Presentazione ()

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Presentazione ()
presenta:
Tutto quello che avete sempre voluto sapere
sullo sport e non avete mai avuto il coraggio di
chiedere!!!
…CHI SIAMO…
I VALORI
DELLO
SPORT
IL CALCIO
FEMMINILE
FILMATI
UNA VITA
DA
ARBITRO
&
FOTO
FAIR-PLAY
INTRATTENIMENTO
LE
PARALIMPIADI
I MONDIALI 2006
L’ANGOLO DELLE
INTERVISTE
LO SPORT, UNA SCELTA DI VITA
Fin da piccoli si è spinti dai propri
genitori a svolgere uno sport, e
quasi sempre succede che il padre
incita il bambino a giocare in una
squadra di calcio, la madre
accompagna la bambina alle prime
lezioni di danza. Questo però non è
sempre ciò che davvero vorrebbero
i figli….molti genitori segnati da un
felice passato da atleti vorrebbero
rivedere o almeno far rinascere nei
propri figli quelle belle emozioni che
provavano un tempo.
Il problema però è che non si può
pretendere di rivivere momenti già
trascorsi attraverso i bambini
condizionando le loro scelte, la loro
vita.
Il rischio che si può correre è quello di
portare i bambini a fare cose
controvoglia pur di non deludere gli
adulti.
Lezione questa ripresa anche nel
celebre film “Billy Elliot” in cui un
ragazzino spinto dal padre a
frequentare una palestra di pugilato vi
scopre la danza e capisce che solo
ballando riesce davvero a sentirsi se
stesso.
Lo sport dovrebbe evidenziare tutto ciò
a cui si è predisposti, mettere in
mostra le capacità di ognuno, perché
lo sport può. E’ qualcosa di veramente
bello che ci fa faticare, ridere, soffrire e
gioire, e pian piano crescere nella
maniera più giusta.
AMICI SUL CAMPO
Ero solo un bambino, per di più un po'
timido e introverso, e cambiare città,
quindi amici, scuola, insegnanti, vita
insomma, non è stato facile. Purtroppo
non erano decisioni che dipendessero
da me ma eventi che non potevo far
altro che accettare. Così, ogni volta mi
dicevo che sicuramente sarebbe stata
una bella esperienza, e anche se
questo mi faceva paura. Infatti
puntualmente la situazione che si
presentava era la stessa: nuovi
compagni di classe, avendo già
passato molto tempo insieme, formano
un gruppo affiatato nel quale facevo
fatica ad integrarmi. Per fortuna il calcio
mi ha sempre aiutato a fare nuove
amicizie.
Nel pomeriggio, in un campo con un pallone tra i piedi stavo molto meglio con i nuovi
amici rispetto alla mattina, quando mi sentivo a volte a disagio; così mi svagavo
dando allo stesso tempo il meglio di me, facendo crescere ogni giorno di più questa
passione che è diventata ormai uno stile di vita, un qualcosa a cui non posso e non
voglio rinunciare. E infatti gli amici più stretti e più veri si sono rivelati sempre quelli
che sportivamente sfidavo nelle domeniche e ogni volta ci univano di più. E tutt' ora,
pur avendo di nuovo cambiato città, continuo a coltivare quelle amicizie, le sole che
sicuramente porterò dentro di me, ovunque.
LO SPORT CHE UNISCE E RISANA
SOLIDARIETA’,BENEFICENZA, SENSIBILIZZAZIONE
SONO I TANTI CAMPI IN CUI LO SPORT VINCE
Sempre più il mondo dello sport è impegnato in campagne di sensibilizzazione verso
problemi che affliggono la nostra umanità, dal campo della prevenzione alle malattie,
alle piaghe come quella del razzismo che purtroppo sono una costante in molti stadi
italiani.
E’ importante che il calcio, uno tra gli sport più amati al mondo, possa aver al di là
dello spettacolo e del divertimento anche una funzione sociale, per far comprendere
nel modo più giusto e semplice temi importanti per tutta l’umanità.
