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G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Parte Terza 2a edizione aggiornata ad agosto 2009 Ordinamento LM 270 Prof. Gaetano Giunta Università di Roma Tre Corso di laurea magistrale in Ingegneria delle Tecnologie della Comunicazione e della Informazione materiale didattico scaricabile gratuitamente dal sito del corso http://www.comlab.uniroma3.it/enst.htm 1 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Elaborazione di Segnali per Telecomunicazioni mobili: codifica di audio, immagini e video digitali Le telecomunicazioni mobili hanno avuto un notevole sviluppo negli anni recenti ed è previsto che il trend continui anche nel futuro. Tra i servizi di telecomunicazione, sia bi-direzionali che uni-direzionali, in tempo reale o differito, hanno consentito di collegare due (o più) utenti riservando loro le risorse per connessioni audio, immagini e video. In particolare, sono stati proposti e sperimentati metodi di compressione dei dati assai efficienti, al fine di ridurre la quantità dei dati da trasmettere e, talvolta, limitare anche le informazioni di controllo e segnalazione con tecniche di rilevazione e correzione degli errori di comunicazione. Nel prosieguo del corso, ci occuperemo delle tecniche di codifica efficiente per la compressione e la trasmissione dei dati in formato digitale per servizi audio, immagini e video. I dati audio sono acquisiti mediante campioni sonori nel dominio temporale. Le immagini sono digitalizzate su tre griglie (una per ciascun colore primario) spaziali (2D) di elementi (pixels). Rispetto alle immagini digitali (2D), un video digitale (3D: 2D spaziali + 1D temporale) va codificato anche lungo l’asse temporale. 2 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Codifica audio digitale non compresso La codifica audio rappresenta un insostituibile mezzo per la trasmissione e l’elaborazione di un qualunque segnale audio, a partire da un semplice segnale vocale fino al più complesso brano musicale. • Un'importante codifica audio dove il parlato è rappresentato da un numero fisso di campionamenti al secondo è PCM (Pulse Code Modulation). E’ molto utilizzata nelle reti telefoniche con 8000 campionamenti a 8 bit al secondo, così da trasmettere 64000 bit al secondo. • Una versione più efficiente del PCM è l’ ADPCM (Adaptive Differential Pulse Code Modulation), che invece di trasmettere i campionamenti PCM trasmette le differenze tra due campionamenti successivi, così da ottenere una maggiore compressione. 3 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Codifica audio digitale compresso Una seconda categoria di sistemi utilizza le conoscenze della struttura del segnale vocale per generare in ricezione un segnale, attraverso un modello di generazione locale, grazie ai parametri estratti dal segnale vocale originario e trasmessi in sostituzione di quest’ultimo. Al lato di emissione infatti, avviene un’estrazione e codifica di opportuni parametri del segnale originario, che una volta trasmessi consentono al lato ricezione di generare un segnale sintetico dotato di caratteristiche le più simili possibili a quelle del segnale originario. Questi sono chiamati sistemi a codifica di parametri. Rappresentanti di queste due categorie sono la codifica MP3 (MPEG 1, layer III) per la codifica a forma d’onda, e il CELP (Code-Excited Linear Prediction) per la codifica di parametri, che è, fra l’altro, usato nei sistemi 2G e 3G di telefonia mobile. 