L`UE e la crisi dei rifugiati - EU Bookshop

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L’UE e
la crisi dei
rifugiati
Negli ultimi due anni l’Europa
è stata interessata dal più ampio
flusso migratorio dalla seconda guerra
mondiale. Più di un milione di rifugiati
e di migranti ha raggiunto l’Unione
europea, di cui la maggior parte in fuga
dalla guerra e dal terrore in Siria e in
altri paesi travagliati. L’UE ha deciso una
serie di misure per far fronte alla crisi,
alcune delle quali cercano di eliminare le
cause profonde di tale crisi mentre altre
prevedono un notevole incremento degli
aiuti alle persone che necessitano di
assistenza umanitaria, sia all’interno sia
all’esterno dell’UE. Si sta procedendo a
ricollocare i richiedenti asilo già presenti
nell’UE, a reinsediare le persone in stato
di necessità provenienti dai paesi vicini
e a rimpatriare quanti non soddisfano
le condizioni per ottenere asilo. L’UE sta
potenziando la sicurezza alle frontiere
grazie a un nuovo sistema di guardia
costiera e di frontiera, che lotta contro
il traffico di migranti e prevede modalità
sicure per entrare legalmente nell’UE.
Luglio 2016
Cos’è la crisi dei rifugiati?
Molte persone vulnerabili vengono nell’Unione europea
per chiedere asilo. Si tratta di una forma di protezione
internazionale concessa a quanti fuggono dal loro
paese di origine e non possono ritornarvi a causa di
un fondato timore di persecuzione. L’UE ha l’obbligo
giuridico e morale di proteggere le persone in stato di
necessità, mentre gli Stati membri sono competenti per
esaminare le domande di asilo e decidere chi riceverà
protezione.
Ma non tutti coloro che arrivano in Europa necessitano
di protezione: molti lasciano il proprio paese d’origine
per tentare di migliorare le proprie condizioni di vita.
Questi sono spesso indicati come migranti economici:
se la loro domanda di asilo non viene accolta, i governi
nazionali hanno l’obbligo di riportarli nel paese di
origine o in un altro paese sicuro attraverso il quale
siano transitati.
Migliaia di persone hanno perso la vita in mare nel
tentativo di raggiungere l’UE. Quasi il 90 % dei rifugiati
e dei migranti ha pagato organizzazioni criminali e
trafficanti di esseri umani per riuscire ad attraversare le
frontiere. Sono chiamati per questo «migranti irregolari»,
in quanto non sono entrati nell’UE in maniera legale.
Garantire alle persone cibo, acqua e alloggio costituisce
un peso enorme per le risorse di alcuni Stati membri
dell’UE, in particolare per la Grecia e l’Italia, che sono i
primi paesi di arrivo nell’UE per la grande maggioranza
dei rifugiati e dei migranti. Molti di loro desiderano poi
raggiungere altri paesi europei, come la Germania o la
Svezia, e questo ha causato problemi anche negli Stati
membri attraversati dai migranti in viaggio verso la
loro destinazione finale, tra cui ad esempio la Croazia,
l’Ungheria, l’Austria e la Slovenia.
In un’ampia parte del territorio dell’UE — lo spazio
Schengen — i cittadini possono circolare liberamente
senza controlli alle frontiere interne, ma il flusso di
rifugiati ha portato alcuni Stati membri a ripristinare
i controlli alle frontiere con gli altri paesi dell’UE. Così
come l’arrivo di migranti interessa alcuni Stati membri
più di altri, anche il numero di domande di asilo non è
ripartito in modo uniforme tra i vari paesi. Nel 2015 il
75 % di tutte le domande di asilo è stato registrato in
soli cinque Stati membri (Germania, Ungheria, Svezia,
Austria e Italia).
L’UE ha da poco raggiunto un accordo con la Turchia
per arrestare il flusso incontrollato di migranti attraverso
una delle principali rotte nel Mar Egeo. Tale accordo
prevede anche modalità con cui i rifugiati possano
entrare legalmente in Europa. Il numero di rifugiati e
migranti provenienti dalla Turchia si è di conseguenza
notevolmente ridotto: da un picco di circa 7 000 al
giorno nell’ottobre 2015, il numero medio di arrivi si è
ridotto a 47 al giorno alla fine del maggio 2016.
Numero di rifugiati e di migranti
in arrivo quotidianamente in Grecia
dalla Turchia via mare
4 921
6 929
5 146
3 368
1 987
1 949
853
137
47
Fonte: Commissione europea, direzione generale della Migrazione e degli affari interni.
Sett. 2015
Ott. 2015
Nov. 2015
Dic. 2015
Gen. 2016
Feb. 2016
Mar. 2016
Apr. 2016
Mag. 2016
Quali sono
gli interventi
dell’UE?
Cinque Stati membri dell’UE
hanno ricevuto tre quarti delle domande
di asilo nel 2015
Svezia
177.135
162 450
Fornitura di assistenza umanitaria
e aiuti allo sviluppo
Germania
Nel 2015 e nel 2016 l’UE ha stanziato complessivamente
oltre 10 miliardi di euro dal bilancio dell’UE per gestire la
crisi dei rifugiati. Molte delle persone che arrivano nell’UE
hanno bisogno di beni di prima necessità quali acqua
potabile, cibo e alloggio. L’UE sta finanziando progetti per
affrontare le necessità umanitarie più urgenti dei 50 000
rifugiati e migranti che nel maggio 2016 erano ospitati in
Grecia.
