia degli obblighi sulla tutela dei lavoratori, l'Amministrazione opererà una ritenuta dello
0,50% sull'importo netto progressivo dei lavori e delle forniture contabilizzate, da utilizzare in caso di
inadempienza dell'Appaltatore, salvo le maggiori responsabilità di esso (art. 19, Cap. Gen. D.M.
145/2000).
Art. 16 - Prescrizioni sulla mano d'opera
All'appaltatore è fatto obbligo di rispettare quanto disposto dalla legge 300/1970 (Statuto dei
lavoratori), ed in particolare quanto previsto dall'art. 36 della suddetta legge. Nell'esecuzione dei
lavori che formano oggetto del presente appalto, l'Impresa si obbliga ad applicare integralmente tutte
le norme contenute nel contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai dipendenti delle aziende
industriali edili ed affini e negli accordi locali integrativi dello stesso, in vigore per il tempo e nella
località in cui si svolgono i lavori anzidetti. L'Impresa si obbliga altresì ad applicare il contratto e gli
accordi medesimi, anche dopo la scadenza e fino alla loro sostituzione, e se cooperative anche nei
rapporti con i soci. I suddetti obblighi vincolano l'Impresa anche se non sia aderente alle associazioni
stipulanti o receda da esse indipendentemente dall'Impresa stessa o da ogni altra sua qualificazione
giuridica, economica o sindacale. L'Impresa è responsabile in rapporto alla stazione appaltante
dell'osservanza delle norme anzidette da parte degli eventuali subappaltatori nei confronti dei
rispettivi loro dipendenti, anche in casi in cui il contratto collettivo non disciplini l'ipotesi del
subappalto. Il fatto che il subappalto non sia stato autorizzato, non esime l'Impresa dalle
responsabilità di cui al precedente comma e ciò senza pregiudizio degli altri diritti della stazione
appaltante.
La ditta assuntrice è in obbligo di uniformarsi alle vigenti disposizioni in materia di assicurazioni
sindacali e sociali, compresa l'assicurazione degli operai e di tutti gli addetti ai lavori contro gli
infortuni a sua esclusiva spesa. I lavori dovranno essere eseguiti secondo le buone Regole d'Arte e le
prescrizioni della Direzione Lavori, sotto l'esclusiva responsabilità dell'Impresa esecutrice, la quale
dovrà provvedere ad adottare le misure precauzionali ad evitare danni ed inconvenienti a persone e
cose, anche se estranee ai lavori, in dipendenza dell'esecuzione dei lavori stessi.
Art. 17 - Subappalto
È fatto divieto all'Appaltatore di cedere o subappaltare, anche di fatto, in tutto o in parte i lavori
oggetto del contratto, senza autorizzazione scritta dell'Amministrazione (art. 1656 c.c. e art. 21 L.
646/1982).
Art. 18 - Danni e danni di forza maggiore
Sono a carico dell’appaltatore tutte le misure, comprese le opere provvisionali, e tutti gli
adempimenti per evitare il verificarsi di danni alle opere, all’ambiente, alle persone e alle cose
nell’esecuzione dell’appalto. L’onere per il ripristino di opere o il risarcimento di danni ai luoghi, a
cose o a terzi determinati da mancata, tardiva o inadeguata assunzione dei necessari provvedimenti
sono a totale carico dell’appaltatore (art. 14 D.M. 145/2000).
I danni di forza maggiore dovranno essere denunciati dall’Appaltatore per iscritto entro 5 giorni da
quello in cui i danni medesimi si sono verificati (art. 20, comma 1, Capitolato Generale, D.M.
145/2000). I danni di forza maggiore dovranno essere denunciati dall’Appaltatore per iscritto entro 5
giorni da quello in cui i danni medesimi si sono verificati (art. 20, comma 1, Capitolato Generale
D.M. 145/2000). I danni saranno accertati in contraddittorio dal Direttore Lavori che redigerà
apposito verbale. Resta escluso qualsiasi indennizzo per perdite o danneggiamento di materiali non
ancora posti in opera o di opere non ancora completamente ultimate.
Nessun compenso sarà dovuto qualora a determinare il danno abbia concorso la colpa
dell’Appaltatore che sempre deve approntare tutte le provvidenze necessarie ad evitare il verificarsi
di danni alle opere, alle persone e alle cose (art. 20, comma, 3 Cap. Gen.).
Art. 19 - Prove sui materiali da impiegarsi nei lavori, presentazione del campionario
A norma delle disposizioni vigenti circa l'accettazione dei materiali da costruzione, la Direzione
Lavori disporrà il prelievo dei campioni dei materiali stessi, nonché il loro invio, per gli accertamenti
del caso, presso uno dei laboratori sperimentali ufficiali.
Il numero di tali campioni, quando non sia tassativamente fissato da dette norme, rientra nelle facoltà
insindacabili della Direzione Lavori.
Tutte le spese inerenti al prelievo, al confezionamento, all'imballaggio e alla spedizione dei campioni,
nonché gli importi da corrispondere ai laboratori sperimentali, sono a totale carico dell'Appaltatore.
Così pure, se non preventivamente condotte, le indagini diagnostiche atte a verificare lo stato di
degrado e la consistenza materica dei singoli manufatti, indispensabili per identificare correttamente
le patologie in atto, il quadro fessurativo, i dissesti strutturali non evidenti, il contenuto d'acqua e dei
sali solubili, nonché la loro composizione chimico-fisica-mineralogica.
L'Amministrazione potrà chiedere la presentazione del campionario di quei materiali di normale
commercio che riterrà opportuno, e che l'Appaltatore intende impiegare, prima che vengano
approvvigionati in cantiere.