Non è più pensabile che la gente vada allo stadio per vedere una tranquilla e
divertente partita e poi intonare cori verso giocatori che hanno la pelle di un altro
colore.
Non riesco neanche a capire perché prima o dopo una bella e corretta partita di
calcio ci siano scontri tra le due tifoserie, addirittura con le forze pubbliche.
Il calcio deve servire come tramite per far arrivare giusti principi come quelli della
lealtà, della fratellanza e della solidarietà alle persone a cui tanto piace questo sport.
La FIGC, come anche diverse squadre di serie A ha sempre dato il massimo per
testimoniare l’importanza di certi valori.
Sperando che il calcio, cosi come gli altri sport, facciano ancora tanto per quelli meno
fortunati di noi, ci gustiamo la gioia che ci da il praticarlo.
IMPARARE DALLE SCONFITTE
Il mondo di oggi porta avanti
solo i vincenti, solo chi è
perfetto; è così che in tv
vediamo solo "super-belli" e
persone costruite a livello d'
immagine. Si mitizza il dio dei
migliori, chi è vinto è fuori e
può solo cercare di imitare gli
altri dato che non si è accettati
per quello che siamo. Lo sport
d'altro canto non vuole solo
proclamare i vincitori ma far
vivere ad ogni partecipante
quel senso di felicità che si
può avere solo nel praticarlo.
In una squadra però ci sono
anche diversi rischi, che
possono nascere se
l'atteggiamento di chi ne fa
parte non è quello di chi vuole
il bene della squadra. Una
delle più grandi tentazioni nel
mondo dello sport è scendere
a compromessi, mettendo in
pericolo lo spirito di squadra e
soprattutto quello sportivo.
A volte una sconfitta
ridimensiona e rimette a posto
gli equilibri dando una nuova
spinta all' iniziativa di gruppo,
entusiasmo e collaborazione
per rincorrere insieme la
prossima vittoria.
…CHI SIAMO…
I VALORI
DELLO
SPORT
IL CALCIO
FEMMINILE
FILMATI
UNA VITA
DA
ARBITRO
&
FOTO
FAIR-PLAY
INTRATTENIMENTO
LE
PARALIMPIADI
I MONDIALI 2006
L’ANGOLO DELLE
INTERVISTE
IL FAIR-PLAY,
QUESTO SCONOSCIUTO
Molto spesso in questo calcio moderno
fatto di business, monopolizzato dalle
grandi società, si rischia di non vedere
i valori, quelli veri a cui il calcio è
legato da sempre. Ogni domenica, nel
nostro e nei campionati esteri, è
sempre più difficile vedere scene di
onestà e correttezza; probabilmente
questo non dipende dalla volontà dei
calciatori ma semplicemente è dettato
dal fatto che ormai la vittoria è
diventata l’unico obiettivo.
E’ stato apprezzato moltissimo il gesto
compiuto da uno dei più talentuosi
centrocampisti della Nazionale,
Daniele De Rossi, che ha avuto il
coraggio di ammettere di aver segnato
un goal,durante la partita RomaMessina, che poteva essere
fondamentale per la sua squadra,
aiutandosi con la mano.
Questa irregolarità era sfuggita all’arbitro, ma nel momento in cui sono state chieste
spiegazioni al giocatore, la sua sincerità è stata tanto forte da prevalere sull’importanza
del goal e quindi far sì che la rete fosse annullata. Innumerevoli sono stati i complimenti
partiti da ogni dove, unendo i consensi di entrambe le tifoserie così come di tutti gli
sportivi.
Eventi come questo sono
purtroppo più unici che rari
tanto che poche settimane
più tardi nel campionato
inglese l’attaccante del
Chelsea, Didier Drogba
anche lui autore di un goal
di mano non ha ammesso
la sua scorrettezza,
meritando così un
rimprovero anche dai suoi
compagni di squadra.
Quando si guarda una
partita non ci si dovrebbe
fermare ad ammirare le
prodezze dei giocatori, ma
bisognerebbe apprezzare i
comportamenti che questi
hanno soprattutto
considerando che sono
spesso presi come idoli dai
ragazzi .
