2013 - 07 - 08

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2013 - 07 - 08
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IL GIORNALE DEL LAGO
LA TUA CASA
IN COOPERATIVA
N° 319 - Anno XIX
MENSILE GRATUITO
Luglio/Agosto 2013
Associazione e redazione -Tel/Fax 06.99900275 - email [email protected] - via di Ponte Valle Trave, 8 - 00061 Anguillara Sabazia (Roma)
Pedro Cano
Scuola
11
Artista sempre in viaggio:
“La pittura non è solo arte
ma lingua per raccontare”
12
Pochi docenti a Canale:
bloccate le iscrizioni
negli istituti dell’infanzia
Dove eravamo rimasti
pagg. 2-7
Editoriale
Politica
Primi passi per migliorare i servizi
Trasporto pubblico, qualità dell’acqua, sanità, viabilità stradale. Sono
i temi su cui siamo tornati dopo oltre
cento giorni dall’insediamento della nuova amministrazione regionale.
Sbloccati i fondi, nei prossimi mesi
arriveranno nuovi treni sulle ferrovie
del Lazio e verrà ridiscusso il contratto di servizio con Trenitalia. Per
ridurre le spese e migliorare le performance sarà poi istituita un’agenzia
unica per la pianificazione regionale.
Altre risorse, inoltre, sono state trasferite ai Comuni locali per consentire
l’acquisto di impianti, che hanno permesso di ridurre le concentrazioni di
arsenico, rendendo potabile l’acqua
di casa. Dopo la nuova procedura per
la nomina dei manager delle Asl, sul
fronte sanitario sta per essere promosso il modello delle ‘Case della Salute
e della sanità di territorio’, dove le
persone potranno andare per i bisogni
quotidiani, come l’assistenza sociale e
la prevenzione. Saranno anche un’alternativa al pronto soccorso. Ancora
in ritardo, invece, gli interventi per
migliorare la viabilità stradale.
Lago sabatino a rischio inquinamento
pagg. 8-9
• Canale: ultimatum Regione per variante Prg
• Martignano: nuova area di sosta e varchi Ztl
• Parco: proseguono i lavori per l’Eco-museo
2
Primo Piano
Luglio/Agosto 2013
La maggioranza approva in Consiglio comunale il progetto del presidente Marchesi
Rifiuti: la Bracciano Ambiente vara
il suo piano pluriennale di sviluppo
R
edatto
ai sensi
degli
articoli 17 e
18 dello statuto aziendale,
in una fase
definita come
emergenziale
dalla
stessa
Amministrazione comunale, il “piano
pluriennale”
2013 – 2017
per lo sviluppo
e il risanamento della Bracciano Ambiente S.p.a. (BA),
presentato dal
presidente del
Consiglio di
Amministrazione della BA, Marcello Marchesi, è stato approvato
dalla maggioranza il 12 luglio
nella concitata sessione del Consiglio comunale dedicata. Dopo
un dibattito aspro, sollevato dalla
minoranza, sul tema della partecipazione e della “mancata” condivisione pubblica delle sorti della
BA. Nel documento approvato
dal Consiglio, e pubblicato sul
sito della Bracciano Ambiente, si
leggono le linee guida che tratteggeranno nei prossimi 18-24 mesi
(come ha specificato l’assessore
Lucci il 12 luglio) fisionomia e
funzioni dell’azienda partecipata (ricordiamo che il socio unico
della BA è lo stesso Comune di
Bracciano), che necessita secondo la presidenza una riconfigurazione e un incremento di redditività, nonché una garanzia di
continuità e produttività, dopo le
pesanti flessioni nel fatturato registrate dal 2005 al 2012.
Si prevede innanzitutto la realizzazione, come da progetto avanzato nel 2009, di un impianto di
Trattamento Meccanico Biologico (TMB) per il trattamento
del rifiuto “tal quale”, ossia indifferenziato. L’impianto dovrà
essere costruito entro il 2014 ed
è in attesa dell’Autorizzazione
Integrata Ambientale (AIA) regionale in merito alle modifiche
alla prima AIA relativa al primo
progetto, richieste dalla BA per
migliorare l’efficienza dello stesso impianto e trasformarlo da un
“impianto TMB tradizionale”
ad un impianto per “riciclaggio
Un momento del Consiglio
comunale sul piano di sviluppo
della Bracciano Ambiente
spinto”. Per consentire sia il trattamento dell’indifferenziato sia
“la valorizzazione delle frazioni
differenziate” con “recupero di
materie prime seconde”, evitando
“la produzione di combustibile da
rifiuti da destinare a termovalorizzazione onerosa”.
Secondo punto, la creazione di
un impianto per il trattamento
della FORSU (frazione organica
derivante dalla differenziata). Un
sistema integrato che comprende un digestore anaerobico che
produrrà biogas e biocelle per la
produzione di compost di qualità.
Terzo punto la realizzazione di un
ulteriore invaso in località Vaira,
adiacente all’invaso di Cupinoro attualmente in esercizio, nel
quale, si legge nel piano, “sarà
possibile conferire sia il sovvallo
reso inerte dai processi di trasformazione del rifiuto tal quale, che
gli scarti di lavorazione, ove non
altrimenti trattabili e/o valorizzabili, degli impianti di trattamento
del rifiuto da raccolta differenziata”. Per tale invaso, di una capienza prevista di 450mila metri cubi,
e ritenuto necessario per una produzione di “positivi effettivi” per
il bilancio della BA, l’azienda è
tutt’ora in attesa della Valutazione
Integrata Ambientale (VIA) dalla
Regione Lazio.
I servizi di pulizia e i servizi cimi-
teriali, di pertinenza della BA
fino al dicembre
2012 saranno
affidati a terzi
con bando pubblico, in quanto,
spiega il piano,
mancano i requisiti per la gestione in house
(da parte della
BA medesima)
delineati dalla
giurisprudenza
europea e dal
D.L. 179/2012,
convertito
in
L. 17 dicembre 2012, n.
221. Secondo
il “vincolo di
attività” previsto da tali norme, la BA potrebbe
continuare ad assolvere ai servizi
suddetti se questi consistessero
“sotto il profilo quantitativo, almeno nella prevalenza dei propri
ricavi complessivi”, mentre la
prevalenza dei ricavi dovrebbe
essere generata, secondo il presente e approvato piano di sviluppo, dalla gestione della discarica
e dell’impiantistica relativa. Il
piano presentato da Marchesi, in
cui si indica come nuovo partner
finanziario e tecnologico del piano di sviluppo della BA la Siena
Ambiente S.p.a., si rimarca anche
lo “squilibrio derivante dal rapporto tra volume di affari e l’elevato costo del lavoro”. Si legge
infatti che “ad ogni attenuazione
del programma delineato di razionalizzazione delle risorse umane
e di riduzione del costo del lavoro
della municipalizzata corrisponderanno, non solo le anzi dette
difficoltà nel realizzare il proprio piano industriale, ma anche,
in misura direttamente proporzionale, un aumento dei costi di
gestione, da porre a carico degli
azionisti, ed una riduzione dei benefici futuri, anch’essa in danno
di questi ultimi”. Un “bivio” che
nel piano è figurato nell’equazione competitività-riduzione costi
del lavoro. Uno dei punti più contestati da minoranza e dipendenti.
In base al quale sarà razionalizzata la pianta organica, che prevede oggi 77 lavoratori a tempo
indeterminato – 28 impiegati e 49
operai.
Sarah Panatta
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Primo Piano
Luglio/Agosto 2013
Nodo caldo del futuro corso della Bracciano Ambiente: le conseguenze sui lavoratori
Rifiuti. Iniziativa Legambiente
N
S
Nuovo quadro organico: verso esuberi, Oriolo si conferma
razionalizzazione e riduzione dei costi “Comune Riciclone”
odo
caldo
del nuovo
corso della
Bracciano Ambiente: le conseguenze sui lavoratori.
Esplicitando la necessità di abbattere
i costi del lavoro,
incidenti sul fatturato, per provvedere
alla “competitività”
dell’azienda, come
si legge nelle valutazioni del piano
pluriennale di sviluppo della BA
– approvato il 12 luglio scorso
dalla maggioranza comunale – il
presidente del Consiglio di amministrazione ha delineato una serie
di provvedimenti.
“Alla luce delle mutate esigenze
tecniche, produttive ed organizzative del complesso aziendale,
derivanti dalla cessazione dei servizi in house ed alla necessità di
commisurare il costo del lavoro
ai ricavi conseguiti attualmente
ed a quelli prevedibili nell’arco
di tempo qui in esame, nonché
Mezzi della Bracciano Ambiente
effettuano la raccolta differenziata
al fine di rilanciare l’azione della società pubblica attraverso la
realizzazione degli impianti industriali, è necessario procedere alla
ridefinizione e razionalizzazione
della pianta organica” secondo
tali punti che investiranno tutti
i livelli, operai e impiegatizi: la
dismissione dei servizi non redditizi; l’accorpamento degli uffici,
“la cui capillarizzazione – si legge – non appare oltre modo neces-
saria”; l’assegnazione
in outsourcing di
alcune attività amministrative delegabili,
oggi espletate dal personale dipendente, la
puntuale determinazione delle mansioni
dei singoli e dei carichi di lavoro competenza di ciascun
dipendente, ispirati
ai criteri di efficienza e redditività della
prestazione lavorativa
tipici del settore privato.
Il personale non impiegabile rispetto a simile piano risulterà in
“esubero strutturale” e trattato
seguendo “tutte le procedure previste dalla legge per gli esuberi
strutturali” e “ove richiesto dalle
associazioni sindacali, potranno essere esaminate le soluzioni
individuali meno afflittive per
il personale in eccedenza, tenuta ferma la prioritaria necessità
di salvaguardia della continuità
aziendale”.
Sarah Panatta
Proteste anche per la mancata creazione di un’apposita commissione di valutazione
Dure accuse dalle opposizioni consiliari:
«Piano a scatola chiusa e non condiviso»
B
racciano Ambiente, cosa
pubblica. Società che rappresenta
capitale economico e
umano, un soggetto
il cui impatto sociale, ambientale, sulla
salute e sulla vita
quotidiana del paese
non è trascurabile.
Ma impone, imporrebbe, anzi, una profonda e “comune” riflessione e quindi una
decisione pubblica, in tutti i sui
interconnessi livelli. Soprattutto
quando emerge che la BA si trova
in piena crisi.
Un “piano di sviluppo” consegnato
a scatola chiusa quello approvato
dalla maggioranza nel Consiglio del 12 luglio. Una decisione
“blindata”. Un programma che
sceglie per l’esternalizzazione, per
la logica della “buca” dei rifiuti,
gravando i tagli maggiori sul per-
sonale impiegato. Queste alcune
delle contestazioni arrivate dalla
minoranza, la quale ha rivendicato
una volontà di partecipazione che
in questa vicenda “emergenziale”
non ha trovato ascolto.
Tra i motivi del no della minoranza
al completo, Carone, Massi, Tondinelli, Pezzillo, Testini, al piano
di sviluppo firmato dal presidente
Marcello Marchesi: la mancata
previa condivisione di un tavolo
pubblico, con residenti, parti socia-
li e politiche e tecnici
esperti per studiare
l’impatto ambientale,
sanitario (la discarica,
il biogas ecc.), economico e umano di una
riorganizzazione della
BA; la mancata creazione di una commissione di valutazione
preventiva ad hoc, con
tecnici super partes,
per rendere i cittadini consapevoli della
natura e delle funzioni
della BA; la mancata trasparenza
sulla maturazione del “disastroso
disavanzo” della BA (Tondinelli);
il peso del riassetto dell’organico sui dipendenti della società; la
funzionalità della proposta partnership della BA con la Siena Ambiente S.p.a., che dovrà assolvere
ai compiti di gestione, amministrazione e manutenzione delle attività
della BA tutta.
S.P.
ono Castelnuovo di Porto,
Oriolo Romano, Sermoneta,
Gallese, Alatri, Nepi, Allumiere, Cave, Canepina e Campodimele, i “Comuni Ricicloni
2013” di Legambiente, quelli che
nel 2012 hanno superato il 65%
di raccolta differenziata. Non c’è
nessun capoluogo nel Lazio e nel
centro Italia che abbia raggiunto
questa soglia, richiesta per legge
entro il 2012. Roma, altra grande
assente, rimane ferma al 24%.
