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16-05-2011 17:24 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (con. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 Roma. In caso di mancato recapito rinviare a Roma per la restituzione al mittente previo pagamento resi 01_11_copertina+treni-definitiva:08_Fraternità.qxd Pagina IV Bimestrale n. 1 Gennaio-Febbraio 2011 Organo Ufficiale dell’Unitalsi 2-3 GIORNATA DEL MALATO di Massimiliano Fiore 4-5 INCONTRARE GESÙ di Don Nicolò Anselmi 6-7 ANNO EUROPEO di Roberta Angelilli 8-9 CHI È L’UOMO? di Angela M. Cosentino 10-11 NUOVI “ANGELI” di Salvatore Pagliuca 12-13 GIUBILEO DI NAPOLI di S E Card. Crescenzio Sepe 20-21 PARLA MONS. GANSWEIN di P. Vito Magno 27-29 Notizie dalle sedi 16-05-2011 17:24 Pagina II A Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù E RIFLESSIONE 01_11_copertina+treni-definitiva:08_Fraternità.qxd di mons. Luigi Moretti assistente ecclesiastico nazionale rano i giovani degli anni ’80.Tanti di loro, in quegli anni, parteciparono alla prima Giornata mondiale della gioventù. Si iniziò nel 1984, era il Giubileo della Redenzione,qualche centinaio di migliaia di giovani giunse a Roma per pregare, partecipare a tre catechesi e per ascoltare il Successore di Pietro. Quelle giornate sono diventate una tradizione ed oggi ci stiamo preparando per celebrare la ventiseiesima, a Madrid, dal 16 al 20 agosto. Quei giovani oggi sono cresciuti, sono sposi, papà e mamme, religiose, sacerdoti. Per molti di loro quelle quattro giornate sono state una “pietra miliare”, un punto fermo della loro esperienza di fede. E così, la stessa cosa possiamo affermarla per chi ha partecipato alle Giornate successive: hanno rappresentato un passaggio importante nella maturazione di fede di tanti giovani, passata da quella dei bambini e ragazzi a quella scelta e consapevole dei giovani adulti. Un giovane ha bisogno di vivere l’esperienza di una fede e di una chiesa viva, felicemente innamorata del Signore. Quando si è giovani, infatti, non è facile vivere la propria fede da soli, si rischia di essere sopraffatti da una massa che conduce altrove, che vive lontano da Dio. Essere in gruppo diventa importante, direi anzi indispensabile, ci si ritrova circondati da tante persone che desiderano incontrare Dio.Questo dà forza,aiuta alla costruzione di una fede adulta, offre certezze e non dubbi. Ricordo molto bene anche i “Pellegrinaggi di fiducia” della Comunità di Taizé. Un bel momento di quegli incontri è la visita ai “luoghi di speranza”: i giovani visitano i centri di aiuto per i poveri, i centri per disabili, per ragazze madri… È un modo di vedere come si può vivere, insieme alla catechesi e alla preghiera, la carità verso il prossimo. Non è turismo sociale, tutt’altro! Molte vocazioni al volontariato nascono proprio osservando gli altri volontari. Se vedo il viso sereno e sorridente di un altro giovane che si mette al servizio degli altri, è facile che nasca in me il desiderio di vivere la sua stessa esperienza. Papa Benedetto XVI si è rivolto in modo specifico ai giovani nel messaggio per la Giornata degli ammalati di quest’anno:“Cari giovani, imparate a “vedere” e a “incontrare” Gesù nell’Eucaristia, dove è presente in modo reale per noi, fino a farsi cibo per il cammino, ma sappiateLo riconoscere e servire anche nei poveri,nei malati,nei fratelli sofferenti e in difficoltà,che hanno bisogno del vostro aiuto. A tutti voi giovani, malati e sani, ripeto l’invito a creare ponti di amore e solidarietà, perché nessuno si senta solo, ma vicino a Dio e parte della grande famiglia dei Suoi figli”. Questo invito del Successore di Pietro sarà raccolto da tanti nostri giovani unitalsiani che si recheranno a Madrid nell’agosto prossimo e guarderanno Gesù nell’Eucarestia e,nello stesso tempo,accompagnando i loro coetanei diversamente abili. Sarà per tutti una vera esperienza di fede e di vita cristiana. [email protected] Le date dei