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presenta: Tutto quello che avete sempre voluto sapere sullo sport e non avete mai avuto il coraggio di chiedere!!! …CHI SIAMO… I VALORI DELLO SPORT IL CALCIO FEMMINILE FILMATI UNA VITA DA ARBITRO & FOTO FAIR-PLAY INTRATTENIMENTO LE PARALIMPIADI I MONDIALI 2006 L’ANGOLO DELLE INTERVISTE LO SPORT, UNA SCELTA DI VITA Fin da piccoli si è spinti dai propri genitori a svolgere uno sport, e quasi sempre succede che il padre incita il bambino a giocare in una squadra di calcio, la madre accompagna la bambina alle prime lezioni di danza. Questo però non è sempre ciò che davvero vorrebbero i figli….molti genitori segnati da un felice passato da atleti vorrebbero rivedere o almeno far rinascere nei propri figli quelle belle emozioni che provavano un tempo. Il problema però è che non si può pretendere di rivivere momenti già trascorsi attraverso i bambini condizionando le loro scelte, la loro vita. Il rischio che si può correre è quello di portare i bambini a fare cose controvoglia pur di non deludere gli adulti. Lezione questa ripresa anche nel celebre film “Billy Elliot” in cui un ragazzino spinto dal padre a frequentare una palestra di pugilato vi scopre la danza e capisce che solo ballando riesce davvero a sentirsi se stesso. Lo sport dovrebbe evidenziare tutto ciò a cui si è predisposti, mettere in mostra le capacità di ognuno, perché lo sport può. E’ qualcosa di veramente bello che ci fa faticare, ridere, soffrire e gioire, e pian piano crescere nella maniera più giusta. AMICI SUL CAMPO Ero solo un bambino, per di più un po' timido e introverso, e cambiare città, quindi amici, scuola, insegnanti, vita insomma, non è stato facile. Purtroppo non erano decisioni che dipendessero da me ma eventi che non potevo far altro che accettare. Così, ogni volta mi dicevo che sicuramente sarebbe stata una bella esperienza, e anche se questo mi faceva paura. Infatti puntualmente la situazione che si presentava era la stessa: nuovi compagni di classe, avendo già passato molto tempo insieme, formano un gruppo affiatato nel quale facevo fatica ad integrarmi. Per fortuna il calcio mi ha sempre aiutato a fare nuove amicizie. Nel pomeriggio, in un campo con un pallone tra i piedi stavo molto meglio con i nuovi amici rispetto alla mattina, quando mi sentivo a volte a disagio; così mi svagavo dando allo stesso tempo il meglio di me, facendo crescere ogni giorno di più questa passione che è diventata ormai uno stile di vita, un qualcosa a cui non posso e non voglio rinunciare. E infatti gli amici più stretti e più veri si sono rivelati sempre quelli che sportivamente sfidavo nelle domeniche e ogni volta ci univano di più. E tutt' ora, pur avendo di nuovo cambiato città, continuo a coltivare quelle amicizie, le sole che sicuramente porterò dentro di me, ovunque. LO SPORT CHE UNISCE E RISANA SOLIDARIETA’,BENEFICENZA, SENSIBILIZZAZIONE SONO I TANTI CAMPI IN CUI LO SPORT VINCE Sempre più il mondo dello sport è impegnato in campagne di sensibilizzazione verso problemi che affliggono la nostra umanità, dal campo della prevenzione alle malattie, alle piaghe come quella del razzismo che purtroppo sono una costante in molti stadi italiani. E’ importante che il calcio, uno tra gli sport più amati al mondo, possa aver al di là dello spettacolo e del divertimento anche una funzione sociale, per far comprendere nel modo più giusto e semplice temi importanti per tutta l’umanità. Non è più pensabile