RELAZIONE TECNICA SUI RILIEVI TOPOGRAFICI

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RELAZIONE TECNICA SUI RILIEVI TOPOGRAFICI
Appalto per la progettazione definitiva ed esecutiva, attività tecnico
amministrative finalizzate all’acquisizione dei pareri, nulla osta,
autorizzazioni, il coordinamento della sicurezza infase di
progettazione, l’esecuzione dei lavori finalizzati ad un intervento di
mitigazione e di riduzione del rischio di frana in località AnnunziataCalia-Casturi in Lamezia Terme.
Relazione tecnica
delle opere
architettoniche
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Sommario
1. – PREMESSA ......................................................................................................................................1
2. – L'INDIVIDUAZIONE DELLE CRITICITÀ' .........................................................................................2
3. – DESCRIZIONE DELLE OPERE .......................................................................................................6
3.1 - Opere previste nel presente appalto .....................................................................................6
3.2 - Opere di completamento - Masterplan ai sensi dell'Art. 2 del C.S.A. ............................. 14
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Appalto per la progettazione definitiva ed esecutiva, attività tecnico
amministrative finalizzate all’acquisizione dei pareri, nulla osta,
autorizzazioni, il coordinamento della sicurezza infase di
progettazione, l’esecuzione dei lavori finalizzati ad un intervento di
mitigazione e di riduzione del rischio di frana in località AnnunziataCalia-Casturi in Lamezia Terme.
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1. – PREMESSA
La presente relazione illustra e descrive le principali scelte progettuali alla luce delle criticità
che si sono evidenziate a seguito dei diversi sopralluoghi effettuati e delle problematiche
geotecniche emerse dallo studio del versante.
Consorzio Stabile
POLICOST s.c.a.r.l.
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Appalto per la progettazione definitiva ed esecutiva, attività tecnico
amministrative finalizzate all’acquisizione dei pareri, nulla osta,
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progettazione, l’esecuzione dei lavori finalizzati ad un intervento di
mitigazione e di riduzione del rischio di frana in località AnnunziataCalia-Casturi in Lamezia Terme.
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2. – L'INDIVIDUAZIONE DELLE CRITICITÀ'
Lo studio della documentazione relativa alla progettazione preliminare, unitamente ai diversi
sopralluoghi effettuati in loco ed alla rielaborazione geotecnica del versante effettuata in
sede di redazione del presente progetto definitivo, ha evidenziato come le principali
problematiche di stabilità del versante siano ascrivibili sia ad una cattiva regimentazione
delle acque di ruscellamento superficiali che ad un livello di falda profonda non accettabile
per le caratteristiche geomeccaniche in termini residui del versante stesso. Alla luce di ciò è
risultato opportuno individuare opere capaci di regimentare sia le acque superficiali che
quelle sub superficiali e profonde, in modo da realizzare in sito un regime di pressioni neutre
tale da garantire la stabilità dell'area nonostante la parziale mobilitazione già avvenuta.
Nell'ambito della disponibilità economica del presente appalto si è preferito dare seguito a
tutte quelle opere necessarie ad una completa e corretta stabilizzazione in campo statico del
versante ed eseguire solo parte delle opere necessarie alla stabilizzazione in fase sismica.
Procedendo con ordine, per quanto concerne il drenaggio delle acque sub-superficiali e
profonde, si è deciso di intervenire con dreni sub superficiali principalmente per due
motivazioni come di seguito descritte: la prima di queste è legata all'impossibilita della
realizzazione di pozzi drenanti profondi lungo il versante in quanto le opere propedeutiche al
loro scavo (paratie di pali di grosso diametro) sarebbero dovute essere state capaci di
contenere le spinte del versante legate all'incipiente stato di movimentazione in cui esso si
trova; tali forze sono quelle che il pozzo sin dalle prime fasi di realizzazione deve essere in
grado di fornire al versante per rendere la stabilità del complesso opera terreno quanto meno
pari ad un coefficiente di sicurezza 1.1. Dall'effettuazione del calcolo di stabilità globale, data
la rilevante profondità della banda di taglio ed il regime di pressioni neutre in esso presente,
si è osservato come, nello stato attuale, il versante abbia coefficiente di sicurezza pari a
0,96, risultanza quest'ultima confermata dall'avvenuta mobilitazione osservata nelle
campagne di indagine effettuate nel 98 e nel 2000 ed anche in quella appositamente
intrapresa nell'aprile del 2013 (in occasione della redazione della presente progettazione
definitiva) da cui è emerso che gli spostamenti del versante avanzano verso valle con una
velocità pari a circa 1cm/mese. Ciò chiarisce come, la costruzione di pozzi drenanti in una
tale situazione geotecnica, deve assolutamente tener conto degli spostamenti in atto, e le
opere a farsi devono essere capaci di contenere gli sforzi associati a questi spostamenti.