Art. 20 - Rinvenimenti
L'impresa è tenuta a consegnare all'Amministrazione tutti gli oggetti mobili ed immobili di valore
artistico, storico, archeologico, etnologico, scientifico, compresi i relativi frammenti, rinvenuti
fortuitamente durante l'esecuzione delle lavorazioni previste. L'Appaltatore dovrà avvisare
immediatamente la Direzione Lavori, e dietro espressa autorizzazione dello stesso Direttore Lavori e
degli organi preposti alla tutela dei beni storici-architettonici ed archeologici, depositare gli oggetti
mobili in idonei locali e proteggere adeguatamente quelli non asportabili. Dovrà inoltre
immediatamente segnalare la presenza di decorazioni, affreschi, pitturazioni, pavimentazioni,
modanature eventualmente rinvenute durante il restauro, la rimozione e/o demolizione di pareti,
intonaci, solai ecc.
L'Amministrazione rimborserà le spese sostenute dall'Appaltatore per la conservazione e per le
speciali operazioni che fossero state espressamente ordinate e che abbiano eventualmente richiesto
l'intervento di maestranze altamente specializzate (art. 35 Cap. Gen. D.M. 145/2000).
Nel caso l'impresa dovesse rinvenire nel corso dei lavori sepolcri, tombe, cadaveri e scheletri umani
dovrà immediatamente darne comunicazione al Direttore Lavori ed alle forze di pubblica sicurezza.
Così pure deve essere per il rinvenimento di ordigni bellici ed esplosivi di qualsiasi genere.
Art. 21 - Ultimazione dei lavori
Quando l'Appaltatore ritenga di avere ultimato tutte le opere oggetto dell'appalto in conformità ai
progetti e alle disposizioni impartitegli in corso di lavoro, ne farà denuncia scritta alla Direzione
Lavori, la quale procederà alle necessarie constatazioni in contraddittorio, redigendo il prescritto
processo verbale di ultimazione lavori (art. 21, comma 2, D.M. 145/2000).
Art. 22 - Documentazione tecnica sulle opere eseguite, materiali di rispetto
Ad avvenuta ultimazione delle opere, l'Appaltatore dovrà fornire alla Stazione appaltante, al fine di
redigere il certificato di collaudo o di regolare esecuzione, il complesso dei documenti tecnici
definitivi relativi alle opere eseguite.
Come meglio definiti nelle allegate norme tecniche sono richiesti alla ditta:
• certificazione sul comportamento dei materiali e delle apparecchiature fornite rilasciati da Istituti
Ufficiali;
• schemi funzionali e identificazioni delle apparecchiature;
• manuali di funzionamento e di manutenzione delle Case Costruttrici;
• norme di conduzione e manutenzione;
• elenco delle eventuali parti di ricambio fornite in dotazione.
Tali elaborati dovranno rispecchiare le posizioni, caratteristiche e dimensioni delle apparecchiature
come realmente eseguite ed essere forniti in triplice copia.
Sarà cura dell'Impresa appaltatrice, quando definito nelle norme tecniche, consegnare alla Stazione
appaltante tutta la serie di materiali di rispetto necessari per la manutenzione e riparazione delle
opere eseguite; se non diversamente specificato, la quantità minima prevista è pari all'1% della
quantità pagata.
L'onere di tale fornitura minima è da ritenersi compreso nell'importo forfetario stabilito dei lavori.
In caso di mancato rispetto delle condizioni sopraesposte, anche in caso di collaudi favorevoli, non
si potrà procedere al saldo del residuo credito da parte dell'Impresa.
Art. 23 - Obblighi manutentori delle opere eseguite
L'Appaltatore ha l'obbligo della gratuita manutenzione delle opere fino all'approvazione da parte
della Competente Autorità degli atti relativi al collaudo delle opere stesse.
Tale manutenzione dovrà avere carattere continuativo per cui l'Appaltatore sarà obbligato a
provvedere senza indugio alla riparazione delle degradazioni e dei danni a mano a mano che essi si
verificano.
Tali riparazioni, di qualsiasi entità, che si rendessero necessarie nel periodo di gratuita manutenzione
saranno a totale carico dell'Appaltatore, a meno che non si tratti di danni dovuti a forza maggiore,
debitamente riconosciuti dalla Direzione Lavori.
Art. 24 - Criteri generali di misurazione delle opere
La misurazione delle opere realizzate si effettuerà con i metodi descritti nelle norme tecniche di cui ai
titoli successivi per le rispettive categorie di opere e specialità.
Non verrà tenuto conto delle maggiori quantità eventualmente eseguite, qualora esse, ad esclusivo
giudizio della Direzione Lavori, non fossero giustificate da particolari necessità, preventivamente
riconosciute dalla Direzione Lavori stessa.
La misurazione delle opere eseguite sarà effettuata con criteri strettamente geometrici senza
computare sfridi o avanzi di materiale.
Art. 25 - Anticipazioni dell'Appaltatore
La Direzione Lavori potrà chiedere che l'Appaltatore, per lavori e provviste riguardanti l'appalto ma
non compresi in contratto, liquidi direttamente i singoli creditori, ritirandone formale quietanza.
Le somme anticipate dall'Appaltatore saranno rimborsate computando l'interesse previsto per legge.
Art. 26 - Pagamenti in acconto, rata di saldo
I pagamenti avverranno per stati di avanzamento, applicando i prezzi unitari alle quantità realizzate;
agli importi degli stati di avanzamento (SAL), per fare in modo che l’importo degli oneri
percentuali per l’attuazione dei piani di sicurezza del presente appalto non sia assoggettato a
ribasso, verrà detratto l’importo conseguente al ribasso offerto calcolato con la seguente formula
[SAL∗(1-IS)∗R] (dove SAL = Importo stato di avanzamento; IS = Importo oneri di
sicurezza/Importo complessivo dei lavori; R = Ribasso offerto), redatti dal Direttore dei Lavori,
mediante emissione di certificato di pagamento ogni volta che i lavori eseguiti, aumentati degli
eventuali materiali utili a piè d’opera depositati in cantiere ( questi ultimi valutati per la metà del loro
importo), al netto del ribasso d’asta e delle prescritte ritenute di cui agli artt. 29 e 30 del Capitolato
Generale emanato con D.M. 19 aprile , n. 145, raggiungano l’importo non inferiore a € 90.000,00
(euro novantamila/00). A garanzia delle norme sulla tutela dei lavoratori , ai sensi dell’art. 7 del
Capitolato generale , sull’importo netto progressivo dei lavori è operata una ritenuta dello 0.50 %.
