Leggi il programma - Vivere con Lentezza

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Leggi il programma - Vivere con Lentezza
Installazione Democratica Verticale 2008
IL TEATRO AL LAVORO / IL LAVORO A TEATRO
Installazione Democratica Verticale 4
Progetto multi installativo di Roberto Fabbi, Luca Guerri, Manuela Pecorari, Luca Prandini
TEATRO VALLI (spazi vari)
Dal 10 ottobre al 14 novembre
Inaugurazione: 10 ottobre
Produzione Festival Aperto
Realizzazione tecnica a cura delle maestranze del Teatro Valli: Andrea Gabbi (direttore tecnico),
Luca Baroni, Maurizio Bellezza, Giuseppe Botosso, Andrea Testa, Carmine Festa, Luca Prandini,
Alan Monney (macchinisti); Guido Prampolini (luci); Roberto Predieri (video);
Fabio Festinese, Luca Cattini (fonica); Monica Salsi, Francesca Messori (sartoria)
UN VIAGGIO FRA GLI INGRANAGGI DEL TEATRO E LA STORIA DELLA CITTÀ: SOTTERRANEI,
CUNICOLI E INSTALLAZIONI ARTISTICHE.
L’Installazione Democratica Verticale rende omaggio a tre protagonisti diversi fra loro
e ugualmente illustri nella storia culturale di Reggio Emilia, città che guarda al mondo:
Franco Cigarini documentarista, Luigi Ghirri fotografo, Otello Sarzi burattinaio.
Il percorso
Atrio
audioscan: notturno
AGON, Guseppe Cordaro, Giorgio Sancristoforo
Dentro i suoni e le immagini dell’industria pesante: l’Acciaieria di Rubiera
Si ringraziano per la gentilissima disponibilità, la dirigenza, gli impiegati
e le maestranze dell’Acciaieria di Rubiera.
Un’installazione interattiva di musica elettronica e visuals realizzata previa mappatura, registrazione e
trasformazione di suoni e immagini presi presso lo stabilimento delle Acciaierie di Rubiera, in San Donnino di Liguria, Casalgrande (Reggio Emilia).
audioscan Interactive Map
La mappatura sonora dell’Acciaieria di Rubiera e i materiali video raccolti durante le fasi della produzione costituiscono la base di audioscan, che si pone come un’occasione di riflessione sulle caratteristiche
del suono che circonda le nostre vite e gli spazi in cui agiamo. Suoni e immagini compongono così una
installazione multimediale interattiva, fruibile dal pubblico attraverso un touch screen e due modalità di
funzionamento:
a) mappa sonora: il suono dell’Acciaieria
La mappa consente la navigazione dell’Acciaieria e delle fasi di lavorazione, con la possibilità di ascoltare
l’audio relativo e la visualizzazione dei dati di analisi (pressione sonora e sonogrammi).
b) strumento musicale: il suono dell’Acciaieria diventa musica
I rumori elaborati in loop musicali possono essere miscelati liberamente dallo spettatore.
Notturno e’ un racconto di ombre e suoni.
E’ il lavoro dell’uomo nelle tenebre, fra le fiamme dell’industria pesante. E’ il racconto di un luogo senza
tempo, immerso nella stessa oscurita’ che dimorava nella fucina di Efesto, nel laboratorio dell’alchimista; nella camera segreta in cui Zeus nascose il fulmine.
Un antro cinereo che sembra allungarsi senza fine nei precipizi della terra, ora scosso dai tuoni, ora
avvinghiato dallo stridente lamento di ciclopiche macchine, ora coperto di fiamme alte come palazzi.
Nella notte di Rubiera, uomini e donne evocano mostri di fuoco, mentre tutta intorno la citta’ riposa.
Ignara.
L’Acciaieria di Rubiera (Foto Manuela Pecorari)
Sponsor tecnico
audioscan: notturno utilizza Cinema 21:9, il primo televisore LCD in formato cinema.
Il modello Cinema 21:9 permette di vedere contenuti video su uno schermo Full HD da 56” 2560x1080p da 8,3 milioni di pixel che garantisce immagini assolutamente nitide nella visione dell’alta definizione, e soprattutto con lo stesso rapporto dello schermo cinematografico. Cinema 21:9, infatti, e’ in assoluto il primo televisore
prodotto nel formato 21:9, a cui si aggiunge la potenza del sistema Philips 2009 Perfect Pixel HD (500 milioni di pixel al secondo e 2.250 trilioni di colori) e la
tecnologia a immersione totale Ambilight Spectra 3.