Riconoscimento speciale, come
detto, per Castelnuovo di Porto,
Oriolo Romano e Sermoneta, che
si aggiudicano anche il nuovo prezioso titolo di questa XX edizione
come comuni “Rifiuti Free”, per
essere riusciti a ridurre di circa il
90% la quantità di rifiuti da smaltire. Cresce lentamente, però, nel
Lazio il numero dei Ricicloni,
che passa da 6 a 10 Comuni che
hanno intrapreso una corretta gestione dei rifiuti. Dei 378 Comuni
totali, infatti, rappresentano appena il 2,6% ma sono in crescita
di un +1,06% rispetto allo scorso
anno. Sono i piccoli e medi comuni a tenere alto il valore nel Lazio,
con metà dei comuni che è sotto
i 5.000 abitanti, 8 su 10 sotto i
10.000 e tutti comunque sotto i
30.000 abitanti.
In ottava posizione Oriolo Romano, che differenzia il 72,4% dei
rifiuti e ha un indice pari a 67,68.
Sermoneta si piazza in decima
posizione con una differenziata dell’81,3% e con un indice di
63,64, seguita da Gallese (22° posto) che raccoglie in maniera differenziata il 67,5% dei materiali
dopo il consumo e ha un indice di
58,39. Allumiere ha raccolta differenziata pari al 65,4% e indice
53,63.
Nelle grandi città siamo spesso oltre la sperimentazione, ma Roma
rimane ben al di sotto della soglia
di legge e si ferma al 24% secondo gli ultimi dati di Ecosistema
Urbano, con un porta a porta attivo solo parzialmente in alcune
parti dei Municipi. Per la XX
edizione del Premio “Comuni Ricicloni” sono ben 1.293 i campioni nella raccolta differenziata dei
rifiuti, il 16 per cento dei comuni
d’Italia per un totale di 7,8 milioni
di cittadini, che hanno detto addio
al cassonetto, pari al 13 per cento
della popolazione nazionale che
oggi ricicla e differenzia i rifiuti.
Maurizio Archilei
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Primo Piano
Luglio/Agosto 2013
Trevignano. Contrasti tra Soprintendenza ed Ente Parco sulla scelta degli alberi
Lavori nella zona La Rinascente
L
A
Settevene Palo: ancora lavori rinviati Bracciano, rotatoria
per la messa in sicurezza della strada completata nel 2014
a messa in sicurezza della
Settevene Palo … ancora
una volta. Il progetto è del
2010. Il progetto esecutivo è stato depositato nel mese di maggio
2012. Il finanziamento del primo
tratto, dal cimitero alla zona Montecchio, è pronto e sono pronti
tutti gli atti formali. Ma dal mese
di luglio 2012 si discute sulle cosiddette “essenze”, ossia gli alberi
da ripiantare dopo aver rimosso
i platani esistenti per consentire
l’allargamento delle sede stradale. La Soprintendenza ai Beni
paesaggistici e ambientali ritiene
necessario mantenere l’aspetto
paesaggistico e propende, quindi, per i platani. L’Ente Parco,
in ottemperanza a una legge che
vieta l’introduzione di piante non
autoctone nell’area del parco,
suggerisce aceri o lecci che, oltretutto, sarebbero meno bisognosi di cure, trovandosi a crescere
nell’ambiente proprio.
Emiliano Minnucci, ex consigliere provinciale che si è prodigato
molto per la realizzazione di questo progetto, pensa anzitutto al disagio e al pericolo quotidiano e si
dice rammaricato per il mancato
accordo tra i due enti. Va detto che
la diatriba non è poi futile quanto
può sembrare. Sono due approcci
diversi: da una parte si vuole recuperare, seppur gradualmente, il
paesaggio naturale del territorio,
che è uno dei motivi per i quali
si istituisce un parco. Dall’altra si
vuole conservare un documento
storico, l’alberata realizzata tra il
1920 e il 1930, quando a percorrere la strada erano principalmente i carretti che portavano frutta e
verdura ai mercati di Roma.
Intanto passa il tempo. Il progettista, l’architetto Valerio Cosentino, sottolinea che i lavori, della
durata prevista di poco meno di
tre mesi, coinvolgono il taglio e la
piantumazione di alberi e quindi
possono essere eseguiti solo nella
stagione adatta. Inoltre, i lavori
pubblici vengono messi in gara
sulla base di un prezzario stabi-
lito con cadenza annuale dalla
Regione. In questo caso hanno
già subito due aumenti, dovuti
all’inflazione, rispetto al progetto
originale del 2010 e si corre il rischio di dover ridurre le opere da
realizzare.
Catastrofe, infine, nella riunione
del 16 luglio, che avrebbe dovuto
essere “operativa”. Nulla di fatto. Il Ministero non si è proprio
presentato e ha confermato per
telefono che vuole i platani. Il
Parco invece non li vuole. Quindi tutto rimane come è dal luglio
2012. L’unica soluzione pare sia
quella di chiedere alla Presidenza
del Consiglio dei Ministri di stabilire quale dei due pareri debba
prevalere sull’altro. Forse, visto
che la Presidenza sembra molto
occupata al momento, si potrebbe
organizzare un referendum popolare e chiedere a quanti percorrono quotidianamente questa strada,
bella ma stretta, quali alberi preferiscono.
Alessandra Lombardi
Il presidente Zingaretti: «Dalla Regione fondi per migliorare il trasporto ferroviario»
Treni Vivalto per i pendolari del Lazio
N
uovi treni per i
pendolari del Lazio. E’
stato consegnato
il nuovo treno
Vivalto, sei carrozze di cui una
semipilota, con
una capacità di
trasporto di circa
1.000 passeggeri
- di cui 700 seduti
- interamente climatizzato e operativo sulla linea
FL5, Roma-Ladispoli-Civitavecchia. Ad inaugurare il nuovo treno
sono stati il governatore del Lazio,
Nicola Zingaretti, l’amministratore
delegato di Ferrovie dello Stato,
Mauro Moretti, l’amministratore
delegato di Trenitalia, Vincenzo
Soprano, l’assessore regionale ai
Trasporti, Michele Civita, l’amministratore delegato di AnsaldoBreda, Maurizio Manfellotto, e l’ex
presidente della Regione Lazio,
Renata Polverini.
Il nuovo Vivalto entro l’anno sarà
affiancato da altri due treni per un
totale di 15 vagoni aggiuntivi. A
questi se ne aggiungeranno entro
settembre 2014 altri 12 convogli,
grazie allo sblocco dei finanziamenti regionali e statali per il nuovo materiale rotabile.
«Oggi è una bella giornata per
i pendolari del Lazio – ha detto
Zingaretti – questo è il primo di
15 nuovi treni che entro settembre 2014 arriveranno sulle nostre
linee. Stiamo facendo un grande
sforzo per raggiungere con Trenitalia il pagamento e il versamento
degli arretrati, che condizionano il
contratto di servizio e rischiavano
di inficiare l’arrivo dei nuovi treni.
Abbiamo trovato
33 milioni che a
ottobre diventeranno operativi, e
sempre a ottobre
ultimeremo i pagamenti dei debiti
per 270 milioni di
euro. Da gennaio
2014 inizieremo a
pagare tutti i debiti 2013 del contratto di servizio.
Questi fondi danno l’avvio a una
fase importante:
entro settembre 2014 infatti avremo ulteriori 15 treni sul nostro territorio. E’ un passaggio importante:
entro un anno possiamo intervenire
con un primo grande segnale sulla
domanda di mobilità ferroviaria».
«C’è l’impegno della Regione,
infatti, a cofinanziare con circa
35 milioni l’acquisto di materiale
rotabile – ha spiegato Civita – noi
ne abbiamo trovati 33 milioni per
ottobre: speriamo di poter trovare
ulteriori risorse nei passivi dei fondi Ue delle passate annualità per
implementarli ulteriormente».
Maurizio Archilei
ppena sospesi, in fase di
tombamento del fosso,
i lavori di costruzione
della rotatoria realizzati dalla
dita Ortana Asfalti presso la località La Rinascente di Bracciano. Riprenderanno appena arriverà l’autorizzazione del Genio
Civile. La rotatoria è stata finanziata dalla Provincia di Roma
per un totale di 850mila euro e
sorgerà nell’attuale incrocio tra
la via Braccianese, via Settevene Palo I e via Settevene Palo
II. Crocevia pericoloso e spesso ingolfato dal traffico, nelle
ore di punta, e oggettivamente
rallentato dai diversi semafori
ivi disposti. I lavori, prevede
l’assessore Ivano Michelangeli,
dovrebbero ricominciare entro
settembre e concludersi nei primi mesi del 2014. Studiata per
“snellire il traffico ed evitare
le lunghe attese eliminando il
semaforo”, la rotatoria aveva ricevuto il via ufficiale dei lavori
nel cantiere de La Rinascente
alla fine del 2012. Il progetto
dell’opera era stato presentato il
17 aprile dello scorso anno dal
sindaco di Bracciano Giuliano
Sala e dal consigliere provinciale Emiliano Minnucci. «Questa
è l’undicesima rotatoria, con
l’eliminazione di altrettanti pericolosi incroci – ha sottolineato
l’assessore provinciale Marco
Vincenzi in quell’occasione –
realizzata dalla Provincia di
Roma in poco più di 4 anni con
un investimento di quasi 6 milioni di euro». La nuova rotatoria avrà un raggio di 24 metri,
sarà illuminata e dotata di banchine laterali. L’Amministrazione provinciale si farà carico
di realizzare anche la messa in
sicurezza degli ingressi viari al
quartiere La Rinascente e alla
lottizzazione Capanna, limitrofi
alla nuova infrastruttura. Entro
la fine di agosto dovrebbe poi
essere realizzata e terminata,
finanziata con fondi comunali, una nuova rotatoria davanti
all’ingresso della caserma dei
Carabinieri di Bracciano, un’opera che si situerà all’incrocio
tra via Braccianese, via Isonzo,
via Arturo Perugini. La rotatoria
ha già ottenuto le preventive autorizzazioni, l’inizio dei lavori è
subordinato alla rimozione dei
semafori e di un palo della luce.
Sarah Panatta
6
Luglio/Agosto 2013
UNA CASA PER GIOVANI COPPIE E SINGLE
“Esiste un’emergenza giovanile in Italia e nessuno se n’è accorto.
…il fatto che 2/3 dei trentenni italiani vive ancora con i genitori
non scatena un dibattito sul diritto alla casa, come sarebbe naturale.
E’ considerata comicamente una prova di attaccamento al valore della famiglia.
Invece di essere vista per quello che è: una catastrofe sociale,
la garanzia di un declino rapido ed irreversibile di un sistema…”
Curzio Maltese, luglio 2005
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Vicinanza dai trasporti su rotaia Vicinanza dalle scuole
Costo delle utenze Qualità del paesaggio urbano Produzione di energia da fonti rinnovabili
Vicinanza dalle grandi arterie stradali
Qualità del paesaggio naturale
Quali di questi servizi interni all’alloggio potrebbero interessarti?
Condizionamento Arredamento compreso nel costo dell’alloggio
Riscaldamento centralizzato con contabilizzatore
Sistemi di domotica Sistema di antifurto Sistema per aspirazione polveri
SPAZIO REDAZIONALE A PAGAMENTO
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7
Primo Piano
Luglio/Agosto 2013
Anguillara. La concentrazione del livello di arsenico rientra nei parametri di legge
Manziana. Con il Progetto Life
D
S
Acquedotti Biadaro e Ponton dell’Elce:
Avviate operazioni
installati due impianti di potabilizzazione bonifica ex Motosi
opo tanti anni di soluzioni tampone provvisorie per il problema
arsenico e fluoruri nel territorio di Anguillara Sabazia,
sembra che finalmente si stia
procedendo sulla strada di una
soluzione definitiva. Il 3 luglio
scorso una comunicazione ufficiale della Asl/Arpa Lazio
informava infatti che il risultato delle analisi delle acque
dell’acquedotto del Biadaro
era più che soddisfacente in
quanto i valori di concentrazione dell’arsenico risultavano
essere inferiori ad 1 microgrammo/litro.
