riflessioni sulla pienezza

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riflessioni sulla pienezza
Parola dellaSULLA
Grazia - Palermo
RIFLESSIONI
PIENEZZA
sito ufficiale Parola della Grazia Palermo - PdG Italia
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Date : 20 aprile 2014
Poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della deità – Colossesi 2:9
All’inizio di quest’anno abbiamo ricevuto dal Signore, come rhema, l’esortazione a realizzare la
pienezza, e la predicazione di oggi si propone di indurre la chiesa a riflettere, sulla base della
Scrittura, sul rhema ricevuto e sul tema della pienezza.
Viene data lettura della preghiera che l’apostolo fece per gli Efesini.
Efesini 3:16 perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per
mezzo del suo Spirito nell'uomo interiore,17 perché Cristo abiti nei vostri cuori per mezzo della
fede, 18 affinché, radicati e fondati nell'amore, possiate comprendere con tutti i santi quale sia la
larghezza, la lunghezza, la profondità e l'altezza,19 e conoscere l'amore di Cristo che sopravanza
ogni conoscenza, affinché siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.
I versetti 18 e 19 affermano che per raggiungere la pienezza bisogna conoscere ‘per esperienza’
l’amore di Cristo e riceverne la rivelazione, ma questo non è realizzabile se la nostra anima è ferita o
se abbiamo un cuore di orfano perché ci è venuto a mancare l’affetto di uno o di entrambi i nostri
genitori. Per potere comprendere l’amore di Dio abbiamo bisogno di essere prima guariti dalle ferite,
in caso contrario ne avremmo solo una conoscenza mentale, non una conoscenza che viene
dall’esperienza.
Possibilmente all’inizio della fede siamo stati spinti ad amare Cristo, ma l’apostolo Paolo, più che
ad amare Cristo ci spinge a desiderare di conoscere l’amore che Egli ha per noi.
Nelle scorse predicazioni abbiamo visto come Dio portò Davide a raggiungere la pienezza della Sua
chiamata e come gli fece raggiungere, attraverso varie stagioni, la posizione di re della nazione
d’Israele. La sua storia ci insegna che il Signore porta avanti chi non ha il cuore legato alla posizione
e al prestigio personale, chi non è portato ad autoesaltarsi, ad autopromuoversi, a vivere senza
dipendere da Lui, perché la vera promozione, quella che nessuno può togliere, viene solo da Lui, in
caso contrario non si tratta di una promozione vera e di una vera benedizione. Davide aveva
imparato a sottomettere ogni cosa a Dio, a dipendere sempre da Lui ed a consultarLo prima di
prendere ogni decisione.
La Bibbia, però, ci parla soprattutto della pienezza di Cristo, in virtù della quale noi abbiamo ricevuto
grazia sopra grazia, come afferma Giovanni Battista …
Giovanni 1:16 E noi tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza grazia sopra grazia.
… il quale afferma anche che Dio ha dato a Gesù lo Spirito senza misura, quindi Gli ha dato la
pienezza.
Giovanni 3:34 Infatti colui che Dio ha mandato, proferisce le parole di Dio, perché Dio non gli dà lo
Spirito con misura.
L’apostolo Paolo conferma, nell’epistola ai Colossesi, che in Cristo abita tutta la pienezza della
deità.
Colossesi 1:19 perché è piaciuto al Padre di far abitare in lui tutta la pienezza,
Colossesi 2:9 poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità.
Alla nostra mente risulta impossibile farsi un’idea di cosa sia ‘tutta la pienezza di Dio’, cioè tutta la
Sua grandezza, ma dobbiamo sapere che più noi Lo facciamo piccolo, più le nostre paure saranno
grandi. Ci sarà utile saper distinguere quali sono le cose di cui abbiamo una conoscenza mentale e
quali conosciamo per averne fatto esperienza.