che la gente vada allo stadio per vedere una tranquilla e divertente partita e poi intonare cori verso giocatori che hanno la pelle di un altro colore. Non riesco neanche a capire perché prima o dopo una bella e corretta partita di calcio ci siano scontri tra le due tifoserie, addirittura con le forze pubbliche. Il calcio deve servire come tramite per far arrivare giusti principi come quelli della lealtà, della fratellanza e della solidarietà alle persone a cui tanto piace questo sport. La FIGC, come anche diverse squadre di serie A ha sempre dato il massimo per testimoniare l’importanza di certi valori. Sperando che il calcio, cosi come gli altri sport, facciano ancora tanto per quelli meno fortunati di noi, ci gustiamo la gioia che ci da il praticarlo. IMPARARE DALLE SCONFITTE Il mondo di oggi porta avanti solo i vincenti, solo chi è perfetto; è così che in tv vediamo solo "super-belli" e persone costruite a livello d' immagine. Si mitizza il dio dei migliori, chi è vinto è fuori e può solo cercare di imitare gli altri dato che non si è accettati per quello che siamo. Lo sport d'altro canto non vuole solo proclamare i vincitori ma far vivere ad ogni partecipante quel senso di felicità che si può avere solo nel praticarlo. In una squadra però ci sono anche diversi rischi, che possono nascere se l'atteggiamento di chi ne fa parte non è quello di chi vuole il bene della squadra. Una delle più grandi tentazioni nel mondo dello sport è scendere a compromessi, mettendo in pericolo lo spirito di squadra e soprattutto quello sportivo. A volte una sconfitta ridimensiona e rimette a posto gli equilibri dando una nuova spinta all' iniziativa di gruppo, entusiasmo e collaborazione per rincorrere insieme la prossima vittoria. …CHI SIAMO… I VALORI DELLO SPORT IL CALCIO FEMMINILE FILMATI UNA VITA DA ARBITRO & FOTO FAIR-PLAY INTRATTENIMENTO LE PARALIMPIADI I MONDIALI 2006 L’ANGOLO DELLE INTERVISTE IL FAIR-PLAY, QUESTO SCONOSCIUTO Molto spesso in questo calcio moderno fatto di business, monopolizzato dalle grandi società, si rischia di non vedere i valori, quelli veri a cui il calcio è legato da sempre. Ogni domenica, nel nostro e nei campionati esteri, è sempre più difficile vedere scene di onestà e correttezza; probabilmente questo non dipende dalla volontà dei calciatori ma semplicemente è dettato dal fatto che ormai la vittoria è diventata l’unico obiettivo. E’ stato apprezzato moltissimo il gesto compiuto da uno dei più talentuosi centrocampisti della Nazionale, Daniele De Rossi, che ha avuto il coraggio di ammettere di aver segnato un goal,durante la partita RomaMessina, che poteva essere fondamentale per la sua squadra, aiutandosi con la mano. Questa irregolarità era sfuggita all’arbitro, ma nel momento in cui sono state chieste spiegazioni al giocatore, la sua sincerità è stata tanto forte da prevalere sull’importanza del goal e quindi far sì che la rete fosse annullata. Innumerevoli sono stati i complimenti partiti da ogni dove, unendo i consensi di entrambe le tifoserie così come di tutti gli sportivi. Eventi come questo sono purtroppo più unici che rari tanto che poche settimane più tardi nel campionato inglese l’attaccante del Chelsea, Didier Drogba anche lui autore di un goal di mano non ha ammesso la sua scorrettezza, meritando così un rimprovero anche dai suoi compagni di squadra. Quando si guarda una partita non ci si dovrebbe fermare ad ammirare le prodezze dei giocatori, ma bisognerebbe apprezzare