In caso di ritardo nella emissione dei certificati di pagamento relativi agli acconti, troveranno
applicazione le disposizioni di cui all'art. 26, comma 1, della legge 109/1994 e all’art. 29, comma 1
del Capitolato Generale d’appalto (D.M. 145/2000). Gli eventuali oneri speciali per la sicurezza
saranno pagati sulla base della motivata relazione del Coordinatore per la sicurezza in fase di
Esecuzione restando stabilito che nel caso in cui non si verifichino ad insindacabile giudizio dello
stesso le condizioni per il loro pagamento parziale o totale nulla sarà dovuto all’Appaltatore.
Ultimati i lavori e compilato l'ultimo stato di avanzamento si darà corso al pagamento dell'ultimo
acconto, qualunque sia la somma netta risultante.
La liquidazione degli stati di avanzamento dei lavori all'impresa, e particolarmente la liquidazione
finale potranno essere subordinate all'acquisizione delle dichiarazioni dell'INPS e dell'INAIL
attestanti il regolare versamento dei contributi assistenziali, previdenziali ed assicurativi e della Cassa
Edile attestante il regolare versamento dei contributi contrattuali.
A garanzia degli obblighi di legge e contrattuali in materia di tutela dei lavoratori, sarà operata, sullo
stesso importo, la ritenuta dello 0,50% prescritta dall'art. 7 del Capitolato Generale (D.M. 145/2000);
se l'Appaltatore trascura qualcuno dei relativi adempimenti, vi provvede l'Amministrazione a carico
del fondo formato con detta ritenuta e se del caso incrementandola, salvo le maggiori responsabilità
dell'Appaltatore. L'Amministrazione agirà in modo analogo anche nel caso in cui a trascurare gli
adempimenti prescritti sia un'Impresa subappaltatrice.
Sono esenti da tali ritenute le anticipazioni di denaro fatte dall'Appaltatore ed i relativi interessi.
A lavori ultimati, dopo il pagamento dell'ultimo acconto, l'Appaltatore resterà in credito:
• delle ritenute di legge,;
• dello svincolo della garanzia fideiussoria prestata.
Resta stabilito che essendo l'opera finanziata con Fondi derivanti dal gioco del Lotto, l'effettivo
pagamento degli acconti e del saldo sarà subordinato all'erogazione alla Stazione appaltante da parte
del Superiore Ministero degli importi relativi. Pertanto gli interessi moratori per ritardato pagamento
decorreranno dal trentesimo giorno successivo alla data di valuta del titolo di spesa accreditato
dall'Istituto mutuante a favore dell'Amministrazione presso la competente sezione di Tesoreria
Provinciale.
L’Amministrazione si riserva la facoltà di rilasciare l’anticipazione del prezzo contrattuale pari al 5%
dell’importo di contratto se ne ricorrano le condizioni e vi sia la materiale disponibilità di cassa.
Art. 26 – bis – Modalità finanziarie dei pagamenti in acconto e della rata di saldo.
In esplicita deroga dell’art. 26 della L. 109/94 e s.m.i. e dell’art. 29 del Cap. Gen. D.M. 19 aprile 2000
n. 145, resta stabilito che, poichè l'opera è finanziata sulla base degli accrediti provenienti del
Ministero secondo le modalità stabilite dal D.M. 22 ottobre 2004 di approvazione del programma
triennale 2004-2006 degli interventi e delle attività culturali da realizzare con gli introiti del gioco del
lotto (art.3, comma 83, Legge 23 dicembre 1996, n.662 e successive integrazioni) registrato dalla
Corte dei Conti in data 18 novembre 2004 Reg.6, Foglio 243. Il decreto in questione prevede che la
realizzazione dei lotti successivi al 2004 venga effettuata a seguito degli stanziamenti delle ulteriori
risorse previste che saranno disposte per ciascuno degli anni a seguire nello stato di previsione del
Ministero per i beni e le attività culturali.
Pertanto gli interessi legali e moratori per ritardato pagamento decorreranno dal trentesimo
giorno successivo alla data di valuta del titolo di spesa accreditato dall'Istituto mutuante a
favore dell'Amministrazione presso la competente sezione di Tesoreria Provinciale.
Art. 27 - Dichiarazione relativa ai prezzi
L'Amministrazione ritiene in via assoluta che l'Appaltatore prima di aderire all'appalto si sia recato
sui luoghi dove dovrà essere eseguito il progetto e si sia reso pienamente conto dei lavori da fare;
abbia preso conoscenza di come e dove si possa provvedere l'acqua, delle distanze, dei mezzi di
trasporto e di ogni altra cosa che possa occorrere per dare i lavori tutti eseguiti a Regola d'Arte, e
secondo le prescrizioni del presente Capitolato Speciale.
