Egle Trincanato_Venezia Centro

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Egle Trincanato_Venezia Centro
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I progetti di Egle Trincanato per edifici da erigersi nel
Centro Storico di Venezia
Emiliano Balistreri
Egle Trincanato's plans for buildings in the centre of Venice
The only well-known design to have been produced by Egle Trincanato and Giuseppe Samonà
was the 1952 plan for the INAIL building at San Simeone in the centre of Venice. In 1960 their
work was reviewed by Vittorio Gregotti in Casabella magazine and is generally considered to be
one of very few masterly examples of contemporary architecture to be built in Venice during the
second half of the twentieth century. The architects Samonà and Trincanato also designed at least
four other buildings for the centre of Venice, which were never built. Meanwhile, Trincanato alone
was responsible for three designs, two for hotels and one for a private house: these include a
rationalist design for the Bauer Hotel and a plan inspired by the work of Wright for the Danieli
Hotel.
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L'unico progetto noto, forse in quanto realizzato, di Egle Trincanato e Giuseppe Samonà per la
città di Venezia è il progetto del 1952 per l'edificio dell'Inail a San Simeone, opera recensita da
Vittorio Gregotti nel 1960 (Casabella n. 244) ed annoverata dalla critica e dagli storici tra le poche
realizzazioni d'architettura contemporanea d'autore nella città lagunare nel corso del secondo
Novecento.
La coppia di progettisti Samonà e Trincanato ideò, oltre a quello per l'Inail, almeno altri quattro
progetti, non realizzati, per l'edificazione di fabbricati nell'area del Centro Storico veneziano,
ovvero un progetto di riqualificazione e ripristino di abitazioni congiunto a nuova edificazione in
Fondamenta delle Burchielle a Santa Croce, la progettazione di un edificio di civile abitazione in
Campazzo delle Erbe a Castello e di case in località Madonna dell'Orto a Cannaregio, infine un
progetto per edificio in Fondamenta Zitelle alla Giudecca.
Inoltre Egle Trincanato delineò due progetti di residenze alberghiere, cioè l'ampliamento del Bauer
in Campo San Moisé e del Danieli in Riva degli Schiavoni, ed uno per un fabbricato di civile
abitazione in Fondamenta Contarini a Cannaregio; sempre tra i progetti di ambito veneziano della
Trincanato è da considerarsi anche quello ipotetico della tesi di laurea del 1938 con la proposta
per una Stazione Marittima Turistica sulla Riva dell'Impero, tema suggeritole, o forse impostole,
dalla retorica di regime del professore Duilio Torres, suo relatore, che in quegli anni auspicava
discutibili sostanziali demolizioni nell'area fatiscente della Marinarezza sostenendo la necessità di
un intervento non conservativo ma di ricostruzione ex novo che avrebbero così alterato la valenza
scenografica e storica di un'area rilevante del Bacino di San Marco; invece il merito della tesi, che
fu l'aspetto più criticato dalla Commissione di Laurea, fu il progetto suppletivo concepito dalla
Trincanato per la costruzione di una casa popolare, definita dall'autrice di “carattere veneziano
moderno” e denominata “casa operaia”, elemento che denota l'attenzione agli aspetti sociali nella
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progettazione architettonica che fu sempre un carattere peculiare del lavoro della Trincanato la
quale, infatti, fu così descritta da Guido Piovene nel Viaggio in Italia del 1953:
“Questa donna ancor giovane è una Venezia incarnata, ne conosce e sente ogni casa,
ma alla moderna, con il suo sfondo sociale ed economico”.
In conclusione si analizzano sinteticamente i singoli progetti citati corredati da alcune immagini
esemplificative degli stessi e si ricorda che tutti i progetti di Egle Trincanato e di Giuseppe Samonà
sono conservati presso l'Archivio Progetti IUAV ed il CSAC di Parma.
Giuseppe Samonà, prospettiva a matita e
pennello e schizzo di variante progettuale per
il progetto denominato le “Burchielle” a Santa
Croce, Venezia
I progetti stilati dallo Studio Samonà
prevedevano sia un intervento di risanamento
e restauro di edifici d’abitazione in
Fondamenta Burchielle e Rio Terà Pensieri,
nel Sestiere di Santa Croce, sia la
realizzazione di nuovi fabbricati da inserire
nell’area adiacente agli edifici già esistenti in
loco.