nostri pellegrinaggi SEZIONE PARTENZA Lourdes Campania 1 Napoli C. Emilia Romagna 1 Rimini Romana Laziale Emilia Romagna Triveneto 2 1 Triveneto Campania Campania Loreto Toscana 3-apr-11 9-apr-11 Roma Ost. e Frosinone 8-apr-11 14-apr-11 Parma Apt 14-apr-11 18-apr-11 13-apr-11 19-apr-11 3 Verona P.N. 25-apr-11 1-mag-11 1 Benevento 30-apr-11 6-mag-11 Verona Apt 3 1 ANDATA RITORNO Napoli Apt 1 Direttore responsabile: Filippo Anastasi Direttore editoriale: Francesco La Palombara Caporedattore: Massimiliano Fiore Editore: UNITALSI - Via della Pigna 13 a - 00186 Roma Tel. 06.6795376/7236 fax 06.6781421 www.unitalsi.it [email protected] c/c postale n° 10274009 intestato a Unitalsi via della Pigna 13a - 00186 RM Firenze Hanno collaborato: Mons. Luigi Moretti, padre Vito Magno, Antonio Diella, Valeria Bafera, Federico Baiocco, Annamaria Barbolini, Nunzio Barile, Mariangela Camporeale, Angela M.Cosentino, Giuseppe Damonte, Claudio Focolari, Girolamo Giovannini, Stefania Mangia, Andrea Marchese, Salvatore Pagliuca, Giovanni Punzi, Beatrice Testadiferro. Con approvazione ecclesiastica, rivista bimestrale, reg. n. 21 trib. Roma in data 5 gennaio 1988 Foto: Alberto Pizzoli, Andreas Solaro (Afp Photo), Archivio Unitalsi. Progetto grafico: SPM 99 Questo periodico è associato all’Uspi Stampa: Mediagraf S.p.a. viale della Navigazione Interna, 89 35027 Noventa Padovana Finito di stampare: maggio 2011 26-apr-11 30-apr-11 1-mag-11 5-mag-11 1-apr-11 3-apr-11 16-05-2011 15:00 Pagina 1 Grazie a tutti.“Restiamo umani” crivo questo mio ultimo editoriale da Presidente Nazionale mentre sono nella sede della mia sottosezione in attesa di fare il pranzo di Pasquetta insieme ai volontari e agli ammalati.Mi viene da sorridere perché quando anni fa ho immaginato di dover scrivere questo editoriale avevo pensato di scrivere parole che sarebbero passate allo storia… eh eh eh… ma mi accorgo che non sono fatto per questo e che alla storia devono passare non le parole ma la vita che ciascuno ha saputo sollecitare, le “novità diffuse” (non quelle “segrete”) che ha saputo proporre, la capacità che ha avuto di rimanere fedele fino in fondo alle scelte fatte,alle amicizie costruite,agli impegni presi: senza mai preferire approfittare delle opportunità che mantener fede ai sogni che ti hanno riempito il cuore. E ritrovarmi qui, dopo dieci anni di Presidenza Nazionale, a condividere il pranzo del giorno di Pasquetta con gi amici e i malati della Associazione mi ha fatto tornare ai tempi della mia giovinezza, quando mio padre non riusciva a comprendere perché mai in un giorno in cui tutti si riposavano e festeggiavano io volessi stare con altri “pazzi” a vivere quello che lui considerava più gravoso di un lavoro: condividere la normalità della vita con gli ultimi,gli anziani soli,i ragazzi “un po’ fuori di testa”.Ma questa era ed è la mia vita,l’unica veramente piena che ho avuto la fortuna di incontrare. Sono contento di questa scelta, ma soprattutto contento che questa scelta continui ad essere anche ora la bellezza antica e sempre nuova che mi ha affascinato tanto tempo fa: sono contento di poter ancora guardare il Signore Gesù negli occhi dei piccoli e dei malati piuttosto che nelle gesta convulse di cui vuole costruire il suo futuro sugli equilibrismi,sui silenzi,sul potere,sulla brutalità,sulla ricchezza… Alla fine, dopo questi anni, mi resta il sapore dolcissimo delle grandi svolte – i bambini,i giovani,i pellegrinaggi,gli immi- grati, i progetti,la nuova rilevanza sociale e la rinnovata coscienza ecclesiale della nostraAssociazione e tanto altro ancora – e i volti dei tanti volontari ai quali nessuno “darà un posto importante” ma senza dei quali anche io, come Presidente, sarei stato poca cosa. E mi resta la convinzione che mi ha sempre sorretto e mi sorregge e ancor più mi dovrà sorreggere nei tempi prossimi:“Signore Gesù, da chi andrò? solo dove ci sei Tu posso conservare la speranza e la vita”. Ringrazio