4 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Modello del segnale vocale LPC (Linear Predictive Coding) Codificatori ‘Analysis- by- synthesis’ • Predittore a breve termine • Metodo dell’autocorrelazione • Predittore a lungo termine 5 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Co/decoder vocale Codificatore ‘Analysis- by- synthesis’ Decodificatore ‘Analysis- by- synthesis’ 6 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Predittori ottimi AR vocali La voce ha una marcata correlazione tra campioni vicini, ma è presente anche una correlazione tra campioni distanti (80-120 periodi di campionamento). Per questo motivo si fa uso di un predittore a breve termine e di uno a lungo termine. Pertanto si usano due modelli AR in cascata (a breve ed a lungo termine) come filtro di sintesi. Il predittore a breve termine è un predittore AR lineare ad un passo basato sui campioni (stimati) dell’autocorrelazione che ovviamente dipendono dallo spettro frequenziale del parlatore e sono periodicamente aggiornati. Il predittore a lungo termine (ad α passi, con α= 80-120), invece, serve a rilevare la correlazione di pitch; viene infatti spesso definito predittore di pitch, poiché rimuove questa periodicità. Posto in cascata al predittore a breve termine, rende il segnale residuo un processo gaussiano. E’ anch’esso stimato dall’autocorrelazione. 7 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Code-Excited Linear Prediction (CELP) -1 La codifica CELP presenta lo stesso schema dei codificatori ‘analysis by sinthesis’, in cui il segnale residuo dopo i predittori a breve e a lungo termine diventa gaussiano (noise-like), e si assume che possa essere modellato con un processo Gaussiano con spettro di potenza lentamente variabile nel tempo. Nella codifica CELP un tratto di eccitazione di 5 ms (40 campioni) è modellato da un vettore Gaussiano scelto in un codebook, libro di codice, minimizzando l’errore pesato tra il segnale originario e quello sintetizzato. In genere un codebook ha 1024 righe, ossia 1024 sequenze formate da 40 campioni ciascuna e la sequenza ottima in ingresso al filtro di sintesi vieni scelta dopo una lunga ricerca nel codebook. La sequenza di innovazione ottima viene scelta in un codebook stocastico che contiene sequenze bianche gaussiane, minimizzando l’errore tra il segnale originario e quello sintetizzato. 8 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Code-Excited Linear Prediction (CELP) -2 La correlazione di pitch è qui sostituita da un codebook adattativo. Trasmettendo quindi solo i bit che codificano gli indirizzi delle parole di codice (una estratta dal codebook adattativo e l’altra da quello stocastico), i rispettivi guadagni ed i campioni del filtro si inviano tutte le informazioni necessarie alla ricostruzione del segnale. 9 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Code-Excited Linear Prediction (CELP) -3 In ricezione, avendo a disposizione gli stessi codebook, si risale facilmente al segnale sintetizzato, ottenuto facendo passare il segnale di eccitazione determinato nel filtro di sintesi LPC. Il CELP permette quindi di codificare con pochissimi bit (bassa occupazione di banda) un qualsiasi segnale audio a scapito di un aumento di complessità dell’algoritmo di codifica. Si riesce a codificare un frame di eccitazione (5-7.5 ms) con soli 15 bits; infatti 10 bits costituiscono l’indirizzo del codebook che individua la sequenza d’eccitazione scelta, 5 bits per codificare il guadagno. Al fine di ridurre la complessità computazionale della codifica CELP si ricorre ad alcuni codebooks strutturati in modo da semplificare le procedure. 