i comportamenti che questi hanno soprattutto considerando che sono spesso presi come idoli dai ragazzi . …CHI SIAMO… I VALORI DELLO SPORT IL CALCIO FEMMINILE FILMATI UNA VITA DA ARBITRO & FOTO FAIR-PLAY INTRATTENIMENTO LE PARALIMPIADI I MONDIALI 2006 L’ANGOLO DELLE INTERVISTE CALCIO FEMMINILE UNA REALTA’ SEMPRE PIÙ GRANDE A livello professionale, lo sviluppo del calcio femminile trova, oggigiorno, una certa risonanza. In Nigeria, la squadra femminile è un orgoglio nazionale. Disputa i primi posti al mondo. Ma nel nord musulmano gli uomini si oppongono, perché il calcio invita le donne alla depravazione. Tuttavia finiscono per accettarlo perché il calcio è un peccato che può dare la fama e salvare la famiglia dalla povertà. Se non fosse per l'oro che promette il calcio professionale, i genitori proibirebbero quegli abiti indecenti imposti da uno sport satanico che lascia le donne sterili, per lesioni da gioco o per castigo di Allah. Nello Zanzibar e nel Sudan i fratelli maschi, custodi dell'onore familiare, castigano con la violenza questa pazza mania delle sorelle, che si credono uomini capaci di prendere a calci un pallone e che commettono il sacrilegio di scoprire il loro corpo. Il calcio, cosa da uomini, nega alle donne i campi di allenamento e di gioco. Gli uomini si rifiutano di giocare contro le donne. In Bolivia, dall'altra parte del mare, non c'è problema. Le donne giocano a calcio, nei villaggi dell'altipiano, senza togliersi le loro gonne numerose. Si mettono sopra una maglietta colorata e su due piedi si mettono a fare goal. Ogni partita è una festa. Il calcio è uno spazio di libertà aperto alle donne piene di figli, oppresse dalla schiavitù del lavoro dei campi e del telaio. Giocano scalze. Ogni squadra trionfante riceve in premio una pecora. La squadra sconfitta, pure. Festeggiano insieme, vincitrici e vinte perché il vero e unico vincitore è il calcio. …CHI SIAMO… I VALORI DELLO SPORT IL CALCIO FEMMINILE FILMATI UNA VITA DA ARBITRO & FOTO FAIR-PLAY INTRATTENIMENTO LE PARALIMPIADI I MONDIALI 2006 L’ANGOLO DELLE INTERVISTE INTERVISTA RAGAZZA CALCIATRICE • • • • Nel XXI secolo non si può più parlare di diversità tra uomo e donna, in nessun campo, soprattutto nel mondo dello sport. Ormai le donne sono arrivate a livelli a volte superiori a quelli degli uomini. Non ci sono più sport esclusivamente maschili, le barriere che si creavano tra le varie differenze che potevano sorgere tra i due sessi sono definitivamente crollate. E quindi non ci stupisce più se ragazze si divertono a rincorrere e a calciare un pallone come i loro idoli della serie A. Ma per conoscere davvero quello che prova nel praticare questo sport una ragazza, abbiamo deciso di intervistare una nostra compagna che gioca in una squadra di calcetto femminile. SCHEDA TECNICA NOME: Beatrice ETA': 18 SCUOLA- liceo scientifico DA QUANTI ANNI GIOCA: 4 • • • • • • PERCHE' IL CALCETTO?: Mi è sempre piaciuto questo sport, fin da quando ero piccola, sia nel vederlo che nel praticarlo, avendo io un carattere un po' ribelle e fuori dagli schemi. Lo prendo anche come una forma di contestazione verso il mondo maschile. RUOLO IN CAMPO: difensore N^ DI ALLENAMENTI SETTIMANALI:3 COSA NE PENSANO I GENITORI :Sono molto soddisfatti e mi hanno incitata nel proseguimento della mia passione. IMPORTANZA DELLO SPORT: E' importante per lo spirito e il corpo; è un rimedio facile e divertente per tenersi in forma; poi soprattutto perchè ti prepara a