allora tutti,ad uno ad uno:tutti quelli che mi hanno voluto bene dimostrandomelo soprattutto nei momenti di solitudine e di difficoltà;tutti quelli che nonostante me e i miei evidenti difetti (potrei fare un lungo elenco, ve lo risparmio!) hanno continuato a “dare il sangue” per l’Unitalsi,senza aspettarsi né pretendere“ricompense” e solo perché l’hanno sentita come “famiglia propria”; tutti quelli che hanno conservato la memoria e tutti quelli che hanno saputo correggermi con franchezza quando era il tempo di farlo, senza aspettare anni e senza nemmeno avere timori;tutti quelli che mi hanno manifestato la loro amicizia non per timore e per calcolo, a partire dai vecchi e carissimi amici che mi hanno insegnato che la gratitudine e la fraternità,per essere vere,devono saper sfidare impopolarità e opposizioni; tutti coloro che hanno lavorato con me in questi anni di Presidenza, a partire dai cari amici vice Presidenti Nazionali con i quali sono state pienamente condivise scelte e decisioni,per il bene dellaAssociazione; i componenti il Consiglio Direttivo (l’attuale e quello dei primi cinque anni), il delegato responsabile della amministrazione, il direttore di questa rivista; tutti i Presidenti di sezione e i Presidenti di sottosezione di questi anni; tutti i dipendenti della Presidenza Nazionale, delle sezioni e sottosezioni e dell’Unitalsi a Lourdes; e ringrazio di cuore anche tutti quelli che saranno contenti che questi dieci anni di mia Presidenza sono finiti, perché mi hanno ricordato che davvero arriva per tutti,ma Nell’ultimo numero di Fraternità 2010, per un disguido tipografico l’editoriale del presidente è stato pubblicato in modo errato. Ci scusiamo con l’autore dell’articolo e con i nostri lettori. EDITORIALE 1:Layout 1 proprio per tutti, prima o dopo non importa, il di tempo di “camAntonio biare servizio” e Diella di rispondere sempre e copresidente nazionale munque con la disponibilità all’impegno nuovo che ti viene chiesto! E grazie a tutti i bambini,i giovani,i pellegrini;grazie ai volontari, ai medici,aiVescovi e ai sacerdoti e in particolare agli ammalati e agli anziani (e se ho dimenticato qualcuno,non l’ho fatto apposta): ci vorrebbero molte pagine per dirvi quanto vi sono grato! Vediamo di “restare u vediamo di riuscire a conservare tutti, soprattutto quelli che hanno una responsabilità,la capacità di mantenere forte,vera e leale la fraternità e la fiducia con tutti e con ciascuno, perché mai nessuno si deve perdere, nemmeno all’ultimo momento,mai deve essere messa in dubbio la reciproca fiducia,mai nessuno deve essere trattato come se non fosse“una persona importante” o come se non servisse più: perché ci sarà chiesto conto di chi per questo si è perso, si sta perdendo o si perderà. Ci sarà chiesto conto, e non sarà facile trovare giustificazioni credibili davanti al Signore che conosce tutti i nostri pensieri e tutte le nostre parole, anche quelle più nascoste. “Restiamo umani”, sempre! L’Unitalsi continuerà il suo cammino, su strade sempre importanti e verso nuovi orizzonti e traguardi; nessuno è indispensabile, proprio nessuno, a tutti i livelli.Nemmeno chi crede di poter orientare o condizionare, magari gridando di più o tacendo al momento giusto, le scelte degli altri. Nemmeno io.Soprattutto nemmeno io. Ci rivedremo, come sempre. Nel servizio che mi capiterà certamente di condividere per voi e con voi. Nella carità. Negli incontri. Nei pellegrinaggi. Ovunque capiterà. Amate l’Associazione, come – vi assicuro – l’ho amata e l’amo io.Fino in fondo.Ancora una volta,anche questa ultima volta: Pace. Sempre! [email protected] 1 16-05-2011 di Massimiliano Fiore Caporedattore Fraternità C 2 15:23 Pagina 2 Giorno del malato 11 FEBBRAIO 2-3:Layout 1 Card.Vallini: piaghe di Cristo segno della nostra redenzione In tutta Italia, l’Unitalsi ha celebrato l’anniversario mariano. A Roma, nella Basilica di San Giovani in Laterano, in duemila hanno partecipato