Il risultato atteso ed entusiasmante giunge dopo l’intimazione fatta nel dicembre 2012
dal Soggetto Attuatore e dal
Commissario Delegato per il
superamento dell’emergenza
arsenico dell’Istituto Superiore
di Sanità, che richiedeva urgentemente un piano emergenziale. Tale atto infatti dichiarava
che a partire da gennaio 2013
non sarebbe stato più possibile usufruire della deroga a 20
ug/l per il parametro arsenico
e a 2.5 mg/l per il parametro
fluoruro e che pertanto si dovevano rispettare i limiti imposti
dal D.Lgs 31/2001, ovvero 10
ug/l per l’arsenico e 15 mg/l
per il fluoruro.
Il Comune si è così immediatamente attivato per intervenire sui due acquedotti che superavano tali valori, quelli del
Biadaro e di Ponton dell’Elce,
dopo apposita relazione tecnica e approvazione del quadro
economico. In seguito alla gara
e successiva ordinanza del sindaco del 24 aprile 2013 veniva
pertanto affidata al Gruppo Zillo S.p.A. di Vicenza la fornitura di due impianti provvisori di
potabilizzazione presso i pozzi dei due acquedotti al costo
mensile di 36mila euro. L’entrata in funzione di uno dei due
impianti di filtraggio a nolo,
quello del Biadaro, ha appunto prodotto già i suoi primi
risultati che sono decisamente
significativi se si considera che
l’area servita dall’acquedotto
(incrocio tra via Anguillarese e
via di Ponte Valle Trave/Strada Vicinale dei Vignali, Colle
Biadaro, Zona Case Popolari,
Residenza Claudia, Stazione e
Campo Marinaro) interessa più
della metà della popolazione
del comune sabatino.
In attesa che giungano anche
il risultati delle analisi relative all’altro impianto di Ponton
dell’Elce che consentirebbe di
revocare l’ordinanza di non
potabilità, si sta procedendo all’installazione di nuove
pompe presso l’acquedotto del
Montano la cui acqua verrà miscelata con quella proveniente
dall’acquedotto Peschiera-Le
Capore diluendo la concentrazione di arsenico. Nel frattempo è stata anche emessa un’ordinanza di divieto di utilizzo
dell’acqua potabile per irrigazione dei giardini. Il passaggio
successivo sarà quello di predisporre un piano per la realizzazione di impianti definitivi
e quindi non più a noleggio,
affinché i valori di arsenico e
fluoruri rimangano stabilmente
entro i limiti di legge. Il piano
dovrebbe anche consentire gli
interventi di manutenzione su
alcuni tratti degli acquedotti
ormai obsoleti e a rischio perdite sotterranee.
Marco Benigni
Bracciano. La spesa di 225mila euro comprende anche la manutenzione per sei mesi
Dearsenificatore per i pozzi della Flora
U
n nuovo impianto di
dearsenificazione per
l’acquedotto Fiora da
installare in via provvisoria
in vista della installazione
di un secondo nuovo dearsenificatore, questa volta in
via definitiva, a seguito di
una gara europea. E’ quanto
si sta facendo a Bracciano
nell’ambito degli interventi
mirati a riportare entro i limiti
di legge le concentrazioni di
arsenico dell’acqua comunale. Con l’ordinanza n. 107
del 19 giugno 2013 il sindaco
di Bracciano Giuliano Sala
ha ordinato alla ditta Gruppo
Zilio spa risultata vincitrice
della gara per l’installazione
del dearsenificatore provvisorio di procedere alla messa
in opera dell’impianto in località Fiora da dove origina
l’omonimo acquedotto che
fornisce acqua ai quartieri
centrali di Bracciano. L’impianto ha un costo di 225mila
euro circa e comprende anche
la manutenzione per sei mesi.
“Ho ritenuto di dover utilizzare lo strumento dell’ordinanza sindacale per la
realizzazione del nuovo impianto provvisorio di dearsenificazione da installare presso i pozzi in Località Fiora
– dice il sindaco di Bracciano
Giuliano Sala – al fine di superare con sollecitudine alcune problematiche burocratiche che non possono creare
impasse su una materia così
importante e prioritaria per la
cittadinanza. L’ordinanza, inviata alla Regione Lazio, alla
Asl e alla Direzione del Parco Regionale di Bracciano e
Martignano, ci permetterà di
ottenere in tempi stretti i dovuti nulla osta per la installazione dell’impianto”.
“Con l’ordinanza – commenta
il consigliere delegato Remo
Eufemi – inizia un percorso
virtuoso che porterà alla soluzione definitiva della questione arsenico. Dopo l’installazione dell’impianto saremo
in grado di rientrare nei parametri di legge e di assicurare
acqua a norma per le famiglie
di Bracciano. Intendo coordinare il settore – aggiunge
ancora Eufemi che è stato incaricato dal sindaco con specifica delega ad occuparsi delle politiche per la soluzione
dell’emergenza arsenico – garantendo la massima informazione alla cittadinanza impiegando anche gli straordinari
strumenti dei social network.
Saranno graditi suggerimenti
e critiche costruttive, il tutto
finalizzato al raggiungimento
degli obiettivi di salvaguardia
della salute pubblica”.
ono finalmente partite le
azioni e le lavorazioni per
“riportare alla luce” l’ex
sito minerario “Solfatara di Manziana”, nell’area est del bosco
Macchia Grande e visibile dalla
via Braccianese Claudia all’altezza del Parco Commerciale Kesp,
da ormai troppo tempo abbandonato al degrado e all’incuria generale.
La bonifica si è resa possibile grazie al progetto cofinanziato dalla
Commissione Europea, Life+
Monti della Tolfa - progetto che
coinvolge ben sette enti tra Comuni e Università Agrarie della
zona - che all’azione C9 prevede
la rimozione di inquinanti nella
dismessa area mineraria.
Nel 1942 lo stabile della ex Motosi viene dato in concessione a
privati per l’estrazione di terre refrattarie, solfuri di ferro e zolfo.
Quarant’anni più tardi, nel 1983 a
gestire la concessione mineraria è
la So.Te.Mi, che in quegli anni si
rende responsabile della presenza
nella stessa area di manufatti e
bidoni contenenti sostanze tossiche. Nei suoi confronti vengono
emessi provvedimenti amministrativi e giudiziari, ma senza alcun effetto visto che la So.Te.Mi,
come da visura effettuata presso
il Ministero dello Sviluppo Economico nel 2008, risulta irrintracciabile.
Le operazioni di bonifica, realizzate a partire dal 7 maggio scorso, sono state precedute da due
lunghi anni di studi preliminari
sull’analisi dei rifiuti presenti sul
sito e sull’estensione della contaminazione. Oltre a ciò durante il
triennio 2010-2012 gli addetti ai
lavori hanno provveduto a dotarsi
di tutte le autorizzazioni necessarie.
Nello specifico, l’intervento, ad
opera della Società Bonifiche
HTR S.r.l. vincitrice dell’appalto,
è consistito nella rimozione di bidoni di ferro e plastica contaminati, nella sostituzione del terreno
inquinato con materiale pulito,
nella demolizione del capannone
al cui interno si trovavano fusti
ammalorati e altri rifiuti, e nella
bonifica da materiali contenenti
amianto nell’area di cantiere.
Un intervento agognato da tempo
che restituisce a Manziana e ai
manzianesi un pezzo di storia e
di natura.
Sara Bernetti
8
Politica
Luglio/Agosto 2013
La Provincia di Roma aveva già bocciato il Regolamento Edilizio Comunale perché “non conforme”
Canale, ultimatum dalla Regione Lazio per la Variante al PRG
“U
rbanistica. Tutto da rifare”. A Canale, titola
così la newsletter del
gruppo consiliare di minoranza
“Esperienza e Rinnovamento” di
luglio 2013. Titolazione più che
esplicativa di una situazione diventata drammatica e aggravatasi dopo
l’incontro sulla Variante al PRG con
esponenti regionali, che sembrava
aver indotto un filo di speranza, di
ottimismo. Qui c’è ben poco da star
sereni, tranquilli e allegri. Si tratta
piuttosto di salvare il salvabile, quel
poco che rimane di un’urbanistica
alla deriva. Nel vero senso della
parola.
L’ultimo colpo inferto all’urbanistica canalese è quello della Provincia
di Roma, che ha bocciato il Regolamento Edilizio Comunale (REC),
approvato il 15 febbraio scorso, poiché “non conforme” con la procedura prevista dalla legge. E non solo.
La Provincia di Roma ha anche
“bocciato le delibere n. 13 e 37 del
2012 e la loro successiva revisione,
invitando il Comune a ‘sospendere
qualsiasi atto esecutivo delle deliberazioni in questione al fine di evitare
l’adozione di atti illegittimi che pos-
sano dare luogo
sultati sperati, ma
a potenziali consi prospettano seri
flitti o contenziodanni economici
si”. Dunque altro
per il Comune.
che debiti da
Come ben spierecuperare a setgano all’interno
tembre. O esami
del giornale infornon
superati.
mativo, quei “poQui per l’Ammitenziali conflitti o
nistrazione canacontenziosi”, che
lese si prospetta
la Provincia cita,
una prova durisequivalgono a “risima da superacorsi per vie legare: ricostruire, e
li” a “richiesta di
far convalidare,
risarcimento danun’urbanistica
ni”, che i cittadini
degna del nome,
potrebbero richieCanale Monterano
nella legalità, nel
dere alla propria
rispetto dell’amAmministrazione
biente,
della
per aver pagato
eco-sostenibilità, di uno sviluppo (l’esempio è quello degli oneri di
coerente con la conformazione del urbanizzazione) o agito (costruiterritorio, ma possibile: realizzabi- to, ristrutturato, ampliato) secondo
le nei fatti, non che rimanga sulle normative comunali illegittime,
carte per anni, senza mai trovare non riconosciute dalla legge, regioapprovazione definitiva. Anzi, col nale o provinciale che fosse. «Una
ritrovarsi, poi, sempre a dover rico- situazione che potrebbe portare ad
minciare da capo. Da zero.
una serie di richieste di risarcimenCome quello che si è appena con- to per formare debiti fuori bilancio,
cluso. Poiché è stato annullato tutto. come si chiamano in gergo, che geNon solo non si sono raggiunti i ri- neralmente sono le principali cause
di dissesto finanziario dei comuni»,
fanno notare i consiglieri di “Esperienza e Rinnovamento” Antonio
Paolo Mascia e Alessandro Bettarelli.
Ma i guai non sono finiti. Dopo la
doppia bocciatura Provincia-Regione, arriva anche un’altra incalzante
sollecitazione per la Giunta Stefani (e per l’Università Agraria, che
andrà a nuove elezioni a ottobre).
Un out-out degno dei migliori momenti decisivi. Prendere o lasciare:
o l’Amministrazione agisce in fretta
e prosegue rapidamente l’iter della
Variante (iniziato nel lontano 2000),
o la procedura sarà archiviata. Le
parole non lasciano adito ad incomprensioni: “tempi relativamente
brevi; in presenza di ulteriore inadempimento la scrivente struttura
(la Regione, n.d.r.) procederà ad
archiviare l’istruttoria con esito negativo della stessa”. Periodi stretti,
dunque, per consegnare la documentazione, richiesta all’art. 7 della
LR n. 59/1995, necessaria affinché
il Dipartimento Istituzionale e Territorio della Regione Lazio possa
rilasciare il parere sugli usi civici.
