14/11/2014 Intervista con Francesco Fortunato

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14/11/2014 Intervista con Francesco Fortunato Interview with Francesco Fortunato
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Avevamo chiesto a Francesco Fortunato questa intervista prima di conoscere l'esito del suo arruolamento nelle
Fiamme Gialle. Ora gli facciamo gli auguri e ringraziamo anche il comandante del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle,
Gabriele Di Paolo, per averlo autorizzato.
Auguri per il futuro.
1. Quando hai cominciato a marciare ? Hai avuto qualche difficoltà nell'apprendere il gesto o ti è
venuto quasi naturale ?
Ho iniziato a marciare a luglio 2009, quando ero ancora cadetto e facevo mezzofondo da due anni con discreti
risultati. Devo dire che è stato piuttosto semplice apprendere il gesto della marcia. Ricordo bene il primo giorno
che ho marciato, avevo fatto qualche giro di riscaldamento, un pò di esercizi di tecnica e poi mi lanciai in un giro
di pista alla morte contro mio fratello. Il cronometro segnava 1:51 !
2. Come sono stati nella tua vita sportiva i rapporti con i tuoi allenatori ?
GIUDICARE LA MARCIA -
Il mio primo allenatore è stato l’ex carabiniere Antonio Lopetuso, anche lui marciatore della nazionale negli anni
80. Devo a lui la mia formazione caratteriale ed atletica. A parte qualche sporadico diverbio, c’è sempre stato
feeling e confronto nel massimo rispetto. Da novembre 2013 ho preso la decisione di trasferirmi al centro Sportivo
delle Fiamme Gialle ad Ostia per allenarmi con Patrick Parcesepe. Dopo il diploma volevo provare questa nuova
esperienza per fare il salto di qualità e diventare un atleta professionista. E’ trascorso un anno e sono più che
soddisfatto della scelta fatta. Con Patrick ho un ottimo rapporto, mi fido ciecamente di lui e questo è
fondamentale quando si vuole fare un percorso insieme per raggiungere grandi risultati.
JUDGING IN RACE
WALKING
Lezione 1 - La base della
Regola 230
Lezione 2 - L'interpretazione
della regola
Lezione 3 - La gestione della
gara
Lezione 4 - Il sistema di
3. Come sono stati nella tua vita sportiva i tuoi rapporti con i giudici di marcia ?
Quando ero più piccolo non ho mai avuto la possibilità di confrontarmi con i giudici, sapevo chi fossero ma non
c’è mai stato modo di parlarci, a malapena li salutavo timoroso. Crescendo invece ho avuto modo di parlare con
alcuni di loro e credo sia importante questo tipo di rapporto anche per capire il parere tecnico di chi sta “dall’altra
parte”. Ancora di più che con gli atleti, penso che ci debba essere confronto con i tecnici. Soprattutto ultimamente
credo ci sia un pò di confusione sulla tecnica di marcia che si insegna e quella che è accettata dai giudici.
4. Se vieni squalificato cosa passa nella tua mente, come reagisci e come pensi di migliorare?
Ho subito due squalifiche durante la mia carriera. Dopo un primo sentimento istintivo di profonda delusione mista
a rabbia, penso che la squalifica faccia parte del gioco. Nessun atleta ci pensa alla partenza, ma è normale se si
comunicazione
Lezione 5 - Il modello tecnico
di base (by Vittorio Visini,
Maurizio Damilano, Sandro
Damilano e Antonio La Torre)
punta in alto. Dopo la gara ho chiesto il parere tecnico su di me in primis al mio allenatore e poi anche ad altre
persone competenti presenti. Dai giudici in queste due occasioni non ho avuto risposte invece.
5. La tua più bella vittoria è quella più sofferta ?
Senza dubbio il 5° posto in Coppa del Mondo Junior a Saransk (Russia) nel 2012. Un risultato davvero inaspettato
e un PB di oltre 50’’. Le migliaia di persone che tifavano, l’adrenalina che scorreva mentre guadagnavo posizioni
negli ultimi 3km di gara... Non lo scorderò mai !