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Come ben spiegato nell'ambito della relazione di calcolo e geotecnica gli sforzi associati ad
un regime di spostamento pari a 1cm/mese inducono sollecitazioni di ordini di grandezza
maggiori di quelle capaci di essere assorbite da usuali opere provvisionali di sostegno
necessaria per lo scavo di un pozzo (sono state effettuate prove di calcolo con paratie di pali
di diametro fino a 1200mm anche in doppia fila). Date queste risultanze, come già accennato
in precedenza, è stato necessario ricorrere ad opere preventive di drenaggio della falda
profonda che non prevedessero scavi per la loro esecuzione e quindi spinte insostenibili.
Questa necessità è stata soddisfatta sfruttando l'elevato dislivello altimetrico che caratterizza
il versante inserendo dei drenaggi sub superficiali ubicati planimetricamente in modo da far
assumere alla falda una quota tale da rendere stabile il versante. La disposizione e la
lunghezza di questi scaturisce da un opportuno calcolo geotecnico incrementale
appositamente predisposto capace di simulare l'abbattimento della falda per effetto dei dreni
sub-superficiali; tale calcolo è stato effettuato anche in regime transitorio. D'altro canto la
soluzione di drenare le acque a mezzo di più file di dreni sub-orizzontali significa creare più
sbarramenti continui alle acque sub-superficiali provenienti da monte vista la loro ubicazione
planimetrica più omogenea
e diffusa rispetto a quella che si riesce ad ottenere con la
classica disposizione a raggiera dei dreni che hanno recapito in un unico punto
(rappresentato dal pozzo stesso). Un fronte drenante continuo come quello che si riesce a
formare con una fila di dreni sub-superficiali, si potrebbe ottenere affiancando più pozzi che,
nel caso specifico con un versante di dimensioni trasversali 180m, sarebbero in numero
minimo di 5, per garantire una sovrapposizione tra le diverse raggiere di dreni di profondità
almeno pari a 35m. E' facile a questo punto comprendere come tale soluzione, a parità di
obiettivo raggiunto, comporta notevoli aggravi di costi legati allo scavo in profondità da
realizzare ( che, come osservato in precedenza nel caso specifico non è realizzabile tra
l'altro viste le condizioni di instabilità del versante) oltre che aggravi cantieristici. Nel presente
appalto, tra l'altro, è stato possibile predisporre più file di drenaggi cosa, che con i pozzi, non
sarebbe potuta essere stata perseguibile per il lievitare dei costi e vista la dimensione
dell'appalto. Il numero, la profondità e la disposizione plano-altimetrica dei dreni suborizzontali sono state individuate in modo da condurre il coefficiente di sicurezza ad un
valore minimo pari ad 1,2 in condizioni statiche riuscendo ad abbattere la falda di 10m;
un'ulteriore depressione del livello freatico di versante avrebbe portato verso una soluzione
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eccessivamente cautelativa rispetto alle condizioni di sicurezza in condizioni statiche non
risolvendo le problematiche sismiche del versante.
Infatti come si nota dalle analisi appositamente predisposte, i cerchi di scorrimento critici in
tale fase, si mobilitano completamente al di sopra dell'orizzonte piezometrico nullo (linea di
falda). Ciò comporta che la depressione eccessiva della falda (che si potrebbe ottenere
anche con i pozzi drenanti) porta verso una soluzione eccessivamente cautelativa nei
riguardi delle condizioni statiche ma non risolve le problematiche sismiche del versante.
Ecco perché nell'ambito del presente progetto definitivo-offerta si è preferito calibrare bene il
coefficiente di sicurezza alla instabilità globale in campo statico a valori giusti e comunque al
di sopra di quelli previsti in normativa e contemporaneamente ubicare lungo il versante opere
puramente strutturali capaci di contenere il mobilitarsi di superfici di scivolamento tutte
comprese nella porzione asciutta di versante derivanti da accelerazioni sismiche. Tali opere,
come illustrato nel prosieguo della presente relazione, sono consistite in pozzi strutturali
pieni formati da colonne di jet-grouting armato che oltre a risolvere il problema del
contenimento sismico del versante presentano indubbi vantaggi cantieristici in termini di
sicurezza e tempo di realizzazione così come illustrato nelle relazioni specialistiche.