In conseguenza, i prezzi di elenco offerti, sotto le condizioni tutte del contratto e del presente
Capitolato Speciale, devono intendersi, senza restrizione alcuna, come remunerativi di ogni spesa
generale e particolare in quanto essi devono comprendere tra l'altro:
a)
circa i materiali, ogni spesa (per fornitura, trasporto, dazi, cali, perdite, sprechi, ecc.), nessuna
eccettuata, che venga sostenuta per darli pronti all'impiego, a piede di qualunque opera;
b)
circa gli operai e mezzi d'opera, ogni spesa per fornire i medesimi di attrezzi e utensili del
mestiere, nonché per premi di assicurazioni sociali, per illuminazione dei cantieri in caso di lavoro
notturno;
c)
circa i noli, ogni spesa per dare a piè d'opera i macchinari e mezzi pronti al loro uso;
d)
circa i lavori a misura ed a corpo, tutte le spese per forniture, lavorazioni, mezzi d'opera,
assicurazioni d'ogni specie, indennità di cave, di passaggi o di deposito, di cantiere, di occupazione
temporanea e d'altra specie, mezzi d'opera provvisionali, carichi, trasporti e scarichi in ascesa o
discesa, ecc., e per quanto occorre per dare il lavoro compiuto a perfetta regola d'arte, intendendosi
nei prezzi stessi compreso ogni compenso per gli oneri tutti che l'Appaltatore dovrà sostenere a tale
scopo, anche se non esplicitamente detti o richiamati nei vari articoli e nell'elenco dei prezzi del
presente capitolato.
I prezzi medesimi, per lavori a misura ed a corpo, nonché il compenso a corpo, diminuiti del ribasso
offerto, si intendono accettati dall'Appaltatore in base a calcoli di sua convenienza, a tutto suo
rischio. Essi sono fissi ed invariabili.
Si mette poi in rilievo che i prezzi dei lavori a misura si applicano alle rispettive categorie di lavoro
qualsiasi sia la loro entità e dovunque tali categorie vengano eseguite; per cui l'Appaltatore non potrà
mai chiedere compensi speciali, oltre ai prezzi contrattuali, per l'esecuzione di piccole opere, di
singoli lavori di lieve entità, dovunque tali lavori ed opere siano dislocati, purché gli stessi, a giudizio
insindacabile della Direzione Lavori, siano necessari all'integrale esecuzione delle opere oggetto
dell'appalto.
Tutti i prezzi unitari, alle condizioni di cui al contratto stesso ed al presente Capitolato, si intendono
offerti ed accettati senza alcuna riserva.
Art. 28 - Revisione dei prezzi
Per i lavori pubblici affidati dalle Amministrazioni aggiudicatrici non è ammesso procedere alla
revisione dei prezzi (art. 26, comma 3, L. 109/1994).
Si applica il prezzo chiuso consistente nel prezzo dei lavori al netto del ribasso d'asta aumentato di
una percentuale da calcolare sull'importo dei lavori ancora da eseguire per ogni anno intero previsto
per l'ultimazione dei lavori. Tale percentuale sarà fissata con Decreto del Ministro dei LL.PP. entro il
30 giugno di ogni anno nella misura eccedente il 2% della differenza tra il tasso di inflazione reale ed
il tasso di inflazione programmato nell'anno precedente (art. 26, comma 4, L. 109/1994).
Art. 29 - Formazione di nuovi prezzi
La valutazione di lavori eseguiti in aggiunta o variante a quelli previsti dal progetto ed ordinati per
iscritto dalla Direzione Lavori verrà effettuata con l'applicazione dei prezzi della lista delle categorie
di lavoro allegata al contratto.
Qualora le opere ordinate non trovino riscontro nelle voci elencate e nei relativi prezzi, l'Appaltatore
deve segnalare tempestivamente alla Direzione Lavori, prima dell'inizio delle opere stesse, che ritiene
necessario ricorrere alla formazione di nuovi prezzi e presentare una richiesta scritta corredata dalle
analisi e dai dati necessari per la determinazione dei prezzi stessi.
Non saranno prese in considerazione dalla Direzione Lavori richieste di concordamento di nuovi
prezzi relative ad opere già in corso o concluse e a materiali o forniture già ordinati dall'Impresa.
I nuovi prezzi vengono formati, in conformità alle norme dell’art. 136 del Regolamento di attuazione
della legge quadro LL.PP. 109/1994 (D.P.R. 554/1999), con riferimento a tutte le condizioni del
presente Capitolato ed ai prezzi contrattuali, deducendoli mediante ragguaglio con quelli di fornitura,
prestazioni e lavori simili già inclusi nel contratto o, se ciò non fosse possibile, ricavandoli totalmente
o parzialmente da nuove analisi basate su listini prezzi in vigore alla data dell'offerta, emessi da enti
ed organizzazioni ufficialmente riconosciuti ed accettati dalla Stazione appaltante.
In mancanza di tali listini, le analisi per la formazione dei nuovi prezzi si basano sui costi di mercato
rilevati in contraddittorio, per i quali il Committente si riserva il diritto di indagini, verifiche ed
accettazioni.
In caso di mancato accordo sulla formazione dei nuovi prezzi, l'Appaltatore ha l'obbligo di eseguire i
lavori e le somministrazioni ingiunte dalla stazione appaltante, che la D.L. contabilizzerà secondo i
prezzi che ritenga equi, ove l'Appaltatore non iscriva riserva negli atti contabili nei modi previsti dal
regolamento di attuazione della legge 109/1994, i prezzi s’intendono definitivamente accettati.
Art. 30 - Perizie di variante e suppletive
Art. 10. Varianti D.L.gs n° 30/2004 :
1.
Per i lavori indicati all’art. 1, commi 1 e 2, le varianti in corso d’opera possono essere
ammesse, oltre che nei casi previsti dalla disciplina comune degli appalti pubblici di lavori, su
proposta del direttore dei lavori e sentito il progettista, in quanto giustificate dalla evoluzione dei
criteri della disciplina del restauro.
2.
Non si intendono varianti in corso d’opera gli interventi disposti dal direttore dei lavori per
risolvere aspetti di dettaglio, finalizzati a prevenire e ridurre i pericoli di danneggiamento o
deterioramento dei beni tutelati, che non modificano qualitativamente l’opera nel suo insieme e che
non comportino una variazione in aumento o in diminuzione superiore al 20% senza modificare
l’importo complessivo contrattuale.