alla liturgia presieduta dal Vicario del Santo Padre. entinaia di volontari dell’Unitalsi, a fianco di malati, anziani, ministri straordinari dell’Eucaristia, medici, direttori sanitari,suore,cappellani ospedalieri hanno partecipato alla celebrazione nella basilica vaticana. Alla liturgia erano presenti anche i responsabili della sottosezione di Roma,Alessandro Pinna ed Emanuele Trancalini che hanno accolto l’Assessore alla Cultura,Arte e Sport della Regione Lazio, Fabiana Santini,e l’Assessore comunale alle Politiche Sociali, Gianluigi De Palo.La Regione Lazio vive questa giornata con grande partecipazione e conferma, con la sua presenza alle celebrazioni di questa ricorrenza, la propria sensibilità verso i valori che la animano. La vicinanza al malato e a chi è in difficoltà rappresenta, infatti, per questa giunta un valore culturale, oltreché spirituale e cattolico. E proprio in questo spirito che, anche in occasione delle festività natalizie, abbiamo voluto essere presenti fra i malati ricoverati negli ospedali della nostra regione, con l’iniziativa “È Natale per tutti”.Tra i circa 50 concelebranti, il vescovoArmando Brambilla,delegato per l’assistenza religiosa negli ospedali di Roma, e Luca Brandolini, vicario capitolare della Basilica di San Giovanni. «I dolori fanno paura, a tutti. Nessuno è maestro.Anche Gesù ha avuto paura».Ma «nel dolore il Signore ci unisce, ci fa comprendere come dobbiamo vivere la sofferenza insieme con Lui».Per il Cardinale vicario di Roma,AgostinoVallini,che ha presieduto la Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano per la XIX Giornata mondiale del malato, «Cristo è il Salvatore di ogni sofferenza che trasforma ogni paura nella forza della vita. La Sua Croce è gloriosa, della vita, della Risurrezione». Riprendendo il tema del messaggio di Benedetto XVI,«dalle Sue piaghe siete stati guariti»,il Cardinale vicario ha poi spiegato che «proprio le piaghe di PORCACCIO DIO MAIALE La processione Eucaristica nella Basilica S.G.Laterano. In alto: il Cardinal Vallini. Cristo crocifisso sono il segno della nostra redenzione», ma sono «anche banco di prova della nostra fede.Ci conforta,ci consola che dalle piaghe di Cristo a noi arriva la forza .È proprio attraverso le piaghe di Gesù che noi possiamo vedere con occhi di speranza tutti i mali che affliggono l’umanità». Ben sapendo che «con la Risurrezione, Cristo ha vinto le radici del male». Quindi ha esortato: «Il mistero del dolore ci dia la forza per essere generosi, per dire sì e insieme ci aiuti a comprendere le persone che soffrono. Solo così ci sarà per tutti consolazione e pace». L’11 febbraio rappresenta una giornata che vuole promuovere una maggiore sensibilità, all’interno delle comunità cristiane e della società civile verso le persone che vivono in condizioni di sofferenza e di malattia, affinché nessuno venga lasciato solo e privo di cure adeguate. [email protected] 2-3:Layout 1 16-05-2011 15:23 Pagina 3 A Lourdes per i 153 anni dall’Apparizione L’ Unitalsi lombarda,sotto la guida di don Giovanni Frigerio Assistente Regionale, di Germano Benedusi, Presidente Sezionale, e di altri sacerdoti, è tornata nella cittadina di Lourdes santificata dalla presenza di Maria per vivere,dal 10 al 12 febbraio, il Pellegrinaggio in occasione dei 153 anni dalla prima Apparizione della Vergine a Bernadette, evento che cambiò la vita di quella località dando origine ad un luogo sacro visitato ogni anno da milioni di persone in tutto il mondo. Il Pellegrinaggio di quest’anno, dopo un’introduzione, ha avuto tre protagonisti che hanno accompagnato costantemente le giornate dei pellegrini presenti: Maria Santissima, il Figlio Suo Gesù Cristo, e il Padre celeste. Veniamo dunque al racconto dell’esperienza vissuta. La mattina del 10 febbraio, il Pellegrinaggio è stato introdotto dalla Celebrazione Eucaristica vissuta a Bartrès, luogo santificato dalla presenza di Bernadette che vi fu accolta in due