Barbara Conti
9
Politica
Luglio/Agosto 2013
Risultati contrastanti fra il monitoraggio della Goletta dei Laghi e i controlli di Arpa Lazio e Acea
Rapporto Legambiente: il lago di Bracciano è il più inquinato
Gli amministratori locali contestano i dati: «Nessun allarme»
“E
’ il lago di Bracciano
a destare le maggiori
preoccupazioni: su un
totale di 5 prelievi realizzati nel
perimetro dello specchio d’acqua
4 i punti critici”. Questo il risultato del monitoraggio scientifico
nel Lazio dei principali bacini lacustri realizzato da La Goletta dei
Laghi e illustrato dal presidente
di Legambiente Lazio, Lorenzo
Parlati, e dal direttore Roberto
Scacchi, insieme al responsabile
scientifico Legambiente nazionale, Giorgio Zampetti. Secondo le
analisi effettuate su 23 punti monitorati in 7 laghi, 8 sono risultati
inquinati. “Fortemente inquinati”
due campioni esaminati nel comune di Bracciano, presso il fosso de la Lobbra e in località Rio
delle Mole, presso il fosso Grotta
Renara, e un campione nel comune di Anguillara Sabazia, presso il
fosso Pizzo Prato. “Inquinato” è il
verdetto emerso dopo il prelievo
realizzato nel comune di Trevignano Romano presso l’incrocio
tra via dell’Arena e via San Pietro.
Rientra invece nei “limiti di legge
il campione prelevato nel Comune
di Anguillara Sabazia presso via
Belloni”.
Nella provincia di Roma, suonano
Il lago di Bracciano
altri due “campanelli d’allarme”
per il lago di Albano: nel Comune
di Castel Gandolfo e nel Comune
di Rocca di Papa. Due i campioni
risultati inquinati nella provincia
di Viterbo, sempre secondo il monitoraggio, che riguardano il lago
di Bolsena.
“Il nostro compito – ha sottolineato
Zampetti – è quello di individuare
le criticità nei bacini lacustri con
particolare attenzione soprattutto
dove intravediamo un rischio più
elevato di inquinamento. Le analisi
eseguite nei laghi laziali evidenziano che, dove abbiamo riscontrato
situazioni critiche, i problemi arri-
vano direttamente da fossi, canali
o scarichi che ancora continuano a
portare reflui fognari non depurati
negli specchi d’acqua”.
Diverso il giudizio degli amministratori locali, che contestano
il monitoraggio realizzato dalla
Goletta dei Laghi di Legambiente, perché contraddice le analisi in
possesso dei Comuni rivieraschi
fatte dall’Arpa Lazio, l’istituzione
regionale titolata per legge a tali
controlli. I Comuni lacustri fanno
presente, infatti, che le risultanze
delle analisi fatte dall’Arpa in ben
12 punti a Bracciano, 4 punti ad
Anguillara e 3 a Trevignano hanno
dato risultati completamente diversi. Sia Trevignano che Anguillara
hanno totalizzato il 100% del giudizio di eccellenza sulla balneabilità, mentre per i 12 prelievi effettuati a Bracciano il giudizio di non
idoneità ha riguardato unicamente
le foci, tornando ad essere positivo
a poca distanza dalle foci stesse.
A rafforzare le affermazioni delle
istituzioni locali a difesa della salute ambientale del lago di Bracciano, si aggiungono le azioni di
controllo e salvaguardia delle acque, svolte sia dal Parco Regionale di Bracciano e Martignano, sia
dall’Acea che monitora costantemente le acque del lago sabatino
durante tutto l’arco dell’anno,
effettuando - per quanto di competenza - prelievi diffusi sullo
specchio lacustre a diverse profondità, senza che siano state rilevate
variazioni significative rispetto
alle medie storiche dei valori dei
parametri controllati. “I rappresentanti dei Comuni del lago rivendicano, quindi, la qualità dell’acqua
lacustre monitorata con cadenza
periodica costante e rassicurano le
proprie comunità sull’impegno a
mantenere alta la guardia per salvaguardare i propri territori”.
Maurizio Archilei
Anguillara. Parcheggio gratuito per i residenti: possibili sconti su abbonamenti settimanali e mensili
Martignano, riattivati i varchi della Ztl e nuova area di sosta
È
stata pubblicata martedì 16
luglio sul sito del Comune
di Anguillara Sabazia la comunicazione che dovrebbe riportare ordine nella spinosa questione Martignano: “Il Responsabile
del servizio rende noto che (…) è
stata affidata in concessione (…)
- si legge nella comunicazione la gestione temporanea fino al 30
settembre 2013 dell’area sosta a
pagamento in località Martignano
e servizio bus navetta al consorzio
di cooperative Consol con sede a
Bracciano”. Resta comunque in
attesa la risposta alla deroga presentata alla Regione per cercare
di investire di stabilità una situazione che rischierebbe altrimenti
di trasformarsi in un progressivo
tamponamento temporaneo. Nel
frattempo il Comune ha ovviato
con un’ordinanza, in modo da salvare almeno gli ultimi scampoli di
una stagione che rischiava di non
partire o peggio, essere lasciata al
caos e alla gestione estemporanea
di qualche profittatore occasionale. Il sindaco Francesco Pizzorno
ha assicurato che le misure prese
sono pienamente compatibili con
i principi di tutela e salvaguardia
del Parco e che «vari colloqui
con la dirigente responsabile re-
gionale, la dottoressa Rabagliati,
ci hanno fornito la sicurezza e la
tranquillità operativa per procedere». Il capo area ha dunque provveduto ad affidare a un consorzio
di cooperative del lago il servizio
di parcheggio. Questo sfrutterà
un’area comunale posta a ridosso
della piana di San Biagio, in zona
Procedono i lavori per la Porta del Parco
L’edificio dell’ex-Mattatoio comunale, lasciato da anni alla totale incuria
tanto da destare preoccupazioni di ordine igienico-sanitario, verrà presto
riqualificato e trasformato nella Porta del Parco. Il progetto, parte dello
stesso Masterplan finanziato da fondi europei che ha già dato esito alla sistemazione sentieristica, prevede la creazione di un’area polifunzionale tramite il recupero delle strutture esistenti. Gli immobili verranno recuperati
e trasformati in un punto di accoglienza e informazione provvisto di servizi
supplementari quali Eco-museo, dove svolgere attività didattiche, noleggio
biciclette, parcheggio e area ristoro. Oramai avvenuta la consegna dei lavori,
non si dovrà attendere molto prima di vedere le prime azioni di intervento.
M.M.
Olmetto, a circa 900 metri dal
vecchio parcheggio. Da lunedì 22
luglio verranno pertanto riattivati
i varchi ztl a partire da quest’area,
da cui sarà possibile, a seconda
delle preferenze, usufruire del
servizio navetta o avvalersi della
sentieristica. La minor distanza
da percorrere rispetto allo scorso
anno e la possibilità di muoversi a
piedi su sentieri tracciati, lasciano
ben sperare per quanto riguarda
la gestione del flusso di visitatori,
ai quali verranno messi a disposizione solo 3-4 mezzi da 20 posti
ciascuno più un trasporto per disabili. Leggermente inferiori i costi di sosta e trasporto, con in più
la possibilità di ricevere sconti su
abbonamenti mensili e settimanale. Inoltre, grande novità rispetto
alla passata stagione, i residenti
ad Anguillara avranno diritto alla
sosta gratuita.
Michela Mansi
10
Luglio/Agosto 2013
L’iniziativa mira a consolidare il rapporto di reciproca collaborazione e crescente soddisfazione
“Al Centro il Cliente”: progetto Acea Energia e Associazioni Consumatori
È partito nei giorni scorsi il
progetto “Al Centro il Cliente”,
frutto di un accordo sottoscritto
fra Acea Energia, società di vendita di energia elettrica e gas del
Gruppo Acea, e alcune Associazioni dei Consumatori. Un’idea
che mira a consolidare il rapporto di reciproca collaborazione,
per garantire al contempo un livello di soddisfazione crescente
per tutti i clienti di Acea Energia.
L’iniziativa “Al Centro il Cliente” nasce dal recepimento delle
istanze e dei suggerimenti delle
Associazioni dei Consumatori
e consiste nella ricerca, e conseguente individuazione, di un
pacchetto di soluzioni operative
a favore delle Associazioni medesime, attraverso l’attivazione
di canali di contatto dedicati,
incontri formativi e occasioni
di confronto periodiche in cui
condividere proposte e azioni
migliorative.
Nel corso dei primi incontri, ai
quali hanno partecipato i rap-
Libri: “Verso un’educazione sostenibile”
Il rondone incatramato, raccolto sul marciapiede, aveva le ali ingrommate di catrame e non poteva volare. La storia del poeta
Eugenio Montale - che cattura subito l’interesse dei bambini
della scuola primaria per cui il libro è stato scritto - diventa un
originale pretesto da cui partire per svolgere giochi didattici
incentrati su problemi ambientali. Il poeta in questo racconto,
infatti, si preoccupa per la sorte di un rondone incatramato a
cui hanno prestato soccorso.
Questo naturalmente è solo uno dei protagonisti del libro
di Ilaria e Roberto D’Aprile, due fratelli esperti di progetti di
educazione ambientale, autori del libro “Verso un’educazione
sostenibile”. I due scrittori sostengono che “acqua, energia,
rifiuti e orto” sono argomenti molto discussi, ma il più delle
volte trattati soltanto dall’insegnante di scienze e senza una
adeguata educazione all’ambiente, mentre vengono ordinati in
questo libro di ecologia e presentati sotto forma di giochi
educativi per bambini.
presentanti di gran parte delle
Associazioni dei Consumatori
aderenti al CNCU, sono stati illustrati i risultati ottenuti da una
task force appositamente creata
da Acea Energia allo scopo di
intensificare le attività di gestione sul versante delle Conciliazioni Paritetiche. L’impegno
comune è quello di allineare la
risoluzione delle domande presentate nei tempi previsti dai
protocolli, in base a un percorso
da concordare tra l’Azienda e le
Associazioni dei Consumatori.
In questo modo Acea Energia intende rafforzare il rapporto con
le Associazioni dei Consumatori, le quali svolgono un ruolo
strategico importante: un anello
di congiunzione tra l’Azienda e
il cliente, al fine di ottimizzare
la qualità dei servizi a vantaggio
di tutti.
SPAZIO REDAZIONALE A PAGAMENTO
XELAB: CORTESIA E PROFESSIONALITÀ NEL MONDO DELLA CONSULENZA
Xelab svolge con professionalità ed esperienza molteplici
attività. Da anni fornisce consulenza alle piccole e medie
imprese su tematiche sempre
più complesse e regolamentate
quali sicurezza ed igiene nei
luoghi di lavoro, formazione e
certificazioni di qualità.
SICUREZZA SUL LAVORO
La consulenza fornita da Xelab
non è solo un mezzo per elaborare i molti e complessi documenti necessari per l’adeguamento normativo ma anche un
sistema di controllo dell’azienda che aiuta il Datore di Lavoro
nel mantenere aggiornate le tante scadenze. Xelab infatti grazie
ad avanzati strumenti informatici è in grado di monitorare fino
all’ultimo lavoratore di tutte le
aziende che segue. In questo
modo il Datore di Lavoro verrà opportunamente avvisato
riguardo tutti gli adempimenti
eventualmente scaduti quali
ad es. visite mediche, corsi di
formazione, patentini, relazioni
tecniche sui rischi fisici, etc…
Tra le principali attività si ricordano: la nomina con incarico
diretto da parte di Xelab del re-
c.so V. Emanuele, 170
00066 Manziana (RM)
Tel. 06 99674746 - Fax 06 99367639
[email protected] - www.xelab.it
sponsabile della sicurezza
(RSPP); la nomina del medico
competente; le nomina degli
addetti emergenze, antincendio
e primo soccorso; la formazione
dei lavoratori; la redazione documento valutazione dei rischi;
la redazione piano emergenza
ed evacuazione; la nomina del
rappresentante dei lavoratori
per la sicurezza (RLS).
FORMAZIONE
Xelab è anche un Centro di Formazione riconosciuto da AiFOS
(Associazione Italiana Formatori ed Operatori sulla sicurezza
sul lavoro) certificato RINA.
Questo permette l’erogazione di tutti i numerosi corsi di
formazione che necessitano di
particolari requisiti per l’erogazione e la validità degli stessi.
Si riportano di seguito i principali: Formazione dei lavoratori,
RSPP Datore di lavoro, RLS,
Addetti Antincendio e Primo
Soccorso. Inoltre Xelab è stata
riconosciuta da AiFOS come
RPF, ovvero Responsabile Progetto Formativo permettendo
l’erogazione dei patentini per
l’uso e la guida delle attrezzature come previsto dal recente
Accordo Stato Regioni del 22
febbraio 2012.