3.
Per le medesime finalità indicate al comma 2, il responsabile unico del procedimento, così
come individuato dalla normativa vigente in materia, può, altresì, disporre varianti in aumento
rispetto all’importo originario del contratto entro il limite del 10%, qualora vi sia disponibilità
finanziaria nel quadro economico tra le somme a disposizione dell’amministrazione aggiudicatrice.
4.
Sono ammesse, nel limite del sesto quinto in più dell’importo contrattuale, le varianti in
corso d’opera resesi necessarie, posta la natura e la specificità dei beni sui quali si interviene, per fatti
verificatisi in corso d’opera, per rinvenimenti imprevisti o imprevedibili nella fase progettuale,
nonché per adeguare l’impostazione progettuale qualora ciò sia reso necessario per la salvaguardia
del bene e per il perseguimento degli obiettivi dell’intervento.
5.
In caso di proposta di varianti in corso d’opera, il responsabile unico del procedimento può
chiedere apposita relazione sulla stessa al collaudatore in corso d’opera qualora lo stesso sia stato
nominato.
6.
Sono altresì ammesse (art. 25, comma 1, L. 109/1994) le varianti dovute a:
-
sopravvenute disposizioni legislative e regolamentari;
-
cause impreviste ed imprevedibili accertate nei modi stabiliti dal Regolamento;
-
intervenuta possibilità di utilizzare materiali, componenti e tecnologie non esistenti al momento
della progettazione che, senza aumento di costi, comportino miglioramenti della qualità
dell'opera;
-
difficoltà di esecuzione derivanti da cause geologiche, idriche e simili;
-
alla presenza di eventi, inerenti alla natura e specificità dei beni sui quali si interviene, verificatisi
in corso d'opera, o di rinvenimenti imprevisti o non prevedibili nella fase progettuale.
7.
In caso di variante il Direttore Lavori redigerà apposita perizia secondo le modalità stabilite
dalla legislazione vigente in materia. Relativamente al maggior importo dei lavori, verrà concordato,
ove occorra, un nuovo termine per l'ultimazione dei lavori.
8.
La stazione appaltante, durante l’esecuzione dei lavori, può ordinare alle stesse condizioni
del contratto una diminuzione dei lavori nel limite di un quinto dell’importo di contratto e senza che
nulla spetti all’appaltatore a titolo d’indennizzo (art. 12 Capitolato Generale d’appalto, D.M.
145/2000)
Art. 31 - Conto finale
Il conto finale dei lavori, di cui all’art. 173 del Regolamento di attuazione della legge quadro sulle
opere pubbliche 109/19994, D.P.R. 554/1999, verrà redatto entro 90 giorni a decorrere dalla data di
ultimazione dei lavori dal direttore dei lavori che lo trasmetterà al responsabile del procedimento.
Il responsabile del procedimento sottoporrà il conto finale all’Appaltatore per la firma da effettuarsi
entro 30 giorni. Se l’Appaltatore non firma il conto finale nel termine stabilito, o se lo sottoscrive
senza confermare li domande già formulate nel registro di contabilità, il conto finale si ha come da lui
definitivamente accettato (art. 174, Regolamento, D.P.R. 554/1999).
La polizza di cui alla lettere f) del precedente art. 2 dovrà essere stipulate prima dell'erogazione della
rata di saldo, la quale sarà disposta previa copertura assicurativa (art. 28, comma 9, L. 109/1994).
Art. 32 - Collaudo dei lavori
E' prevista la nomina di una Commissione di Collaudo in corso d'opera.
Alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione
si procede, con le cautele previste dalle leggi in vigore e sotto le riserve dell’art.1669 del Codice
Civile, allo svincolo della cauzione prestata dall’appaltatore a garanzia del mancato o inesatto
adempimento delle obbligazioni dedotte in contratto (art. 205 Regolamento, D.P.R. 554/1999).
Art. 33 - Risarcimento dei danni e rimborso spese
Per il risarcimento di danni, per il rimborso di spese e tasse, per il pagamento di penali e di quanto
altro fosse dovuto dall'Appaltatore all'Amministrazione Comunale, oltre che sui crediti e sui depositi
propri dell'appalto, l'Amministrazione stessa potrà rivalersi, mediante trattenuta senza obbligo di
preavviso sui crediti e sui depostiti relativi ad altri contratti stipulati con lo stesso Appaltatore.
In tale caso, però, i depositi dovranno essere immediatamente reintegrati pena la rescissione del
contratto cui si riferiscono e pena il risarcimento dei danni.
Art. 34 - Risoluzione del contratto
In caso di reati accertati a carico dell’appaltatore come meglio specificato nell’art. 118 del
Regolamento di attuazione (D.P.R. 554/1999) della legge 109/1994, il responsabile del procedimento
valuta l’opportunità di procedere alla risoluzione del contratto. In questo caso l’Appaltatore avrà
diritto soltanto al pagamento dei lavori eseguiti regolarmente, decurtato degli oneri aggiuntivi
derivanti dallo scioglimento.
In caso d’inadempienza dell’appaltatore agli obblighi assunti in modo che a giudizio esclusivo del
direttore dei lavori, ne risultino compromessi sia il buon esito dell’opera che l’ultimazione nel
termine contrattuale, fatti salvi gli obblighi procedurali stabiliti dall’art. 119 del Regolamento di
attuazione (D.P.R. 554/1999) della legge 109/1994, la stazione appaltante delibera la risoluzione del
contratto.
Ovviamente l’appaltatore non potrà pretendere alcun compenso, né avanzare riserve anche se
l’ammontare delle opere non eseguite fosse superiore al quinto dell’importo contrattuale. In questi
casi l’appaltatore avrà diritto soltanto al pagamento dei lavori eseguiti regolarmente e sarà passibile
del danno che provenisse alla stazione appaltante per la maggior spesa sostenuta per affidare ad altra
impresa i lavori (art. 121 Regolamento di attuazione legge 109/1994, D.P.R. 554/1999).