superare le piccole le grandi difficoltà che si incontrano sulla strada della propria vita. COSA TI DA IL CALCETTO?: Mi ha dato soprattutto l' amicizia di molte compagne, un legame molto forte che solo una squadra unita per gli stessi obbiettivi può dare INTERVISTA DOPPIA ARBITRO UOMO-DONNA • • • • Se già di suo la vita per un arbitro non è tanto semplice, pensate un po’ cosa può essere per una donna che sceglie di intraprendere questa carriera. Le difficoltà sono molto più grandi e a volte solo chi veramente crede nelle proprie capacità e in quello che sta facendo riesca a superarle. Oggi abbiamo voluto mettere a confronto due ragazzi che hanno scelto di diventare arbitri di calcio solo che uno è un uomo e l’altra è una donna : Marco e Daniela. Intervista Marco BREVE PRESENTAZIONE: Marco 28 anni , ingegnere ambientale, lavora in un impresa termo-idraulica, ama lo sport soprattutto il calcio e da diversi anni è arbitro. DATI TECNICI: Arbitro dal 20 marzo 2002 -categoria d'inizio: esordienti -categoria attuale: seconda categoria -n^ partite arbitrate: 102 • LE SUE PAROLE: G- Perché lo fai? M- Perché mi piace, perché penso che sia educativo e importante, la prendo sempre come una sfida, voglio sempre riuscire a superare le mie aspettative. G- A quale categoria vorresti arrivare? M- Purtroppo ho iniziato un po’tardi e quindi so che la mia carriere non potrà essere molta lunga perché un arbitro al massimo arriva ad arbitrare fino ai 40\45 anni e per me potrebbe essere già un grande traguardo riuscire ad arrivare ai professionisti. G- Se ne avessi la possibilità, c'è una regola che cambieresti? M- Si, vorrei la sostituzione dei guardalinee di parte nelle gare dilettantistiche con guardalinee della federazione. G- Cosa comporta essere arbitro? M- Grandi sacrifici: devi mantenerti sempre in allenamento, bisogna acquisire un senso di responsabilità e di onestà che sono essenziali per un corretto arbitraggio. G- Alle volte,per esempio quando qualcuno ti contesta e ti rivolge frasi un po’ offensive pensi mai che non ne vale la pena e che hai sbagliato a cominciare? M- No, perché so che sto facendo una cosa nella quale credo e anche che sbagliare è umano perciò se qualcuno ha da ridire qualcosa sul mio operato è anche giusto che lo faccia sempre però molto educatamente. G-Evento da ricordare? M- Ricordo ancora che un paio di anni fa andai ad arbitrare in un paesino di queste parti, Serramonacesca e, per cambiarmi, invece di uno spogliatoio trovai uno stanzino di circa un metro per un metro e mezzo senza niente dentro,solo una doccia. Con un po’ di difficoltà mi cambiai e andai ad arbitrare la partita. Al rientro per farmi la doccia vidi che l’acqua per lavarmi c’era solo fredda………. Capii che non erano proprio attrezzati benissimo e allora me la presi a ridere perché anche questo fa parte dello sport dilettantistico. • • • • • • • • • • • Intervista Daniela BREVE PRESENTAZIONE: DANIELA, 21anni, studentessa della facoltà di giurisprudenza, nella mattina barista nella nostra scuola, nel week-end arbitro. DATI TECNICI: Arbitro dal 17 marzo 2001 -categoria d'inizio: esordienti - categoria attuale: allievi regionali - n^ partite arbitrate: 83. LE SUE PAROLE: G- Perchè lo fai? D- Penso che questa sia un' attività molto utile per la formazione del carattere. L'ho capito vedendo mio fratello che anche solo dopo poco il suo esordio come arbitro cambiava i suoi atteggiamenti, e migliorava i modi in cui gestiva le sue