Ascoltando gli insegnamenti sulla Parola di Dio e meditandoli acquisiamo una conoscenza mentale
dei contenuti, che possiamo anche insegnare ad altri, ma non ne avremo una vera comprensione se
non ne avremo fatto personalmente esperienza e non ne avremo ricevuto rivelazione. Della Parola di
Dio, infatti, non basta avere una conoscenza mentale, poiché la sola conoscenza gonfia lasciando
vuoti interiormente, mentre Dio vuole che siamo ripieni di Lui attraverso la rivelazione che viene
dall’esperienza.
All’apostolo Paolo premeva che gli Efesini avessero comprensione delle cose di Dio e in una famosa
preghiera chiese per loro Spirito di sapienza e di rivelazione.
Efesini 1:17 affinché il Dio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo Spirito di
sapienza e di rivelazione, nella conoscenza di lui, 18 e illumini gli occhi della vostra mente, affinché
sappiate qual è la speranza della sua vocazione e quali sono le ricchezze della gloria della sua
eredità tra i santi
La nostra mente umana non può, da sola, pervenire alla conoscenza di Dio, ma poiché lo può
attraverso lo Spirito Santo, abbiamo bisogno di arrenderci a Lui. Nel verso 18 l’apostolo evidenzia il
valore dell’immaginazione, che indiscutibilmente condiziona le nostre scelte, le nostre relazioni e le
nostre decisioni. Satana si servì, infatti, dell’immaginazione di Adamo ed Eva per sporcare ai loro
occhi l’immagine di Dio insinuando il dubbio.
Il pastore esorta la chiesa a passare dalla cultura della lamentela a quella del ringraziamento e della
lode a Dio, dalla cultura dell’accusa e del parlar male degli altri alle spalle a quella della lealtà. Tale
cambiamento di attitudini si acquista dimorando nello Spirito.
L’apostolo esortò gli Efesini a soffermare la loro attenzione sulle ricchezze che avevano in Cristo,
piuttosto che su ciò che a loro mancava. Questo insegnamento vale anche per noi, che pure siamo
portati a concentrarci su ciò che ci manca invece di ringraziare Dio e lodarLo per quello che abbiamo
e per le incredibili ricchezze che Egli ha preparato per noi.
La versione Amplified traduce così le parole di Paolo agli Efesini (cap. 3, v.19).
[Che si possa davvero venire] a conoscere [in pratica, attraverso l’esperienza personale] l'amore di
Cristo, che supera la semplice conoscenza [senza esperienza]; capire la sua pienezza affinché siate
ripieni [attraverso tutto il vostro essere] di tutta la pienezza di Dio [possiate avere la misura più ricca
della divina presenza e diventare un corpo interamente riempito e inondato da Dio stesso]!
In altri termini Paolo spiega che bisogna fare esperienza dell’amore di Cristo, perché nella nostra
vita a fare la differenza è la misura della rivelazione che abbiamo del Suo amore per noi. La
rivelazione, infatti, è superiore alla semplice conoscenza senza esperienza.
Il pastore insiste su questo concetto e afferma che, se siamo ripieni di fiducia in Dio, anche in mezzo
alle difficoltà da noi uscirà sempre qualcosa di divino; in particolare usciranno parole di lode e di
ringraziamento verso di Lui.
Andare verso la pienezza vuol dire: realizzare il progetto finale che Dio ha per noi, andare cioè verso
l’immagine di Gesù, in cui abita tutta la pienezza, e restaurare quella che era la nostra immagine
all’atto della creazione.
Romani 8:29 Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi
all'immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli.
Gesù viveva nell’assoluta consapevolezza di essere amato dal Padre e della Sua costante presenza;
non si lamentò mai, neppure quando cadde tre volte sotto il peso della croce.