riprese: nel 1844, a causa del gravissimo incidente capitato alla mamma che le impedì l’allattamento,e dal 1857,a causa della grave situazione di difficoltà vissuta dalla famiglia Soubirous; da qui però Bernadette il 21 gennaio 1858 tornò a Lourdes, al Cachot, dove nel frattempo si era trasferita la sua famiglia. Nell’omelia del rito, don Giovanni ha ricordato l’importanza di questo luogo nella vita di Bernadette, un luogo che fu in un certo modo tappa preparatoria alle Apparizioni.Il primo incontro con laVergine Santissima si è avuto nel pomeriggio dello stesso giorno,quando i partecipanti al Pellegrinaggio hanno vissuto il momento del saluto alla Grotta,un momento la cui particolarità,a livello tecnologico, è stata data dall’uso di radioline atte a seguire la preghiera in modo da non disturbare i fedeli raccolti per la preghiera personale. Subito dopo, un altro caratteristico momento del Pellegrinaggio a Lourdes: la Celebrazione dellaVia Crucis, spazio di intensa contemplazione delle piaghe del Signore da cui, come ha affermato il Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Malato 2011 riprendendo le parole della Prima Lettera di Pietro,l’umanità è stata guarita. In serata abbiamo partecipato alla Processione aux flambeaux,segnata dalla recita del Rosario in più lingue, dalla Professione di fede dell’immensa assemblea presente sull’Esplanade,e dall’emo- zionante momento dell’Annuncio della festa, scandito dalla lettura plurilingue del Vangelo dell’Annunciazione, dal canto del Te Deum mentre le candele dei presenti erano alzate verso il cielo e le campane del Santuario suonavano a festa; in precedenza, durante la recita del Rosario si era avuto un momento di intensa emozione quando un soprano ha intonato l’Ave Maria di Schubert. Maria però, come ho già detto altre volte, ci ha condotti a Cristo. Si capisce allora perché i momenti forti della giornata in cui si ricordava la Sua prima manifestazione a Bernadette,venerdì 11 febbraio,siano stati due:la solenne Messa internazionale nella Basilica S. Pio X stracolma di gente, la Messa presieduta dalVescovo di Tarbes e Lourdes, Mons. Perrier, concelebrata da una decina di Presuli e da centinaia di sacerdoti e caratterizzata dalla presenza di alcuni profughi iracheni coinvolti nell’attentato alla cattedrale di Baghdad.Qui il Signore,in questo giorno santo dedicato a Maria sua Madre, si è fatto Parola e Pane per le migliaia di fedeli che gremivano la Basilica sotterranea in ogni ordine di posti.La Processione Eucaristica,sempre presieduta da Mons. Perrier, durante la quale il Signore Gesù,presente nell‘Eucaristia,è sceso fra i malati per donare la Sua benedizione,dopo essere stato acclamato dall’immensa assemblea presente come “vero corpo nato da Maria,Vergine,figlio di Maria”.Impressionante in alcuni momenti della celebrazione, il passaggio dalla preghiera corale delle migliaia di presenti al silenzio, tanto nell’Adorazione quanto nella Benedizione Eucaristica.Terzo e conclusivo momento della giornata dedicata alla Vergine, la Processione aux flambeaux presieduta dalVescovo di Osaka,Processione svoltasi sempre alla presenza di migliaia di persone.Prima della Processione Eucaristica i pellegrini avevano vissuto l’esperienza della visita ai luoghi di Bernadette. Si è arrivati così all’ultima giornata del Pellegrinaggio, sabato 12 febbraio,con altri due momenti forti: la celebrazione della Messa alla Grotta, durante la quale il celebrante ha invitato i presenti a rimanere fedeli al Battesimo, agli impegni assunti con le promesse battesimali. Marco Bollini Sottosezione di Bollate 3 16-05-2011 GMG2011 4-5:Layout 1 S Pagina 4 Incontrare Gesù di Don Nicolò Anselmi Resp. Servizio Nazionale per la Pastorale giovanile Cei 4 15:31 Ponti di amore e solidarietà perché nessuno si senta solo pesso la Passione, la Croce di Gesù fanno paura,perché sembrano essere la negazione della vita.In realtà,è esattamente il contrario! La Croce è