responsabilità. • • • • • • • • • • G- A quale categoria vorresti arrivare? D- Ambisco a diventare assistente a livello internazionale. So che la strada che mi aspetta è lunga e ripida, ma è il mio sogno... G- Se ne avessi la possibilità, c'è una regola che cambieresti? D- Si, vorrei che nelle categorie più basse ci fossero gli assistenti designati dall' A.I.A. G- Cosa comporta essere una donna-arbitro? D- Le differenze non sono radicali; mi sono arrivate molte parole sgarbate senza che quelli che le dicevano si accorgessero che erano pesanti offese. La cosa che mi ha colpita è che le manne dei giocatori si accendono più di tutti gli altri tifosi in difesa dei propri figli e spero che non sappiano quello che dicono in quel momento, perchè se non fosse così sarebbe una cosa davvero grave nonchè preoccupante. G- E tu come ti senti in questo ruolo che è solitamente maschile? D- Io penso che non ci debba essere differenza tra un arbitro uomo e un' arbitro donna. L' unica cosa che conta è saper mostrare il proprio carattere e soprattutto farsi rispettare per il ruolo che si ha in quel momento, un ruolo così importante e così poco rispettato dai tifosi. G- Evento da ricordare...? D- Ero assistente durante un' amichevole, in un torneo Under 18, e fine partita la società di casa mi ha regalato una confezione di biscotti e delle rose. E in quella stessa occasione il n^ 10 mi ha seguita in macchina quasi fino a casa!!! VISTO DALLA PORTA Parole e testimonianze di chi ci ha tra i pali ci ha passato una vita. Oggi andremo ad intervistare un ex-calciatore professionista che nella sua lunga carriera ha giocato in tutte le categorie ed ora sta svolgendo l’attività di allenatore, specializzato nella preparazione del ruolo del portiere. Bordoni Paolo nasce a Sondrio nel 1963 ed inizia a dare i primi calci al pallone nell’oratorio dei salesiani; da qui all’età di undici anni viene tesserato per la Società Sondrio Sportiva dove milita fino ai diciotto anni, momento in cui viene visionato dall’Atalanta cominciando così la sua lunga carriera. Dall’Atalanta, dove rimane per tre anni partecipando a due campionati di serie B ed uno di A, passa poi al Piacenza. Qui rimane per cinque anni militando tre anni in C1 e due in serie B. Dopo questi cinque anni ricchi di soddisfazioni si trasferisce a Roma per giocare con la Lodigiani e qui rimane per sei anni passando dopo un anno di C2 a disputare ben sei anni di C1, disputando anche uno spareggio per poter approdare in serie B, che per una piccola società come la Lodigiani rappresenta un grandissimo traguardo. Dopo questi sette anni viene richiesto dal Pescara dove andrà a giocare gli ultimi quattro anni della sua carriera da giocatore in serie B. G- Come è nata la sua passione per il ruolo del portiere ? P- All’inizio è stato solo per gioco poi con col crescere il ruolo mi affascinava sempre più ed alla fine penso che la scelta sia stata quella giusta. Possiamo dire che la porta la consideravo una seconda casa dove mi sentivo protetto e insuperabile. G-Quali sono state le sue prime difficoltà nell’affrontare questo ruolo? P-In questo ruolo le difficoltà sono infinite, sei solo contro tutti , anche perché è l’unico ruolo nel gioco del calcio dove non ci si può permettere di sbagliare. Lo sbaglio o errore del portiere viene messo in risalto ancora di più ed è per questo che tanti ragazzi tendono ad abbandonare il ruolo o a perdere la sicurezza in se stessi. L’autostima è una delle qualità