OGGETTO: Modalità e criteri per la verifica degli

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OGGETTO: Modalità e criteri per la verifica degli
ISTITUTO COMPRENSIVO DI MALALBERGO E BARICELLA
Scuola dell’Infanzia – Primaria – Secondaria di I° grado ad Indirizzo Musicale
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Comunicato n. 167
Sito web Docenti
Altedo ,9/1/2014
Ai docenti
OGGETTO: Modalità e criteri per la verifica degli apprendimenti
Premesso che i processi valutativi per gli alunni hanno rilevanza ed incidenza :
• sugli aspetti psicologici ed emotivi
• sulla costruzione di una positiva immagine di sé
• su eventuali comportamenti personali, scolastici o sociali
• sul sentimento di adeguatezza
• sui livelli di autostima
• sul senso di autoefficacia
• sulle aspettative di successo
• sulla motivazione allo studio
• ….ed in definitiva sul successo scolastico stesso
Si ritiene utili raccogliere le seguenti indicazioni che fanno il punto sulla normativa, sui documenti di
istituto e su una prassi consolidata, per uniformare le modalità di valutazione all’interno dell’istituto
1.
MODALITÀ DI VERIFICA DEGLI APPRENDIMENTI
a. Per la verifica degli apprendimenti sono previste le seguenti tipologia di prove :
Prove oggettive, utili a controllare in un tempo ridotto, l’acquisizione di conoscenze ed abilità di tipo
convergente
Prove orali e scritte a risposta aperta , elaborati e prove in cui è richiesta una produzione che implichi l’ uso
complesso e creativo delle abilità/conoscenze indagate, associato a capacità di comunicazione,
organizzazione, rielaborazione…
Prove pratiche ( esecuzioni strumentali, prove grafiche, costruzione di oggetti, esercizi fisici…)
b. Correlazione tra tipo di prova assegnata e obiettivi da verificare
Le prove sono somministrate in stretta connessione con le unità di lavoro e prevedono una graduazione
delle difficoltà proposte, coerenti con gli obiettivi perseguiti e commisurata ai livelli di difficoltà affrontati
durante l’attività didattica.
Nel somministrare le prove di verifica vengono esplicitati agli alunni gli obiettivi che si vanno a verificare e i
criteri di correzione sulla base dei quali verrà valutato l’elaborato
Alcune regole generali per verificare un apprendimento
Prima regola :
• definire con chiarezza in cosa esso consista
• definire cosa deve fare l’allievo per dimostrare di averlo acquisito.
La valutazione delle prove in itinere e finali (verifiche, interrogazioni,…) deve avvenire:
• in coerenza con tutte le modalità adottate nelle fasi del percorso di apprendimento effettuato
• con l’obiettivo di ridurre il più possibile le difficoltà degli studenti
• ricercando un equilibrio tra buonismo, prudenza, clemenza valutativa e rigida applicazione di standard
c. Frequenza delle verifiche
La frequenza con cui vengono effettuate le prove deve essere concordata nei dipartimenti, ad ogni modo
devono essere previste almeno 3 prove scritte o orali per ciascuna disciplina a quadrimestre
d. Casi di individualizzazione della verifica
ALUNNI STRANIERI: per gli alunni che non parlano la lingua italiana, in quanto neo arrivati nel nostro
Paese, nella valutazione ITALIANO, si può far riferimento alle schede di valutazione redatte dagli
insegnanti titolari dei corsi di alfabetizzazione. Nelle materie in cui l’insegnamento e l’ apprendimento
sono meno veicolati dalla lingua italiana (ad esempio: esercitazioni pratiche, disegno, educazione fisica,
musica, lingua straniera conosciuta), si può procedere alla valutazione dei progressi relativamente ai
nuclei fondanti delle discipline stesse; per le materie per le quali non siano acquisite le competenze
linguistiche che ne permettono lo studio, la valutazione potrebbe essere espressa con formula del tipo: “La
valutazione espressa fa riferimento al Piano di Studio Personalizzato, in quanto l’alunno si trova nella
prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana”.
Si ribadisce che la valutazione degli alunni stranieri, non diversamente da quella degli italiani, deve essere
coerentemente effettuata con riferimento ai piani di studio personalizzati fino al momento in cui i docenti
considereranno le condizioni del singolo tali da permettergli un proficuo impegno nella programmazione
generale della classe.