Le gare più sofferte sono quelle in cui c’è un testa a testa fino all’ultimo km, ma non ne ricordo una in particolare.
Sicuramente a Saransk avevo dato tutto ! (persi per 2” lo sprint con un russo agli ultimi 300m)
6. La sconfitta che ti ha lasciato maggiormente l'amaro in bocca ?
Campionati Italiani Allievi nel 2011. Partivo da favorito, mi ero caricato di pressioni addosso e volevo vincere il
mio primo titolo italiano. Partii che avevo già ripercorso la gara centinaia di volte nella mia testa. E’ stato
logorante condurre la gara per 4200m (su 5000m) pensando “e se perdessi?” . Appena fui sorpassato, andai nel
panico e mi arresi. Presi 25” in due giri. Per fortuna il 3° posto era ancora lontano…
7. Come hai vissuto il passaggio di categoria da allievo a junior prima e da junior a senior poi ?
Grazie ai miei allenatori ho rispettato tutti gli step migliorando per gradi e facendo le cose al momento giusto. Dal
2009 ho sempre migliorato i miei PB ogni anno e spero, anzi sono certo di proseguire con questa striscia positiva
per i prossimi anni.
8. Recentemente hai partecipato alla quattro giorni Cinese di “Around Taihu”. Come hai vissuto
queste quattro giornate ? Descrivici le tue sensazioni.
E’ stata una esperienza davvero divertente gareggiare con tutte quelle persone soprattutto senza le pressioni di
un grande evento. Anche sapere che hai sempre il giorno dopo per fare meglio mi stimolava molto. Competere
quasi alla pari con atleti di livello mondiale come Lopez, Heffernan, Tallent che erano chiaramente fuori forma e
venuti per divertirsi, per un giovane come me è stato ancora più bello. Senza dubbio un’esperienza da rifare.
9. Pensi che la regola lì applicata (“Pit Lane Rule”) possa aver un futuro non solo nella marcia
giovanile, ma anche come modello educativo continuativo ?
Il Pit Lane applicato in quel contesto di manifestazione (la definirei per certi versi “promozionale”) ha funzionato.
Dunque lo approvo a livello giovanile anche per non demotivare i ragazzi a lasciare questa disciplina. Per le
manifestazioni istituzionali non credo sia ancora possibile sostituirlo alla regola attuale.
10. In Cina hai conosciuto atleti di altri paesi oltre oceano. Ti sei raffrontato sui loro allenamenti ?
Sì. Eravamo tutti nello stesso hotel e la sera ci intrattenevamo a chiacchierare. Si creava un bel clima di amicizia e
confronto, cosa che non succede durante le gare importanti perché tutti sono più concentrati a pensare alla gara.
Comunque da buon curioso, ho chiesto a diversi atleti come si allenano in linea generale e la conclusione è che
ormai la maggior parte predilige la qualità alla quantità. Pochi chilometri ma buoni.
11. Ti vedi più adatto alla 20 km o alla 50 km ?
Assolutamente mi vedo un 20ista. Amo gli allenamenti di qualità e sicuramente il fondo lento è l’allenamento più
noioso che ci sia. Il mio allenatore Patrick mi ha detto “se non fai almeno 1:22:00 entro il 2016 ti tocca buttarti
sulla 50km”. E’ un rischio che non posso correre… Vado ad allenarmi!
Francesco Fortunato e Robert Heffernan a Taihu 2014
(English version)
We asked Francesco Fortunato interview before knowing the result of his enlistment in Fiamme Gialle. Now we congratulate and we
thank also the commander of the Guardia di Finanza Sports Group, Gabriele Di Paolo, to have him authorized.
Best wishes for the future.
1. When you start to walk ? Have you had any difficulties in learning walking or it was quite
natural?
I began to walk in July 2009, when I was younger and I was middle-distance for two years with good results. I
must say it was quite easy to learn walking. I well remember the first day I walked, I had done a few warm-up
lap, a bit of technical exercises and then go in a lap of death against my brother. The clock marked 1:51!