migliori che un portiere deve avere, deve essere convinto della sua forza e deve trasmettere sicurezza a tutta la squadra. Un carattere forte che si costruisce anche facendo tesoro degli errori commessi che permettono di migliorare giorno dopo giorno. G-Ci sono dei segreti per diventare un buon portiere? P-Possiamo dire che per il portiere una delle cose più importanti sono gli allenamenti, dove giorno dopo giorno con un lavoro preciso e meticoloso si vanno ad affrontare tutte le situazioni di gioco che si sviluppano in partita. L’allenamento del portiere è sicuramente un allenamento pesante e particolare anche perché durante la settimana il lavoro è tanto per poi arrivare alla partita dove,forse,non si viene impegnati molto dal punto di vista fisico ma mentalmente e psicologicamente la nostra attenzione deve essere massimale. G-Che posizione occupa il ruolo del portiere in una squadra ? P-È sicuramente uno dei ruoli più importanti; per una squadra sapere che alle loro spalle c’è una persona che riscuote la fiducia di tutti è sicuramente sintomo di tranquillità e sicurezza. Il portiere deve ergersi quasi a leader della squadra e trascinare il gruppo. In ogni reparto una squadra dovrebbe avere un uomo che dà fiducia e che si erge a protagonista di questa. G-Se per un attaccante il momento più esaltante è il goal, per un portiere quali sono i momenti più esaltanti di una partita? P- Il parare un rigore rappresenta uno dei momenti più esaltanti per un portiere, ma anche una parata che ti permette di non prendere gol può essere esaltante. C’è da sottolineare una cosa però, il ruolo in se stesso è molto particolare anche perché si può passare da momenti di esaltazione a situazioni di sconforto. Ecco perché il portiere è un ruolo dove una buona dose di equilibrio psicofisico è indispensabile per poter affrontare tutte le difficoltà. G-Se potesse tornare indietro rifarebbe il portiere o magari sceglierebbe di fare un altro ruolo ? P-Rifarei sicuramente il portiere anche perché a me, per mia fortuna, ha dato molte soddisfazioni ed è per questo che ora ho intrapreso il ruolo di preparatore dei portieri. Sono convinto che solo uno che ha vissuto le esperienze di campo in prima persona può capire lo stato d’animo di un portiere. L’avere vicino una persona che prima di te ha vissuto certe situazioni è sicuramente un punto d’appoggio sia nei momenti di difficoltà sia nei momenti esaltanti anche perché ricordatevi che per un portiere l’errore è sempre dietro l’angolo. Dopo ogni bella parata si ricomincia sempre da capo, le difficoltà non finiscono mai e ricordatevi che la concentrazione deve sempre essere al massimo in ogni momento ed in ogni situazione, anche in quelle che apparentemente sembrano le più facili. G-Cosa si sente di dire a dei ragazzi che vogliono intraprendere il ruolo del portiere ? P-Posso dire che secondo la mia idea è uno dei ruoli più belli, di avvicinarsi al ruolo senza assilli e di divertirsi specialmente da ragazzi senza fasciarsi la testa anche in presenza di errori. Ricordatevi che gli errori non li fa chi non gioca mai, e non si prende la sue responsabilità. La cosa più importante è il sacrificio, è un ruolo dove l’allenamento risulta la cosa più importante e dove si impara di più, per fare il portiere bisogna ………………..soffrire !!!!!!! Ciao a tutti. …CHI SIAMO… I VALORI DELLO SPORT IL CALCIO FEMMINILE FILMATI UNA VITA DA ARBITRO & FOTO FAIR-PLAY INTRATTENIMENTO LE PARALIMPIADI I MONDIALI 2006 