Noi siamo pentecostali, crediamo nello Spirito Santo, e sappiamo che, in chi Lo riceve Egli porta un
fuoco che arde e che permette di fare esperienze soprannaturali. Il pastore testimonia alla chiesa
l’esperienza fatta quando fu battezzato nello Spirito Santo. Afferma di avere avvertito un fuoco
scendere letteralmente dentro di lui. Riferisce di avere iniziato a parlare in altre lingue e di avere
continuato a parlare in altre lingue per tutto il giorno senza potere rispondere in Italiano a chi gli
chiedeva cosa gli stesse accadendo. I suoi familiari, che sconoscevano simili realtà, si
preoccuparono per lui, cosicché fu costretto a mettere per iscritto di non stare in pensiero perché a
farlo parlare in quel modo era lo Spirito Santo. Spiegazione che, però, li lasciò ancora più interdetti!
La Chiesa è nata nella pienezza dello Spirito e il libro degli Atti, al capitolo 2, attesta la nascita del
movimento pentecostale.
Atti 2:1 Come giunse il giorno della Pentecoste, essi erano tutti riuniti con una sola mente nello
stesso luogo. 2 E all'improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e
riempì tutta la casa dove essi sedevano. 3 E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si
dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro. 4 Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e
cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi.
Nel giorno di Pentecoste le lingue di fuoco furono fisicamente visibili. In quel giorno nacque la
Chiesa, tutti furono ripieni di Spirito Santo, e da allora ogni credente ripieno di Spirito Santo è il
tempio di Dio.
1Corinzi 3:16 Non sapete voi che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?17 Se
alcuno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui, perché il tempio di Dio, che siete voi, è santo.Dio
vuole che siamo ripieni del Suo Spirito come esperienza quotidiana e ripieni come corpo di Cristo dei
doni carismatici dello Spirito Santo.
Dio vuole che nella nostra esperienza quotidiana, anche se siamo continuamente sottoposti ad
attacchi da parte del nemico, siamo ripieni di Lui e che manifestiamo i doni dello Spirito.
I Siciliani credono che per stare bene ci si debba lamentare, ma tale convinzione contrasta con la
Parola di Dio, che ci esorta a non lamentarci e a ringraziare continuamente il Signore per ogni cosa.
Efesini 5:18 E non vi inebriate di vino, nel quale vi è dissolutezza, ma siate ripieni di
Spirito,19 parlandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e lodando col vostro
cuore il Signore, 20 rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio e Padre nel nome del Signor
nostro Gesù Cristo
Nella prima epistola ai Corinzi, l’apostolo Paolo scrive che tutti i credenti hanno il diritto di avere la
manifestazione di almeno di uno dei doni che lo Spirito Santo distribuisce per Sua iniziativa.
1Corinzi 12:7 Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l'utilità comune. 8 A uno infatti
è data, per mezzo dello Spirito, parola di sapienza; a un altro, secondo il medesimo Spirito, parola di
conoscenza; 9 a un altro fede, dal medesimo Spirito a un altro doni di guarigioni, per mezzo del
medesimo Spirito; a un altro potere di compiere potenti operazioni; a un altro profezia; a un altro
discernimento degli spiriti; 10 a un altro diversità di lingue, a un altro l'interpretazione delle
lingue.11 Or tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito, che distribuisce i suoi doni a
ciascuno in particolare come vuole.
Ogni credente deve fluire nello Spirito e ‘agganciare’ con la preghiera l’iniziativa dello Spirito
Santo. Non dobbiamo evitare quindi di pregare per paura che non ci sia risposta alla preghiera,
perché se non preghiamo, come può lo Spirito Santo intervenire in favore di chi ha bisogno?
Il pastore condivide con la chiesa un momento emozionante della sua vita familiare, avvenuto giorni
or sono in occasione del compleanno di sua moglie, la pastora Santina. Per l’occasione gli aveva
chiesto un regalo particolare: riunire tutta la famiglia (figli, nuore e nipoti) e fare il pastore solo per
loro. Dopo aver premesso che i suoi figli sono stati sin da bambini abituati a lodare, adorare il
Signore e a scorrere nello Spirito, il pastore Lirio riferisce di avere iniziato quell’incontro familiare
lodando e adorando Dio e solo quando la Sua presenza si è fatta forte ha iniziato a ministrare ad
ognuno di loro. La cosa sorprendente è stata che poi tutti hanno iniziato a ministrare l’uno per
l’altro accompagnati da parole profetiche, visioni e rivelazioni.