10 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Codifica e trasmissione di immagini digitali: gli spazi di colore RGB a YUV. Ogni pixel di una immagine e’ rappresentato da una terna equivamentemente nel dominio RGB (Rosso-Verde-Blu) oppure YUV (Luminanza e due Crominanze) come nel Sistema Visivo Umano (Bastoncelli e due tipi di Coni). ⎡Y ⎤ ⎢U ⎥ ⎢ ⎥ ⎢⎣V ⎥⎦ Y ⎡ Y ⎤ ⎡ 0.299 0.587 0.114 ⎤ ⎡ R ⎤ ⎢U ⎥ = ⎢ −0.147 −0.289 0.437 ⎥ ⎢G ⎥ ⎢ ⎥ ⎢ ⎥⎢ ⎥ ⎢⎣V ⎥⎦ ⎢⎣ 0.615 −0.515 −0.100 ⎥⎦ ⎢⎣ B ⎥⎦ ⎡ R ⎤ ⎡ 0.299 0.587 0.114 ⎤ ⎡ Y ⎤ ⎢G ⎥ = ⎢ 0.596 −0.275 −0.321⎥ ⎢U ⎥ ⎢ ⎥ ⎢ ⎥⎢ ⎥ ⎢⎣ B ⎥⎦ ⎢⎣ −0.212 −0.523 0.311 ⎥⎦ ⎢⎣V ⎥⎦ U V 11 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Codificatore JPEG AC Color components (Y, U, or V) 8×8 DCT Quantizer DC Quantization Table Intra-Block Zig-zag Reordering and Difference Encoding Inter-Block Difference Encoding Huffman Table Huffman coding JPEG bit-stream Huffman coding Huffman Table 12 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI 13 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI 14 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI 15 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI 16 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI 17 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI DCT usata in blocchi 8 x 8 Forward DCT: 7 7 1 ⎡ π (2n1 + 1)k1 ⎤ ⎡ π (2n2 + 1)k2 ⎤ X (k1 , k2 ) = C (k1 )C ( k2 ) ∑ ∑ x(n1 , n2 ) cos ⎢ cos ⎥⎦ ⎢⎣ ⎥⎦ 4 16 16 ⎣ n1 = 0 n2 = 0 for k1 = 0,..., 7 and k2 = 0,..., 7 Inverse DCT: 1 7 7 ⎡ π (2n1 + 1)k1 ⎤ ⎡ π (2n2 + 1)k2 ⎤ x(n1 , n2 ) = ∑∑ C (k1 )C (k2 ) X (k1 , k2 ) cos ⎢ cos ⎥⎦ ⎢⎣ ⎥⎦ 4 u =0 v =0 16 16 ⎣ for n1 = 0,..., 7 and n2 = 0,..., 7 ⎧⎪1/ 2 for k = 0 where C ( k ) = ⎨ ⎪⎩ 1 otherwise 18 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI La base DCT 8 x 8: 0 1 2 3 4 5 k1 6 7 0 1 2 k2 3 4 5 6 7 19 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Quantizzazione per luminanza (Y) e crominanze (U e V): ⎛ X (k1 , k2 ) ⎞ X q (k1 , k2 ) = NearestInteger ⎜ ⎟ ⎝ Qi (k1 , k2 ) ⎠ X (k1 , k2 ) ≅ Qi (k1 , k2 ) ⋅ X q (k1 , k2 ) in Codifica: in Decodifica: 16 11 10 16 24 40 51 61 17 18 24 47 99 99 99 99 12 12 14 19 26 58 60 55 18 21 26 66 99 99 99 99 14 13 16 24 40 57 69 56 24 26 56 99 99 99 99 99 14 17 22 29 51 87 80 62 47 66 99 99 99 99 99 99 18 22 37 56 68 109 103 77 99 99 99 99 99 99 99 99 24 35 55 64 81 104 113 92 99 99 99 99 99 99 99 99 49 64 78 87 103 121 120 101 99 99 99 99 99 99 99 99 72 92 95 98 112 100 103 99 99 99 99 99 99 99 99 99 Matrice di Quantizzazione QL(k1,k2) per la luminanza (Y) Matrice di Quantizzazione QC(k1,k2) per le crominanze (U e V) 20 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Riordinamento Zig-Zag dei coefficienti DCT per una codifica più efficiente 0 1 5 6 14 15 27 28 2 4 7 13 16 26 29 42 3 8 12 17 25 30 41 43 9 11 18 24 31 40 44 53 10 19 23 32 39 45 52 54 20 22 33 38 46 51 55 60 21 34 37 47 50 56 59 61 35 36 48 49 57 58 62 63 il riordinamento dei coefficienti DCT consente una loro codifica differenziale entropica (più efficiente perché operante sulle differenze) 21 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Zero Run Length Coding: 63 AC coefficienti: 57, 45, 0, 0, 0, 0, 23, 0, -30, -16, 0, 0, 1, 0, 0, 0, 0, 0, 0, 0,..., 0 Run Length Coding : (0,57) ; (0,45) ; (4,23) ; (1,-30) ; (0,-16) ; (2,1) ; EOB Difference Coding: Decode : DCi = DCi−1 + Diffi Encode : Diffi = DCi − DCi−1 Diffi−1= DCi−1 −DCi−2 Diff1=DC1 DC0 … DC1 DCi−1 Diffi= DCi −DCi−1 DCi 0 … block 1 block i−1 block i 22 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Codifica entropica di Huffman Esempio: Categoria Valori Bits per il valore 1 -1,1 0,1 2 -3,-2,2,3 00,01,10,11 3 -7,-6,-5,-4,4,5,6,7 000,001,010,011,100,101,110,111 4 -15,...,-8,8,...,15 0000,...,0111,1000,...,1111 5 -31,...,-16,16,...31 00000,...,01111,10000,...,11111 6 -63,...,-32,32,...63 000000,...,011111,100000,...,111111 7 -127,...,-64,64,...,127 0000000,...,0111111,1000000,...,1111111 8 -255,..,-128,128,..,255 ... 9 -511,..,-256,256,..,511 ... 10 -1023,..,-512,512,..,1023 ... 11 -2047,..,-1024,1024,..,2047 ... 