L’UE fornisce aiuti umanitari anche ai rifugiati e ai
migranti che si trovano in paesi terzi, come Turchia,
Libano, Giordania e Iraq. Di questi è la Turchia a ospitare
di gran lunga il maggior numero di rifugiati: un totale
di circa 3 milioni, di cui 2,5 milioni di origine siriana. Al
sostegno dei rifugiati in Turchia l’UE e i suoi Stati membri
forniranno, tra il 2016 e il 2018, 6 miliardi di euro
mediante uno strumento specifico.
Salvataggi in mare e protezione
delle frontiere dell’UE
L’UE ha potenziato la sua capacità di condurre operazioni
di ricerca e soccorso nel Mediterraneo e di lottare contro
le reti criminali. Triplicando le risorse disponibili, nel 2015
ha contribuito a salvare più di 250 000 persone.
Nel giugno 2016 gli Stati membri dell’UE hanno deciso
di istituire una nuova guardia costiera e di frontiera
europea alla scopo di rafforzare la gestione e la sicurezza
delle frontiere esterne comuni dell’UE.
L’Ufficio europeo di polizia ha aperto un nuovo Centro
europeo contro il traffico di migranti per sostenere
gli Stati membri dell’UE a smantellare le reti criminali
coinvolte nel traffico organizzato di migranti.
476 510
Ungheria
177 135
Austria
88 160
Italia
84 085
Gli altri 23 paesi UE
333 260
Fonte: Eurostat.
Ricollocazione, reinsediamento
e rimpatrio
Sulla base di una proposta della Commissione europea,
gli Stati membri hanno accettato per la prima volta
di ricollocare 160 000 richiedenti asilo dalla Grecia e
dall’Italia in altri paesi dell’UE entro settembre 2017. A
luglio 2016 i richiedenti asilo già ricollocati erano però
solo 3 000. I governi nazionali devono accelerare la
realizzazione di tale programma per aiutare le persone
che necessitano di protezione.
L’UE intende inoltre predisporre modalità di ingresso sicuro
e legale nell’UE affinché i richiedenti asilo non debbano
rischiare la vita e perdere tutti i loro risparmi affidandosi a
passatori e trafficanti. Un programma di reinsediamento
volontario concordato dagli Stati membri dell’UE prevede
il trasferimento di 22 500 persone da paesi terzi in uno
Stato membro dell’UE.
L’UE ha aumentato il tasso di rimpatrio nei paesi di origine
dei migranti irregolari che non hanno diritto di rimanere
nell’UE. Gli Stati membri hanno convenuto di applicare più
attivamente le norme sul rimpatrio e l’agenzia europea
di gestione delle frontiere esterne dell’UE li aiuterà
coordinando i voli di rimpatrio.
Accordo con la Turchia
http://europa.eu/!bC64tY
Nel marzo 2016 l’UE e la Turchia hanno concordato che i
migranti irregolari e i richiedenti asilo in arrivo sulle isole
greche dalla Turchia possono essere rinviati in Turchia.
Per ogni cittadino siriano che, dopo un attraversamento
irregolare, è rinviato in Turchia dalle isole greche, l’UE
accoglie dalla Turchia un cittadino siriano che non abbia
cercato di entrare nell’UE in modo irregolare. Le operazioni
di rinvio dalle isole greche in Turchia hanno avuto inizio,
come pure i voli per il reinsediamento direttamente dalla
Turchia negli Stati membri dell’UE.
Evoluzione del numero di prime domande
di asilo nell’UE
1 500 000
1 321 600 domande di asilo 2015
1 200 000
1 000 000
900 000
2014
600 000
Nota: i dati relativi al periodo
1998-2015 sono annuali.
I dati relativi al 2016 sono
mensili.
2002
1998
2010
2006
300 000
Apr. 2016
Fonte: Eurostat.
Lotta alla migrazione irregolare
incontrollata
Riforma delle norme dell’UE
in materia di asilo
L’UE ha istituito centri di accoglienza in Grecia e in Italia
per aiutare le autorità di tali paesi a gestire i flussi
migratori e ha anche inviato esperti che assistono nella
registrazione delle persone in arrivo e coordinano il
rimpatrio di alcuni migranti verso il loro paese d’origine.
L’UE cercherà inoltre di concludere partenariati con i paesi
di provenienza dei rifugiati e dei migranti al fine di salvare
vite umane, aumentare i rimpatri, consentire ai migranti
e ai rifugiati di rimanere vicino a casa e, a lungo termine,
sostenere lo sviluppo di tali paesi per affrontare le cause
profonde della migrazione irregolare. L’UE propone di
stanziare 8 miliardi di euro per questo programma nel
periodo fino al 2021.
Anche se l’UE ha iniziato ad elaborare una politica
comune in materia di asilo già nel 1999, le norme in
questione non erano mai state intese a far fronte a un
numero massiccio di persone in arrivo in un breve arco
di tempo. Sono in corso di esame nuove proposte della
Commissione per rivedere la normativa esistente in linea
con le esigenze attuali e future. Il principio di base rimarrà
lo stesso (le persone devono presentare domanda di
asilo nel primo Stato membro dell’UE in cui arrivano, a
meno che non abbiano familiari in un altro paese), ma
ogni volta che uno Stato membro sarà eccessivamente
sotto pressione dovrà scattare la solidarietà e un’equa
ripartizione delle responsabilità all’interno dell’UE.
Una versione interattiva della presente pubblicazione, contenente link a contenuti online, è disponibile in formato PDF e HTML
publications.europa.eu/webpub/com/factsheets/refugee-crisis/itn
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Parte della serie L’UE E... della Commissione europea
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doi:10.2775/659261
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