Dalla codula `e Lossuli a bacu `e Solgoinè a s`assa chi no passa cane

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Dalla codula `e Lossuli a bacu `e Solgoinè a s`assa chi no passa cane
Club Alpino Italiano – Sezione di Cagliari
Programma Annuale Escursioni 2014
Domenica 18 maggio
15a ESCURSIONE SOCIALE
Dalla codula ‘e Lossuli a bacu ‘e
Solgoinè a s’assa chi no passa cane
Affascinante itinerario, alla scoperta di uno dei luoghi più nascosti e selvaggi del Supramonte di
Baunei.
Descrizione generale
Il territorio oggetto della nostra escursione ricade all’interno della vasta area del Supramonte
di Baunei all’interno di un’ampia depressione di origine basaltica, l’altopiano di Golgo, incassata
tra selvagge ed imponenti bastionate calcaree e ricoperta da una fitta vegetazione di lecci,
ginepri e macchia mediterranea.
Tale depressione è stata scavata da uno tra i più famosi canyon della Sardegna, formatosi nei
millenni grazie all’incessante azione erosiva impartita da un antico corso d’acqua e dai
numerosi e non meno importanti tributari che a vari livelli si immettono nell’alveo principale: la
Codula di Sisine.
A ridosso della riva sinistra di quest’ultima, nell’entroterra, lungo alcune delle aspre gole
carsiche che solcano gli altipiani fino al mare, si svolgerà il nostro itinerario.
Ricco di importanti testimonianze storico archeologiche, l’altopiano di Golgo è noto soprattutto
per la presenza di una delle più profonde (fra quelle a campata unica) voragini carsiche
d’Europa, Su Sterru, nelle cui vicinanze si trovano As Piscinas, delle caratteristiche conche
basaltiche dove l’acqua ristagna tutto l’anno.
Secondo gli studiosi della civiltà nuragica, in questo sito si celebravano dei riti magici legati al
culto delle acque.
Aspetti della vegetazione
Lungo la costa si afferma una fitta vegetazione caratterizzata da una macchia foresta con
esemplari di leccio talora maestosi, propri della foresta primigenia; ovunque è presente il
ginepro rosso, isolato o raggruppato in una fitta boscaglia.
Il soprassuolo è dotato di una discreta copertura di entità forestali, con aspetti fisionomici che
vanno dalle macchie/foreste ai cedui, alle fustaie, alla macchia bassa mediterranea, fino alle
garighe e le steppe.
La più importante formazione è la boscaglia mista di sclerofille sempreverdi mediterranee
costituita da specie edificatrici quali, ad esempio: Phyllirea latifolia, Quercus ilex, Arbutus
unedo, Erica arborea Smilax aspera, Juniperus oxycedrus, Olea europea, Pistacia lentiscus,
Myrtus communis.
Nei suoli degradati, a causa di tagli irrazionali e incendi dolosi, dimorano le garighe xerofile a
Teucrium marum, Helichrysum italicum, ssp. Microphyllum, Santolina insularis, Asphodelus
aestivus.
Nelle aree limitrofe, dove scorrono i torrenti, si sviluppano tipiche formazioni igrofile ad Alnus
glutinosa, mentre i baccus e le Codule sono caratterizzati da macchie di Nerium oleander.
Nella zona costiera e nelle zone che subiscono più direttamente l’influenza del clima marino, i
componenti della foresta boscaglia presentano sovente riduzioni di sviluppo per l’aridità e
l’azione del vento.
La fauna
La fauna è contraddistinta da alcune specie rare, incluse alcune riportate nella Red List
dell'Unione internazionale per la conservazione della natura poiché a rischio di estinzione. Sino
a qualche decennio fa veniva avvistata la foca monaca.
