GESTIONE DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI – 9CFU

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GESTIONE DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI – 9CFU
DIPARTIMENTO MECCANICA E AERONAUTICA GRUPPO IMPIANTI INDUSTRIALI PROGRAMMA DEL CORSO DI GESTIONE DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI – 9CFU (Ing. Meccanica, Ing. Gestionale) Obiettivo del corso Il corso intende fornire le basi di conoscenza dei modelli di gestione degli impianti industriali attraverso la definizione degli elementi organizzativi e strategici, l’individuazione delle problematiche caratteristiche del sistema impianto-­filiera e le più comuni tecniche di gestione della produzione e dei magazzini, anche in ottica di efficientamento (Toyota Production System). P A R T E I – L A G E S T I O N E D E L L A P R O D U Z I O N E La funzione produzione. Il processo di determinazione della strategia di produzione. Il conflitto tra gli obiettivi produttivi. L’evoluzione del compito produttivo. La produttività ed i fattori condizionanti. La gestione dei materiali. Le tipologie di scorte. La classificazione e la funzione delle scorte. I costi di gestione delle scorte. La gestione deterministica delle scorte. Il lotto economico di ordinazione (EOQ). La gestione delle scorte in regime di incertezza. La gestione delle scorte dei materiali a domanda indipendente. La gestione delle scorte dei materiali a domanda dipendente. Le prestazioni dei sistemi di produzione. Potenzialità produttiva. Tempo di attraversamento. Potenzialità di mix. Capacità produttiva. Overall Equipment Effectiveness. Calcolo della capacità produttiva. La configurazione dei sistemi di produzione. Definizione del lotto di produzione. Bilanciamento del sistema di produzione La pianificazione e programmazione della produzione. Production Plan. Resource Requirements Planning. Master Production Schedule. Rought Cut Planning. Master Requirements Planning. Capacity Requirements Planning. Scheduling. Input/Output Control. La programmazione operativa della produzione. Loading, sequencing e scheduling. Indici di valutazione delle soluzioni. Il Toyota Production System. Gli obiettivi, Jidoka (build in quality), Just-­In-­Time, Heijunka (livellamento della produzione), Kaizen, standardizzazione. P A R T E II -­ I L S U P P L Y C H A I N M A N A G E M E N T Il supply chain management e la competizione globale. Il contesto di riferimento. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. L’esternalizzazione delle funzioni non-­core. La concentrazioni d’impresa. La globalizzazione e l’aumento della competizione. Il Supply Chain Management. Verso un approccio integrato. Gli schemi di riferimento. Il modello progettuale. DIPARTIMENTO MECCANICA E AERONAUTICA GRUPPO IMPIANTI INDUSTRIALI La struttura della supply chain. I livelli di analisi. Il livello strategico. Il livello tattico. Il livello operativo. La configurazione della supply chain. Le tipologie di reti. Il posizionamento delle organizzazioni nelle reti. Il grado di collaborazione. I driver di supply chain. Le dimensioni del coordinamento. La definizione dei processi. Indicatori di prestazione. Collaborazione e partnership. Attivare la collaborazione e costruire la partnership. I ruoli degli agenti. Lo sviluppo e gestione delle relazioni di cooperazione. I limiti della collaborazione. Il network fisico. Il supply chain management come evoluzione della logistica. Il ruolo strategico della logistica. La logistica industriale. I sistemi logistici diretti. I sistemi logistici inversi. La configurazione delle reti logistiche. Lo schema di riferimento. Gli obiettivi delle reti logistiche. I fattori di influenza. I fattori organizzativi e di mercato. I fattori tecnologici. I fattori ambientali. Le caratteristiche delle reti logistiche. Gli aspetti decisionali. La definizione degli asset. Il numero e la localizzazione dei nodi. La gestione degli asset. Il merge-­in-­transit. La programmazione degli asset. Definizione dei parametri logistici. Modellizzazione delle reti logistiche. Alternative sui parametri (modello del sistema, modello degli elementi, modello dei costi). Alternative sugli strumenti. Attributi delle reti logistiche (impianti, scorte, trasporti) Il valore delle informazioni. La complessità nei rapporti. La condivisione delle informazioni. Il bullwhip effect. I fattori di amplificazione. I metodi di smorzamento. Gli effetti e interventi intangibili. Supply chain risk management. Gestire l’incertezza. Classificazione dei rischi. Processo di risk management. Analisi e valutazione del rischio (analisi del contesto e definizione del perimetro, identificazione, descrizione, stima, valutazione). Profilo e livello di propensione al rischio. Trattamento e gestione dei rischi. Riesame del risk management. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO • Costantino F., Di Gravio G., Tronci M., Supply Chain Management e Network Logistici, Hoepli, 2007. • Materiale e dispense didattiche fornite dal docente • Ogni dispensa porta al suo interno una specifica bibliografia di riferimento DOCENZA Prof. Massimo Tronci