L’ANGOLO DELLE INTERVISTE LE PARALIMPIADI Dopo emozionanti giorni davanti la tv con il fiato sospeso , attendendo che i nostri compatrioti vincessero più medaglie possibili nei giochi olimpici invernali, si apre il 3°evento sportivo mediatico del 2006 dopo le olimpiadi e i mondiali di calcio: le paralimpiadi. I giochi paralimpici sono l’equivalente dei giochi olimpici per atleti con disabilità fisiche, visive o intellettive pensati come olimpiadi parallele. L’inserimento di individui “diversamente abili” in un contesto sportivo è un fatto relativamente recente, tale attività ebbe origine in Gran Bretagna nell’ospedale di Stoke Mandeville, non lontano da Londra, grazie all’entusiastica opera del neochirurgo Guttmann, direttore di quel centro di riabilitazione motoria. Grazie allo sport i pazienti raggiunsero risultati macroscopicamente superiori a quelli della normale terapia destando molto scalpore e richiamando al centro medici e tecnici di tutto il mondo. Nel 1952 per la prima volta i Giochi di Stoke Mandeville divennero internazionali, e nel 1960 si svolsero nel contesto delle olimpiadi di Roma. Nacque dunque, la Federazione Internazionale dei giochi di Stoke Mandeville (ISMGF), che da allora induce annualmente una manifestazione sportiva comprendente vari sport. Tali giochi hanno fatto registrare un continuo aumento del numero dei partecipanti, ed oggi quasi tutti i paesi del mondo vi inviano atleti. Per la grande ricchezza di valori che questi giochi hanno trasmesso nel corso delle loro edizioni si è deciso di dare il via ai IX giochi paralimpici. Dieci giorni di eventi, cinque discipline di gara, 40 nazioni partecipanti, 45 gare per 58 medaglie in palio, 1300 persone tra atleti e staff, 200.000 spettatori attesi. Una grande kermesse dello sport, ma soprattutto un momento che farà riflettere tutto il mondo sul senso dell’ abilità differente di uomini e donne in grado di raggiungere, grazie alla forza della volontà , livelli altissimi nelle loro performance sportive. Il 19 marzo alla conclusione di questa incredibile festa che ha innalzato Torino sul palcoscenico del mondo sono state tirate le somme senz’altro positive anche se la medaglia più bella, quella della partecipazione della gente, è stata già vinta. …CHI SIAMO… I VALORI DELLO SPORT IL CALCIO FEMMINILE FILMATI UNA VITA DA ARBITRO & FOTO FAIR-PLAY INTRATTENIMENTO LE PARALIMPIADI I MONDIALI 2006 L’ANGOLO DELLE INTERVISTE ANNO DI MONDIALE,ANNO DI EMOZIONI…IN CAMMINO VERSO LA GERMANIA! I Mondiali di calcio di Germania si svolgono dal 9 giugno al 9 luglio 2006. La cerimonia di apertura e la partita inaugurale sono a Monaco di Baviera (9 giugno) mentre la finale si disputa a Berlino (9 luglio).Diciassette anni dopo il crollo del muro di Berlino, una Germania riunificata spalancherà le porte al mondo. L'evento è finanziariamente sostenuto dallo Stato tedesco, ma anche dai Länder e dalle città ospitanti. Il calcio tedesco, nel 2006 potrà sfruttare dodici stadi nuovi o notevolmente migliorati. L'intera popolazione tedesca, poi, trarrà vantaggio dai miglioramenti alle infrastrutture di trasporto ed accoglienza. Il torneo del 2006 sarà completamente diverso. Si sono qualificate 32 squadre, di cui 5 africane Sono proprio tali dati che testimoniano lo sforzo effettuato dalla FIFA nell'ultimo quarto di secolo per aiutare le nazioni del mondo del calcio a competere ad armi pari. La Germania è ben preparata ad ospitare la Coppa del Mondo. La costruzione