HACCP
Xelab è anche impegnata con
l’HACCP (Hazard Analysis
and Critical Control Points),
vale a dire un sistema di auto-
SPAZIO REDAZIONALE A PAGAMENTO
controllo che ogni operatore
nel settore della produzione di
alimenti deve mettere in atto al
fine di valutare e stimare pericoli e rischi e deve stabilire misure di controllo per prevenire
l’insorgere di problemi igienici
e sanitari. Le attività si suddividono principalmente nella redazione del Manuale di Autocontrollo Alimentare, le schede di
tracciabilità e tutto il materiale
a supporto dell’autocontrollo in
azienda. Viene inoltre fornita
assistenza nelle verifiche periodiche mediante tamponi di prova per il controllo della carica
batterica. L’offerta è un servizio
“chiavi in mano” che risolverà
tutti i vostri compiti previsti
della legge nel miglior modo
possibile.
Xelab offre anche i propri corsi di formazione sostitutivi del
“libretto sanitario” conformi a
quanto indicato dalle normative
vigenti.
QUALITA’
Xelab offre anche un servizio di
consulenza per i sistemi di gestione e il relativo ottenimento
delle Certificazioni Iso 9001,
14001 e OHSAS 18001.
11
Cultura
Luglio/Agosto 2013
Accademico Ordinario nella Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Letteratura dei Virtuosi al Pantheon
Pedro Cano, un artista pieno di impegni e sempre in viaggio
«La pittura non è solo arte, ma è una lingua per raccontare»
L
’ennesimo
riconoscimento
all’enorme talento e al suo
genio glielo ha conferito il
Vaticano, all’inizio di luglio, ammettendolo in qualità di Accademico Ordinario nella Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Letteratura dei
Virtuosi al Pantheon. Prima di lui, nel
XVII secolo, tanto per citare un altro
maestro spagnolo dei pennelli e del
colore, ne aveva fatto parte un certo
Diego Velazquez o, passando alla
scultura, l’italiano Antonio Canova.
Eppure ogni volta che si incontra Pedro Cano, il pittore nativo di Blanca,
nella Murcia, e cittadino onorario di
Anguillara dal 1997, la prima impressione che si riceve è quella di
un uomo assolutamente avvinghiato
alla concretezza della vita, con i piedi per terra, così come si fa trovare
scalzo nella sua splendida casa nel
centro storico, più che di un artista
“perduto” nelle derive del suo estro.
Pieno di impegni, sempre in viaggio
da una latitudine all’altra a rincorrere le decine di pezzi che compongono la tela del suo andare, di ritorno
dalla Croazia, Spalato, per girare
un documentario con la televisione
svizzera sul Mediterraneo e poi da
un ciclo di lezioni alla Facoltà di Architettura di Roma, pronto a un’altra lettura, affiancata all’esecuzione
di acquarelli insieme ai presenti, su
Italo Calvino, alla Casa dell’Architettura in occasione dei 90 anni della
nascita dello scrittore.
L’intervista passa da un argomento all’altro, dall’enorme successo
della sua ultima mostra di Roma,
“Mediterranea”, che ha avuto oltre
40mila visite, al rapporto con la tecnologia, il legame con Anguillara e
quello con Blanca, con la famiglia e
gli amici. La pittura, l’immagine, il
disegno.
La mostra ai Mercati Traianei ha
avuto un ottimo successo. Soddisfatto?
«Enormemente. L’altissimo numero
di persone che l’hanno visitata mi
ha dato un piacere indescrivibile.
Ho vissuto quell’allestimento un po’
come se fosse la mostra della mia
vita. C’è tanta memoria dei luoghi,
di un viaggio affettivo. Questa cosa
ce l’avevo dentro da tanto tempo e
alla fine ci sono riuscito. È stato anche un grande sforzo fisico, sono 54
opere, ma sono contento che sia riuscita bene. Ora la mostra è ancora in
giro e vorrei portarla ad Alessandria
e Istanbul».
Quarantamila persone a vedere
una mostra in cui l’autore racconta le città del Mediterraneo at-
Pedro Cano nel suo studio ad Anguillara
(foto Andrea Corleto)
traverso gli acquerelli, nell’epoca
della comunicazione virtuale, del
web, della riproduzione sempre
più omologata e istantanea della
realtà.
«È un fatto incredibile. Il disegno,
la pittura è una lingua che non serve
a fare solo opere d’arte, ma serve a
raccontare, e si può imparare, come
qualsiasi altra cosa, come imparare la matematica. Purtroppo è stato
molto male insegnato e le persone
si sono allontanate da questa forma
di racconto. Questo tipo di ricostruzione del reale sta svanendo gradualmente, ma inesorabilmente, anche
grazie all’avanzare impetuoso di tutti i mezzi digitali che sono oggi alla
portata di ognuno e sono sempre disponibili. Posso scattare una foto col
telefono, la guardo, se è venuta male
la rifaccio. L’acquerello invece è un
viaggio senza ritorno. Ogni tocco sai
che rimarrà lì per sempre.».
Quindi qual è il rapporto con la
tecnologia di chi, come te, si ostina
a preferire la carta ai computer e
ai tablet?
«Non uso il computer, se non per vedere film, né la posta elettronica, ma
ho la fortuna di avere la Fundación
Pedro Cano che lavora per me su
questi nuovi strumenti e trovo che i
social network, ad esempio, abbiano
segnato una rivoluzione incredibile:
la rapidità con cui oggi si riescono
a diffondere le informazioni e le
idee è eccezionale. Il mezzo in sé è
meraviglioso, ma dall’altra parte, in
negativo, c’è l’uso smisurato che se
ne fa. Se sei a cena con quattro persone e tutte quante sono impegnate a
guardare sul telefono quello che hanno registrato, visto e fatto, la parola
perde il suo senso, la sua relazione
con la realtà».
È una situazione che capita spesso
di vedere...
«Sì, a tutti i livelli. Tempo fa sono
stato chiamato dalla Facoltà di Architettura di Roma per partecipare
a una specie di Master e tenere un
corso sul disegno a mano ad architetti già in carriera da tempo, che
non usano più la penna o la matita
ma solo il computer. Il corso serviva
ad arricchire la loro relazione con la
realtà. È questa la minaccia principale della tecnologia: rappresentare
un’immagine alterata dell’esistente».
Passando ad altro: quale momento
ti ha toccato di più della cerimonia di ammissione alla Pontificia
Insigne Accademia di Belle Arti e
Letteratura dei Virtuosi?
«È stata una grandissima emozione,
essere nominato Accademico dei
Virtuosi è un riconoscimento prestigioso. Durante la cerimonia, mi ha
colpito in particolare il parallelo che
il Cardinal Gianfranco Ravasi ha fatto tra l’ispirazione artistica e quella
religiosa. L’ispirazione è quella che
hanno avuto anche gli autori dei Libri Sacri, e la quotidianità che l’artista vive con l’ispirazione è qualcosa
che lo avvicina al Sacro».
Stai lavorando a qualche mostra
attualmente?
«Sono impegnato su due cose per cui
ho già terminato i quadri. Una si terrà a ottobre a Palermo e si intitolerà
“Lilium e limoni”. L’altra, che è più
grande rispetto a quella di ottobre, si
terrà a Matera, a Palazzo Lanfranchi
dall’8 al 14 settembre ed è composta
da opere dedicate alla città».
In un’intervista di tre anni fa dicesti che la bellezza di Anguillara
stava svanendo. Oggi il paese come
ti sembra?
«Per usare una parola cortese, diciamo che la situazione è uguale a tre
anni fa. Ma è peggiorata la prospettiva per il futuro, la sensazione che
le cose possano migliorare. Il paese
continua a crescere ma non crescono
i servizi. Nel centro storico chiudono i negozi, i ristoranti, c’è un solo
“Alimentari” e bisognerebbe fare un
monumento al proprietario. La sera
le persone non escono più per strada
e di notte si vive una strana sensazione di abbandono. Se abbandoni
il centro storico, che è la memoria
e la storia della tua gente, il paese
perde la sua identità, che non può
essere quella dell’edificazione senza
criterio che è stata fatta per anni nei
vari quartieri cresciuti oltre l’arco di
piazza del Comune. Io non so perché
le cose vanno così. Amo molto questo paese, appena posso vengo qui e
una parte della mia felicità la devo
ad Anguillara, ma quando arrivai
qui, all’inizio degli anni 70, le strade e le piazze del centro brulicavano
di gente. Ora si fa fatica a trovare
qualcuno che voglia viverci. È molto
triste».
In questi giorni una delegazione di
cittadini blanqueñi è stata ad Anguillara per il conferimento della
cittadinanza onoraria all’alcalde
Rafael Laorden Carrasco. Un atto
che va a rafforzare ulteriormente
il gemellaggio tra i due paesi. Che
cosa hanno in comune o cosa li distingue?
«La prima cosa è l’acqua, stranamente. Noi abbiamo un fiume (il Rio Segura, n.d.r.) e qui c’è il lago. Un tempo anche la dimensione era la stessa,
solo che Blanca è rimasta piccola,
mentre Anguillara è cresciuta moltissimo. La differenza più importante
è che Anguillara sta a soli 30 km da
Roma, mentre la più vicina a Blanca
è Murcia che ne ha circa 430mila. Ma
una cosa che trovo molto bella e che
le accomuna sono le persone: il dna
della gente che vive in un paese è
sempre molto simile».
Tra poco ritorni a Blanca...
«Sì, mi piace stare a Blanca con i
miei fratelli. Arriva un momento in
cui devi fare i conti, senti che la vita
passa e hai bisogno più spesso di
avere vicino i tuoi affetti».
Andrea Corleto
12
Territorio
Luglio/Agosto 2013
Canale. “Le famiglie costrette a mandare i propri figli negli istituti di altri paesi”
Da settembre nuova stagione
F
P
Pochi insegnanti e iscrizioni bloccate Manziana, asilo nido
nelle scuole dell’infanzia del Comune “Il Bosco dei Folletti”
inita la scuola.
Tutti in vacanza. Se ne riparla
a settembre. Classico
percorso che si ripete
ogni anno. Ma questa
volta non a Canale,
dove è in itinere una
lotta a difesa dell’istruzione e del diritto
allo studio dei piccoli
canalesi. Nell’occhio
del ciclone, infatti, le
iscrizioni alle scuole dell’infanzia, impossibilitate, non per
l’assenza di richieste
ma per mancanza di
docenti. E se in passato la riforma Gelmini aveva
fatto non pochi danni, la scuola
pubblica, e il corpo docenti in
particolare, continua ad essere
in grossa sofferenza. A mobilitarsi e a sensibilizzare, non tanto l’opinione pubblica quanto
l’attenzione del sindaco Angelo
Stefani, è il gruppo “Esperienza
e Rinnovamento”, che al primo
cittadino ha scritto per far presente la problematica, chiedendo
di intervenire tempestivamente.
Da qui a settembre. In periodo
di vacanze. Perché la scuola non
chiude mai, è insegnamento di
vita. E l’istruzione e la cultura
non vanno, non devono, andare
mai in vacanza. Né nel dimenticatoio. Così, i consiglieri comunali hanno inviato la stessa
missiva spedita a Stefani, al Ministro dell’Istruzione, Università
e Ricerca, Maria Chiara Carrozza, ai Sottosegretari Gabriele
Toccafondi, Marco Rossi Doria,
Canale Monterano
Gianluca Galletti, al Consiglio
dei Ministri di Palazzo Chigi e al
Dirigente scolastico dell’Istituto
comprensivo di Manziana.
A settembre “molte famiglie saranno costrette a mandare i propri figli a scuola nei comuni limitrofi, addirittura fuori provincia”.