La costa fa parte degli areali del gabbiano corso, che nidifica solo in ambienti particolarmente
intatti. Nidifica inoltre il falco della regina (Falco Eleonorae), che in questo territorio ha la sua
colonia mediterranea più popolosa. Sono altresì presenti l'aquila reale, l'astore, il falco
pellegrino, l'aquila del Bonelli.
Come si arriva
Da Cagliari, attraverso la SS 125 Orientale Sarda, ci si dirige verso l’abitato di Baunei. Giunti
presso la piazza della Chiesa, 20 m circa più avanti si imbocca sulla destra una deviazione che,
attraverso alcuni ripidi tornanti in salita, conduce sull’altopiano di Golgo. Si percorre per intero
la strada asfaltata che procede all’interno di Bacu Golgo, la vecchia Bia Maore, che si insinua
all’interno di un bosco di lecci secolari e macchia mediterranea per circa 8 km.
Giunti al suo termine, ai bordi della sterrata, il ritrovo dei partecipanti è previsto alle ore
8.30.
Effettuato il compattamento del gruppo, si procede lungo la rotabile per Cala Sisine e, percorsi
alcuni km, si intercetta una deviazione a sinistra, senso di marcia, che conduce all’ovile Su
runcu ‘e us Pressos. In alcune delle piazzole situate nei pressi di tale ovile parcheggeremo le
auto.
Itinerario a piedi
Lasciate le auto nei pressi dell’ovile Su Runcu (q. 324 m.) ci si avvia lungo una carrareccia che,
snodandosi attraverso alcuni tornanti in discesa, conduce ben presto nello spettacolare alveo
della Codula ‘e Lossuli (q. 250 m.), lastricato da candide e lisce placche calcaree. Percorriamo
il fondo di quest’ultima sino a giungere dopo circa 10’ alla confluenza, in riva sinistra, con un
suo tributario, il Bacu Errisso, ingombro di giganteschi blocchi di roccia.
Lo percorriamo per poche decine di metri andando quindi ad intercettare una labile traccia che
si snoda sul costone della riva sinistra di tale bacu. Risaliamo tale suggestivo costone, tra
numerosi esemplari di ginepro contorto, avendo alla nostra sinistra la vista del fondo del bacu
e alla nostra destra le verticali pareti della sua riva sinistra. Dopo circa 15’ giungiamo su un
pianoro roccioso (q. 344 m.), fiancheggiato da una rocca sulla cui sommità risiedono i ruderi
del Nuraghe Lopellai.
Dalla posizione straordinariamente panoramica di tale pianoro è già visibile, verso Nord, un
estesa veduta che comprende, in successione, le boscose creste di S’assa ‘e sa silimba, Serra
Cungiada e, in lontananza, ma ben visibile, Punta Planargia, con la sua riconoscibile e affilata
cresta.
Lasciato il suggestivo pianoro, si va ad intercettare la traccia di un ombreggiato sentiero che in
breve immette all’interno di Bacu Selole (q. 310). Da qui, procedendo in direzione Nord si
giunge dopo circa 400 metri presso una boscosa piana in cui risiede il coile Lopellai (q. 340 m),
in ottime condizioni ed ancora abitato. A poca distanza da tale ovile, è facile scorgere una
traccia di sentiero che si snoda in falsopiano all’interno di un fitto bosco. Procedendo in
direzione Nord, si risale in breve il dolce pendio di s’Assa ‘e sa Silimba, si attraversa il fondo di
bacu Cungiada ed in ultimo si risale la rigogliosa e arrotondata cresta che si affaccia sul ripido
costone della riva destra di Bacu ‘e Solgoinè (riportato sulla carta IGM con l’errato nome di
bacu Elistru). Da subito si rimane stupiti dall’infinità di straordinarie sculture naturali che si
mostrano ai nostri occhi: guglie, archi di roccia, grotte e miriadi di anfratti abilmente scolpiti
dall’azione erosiva millenaria.