il“sì” di Dio all’uomo, l’espressione più alta e più intensa del Suo amore e la sorgente da cui sgorga la vita eterna. Dal cuore trafitto di Gesù è sgorgata questa vita divina. Solo Lui è capace di liberare il mondo dal male e di far crescere il Suo Regno di giustizia, di pace e di amore al quale tutti aspiriamo (cfr Messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù 2011, 3). Cari giovani, imparate a “vedere” e a “incontrare” Gesù nell’Eucaristia, dove è presente in modo reale per noi,fino a farsi cibo per il cammino,ma sappiatelo riconoscere e servire anche nei poveri,nei malati,nei fratelli sofferenti e in difficoltà, che hanno bisogno del vostro aiuto (cfr ibid., 4).A tutti voi giovani, malati e sani, ripeto l’invito a creare ponti di amore e solidarietà, perché nessuno si senta solo, ma vicino a Dio e parte della grande famiglia dei suoi figli”. Negli Orientamenti pastorali per il decennio 201020120 “Educare alla vita buona del Vangelo” (EVBV) i vescovi italiani ricordano che l’educazione si realizza attraverso la relazione interpersonale vissuta profondamente (EVBV 28); queste affermazioni illuminano la nostra esperienza che ci dice che i malati sono, in fin dei conti, dei grandi educatori; entrare in relazione di amicizia profonda con loro, ristruttura i pensieri, le priorità, cambia le persone. Grazie a tutti i malati che si impegnano in quest’opera educativa,che si rendono disponibili a questo servizio, a stare insieme ai giovani, che hanno voglia di sentirsi capiti, non trascurati e non dimenticati; la vostra presenza in mezzo ai giovani è un dono grandissimo! [email protected] $ Maestro buono cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna? (Mc 10,17) 2010 Partenza 2011 Incontro 2012 Racconto PER INFORMAZIONI Rivolgiti all’Incaricato diocesano per la pastorale giovanile www.gmg2011.it 4-5:Layout 1 16-05-2011 15:31 Pagina 5 Don Anselmi:“ i giovani si avvicinino a Cristo” Don Anselmi, “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” è il tema della ventiseiesima giornata mondiale della gioventù scelto dal Santo Padre. Papa Benedetto XVI, riprendendo il leitmotiv dell’insegnamento di Giovanni Paolo II, invita sempre i giovani ad essere presenti nella storia e a rendere visibile Gesù,in tutti gli ambiti,nella vita sociale e anche, negli ultimi tempi, nella vita politica. I giovani hanno una missione non semplice? È vero. Ed è il motivo per cui il Papa li invita sempre ad avere coraggio ad essere presenti nel mondo. Un invito, non una pia esortazione, perchè Papa Benedetto XVI è ben conscio che la presenza dei giovani nel mondo delle grandi questioni,del disagio giovanile, della politica,delle questioni sociali,della solidarietà,è una presenza non soltanto fondata sulla loro buona volontà, ma anche alla grazia che viene dalla salvezza della presenza di Gesù nella loro vita e dalla loro fede. Il Papa sembra dire non vi preoccupate, voi siete nel cuore di Dio, vivete della Sua grazia, fateLo vivere dentro di voi,allora sì che potete essere nella società e nel mondo, mi sembra che il messaggio di Benedetto XVI sia proprio questo. I giovani a cui si rivolge oggi il Papa sembrano preoccupati, sofferenti un po’ persi. I giovani stanno attraversando una fase complessa, difficile , sotto il profilo affettivo, professionale, sociale e questo genera preoccupazione,fragilità.