…CHI SIAMO…
I VALORI
DELLO
SPORT
IL CALCIO
FEMMINILE
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UNA VITA
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LE
PARALIMPIADI
I MONDIALI 2006
L’ANGOLO DELLE
INTERVISTE
CALCIO FEMMINILE UNA REALTA’
SEMPRE PIÙ GRANDE
A livello professionale, lo
sviluppo del calcio femminile
trova, oggigiorno, una certa
risonanza.
In Nigeria, la squadra
femminile è un orgoglio
nazionale. Disputa i primi
posti al mondo. Ma nel nord
musulmano gli uomini si
oppongono, perché il calcio
invita le donne alla
depravazione. Tuttavia
finiscono per accettarlo
perché il calcio è un peccato
che può dare la fama e
salvare la famiglia dalla
povertà.
Se non fosse per l'oro che
promette il calcio professionale, i
genitori proibirebbero quegli abiti
indecenti imposti da uno sport
satanico che lascia le donne sterili,
per lesioni da gioco o per castigo di
Allah.
Nello Zanzibar e nel Sudan i fratelli
maschi, custodi dell'onore familiare,
castigano con la violenza questa
pazza mania delle sorelle, che si
credono uomini capaci di prendere
a calci un pallone e che
commettono il sacrilegio di scoprire
il loro corpo.
Il calcio, cosa da uomini, nega alle
donne i campi di allenamento e di
gioco. Gli uomini si rifiutano di
giocare contro le donne.
In Bolivia, dall'altra parte del
mare, non c'è problema. Le
donne giocano a calcio, nei
villaggi dell'altipiano, senza
togliersi le loro gonne
numerose. Si mettono sopra
una maglietta colorata e su
due piedi si mettono a fare
goal. Ogni partita è una festa.
Il calcio è uno spazio di
libertà aperto alle donne
piene di figli, oppresse dalla
schiavitù del lavoro dei
campi e del telaio. Giocano
scalze. Ogni squadra
trionfante riceve in premio
una pecora. La squadra
sconfitta, pure. Festeggiano
insieme, vincitrici e vinte
perché il vero e unico
vincitore è il calcio.
…CHI SIAMO…
I VALORI
DELLO
SPORT
IL CALCIO
FEMMINILE
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UNA VITA
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LE
PARALIMPIADI
I MONDIALI 2006
L’ANGOLO DELLE
INTERVISTE
INTERVISTA RAGAZZA
CALCIATRICE
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Nel XXI secolo non si può più parlare di
diversità tra uomo e donna, in nessun
campo, soprattutto nel mondo dello sport.
Ormai le donne sono arrivate a livelli a
volte superiori a quelli degli uomini. Non
ci sono più sport esclusivamente
maschili, le barriere che si creavano tra
le varie differenze che potevano sorgere
tra i due sessi sono definitivamente
crollate. E quindi non ci stupisce più se
ragazze si divertono a rincorrere e a
calciare un pallone come i loro idoli della
serie A.
Ma per conoscere davvero quello che
prova nel praticare questo sport una
ragazza, abbiamo deciso di intervistare
una nostra compagna che gioca in una
squadra di calcetto femminile.
SCHEDA TECNICA
NOME: Beatrice
ETA': 18
SCUOLA- liceo scientifico
DA QUANTI ANNI GIOCA: 4
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PERCHE' IL CALCETTO?: Mi è sempre piaciuto questo sport, fin da quando ero
piccola, sia nel vederlo che nel praticarlo, avendo io un carattere un po' ribelle e fuori
dagli schemi. Lo prendo anche come una forma di contestazione verso il mondo
maschile.
RUOLO IN CAMPO: difensore
N^ DI ALLENAMENTI SETTIMANALI:3
COSA NE PENSANO I GENITORI :Sono molto soddisfatti e mi hanno incitata nel
proseguimento della mia passione.