Di fronte, su un balcone naturale della riva sinistra di bacu ‘e Solgoinè, custodito da alcuni
alberi primari, è visibile coile ‘e s’Orrù, alla nostra sinistra, sempre in direzione Nord, la nostra
meta: l’affilata cresta de s’assa chi no passa cane, che culmina nella caratteristica e selvaggia
Punta Planargia. Ora occorre scendere sul fondo del bacu e lo si può fare spostandoci dalla
nostra posizione percorrendo, verso Sud Ovest, 600 m circa sul bordo destro del bacu, in
assenza di sentiero. Laddove la cresta risale uno sfasciume di roccia candida, alla quota di 415
m. si intercetta una ripida pietraia, da discendere con cautela, che in circa 30’ conduce sul
fondo della suggestiva e boscosa gola di Solgoinè (q. 318 m.).
Risaliamo quest’ultima, non senza rimanere meravigliati per la sua selvaggia bellezza. Sulle
rive, imponenti pareti dalle caratteristiche striature verticali, sull’alveo, numerose carbonaie
intervallate da candidi megaliti e da una fitta vegetazione. Si procede in lieve ascesa e dopo
circa 20’ dalla base della pietraia, si scorge sulla riva sinistra una caratteristica rampa (q. 380
m.) che risale lungo il costone verticale in direzione Ovest prendendo rapidamente quota.
L’incedere sarà cauto per la presenza di alcuni punti scivolosi e un po’ esposti, e dopo aver
superato i resti di alcune vecchie e caratteristiche chiudende in ginepro, giunti alla quota di
circa 500 m., si lascia la suggestiva rampa a favore di una ripida pietraia che risale in direzione
Nord. Dopo circa 15’ di percorrenza su tale pietraia, si giunge in cresta e da subito si apre ai
nostri occhi un paesaggio davvero fantastico.
Dalla nostra posizione, volgendo lo sguardo da Est a Ovest, intravvediamo i numerosi e
selvaggi bacus che solcano i boscosi altipiani, prima di immettersi nell’alveo della Codula di
Sisine. Sulla nostra destra, in direzione Ovest, Punta Planargia, preceduta da una suggestiva e
affilata cresta di roccia: s’Assa chi no passa cane.
Ci dirigiamo verso quest’ultima, cercando i passaggi più favorevoli e, dopo circa 15’, la
raggiungiamo. La vista è mozzafiato: la cresta è maestosa, le sue dimensioni smisurate.
Colpisce subito la verticalità delle sue pareti che a Sud precipitano per 200 m. circa sull’alveo
di bacu ‘e Solgoinè, mentre a Nord digradano verso bacu Salbadore’e Logu, formando delle
spettacolari lame di roccia.
Raggiungiamo la base della cresta esposta a Nord e subito intravvediamo una parete di roccia
verticale, alta circa 8 m., interamente percorribile grazie ai numerosi e ottimi appigli
disseminati ovunque. Dopo una breve ascesa, si raggiunge la suggestiva cresta sulla quale
occorrerà essere molto prudenti. Il percorso è entusiasmante e appagante, la vista
inverosimile.
Giunti sul pianoro di P.ta Planargia, il panorama è a perdita d’occhio. Da subito colpiscono i
caratteristici e imponenti pinnacoli di cui è disseminato il costone destro di bacu ‘e Solgoinè,
ma soprattutto la cresta appena percorsa, che abbiamo modo di osservare da un’altra
prospettiva. Sopra questo pianoro straordinariamente panoramico, faremo la pausa pranzo al
termine del quale, la nostra successiva meta sarà il coile ‘e s’orrù.
Procediamo in discesa sul boscoso versante di P.ta Planargia, in assenza di sentiero, cercando i
passaggi più favorevoli, e dopo circa 30’ di percorrenza si giunge sul panoramico pianoro dove
risiede la bellissima capanna del coile ‘e s’Orrù (q. 340 m), ancora integra. Tutt’intorno,
maestosi alberi secolari, nel costone sottostante, il recinto per le capre, edificato all’interno di
una suggestiva grotta. Attraverso un caratteristico passaggio su roccia e ginepro, chiamato su
Scalone ‘e s’Orrù, si giunge nell’alveo del bacu ‘e Solgoinè (q. 285 m.).
