L`Isola degli Smemorati: testo teatrale

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L`Isola degli Smemorati: testo teatrale
L'isola degli smemorati
un testo teatrale
1° scena
Narratore: Durante una notte buia e tempestosa, in prossimità di un'isola, una nave, con a bordo
dei bambini e i loro genitori, è in grave pericolo: sta per affondare. Prima di tutto bisogna salvare i
bambini. Il capitano dell'imbarcazione aiuta tutti i bimbi a trasferirsi su una scialuppa che, con
forza, viene spinta al largo, lontana dal natante che è in pericolo. Il vento soffia forte come una
furia, il mare è in burrasca e onde enormi sospingono la barchetta su e giù, in una spaventosa
altalena. Improvvisamente i bambini non credono ai loro occhi: un gabbiano e un pesce, armati di
una fune, stanno trainando la scialuppa verso la spiaggia. Sull'isola vivono da tantissimo tempo ...
(In spiaggia uno alla volta si presentano)
Lenzo: -Sono un pescatore e mi chiamo Lenzo
Racna: -Io sono Racna e intreccio giunchi per fabbricare ceste
Fàrin: -Faccio il fornaio e il mio nome è Fàrin
Trappo: -Io vado a caccia e mi chiamo Trappo
Latha: -Il mio nome è Latha, allevo capre e mucche
Chiodo: -Sono Chiodo e faccio il falegname
Solco: -Coltivo la terra e mi chiamo Solco
Greta: -Io sono Greta, faccio recipienti in terracotta
Lucanor: -Io, come vedete, sono un mago e mi chiamo Lucanor
Lucanora: -Invece io mi chiamo Lucanora e faccio la maga
Narratore: Tutti loro approdarono sull'isola molti anni fa in seguito ad una guerra. Ora sono
anziani e non ricordano chi sono i bambini. Solo Lucanor e Lucanora hanno memoria di com'è la
vita fuori dall'isola e di come nascono e crescono gli uomini.
2° scena
Narratore: In spiaggia arriva la scialuppa con i bambini, gli isolani li vedono in distanza ...
Latha: -Chi sono quelle creature?
Chiodo: -Hai visto? Hanno la pelle del viso liscia, senza rughe ...
Racna: -E gli occhi più grandi del normale
Solco: -E il naso così piccolo ...
Fàrin: -Forse non sono esseri umani come noi, forse sono animali
Lenzo: -Piccole scimmie senza pelo?
Greta: -Hanno vestiti di stoffa come i nostri, però
Trappo: -Guardate quella più piccola di tutte le altre! Ha vestiti di stoffa, ma si muove proprio
come una scimmia
Sara (una bambina naufraga): -Allora? Vi muovete? Volete aiutarci a sbarcare?
Chiodo: -Sentite ... parlano ... E se non fossero animali?
Fàrin: -Perchè, forse che il pesce e il gabbiano di Lucanor non parlano anche loro?
Trappo: -Vuoi dire che anche questi sono animali magici?
Racna: -O forse sono animali addomesticati ...
3° scena
Narratore: Chiodo tira la barca in secco. I bambini saltano a riva.
Fàrin (a Lenzo): -Va' a prendere le reti, così li catturiamo
Milena (una bambina): -Ma insomma! Non ci date nemmeno il benvenuto?
Milo (un altro bambini): -Sembrate dei nonni, ma i nonni di solito sono gentili con i bambini
Trappo: -Vedete? Parlano, ma dicono parole senza senso
Racna: -Nonni, bambini ... ho già sentito questi suoni ... tanto tempo fa ... ma non ricordo dove e
quando e cosa significavano ...
Greta: -Forse erano dei versi, come il bau bau del cane o il cip cip dell'uccellino
(rivolta alla bambina Nina): -Vieni con me. Ti darò un osso
Lenzo: -Mettile il guinzaglio, altrimenti scappa
Sara (mentre strappa Nina dalle mani di Greta): -Oh, ma siete impazziti? Non si mette il
guinzaglio ai bambini
Goran: -Sentite, forse siete così vecchi che lo avete dimenticato. Noi siamo bambini. Anche voi da
piccoli eravate come noi. Eravate bambini. I bambini sono persone, esseri umani ...