Le ripetute violazioni del Piano di sicurezza e di coordinamento e del piano generale di sicurezza o il
Piano di sicurezza sostitutivo nei casi previsti, nonché il piano operativo di sicurezza, previa formale
costituzione in mora dell’Appaltatore, costituiscono causa di risoluzione contrattuale (art. 31,
comma 2, L. 109/1994).
La stazione appaltante ha il diritto di recedere dal contratto in qualunque tempo previo il pagamento
dei lavori eseguiti e del valore dei materiali utili esistenti in cantiere, oltre al decimo delle opere non
eseguite secondo il disposto dell’art. 122 del Regolamento di attuazione della legge 109/1994 (D.P.R.
554/1999).
Si applicano i disposti e le facoltà concesse alla Stazione Appaltante dall’art. 5 della Legge n° 80 del
15.5.2005.
Art. 35 - Definizione delle controversie
Per ogni controversia insorgente tra le parti e non composta bonariamente si potrà ricorrere al
Giudice Ordinario territorialmente competente.
E' esclusa la competenza arbitrale.
Art. 36 - Responsabilità dell'Appaltatore per vizi e difformità dell'opera eseguita
L'approvazione del collaudo non libera del tutto l'Appaltatore restando ferme ed impregiudicate in
ogni caso le garanzie previste dal Codice Civile.
Rimane a carico dell'Impresa appaltatrice la garanzia per le difformità e i vizi dell'opera non
riconosciuti e non riconoscibili in sede di verifica o, anche se riconoscibili, taciuti per malafede
dell'appaltatore o non scoperti per dolo di quest'ultimo.
La ditta resterà garante per la perfetta realizzazione delle opere eseguite ed apparecchiature fornite
per la durata di anni 1 (uno) a decorrere dalla data del collaudo favorevole.
La ditta sarà ritenuta responsabile di tutti i guasti, inconvenienti e danni che si verificassero nel
suddetto periodo, in conseguenza di vizi costruttivi, di impiego di materiali difettosi, di errori di
calcolo, ecc.
In esito a tale garanzia la ditta fornitrice provvederà alla riparazione, sostituzione, reintegrazione di
tutti i materiali che nel periodo citato rivelassero difetti di funzionamento, di costruzione e di
rendimento, rotture, ecc. senza diritto a compenso, sia per quanto riguarda il materiale sia per quanto
riguarda la manodopera, ed in modo da assicurare i requisiti richiesti per le varie categorie di lavoro
cui le apparecchiature sono destinate.
Non sono compresi gli oneri dovuti a materiali di consumo.
Art. 37 - Indicazioni generali sui criteri di accettazione dei materiali e sulle modalità di posa
in opera
Circa i criteri di accettazione dei materiali, i requisiti qualitativi e prestazionali e il modo di eseguire
ogni categoria di lavoro si rimanda a quanto definito nelle allegate norme tecniche.
Di ogni materiale da porre in opera dovrà essere tempestivamente presentato al Direttore Lavori una
campionatura al cui esame sarà subordinata l'accettazione.
Per quanto non espressamente indicato o richiamato la ditta appaltatrice dovrà rispettare le norme
UNI e le norme UNI EN che recepiscono le disposizioni di carattere europeo.
Dovranno inoltre essere rispettate in proposito, anche se non espressamente richiamate, tutte le
norme tecniche nazionali e regionali vigenti al momento dell'appalto restando inteso che, in caso di
difficoltà interpretative o difformità tra norme che regolano il medesimo argomento, sarà esclusivo
compito della Direzione Lavori indicare i criteri da seguire.
Nel caso in cui le voci di elenco menzionino il nome di un prodotto specifico o della ditta
produttrice, tali indicazioni si intenderanno esemplificative delle caratteristiche richieste per quel
prodotto e non dovranno essere intese come discriminatorie nei confronti di altri prodotti presenti
sul mercato che abbiano caratteristiche tecniche equivalenti e che la ditta appaltatrice è libera di
proporre.
Art. 38 - Obblighi ed oneri dell'Appaltatore in tema di sicurezza
L'Appaltatore ha l'obbligo di osservare e di dare completa attuazione alle indicazioni contenute nel
seguente Capitolato, nel piano di sicurezza e coordinamento e nel piano generale di sicurezza.
Entro 30 giorni dall'aggiudicazione, e comunque prima della consegna dei lavori, l'Appaltatore redige
e consegna all'Amministrazione:
a) eventuali proposte integrative del piano di sicurezza e di coordinamento e del piano generale di
sicurezza quando questi ultimi siano previsti ai sensi del D.Lgs. 14 agosto 1996, n. 494;
b) un piano di sicurezza sostitutivo del piano di sicurezza e di coordinamento e del piano generale
di sicurezza, quando questi ultimi non siano previsti ai sensi del D.Lgs. 14 agosto 1996, n. 494;
c) un piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative
responsabilità nell'organizzazione del cantiere e nell'esecuzione dei lavori, da considerare come
piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e di coordinamento e dell'eventuale
piano generale di sicurezza quando questi ultimi siano previsti ai sensi del D.Lgs. 14 agosto
1996, n. 494, ovvero del piano di sicurezza sostitutivo (art. 31, comma 1-bis, L. 109/1994).
Il piano di sicurezza e di coordinamento ed il piano generale di sicurezza, quando previsti, formano
parte integrante del contratto di appalto (art. 31, comma 2, L. 109/1994).