Secondo Atrio
OTELLO SARZI
Materiale video e fotografico gentilmente concesso da Venanzio Rustici, collezione privata
Fotografie ed estratti di materiali video con interviste e testimonianze che di Otello mettono in risalto la
dimensione, oltre che di teatrante, di uomo di cultura e di azione.
Lista degli estratti video
1 Renzo Bonazzi ricorda la venuta di Otello Sarzi a Reggio Emilia (Intervista, Reggio Emilia, Scuola dell’Infanzia
“Otello Sarzi”, 2004 - registrazione di Margherita Chiarenza)
2 Renzo Bonazzi legge Dario Fo su Otello Sarzi (Intervista, Reggio Emilia, Scuola dell’Infanzia “Otello Sarzi”,
2004 - registrazione di Margherita Chiarenza)
3 Renzo Bonazzi racconta il suo ultimo incontro con Otello Sarzi (Intervista, Reggio Emilia, Scuola dell’Infanzia
“Otello Sarzi”, 2004 - registrazione di Margherita Chiarenza)
4 Il burattinaio newyorkese Roman Paska va a trovare Otello Sarzi (Da: “Paska e Sarzi”, regia di Marco Ligini, Rai
dell’Emilia Romagna, 1983)
5 Otello ricorda i suoi inizi di burattinaio (Da: “Paska e Sarzi”, regia di Marco Ligini, Rai dell’Emilia Romagna,
1983)
6 A proposito di violenza: Dialogo fra Sandrone e Brighella, fatto a tavola da Otello (Da: “Paska e Sarzi”, regia di
Marco Ligini, Rai dell’Emilia Romagna, 1983)
7 Otello racconta del nonno, burattinaio cieco (Da: “Il burattinaio”, regia di Raffaele Maiello, Rai2, 1974)
8 Otello spiega come si muovono i burattini (Da: “Il burattinaio”, regia di Raffaele Maiello, Rai2, 1974)
9 “U ciucciu” seguito da “Il mattino” (Senza luogo e data)
10 Costruzione della testa di Pierino (per “Pierino e il Lupo”) (Da: “Pierino e il Lupo”, Rai3, 1989)
11 Otello racconta del nonno, del babbo e della propria formazione (Intervista, riprese di Paolo Pezzarossi, 2000)
12 La costruzione dei burattini con i bambini della scuola elementare di Succiso (RE) (Da: “Il burattinaio”, regia di
Raffaele Maiello, Rai2, 1974)
13 Ricordo della Resistenza (Intervista, da un programma di Antonio Zambonelli, riprese di Paolo Pezzarossi,
2000)
14 Le mani di Otello (Intervista, da un programma di Antonio Zambonelli, riprese di Paolo Pezzarossi, 2000)
15 Otello e la “macchina da scrivere” (Intervista, riprese di Pietro Porta, Tortona, 1991)
16 Otello racconta del bambino disabile (Intervista, riprese di Pietro Porta, Tortona, 1991)
17 Fagiolino e la guerra (Senza luogo e data)
Lista fotografie
1 Tournée in Africa e Medio Oriente. Partenza da Piazza
Prampolini, Reggio Emilia - 1971 (Foto di Franco Cigarini)
A sinistra Otello Sarzi. Al centro in primo piano, Renzo Bonazzi.
A destra Armando Gentilucci.
2 Sarzi monta una mostra sul Fronte Popolare di Liberazione dell’Eritrea. Ex-caserma Zucchi - 1975
3 Otello fa le teste di burattini con i bambini palestinesi.
Palestina - 1989 A sinistra, Gigliola Sarzi
4 Otello cuce a macchina nel laboratorio di Pieve Rossa
di Bagnolo. 2001 (Foto Venanzio Rustici)
5 Otello con una marionetta dello spettacolo “La scoperta dell’America” di Pascarella, spettacolo composito con
burattini e attori - 1971 (Foto Rai)
6 Parole di Beckett
7 Roma, anni Sessanta.
8 Il mattino di Edvard Grieg. Casa della Cultura, La Habana - 1998 (Foto di Venanzio Rustici)
Otello Sarzi (Bagnolo in Piano 1997)
9 “Il maestro di cappella” di Domenico Cimarosa.