IMPORTANZA DELLO SPORT: E' importante per lo spirito e il corpo; è un rimedio
facile e divertente per tenersi in forma; poi soprattutto perchè ti prepara a superare le
piccole le grandi difficoltà che si incontrano sulla strada della propria vita.
COSA TI DA IL CALCETTO?: Mi ha dato soprattutto l' amicizia di molte compagne,
un legame molto forte che solo una squadra unita per gli stessi obbiettivi può dare
INTERVISTA DOPPIA
ARBITRO UOMO-DONNA
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Se già di suo la vita per un arbitro non è tanto
semplice, pensate un po’ cosa può essere per una
donna che sceglie di intraprendere questa carriera. Le
difficoltà sono molto più grandi e a volte solo chi
veramente crede nelle proprie capacità e in quello che
sta facendo riesca a superarle.
Oggi abbiamo voluto mettere a confronto due ragazzi
che hanno scelto di diventare arbitri di calcio solo che
uno è un uomo e l’altra è una donna : Marco e
Daniela.
Intervista Marco
BREVE PRESENTAZIONE:
Marco 28 anni , ingegnere ambientale, lavora in un
impresa termo-idraulica, ama lo sport soprattutto il
calcio e da diversi anni è arbitro.
DATI TECNICI:
Arbitro dal 20 marzo 2002
-categoria d'inizio:
esordienti
-categoria attuale: seconda categoria
-n^ partite arbitrate: 102
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LE SUE PAROLE:
G- Perché lo fai?
M- Perché mi piace, perché penso che sia educativo e importante, la prendo sempre
come una sfida, voglio sempre riuscire a superare le mie aspettative.
G- A quale categoria vorresti arrivare?
M- Purtroppo ho iniziato un po’tardi e quindi so che la mia carriere non potrà essere
molta lunga perché un arbitro al massimo arriva ad arbitrare fino ai 40\45 anni e per
me potrebbe essere già un grande traguardo riuscire ad arrivare ai professionisti.
G- Se ne avessi la possibilità, c'è una regola che cambieresti?
M- Si, vorrei la sostituzione dei guardalinee di parte nelle gare dilettantistiche con
guardalinee della federazione.
G- Cosa comporta essere arbitro?
M- Grandi sacrifici: devi mantenerti sempre in allenamento, bisogna acquisire un
senso di responsabilità e di onestà che sono essenziali per un corretto arbitraggio.
G- Alle volte,per esempio quando qualcuno ti contesta e ti rivolge frasi un po’
offensive pensi mai che non ne vale la pena e che hai sbagliato a cominciare?
M- No, perché so che sto facendo una cosa nella quale credo e anche che sbagliare
è umano perciò se qualcuno ha da ridire qualcosa sul mio operato è anche giusto che
lo faccia sempre però molto educatamente.
G-Evento da ricordare?
M- Ricordo ancora che un paio di anni fa andai ad arbitrare in un paesino di queste
parti, Serramonacesca e, per cambiarmi, invece di uno spogliatoio trovai uno
stanzino di circa un metro per un metro e mezzo senza niente dentro,solo una doccia.
Con un po’ di difficoltà mi cambiai e andai ad arbitrare la partita. Al rientro per farmi la
doccia vidi che l’acqua per lavarmi c’era solo fredda………. Capii che non erano
proprio attrezzati benissimo e allora me la presi a ridere perché anche questo fa
parte dello sport dilettantistico.
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Intervista Daniela
BREVE PRESENTAZIONE:
DANIELA, 21anni, studentessa della facoltà di giurisprudenza, nella mattina barista
nella nostra scuola, nel week-end arbitro.
DATI TECNICI:
Arbitro dal 17 marzo 2001
-categoria d'inizio: esordienti
- categoria attuale: allievi regionali
- n^ partite arbitrate: 83.
LE SUE PAROLE:
G- Perchè lo fai?
D- Penso che questa sia un' attività molto utile per la formazione del carattere. L'ho
capito vedendo mio fratello che anche solo dopo poco il suo esordio come arbitro
cambiava i suoi atteggiamenti, e migliorava i modi in cui gestiva le sue responsabilità.