23 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Codifica e trasmissione di video digitali: i codificatori MPEG Un video digitale si compone di quadri (frames) digitali. Nello standard televisivo sono 30 al secondo (PAL e SECAM) o 25 (NTSC) o 24 (cinema). Rispetto alle immagini digitali (2D), un video digitale (3D: 2D spaziali + 1D temporale) va codificato mediante predizione anche lungo l’asse temporale. La soluzione più semplice è di codificare differenzialmente i quadri JPEG con la tecnica DJPEG, ma non è efficiente perché la predizione temporale non è ottima (c’è una correlazione che dipende dal movimento globale della camera e dal moto relativo degli oggetti nella scena). A questo scopo sono stati progettati (da un Moving Picture Expert Group, acronimo MPEG) algoritmi di codifica basati su una più precisa stima e predizione del movimento dei singoli blocchi quadrati (MPEG2) o, meglio, dei singoli oggetti di forma qualunque (MPEG4). In particolare, l’MPEG2 è utilizzato nella TV digitale via satellite e nei DVD, mentre l’MPEG4 nella TV digitale terrestre (DVB-T) o cellulare (DVB-H) e 24 nelle applicazioni di video-comunicazione mobile UMTS e Wi-Max. •G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Flusso video MPEG 2 25 •G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Codifica ad oggetti in MPEG 4 ¾ Specificatamente, MPEG-4 considera una scena come fosse composta da video-oggetti (VOs), ognuno descritto dal momento, dalla struttura e dal contorno. ¾ Ogni oggetto è codificato da una diversa stringa di bit. 26 •G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Classi MPEG 4 ¾ Video Session (VS): compone le sequenze video incorporando oggetti dalle altre 3 classi. ¾ Video Object (VO): oggetto all’interno di una scena. ¾ Video Object Layer (VOL): esalta la risoluzione spaziale e temporale di ciascun VO. ¾ Video Object Plane (VOP): è un’occorrenza di VO ad un determinato istante. Una VS contiene uno o più VO, ciascuno dei quali possiede uno o più VOL costituiti da una sequenza di VOP. 27 •G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Codifica video MPEG • Codifica diversa a seconda dei frames: • Intraframe indipendente dagli altri frames (codifica tipo JPEG). • Interframe con riferimento alle immagini precedenti (codifica predittiva). •Codifica Interframe a doppia predizione temporale, nel passato e nel futuro. •Il residuo dell’errore di predizione è codificato con tecniche entropiche a predizione spaziale nel dominio DCT (codifica tipo JPEG). 28 •G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI • Codifica intra (I), predizione temporale (P), predizione bidirezionale (B). In MPEG-2 ci riferiamo alle trame, in MPEG-4 ai VOPs. • I - trama (I – VOPs): sono codificate senza nessun riferimento alle altre trame. • P - trama (P - VOPs): sono codificate riferendosi al precedente I o P. • B - trama (B - VOPs): sono codificate riferendosi sia alle trame (o VOPs) precedenti che a quelle successive. I B B P B B P B B P B B I 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 0 1 1 1 2 1 3 29 •G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI La predizione in MPEG ¾ ¾ La predizione consiste nel fornire un vettore di movimento (motion vector) che dichiari come gli oggetti si sono spostati dal quadro I al quadro P. Il motion vector è parte dello stream MPEG ed è suddiviso in una parte orizzontale ed una verticale. Un valore positivo corrisponde ad un movimento a destra o verso il basso; uno negativo ad uno spostamento a sinistra o in alto rispettivamente. 30 •G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI L’errore di predizione in MPEG ¾ Il modello precedente assume che ogni differenza tra oggetti può essere resa disponendo i pixel in zone differenti. In realtà ciò non è sempre vero. ¾ Per ovviare a tale inconveniente si compensa l’errore di predizione, codificando il residuo con tecniche di riduzione della ridondanza spaziale. 31 •G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI 1. Si applica il motion vector. 2. Si compensa l’errore di predizione. 