TEATRO: espressività, fantasia e comunicazione

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TEATRO: espressività, fantasia e comunicazione
TEATRO: espressività, fantasia e comunicazione
Con l'anno nuovo hanno inizio i laboratori di teatro per gli alunni della scuola dell'infanzia,
la scuola primaria (classi prime) e la scuola secondaria di I° grado.
Ecco tutti i dettagli del progetto finanziato con i fondi destinati al DIRITTO allo STUDIO per
l'a.s. 2016-2017 dalle Amministrazioni Comunali di Cremenaga (scuola dell'infanzia) e di
Lavena Ponte Tresa (scuole primaria e secondaria di I° grado):
LABORATORIO di ESPRESSIVITA’
SCUOLA DELL'INFANZIA
Specialista: Dott.ssa SILVIA SARTORIO
OBIETTIVO: Il laboratorio è un'occasione per far giocare i nostri bambini in modo creativo e
coinvolgente; un'occasione per giocare con i loro sogni ed imparare ad esprimerli con la voce,
il corpo, la musica e tanta energia. Conosceranno le regole di questo gioco e vivranno la gioia
di divenire protagonisti della narrazione e del gioco, non semplici spettatori...Si giocherà inoltre
creando un gruppo ove l'espressività e la fantasia di ognuno saranno protette e accolte come
fondamentali, senza possibilità di cadere nella trappola della vergogna o dello scherno. Un'occasione insomma per vivere l'esperienza del teatro... un gioco dove vince sempre la fantasia.
Percorso In una prima parte si cercherà l'armonia del gruppo iniziale cercando l'espressività
corporea e mimica. In un secondo momento verranno eseguiti e proposti giochi tipici dell'infanzia con delle varianti appositamente studiate per amplificare l'aspetto teatrale già insito nel
gioco, sviluppando la rappresentazione mimica-facciale, il controllo e la gestione del proprio
corpo, con l’obiettivo di sviluppare un passaggio dalla coscienza delle possibilità di movimento e
di controllo all’utilizzo del corpo in funzione espressiva, nella scoperta di un codice di comunicazione particolare che apra la strada a nuovi sensi, nuove relazioni, a racconti fatti di parole-vo ce e parole-movimento.
Proporre un’esperienza teatrale ai bambini significa prima di tutto partire dal bambino stesso e
dalla teatralità spontanea che è in grado di esprimere naturalmente; una teatralità istintiva che
grazie alla guida dell’adulto competente può essere compresa e valorizzata.
Pertanto l’incontro con il gioco del teatro, passa attraverso un percorso di lavoro individuale, in
rapporto agli altri, in rapporto allo spazio per diventare strumento di socializzazione, presa di
coscienza delle proprie possibilità espressive, spazio protetto in cui poter indagare e formalizzare le proprie emozioni, liberare energie, ascoltare ed essere ascoltati in un viaggio di condivisione e apertura, dove ognuno comprenda la propria possibilità di esprimere al di fuori di giudizi, competizioni, stereotipi.
Tematiche e obiettivi specifici dell’esperienza saranno concordati con le insegnanti in base alle
esigenze della classe e attraverso un lavoro comune di progettazione e programmazione dell’attività.
Gli esercizi potranno toccare seguenti punti:
“Ad occhi chiusi” (sul tema del sogno) Attraversare i luoghi del sogno per entrare in un mondo
fantastico in cui giocare con i propri desideri e paure, dare ad essi forma verbale e fisica esplorando l’immaginario emozionale della notte.
“Che rabbia!” (sull’espressione dell’aggressività) Dare forma e simbolizzazione alla nostra parte
più aggressiva, quella più nascosta e repressa dalla convenzione sociale, accettandola e liberandola in voce, gesti, immagini per poterla conoscere e contenere.
“Non è cosa” (animazione di oggetti) Un lavoro sugli oggetti e le loro valenze affettive e narra tive, esplorandone con il gioco usi ordinari ed extra-ordinari, scoprendone la capacità di tra sformare chi li usa, di trasmettere memoria, storie, relazioni.
“Corpo sensibile” (sui cinque sensi) Guardare toccare annusare, tendere l’orecchio e lasciarsi
sorprendere, lasciarsi guidare dal corpo per conoscere.
“Chiudi gli occhi... e ascolta” quante cose si possono ascoltare, i suoni della natura, i rumori,
le voci degli amici, una musica dolce o allegra...