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G- A quale categoria vorresti arrivare?
D- Ambisco a diventare assistente a livello
internazionale. So che la strada che mi aspetta è lunga
e ripida, ma è il mio sogno...
G- Se ne avessi la possibilità, c'è una regola che
cambieresti?
D- Si, vorrei che nelle categorie più basse ci fossero gli
assistenti designati dall' A.I.A.
G- Cosa comporta essere una donna-arbitro?
D- Le differenze non sono radicali; mi sono arrivate
molte parole sgarbate senza che quelli che le dicevano
si accorgessero che erano pesanti offese. La cosa che
mi ha colpita è che le manne dei giocatori si accendono
più di tutti gli altri tifosi in difesa dei propri figli e spero
che non sappiano quello che dicono in quel momento,
perchè se non fosse così sarebbe una cosa davvero
grave nonchè preoccupante.
G- E tu come ti senti in questo ruolo che è
solitamente maschile?
D- Io penso che non ci debba essere differenza tra un
arbitro uomo e un' arbitro donna. L' unica cosa che
conta è saper mostrare il proprio carattere e soprattutto
farsi rispettare per il ruolo che si ha in quel momento, un
ruolo così importante e così poco rispettato dai tifosi.
G- Evento da ricordare...?
D- Ero assistente durante un' amichevole, in un torneo
Under 18, e fine partita la società di casa mi ha regalato
una confezione di biscotti e delle rose. E in quella stessa
occasione il n^ 10 mi ha seguita in macchina quasi fino
a casa!!!
VISTO DALLA PORTA
Parole e testimonianze di chi ci ha tra i pali ci ha
passato una vita.
Oggi andremo ad intervistare un ex-calciatore professionista che
nella sua lunga carriera ha giocato in tutte le categorie ed ora sta
svolgendo l’attività di allenatore, specializzato nella preparazione del
ruolo del portiere.
Bordoni Paolo nasce a Sondrio nel 1963 ed inizia a dare i primi calci
al pallone nell’oratorio dei salesiani; da qui all’età di undici anni viene
tesserato per la Società Sondrio Sportiva dove milita fino ai diciotto
anni, momento in cui viene visionato dall’Atalanta cominciando così
la sua lunga carriera.
Dall’Atalanta, dove rimane per tre anni partecipando a due
campionati di serie B ed uno di A, passa poi al Piacenza.
Qui rimane per cinque anni militando tre anni in C1 e due in serie B.
Dopo questi cinque anni ricchi di soddisfazioni si trasferisce a Roma
per giocare con la Lodigiani e qui rimane per sei anni passando dopo
un anno di C2 a disputare ben sei anni di C1, disputando anche uno
spareggio per poter approdare in serie B, che per una piccola società
come la Lodigiani rappresenta un grandissimo traguardo. Dopo
questi sette anni viene richiesto dal Pescara dove andrà a giocare gli
ultimi quattro anni della sua carriera da giocatore in serie B.
G- Come è nata la sua passione per il ruolo
del portiere ?
P- All’inizio è stato solo per gioco poi con col
crescere il ruolo mi affascinava sempre più ed
alla fine penso che la scelta sia stata quella
giusta. Possiamo dire che la porta la consideravo
una seconda casa dove mi sentivo protetto e
insuperabile.
G-Quali sono state le sue prime difficoltà
nell’affrontare questo ruolo?
P-In questo ruolo le difficoltà sono infinite, sei
solo contro tutti , anche perché è l’unico ruolo nel
gioco del calcio dove non ci si può permettere di
sbagliare.
Lo sbaglio o errore del portiere viene messo in
risalto ancora di più ed è per questo che tanti
ragazzi tendono ad abbandonare il ruolo o a
perdere la sicurezza in se stessi. L’autostima è
una delle qualità migliori che un portiere deve
avere, deve essere convinto della sua forza e
deve trasmettere sicurezza a tutta la squadra. Un
carattere forte che si costruisce anche facendo
tesoro degli errori commessi che permettono di
migliorare giorno dopo giorno.