32 •G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Schema generale del codificatore video MPEG2 ¾ In un codificatore MPEG2 la DCT e la compensazione del moto sono combinate. 33 •G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Schema generale del codificatore video MPEG4 ¾ In un codificatore MPEG4 sno aggiunte funzionalità di stima di moto e scalabilità (a qualità diversa) ad oggetti, codifica sintetica di tessiture e di forme. 34 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Elaborazione spazio-temporale di segnali per telecomunicazioni: nuovi scenari e motivazione • Negli anni recenti una grande proliferazione di sistemi wireless per sempre più elevati data rates e capacità di traffico – WLAN: Wi-Fi (IEEE 802.11), Bluetooth, HomeRF (30 kbps – 50 Mbps) – 2.5G: GPRS, EDGE (115 – 144 kbps) – 3G: WCDMA, CDMA2000, HSDPA (2-10 Mbps) – wireless access network: Wi-Max, mobile Wi-Max (5-10 Mbps) • L’ambiente radio tende ad accrescere il contributo di interferenza in funzione dell’aumento degli apparati attivi e dl moltiplicarsi degli standard trasmissivi – limitazione di capacità – metodi avanzati sono necessari per superare questi problemi – tecniche di derivazione militare risultano utili – la limitazione dell’interferenza è un fondamentale obiettivo nella migrazione tra tecnologie 35 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Software (Defined) Radio Progetto del Sistema: implementazione di algoritmi di elaborazione dei segnali tra quelli consentiti dalla architettura hardware disponibile. Software Radio: scelta online degli algoritmi (adattivi ed aggiornabili con operazioni SW). Software Radio based smart antenna processing system: programmabile come un computer multi-processo e multi-task controllabile da remoto. 36 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Smart antennas (smart antennae) • Definizione – Il sistema di array di antenne (inglese: antennae, americano: antennas) è pilotato da algoritmi “intelligenti” (“smart”) al fine di combinare i segnali ed è progettato per adattarsi a diversi ambienti radio. – L’antenna può automaticamente accordarsi ad un ambiente wireless dinamicamente variabile. • Principio di funzionamento Gli antenna arrays sono formati mediante combinazione lineare delle uscite di un dato numero di elementi di antenna (solitamente spaziati dimezza lunghezza d’onda per rendere incorrelato il rumore). – Il guadagno di ciascuna antenna per una data direzione di arrivo è modificabile adattivamente via SW. – Il sistema trae vantaggio dai differenti canali delle varie antenne. 37 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Smart antennas in software radio Software radio e smart antennas si complementano reciprocamente. • I software radio necessitano di adattarsi a differenti protocolli, sistemi ed ambienti wireless. – Le smart antennas aiutano i software radio nel raggiungere questa flessibilità mediante l’uso di algoritmi di signal processing per combinare in maniera ottimale i segnali ricevuti. – Le smart antennas consentono di attuare i benefici che motivano l’adozione dei software radio. • L’implementazione degli algoritmi di smart antenna richiede flessibilità nelle infrastrutture che è fornita dai software radio. 38 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Benefici delle smart antennas (base stations) • Benefici delle smart antennas nelle base station: – Ri-uso del canale migliorato – Riduzione dell’interferenza co-canale (jamming) e dei canali adiacenti – Riduzione dell’interferenza da accesso multiplo per l’aumento della capacità – Robustezza contro multipath, fading e rumore che migliorano copertura e range – Più bassa probabilità di intercettamento e rivelazione non autorizzata – Migliorano le stime di localizzazione 39 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Benefici delle smart antennas (handsets) • Benefici delle smart