ALUNNI CON DSA Per tali alunni è necessario che:
le verifiche siano coerenti con quanto stabilito nel PDP (tempi più lunghi, verifiche graduate, uso di
strumenti compensativi, svolgimento di un numero minore di esercizi ecc…);
la valutazione sia svolta sulla base di quanto dichiarato nel PDP prestando attenzione alla padronanza dei
contenuti e prescindendo dagli errori connessi al disturbo;
per favorire l’apprendimento delle lingue straniere si utilizzi la massima flessibilità didattica, privilegiando
l’espressione orale e non escludendo, se necessari, gli strumenti compensativi e misure dispensative,
secondo quanto dettato dalla norma vigente.
All’atto della valutazione di un alunno con DSA occorre quindi, fare una “valutazione ponderata”
(G.Roda, USR Emilia Romagna), cioè individuare che cosa deve incidere sulla valutazione (certamente
non ciò che fa parte della disabilità) e/o quanto deve incidere.
Per una valutazione corretta
• definire chiaramente che cosa si sta valutando
• prestare attenzione alla competenza più che alla forma, ai processi più che al solo “prodotto”
elaborato
• valutare l’ “apprendimento”, cioè quello che lo studente ha effettivamente imparato (non solo
ciò che sa)
• garantire lo svolgimento in condizioni analoghe a quelle abituali, anche con uso di strumenti e
Tecnologie
• Incoraggiare la comunicazione, anche visiva
• Aiutare a superare atteggiamenti di ansia, disattenzione, distrazione
• Fornire criteri valutativi
• Evitare osservazioni negative, se gli sforzi e l’impegno sono evidenti
• Evidenziare i progressi più che le carenze
• Utilizzare strumenti compensativi e dispensativi, e/o strumenti informatici.
•
Sottoporre prove informatizzate o con supportivisivi
• Predisporre prove con particolarità grafiche facilitanti
• Ricorrere a modalità alternative, quando possibile
• Scomporre il compito ( o ridurne alcune parti)
• Prevedere tempi di esecuzione allungati e distesi
ALUNNI DISABILI In merito agli alunni con disabilità, si sottolinea che:
le verifiche possono essere uguali, semplificate o differenziate rispetto a quelle previste per la
classe, sulla base di quanto declinato nel PEI;
la valutazione deve esser svolta secondo i criteri educativi e didattici stabiliti nel PEI da tutti i
docenti del Team / Cdc, e quindi non solo dal docente di sostegno;
un PEI semplificato/facilitato dà diritto al conseguimento del titolo di studio con valore legale;
un PEI differenziato dà diritto alla sola attestazione delle competenze.
Si ricorda che lo studente con disabilità che ha seguito un PEI differenziato, acquisendo l’attestazione
delle competenze, può comunque iscriversi alla secondaria di II grado.
ALTRE CATEGORIE DI BES Per tali studenti è auspicabile che la valutazione sia sempre globale e
multifattoriale, mai parcellizzata e segmentata.
La valutazione deve infatti tener conto:
della situazione di partenza;
dei risultati raggiunti dallo studente nel suo personale percorso di apprendimento;
dei risultati riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti per la classe frequentata e per il
grado di scuola di riferimento;
delle competenze acquisite nel percorso di apprendimento.
Per questo è importante che il Collegio docenti attraverso i suoi dipartimenti:
stabilisca i livelli essenziali di competenza disciplinare al fine di valutare la congruenza con il percorso della
classe e la possibilità di passaggio per l’alunno alla classe successiva;
concordi eventuali possibili modalità di raccordo con i contenuti disciplinari previsti per l'intera classe
In ogni caso, per una corretta e completa valutazione, è buona cosa che il Cdc/team docenti:
-definisca chiaramente che cosa, come e perché si sta valutando;
-separi i contenuti della valutazione dalle capacità strumentali necessarie a condividerli e ad
esplicitarli;
-dedichi attenzione al processo più che al solo prodotto elaborato;
-predisponga lo svolgimento delle verifiche secondo le condizioni abituali individuate per lo studente.
È inoltre necessario che nella stesura delle prove in itinere e finali ogni docente tenga conto in
particolare degli obiettivi irrinunciabili e degli obiettivi essenziali della propria materia, anche nella
prospettiva di un curricolo verticale, soprattutto al fine di evitare riduzioni del curricolo di studio che
precluderebbero l’ottenimento di un titolo con valore legale.
La recente nota MIUR del 22.11.2013 chiarisce che, al di là della terminologia e degli strumenti utilizzati
per programmare e formalizzare gli interventi (PDP o altro), il vero compito irrinunciabile della scuola e di
ogni insegnante, rimane quello di garantire ad ogni alunno il successo formativo.