TEMPI: N° 10 incontri di 45 min per gruppo di circa 10/12 bambini per un totale di 15 ore
LABORATORIO TEATRALE:
LA FIABA, UN' AVVENTURA FANTASTICA
SCUOLA PRIMARIA/CLASSI PRIME
Specialista: Dott.ssa SILVIA SARTORIO
Il teatro è uno spazio e un tempo dove si gioca a far finta di…; dove non siamo più quelli che
siamo (bambini/e, maestre, educatori) e possiamo diventare altri personaggi. Ci trasformiamo
e ci divertiamo ad imitare, cantare, ballare, travestirci, inventare. Il teatro è tutto questo.
Questo laboratorio è un'occasione per coinvolgere i bambini in modo creativo attraverso giochi
teatrali, per giocare con i loro sogni ed imparare ad esprimerli con la voce, il corpo, la musica e
tanta energia.
Il gioco del teatro, passa attraverso un percorso di lavoro sul corpo individuale, in rapporto agli
altri, in rapporto allo spazio per diventare strumento di socializzazione, presa di coscienza delle
proprie possibilità espressive, spazio protetto in cui poter indagare e formalizzare le proprie
emozioni, liberare energie, ascoltare ed essere ascoltati in un viaggio di condivisione e apertu ra, dove ognuno comprenda la propria possibilità di esprimere al di fuori di giudizi, competizioni, stereotipi.
Percorrere una fiaba è come entrare in un bosco e lasciarsi prendere e perdersi tra i colori, i
profumi e i rumori... è il mondo incantato, dove tutto è possibile, ma non prevedibile, non
scontato o banale. Quel mondo dove il rito è tutt'uno con il magico... dove l'imprevisto, diventa
determinante... dove è reale la fantasia e fantastica la realtà dove la potenza dell'immaginario,
genera possibilità, apre porte, traccia strade, favorisce scelte, prospetta percorsi evolutivi.
LA FAVOLA ETNICA
I ragazzi di oggi sono alle prese con una realtà nuova in cui devono imparare a orientarsi: la
società multiculturale, dove si trovano mescolati popoli e tradizioni diverse. Le favole etniche
possono aiutarli a capire che il mondo e complesso e variegato, ma proprio per questo affasci nante, e che gli "altri" non devono farci paura, ma compagnia. Che è possibile, insomma, essere loro amici.
Le fiabe dal mondo, però, offrono la possibilità di viaggiare con l'immaginazione in paesi lontani, dove le abitudini di vita sono molto diverse dalle nostre, dove le persone e gli animali parla no e si muovono in modi inconsueti. "Attraverso la fiaba il bambino scopre che non siamo i soli
ad avere delle storie da raccontare, che le storie degli altri sono altrettanto belle delle nostre, e
che non esiste un unico modo di narrare".
Gli Obiettivi
1) Guidare i bambini al piacere dell’ascolto consapevole e partecipato tramite la lettura interpretata della fiaba.
2) Sviluppare le abilità linguistiche, cognitive, intellettive ed espressive attraverso la comprensione e l’analisi guidata del testo proposto e narrato. La lingua rappresenta infatti per il bambino il mezzo che sta acquisendo per tradurre in parole il suo pensiero.
3) Soffermarsi sul significato dei termini, mettere in condizione i bambini di formulare ipotesi e
previsioni su fatti e avvenimenti, utilizzare linguaggi integrativi come quello sonoro, mimicogestuale
4) Favorire momenti di conversazione libera e guidata, per avvicinarlo sempre più ad un uso
corretto ed appropriato della lingua.
5) Individuare i personaggi della fiaba, analizzare ed operare una rielaborazione espressiva
delle emozioni suscitate dalle vicende dei personaggi stessi.
6) Sviluppare le capacità immaginative, per la creazione di storie originali che attingano anche
a vissuti e desideri individuali dei bambini.
7) Lavorare su una drammatizzazione collettiva della fiaba, con assegnazione dei ruoli e interpretazione dei vari momenti.
Verrà utilizzata la fiaba come strumento di lavoro perché la sua magia è sempre il modo più
diretto, efficace e coinvolgente per catturare l’attenzione dei bambini e comunicare messaggi,
stimolare la riflessione, risvegliare emozioni.
Le favole sono uno strumento creativo che permette di trasferire il messaggio che nella vita le
difficoltà sono inevitabili ma anche superabili. Nelle favole vengono presentati protagonisti in
cui i bambini si possono identificare, che offrono avventure e situazioni ricche di scoperte, paure, figure forti e positive che affrontano gli ostacoli e li vincono, giungendo alla soluzione liberatoria del “ vissero felici e contenti insieme per sempre”. La funzione delle favole, è quella di
aiutare il bambino a trovare un significato alle alterne vicende della vita, inducendolo a sviluppare le sue risorse interiori: le emozioni, l’immaginazione, l’intelligenza, ma non solo.