antennas nei terminali mobili (hand-sets): – Capacità anti-jam – Aumento della capacità – Range più esteso – Riduzione del fading – Più bassa potenza di trasmissione 40 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Tecniche di combinazione di segnali che fanno uso di smart antennas 41 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Principi di diversità di signal processing • I sensori ad antenna multipla forniscono segnali in diversità. • Copie independenti dello stesso segnale affette da un differente fading migliorano la probabilità di avere almeno un segnale utile in ogni istante. • La diversità è efficace se i due segnali sono incorrelati ad un livello tale che il coefficiente di correlazione sia 0.7 od inferiore. • Possibile dominii di diversità: 42 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Tecniche di elaborazione in diversità • Tecnica di ri-uso pesato (applicabile ai sistemi TDD) – Ri-uso del peso nell’uplink se la frequenza centrale è la stessa in uplink e downlink – i pesi del downlink sono una versione scalata dei pesi in uplink – il ricevitore transmette i pesi alla base station • Tecniche di trasmissione in diversità per FDD – Probing signal dalla base station al mobile – Risposta misurata ad ogni mobile e feedback alla base station Assunzione: il canale è quasi statico 43 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Adaptive Beamforming • Discrimina tra segnali in base al loro AOA (Angle Of Arrival) • Il beam pattern è controllato dai pesi complessi in ciascuna catena RF al ricevitore – Gli elementi dell’antenna array sono solitamente separati di λ/2 44 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Elaborazione dei Beam Patterns 45 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Elaborazione in un antenna array regolare 46 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Direzionalità di un array lineare Somma delle uscite delle antenne : • Direzione con angolo Φ : somma delle phase-shifted antenna components e-jNΦ +…+ e-j2Φ + e-jΦ + 1 + ejΦ + ej2Φ +…+ ejNΦ = sin [(2N+1)Φ/2] sin[Φ/2] • Direzione perpendicolare (Φ=0) : somma delle in-phase antenna components. 47 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Direzionalità sintetica di un array lineare Somma delle uscite delle antenne pesate dai linear phase shifts [ NΘ, … , 2Θ, Θ, 1, - Θ, - 2Θ, … , - NΘ ] , ove Θ è un angolo variabile settato da un programma SW: • Direzione con angolo Φ : somma delle phase-shifted antenna components e-jN(Φ−Θ) +…+ e-j2(Φ−Θ) + e-j(Φ−Θ) + 1 + ej(Φ−Θ) + ej2(Φ−Θ) +…+ ejN(Φ−Θ) = sin [(2N+1)(Φ−Θ)/2] sin[(Φ−Θ)/2] • Direzione con angolo Φ con Θ=Φ : somma delle in-phase antenna components. In questo modo, la direzione sintetica dell’array può essere settata via SW. In ambienti mobili, l’angolo ottimo Θ può essere stimato da una scansione delle potenze di segnale utile su tutte le directions of arrival (DOA). 48 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Elaborazione in un array generico 49 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Array Signal Processing mediante Vettore di Puntamento (Steering Vector) 50 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Elaborazione con Adaptive Beamforming: caso di banda stretta 51 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Elaborazione con Adaptive Beamforming: caso di banda larga 52 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Confronto tra Diversità e Beamforming Diversity Combining Adaptive Beamforming • Combina segnali da differenti elementi di antenna usando vari algoritmi • Il segnale da ciasun elemento è processato separatamente • I segnali devono essere scorrelati per la massima performance • Mitigata il fading • Incrementa il guadagno • Può migliorare l’accoppiamento di polarizzazione • Non ha capacità di reiezione dell’interferenza • Focalizza il guadagno d’antenna nella direzione del segnale desiderato – Realizzato mediante variazioe dei pesi associati con ogni elemento • Gli elementi dell’antenna devono essere separati da λ/2 per raggiungere un’adeguata differenza di fase tra i segnali – I segnali sono correlati • Ha tutti i vantaggi del diversity combining • Ha capacità di reiezione dell’interferenza 53 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Elaborazione di segnali per telecomunicazioni multi-utente Se più utenti vogliono trasmettere dati sulla stessa risorsa (esempio canale wireless) devono essere distinguibili al ricevitore. Ben note strategie sono il Time Division Multiple Access (TDMA) ed il Frequency Division Multiple Access (FDMA). A quest’ultima classe appartiene la OFDMA (basata sulla modulazione OFDM), essendo le componenti di frequenza ortogonali per costruzione (come le colonne di una matrice DFT/FFT). Sia la TDMA che la FDMA (con la sua versione digitale OFDMA) garantiscono ortogonalità tra gli utenti (che operano a tempi o frequenza diversi, rispettivamente), cioè che questi non si disturbino a vicenda (interferenza). La Code Division Multiple Access (CDMA) permette a tutti gli utenti di trasmettere negli stessi istanti di tempo ed entro la stessa banda, ma con una chiave diversa (il codice). 54 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Elaborazione di segnali OFDM OFDM (Orthogonal Frequency Division Modulation) è una evoluzione della modulazione FSK (Frequency Shift Key): più frequenze ortogonali (sovrapposte) sono utilizzate come canali contemporanei, realizzando ognuna una modulazione numerica anche a più livelli (per esempio di tipo QAM se di ampiezza o QPSK se di fase) con impulso rettangolare. Una caratteristica fondamentale: essere realizzata senza oscillatori ed integratori, ma esclusivamente tramite circuiti digitali che implementano la Fast Fourier Transform come blocco computazionale di base. Usata in ADSL, Wi-Fi, DVB-T, DVB-S, DVB-H, Wi-Max. Alta densità spettrale. Robusta rispetto alla varianza del ritardo delle componenti di segnale ricevute. Contrasta l’interferenza intersimbolica e gli effetti negativi del multi-path fading (usando prefissi ciclici). Equalizzazione “facile” (frequenza per frequenza) nel dominio spettrale. 55 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Schema ideale di elaborazione OFDM Se il canale radio è ideale, l’ortogonalità ci permette di ricostruire i dati trasmessi. Se il canale non è ideale, l’ortogonalità viene “rovinata” dalla convoluzione con la risposta impulsiva del canale reale. 56 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Schema efficace di elaborazione OFDM Ripetiamo N campioni in uscita dalla IFFT (N > lunghezza di h) inserendo un prefisso ciclico. Lo scopo dei campioni aggiunti è “assorbire” l’azione del canale sui campioni aggiunti. 57 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Azione del prefisso ciclico OFDM Basta quindi ignorare gli ultimi campioni per cancellare l’azione del canale. 58 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Proprietà spettrali dell’OFDM Spettro di portanti OFDM. Effetto del canale H(f). Per equalizzare è sufficiente moltiplicare ciascuna portante fi per 1/H(fi). Rappresentazione della tecnica OFDM nel tempo ed in frequenza. 