Il materiale conservato nel Fondo Trincanato
è costituito da numerosi disegni a matita ed a
penna su fogli di carta da schizzo e di carta
da lucido di varie dimensioni con ipotesi di
progetti e varianti autografe di Giuseppe
Samonà ed Egle Renata Trincanato; sono
inoltre presenti le copie eliografiche del
progetto a firma Giuseppe Samonà, Alberto
Samonà e Giuseppina Marcialis, in cui
peraltro appare evidente la mano della
Trincanato nella grafia delle didascalie
esplicative e nel tratto dei disegni stessi. Il
periodo di elaborazione progettuale si colloca
tra il 1960 ed il 1968. L’opera realizzata si è
limitata ad un restauro conservativo degli
edifici degradati. Risultano particolarmente
interessanti i disegni e gli schizzi con gli stati
di progetto dei nuovi fabbricati edilizi da
destinarsi ad abitazioni, studi professionali ed
attività commerciali.
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Giuseppe Samonà, Egle Renata Trincanato:
Progetto di edificio in Campazzo de l’Erba a Castello, Venezia
Il progetto per fabbricati di civile abitazione ed esercizi commerciali da costruirsi sull’area relativa al
mappale n° 3294 nel Sestiere di Castello, tra il Campazzo de l’Erba ed il Rio de San Daniel, fu
commissionato da Maria Luisa Cosulich allo studio Samonà nel 1961. Il progetto prevedeva
l’edificazione di un fabbricato di quattro piani sul piano terra per un totale di 4800 mc su una
superficie di 814 mq di cui 400 di area coperta; esisteva anche un progetto di massima per un
edificio da erigersi sull’area adiacente corrispondente al mappale n° 4763 di proprietà comunale.
Nel Fondo Trincanato si conservano il carteggio tra la signora Cosulich, lo Studio Samonà e
l’Ufficio Tecnico Edilizia Privata del Comune di Venezia, i disegni a china e matita su carta da
lucido, la documentazione fotografica del progetto, le copie eliografiche del progetto stesso ed
alcune piante con le varie ipotesi di distributivi del piano terra.
Giuseppe Samonà, Egle Renata
Trincanato:
Progetto di edificio di civile
abitazione
in
Fondamenta
Zitelle alla Giudecca, Venezia
Il progetto è stato ideato in data
imprecisata,
comunque
è
riferibile al primo quinquennio
degli anni ‘60 del Novecento;
era previsto un edificio di tre
piani su piano terra con il fronte
principale prospiciente sulla
Fondamenta delle Zitelle; l’edificio sarebbe stato composto da appartamenti d’affitto con metrature
diverse; dai disegni dei prospetti appare chiara la volontà di proporre un volume morfologicamente
speculare ed evocativo rispetto all'opera di Ignazio Gardella in Fondamenta delle Zattere del 195457, ne risulta quindi un prospetto sintesi e contaminazione dello stile samonaniano e di quello pure
essenziale di Gardella, esito probabilmente riferibile all’intervento della Trincanato nella
progettazione del fabbricato.
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Egle Renata Trincanato:
Concorso per la progettazione dell’ampliamento dell’albergo Bauer a San Moisè, San Marco,
Venezia. Le uniche testimonianze superstiti del progetto per l’ampliamento dell’albergo Bauer a
San Moisé sono due riproduzioni fotografiche di disegni autografi di Egle Renata Trincanato oggi
perduti ed una tavola prospettica a matita con la facciata della chiesa di San Moisé e del corpo
progettato dall'autrice; non vi sono indicazioni di data, comunque il progetto è riferibile agli anni ‘50
del Novecento e rispecchia l'ispirazione all'architettura razionalista.
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Egle Renata Trincanato:
Concorso
per
la
progettazione
dell’ampliamento dell’albergo Danieli in
Riva degli Schiavoni, San Marco,
Venezia.
Il
progetto,
del
1948,
rappresenta
una
testimonianza
importante di una possibile alternativa al
modesto intervento per l’ampliamento
dell’albergo
Danieli
effettivamente
realizzato.
L’edificio ipotizzato dalla Trincanato ha
un carattere incisivo e risalta con le
proprie forme inconfondibili ma troppo
audaci per la committenza come per
l’opinione pubblica d’allora, e forse
persino
d'oggi,
considerata
la
collocazione del volume in un luogo emblematico della città.
Il rimando all'architettura organica è evidente ed in qualche modo anticipa (benché di impostazione
assai diversa) la possibilità di una presenza di uno stile estraneo alla tradizione architettonica
cittadina poi riproposta con il progetto di Frank Lloyd Wright stesso per il Masieri Memorial nel
1953.
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