In particolare l'Appaltatore provvede a:
1) nominare, in accordo con le Imprese subappaltatrici, il Direttore Tecnico di cantiere e
comunicare la nomina al Committente ovvero al responsabile dei lavori, coordinatore per
l'esecuzione prima dell'inizio dei lavori;
2) consegnare copia del piano di sicurezza e coordinamento e del piano generale di sicurezza ai
rappresentanti dei propri lavoratori, almeno 10 giorni prima dell'inizio dei lavori;
3) promuovere un programma di informazione e formazione dei lavoratori, con lo scopo di portare
a conoscenza di tutti gli operatori del cantiere i contenuti del piano di sicurezza e coordinamento
e del piano generale di sicurezza;
4) richiedere tempestivamente entro 15 giorni dalla firma dell'appalto disposizioni per quanto risulti
omesso, inesatto o discordante nelle tavole grafiche o nel piano di sicurezza ovvero proporre al
coordinatore per l'esecuzione modifiche ai piani di sicurezza e di coordinamento trasmesso dalla
Stazione appaltante nel caso in cui tali modifiche assicurino un maggiore grado di sicurezza, per
adeguare i contenuti alle tecnologie proprie dell'impresa, per garantire il rispetto delle norme per
la prevenzione infortuni e la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano
(art. 31, comma 2-bis, L. 109/1994). Il tutto senza modifica o adeguamento dei prezzi concordati
nel contratto;
5) dotare il cantiere dei servizi del personale prescritti dalla legge (mensa, spogliatoi, servizi igienici,
docce, presidio sanitario, ecc.);
6) designare, prima dell'inizio dei lavori, i lavoratori addetti alla gestione dell'emergenza (art. 4
D.Lgs. 626/94);
7) organizzare i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di pronto soccorso,
salvataggio, lotta antincendio e gestione dell'emergenza (art. 12 D.Lgs. 626/94);
8) assicurare
-
il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità;
-
la più idonea ubicazione delle postazioni di lavoro;
-
le più idonee condizioni di movimentazione dei materiali;
-
il controllo prima dell'entrata in servizio e la manutenzione di ogni impianto che possa
determinare situazioni di pericolo per la sicurezza e la salute dei lavoratori;
-
la più idonea sistemazione delle aree di stoccaggio e di deposito;
9) disporre il cantiere di idonee e qualificate maestranze, adeguatamente formate, in funzione delle
necessità delle singole fasi lavorative, segnalando al coordinatore per l'esecuzione dei lavori
l'eventuale personale tecnico ed amministrativo alle sue dipendenze destinato a coadiuvarlo;
10) rilasciare dichiarazione di avere provveduto alle assistenze, assicurazioni e previdenze dei
lavoratori presenti in cantiere secondo le norme di legge e dei contratti collettivi di lavoro;
11) rilasciare dichiarazione al Committente di avere sottoposto i lavoratori per i quali è prescritto
l'obbligo e presenti in cantiere a sorveglianza sanitaria;
12) tenere a disposizione del coordinatore per la sicurezza, del Committente ovvero del responsabile
dei lavori e degli organi di vigilanza, copia controfirmata della documentazione relativa alla
progettazione ed al piano di sicurezza;
13) fornire alle Imprese subappaltanti ed ai lavoratori autonomi presenti in cantiere
-
adeguata documentazione, informazione e supporto tecnico organizzativo;
-
le informazioni relative ai rischi derivanti dalle condizioni ambientali nelle immediate vicinanze
del cantiere, dalle condizioni logistiche all'interno del cantiere, dalle lavorazione da eseguire,
dall'interferenza con altre;
14) assicurare l'utilizzo, da parte delle Imprese subappaltatrici e dei lavoratori autonomi, di impianti
comuni, quali infrastrutture, mezzi logistici e di protezione collettiva, nonché le informazioni
relative al loro corretto utilizzo;
15) cooperare con le Imprese subappaltatrici e i lavoratori autonomi allo scopo di mettere in atto
tutte le misure di prevenzione e protezione previste nel piano di sicurezza e coordinamento;
16) informare il Committente ovvero il responsabile dei lavori e i coordinatori per la sicurezza sulle
proposte di modifica ai piani di sicurezza formulate dalle Imprese subappaltanti dei lavoratori
autonomi;
17) affiggere e custodire in cantiere una copia della notifica preliminare.
L'Appaltatore è in ogni caso responsabile dei danni cagionati dalla inosservanza e trasgressione delle
prescrizioni tecniche e delle norme di vigilanza e di sicurezza disposte dalle leggi e dai regolamenti
vigenti.
Sono a carico dell'Appaltatore tutte le spese per la redazione del piano di sicurezza del cantiere e il
coordinamento con quello di tutte le altre Imprese operanti in cantiere, a norma dell'art. 18 comma 8
L. 55/1990 e art. 31, comma 2, L. 109/1994, e quelle per l'approntamento di tutte le opere, i cartelli di
segnalazione e le cautele necessarie a prevenire gli infortuni sul lavoro e a garantire la vita e
l'incolumità del personale dipendente dall'Appaltatore, di eventuali subappaltatori e fornitori e del
relativo personale dipendente, e del personale di direzione, sorveglianza e collaudo incaricato
dall'Amministrazione, giusta le norme che qui si intendono integralmente richiamate, di cui ai D.P.R.
547/1955, D.P.R. 164/1956, D.P.R. 303/1956, D.P.R. 1124/1965, D.P.R. 524/1982, D.Lgs. 626/1994 e
loro successive modificazioni ed integrazioni.
Art. 39 - Obblighi ed oneri delle Imprese subappaltatrici e dei lavoratori autonomi
Le Imprese subappaltatrici e i lavoratori autonomi devono:
1) rispettare ed attuare tutte le indicazioni contenute nei piani di sicurezza e tutte le richieste del
Direttore Tecnico di cantiere;
2) attenersi alle indicazioni fornite dal coordinatore per l'esecuzione, ai fini della sicurezza;
3) utilizzare tutte le attrezzature di lavoro ed i dispositivi di protezione individuale in conformità alla
normativa vigente (D.Lgs. 626 /1994 Titoli III e IV);
4) collaborare e cooperare tra loro e con l'impresa appaltatrice;
5) informare l'Appaltatore o il Direttore Tecnico di cantiere sui possibili rischi, per gli altri lavoratori
presenti in cantiere, derivanti dalle proprie attività lavorative.