59 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Elaborazione di segnali radio W-CDMA. Wide-band Code Division Multiple Access (W-CDMA) in UMTS: • evoluzione dei sistemi analogici a campionamento PCM (ETACS) con accesso a divisione di frequenza (FDMA) e sistemi numerici GSM codificati con compressione dei dati ed accesso misto a divisione di frequenza e tempo (FDMA/TDMA). • distribuzione della potenza di segnale utile in una banda molto ampia e randomicamente “sparpagliata” (spread spectrum) al di sotto della potenza di rumore • la rivelazione è possibile mediante la conoscenza della chiave di codice e pertanto l’intercettamento (senza conoscenza del codice) è fortemente difficoltoso e oneroso • forte immunità ai disturbi interferenziali a banda stretta (anti-jamming) • possibilità di variare la velocità del flusso informativo (bit rate) mantenendo costante la velocità di trasmissione fisica (chip rate) mediante la tecnica dello spreading • funzionalità radio evolute come controllo di potenza frequente, possibilità di stazioni radio base multiple, ricevitori a rastrello (Rake) per contrastare il multi-path • allocazione ed impiego di banda on demand, con variazione di bit rate ogni 10 ms • interworking e handover supportato con altre tipologie di reti nelle aree non coperte. 60 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI I codici ed il concetto di ortogonalità. 61 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI I codici ortogonali di Walsh-Hadamard a bit rate variabile. matrici di Walsh-Hadamard: 62 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Lo spreading di codice (1). 63 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Lo spreading di codice (2). 64 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Lo spreading di codice: robustezza e prestazioni (1). 65 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Lo spreading di codice: robustezza e prestazioni (2). 66 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Relazione tra TDMA, OFDMA e CDMA La trattazione sullo spreading e despreading del CDMA si può applicare anche alle ben note strategie di Time Division Multiple Access (TDMA) ed Orthogonal Frequency Division Multiple Access (OFDMA). Infatti, associando all’utente i-esimo il versore i-esimo vi = [0 0 … 1 …0 0]T di dimensione L, ovvero il vettore con tutti gli elementi nulli tranne un 1 in posizione i, basta definire come codice ci dell’utente i-esimo: TDMA: ci = Ι vi, ove Ι è la matrice identità L x L; OFDMA: ci = B vi, ove B è la matrice che definisce la IDFT su L punti (x = B X); CDMA: ci = W vi, ove W è la matrice L x L di Walsh-Hadamard; Pertanto, e’ possibile ricavare le prestazioni del TDMA e OFDMA in maniera del tutto equivalente al CDMA. Le differenze consistono nella differente strategia di allocazione dinamica di banda e degli istanti di tempo disponibili. 67 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI I codici di scrambling in UMTS. Oltre ai codici di canalizzazione, in UMTS sono usati codici di scrambling. I codici di scrambling servono per: • aumentare la capacità del sistema in termini di canali disponibili (utenti allocabili) implementando la separazione logica di differenti terminali e differenti celle. • mescolare ulteriormente in modo random le sequenze di chip dopo lo spreading. • irrobustire le sequenze informative degradate da multi-path e ritardi (i codici di canalizzazione di Walsh non sono più ortogonali tra loro se relativamente traslati). Al contrario dei codici di canalizzazione (spreading) di Walsh, i codici di scrambling non sono esattamente ortogonali, ma quasi ortogonali, ovvero presentano una ridotta (ma non nulla) correlazione tra i codici. I codici di scrambling più adoperati sono robusti alle traslazioni perché la correlazione rimane bassa anche in presenza di shift relativo tra i codici. Essi sono prodotti mediante generatori pseudo-casuali (pseudo-noise - PN code), quali ad esempio i codici di Gold. Per tali caratteristiche di precisione di stima di ritardi o shift temporali sono idonei alla sincronizzazione temporale trasmettitore/ricevitore UMTS ed alla stima di range e direzione nei sistemi di telelocalizzazione (GPS e Galileo). 68 G. Giunta, Lucidi di ELABORAZIONE NUMERICA DEI SEGNALI PER TELECOMUNICAZIONI Schema complessivo dello spreading e dello scrambling in UMTS. 69