“La scuola può intervenire nella personalizzazione in tanti modi diversi, informali o strutturati, secondo i
bisogni e la convenienza; pertanto la rilevazione di una mera difficoltà di apprendimento non dovrebbe
indurre all’attivazione di un percorso specifico con la conseguente compilazione di un Piano Didattico
Personalizzato…
…nel caso di difficoltà non meglio specificate, soltanto qualora nell’ambito del Consiglio di classe
(nelle scuole secondarie) o del team docenti (nelle scuole primarie) si concordi di valutare l’efficacia di
strumenti specifici questo potrà comportare l’adozione e quindi la compilazione di un Piano Didattico
Personalizzato, con eventuali strumenti compensativi e/o misure dispensative.
Non è compito della scuola certificare gli alunni con bisogni educativi speciali, ma individuare quelli per i
quali è opportuna e necessaria l’adozione di particolari strategie didattiche.
Pertanto l’uso di strumenti compensativi e di particolari metodologie didattiche nel corso dell’anno
scolastico, e fino al momento in cui il PDP eventualmente non decada, dev’essere finalizzato a
mettere in grado lo studente di affrontare l’esame di licenza o l’esame di Stato con le stesse
possibilità degli altri studenti della classe, riducendo al minimo la fatica e le difficoltà
conseguenti lo specifico BES.
Si ricorda infatti che il docente, proprio perché esperto nella metodologia didattica, sia generale
sia afferente la specifica materia di insegnamento, deve prima di tutto prevedere nel PDP o nel proprio
piano di lavoro, l’utilizzo di metodologie didattiche individualizzate e personalizzate e, solo in seconda
istanza, di eventuali compensazioni e di possibili dispense.
In sede di esame di Stato per questi alunni non sono attualmente previste modalità differenziate di verifica
degli apprendimenti, anche se ciò potrebbe essere auspicabile.
L’uso temporaneo di dispense, di compensazioni e di flessibilità didattica è utile al fine di porre l’alunno e lo
studente nelle condizioni di sostenere, al termine del percorso di studi, l’esame di licenza e l’esame di Stato
con le stesse modalità e i medesimi tempi degli studenti che non vivono situazioni di BES
2. VALUTAZIONE DELLE PROVE DI VERIFICA
a. Principio di riferimento: il risultato di ciascun alunno è valutato indipendentemente dai risultati
raggiunti dagli altri alunni della classe. Nei casi di gravi difficoltà di apprendimento, accertata e
verificata secondo i criteri del Collegio dei docenti/Dipartimenti, ove sia stata prevista una
programmazione per obiettivi minimi, la soglia di accettabilità del risultato è stabilita anche in
relazione alle caratteristiche dell’alunno e al suo percorso personale
b. Scale quantitative e qualitative usate
La frequenza con cui vengono effettuate le prove di verifica e le scale con i criteri dei voti, sono
fissate dai singoli dipartimenti disciplinari e sono riportate nel piano di lavoro dei docenti di
classe
c. Soglie di accettabilità e di eccellenza dei risultati individuali
Per definire la soglia di accettabilità di una prova, si considerano gli indicatori riferiti alla
conoscenza e all’applicazione di concetti , procedure, regole ecc.(abilità). Di norma viene
attribuito il livello sufficiente quando le risposte esatte corrispondono al 60%-80% delle
richieste, in relazione al livello di complessità della prova assegnata.
L’eccellenza è determinata dal raggiungimento di obiettivi che coinvolgono competenze di
maggior complessità
d. Soglie di accettabilità dei risultati della classe
Qualora più della metà della classe risulti insufficiente in uno o più obiettivi, la prova viene
riproposta a breve distanza di tempo, dopo un’adeguata attività di recupero.
3. MODALITÀ DI COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DELLE PROVE DI VERIFICA
a. Nella comunicazione dei risultati si tiene conto del valore formativo dell’operazione e della
necessità di considerare prioritaria la valorizzazione della persona.
Il giudizio sul risultato delle verifiche è accompagnato da notazioni per ogni
abilità/conoscenza valutata. L’insegnante comunica anche il voto, cioè il “valore” assegnato al
compito nel suo complesso. I risultati delle prove di ingresso servono solo per
impostare/valutare l’attività didattica
b. Viene spiegato il risultato in termini di potenzialità, limiti, livelli di padronanza evidenziati
al fine di rendere effettivo il valore formativo della valutazione, nella restituzione degli esiti.
L’insegnante ha cura di specificare le caratteristiche dei risultati ottenuti e il rapporto tra questi
e gli obiettivi fissati. Vengono evidenziati anche l’ordine, la concentrazione nel lavoro, i
progressi compiuti e le difficoltà ancora presenti.
c. Indicazioni per il lavoro successivo
Il giudizio sulle prove di verifica è accompagnato da indicazioni su come procedere nel lavoro di
recupero
Il Dirigente Scolastico
Maria Masini