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COMUNICATO STAMPA
MOSTRE, STORIA E CULTURA: L’ALTRO VOLTO DELL’ADUNATA ALPINA
DALL’8 AL 15 MAGGIO IL PALAZZO DELL’ENOFILA DI ASTI DIVENTA POLO
CULTURALE. FOCUS SULLA FIGURA DELLA DONNA DURANTE LA GRANDE
GUERRA, FOTOGRAFIE, FUMETTI, GIORNALI SATIRICI, MOTO D’EPOCA
“Salvare le penne - iconografia e reperti tra amori e trincea” è il titolo
di una delle mostre che saranno ospitate al Palazzo dell’Enofila nei
giorni della 89ª Adunata Nazionale degli Alpini in programma dal 13 al
15 maggio ad Asti. L’Enofila, in corso Felice Cavallotti 45, si trasforma in
un polo culturale: sarà inaugurato domenica 8 maggio alle 16.
La mostra “Salvare le penne nere” è articolata su due piani per una
superficie di 1500 metri quadri e curata da Dino Aloi con varie
collaborazioni. Ha il Patrocinio della Commissione Europea –
Rappresentanza in Italia.
L’esposizione, mostra di pace che parla di guerra con il dovuto
distacco del tempo, è frutto di una ricerca condotta su giornali satirici
del periodo bellico 1914/1918 italiani, inglesi, francesi e tedeschi.
Saranno esposti in originale oltre un centinaio di questi fogli, spesso
realizzati direttamente dalle armate, con taglio propagandistico e
ironico.
“La mostra, sin dal titolo, vuole essere ironica – spiega il curatore Dino
Aloi -. Salvare le penne infatti ha una triplice valenza che passa dal
“portare a casa la pelle” al più esplicito “salvare coloro che hanno
disegnato la guerra da testimoni” per arrivare al contestualizzato
“salviamo tutto ciò che sono e hanno rappresentato gli alpini, un
corpo amato e benvoluto da tutti”.
Particolare attenzione viene data alla figura della donna a livello
internazionale durante il conflitto, analizzando i diversi ruoli, da quello
di madre a quello di moglie, da quello della donna soldato a quello
della donna al lavoro, senza dimenticare aspetti quali il doppio senso
a sfondo sessuale di alcune vignette satiriche e quello dei profitti di
guerra.
Di taglio storico e didattico, la mostra è composta da oltre 400 pezzi,
tra preziosi cimeli, divise, moto d’epoca e disegni satirici, articolati in 15
sezioni.
La croce rossa nel disegno internazionale
Disegni satirici che vedono come soggetto il lavoro della Croce Rossa
e delle crocerossine.
Gli alpini nella Grande Guerra
Una selezione di alcune tra le migliori tavole pubblicate sui giornali che
testimoniano la grande vicinanza agli alpini.
Giuseppe Novello: la guerra è bella ma è scomoda
Alcune tavole del grande disegnatore estratte da uno dei suoi libri più
crudi e dissacranti. Una sorta di memoria di guerra rappresentata da
chi è stato sul fronte vestendo la divisa degli alpini, cogliendo nello
stesso tempo gli aspetti divertenti e i drammi.
Oggetti e divise della prima guerra mondiale
Materiale proveniente da Enrico Trinchero (Museo dell’Alpino). Dai
cappelli agli elmi dei soldati passando per lanterne, piccozze, pinze e
altri oggetti tipici della trincea. Molto interessanti alcune casse: erano
utilizzate sia per le munizioni che per vettovagliamenti, ma anche
come scrittoi.
Paul Iribe: la danza macabra
Tavole realizzate dal grande artista francese molto attivo durante la
prima guerra mondiale. Sodale con Jean Coteau con cui condivise
l’esperienza del raffinatissimo giornale Le Mot, collaborò anche con Le
Rire Rouge e con La Baïonnette da cui sono tratti questi disegni
pubblicati nel numero speciale “La danza macabra”.
