Flessione inerente: realizzazione dei valori di

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Flessione inerente: realizzazione dei valori di
• Flessione inerente: realizzazione dei valori di
categorie grammaticali associate al lessema.
Esprime un valore di una certa
categoria grammaticale senza che
esso dipenda da qualcosa di esterno al
lessema
• Flessione contestuale: realizzazione dei valori di
categorie grammaticali associate alle forme
flesse.
sintassi
flessione
contestuale
flessione derivazione
inerente
composizione
Fenomeni di confine
Genere: tra flessione contestuale, flessione
inerente e derivazione
- flessione contestuale negli aggettivi
- flessione inerente nei nomi
- derivazione (?) in leone / leonessa
Composti come notizia bomba: tra derivazione e sintassi
- derivazione:
a. posizione fissa
ingegnere capo vs. capocantiere
autobomba vs. bomba molotov
*bomba notizia
b. significato più generico
- sintassi: tendenza all’accordo
“aspetto notizie. vai con le altre notizie-bombe!!!!!!!!!”
(http://www.plusnetwork.it/forum/index.php?showtopic=50661)
“Niente segreterie di partiti, accordi politici o riunioni
fiumi. A decretare il nome del candidato sindaco di
Angri sarà la cittadinanza”
(http://www.emiliotesta.it/rasta.asp)
derivazione
sintassi
notizia bomba
composizione
“L’autentica differenza tra le lingue non consiste in
ciò che esse possono o non possono esprimere,
ma in ciò che i parlanti devono o non devono
trasmettere”
(R. Jakobson (1985), La nozione di significato
grammaticale secondo Boas, in Saggi di linguistica
generale, Milano, Feltrinelli, p. 173; trad. it. di Jakobson
1959)
La ragazza di Pietro suona meravigliosamente
la chitarra
La ragazza suona meravigliosamente la
chitarra di Pietro
?La
chitarra di Pietro suona meravigliosamente
la ragazza
*Chitarra la Pietro suona di ragazza la
meravigliosamente
“Enunciati dai quali sia scomparsa
completamente ogni grammatica sono,
evidentemente, privi di senso”
(R. Jakobson (1985), La nozione di significato
grammaticale secondo Boas, in Saggi di linguistica
generale, Milano, Feltrinelli, p. 178; trad. it. di Jakobson
1959)
It.
la ragazza di Pietro suona meravigliosamente la
chitarra
ragazz Pietro suon meravigl(i) chitarr
Lat.
puer puellam amat
puer puell am
Ing.
The grandfather tells a tale to his grandson
*grandfather tell tale his grandson
“Morphology is inherently unnatural. It’s a disease, a
pathology of language. This fact is demonstrated very simply
by the fact that there are languages, though not very many,
that manage without […] and by the perhaps more widely
recognized fact that some languages like West Greenlandic
or Navajo have morphology much worse than others do”
(Aronoff, M. (1998), Isomorphism and Monotonicity: Or the Disease Model
of Morphology, in S.G. Lapointe et al. (eds.), Morphology and Its Relation
to Phonology and Syntax, CSLI Publications, Stanford, p. 413)
La tipologia linguistica
La tipologia linguistica si occupa essenzialmente
dello studio della variazione interlinguistica,
classificando le lingue storico-naturali in base ad
affinità o divergenze strutturali sistematiche. I
raggruppamenti tra i quali le lingue vengono ripartite
sono detti tipi linguistici.
Due condizioni necessarie:
a) le lingue del mondo, circa 6.000, sono diverse tra
di loro;
b) questa variazione non è frutto del caso, ma
obbedisce a principi generali.
La tipologia linguistica ambisce ad individuare proprio
questi principi:
- esplora i limiti della variabilità interlinguistica
- cerca di capire quale sia il limite oltre il quale le
lingue non possono spingersi
- cerca di spiegare perché, dato un insieme di
strutture formali teoricamente possibili (i tipi
linguistici), alcune sono attestate e altre non sono
mai attestate.
“In realtà, una tipologia linguistica esauriente è il compito più
grande e più importante che si offre alla linguistica. Essa non
è, come la linguistica genetica, limitata regionalmente. In fin
dei conti, il suo compito è di rispondere alla domanda: quali
strutture linguistiche sono possibili, e perché tali strutture sono
possibili mentre altre non lo sono? Nel far ciò, essa si deve
accostare, più di ogni altro tipo di linguistica, a quello che si
potrebbe chiamare il problema della natura del linguaggio. E,
in ultima analisi, essa si dimostrerà gerarchicamente superiore
alla linguistica genetica; soltanto essa può in effetti consentirci
di comprendere le leggi generali secondo le quali le lingue
cambiano e le possibilità di cambiamento che un dato tipo
comporta.
(L. Hjelmslev (1966), Parenté typologique des langues, in Le
langue, Paris)
La nozione di tipo linguistico
P. Ramat (1984): Il concetto di ‘tipo linguistico’ […] si può configurare […]
dal punto di vista epistemologico, come un modello teorico di descrizione
linguistica, il quale […] non esiste nella realtà, ma può servire – e di fatto
serve ottimamente – a spiegare la realtà delle lingue, poiché in queste
esistono fenomeni che sono interpretabili in termini tipologici
(Linguistica tipologica, Bologna, Il Mulino, p. 14)
N. Grandi (2003): Possiamo definire il tipo linguistico come una
combinazione di proprietà strutturali logicamente indipendenti le une dalle
altre, ma reciprocamente correlate […]. Ciascuna di queste proprietà
risulterà pertinente qualora permetta di prevedere la presenza delle altre
proprietà del tipo.
(Fondamenti di tipologia linguistica, Roma, Carocci, p. 11-12)
N. Grandi (2003): Il tipo si caratterizza come uno strumento puramente
esplicativo creato dal linguista, non come una strategia effettivamente in uso
nelle lingue. I tipi linguistici dunque non sono lingue storico-naturali, ma
modelli di descrizione delle lingue storico-naturali.
(Fondamenti di tipologia linguistica, Roma, Carocci, p. 14)
I tipi morfologici
Proprietà rilevanti:
Indice di sintesi: misura il numero di morfemi
individuabili all’interno di una parola (uno o più)
Indice di fusione: misura il grado di difficoltà nella
segmentazione della parola (cioè grado di
trasparenza dei confini di morfema e il numero di
significati espressi da ogni morfema)
Data la combinazione dei due parametri, i tipi logicamente
possibili sono i seguenti:
1) Lingue in cui ogni parola è composta da un solo morfema e
questo morfema esprime un solo significato
2) Lingue in cui ogni parola è composta da un solo morfema e
questo morfema esprime più significati
3) Lingue in cui ogni parola è composta da più morfemi e ogni
morfema esprime un solo significato
4) Lingue in cui ogni parola è composta da più morfemi e ogni
morfema può esprimere più significati
Tipi effettivamente attestati: lingue isolanti (1), lingue
polisintetiche / incorporanti (4), lingue agglutinanti (3), lingue
fusive (e introflessive) (4)
Tipo inesistente: (2)