2. What was in your athletic life your relationship with your coaches?
My first coach was former the national walker in the 80's of Carabinieri Antonio Lopetuso. I owe him my character
and athletic training. Apart from some discussion, there's been feeling and comparison with the utmost respect.
Since November 2013 I made the decision to move to the sports center of the Guardia di Finanza in Ostia to train
with Patrick Parcesepe. After graduation I wanted to try this new experience to do a qualitative leap and
becoming a professional athlete. One year is passed and I’m more than satisfied with my choice. With Patrick I
have a great relationship, I trust him blindly and this is key when you want to make a journey together to achieve
great results.
3. What was in your athletic life your relationship with judges ?
When I was younger I never had the chance to disuss with the judges, I knew who they were but there has
never been the occasion to speak, barely greeted them afraid. Growing up, instead I got to talk to some of them
and I think it's important this relationship also to understand the technical opinion of who is the "other side".
Even more than with the athletes, I think there has to be compared with the coaches. Especially lately I think
there is some confusion on the technique of race walking that is taught to the athlete and what is accepted by
the judges.
4. If you are disqualified what goes on in your mind, how do you react and how do you improve?
I suffere two DQ during my career. After a first instinctive of deep disappointment mixed with anger, I think the
DQ is part of the game. No athlete thinks at the start, but it is normal if you race at the top. After the race I
asked the technical opinion on me first of all to my coach and then to other competent persons present. By the
judges on these two occasions I did not have answers instead.
5. Your best victory and the most suffered ?
No doubt the 5th place in the Junior World Cup in Saransk (Russia) in 2012. A truly unexpected and a PB of over
50''. The thousands of people cheering, the adrenaline flowing while earning positions in the last 3km of the race
... I will never forget!
The most suffered races are those in which there is a head-to-head until the last km, but I do not remember one
in particular. Surely in Saransk I gave it all! (lost 2" with a Russian sprint the last 300m)
6. The defeat left you the nasty taste in your mouth ?
Italian Championships Juniors in 2011. I started as the favorite, I had loaded pressure on me and I wanted to win
my first Italian title. I left that I had already walked the race a hundred times in my head. It been back-breaking
lead the race for 4200m (about 5000m) thinking "what if I lose?" As soon as I was passed, I went into a panic
and I gave up. I lost 25" in two laps. Fortunately, the 3rd place was still far away ...
7. How did you experience the change of category from U18 to junior and after from junior to
senior?
Thanks to my coaches I respected all the step by step improving and doing things at the right time. Since 2009, I
have always improved my PB every year and I hope, indeed I am sure to continue in this positive trend for the
coming years.
8. You recently attended the four-day Chinese "Around Taihu”. How did you experience these four
days? Describe your feelings.
It was a really fun experience to compete with all those people, especially without the pressure of a big event.
Also to know that you always have the next day to do better stimulated me a lot. Competing with world-class
athletes like Lopez, Heffernan, Tallent who were clearly out of condition and come to have fun for a young man
like me was even better. No doubt an experience to be repeated.
9. Do you think that the rule applied there ("Pit Lane Rule") may have a future not only in youth
walking, but also as a continuing education model?
The Pit Lane uses during of that event (I call it somewhat "promotional") worked. So I approve at youth level
because not de-motivate the young boys to leave the sport. For most impotants events I do not think it is still
possible to replace the current rule.
10. In China, you know athletes from other Countries overseas. Have you discussed about their
training?
Yes. We were all in the same hotel and in the evening we discuss and chat. It created a nice atmosphere of
friendship and discussion, which does not happen during the big races because everyone is more focused
thinking about the race. However, as a good curious, I asked a number of athletes as they train in general and
the conclusion is that quite everybody now prefer quality over quantity. Less km but high speed.
11. Do you see yourself more adapt to 20 km or 50 km?
Absolutely I see myself in 20 km. I love the quality training and certainly the long distance slow train is the boring
workout there is. My coach Patrick told me "if you do not in 2016 at least at 1:22:00 you have to turn on the 50
km". It'a risk that I cannot run ... I'm going to train!
Franesco Fortunato e Miguel Angel Lopez a Taihu 2014
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email: [email protected] www.marciaitaliana.com