Completano le opere proposte nell'ambito del presente appalto quelle necessarie alla
regimentazione delle acque superficiali e alla limitazione dei fenomeni erosivi lungo il
versante. Tali opere sono state geometricamente descritte nei paragrafi che seguono, qui si
vuole solo evidenziare come, per mezzo di un approccio GIS, basato unicamente
sull’informazione morfologica desumibile dal modello digitale del terreno (DTM), è stata
stimata un’efficienza della rete di drenaggio superficiale in termini di abbattimento dei
tempi di smaltimento delle acque di ruscellamento del versante pari al 60% rispetto
alla condizione priva di intervento.
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Fig. 1 - Distribuzione dei tempi di arrivo alla rete di smaltimento dell’area con (linea rossa) e senza intervento
(linea blu).
Tutto quanto fin qui esposto si traduce nelle opere come descritte nei seguenti paragrafi.
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3. – DESCRIZIONE DELLE OPERE
Alla luce di quanto fin qui illustrato nel presente paragrafo viene riportata una sintetica
descrizione delle opere che si propone di realizzare nell'ambito della presente offerta
progettuale definitiva; inoltre, in linea con quanto richiesto all' art.2 del C.S.A., si riporta una
descrizione più ampia degli interventi di completamento che andrebbero realizzati con
eventuali stralci costruttivi successivi al presente necessari al completamento in ogni sua
parte della stabilizzazione del fronte. Tale quadro di insieme viene riportato nell'ambito di un
master-plan appositamente redatto allegato alla presente progettazione.
3.1 - Opere previste nel presente appalto
Procedendo da monte verso valle in direzione ovest-est la prima opera che si incontra è il
canale di gronda posto lungo la strada comunale Mercuri (vd. PD_TAV_9) realizzato in
c.a. avente dimensione in sezione trasversale 80x75 e sezione idraulica utile 50X55; esso si
sviluppa in pianta per una lunghezza di 158.00m fino a raggiungere un displuvio il quale
individua un separatore idraulico tra due bacini limitrofi. Tale canale di guardia recapita in un
pozzetto in prossimità della chiesa dell'Annunziata appositamente predisposto dal quale ha
origine l'attraversamento sotto strada, realizzato con un tubo in Pead spiralato F500,
necessario per far confluire le acque nel canale posto lungo la strada interpoderale esistente
che collega quota 392 a quota 358 m s.l.m.m.. L'ubicazione del canale lungo Via Mercuri,
come meglio illustrato nelle reIazioni specialistiche, funziona da gronda necessaria per
intercettare le acque che provengono dai bacini montani che a tutt'oggi, scorrendo sulla sede
stradale, ruscellano lungo il versante ed in parte si infiltrano alimentando la falda subsuperficiale causa quest'ultima dei fenomeni di instabilità.
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Fig. 2 - Canale di gronda Strada comunale Mercuri
Procedendo verso valle,come già accennato, le quote 392 m s.l.m.m. e 358 m s.l.m.m.
vengono collegate da una strada interpoderale esistente attualmente in parte percorribile ed
in parte occlusa dalla folta vegetazione; su tale strada, conformata a mezza costa, lungo il
ciglio di monte verrà ubicata una canale mezzo armco F500mm pigmentato verde
annegato in un getto in cls avente spallette laterali di completamento in pietrame a
chiudere il dislivello rispetto alla strada stessa, di sviluppo in pianta pari a 176.50m. Esso, di
fatto, riprende un fosso in terra esistente dal cui rilievo non si comprende se di origine
antropica o naturalmente formatosi per ruscellamento delle acque di versante. Tale
sistemazione ha la funzione di raccogliere le acque superficiali relative alla porzione di
versante compresa tra la strada comunale Mercuri e la strada interpoderale stessa ed in più
è necessario per collettare le acque raccolte dal canale di gronda ubicato lungo la strada
comunale Mercuri verso il Fosso tributario ubicato a nord del versante in frana.