G-Ci sono dei segreti per diventare un buon portiere?
P-Possiamo dire che per il portiere una delle cose più
importanti sono gli allenamenti, dove giorno dopo giorno con un
lavoro preciso e meticoloso si vanno ad affrontare tutte le
situazioni di gioco che si sviluppano in partita.
L’allenamento del portiere è sicuramente un allenamento
pesante e particolare anche perché durante la settimana il
lavoro è tanto per poi arrivare alla partita dove,forse,non si
viene impegnati molto dal punto di vista fisico ma mentalmente
e psicologicamente la nostra attenzione deve essere
massimale.
G-Che posizione occupa il ruolo del portiere in una
squadra ?
P-È sicuramente uno dei ruoli più importanti; per una squadra
sapere che alle loro spalle c’è una persona che riscuote la
fiducia di tutti è sicuramente sintomo di tranquillità e sicurezza.
Il portiere deve ergersi quasi a leader della squadra e trascinare il gruppo. In ogni
reparto una squadra dovrebbe avere un uomo che dà fiducia e che si erge a
protagonista di questa.
G-Se per un attaccante il momento più esaltante è il goal, per un portiere
quali sono i momenti più esaltanti di una partita?
P- Il parare un rigore rappresenta uno dei momenti più esaltanti per un portiere, ma
anche una parata che ti permette di non prendere gol può essere esaltante. C’è da
sottolineare una cosa però, il ruolo in se stesso è molto particolare anche perché si
può passare da momenti di esaltazione a situazioni di sconforto. Ecco perché il
portiere è un ruolo dove una buona dose di equilibrio psicofisico è indispensabile
per poter affrontare tutte le difficoltà.
G-Se potesse tornare indietro rifarebbe il portiere o magari sceglierebbe di fare
un altro ruolo ?
P-Rifarei sicuramente il portiere anche perché a me, per mia fortuna, ha dato molte
soddisfazioni ed è per questo che ora ho intrapreso il ruolo di preparatore dei portieri.
Sono convinto che solo uno che ha vissuto le esperienze di campo in prima persona
può capire lo stato d’animo di un portiere.
L’avere vicino una persona che prima di te ha vissuto certe situazioni è sicuramente
un punto d’appoggio sia nei momenti di difficoltà sia nei momenti esaltanti anche
perché ricordatevi che per un portiere l’errore è sempre dietro l’angolo.
Dopo ogni bella parata si ricomincia sempre da capo, le difficoltà non finiscono mai e
ricordatevi che la concentrazione deve sempre essere al massimo in ogni momento
ed in ogni situazione, anche in quelle che apparentemente sembrano le più facili.
G-Cosa si sente di dire a dei ragazzi che vogliono intraprendere il ruolo del
portiere ?
P-Posso dire che secondo la mia idea è uno dei ruoli più belli, di avvicinarsi al ruolo
senza assilli e di divertirsi specialmente da ragazzi senza fasciarsi la testa anche in
presenza di errori.
Ricordatevi che gli errori non li fa chi non gioca mai, e non si prende la sue
responsabilità.
La cosa più importante è il sacrificio, è un ruolo dove l’allenamento risulta la cosa più
importante e dove si impara di più, per fare il portiere bisogna ………………..soffrire
!!!!!!!
Ciao a tutti.
…CHI SIAMO…
I VALORI
DELLO
SPORT
IL CALCIO
FEMMINILE
FILMATI
UNA VITA
DA
ARBITRO
&
FOTO
FAIR-PLAY
INTRATTENIMENTO
LE
PARALIMPIADI
I MONDIALI 2006
L’ANGOLO DELLE
INTERVISTE
LE PARALIMPIADI
Dopo emozionanti giorni davanti la tv
con il fiato sospeso , attendendo che i
nostri compatrioti vincessero più
medaglie possibili nei giochi olimpici
invernali, si apre il 3°evento sportivo
mediatico del 2006 dopo le olimpiadi e i
mondiali di calcio: le paralimpiadi. I
giochi paralimpici sono l’equivalente dei
giochi olimpici per atleti con disabilità
fisiche, visive o intellettive pensati
come olimpiadi parallele.