Stalloni - anni 80
Sotterranei (Sottoatrio)
ROTATORIE PROJECT
di Pierluigi Tedeschi
Poesie e voce di Pierluigi Tedeschi
Video di Ester Luppi (sulle fotografie di Luigi Ghirri, Atlante, 1973)
Soundscape di Luciano Bosi (percussioni)
Installazione di Luca Prandini
Si ringrazia Paola Borgonzoni Ghirri per la concessione e assenso all’utilizzo di fotografie di Luigi Ghirri.
Luigi Ghirri, Autunno (1974)
Le parole di Pierluigi Tedeschi sono come un viaggio con strade e rotatorie, luoghi, scritte, architetture, “frammenti dispersi, intuizioni, piccoli mutamenti della luce…”.
Scrivere “come se” fossero fotografie di Luigi Ghirri oggi, dell’oggi. Non oleografico, non nostalgico, non di maniera, non a ricalco, non alla maniera di… Scrivere con la forza del suo pensiero,
del suo sguardo.
Un viaggio in versi nell’Emilia di oggi. Tra strade e rotatorie. Tangenziali e autostrade. Cavalcavia e sottopassaggi. Poesie come fotografie. Poesie come sopralluoghi.
La video-elaborazione delle fotografie di Luigi Ghirri fa incontrare due geografie possibili, due
linguaggi possibili, distanti nel tempo, ma forse non più di tanto distanti nello sguardo poetico.
Sotterranei (Magazzino)
LA GIOSTRA
Allestimento di Luca Prandini
Soundscape di Luca Antolini
Un luogo idealmente di passaggio. Un incrocio di segni che rimandano a Luigi Ghirri (la giostra),
e a Franco Cigarini (la scritta sul muro).
Sotterranei (Sottoplatea)
REGGIO CITTÀ APERTA
nell’obiettivo di Franco Cigarini
Montaggio dai materiali originali di Franco Cigarini
Al macello
Interviste nella scuola elementare di Castelnovo Ne’ Monti
“Papà Cervi”
Missione in Africa
Alluvione 1966
“Dieci giorni coi guerriglieri del Mozambico libero”
Conferenza Nazionale di Solidarietà
Delegazione vietnamita a Reggio Emilia
Manifestazione FIOM FILM UILM a Roma
Scuola e formazione professionale
“Noi, una cooperativa”
Rafael Alberti a Reggio
Gita sulle alpi 1969
Giochi della Gioventù a Cerreto Laghi
Solidarietà italiana nell’Africa Australe
Un film di Luca Guerri e Manuela Pecorari
Si ringraziano la Biblioteca Panizzi e gli Eredi di Franco Cigarini
per la concessione e assenso all’utilizzo dei documentari di Franco Cigarini.
Delegazione nordvietnamita a Reggio Emilia
Fotogramma da un documentario di Franco Cigarini, anni 60
Reggio Emilia negli anni 60 e 70: un racconto visivo della città con al centro i suoi teatri.
Il Municipale e l’Ariosto, sono luoghi della vita sociale, non meno che di quella culturale: manifestazioni politiche locali e internazionali vi hanno trovato sede e vasta partecipazione.
Negli anni 60 e 70, Franco Cigarini è stato, con la sua macchina da presa, un formidabile documentatore di tale realtà.
Attraverso il suo lavoro, ricostruiamo il “senso” della città. Mostrare i volti della gente di Reggio
Emilia, vedere quello che queste persone hanno costruito e visto. Persone che si sono liberate
dalla guerra e dal fascismo e ricostruiscono una società e una città; un passaggio che non li vede
chiusi nei loro mille impegni, ma anzi aprirsi alla relazioni con chi, parimenti, vive un processo di
liberazione: i movimenti di liberazione dal colonialismo del Mozambico e dell’Angola, il Vietnam
ancora in guerra per la sua indipendenza. Costruire una città è fatto di lotte operaie, di nuove
scuole, di cooperative che costruiscono nuovi quartieri qui e portano case in Africa, di solidarietà per popoli lontani e regioni vicine colpite dall’alluvione. Reggio è una città che cresce, curiosa, si apre al mondo e chiama il mondo nelle sue strade.
Questo darà altresì modo di rendere noto al pubblico contemporaneo l’eccezionale qualità del
lavoro documentario di Cigarini; eccezionale per i soggetti, così come per la sensibilità nel girato, per la fotografia, per le scelte di montaggio.
In un recente viaggio in India Michael Menske, grande marionettista
svedese amico di Otello Sarzi, ha chiesto a un santone cosa fosse per
lui la tradizione.