Fig. 3 - Canale di gronda Strada interpoderale
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Procedendo verso valle, trasversalmente al versante compreso tra quota 360 m s.l.m.m. e
quota 357 m s.l.m.m. per uno sviluppo planimetrico pari a 166.50m viene ubicato un canale
mezzo armco F500mm pigmentato verde annegato in un getto in cls avente spallette
laterali di completamento in pietrame analogo a quello sopra illustrato avente però oltre che
la funzione di drenaggio del bacino compreso tra la strada interpoderale ed il suo tracciato, è
anche necessario per la raccolta delle acque profonde drenate dai dreni sub orizzontali
ubicati subito al di sopra della canaletta stessa. Tali dreni hanno profondità 50m sono
disposti a 10 m di interasse l'uno dall'altro, sono di diametro 60 mm realizzati con tubi in
PVC microfessurati ricoperti in TNT (geotessuto necessario al filtraggio delle acque
raccolte); tale garza garantisce la durabilità del dreno rispetto a fenomeni di intasamento da
materiale solido. L'intero sistema così ideato recapita all'interno di un pozzetto
appositamente predisposto in cui convogliano anche le acque del canale che costeggia la
strada interpoderale sopra descritta e scarica a mezzo di una tubazione in Pead spiralato
interrato F500 nel fosso tributario posto a nord dell'area di intervento.
Fig. 4 - Canale di gronda tra quota 360 m s.l.m.m. e quota 357 m.s.l.m.m.
Baricentrica rispetto all'area di intervento è la strada comunale Palmieri che taglia il
versante in direzione NO-SE unendo quota 358 m s.l.m.m. a quota 330 m s.l.m.m.; sul ciglio
di monte di tale strada è presente una zanella che recapita in un pozzetto posto in prossimità
dell'incrocio con la strada Casturi. E' proprio il posizionamento planimetrico della strada che
ha indotto la scrivente ad ubicare lungo un trattodi 76.90 m della stessa sul ciglio di monte
una canaletta rettangolare necessaria per la raccolta delle acque di ruscellamento della
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porzione di versante compresa tra il canale a quota 357-360 m s.l.m.m. (dove sono ubicati i
dreni sub superficiali) e la strada stessa. Le dimensioni della canaletta in sezione trasversale
sono 60x60 cm con dimensione idraulica efficace pari a 30x40 cm. Nel tratto maggiormente
pendente, al fine di mantenere valori di velocità della corrente sufficientemente bassi, sono
stati introdotti 6 pozzetti di salto di 0,50 m con un passo di circa 6.00 m riducendo in tal modo
la pendenza al 10%.
Fig. 5 - Canale di gronda Strada comunale Palmieri
Completano le opere previste in prossimità di tale strada l'inserimento di dreni sub-orizzontali
di profondità 50m necessari per captare le acque di infiltrazione dei terrazzi antropici presenti
a monte della strada stessa; tali dreni realizzati in PVC microfessurato rivestito con TNT,
hanno recapito nella canaletta stessa (vd. TAV PE_ED_9).
Spostandosi a quota 304 m s.l.m.m., trasversalmente al versante e per una estensione in
pianta pari a 186.00m, è stata ubicata un canale mezzo armco F500mm pigmentato verde
annegato in un getto in cls avente spallette laterali di completamento in pietrame in cui
scaricano dei drenaggi sub orizzontali di lunghezza 75 m posti ad interasse 15 m del
diametro 60 mm realizzati con tubi rigidi in PVC microfessurati. Tale canaletta di raccolta e
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scarico delle acque ha funzioni analoghe a quella posta tra quota 357 e 360 m s.l.m.m. prima
descritta, il suo bacino di drenaggio è compreso tra il tracciato della strada palmieri e la
canaletta stessa; tale canale ha recapito nel fosso tributario a nord dell'area di intervento.
Si passa quindi ora alla descrizione delle opere previste a quota 303 m s.l.m.m.; a tale quota
vengono ubicate le opere necessarie a contenere i cerchi critici che si destano in caso di
sisma che, come ampiamente illustrato in precedenza, si mobilitano per intero nella parte già
asciutta di versante. Tali opere consistono in pozzi strutturali pieni (non essendo più
necessario scavarli in quanto non devono assolvere a funzioni drenanti) realizzati a mezzo
di colonne di jet grouting compenetrate F800mm interasse 70 cm armate lungo la
circonferenza più esterna a mezzo di armature tubolari in acciaio S355 diametro 139,7
mm spessore 10mm. Così facendo, di fatto, non è necessaria alcuna operazione di scavo
ma si migliorano le caratteristiche del terreno in sito miscelando boiacca cementizia al
terreno stesso. Il risultato è una miscela di boiacca e terreno avente caratteristiche allo
schiacciamento pari ad almeno 100 kg/cm2. Questa soluzione, oltre ad essere l'unica capace
di assorbire le rilevanti forze che si destano in caso di sisma lungo la porzione di versante al
di sopra della banda di taglio, comportano una serie di benifici cantieristico-operativi come di
seguito elencati:

Miglioramento delle caratteristiche geomeccaniche del terreno in sito senza
asportazione dello stesso

Nessuna necessità di trasporto a discarica del materiale scavato

Assenza di punti di accumulo e stoccaggio del materiale scavato

La mancata asportazione del terreno dal sito comporta l'eliminazione dei problemi di
cedimento indotto alle strutture ubicate nelle zone interessate dai lavori per
detensionamento dei volumi di terreno limitrofi allo scavo

Miglioramento delle caratteristiche geomeccaniche del terreno senza costruzione di
nuove opere(pali, rivestimento pozzo definitivo,ecc..)