Esordiscono così, in apertura di
lettera, i consiglieri di “Esperienza e Rinnovamento”, Antonio Paolo Mascia ed Alessandro
Bettarelli. I quali precisano che
si tratta, a quanto risulterebbe
dalla graduatoria definitiva, di
“ben 21 bambini su 69 che non
hanno trovato posto nel locale
plesso della scuola dell’Infanzia
di Canale”. La scarsa penuria e
precarietà delle condizioni degli edifici? Nulla di tutto ciò. Il
problema è più grave, spiegano
i due consiglieri di minoranza:
«Non è un problema
di spazi disponibili
come spesso succede
nel nostro Paese ma,
a quanto ci risulta,
di personale scolastico e di organico
per l’anno scolastico
2013-2014. La scuola dell’Infanzia non è
scuola dell’obbligo e
le insegnanti vengono prioritariamente
assegnate alla scuola
Primaria». E non è
tutto qui. C’è anche
un aggravante non
meno rilevante. Una
sorta di discriminazione sociale: «Tra i bambini
esclusi ci sono appartenenti a
famiglie che a fatica arrivano a
fine mese e addirittura un bambino che beneficia della legge
104». E allora che la legge sia
veramente uguale per tutti e l’istruzione un diritto universale di
cui indistintamente tutti possono
beneficiare, al di là delle condizione economiche, psico-fisiche,
sociali. Questo chiedono che
venga garantito e sancito dalle
Autorità competenti. Con risposte «chiare e certe; e non burocratiche». Il futuro dei bimbi di
Canale non può aspettare.
Il sindaco si dice in contatto con
rappresentanti di classe, mamme, preside, funzionari del provveditorato della Provincia. Sembra si sia già attivato da tempo,
lavorando in silenzio per non
“fare propaganda politica” di
una questione umana e sociale.
Barbara Conti
rosegue bene il lavoro
dell’asilo nido “Il Bosco
dei Folletti” di Valentina
Marchionni che, aperto da tre
anni e in convenzione con il Comune di Manziana, non ha dovuto affrontare finora problemi
riguardanti l’eccessiva domanda
rispetto al limitato numero di
posti che si sono riscontrati invece altrove. La struttura gestisce un servizio socio-educativo
di interesse pubblico, rivolto ai
bambini dai 3 mesi ai 3 anni, che
ha come scopo quello di assicurare ad ogni piccolo ospite uguali
condizioni per un armonico sviluppo psico-fisico in un clima
sereno, con personale altamente qualificato, una vasta offerta
di servizi e in cui si tiene conto
delle necessità di ogni famiglia.
L’asilo dispone di adeguati spazi
interni ed esterni attrezzati con
giochi adatti alle varie fasce di
età. Ha una cucina interna e un
refettorio, una zona per le varie
attività collettive. Le iscrizioni
vanno bene e si spera lo stesso
per la prossima stagione, i posti
sono sufficienti e il simpatico e
coloratissimo Bosco di via Fonte
della Dolce 7 è popolato da circa 20 “folletti”. Le iscrizioni e le
graduatorie, come il calcolo della retta, sono gestite dal Comune
di Manziana e vengono messi a
disposizione delle famiglie vari
pacchetti in modo di venire incontro alle esigenze di tutti. La
struttura gestisce anche il Centro
Estivo presso il Parco Pubblico
in via Silvestrelli, insieme alla
Cooperativa Mantus e al Comune. Le iscrizioni sono limitate
e con varie tariffe settimanali, i
bambini possono divertirsi e trascorrere i pomeriggi estivi all’aria aperta, in un ambiente ricco di
stimoli, con un’ampia gamma di
attrazioni come giochi, gonfiabili, attività ginniche ed educative,
pranzo e merende. Il servizio
diviso per fascia di età dai 3 a 6
anni e dai 7 a 10 anni, è attivo
dalla chiusura delle scuole e termina con la loro riapertura, verrà
sospeso dal 9 agosto e riprenderà
il 2 settembre. Le iscrizioni per
la prossima stagione sono aperte
a settembre.
Alessia Rabbai
13
Territorio
Iniziative promosse dall’associazione Il Dirigibile. Nessuna novità sul Centro espositivo
Trevignano, riapre la biblioteca comunale
Una proposta per “adottare” il parco giochi
N
ulla di nuovo per quanto riguarda le vicende del Centro espositivo. Si ricorderà
che oltre un anno fa, precisamente
nel corso del Consiglio comunale
del mese di giugno 2012, Alleanza Democratica chiese notizie sul
completamento del Centro espositivo e sull’esproprio dell’area.
Venne poi approvato un ordine
del giorno presentato da Alleanza
Democratica che impegnava la
Giunta a provvedere all’acquisizione dell’area senza alcun onere
finanziario a carico del Comune.
Lo scorso aprile, sollecitato nuovamente dai consiglieri di opposizione, il sindaco Massimo Luciani
disse che la Giunta stava cercando
la soluzione migliore che, evidentemente, ancora deve essere trovata. Intanto, l’edificio in pieno centro del paese è sempre più cadente,
sommerso da sterpaglie e detriti:
una visione desolante. Di fronte,
una situazione analoga blocca il
bando per la gestione del chiosco
nel Parco giochi (vedi L’agone,
aprile 2013).
Una proposta interessante riguarda proprio l’area verde del Parco
Trevignano Romano
giochi. L’associazione culturale Il
Dirigibile promuove l’adozione di
questa area verde da parte dei cittadini e delle associazioni interessate
«al fine di contribuire al miglioramento delle condizioni in cui vige
attualmente attraverso l’aggregazione cittadina e la sensibilizzazione al processo di partecipazione al
bene comune». Daniela Lamponi,
dell’associazione Il Dirigibile, ci
tiene a sottolineare che l’adozione
di aree verdi è una prassi già seguita con successo in diversi Comuni
italiani: Albano Laziale, Bologna
Ferrara, Firenze, Lumezzane (BS),
Bibliotecando
Luco dei Marsi (AQ). L’intento
è di fornire una soluzione pratica
per risolvere una situazione che
potrebbe diventare pericolosa per
i bambini. Le associazioni e i cittadini riuniti si occuperebbero di
organizzare degli eventi all’interno
del parco per raccogliere i fondi necessari all’acquisto di nuovi
giochi e, eventualmente, per lavori
di manutenzione ritenuti necessari
dai cittadini. Il tutto in base a un
apposito Regolamento comunale
condiviso e sottoscritto da entrambe le parti. Apparentemente la
proposta è stata accolta con favore dal Comune ma, a tutt’oggi (16
luglio), l’incontro promesso con
l’assessore Costantino Del Savio
non è stato fissato.
Una buona notizia però c’è: la
biblioteca comunale al piano superiore del Centro polivalente dovrebbe finalmente aprire, grazie
forse in parte alle 300 firme raccolte in una settimana dall’associazione Il Dirigibile. Paola Di Palma,
dell’ufficio Servizi alla persona del
Comune, assicura che aprirà al più
tardi il 15 di agosto.
Alessandra Lombardi
a cura di Dannix
Spunti e suggerimenti di letture in giro per le biblioteche del comprensorio
“La ragazza di Charlotte Street”
di Danny Wallace
Ed. Feltrinelli
Lo trovi nelle biblioteche di Bracciano e Anguillara
D
ue amici nella Londra di oggi. Jason, ex insegnante, scrive con naturalezza
recensioni su eventi culturali dei quali è pur consapevole di non sapere – e
capire - abbastanza. Dev, il suo coinquilino, venditore di giochi elettronici e
CD, con una vita sociale opaca e senza speranza. Vivono in modo squallido e anonimo in una Londra piena di vita e di attrattive alle quali non riescono a partecipare
pienamente.
Jason, reduce da una dolorosa vicenda sentimentale, vede una ragazza che affannosamente tenta di salire su un taxi. I loro sguardi si incrociano e lei gli sorride. Lui
rimane ad osservare il taxi che si allontana e scorge per terra, proprio dove lei si
trovava, una macchina fotografica usa-e-getta e la raccoglie. Che fare? Chi è quella
donna il cui sorriso ha inondato di luce la sua misera esistenza? Come ritrovarla?
Si tiene in tasca la macchina fotografica nella speranza di rincontrarla e potergliela
restituire. Ma il suo amico Dev trova la soluzione: lo conduce da un fotografo e fa sviluppare le foto. Vincendo la sua
riluttanza a violare la privacy della sconosciuta, partendo da ciò che trovano nelle foto, i due amici iniziano una sorta di
caccia al tesoro, trovando anche supporto e aiuto da conoscenze occasionali.
In questa improbabile ricerca, riescono a combinare guai, commettere ingenuità, errori: insomma a rendersi spesso ridicoli.
Opera prima di Danny Wallace, trentacinquenne sceneggiatore e giornalista radiofonico, il romanzo è leggero e accattivante. La trama in sé, è semplice e perfino banale, ma ciò che cattura il lettore è il linguaggio. Moderno, diretto, molto vicino
al modo in cui la gente reale si esprime nel mondo, quello vero. E c’è una particolare attenzione verso i social networks e
il loro uso ormai dilagante: l’abilità di Wallace è di trattarli con un decoroso mix di serietà e ironia.
Luglio/Agosto 2013
IN SEDE LEGALE
A cura degli avvocati Federica Giachetti e Fabiana Nicolo'
Via A.G. Bragaglia, 78/G - tel. 06.3088.9625 fax 06.3032.8993
Risarcimento danno
da vacanza rovinata
Gentile Avvocato,
vorrei sapere cosa si intende per risarcimento del danno da vacanza
rovinata: ciò al fine di valutare se ho
la possibilità di richiedere un risarcimento a fronte di una bruttissima
esperienza. Grazie
Lettera firmata
Gentile lettrice,
Il danno da vacanza rovinata può essere definito come il pregiudizio sofferto dal turista per non aver potuto
godere in maniera totale o parziale
del periodo di svago o di riposo così
come programmato.
Se dunque la vacanza è stata un disastro, è fondamentale valutare - con
la consulenza di un professionista - i
profili di responsabilità per richiedere
un eventuale risarcimento del danno.
E’ sempre necessario contestare con
raccomandata a.r. - entro 10 giorni dal rientro all’organizzatore del
viaggio o direttamente alla struttura
ricettiva - gli inadempimenti ravvisati nel corso della vacanza. Si deve
naturalmente tener presente che non
tutti gli avvenimenti negativi che si
verificano durante la propria vacanza
delineano la fattispecie della c.d. vacanza rovinata.
Le circostanze più comuni che rientrano nel novero dei casi sono: l’alloggio non corrispondente a quello
prenotato; la sussistenza di lavori di
ristrutturazione durante il soggiorno;
il cibo eccessivamente scadente, e
la indisponibilità di posti nelle aree
ristorante; l’assenza di alcuni dei
servizi pubblicizzati nelle brochure
informative; la mancata consegna del
bagaglio e la conseguente impossibilità di usufruirne durante la vacanza;
il cambiamento della località turistica
o della struttura alberghiera, per indisponibilità di posti.
Il fondamento del risarcimento della
vacanza rovinata trae origine dalla
decisione della Corte di Giustizia Europea del 13 febbraio 2002 C-168/00
– che, per la prima volta, valutando
la domanda di un turista in base alla
normativa comunitaria ha confermato la sussistenza del danno da vacanza rovinata come danno morale
risarcibile.
Nel panorama giurisprudenziale italiano si sono succedute moltissime
sentenze toccando le più variegate
esperienze e problematiche turistiche: il caso più esemplare dell’inadempimento contrattuale è quello di
aver venduto un servizio turistico differente da quello pubblicizzato.
Potete inviare le vostre lettere all’indirizzo email: [email protected]
14
Luglio/Agosto 2013
Il portavoce della SunSystem, Claudio Smiraglia, ci racconta come “produrre” la nostra energia
SUNSYSTEM EVO: IL SOLE ANCHE DI NOTTE
Claudio, lo scorso mese sottolineavi che con un impianto
SunSystem puoi avere “il sole
anche di notte”. Puoi spiegarci
nei dettagli?
«Con il sistema SunSystem Evo
produci la tua energia e la conservi per quando ti serve. SunSystem Evo è il primo sistema
domestico davvero alla portata di
tutti per produrre energia solare in
casa, immagazzinarne una parte
e riutilizzarla quando ne hai più
bisogno. Anche dopo il tramonto.
Così riduci al minimo il prelievo
di energia dalla rete, sei più autosufficiente e risparmi. Il sistema è
costituito da tre componenti fondamentali: l’impianto fotovoltaico, l’accumulatore e un sistema
intelligente di gestione dei flussi
energetici.