Questi ha risposto: “Fare cose nuove”.
Il limite del burattinaio è la sua fantasia: lui sa quel che vuole trasmettere, ma deve farlo attraverso degli oggetti che prendono vita. Solitamente il “Grande Artista” costruisce da sé i suoi burattini. Otello, per
primo, ha indagato su nuovi materiali: lattice, gommapiuma, polistirolo, plastica… spesso divenuti rifiuti.
Questi nuovi elementi, magistralmente sagomati e trasformati, offrono possibilità diverse di manipolazione e di espressione.
Così l’artista, con la sua abilità e fantasia, ripercorre quel lavoro artigianale che era prerogativa dei suoi avi. A legno, tessuti, metalli, ora si
aggiungono altri stimoli che vengono proiettati allo spettatore, egli a
sua volta vive emozioni che aprono nuovi spazi di riflessione.
Otello Sarzi è stato questo, era un maestro che ha saputo recepire i
saperi del passato per svilupparli e poter comunicare con il pubblico
dei suoi tempi.
Ecco perché la tradizione deve evolversi come in passato: Fagiolino
quando nacque non era tradizione ma avanguardia!
Remo Melloni
Docente universitario
Direttore scientifico del Castello dei Burattini
Responsabile del museo virtuale dei burattini di Milano
Sala dell’Astrolampo
Sala dei Pittori
Sala del meccanismo dell’Orologio
Arcoscenico destro
Retropalchi IV ordine
I BURATTINI DI OTELLO SARZI
della Fondazione Famiglia Sarzi
In collaborazione con Fondazione Famiglia Sarzi
Allestimento di Luca Prandini
Movimentazioni di Isabelle Roth
Otello Sarzi, Biancaneve e i sette Nani
Allestimento con burattini, marionette, materiali scenici, documenti appartenuti a Otello Sarzi
e alla sua compagnia.
Viene illustrato il lavoro teatrale del burattinaio attraverso modelli di teatrini (le cosiddette “baracche”) e strumenti scenotecnici, alcuni manovrabili dal pubblico; piccoli burattini e marionette
giganti (fino a 3 metri); documenti storici e manifesti.
Più in dettaglio...
Sala dell’Astrolampo - Un lupo, uno degli ultimi burattini costruiti da Otello.
Sala dei Pittori - Marionette, burattini, baracche, meccanismi scenici, e alcuni lavori incompiuti
di Otello.
Sala del meccanismo dell’Orologio - Burattini fatti con le mani (“Il mattino” di Grieg).
Arcoscenico destro - Vecchi burattini spaventosi, una specie di “soffitta di mangiafuoco”...
Retropalco IV ordine n. 30 - Burattini sperimentali (il triangolo è la donna, Masha, il quadrato è
l’uomo, John).
Retropalco IV ordine n. 25 - “Capitan Fracassa”, tradizionale puro.
Retropalco IV ordine n. 11 - “Cappuccio Rosso”, teatrino portatile ottocentesco, solitamente
utilizzato in fondo al letto dei bambini.
Retropalco IV ordine n. 1 - “Il Maestro di cappella” di Domenico Cimarosa.
LABORATORIO DIDATTICO
A cura della Fondazione Famiglia Sarzi
Animatori: Isabelle Roth, Balinta Sarzi, Roberto Bartoli
Sala prove B
Il laboratorio didattico s’appoggia alla parte dell’Installazione dedicata all’esperienza teatrale di
burattini e marionette di Otello Sarzi, che dalla morte di questi (2001) prosegue nella Fondazione Famiglia Sarzi. Alla parte espositiva, si affianca il laboratorio attrezzato nel quale vengono
condotte le attività pratiche che integrano al visita all’installazione.
Il laboratorio, indirizzato principalmente a scuole dell’infanzia ed elementari, si svilupperà intorno alla costruzione di burattini e marionette a partire da qualsiasi materiale, e a come conferire
al personaggio espressività e vita.
CONCERTI DEMOCRATICI VERTICALI
Sala degli Specchi
Una miniserie di concerti a ingresso gratuito di musiche di popoli dal mondo:
Persia/Iran (10 ottobre)
Guinea Conakry (16 ottobre)
Bulgaria/Balcani (30 ottobre)
Medio Oriente/Paesi Arabi (6 novembre)
Si svolgeranno nella Sala degli specchi del Teatro Valli, alle ore 18,30.