Esecuzione delle lavorazioni tutte da piano campagna eliminando lavorazioni in
profondità (estrazione terreno scavato da fondo pozzo)
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
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Esecuzione delle lavorazioni con macchine di limitata dimensione max 140q
Nel presente appalto verranno realizzati 2 dei 13 pozzi necessari al consolidamento sismico
del versante nello specifico l'8 e l'11 in quanto nell'ambito della dimensione economica del
presente appalto si è data priorità a tutte le opere necessarie ad una completa
stabilizzazione in campo statico del versante che comporta la necessaria regimentazione di
tutte acque superficiali e sub superficiali compresa la sistemazione del fosso tributario posto
a nord dell'area di intervento.
Fig. 6 - Pozzi strutturali in Jet Grouting
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Spostandosi ora a quota 284 m s.l.m.m. è stato ubicato un canale mezzo armco F500mm
pigmentato verde annegato in un getto in cls avente spallette laterali di completamento in
pietrame in cui scaricano dei drenaggi sub orizzontali di lunghezza 50 m posti ad
interasse 10 m del diametro 60 mm. Tale canaletta di raccolta e scarico delle acque ha
funzioni analoghe a quella posta a quota 304 m s.l.m.m. prima descritta, il bacino imbrifero a
cui essa è sottesa è quello compreso tra il canale posto a quota 315 ed essa stessa; il suo
recapito è nel fosso tributario a nord dell'area di intervento.
Si aggiungono agli interventi come fin qui descritti quelli di sistemazione del piede della frana
lungo la strada comunale Rametta; essi consistono in drenaggi sub-orizzontali necessari per
mantenere basso il livello freatico lungo il versante in modo da far aumentare le forze
resistenti lungo di esso. Tali dreni recapitano in pozzetti collegati, quest'ultimi tra loro, con
una tubazione in PVC da 200mm che , a sua volta ha recapito ultimo nel Torrente Piazza.
Ultimo intervento di sistemazione idraulica previsto è quello relativo al fosso tributario
posto a nord dell'area di intervento; data la sua ubicazione parallela al versante (direzione
OVEST-EST) e percorrendo da monte verso valle l'intera area oggetto di intervento
(andando da quota 355 m s.l.m.m. a quota 270 m s.l.m.m.). In occasione della redazione
della presente progettazione definitiva esso è stato oggetto di specifici sopralluoghi, effettuati
a seguito della pulizia dell’area da rovi e arbusti che ne impedivano l’accesso, finalizzati al
rilevamento delle litologie affioranti in alveo e sulle sponde, oltre che al controllo delle
condizioni di stabilità di queste ultime.
Il fondo alveo è risultato essere impostato principalmente in depositi detritici da medi a
grossolani comprendenti blocchi lapidei. Il substrato roccioso è affiorante in pochi tratti,
principalmente in sinistra idrografica; in un solo tratto esso è presente per circa 10 m lungo il
fondo alveo, con un salto di circa 8 m.
Le sponde dell’alveo risultano impostate principalmente in depositi detritici e sono
interessate, localmente, da piccole frane che tendono a farle arretrare soprattutto laddove
esse presentano elevate acclività e dislivello (che localmente supera anche i 10 m).
Sulla base delle evidenze geologiche sono stati previsti, nella porzione ad elevata pendenza,
interventi che limitassero il movimento di materia in modo da ridurre al minimo il rischio di
innesco di smottamenti del materiale detritico posto sui fianchi fortemente acclivi
dell'incisione stessa. Nei tratti più acclivi del Fosso sono state preferite opere di tipo puntuali
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(briglie) in prossimità dei salti naturali; in tali tratti la presenza del substrato affiorante spinge
all’utilizzo di briglie in c.a. completamente rivestite in pietrame autoctono ancorate al
substrato per il tramite di chiodature con barre in acciaio B450C 26 e malta di iniezione.