L’inserimento di individui “diversamente
abili” in un contesto sportivo è un fatto
relativamente recente, tale attività ebbe
origine in Gran Bretagna nell’ospedale
di Stoke Mandeville, non lontano da
Londra, grazie all’entusiastica opera del
neochirurgo Guttmann, direttore di quel
centro di riabilitazione motoria.
Grazie allo sport i pazienti raggiunsero
risultati macroscopicamente superiori a
quelli della normale terapia destando molto
scalpore e richiamando al centro medici e
tecnici di tutto il mondo.
Nel 1952 per la prima volta i Giochi di
Stoke Mandeville divennero internazionali,
e nel 1960 si svolsero nel contesto delle
olimpiadi di Roma. Nacque dunque, la
Federazione Internazionale dei giochi di
Stoke Mandeville (ISMGF), che da allora
induce annualmente una manifestazione
sportiva comprendente vari sport.
Tali giochi hanno fatto registrare un continuo
aumento del numero dei partecipanti, ed oggi
quasi tutti i paesi del mondo vi inviano atleti. Per
la grande ricchezza di valori che questi giochi
hanno trasmesso nel corso delle loro edizioni si
è deciso di dare il via ai IX giochi paralimpici.
Dieci giorni di eventi, cinque
discipline di gara, 40 nazioni
partecipanti, 45 gare per 58
medaglie in palio, 1300 persone
tra atleti e staff, 200.000 spettatori
attesi.
Una grande kermesse dello sport,
ma soprattutto un momento che
farà riflettere tutto il mondo sul
senso dell’ abilità differente di
uomini e donne in grado di
raggiungere, grazie alla forza della
volontà , livelli altissimi nelle loro
performance sportive. Il 19 marzo
alla conclusione di questa
incredibile festa che ha innalzato
Torino sul palcoscenico del mondo
sono state tirate le somme
senz’altro positive anche se la
medaglia più bella, quella della
partecipazione della gente, è stata
già vinta.
…CHI SIAMO…
I VALORI
DELLO
SPORT
IL CALCIO
FEMMINILE
FILMATI
UNA VITA
DA
ARBITRO
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FOTO
FAIR-PLAY
INTRATTENIMENTO
LE
PARALIMPIADI
I MONDIALI 2006
L’ANGOLO DELLE
INTERVISTE
ANNO DI MONDIALE,ANNO DI EMOZIONI…IN
CAMMINO VERSO LA GERMANIA!
I Mondiali di calcio di Germania si svolgono dal 9 giugno al 9 luglio 2006. La
cerimonia di apertura e la partita inaugurale sono a Monaco di Baviera (9 giugno)
mentre la finale si disputa a Berlino (9 luglio).Diciassette anni dopo il crollo del muro
di Berlino, una Germania riunificata spalancherà le porte al mondo. L'evento è
finanziariamente sostenuto dallo Stato tedesco, ma anche dai Länder e dalle città
ospitanti.
Il calcio tedesco, nel 2006 potrà sfruttare dodici stadi nuovi o notevolmente migliorati.
L'intera popolazione tedesca,
poi, trarrà vantaggio dai
miglioramenti alle infrastrutture
di trasporto ed accoglienza. Il
torneo del 2006 sarà
completamente diverso. Si
sono qualificate 32 squadre, di
cui 5 africane Sono proprio tali
dati che testimoniano lo sforzo
effettuato dalla FIFA nell'ultimo
quarto di secolo per aiutare le
nazioni del mondo del calcio a
competere ad armi pari. La
Germania è ben preparata ad
ospitare la Coppa del Mondo.
La costruzione dei nuovi e
moderni stadi è terminata,
come è terminata la
costruzione di una
stupefacente rete di trasporti.