Negli incontri valorizzeremo, attraverso la lettura della fiaba l’aspetto della narrazione e dell’
ascolto, la forza della parola e del racconto diretto coinvolgendo i bambini che, attraverso il
mondo del teatro, possono diventare protagonisti.
Dopo una fase di comprensione e condivisione dei vari momenti della storia, analizzeremo i
vari personaggi della fiaba mettendo in evidenza il carattere e gli stati d'animo di ognuno. I
personaggi principali potranno così essere interpretati dai bambini:
Tra i testi si propone la fiaba persiana: “La principessa in giardino”, adattabile ad una messa in
scena per la quantità e varietà dei personaggi e per il messaggio in esso contenuto, sul valore
della ”diversità” e per l’interculturalità, in quanto proveniente dalla tradizione persiana.
TEMPI: N° 12 incontri di 1 h per entrambi le classi 1°
(tot. 24 ore)
LABORATORIO TEATRALE ESPRESSIVO:
IL TEATRO PER COMUNICARE
SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO/CLASSI PRIME
Specialista: Dott.ssa SILVIA SARTORIO
OBIETTIVI:
1.
Offrire agli alunni un lavoro specifico di espressività che approfondisca le valenze didattiche
degli argomenti scelti e valorizzi le capacità espressive degli alunni stessi, insegnando ad utilizzare gli strumenti della voce, del movimento e del corpo.
2.
Favorire la creatività dell’individuo e del gruppo, con dinamiche di individuazione, autono
mia e di relazione tra gli alunni.
3.
Grazie al lavoro di gruppo, il laboratorio punta a far emergere la personalità dell’allievo lavorando sul suo sviluppo nella comunicazione con gli altri, allontanando blocchi espressivi e timidezze, valorizzando la potenzialità e doti di ognuno, attraverso tecniche ed esercizi propri della disciplina teatrale.
4.
Far conoscere ai ragazzi, tramite testimonianze dirette e studi svolti tra i loro coetanei la tematica di riferimento, avvicinandoli ad alcuni episodi che potranno essere drammatizzati.
FASI OPERATIVE:
1. esercizi di riscaldamento individuali e di gruppo per esercitare la “reattività”
2. elementi di emissione vocale - movimento e gesto teatrali
3. improvvisazioni guidate singole e di gruppo, lo sviluppo dell’immaginazione
4. Caratterizzazione dei personaggi, attraverso voce e utilizzo del corpo e del movimento
5. Lettura e analisi di testi e testimonianze attinenti alla tematica in oggetto.
6. Creazione di una breve messa in scena finale
TEMATICA: CYBERBULLISMO
Il fenomeno del cyber-bullismo ha fatto e continua a fare numerose vittime. È cronaca recente la
storia di Carolina che si è suicidata gettandosi dal balcone del terzo piano a causa, appunto, del
bullismo via blog. Infatti l’accusa più pesante fatta dai giovani utenti dei social network (anche Fa-
cebook è piena di ricordi e di più o meno velate accuse) è quella di bullismo: viene stigmatizzato
l’atteggiamento di alcuni coetanei, tra cui anche dei compagni di scuola, che avrebbero ripetutamente e pesantemente insultato la ragazza fino a provocare in lei uno stato di profonda vergogna
e prostrazione. Ma prima di lei ci sono stati Amanda, Davide, Flora, Jadin, Barbara...
Secondo i dati diffusi nel convegno «Cyber-bullismo e rischio devianza», organizzato dal ministero
dell’Istruzione, uno studente italiano su quattro compie o subisce atti di prevaricazione via web: il
26% di ragazzi ne è vittima, mentre il 23,5% si definirebbe cyber-bullo. Il 78% degli adolescenti che
hanno commesso suicidio sono stati vittime di bullismo sia a scuola che on-line, mentre il 17%
sono stati esclusivamente vittime di cyber-bullismo.
TEMPI: N° 12 incontri di 1.30 ciascuno per classe calendarizzati come segue:
CLASSE IA: Prof.ssa MAURO/RIGGIO
MESE
GIORNO
GENNAIO
---------------
ORARIO
13-20-27
FEBBRAIO
MARZO
DATA
3-10-17-24
VENERDI
CLASSE IB: Prof.ssa LABANCA/RIGGIO
MESE
GIORNO
GENNAIO
dalle 10.25 alle 11.55
3-10-17-24-31 (si potra' utilizzare la
palestra della scuola
---------------- secondaria)
APRILE
ORARIO
12-19- 26
FEBBRAIO
MARZO
DATA
9-16-23
GIOVEDI
2-9-16-23-30
6
dalle 12.15 alle 13.45
(fino alle 12,45 in classe e
poi nella palestra della
scuola primaria)