Art. 40 - Obblighi ed oneri del Direttore Tecnico di cantiere
Il Direttore Tecnico di cantiere deve:
1) gestire ed organizzare il cantiere in modo da garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori;
2) osservare e far osservare a tutte le maestranze presenti in cantiere le prestazioni contenute nei
piani per la sicurezza e nel presente Capitolato e le indicazioni ricevute dal coordinatore per
l'esecuzione dei lavoratori;
3) allontanare dal cantiere coloro che risultassero in condizioni psicofisiche non idonee o che si
comportassero in modo tale da compromettere la propria sicurezza e quella degli altri addetti
presenti in cantiere o che si rendessero colpevoli di insubordinazione;
4) vietare l'ingresso alle persone non addette ai lavori e non espressamente autorizzate.
L'appaltatore è in ogni caso responsabile dei danni cagionati dall'inosservanza e trasgressione delle
prescrizioni tecniche e delle norme di vigilanza e di sicurezza disposte dalle leggi e dai regolamenti.
Art. 41 - Obblighi dei lavoratori dipendenti
I lavoratori dipendenti del cantiere sono tenuti ad osservare:
1) i regolamenti in vigore in cantiere;
2) le norme antinfortunistiche proprie del lavoro in esecuzione e quelle particolari vigenti in
cantiere;
3) le indicazioni contenute nei piani di sicurezza e quelle fornite dal Direttore Tecnico di cantiere in
materia di prevenzione degli infortuni.
Art. 42 - Sospensione dei lavori per pericolo grave ed immediato o per mancanza dei requisiti
minimi di sicurezza
In caso di pericolo grave ed imminente per i lavoratori, il Coordinatore per l'Esecuzione avrà
l’autonoma facoltà di sospendere i lavori, disponendone la ripresa solo quando sia avvenuta la
comunicazione scritta degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle Imprese interessate.
Il coordinatore per l'esecuzione deve, in caso di sospensione dei lavori per pericolo grave ed
immediato, comunicare per iscritto al Committente ovvero al responsabile dei lavori e al Direttore
Lavori la data di decorrenza della sospensione e la motivazione. Il Committente o il responsabile dei
lavori, per il tramite del Direttore Lavori, accertato il caso, provvederà all'applicazione del
provvedimento adeguato.
La durata delle eventuali sospensioni dovute ad inosservanze dell'Appaltatore delle norme in materia
di sicurezza non comporterà uno slittamento dei tempi di ultimazione dei lavori previsti dal contratto.
Art. 43 – Piano operativo di sicurezza
Ai sensi dell’art. 31, comma 1-bis lett. c), della legge n. 109/94, l'appaltatore, entro 30 giorni
dall'aggiudicazione e comunque prima della consegna dei lavori, redige e consegna al direttore dei
lavori o, se nominato, al coordinatore per la sicurezza nella fase di esecuzione, un piano operativo di
sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell'organizzazione
del cantiere e nell'esecuzione dei lavori. Il piano operativo di sicurezza dovrà rispondere ai requisiti di
cui all’art.6 del DPR n. 222/2003.
Il piano operativo di sicurezza costituisce piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e
di coordinamento di cui all'art. 49, previsto dall'art. 4, comma 1, lettera a) e dall'art. 12, del DLgs n.
494 del 1996.
Prima dell’inizio dei lavori l’impresa aggiudicataria trasmette il piano di sicurezza e coordinamento
alle imprese esecutrici ed ai lavoratori autonomi; prima dell’inizio dei rispettivi lavori ciascuna
impresa esecutrice trasmette il proprio piano operativo di sicurezza al coordinatore per l’esecuzione.
Art. 44 – Norme di sicurezza
La realizzazione e l'utilizzo delle opere relative alle attrezzature, agli apprestamenti ed alle procedure
esecutive al presente Capitolato dovranno essere conformi alle presenti norme di cui si riporta un
elenco indicativo e non esaustivo:
-
D.P.R. 547/55 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;
-
D.P.R. 164/56 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni;
-
D.P.R. 303/56 Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro integrative di quelle generali;
-
D.P.R. 303/56 Norme generali per l'igiene del lavoro;
-
D.P.R. 1124/1965;
-
D.Lgs. 277/91 Attuazione delle direttive 80/1107/CEE, 82/605/CEE, 83/477/CEE, 86/188/CEE,
88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad
agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro;
-
D.Lgs. 626/94 Attuazione delle direttive 89/39/CEE, 89654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE,
90/279/CEE e 90/679/CEE;
-
D.Lgs. 493/96 Attuazione della direttiva 92/88/CEE concernente le prescrizioni minime per la
segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro;
-
D.P.R. 459/96 Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE e
93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle
macchine;
-
D.Lgs. 475/92 Attuazione della direttiva 89/686/CEE relativa ai dispositivi di protezione
individuale;
-
D.Lgs. 235/2003 Attuazione della direttiva 2001/45/CE, relativa ai requisiti minimi di sicurezza e
di salute per l’uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori;
-
Legge 46/90 Norme per la sicurezza degli impianti (e relativo Regolamento di applicazione);
-
Art. 2087 c.c. relativo alla tutela delle condizioni di lavoro;
-
normativa tecnica di riferimento UNI, ISO, DIN, ISPESL, CEI, ecc.;
-
prescrizioni dell'Asl;
-
prescrizioni dell'Ispettorato del Lavoro.