…CHI SIAMO…
I VALORI
DELLO
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IL CALCIO
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LE
PARALIMPIADI
I MONDIALI 2006
L’ANGOLO DELLE
INTERVISTE
UNA VITA DA ARBITRO
Nel calcio di oggi la figura dell' arbitro
è sempre più spesso messa sotto
accusa dalla critica giornalistica e dagli
stessi sportivi che colgono al volo la
prima occasione per dargli addosso,
sicuramente condizionando il loro
rendimento sottoponendoli a delle
pressioni che non possono che
riflettersi in maniera negativa sul loro
rendimento.
Con questo non voglio fare una critica
al mondo del giornalismo che
trasforma questi avvenimenti in
argomenti di critica quotidiana facendo
naturalmente il proprio lavoro,ma
mettendoli in questo modo alla gogna
nelle trasmissioni post partite andando
a mettere in discussione la loro
professionalità, quella stessa che li ha
fatti arrivare ad arbitrare nelle maggiori
categorie.
Molto spesso mi riconosco
nella critica poiché essendo
tifoso,mi capita di non
trovarmi d'accordo con le
decisioni da loro prese;
nonostante tutto vedo con
grande rispetto la figura dell'
arbitro, perchè mi rendo
conto che senza la loro
autorità il calcio, come altri
sport, non sarebbe arrivato ai
livelli odierni. Bisogna anche
riconoscere che non è facile
scegliere di intraprendere
questa carriera, soprattutto
da giovani, consapevoli di
dover aver a che fare con
atteggiamenti poco dignitosi
con i quali, alle volte, tifosi e
giocatori si rivolgono agli
arbitri.
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I VALORI
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LE
PARALIMPIADI
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L’ANGOLO DELLE
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INTRATTENIMENTO
FACCIAMOCI DUE RISATE!!!
Frasi e citazioni esilaranti di diversi personaggi dello sport
Queste invece sono alcune caricature di alcuni calciatori di
fama mondiale realizzate dal mitico disegnatore Gianluca
Antonucci.
NELSON DIDA
PAVEL NEDVED
MASSIMO ODDO
CRISTIANO
RONALDO
RONALDINHO
GAUCHO
PAOLO MALDINI
GENNARO
GATTUSO
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I VALORI
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LE
PARALIMPIADI
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L’ANGOLO DELLE
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ECCOCI!!!
Ci presentiamo siamo la classe 4^ b
Geometri dell’istituto tecnico “Tito Acerbo” e
questo per noi e il terzo anno in cui
prendiamo parte al Fuoriclasse Cup. Tre
anni fa abbiamo raggiunto la fase nazionale
dopo aver vinto quella provinciale,l’anno
scorso invece siamo usciti in finale.
Quest’anno vinta la finale di Pescara con
grande entusiasmo ci apprestiamo a
continuare a vivere la grande avventura che
speriamo ci porti fino alla finalissima.
In alto da sinistra: Andreoli Paolo, Cirillo Roberto, D’Orazio Ettore, Tartaglia Giancarlo, Di
Timoteo Manuel, Taricani Francesco, Faieta Letizia, Ferri Federico, De Salvia
Francesca. In basso da sinistra: Antonucci Gianluca, Terrenzi Marco, Bellaspica Alessio,
Bordoni Simone, Sorgiacomo Mauro.
TEAM CUP
Ed ecco i fantastici 7…………l’intruso è Bellaspica Alessio “il tuttofare”
della squadra!
…CHI SIAMO…
I VALORI
DELLO
SPORT
IL CALCIO
FEMMINILE
FILMATI
UNA VITA
DA
ARBITRO
&
FOTO
FAIR-PLAY
INTRATTENIMENTO
LE
PARALIMPIADI
I MONDIALI 2006
L’ANGOLO DELLE
INTERVISTE
…CHI SIAMO…
I VALORI
DELLO
SPORT
IL CALCIO
FEMMINILE
FILMATI
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DA
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L’ANGOLO DELLE
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