Ora si procede in falsopiano, lungo un greto a tratti stretto fra strapiombanti pareti calcaree, in
cui spiccano suggestive praterie di digitale.
Giunti alla confluenza con bacu Cungiada, si percorre un breve tratto di quest’ultimo per poi
immetterci nell’alveo della codula ‘ e Lossuli.Procediamo lungo un ampio greto, che si snoda
verso Sud formando numerose ed estese anse.
Tra le candide e lisce placche calcaree, risaltano le numerose vasche naturali, come ad
esempio su Carcuri, la più estesa in questo tratto della Codula Lossuli, e su Storcente.
In corrispondenza di quest’ultima, dopo circa 1 h dalla base de su Scalone ‘e s’Orrù,
intercettiamo una traccia disentiero sulla riva destra che, inoltrandosi all’interno di un fitto
bosco e costeggiando in parte il bordo sinistro del canale di Feneò, in breve conduce alle auto.
Organizzazione logistica
Vi sono due opzioni:


per chi volesse programmare la partenza il giorno dell’escursione, l’appuntamento è
previsto per le ore 8.30 presso la sterrata antistante la chiesa di S. Pietro a Golgo.
per coloro che volessero programmare la partenza il giorno prima dell’escursione, ci si
potrà organizzare autonomamente (Hotel, agriturismo, B & B).
Per maggiori delucidazioni e per le prenotazioni gli Accompagnatori
saranno contattabili al n. 338 37 97 866
Raccomandazioni
Itinerario rivolto ad escursionisti esperti ed allenati.
Si tratta di un percorso impegnativo che richiede capacità nel superare passaggi verticali su
roccia e punti molto esposti. Per tali ragioni, l’escursione è riservata ad un gruppo limitato di
partecipanti.
In caso di meteo avverso, i partecipanti verranno avvisati il venerdi precedente l’escursione.
Consigli alimentari
L’alimentazione dovrà essere adeguata alle nostre esigenze fisiche e a quelle climatiche.
Eviteremo di appesantire lo stomaco assumendo dei cibi che determinerebbero una lenta
digestione e ridurrebbero l’efficienza fisica. Da evitare l’assunzione di bevande alcoliche.
Indispensabile una buona scorta d’acqua e/o integratori energetico-salini.
Tragitto
In auto proprie
Ritrovo
Riferimento cartografico
Domenica 18 maggio presso la sterrata antistante la chiesa di S. Pietro
a Golgo, ore 8.30
IGMI Serie 25 scala 1:25 000 - F 517 - Sez I - Cantoniera Genna Silana
Comuni interessati
Baunei
Lunghezza
Totale 10 km circa
Dislivello in salita
750 m circa
Dislivello in discesa
760 m circa
Tempo di percorrenza
7 ore circa, pausa pranzo esclusa
Difficoltà
EEA
Tipo di terreno
Interesse
Tracce di sentiero, greto di torrente, pietraia, passaggi verticali su
roccia. Sono presenti punti molto esposti
Paesaggistico, naturalistico
Segnaletica
Nessuna
Attrezzatura
Vestiario adeguato alla stagione, scarponi da trekking, pila frontale e
attrezzatura personale (imbraco e casco)
Pranzo
Al sacco
Acqua
Scorta adeguata alla stagione (2 litri circa)
Rientro previsto a Cagliari
Domenica ore 21,00 circa
Quote di partecipazione
3 euro
Prenotazioni
Al 338.379.78.66
(Escursione riservata ai soci)
Direttori di Escursione:
Aldo Marras (AE), Silvana Usai (AE).