Adriana Bisi: la donna che disegnò la guerra
Nel momento in cui Mussolini abbandonò la direzione del giornale
L’Avanti per fondare il suo Il Popolo d’Italia, sottotitolato sempre
quotidiano socialista, chiamò tra gli altri a collaborare con le sue
preziose vignette Adriana Bisi, importante pittrice del periodo e cugina
di Umberto Boccioni, che fu tra i primi aderenti al manifesto futurista di
Marinetti. Adriana Bisi è l’unica vignettista del periodo e al tempo si
scrisse: “È così brava che sembra un uomo”. Davvero ancora lontana
l’idea del femminismo.
Louis Raemaekers: la tragedia della guerra
Grande disegnatore e pittore di origine olandese fu protagonista con
le sue splendide opere che girarono l’Europa per approdare poi negli
Stati Uniti. Fu tra i più accesi autori nella ferma condanna
dell’invasione del Belgio da parte della Germania, raccontando i fatti
con realismo e grande senso del drammatico. Le sue opere
conservano oggi immutata freschezza. Le immagini scelte sono
sempre inerenti la figura della donna.
L’immagine della donna durante la Grande Guerra
130 immagini per raccontare come la donna fosse vista nei primi anni
del Novecento. Articolata a sua volta in sottosezioni che mettono in
parallelo momenti di vita quotidiana vissuti nelle varie città europee
con grandi parallelismi e modus vivendi similari. Da osservare come la
figura della donna soldato compaia solo in Inghilterra (oppure presa in
giro dai disegnatori tedeschi) mentre in Francia si realizzino disegni
delle donne al lavoro con orgoglio e fierezza nazionale.
Moto d’epoca
Curata dall’Associazione Alpini motociclisti e coordinata da Aldo
Bergoglio, vengono presentate nella sezione 14 moto d’epoca che,
partendo dalla grande guerra, arrivano sino al secondo dopoguerra.
Tutte le moto sono corredate da una scheda che permette di
apprezzarne la storia e le particolarità d’uso.
Omaggio alle penne dalle penne di artisti contemporanei
Un piccolo omaggio alle penne nere ricco di affetto con tavole di una
ventina di artisti contemporanei selezionati tra cui Lido Contemori,
Gianni, Chiostri, Marco De Angelis, Alessandro Palex Prevosto, Emilio
Isca, Danilo Paparelli, Giuliano Rossetti e il fotografo Mario Di Lorenzo
che propone alcuni set fotografici realizzati con personaggi minuscoli.
Esilarante l’insieme delle opere, senza mai perdere di vista il ruolo
determinante degli alpini raffigurati nelle missioni di pace e nelle
operazioni legate a calamità naturali.
Rugantino: l’epica della propaganda durante la guerra
Trisettimanale romano inviato al fronte e molto letto in particolare dai
soldati laziali. Rugantino assolve bene il compito di tenere alto il
morale delle truppe pubblicando lettere e poesie dei soldati, articoli
che cercano di fare il punto della situazione e grandi tavole che
raccontano, secondo una logica epica e propagandista, le gesta
eroiche dei nostri soldati al fronte. Grazie a questo giornale possiamo
avere chiara una successione di fatti e di conquiste illustrate da bravi
disegnatori che cercano di esprimere al meglio la situazione sui campi
di battaglia.
Da Caporetto alla Vittoria: come nasce un fumetto storico
Uno straordinario fumetto realizzato appositamente per l’occasione
della 89° Adunata di Asti. Scritto da Walter Riccio con le matite di
Giulia Massaglia, la regia e le chine di Luigi Piccatto e la Consulenza
storica di Aldo A. Mola, si narra la storia di un alpino con delicatezza e
forza nello stesso tempo. Emozionante e avvolgente, il fumetto
completo è messo in vendita nei giorni dell’Adunata mentre in mostra
sono esposti i passaggi fondamentali che portano alla nascita di una
storia a fumetti, partendo dallo storyboard e dallo studio di posizioni
per arrivare al ripasso a china e alla colorazione. Sono comparate
alcune tavole viste prima a matita e poi in definitiva soluzione.
