Intervista a Federica Curiazzi

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Intervista a Federica Curiazzi
Marcia Italiana - Dettaglio News - 12/02/2014 - Intervista a Federica Curiazzi - Interview with Federica Curiazzi
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12/02/2014 Intervista a Federica Curiazzi Interview with Federica Curiazzi
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Sabato scorso Federica Curiazzi ha gareggiato ad Ancona in occasione dei Campionati Italiani Indoor U23 non
portando a termine la gara, in quanto fermata dalla giuria per una squalifica a due giri e mezzo dal termine,
mentre stava contendendo la vittoria alla pugliese Anna Clemente.
Nella mattinata del giorno successivo Federica Curiazzi ha preso parte alla 1° prova del Trofeo Frigerio a Genova,
sulla distanza dei 10 km. dove si è classificata al secondo posto dietro Valentina Trapletti, e, a completare il
trittico di inizio stagione, lo scorso 26 gennaio si è classificata al 3° posto a Latina nel Trofeo Invernale di Marcia
(dietro ad Eleonora Anna Giorgi e Valentina Trapletti) in un non tanto soddisfacente 1:42.37, per lei che vanta un
personale di 1:37:34 ottenuto a Tampere il 10.7.2013 in occasione dei Campionati Europei U23, dove si era
classificata al settimo posto.
Questo inizio di stagione a luci ed ombre non ha tolto la serenità alla simpatica e solare atleta di Bergamo che, in
un noto Social Network, a chi le chiedeva le motivazioni ed il modo in cui era avvenuta la sua squalifica ad
Ancona ai Campionati Indoor U23 ha dato questa semplice risposta, che magari ci piacerebbe ascoltare più
spesso:
"Perché io non ho visto il secondo rosso... e il primo decisamente dopo i 1200m ... riguardo al perché ho
continuato il tira e molla: semplicemente perché non pensavo di strafare, in quanto se uno parte per una gara
sono dell'avviso che lo fa per vincere, tanto più se i giri in cui tira l'avversaria sono più lenti di quelli in cui è
davanti egli stesso. Detto questo ovviamente nel rispetto delle regole, come mi sembrava di essere, magari
erroneamente."
Marcia Italiana ha voluto quindi contattare Federica Curiazzi offrendole l'opportunità di questa breve intervista
che riportiamo di seguito.
1) Quando hai cominciato a marciare, come ti sei avvicinata, hai trovato delle difficoltà nel gesto o è
stato naturale ?
GIUDICARE LA MARCIA -
Ho iniziato da secondo anno ragazza con le gare al Trofeo “Frigerio”.
Ad ogni allenamento, tuttavia, provavo ancora tutte le specialità ed in particolare amavo il mezzofondo. Mi sono
avvicinata grazie al mio allenatore, Ruggero Sala, che segue fin da piccoli i bambini al corso di atletica al campo
di Brembate Sopra. Il gesto mi è risultato da subito naturale e mi sono appassionata alla specialità anche grazie al
bel gruppo di ragazzini che la praticavano assieme a me.
JUDGING IN RACE
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WALKING
Lezione 1 - La base della
Regola 230
Lezione 2 - L'interpretazione
della regola
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2) Chi è stato il tuo primo allenatore, quanto ti allenavi alla settimana ? Con il tuo allenatore attuale
hai mai avuto delle diversità di opinioni sulla tipologia dell'allenamento e sull'impostazione tecnica
?
Il mio allenatore è da sempre Ruggero Sala; inizialmente mi allenavo due volte alla settimana, ma solo poca parte
dell’allenamento era rivolta alla marcia.
Da cadetta ho iniziato ad allenarmi costantemente per questa disciplina aggiungendo un terzo allenamento.
Con il mio allenatore non ho mai avuto delledivergenze riguardo alla tecnica e all’allenamento, infatti mi segue
giornalmente e, a seconda delle esigenze, riusciamo a fare dei cambi di programma anche “in corsa”.
Lezione 3 - La gestione della
gara
Lezione 4 - Il sistema di
comunicazione
Lezione 5 - Il modello tecnico
di base (by Vittorio Visini,
3) Come hai vissuto nel tempo i momenti tristi e bui delle squalifiche ? Hai sofferto particolarmente
o per te la squalifica fa parte delle regole del gioco e non deve essere drammatizzata ?
La squalifica momentaneamente è apparsa una sola volta nella mia vita da marciatrice, la settimana scorsa ai
Campionati Italiani Indoor U23 di Ancona; non ho provato dolore, ma tristezza per una buona occasione sprecata.