Fàrin: -Non dire stupidaggini! Esseri umani voi! Persone! Sai spiegarmi allora come mai siete così
piccoli e non avete la barba ...
Racna (sottovoce a Latha e Greta): -Se è per questo, neppure noi abbiamo la barba ...
Goran: -Siamo piccoli perchè siamo giovani, perchè siamo nati da poco. Anche voi una volta
eravate così piccoli. E anche noi diventeremo alti come voi
Maria (una bambina): -E anche di più
I bambini naufraghi si presentano agli isolani: Nina, Cick, Milena, Milo, Sara, Goran, Nico,
Maria
Trappo: -Non capisco più niente, bisognerebbe chiedere spiegazioni a Lucanor ...
Lucanor (che magicamente compare): -Dov'è il vostro senso dell'ospitalità? Questi bambini sono
scampati a un naufragio, hanno trascorso la notte sul mare infuriato, sono stanchi, hanno fame e sete
... Perchè non li portate nelle vostre case?
Gli isolani (insieme): -Giusto! Portiamoceli a casa
4° scena
Narratore: E così gli isolani scelgono un bambino ciascuno e, facendo sfoggio di maniere rozze, lo
prendono e lo portano a casa
Latha (puntando il dito verso Sara): -Tu vieni con me, ti chiamerai Lulù, come la cagnolina che
avevo
Solco e Fàrin (indicando Nico e Milena): -Noi prendiamo questi
Racna (scegliendo Nina): -Mi sarai di aiuto, con quelle dita svelte e sottili
Greta: -Maria viene con me
Chiodo: -Goran, che è il più alto e robusto, lo prendo io
Trappo: -Io prendo Milo
Lenzo (rassegnato): -E io Cick
5° scena
Narratore: Comincia la difficile convivenza tra i piccoli naufraghi e gli isolani che non sanno
come trattare i bambini ...
Lenzo strapazza Cick che piange a dirotto e gli dà da mangiare cibi non adatti: una bistecca, un
granchio bollito, del pesce.
Latha vuole cambiare nome a Sara e le ordina di pascolare le capre.
Fàrin e Solco obbligano Milena e Nico a trasportare sulle spalle pesanti sacchi di grano.
Trappo costringe Milo a trascorrere tutto il giorno nel bosco.
Goran deve aiutare Chiodo a segare le assi.
Maria corre in continuazione su e giù dalla fontana con due secchi d'acqua che serve a Greta per
fare i vasi.
Per Racna le dita di Nina sono preziose per intrecciare i giunchi delle ceste.
Tutto questo non va bene e Lucanor punisce gli isolani per come trattano i bambini: con l'aiuto del
gabbiano Uà spruzza una polvere magica addosso a loro che magicamente diventano piccoli, con
tutte le difficoltà che comporta essere bambini. Restano tali fin quando, aiutati da Lucanora e dagli
stessi bambini, non dimostrano di aver capito come ci si comporta con dei bimbi.
Lucanora: -Avete imparato la lezione?
Gli isolani: -Siiii
Lucanora: -Bene, allora sciolgo l'incantesimo fatto da Lucanor.
6° scena
Lucanor: -Sara, come ogni bambino, ha diritto a conservare il suo nome e la sua identità. I bambini
non devono essere picchiati; nessuno, per nessun motivo, può fare il violento e il prepotente con
loro
Latha e Trappo (chinando la testa): -Non lo sapevamo
Lucanora: -Sì che lo sapevate, ma lo avete dimenticato. I bambini hanno bisogno di affetto e di
carezze, forse ve ne siete dimenticati tutti. E per i più piccini, il cibo è latte, pappa d'avena, brodo di
verdura e semolino ... cibo liquido, cibo morbido, tritato e macinato. Ci vuole un cibo speciale se il
bambino è ancora sdentato.