Il riempimento a monte della briglia è previsto con pietrame reperibile in alveo. La scelta
delle briglie è dettata principalmente dall’obiettivo di consolidare i salti naturali, oltre che di
ridurre le pendenze.
Nei tratti a pendenza minore è previsto un intervento di ripristino del fondo per mezzo di
canali a sezione semicircolare DN1000 (tipo Finsider-Armco).
Fig. 7 - Intervento di ripristino del fosso con canale mezzo ARMCO Ø1000
A valle del fosso, immediatamente a monte dell’attraversamento stradale che consente
l’immissione dei deflussi nel torrente Piazza, è previsto uno scivolo a scalinata per la
dissipazione dell’energia di corrente.
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Fig. 8 - Canale in c.a.
3.2 - Opere di completamento - Masterplan ai sensi dell'Art. 2 del C.S.A.
In linea con quanto richiesto all'art. 2 del C.S.A. in questo paragrafo vengono illustrate le
opere che andrebbero eseguite per completare l'intera sistemazione del versante
inquadrando lo stesso in un ambito più a larga scala rispetto a quello relativo alla porzione di
territorio mobilitatasi. Nello specifico due sono gli interventi assolutamente indispensabili al
fine di completare la stabilizzazione del versante oggetto del presente intervento:
- Esecuzione dei drenaggi sub-orizzontali nella parte più a sud della strada comunale
Rametta
- completamento dei pozzi pieni in Jet Groting armato in un numero pari a 11.
Per quanto concerne il primo dei due interventi nell'ambito del presente appalto non si è reso
possibile la realizzazione dei dreni più a sud lungo la strada Comunale Rametta in quanto la
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presenza del primo dei tre edifici dissestati ne inpedisce la loro realizzazione; quest'ultima
sarà possibile solo quando sarà possibile l'abbattimento di tale edificio. Si fa notare come
questo intervento è ubicato li dove si riscontrano i maggiori spostamenti legati al fenomeno
gravitativo e per di più essi si manifestano alle maggiori profondità rispetto alla parte più a
nord del versante.
Il secondo intervento, invece, risulta necessario al fine di completare la stabilizzazione del
versante in condizioni sismiche senza operare con mezzi di ingente dimensione ed evitando
le problematiche di trasporto a rifiuto dei materiali scavati.
Nell'eventualità in cui si dovesse palesare la possibilità di poter intervenire anche sul pozzo
parzialmente realizzato alternativamente al suo scavo si può procedere al trattamento del
terreno compreso al suo interno migliorandone anche per esso, con la tecnologia del jetgrouting, le caratteristiche meccaniche, costituendo in quel caso, a tutti gli effetti, un
ulteriore pozzo pieno strutturale capace di contribuire all'assorbimento delle forze che si
destano in caso di sisma. Questa soluzione trarrebbe tutti benefici dell'utilizzo del jet-groting,
come prima ampiamente illustrati, oltre ad evitare le onerose opere di microtunnelling
necessarie per il recapito delle acque drenate.
Altro intervento che viene individuato nel master-plan è la sistemazione del torrente Piazza
con modalità e sezioni simili a quanto già progettato ed eseguito per il tratto posto a valle
dell'area di intervento del presente appalto; tale intervento non deve essere inteso come un
intervento di stabilizzazione del versante ma come un intervento di sistemazione idraulica
dell'alveo mirata al contenimento dei fenomeni erosivi che si verificano durante eventi di
piena eccezionali. Tali fenomeni sono causa, tra l'altro, anche di episodi di scalzamento del
ciglio della strada comunale Rametta che costeggia il torrente stesso generando situazioni di
pericolo per gli utenti della strada stessa.
Alla luce di tutto quanto fin qui esposto, le opere necessarie ed urgenti per la messa in
sicurezza del versante vengono interamente realizzate nel presente appalto, tutto ciò a
conferma della bontà delle decisioni attuative che si ha la volontà di intraprendere; si fa
osservare inoltre, come le opere previste nel presente appalto, non interferiscono con gli
interventi già in corso di realizzazione lungo il versante relativi al pozzo drenante
parzialmente realizzato.
Consorzio Stabile
POLICOST s.c.a.r.l.
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