Non ritengo opportuno drammatizzare questo momento, poiché penso sia parte del gioco: ogni marciatore sa di
esserne potenzialmente a rischio; tuttavia sono dell’idea che sia importante per l’atleta analizzarne il motivo con il
proprio tecnico e con chi da fuori l’ ha visto per avere un’ idea dell’accaduto.
Maurizio Damilano, Sandro
Damilano e Antonio La Torre)
4) Dicci qualcosa delle tue esperienze in maglia azzurra.
Sono molto fiera di avere vestito la maglia della Nazionale. Le gare internazionali con la maglia azzurra
rappresentano uno stimolo ogni anno. Ogni atleta le deve avere come obbiettivo per migliorarsi e, una volta
conquistate, dare il massimo.
Le ricordo come esperienze positive, in gara e fuori. Sanno regalare grandi emozioni per le vittorie, le sconfitte e
le amicizie che si formano all’interno del gruppo.
5) La tua vittoria più bella e quella più sofferta ?
La mia vittoria più bella non è una vittoria individuale, bensì di squadra.
Si tratta della vittoria in Coppa Europa Juniores nel 2009 a Metz dove, grazie al 3° posto di Antonella Palmisano e
al mio 7° siamo riuscite a raggiungere il gradino più alto del podio assieme a Claudia Bussu.
Riguardo alla vittoria più sofferta penso di non averne avute.
Infatti, non essendo mai stata una “testa di serie”, non mi sono mai sentita molte pressioni sulle spalle e questo
mi ha permesso di godermi appieno ogni risultato riuscissi a raggiungere, primo o secondo posto che fosse.
6) La tua gara internazionale più bella e quella più sofferta ?
La mia gara internazionale più bella è stata la 20km agli Europei U23 che si è tenuta la scorsa estate a Tampere.
Infatti si trattava della prima nazionale sulla 20km, la distanza “dei grandi” e ritengo di essere molto soddisfatta di
come si è svolta.
La più sofferta è stata la gara agli europei Juniores a Tallin, in cui purtroppo non sono riuscita ad arrivare in piena
forma, ma che sono riuscita a concludere serenamente.
7) La sconfitta che di ti ha lasciato di più l'amaro in bocca ?
Come ho già detto prima, non mi sono mai sentita in dovere di vincere per le aspettative esterne, perciò una
sconfitta non è mai risultata tale ai miei occhi.Tuttavia, le volte in cui non ho raggiunto l’obbiettivo che mi ero
preposta, sono state per me come delle sconfitte.
Ad esempio è accaduto in occasione della mia squalifica ad Ancona, poiché mi sentivo bene e avrei voluto
esprimermi al meglio.
8) Cosa pensi circa la "Pit Lane Rule" recentemente emanata con lo scopo di permettere ai giovani
atleti di concludere in ogni caso la gara ?
Non ho partecipato al test di questa nuova modalità di gara che si era tenuto a Molfetta, perciò non ne posso
dare esperienza diretta.
Sicuramente richiederà una grande organizzazione da parte dei giudici e degli atleti stessi. Spero che l’entrata in
vigore per le gare riservate alle categorie dei più piccoli si riveli utile ai ragazzini per finire in ogni caso la loro
competizione.
Trovo invece difficoltosa l’applicazione tra le categorie assolute in quanto i tempi finali ne verrebbero modificati e
il raggiungimento di standard di partecipazione a manifestazioni internazionali sarebbe un punto di domanda per
molti.
9) Come vedi il movimento della marcia in Italia, ed in particolare quello femminile ?
Penso di avere delle “colleghe” marciatrici molto motivate e preparate, pronte a dire la loro in campo
internazionale, dalle più esperte alle più giovani, appena approdate al settore assoluto.
Io sono all’ultimo anno di categoria U23 e voglio migliorarmi per avvicinarmi sempre di più a loro.
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Federica Curiazzi a Tampere 2013 ai campionati Europei U23
(English version)
Last Saturday Federica Curiazzi competed in Ancona on the occasion of the Italian Indoor Championships U23
not finishing the race, DQ by the jury at two and a half laps to the end, while she was contending for the victory
with Anna Clemente.
On the morning of the next day Federica Curiazzi took part in the 1st leg of the Frigerio Trophy in Genoa, on the
distance of 10 km. where she placed second behind Valentina Trapletti, and , to complete the tris of the
beginning of season, on January 26 was ranked in 3rd place in Latin America in Winter Trophy Run (behind
Eleonora Anna Giorgi and Valentina Trapletti) in a not so satisfactory for her 1:42:37 that has a personal best of
1:37:34 obtained in Tampere on Jul 10, 2013 on the occasion of the European Championships U23, where she
ranked in seventh place.