Latha: -Sì, adesso mi ricordo, è così che mangiano i bambini molto piccoli
Lucanor: -I bambini non devono lavorare. Mai più devo vedere bambini che lavorano. Il lavoro dei
bimbi è studiare. Ascoltatemi bene tutti: tra dieci minuti comincia la scuola
Milena: -La scuola?! Ma non ci sono scuole sull'isola
Lucanor: -Perchè non c'erano bambini. Da oggi la scuola c'è
Nico: -E dov'è?
Lucanor: -Nella mia capanna. Tra dieci minuti cominciano le lezioni. Tutti i giorni, tranne la
domenica. Badate che non ammetto ritardi. Inoltre tutti, badate bene, tutti i bambini (maschi e
femmine con la pelle chiara o scura) sono uguali e hanno gli stessi identici diritti
Nina e Maria: -E noi e Cick?
Lucanora: -Voi siete ancora piccoli. Alla vostra età l'unica cosa da fare è giocare
Racna: -Ma giocare non serve a niente, solo a perdere tempo
Lucanora: -Serve a crescere. E non solo ai bambini piccoli. Anche a quelli più grandi. Perciò, cari
scolari, nelle ore libere dalle lezioni e dallo studio, anche voi dovrete giocare, giocare, giocare. E'
un ordine! Ricordate che i vostri bimbi, come tutti i bimbi del mondo, hanno diritto a giocare, a
mangiare bene e a sufficienza, a essere curati se si ammalano o si fanno male, a ...
Milo: - ... a essere ascoltati
Sara: -Da quando siamo arrivati su quest'isola nessuno è stato a sentire la nostra opinione. Avete
deciso cosa fare di noi senza preoccuparvi di ascoltare quello che ne pensavamo
Lucanor: -Cosa chiedete?
Goran: -Semplicemente che vengano rispettati i nostri diritti
7° scena
Narratore: Sull'isola, col tempo, gli adulti si abituano a vivere con i bambini, e i bambini si
abituano a rinfrescare la memoria dei grandi ogni volta che qualche loro diritto viene dimenticato
(I bambini e gli isolani parlano e giocano insieme ...)
8° scena
Narratore: Un giorno una piccola nave approda sull'isola e ne scendono uomini e donne: sono i
genitori dei bambini. Gli isolani non vogliono che i bimbi lascino l'isola, ora che, finalmente, si
sono abituati ad averli tra loro. D'altra parte i bambini sono angosciati: da un lato sono affezionati a
quei vecchi isolani che hanno imparato a rispettarli e a voler loro bene; dall'altro, quanto hanno
sognato il momento di ritornare insieme con i genitori! La prima ad avvicinarsi è la mamma di Cick
che cerca il suo bambino.
Mamma di Cick (si avvicina a Lenzo che tiene Cick per mano): -Grazie per essersi occupato con
tanto amore del mio bambino
Lenzo: -E adesso lei pretende che glielo diamo indietro?!
Mamma di Cick: -Ci sono mancati tanto i nostri figli ... ora che sono tutti in salvo vorremmo
riunire le famiglie
Racna: -Non se ne parla nemmeno!
Mamma di Maria: -Non sapete che tutti i bambini devono vivere con la loro famiglia?!
Nina (guardando Racna): -Io ti voglio bene, ma voglio la mia mamma e il mio papà
Maria: -Mi mancano tanto, anch'io voglio tornare con loro
Cick (indicando la mamma): -Ueh! Ueh! Ma...ma...ma...ma
Mamma di Maria: -Vedete? Loro si sono affezionati e vi vogliono tanto bene, ma desiderano
venire a casa con noi. Hanno bisogno della loro mamma e del loro papà
Narratore: Improvvisamente un lampo illumina la memoria di Lenzo
Lenzo: -Ecco come si chiama quell'accordo fatto da tutti i paesi del mondo: Convenzione!
Convenzione sui diritti dell'infanzia. E c'è scritto, fra molte altre cose, che tutti i bambini hanno il
diritto di vivere con i loro genitori.
FINE