L’impianto fotovoltaico. Mentre
il sole splende, l’impianto converte la luce in energia. L’accumulatore agli ioni di litio immagazzina
l’energia per renderla disponibile
quando serve. Disponibile in due
versioni, per impianti domestici
da 3 o 6 kWp di potenza. Il sistema di gestione dei flussi è il
vero cuore del sistema: gestisce
in modo intelligente i flussi di
energia tra l’impianto fotovoltaico, la batteria e i consumi della
tua abitazione, per garantirti sempre la massima efficienza. Abbinato al sistema di monitoraggio
REX, permette di controllare in
ogni momento l’energia prodotta,
quella immagazzinata nell’accumulatore e quella consumata. Ma
anche l’energia immessa o prelevata dalla rete elettrica».
Come funziona il sistema?
«All’alba la produzione energetica dell’impianto fotovoltaico
è bassa (perché il sole è appena
sorto). Tutta l’energia prodotta
dall’impianto viene consumata
dalle utenze domestiche. Se la
produzione è maggiore dei consumi, il surplus è inviato all’accumulatore. Se minore, l’energia
mancante viene prelevata dalla
SPAZIO REDAZIONALE A PAGAMENTO
rete elettrica.
Al tramonto i membri della famiglia tornano a casa da lavoro/
scuola. Il consumo energetico è
maggiore e la luce del sole non
basta a fornire tutta l’energia necessaria. La batteria, caricata nel
corso della giornata, comincia
a rilasciare energia per evitare o
minimizzare il prelievo dalla rete.
A mezzogiorno è il momento
di maggior produzione dell’impianto. Una parte dell’energia è
utilizzata dall’utenza domestica
e una parte serve per ricaricare la
batteria. Quella in eccesso viene
ceduta alla rete.
Durante la notte l’impianto è
spento. La batteria ha esaurito la
propria carica. Le utenze domestiche sono comunque attive. Per
fare fronte alle necessità energetiche, si preleva energia dalla rete».
Per informazioni e richiedere
sopralluogo: Claudio Smiraglia.
Mobile +39.3291904648. E-mail
[email protected],
www.sunsystem.it, Numero Verde 800 300 310
15
Enogastronomia
Luglio/Agosto 2013
Prezzemolo,
Nadia “la cuoca più brava del mondo” basilico & co.
È la chef del ristorante ‘Dal Pescatore’
Per John Mariani, critico del periodico americano Esquire, è uno dei migliori locali
N
adia Santini è l’eccezione che conferma la regola, lei che di mestiere
fa la chef, un lavoro che almeno
fino a non molto tempo fa era
solo appannaggio degli uomini,
lo scorso aprile ha ottenuto il
prestigioso premio “Veuve Clicquot World’s Best Female Chef
2013”, ovvero la miglior chef
donna dell’anno. Nata nel vicentino e cresciuta in una fattoria
del mantovano, si è diplomata
in Scienza e tecnologia alimentare all’istituto tecnico. Nel 1974
si sposa con Antonio Santini, la
cui famiglia gestisce il ristorante
‘Dal Pescatore’ a Runate, presso Canneto sull’Oglio (MN),
fondato nel 1925 dal nonno di
Antonio. Abbandonati gli studi
universitari, si dedica anima e
corpo alla ristorazione, imparando dalla suocera le tradizioni
gastronomiche locali e aggiungendovi la conoscenza tecnica e
il proprio talento culinario. Il ristorante, nella cui gestione oggi
sono coinvolti anche i figli Giovanni e Alberto (oltre alla suocera Bruna), si è guadagnato le tre
stelle Michelin già nel 1996. La
fama dei suoi piatti, dai tortelli di
zucca al pesce di lago, pescato e
cucinato con un’attenta selezione degli ingredienti, ha raggiunto livelli internazionali. I clienti
giungono da ogni parte del mondo per gustare la sua cucina, ma
Nadia resta la persona alla mano
di sempre: se chiamate per prenotare, spesso risponde lei...
Tutto segue la filosofia Santini, che Nadia riassume così:
«Quando il menu è costruito sapientemente, il cibo può diventare felicità, emozione e fonte di
benessere. Anche nei momenti
più difficili della storia, l’uomo
si è preoccupato di come preparare gli alimenti in grado di
garantirgli la sopravvivenza; ma
la cucina è molto più di una necessità, è il luogo dell’incontro
umano per antonomasia, è qualcosa che si tramanda di generazione in generazione, comunica
il nostro gusto, riflette carattere,
mentalità, attitudini. È il nostro
patrimonio e la nostra identità».
Un orgoglio, non solo per le
donne, ma soprattutto per l’Italia.
Bracciano. Ottima carta dei vini con circa 50 etichette di bianchi e oltre 200 di rossi
Al Fresco, la passione per il buon cibo
S
ilverio Morbidelli, braccianese doc, inizia nel 1981
nella trattoriola di famiglia
nel centro storico di Bracciano, poi
un decennio in Catalogna, a Sitges
(un must per chi vuol vedere il più
bel carnevale gay del mondo) e dal
2002 di nuovo a Bracciano, a due
passi dalla Sentinella, in un ristorante tutto suo dove soddisfare la
sua passione per il buon cibo e il
bel bere per sé e per gli altri.
Il ristorante ha una cinquantina di
tavoli in sala e una quarantina in
veranda (al fresco) con vista lago
e sul lento struscio serale dei giovani e delle coppiette braccianesi.
La cucina, tutta espressa, è basata
su ottime materie prime cucinate
con grande attenzione da un cuoco appassionato e goloso: da qui
le porzioni abbondanti di cui tener
conto nel fare le ordinazioni!
Si tenga conto che gran parte delle
verdure vengono dai 2000 metri
d’orto di famiglia così come alcuni
frutti in stagione (oggi i fichi…).
Assolutamente unica nel comprensorio la carta dei vini con una
cinquantina di etichette di bianchi e oltre duecento di rossi tutti
amorevolmente conservati in una
grotte che si snoda per oltre venti
metri nel profondo della collina di
tufo sulla quale è costruita la parte
vecchia di Bracciano. Roba da intenditori, così come l’ultimo tratto
della cantina, dedicato all’affinage
dei formaggi prodotti da Bruno
Pitzalis (quello di “Gennargentu”,
sulla via Braccianese) da non confondere con il Pitzalis della Cervetrana.
Un menù di carne e di pesce (lago
e mare) con un ottimo rapporto
qualità/prezzo, per una clientela
di conoscitori e aficionados sulla
quale s’innestano coppiette di passaggio, stranieri in vacanza che si
tramandano l’indirizzo, e qualche
pranzo di lavoro.
In cucina il Maitre e una cuoca,
mentre in sala una o due signorine gentili, eleganti e professionali
alle quali affidarsi con tutta fiducia.
La mia cena con menù di mare
(antipasto, orecchiette allo scoglio, coregone, dessert) per ventisette euro con il coperto oltre a una
magnifica bottiglia di Cesanese del
Piglio Casale della Ioria di Perinelli del 2004 da quattordici euro!
Un ristorante che consiglio e che
ho annotato sulla mia Agendina
Speciale…
Un consiglio: parcheggiare sotto il
Castello e aperitivo in uno dei due
wine bar della piazza, passeggiatina fino al ristorante allungando un
po’ per passare dalla Sentinella con
il suo panorama sul lago, cena al
Fresco e, se le circostanze lo permettono, una visitina alla cantina!
Ristorante AL FRESCO
Via Fioravanti 46/48
00062 Bracciano
06.99804536 – 331.3059036
www.ristorantealfresco.it
Chiuso il martedì
L
e erbe aromatiche, così discrete e preziose, esaltano il
sapore dei cibi e la creatività
di cuochi e grandi chef. Sono dette
anche piante medicinali perché tutte
hanno importanti proprietà medicinali, appunto, ben note sin dall’antichità, tanto che un editto di Carlo
Magno prescrive la coltivazione di
ben 74 erbe “salutari”. L’Orto dei
Semplici, o Hortus simplicium, progenitore degli orti botanici, nasce
come luogo destinato alla coltivazione e allo studio di queste piante.
L’aggettivo “semplici” si riferisce
ai principi curativi ottenuti direttamente dalla pianta e contrapposti ai
farmaci “compositi” ottenuti mescolando sostanze diverse.
È divertente notare come le ricette tradizionali conservino tracce di
questi antichi saperi: tanto per fare
un esempio, i “finocchietti”, ovvero
i germogli del finocchio selvatico,
favoriscono la digestione dei legumi. Puntualmente, li troviamo tra gli
ingredienti della pasta e fagioli alla
trevignanese e della zuppa di lenticchie sarda.
Nella quotidianità si tende a usare
sempre le stesse aromatiche, per
abitudine o per pigrizia. Ecco quindi
una piccola selezione per andare oltre il prezzemolo, che notoriamente
sta bene su tutto, e il basilico dal profumo che evoca subito l’estate.
L’erba cipollina, ideale per chi non
tollera l’aglio, si mette cruda nell’insalata, sulle patate lesse e nelle frittate.
La cosiddetta “erba pepe”, forse
una varietà della santoreggia con le
foglioline più appuntite, profuma
di pepe macinato fresco. Sta bene
nell’insalata, nella marinata per il
pesce crudo, sostituisce degnamente
il prezzemolo su zucchine e melanzane grigliate.
L’estragon, o dragoncello in italiano,
è il prezzemolo della cucina francese. Serve a dare un po’ di sprint alle
carni bianche, in particolare al pollo,
sta bene con le uova ed è essenziale
per la salsa béarnaise.
L’origano conferisce un sapore tipicamente mediterraneo all’insalata di
pomodori, alla caprese, alle melanzane ma anche al pesce arrosto o alla
griglia.
Quasi tutte le aromatiche sono facili
da coltivare, anche in vaso, e possono profumare il balcone o il giardino
ancor prima della tavola.
16
Luglio/Agosto 2013
EVA SOC. COOPERATIVA
IMPIANTI FOTOVOLTAICI
EVA SOC. Cooperativa
Via Roma, 83
00063 Campagnano (RM)
c.f./p.i. 12110611006
La EVA società cooperativa nasce per
svolgere la sua attività nel settore della
gestione, manutenzione e costruzione di
impianti tecnologici (meccanici ed elettrici)
sulla base di professionalità, competenze
ed esperienze consolidate.
Direttore e Responsabile tecnico
Sergio Mastromichele
Telefono: 327.7644927
emai: [email protected]
17
Sport
Oriolo. Maratona in mountain bike per raccogliere fondi contro la distrofia muscolare
Luglio/Agosto 2013
La carica delle “provinciali”
Russo e Zoffoli alla Duchenne Heroes 2013 Pallanuoto, derby
nel torneo Serie C
N
ata grazie alla profonda
amicizia che lega l’oriolese Matteo Russo
(Gruppo Ciclistico Oriolo) a
Roberto Zoffoli (Cicli De Simone Ladispoli), la squadra Mtb
for All ha recentemente partecipato alla Duchenne Heroes
2013, una durissima maratona
a tappe in mountain bike di 560
Km ideata per sostenere la ricerca contro le forme Duchenne
e Becker di distrofia muscolare.
L’importante manifestazione,
curata da Parent Project Onlus,
organizzazione no-profit che riunisce i genitori con figli affetti
da distrofia muscolare, si propone di accelerare il raggiungimento di una adeguata terapia e,
nel contempo, di garantire e diffondere le migliori opportunità di trattamento necessarie ad accrescere la
qualità della vita dei ragazzi affetti
da tale patologia.
I 100 partecipanti all’edizione
2013 della Duchenne Heroes, oltre che percorrere i tanti chilometri
in programma, hanno avuto come
obiettivo principale quello di reperire fondi per 2.500 euro ciascuno
che, a conclusione dell’evento,
Matteo Russo
alla Duchenne Heroes 2013
hanno fruttato più di 250.000 euro.
A far da splendida cornice alla
corsa, la maestosità delle Alpi e
delle Dolomiti, con partenza da
Domegge di Cadore, passaggi a
Cortina d’Ampezzo, San Vigilio
di Marebbe e Campitello di Fassa,
sconfinamento in Austria e arrivo a
Bolzano.