dei nuovi e moderni stadi è terminata, come è terminata la costruzione di una stupefacente rete di trasporti. …CHI SIAMO… I VALORI DELLO SPORT IL CALCIO FEMMINILE FILMATI UNA VITA DA ARBITRO & FOTO FAIR-PLAY INTRATTENIMENTO LE PARALIMPIADI I MONDIALI 2006 L’ANGOLO DELLE INTERVISTE UNA VITA DA ARBITRO Nel calcio di oggi la figura dell' arbitro è sempre più spesso messa sotto accusa dalla critica giornalistica e dagli stessi sportivi che colgono al volo la prima occasione per dargli addosso, sicuramente condizionando il loro rendimento sottoponendoli a delle pressioni che non possono che riflettersi in maniera negativa sul loro rendimento. Con questo non voglio fare una critica al mondo del giornalismo che trasforma questi avvenimenti in argomenti di critica quotidiana facendo naturalmente il proprio lavoro,ma mettendoli in questo modo alla gogna nelle trasmissioni post partite andando a mettere in discussione la loro professionalità, quella stessa che li ha fatti arrivare ad arbitrare nelle maggiori categorie. Molto spesso mi riconosco nella critica poiché essendo tifoso,mi capita di non trovarmi d'accordo con le decisioni da loro prese; nonostante tutto vedo con grande rispetto la figura dell' arbitro, perchè mi rendo conto che senza la loro autorità il calcio, come altri sport, non sarebbe arrivato ai livelli odierni. Bisogna anche riconoscere che non è facile scegliere di intraprendere questa carriera, soprattutto da giovani, consapevoli di dover aver a che fare con atteggiamenti poco dignitosi con i quali, alle volte, tifosi e giocatori si rivolgono agli arbitri. …CHI SIAMO… I VALORI DELLO SPORT IL CALCIO FEMMINILE FILMATI UNA VITA DA ARBITRO & FOTO FAIR-PLAY INTRATTENIMENTO LE PARALIMPIADI I MONDIALI 2006 L’ANGOLO DELLE INTERVISTE INTRATTENIMENTO FACCIAMOCI DUE RISATE!!! Frasi e citazioni esilaranti di diversi personaggi dello sport Queste invece sono alcune caricature di alcuni calciatori di fama mondiale realizzate dal mitico disegnatore Gianluca Antonucci. NELSON DIDA PAVEL NEDVED MASSIMO ODDO CRISTIANO RONALDO RONALDINHO GAUCHO PAOLO MALDINI GENNARO GATTUSO …CHI SIAMO… I VALORI DELLO SPORT IL CALCIO FEMMINILE FILMATI UNA VITA DA ARBITRO & FOTO FAIR-PLAY INTRATTENIMENTO LE PARALIMPIADI I MONDIALI 2006 L’ANGOLO DELLE INTERVISTE ECCOCI!!! Ci presentiamo siamo la classe 4^ b Geometri dell’istituto tecnico “Tito Acerbo” e questo per noi e il terzo anno in cui prendiamo parte al Fuoriclasse Cup. Tre anni fa abbiamo raggiunto la fase nazionale dopo aver vinto quella provinciale,l’anno scorso invece siamo usciti in finale. Quest’anno vinta la finale di Pescara con grande entusiasmo ci apprestiamo a continuare a vivere la grande avventura che speriamo ci porti fino alla finalissima. In alto da sinistra: Andreoli Paolo, Cirillo Roberto, D’Orazio Ettore, Tartaglia Giancarlo, Di Timoteo Manuel, Taricani Francesco, Faieta Letizia, Ferri Federico, De Salvia Francesca. In basso da sinistra: Antonucci Gianluca, Terrenzi Marco, Bellaspica Alessio, Bordoni Simone, Sorgiacomo Mauro. TEAM CUP Ed ecco i fantastici 7…………l’intruso è Bellaspica Alessio “il tuttofare” della squadra! …CHI SIAMO… I VALORI DELLO SPORT IL CALCIO FEMMINILE FILMATI UNA VITA DA ARBITRO & FOTO FAIR-PLAY INTRATTENIMENTO LE PARALIMPIADI I MONDIALI 2006 L’ANGOLO DELLE INTERVISTE …CHI SIAMO… I VALORI DELLO SPORT IL CALCIO FEMMINILE FILMATI UNA VITA DA ARBITRO & FOTO FAIR-PLAY INTRATTENIMENTO LE PARALIMPIADI I MONDIALI 2006 L’ANGOLO DELLE INTERVISTE