In guerra con l’impero Ottomano
Una sezione per raccontare un aspetto meno conosciuto della guerra
ovvero quello che riguarda l’Impero Ottomano. Molte sono le vignette
francesi del periodo che danno bene l’idea che giornali come Charlie
Hebdo non nascono per caso, ma sono figli di una cultura antica
molto legata alla libertà di espressione che non teme di esprimere
posizioni ideologiche talvolta molto ruvide, sempre connesse a
sarcasmo e ironia. La propaganda legata al fatto delle nazioni in
guerra inasprisce e accentua maggiormente questo aspetto.
Giornali in trincea
Una carrellata dei principali giornali satirici usciti durante il conflitto,
dalle posizioni socialiste de L’Asino di Gabriele Galantara al giornale
interventista Numero che ospita alcuni tra i maggiori disegnatori del
momento come Golia, Tofano, Musini e Carlin. Molti i disegni tratti da
fogli di trincea come La Tradotta, La Ghirba e la Giberna, affiancati
da disegnatori dei tedeschi Fliegende Blätter e Lustige Blätter colto nei
numeri di guerra. Per l’Inghilterra viene preso in considerazione Punch,
tra i fogli di satira più conosciuti al mondo, mentre la Francia ha in
evidenza giornali come Le Rire Rouge, La Baïonnette e le Mot. Autori
indimenticabili come Scalarini, Brunelleschi e Sacchetti danno il loro
importante contributo a queste riviste. Per la neutrale Spagna sono
esposte tavole di Apa.
Documenti e foto provenienti dall’archivio del generale Stefano
Lombardi
Fotografie a uso interno dell’esercito, fogli di comando e telegrammi
personali fanno di questa sezioni una delle più interessanti a livello
storico. I documenti rendono bene la dimensione dello stato di guerra
vista in prima fila per via dell’incarico che ricopriva il generale.
Nell’ambito dell’esposizione l’attore Aldo Delaude leggerà alcune
lettere dal fronte.
Altre mostre saranno inaugurate all’Enofila in occasione dell’Adunata
degli Alpini: “Noi Alpini”, una mostra di fotografie con 170 immagini
scattate a metà degli Anni Sessanta da Enzo Isaia, allora sottotenente
e fotografo dilettante di 22 anni, che compongono un interessante
ritratto della vita quotidiana degli Alpini. Si racconta l’esperienza dei
giovani dal primo ingresso in caserma, passando per l’addestramento,
i campi invernali ed estivi, il congedo e le Adunate Ana. La
presentazione e le didascalie sono state curate da Giulio Bedeschi,
autore di “Centomila gavette di ghiaccio”.
Sempre le fotografie di Isaia sono protagoniste di “Colori e sfumature
di paesaggi monferrini Patrimonio dell’Umanità UNESCO”: 200
fotografie sui paesaggi del Monferrato. Nato a Pordenone, Isaia è
specializzato nella fotografia pubblicitaria con particolare vocazione
per i grandi still life – moto, automobili, autocarri, trattori, macchine
movimento terra, treni, navi e aerei – per oltre dieci anni è stato
fotografo ufficiale delle vetture Ferrari e Maserati. Ha sempre coltivato
spazi per ricerche personali su ritratto, reportage, architettura e
paesaggio. Tra le sue mostre itineranti, Noi Alpini è quella che riscuote
maggiori consensi: esposta in 23 città, ha avuto ben 80.000 visitatori.
E ancora la Mostra IFMS - Federazione internazionale dei soldati di
montagna a cura della Commissione IFMS nazionale e allestita dalla
Sezione Ana di Bergamo, e quella su Bozzetti, manifesti e medaglie
dell’Adunata di Asti a cura di Renato Valentini.
Le mostre saranno visitabili fino a domenica 15 maggio con apertura
dal 9 al 12 maggio al mattino con visite riservate alle scuole e, dal 13 al
15 maggio, con orario 9-23.
Altre info: 0141 531018, [email protected], www.asti2016.it