Perché avete deciso di partecipare alla Duchenne Heroes?
«Perché conosciamo personalmente il presidente di Parent
Project, Filippo Buccella, e perché siamo molto vicini alle gravi problematiche delle famiglie
che fanno parte dell’organizzazione. La grande passione per
la mountain bike ha poi fatto il
resto».
Cosa dire dopo questa lunga e
intensa settimana sulle Alpi?
«Alla fine di questa maratona
sono molte le emozioni che si
mescolano alla stanchezza e al
sudore. Torniamo a casa con una
esperienza che ci ha permesso
di crescere come ciclisti ma,
soprattutto, come uomini: la fatica
è stata ripagata dai larghi sorrisi e
dagli abbracci delle famiglie di Parent Project. Sono loro i veri eroi,
che ogni giorno combattono contro
la Duchenne con il desiderio di offrire ai propri figli una vita normale. Per quello che possiamo, noi saremo sempre pronti ad impegnarci,
a macinare chilometri in bicicletta
e a raccogliere fondi per cercare di
fermare la distrofia muscolare».
Dario Calvaresi
di Pierstefano Durantini
Corri Veronica corri
V
eronica Borsi nasce a Bracciano 26 anni fa, dal 2006 corre per il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle.
Nel 2008 ha subito un grave infortunio rompendosi il tendine d’Achille, incidente da cui ha saputo rialzarsi e lo scorso marzo a Goteborg, durante i campionati Europei Indoor di atletica leggera, ha battuto il
record italiano nei 60 mt. ostacoli col tempo di 7.94, aggiudicandosi la medaglia di bronzo. Non ancora sazia, lo
scorso 2 giugno a Orvieto si è impossessata del primato italiano dei 100 mt. ostacoli con uno strepitoso 12.76,
misura con cui si è presentata 4 giorni dopo ai blocchi di partenza del Golden Gala, allo stadio Olimpico di Roma,
misurandosi contro le più forti al mondo. Ora facciamo tutti il tifo per lei ai prossimi Mondiali di Mosca dal 10
al 18 agosto. Daje Veronica!
I
l lago di Bracciano non è
mai stato famoso per le sue
squadre di pallanuoto. “Giocatori d’acqua dolce”. Era questo il nomignolo che veniva maliziosamente affibbiato ai nostri
atleti. Da quest’anno possiamo
dire che le cose sono finalmente
iniziate a cambiare.
L’Anguillara Nuoto è stata
infatti la rivelazione del campionato di Serie C, difficile
competizione alla quale nessuna squadra del lago aveva mai
partecipato. I ragazzi di mister
Pellecchia sono riusciti a raggiungere uno splendido terzo
posto, a pari punti con la ben
più blasonata Accademia di Salvamento. Era difficile aspettarsi
da una neo promossa un risultato del genere e invece questi
“giocatori d’acqua dolce” hanno dato filo da torcere a tutte le
squadre andando spesso a strappare vittorie a fil di sirena. Un
campionato intenso dove ogni
partita ha regalato grandi emozioni e i ragazzi dell’Anguillara
Nuoto hanno lottato con cuore e
tenacia su ogni pallone.
Le aspettative per la prossima
stagione, quindi, non possono
che essere alte. Fare meglio di
così sarà sicuramente difficile,
ma il campionato di Serie C che
li aspetta il prossimo anno sarà
ancora più interessante. A rendere la competizione ancora più
esplosiva, infatti, contribuirà la
promozione di ben tre squadre
di provincia: il Santa Marinella,
il Tyrsenia Cerveteri e La Casetta Bianca. Per la prima volta
si potrà assistere a veri e propri
derby, come mai era accaduto
nella nostra zona. Una stagione
tutta da seguire che, comunque
vada, difficilmente deluderà le
aspettative degli appassionati.
Abbiamo chiesto al presidente
dell’Anguillara Nuoto, Manuel Bombelli, quali sono gli
obiettivi per il prossimo anno:
«Quest’anno, contro tutte le
aspettative, abbiamo dimostrato
che anche noi possiamo dire la
nostra. Per quanto riguarda la
prossima stagione, vogliamo
lottare per la serie B». Comunque vada, siamo sicuri che ormai saranno in pochi quelli che
sottovaluteranno le squadre del
Lago.
Augusto Capparella
18
Luglio/Agosto 2013
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fini della liquidazione di rendita.
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Provinciali, per le PMI costituite e costituende; Viste mediche previste
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spazio redazionale a pagamento
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Cinema
Luglio/Agosto 2013
Nessuna rassegna a Manziana, mentre al Pincio di Civitavecchia puntano sulle pellicole italiane
Le arene estive per gli appassionati di cinema all’aria aperta
Ad Anguillara proiezioni nel giardino della scuola elementare
C
’è chi dice che l’estate
non sia ancora iniziata,
che piove troppo, fa ancora freddo. Roma sembra una città
caraibica: un momento c’è il sole
e quello dopo i fulmini.
Però almeno una cosa (a parte il
rialzo della benzina) è rimasta
in questa estate strana. Il cinema all’aperto. Miglior antidoto
alla programmazione pigra della
tv in chiaro e alternativa valida
per chi non può permettersi Sky
Cinema. Ma anche una scusa,
bella, per farsi una passeggiata e
stare un po’ all’aria aperta (temporale permettendo).
L’arena c’era una volta anche a
Manziana. Prima ai giardini dietro la piscina comunale, poi nel
cortile delle scuole medie. Ad
anni alterni. Il 2013 è l’anno no
e l’arena non è partita. Il fortino
del cinema all’aperto lacustre rimane Anguillara Sabazia, che ha
messo in piedi anche quest’anno
l’arena accanto alla chiesa di San
Francesco. Il programma non si
trova online, ma appeso in giro
per la città come da tradizione.
È partita invece il 20 luglio l’arena Pincio di Civitavecchia, riveduta e corretta l’anno scorso
dalla giunta del sindaco Pietro
Tidei dopo una ristrutturazione
da 42mila euro.
«Puntiamo non solo ai ricavi, ma
all’approfondimento», ha spiegato il coordinatore dell’iniziativa, Claudio Storani. Tra i titoli
proposti dall’arena Pincio ce ne
sono molti italiani (Educazione
siberiana, La Grande Bellezza,
Tutti i Santi Giorni, Venuto al
Mondo) e pochi blockbuster.
Ma la regina madre delle arene
rimane l’Isola del Cinema. La
più antica anagraficamente (prima edizione nel 1995) e la più
bella per ambientazione.
Perché sull’isola, che leggenda
vuole nata nel 501 a.C. dai residui dei covoni di grano mietuti
a Campo Marzio, non c’è solo
un ospedale (il Fatebenefratelli)
o una chiesa (San Bartolomeo,
costruita sopra le colonne del
tempi di Esculapio, dio della
medicina, realizzato nel 292 a.c.
dopo una pestilenza). Ci sono
anche uno schermo, laboratori di
cinema, bar e cuscini sulle scalinate dove bersi un bel Martini
bianco con o senza oliva. Una
formula vincente che ogni anno
porta sull’isola circa 500mila vi-
sitatori. Queste le sale: l’Arena
sotto le stelle, con i suoi 500 posti a sedere e i migliori film della scorsa stagione con il regista
presente, molto spesso, in sala;
il Cinelab Groupma, laboratorio
al chiuso, 70 posti dedicati alle
rassegne di film italiani d’autore,
alle lezioni di cinema e alla proiezione dei cortometraggi in concorso all’Urban Islands; e infine
lo schermo Tevere, il lato più
“indi” dell’iniziativa, uno spazio
aperto sulla Piazza dell’Isola, di
fronte alla nave di Esculapio,
dove si possono vedere, gratis,
documentari e opere di giovani
registi.
Il programma completo, fino a
settembre, sul sito www.isoladelcinema.com.
Susanna Combusti
Molto apprezzate dal pubblico le opere di Fabrizio Ferraro, Fulvio Grimaldi e Aureliano Amadei
Bracciano LagoFilmFest: la rassegna ha lanciato le sue basi
P
ubblico di appassionati, di curiosi attenti ma
anche di giovani e di
“novizi”. La prima edizione
del Bracciano LagoFilmFest
organizzato dall’Associazione
Culturale No Profit “L’agone
Nuovo”, che si è dipanata tra
proiezioni e dibattiti, dal 4 al 7
luglio scorso, ha posto le basi
per un duraturo legame con il
territorio. In un’estate non solo
meteorologicamente “critica”
la manifestazione, inserendosi
armoniosamente tra eventi enogastronomici e notti bianche,
ha attirato turisti e residenti,
cercando un contatto diretto e
aperto con le diverse e numerose istanze culturali delle persone. “Lunghe serate che hanno
stimolato in un clima amichevole e paritetico lo scambi di
visioni e di opinioni” ha dichiarato Giovanni Furgiuele, presidente de L’agone Nuovo. Folte
le proiezioni di film, documentari, cortometraggi, intervallate
e sostanziate da incontri con gli
autori, reading e performance
d’eccezione.
In un festival che ha lanciato
l’amo per far davvero “rete”
nella comunità. Ha animato un
complesso dibattito sulle nuove forme estetiche del cinema
Aureliano Amadei al Bracciano LagoFilmFest
la proiezione dell’ultimo film
del giovane Fabrizio Ferraro,
Quattro notti di uno straniero,
un bianco e nero che suggerisce un’immersione sensoriale
nei messaggi multipli scaturiti
dell’opera. I linguaggi del contemporaneo, il ruolo dell’artista, il concetto di militanza
sociale dell’autore. Questi i
temi densamente aggrovigliati
ad ogni opera ed evento presentato. Molto apprezzati i documentari di Franco Fracassi, The
Summit, e di Fulvio Grimaldi,
Messico. Angeli e demoni nel
laboratorio dell’Impero e Target Iran. Immagini controverse,
ricostruzioni ribollenti di verità
magmatiche, sanguinose, ambigue. Dal delitto Giuliani al massacro della Diaz, durante il G8
di Genova, al Messico laboratorio di multinazionali e di poteri
occulti, tra narco mafie e fem-
minicidio, fino all’Iran vissuto
dietro e oltre le propagande
avverse dei media occidentali.
Pienissima la giornata di chiusura, che ha tessuto, nella sua
offerta di intrattenimento e
insieme di rivendicato impegno civile, le fila dell’intero
festival. Dal lungometraggio
sperimentale Fratello dei cani.
Pasolini e l’odore della fine
(regia di Iolanda La Carrubba,
progetto e direzione artistica di
Marco Palladini), film-poema
che rielabora e respira Pasolini
e i suoi/nostri fantasmi tra ieri e
oggi, nella società dei consumi
e dell’alienazione, al reading
poetico che ha coinvolto anche
giovanissime promesse. Dai
corti in e fuori concorso, alla
presenza “multipla” del regista
Aureliano Amadei. Nella sezione “EscaMontage a corto”,
piccola ma nutrita rassegna di
corti inviati dagli autori più
diversi, hanno suscitato grande interesse Mahara, di Davide Cortese (in concorso), e
il corto fuori concorso diretto
da Luca Tedesco L’altra faccia della medaglia, creato insieme agli studenti della II H
della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “San Francesco” di
Anguillara Sabazia. Presente
in sala il premiato regista Aureliano Amadei, con due suoi
corti in assoluta anteprima e
con il docu Il leone di Orvieto,
dello stesso Amadei, appena
rimontato, dopo il Festival Internazionale del Film di Roma
2012, e pronto alla distribuzione in Francia.
Il festival è stato organizzato
dall’Associazione Culturale No
Profit “L’agone Nuovo”, con il
sostegno della redazione de
L’agone e la supervisione del
presidente Giovanni Furgiuele. Direzione artistica Sarah
Panatta e Iolanda La Carrubba.
Sostenuto e patrocinato dalla
F.U.I.S. (Federazione Unitaria
Italiana Scrittori). Patrocinato
dal Comune di Bracciano.
Appuntamento al prossimo
anno per la seconda edizione.
Maurizio Archilei
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Luglio/Agosto 2013
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