Il nostro Dio è soprannaturale e vuole che tutti scorriamo nella pienezza dello Spirito!
Nella prima epistola ai Corinzi, Paolo esorta quei credenti a desiderare di proferire, sotto
l’ispirazione dello Spirito Santo, parole di edificazione, di esortazione, di consolazione, e desiderare
di fluire nei Suoi doni, diventando così Suoi strumenti.
1Corinzi 14:1 Desiderate l'amore e cercate ardentemente i doni spirituali, ma soprattutto che possiate
profetizzare, 2 perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno lo
comprende, ma egli in spirito proferisce misteri. 3 Chi profetizza, invece, parla agli uomini per
edificazione, esortazione e consolazione. 4 Chi parla in altra lingua edifica se stesso, ma chi
profetizza edifica la chiesa. 5 Io vorrei che tutti parlaste in lingue, ma molto più che profetizzaste,
perché chi profetizza è superiore a chi parla in lingue a meno che egli interpreti, affinché la chiesa ne
riceva edificazione. 6 Ma ora, fratelli, se venissi a voi parlando in lingue, che vi gioverei se non vi
parlassi per mezzo di rivelazione, o di conoscenza, o di profezia, o di insegnamento?7 Le cose
inanimate stesse che emettono un suono, come il flauto e la cetra, se non danno suoni distinti, come
si riconoscerà ciò che si suona con il flauto o con la cetra? 8 Se infatti la tromba dà un suono
sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia? 9 Così anche voi, se con la lingua non proferite un
parlare intelligibile, come si comprenderà ciò che è detto? Sarebbe infatti come se voi parlaste
all'aria.10 Vi sono, ad esempio, tante varietà di suoni di lingua nel mondo, e nessuno di essi è senza
significato. 11 Se dunque io non comprendo il significato del suono, sarò come uno straniero per chi
parla, e chi parla sarà uno straniero per me. 12 Così anche voi, poiché siete desiderosi di avere doni
spirituali, cercate di abbondarne per l'edificazione della chiesa. 13 Perciò chi parla in altra lingua
preghi di poter interpretare,14 perché, se io prego in altra lingua, il mio spirito ben prega, ma la mia
mente rimane infruttuosa.15 Che si deve dunque fare? Pregherò con lo spirito, ma lo farò anche con
la mente; canterò con lo spirito, ma canterò anche con la mente.
Tutti possiamo scorrere nei doni dello Spirito Santo, ma abbiamo bisogno di esercitarci, di stare alla
presenza di Dio, di chiederGli di parlarci e di affinare la nostra sensibilità all’ascolto della Sua voce.
Come possiamo andare verso la pienezza? Desiderando il carattere di Dio e le Sue ispirazioni,
desiderando essere simili a Gesù, in cui c’era la piena manifestazione dei doni dello Spirito,
facendoLo vivere attraverso di noi e permettendoGli di mettere in azione la Sua fede.
Galati 2:20 Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me;
e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se
stesso per me.
Il Figlio di Dio ci ha amati e ci amerà per l’eternità; nella Sua morte ci ha crocifissi e nella Sua vita ci
ha risuscitati. Senza la morte non avremmo avuto la vita e con la vita ci ha dato tutto quello che Egli
è e tutto quello che ha. L’immane sofferenza che ha voluto affrontare ci dà la misura del Suo amore
per noi. Egli si è donato totalmente per la nostra salvezza e vuole che entriamo con Lui in una
comunicazione soprannaturale per mezzo dello Spirito Santo.
Redazione a cura di Caterina
Di Miceli
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