This start to the season in lights and shadows not removed the serenity to the nice and sunny athlete of
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Bergamo, in a well-known Social Network, who asked her the motivations and the way in which his
disqualification took place in Ancona Indoor Championships U23 she has given this simple answer, that maybe
we'd like to hear more often:
"Because I did not see the second red card ... and the first one after 1200m ... Why I continued the push and
pull: simply because I did not think of overdoing it, as if one is starting for a race I'm of the opinion that he
compete for the victory, especially if the laps when pulling the opponent's are slower than those in which he is in
leading. In any case obviously within the rules as it seemed to me doing, perhaps wrongly."
Marcia Italiana then contacted Federica Curiazzi offering the opportunity of this short interview which is shown
below .
1) When you start to walk ? Have you had any difficulties in learning walking or it was quite natural
?
I started from to compete in second year U14 girl with "Frigerio Trophy".
However, when I start I try all specialties and in particular I loved the middle distance. I went up thanks to my
coach, Ruggero Sala, which follows children from an early age in Brembate Sopra. Walking was immediately
natural to me and I became keen on race walking thanks to the great group of kids who practiced with me.
2) Who was your first coach, how did you train per week ? With your current coach you've ever had
or not different point of views on the type of training and setting technique ?
My coach has always been Ruggero Sala; initially I was training 2 times per week, but only a little part of the
training was dedicated to race walking.
From U16 I started training for this discipline and constantly adding a third session of training.
With my coach I have never had different ideas regarding technique and training; in fact he follows me on a daily
basis and, depending on my needs, we can make changes to the program as sometimes "running".
3) How have you lived in the dark and sad moments of the disqualifications ? Have you suffered
particularly or, according to your idea, disqualification is part of the rules of the game and should
not be dramatized ?
At thew moment DQ appeared only once in my walking life, last week the Italian Indoor Championships U23 in
Ancona, I did not feel any pain, but sadness because I lost a good opportunity. I prefer not to dramatize the
moment, because I think it's part of the game: each walker know of being potentially at risk, but I'm of the
opinion that it is important to analyze why the athlete with the personal coach and with those having seen the
race to have an idea of what happened.
4) Tell us something about your experiences in the National Team.
I am very proud to have worn the jersey of the National team. The international competition for Italian Athletes
are am increasing incentive every year. Each athlete must have as the goal to improve and, once gained, give
the best.
I remember my national experiences as full positive in and out of the race. They know how to give great
emotions for the victories, the defeats and the friendships that are formed within the group.
5) Your best victory, and the most suffered ?
My best victory is a not individual victory but as a team.
This happens in the European Junior Cup Juniors in Metz 2009, where, thanks to 3rd place Antonella Palmisano
and my 7th we won the gold together with Claudia Bussu.
Regarding the most suffered victory I think I haven't had. In fact, I never was a "seeded", I have never felt a lot
of pressure on my shoulders and this has allowed me to fully enjoy every result I could get to the first or second
place to be.
6) Your best international race, and the most suffered ?
My best international race was 20km at the European U23 in Tampere last summer. In fact it was the first time on
20km, the distance of the "Big Names" and I believe to be very happy of my competition.
The most suffered was the race to the European Juniors in Tallinn, which unfortunately have not been able to get
in a great shape, but I was able to conclude peacefully.
7) The defeat left you the nasty taste in your mouth ?
As I've said before, I never felt compelled to win to external expectations, so a defeat is never found this to my
eyes. However, the times when I have not obtained my prospected goal have been for me and defeats.
For example it's happen on the occasion of my disqualification in Ancona, because I felt good and I wanted to
express myself at the best.
8) What do you think about "Pit Lane Rule" in order to help young athletes to finish in any case the
race ?
I have not participated at the test of this new competition rule that was held in Molfetta, so I can not spoken per
direct experience.
Certainly it requires a big organization by judges and the athletes themselves. I hope that this new rule for the
races until U16 would be useful to the youngest to finish their competition in every case. I find it difficult to use in
senior categories because it would change the ending time and the achievement of standards for participation in
international events would be a question mark for many.
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9) How do you see now race walking in Italy, and particularly for women ?
I think I have "walker colleagues" very motivated and prepared, ready to have their say in the international
events, from the most experienced to the younger, and just landed in senior level. I am the last year of U23 and I
want to improve myself to come closer to them.
Federica Curiazzi in a race in Brixen
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Federica Curiazzi and coach Ruggero Sala
in Winter Race Walking Trophy in Montesilvano (Pescara) on Jan 27, 2013
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