È qui che il Papa gli raccomanda di radicarsi in Cristo, loro sono già radicati in Cristo: con il battesimo, loro sono già oggetto dell’amore di Dio. Benedetto XVI parte sempre da Dio, dal Suo amore, dall’amore verso la persona sulla quale appoggiare la Sua vita e per liberarsi da queste ansie. Il Santo Padre nel consueto messaggio che rivolge agli ammalati, in occasione della Giornata Mondiale del Malato,ha invitato i giovani più disagiati ad incontrarsi a Madrid alla Gmg. Credo sia la prima volta che accade. Come mai? Questa è l’ennesima sottolineatura che il Papa fa della Gmg e in particolare ricordando che quest’anno il richiamo principale italiano in Spagna sarà proprio il giovane disabile.Questa sottolineatura della presenza dei disabili in Spagna, vuole evidenziare la sofferenza, la malattia, perchè il disabile è fonte di grande insegnamento che aiuta a mettere ordine alle priorità della vita. Quindi a Madrid grande attenzione al disabile? Direi propri di sì.Le persone più in difficoltà a Madrid troveranno un’ accoglienza, una cura particolare e anche una struttura dedicata. È importante non sentirsi mai un ostacolo, la Gmg sarà un incontrarsi per tutti, per proseguire nello stesso cammino. Tra i giovani disabili e volontari presenti in Spagna, molti saranno dell’Unitalsi? Ai giovani dell’Unitalsi innanzitutto bisogna dire grazie per tutto quello che fanno.E poi li invito sempre a testimoniare la loro fede e riscoprire l’originalità della nascita dell’idea della Gmg, quella cara a Papa Wojtyla, qiella di un pellegrinaggio missionario.Auguro a tutti i giovani dell’Unitalsi di essere missionari della vicinanza al malato, al disabile, a chi soffre, è il richiamo della vicinanza a Gesù sofferente. Come procedono i preparativi ? Siamo a buon punto.Il comitato spagnolo è bene organizzato.Noto che nella preparazione di questa Gmg si respira un aria spirituale particolare,più calda,più sentita.Forse è per questo che molti giovani italiani hanno deciso di trascorre, non la tradizionale settimana prevista dall’evento, ma di vivere dieci - dodici giorni. Questo vuol dire che la Gmg non è solo una vacanza, non una toccata e fuga, ma è la loro estate. Non è una delle tante cose, ma è una scelta venirci. A Madrid quanti saranno? Dalle ultime stime circa 100 mila. DonAnselmi,in tanti sostengono che la Gmg di Giovanni Paolo II era un’altra cosa.Tutti pensavano che le giornate mondiali della gioventù,fortemente marcate dalla presenza di Giovanni Paolo II, fossero destinate ad un ridimensionamento complessivo. In realtà scopriamo che i ragazzi decidono di partecipare alla Gmg, per fede, per Gesù Cristo, per la Chiesa. Questo ha stupito tutti. Basta pensare che a Sidney, una delle Gmg più difficili per vari motivi, erano presenti 16mila italiani.Certo è innegabile che lo stile di quest’anno è diverso. Massimiliano Fiore [email protected] 5 VOLONTARI 6-7:Layout 1 16-05-2011 L’ di Roberta Angelilli vice Presidente Parlamento Europeo 6 17:27 Pagina 6 Anno Europeo Servizio civile, investire sulle nuove generazioni anno 2011 è un anno importante per quanto riguarda il terzo settore e verrà interamente dedicato al ruolo del volontariato nella società: è infatti appena iniziato l’anno europeo del volontariato,che coincide inoltre con il decimo anniversario dell’Anno Internazionale dei Volontari delle Nazioni Unite (2001). L’Anno del volontariato mira a fornire agli organizzatori gli strumenti per migliorare la qualità delle attività di volontariato,migliorarne il riconoscimento, ma soprattutto a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla sua importanza nella società contemporanea. Il volontariato è una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva e della democrazia, nella quale assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione e in tal senso contribuirà allo sviluppo armonioso delle società europee. È importare investire sulle nuove generazioni e sul loro coinvolgimento nelle politiche europee, attraverso esperienze come il servizio civile. In quanto vice Presidente del Parlamento Europeo,vorrei fare solo un breve accenno a quanto viene già fatto a sostegno dei giovani in tale settore.Innanzitutto mi sembra opportuno ricordare che la conoscenza e la formazione sono elementi chiave del cammino per costruire davvero l’Unione Europea. La Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, all’art.14, garantisce il diritto all’istruzione e all’accesso alla formazione professionale e continua. L’ UE finanzia numerosi programmi per permettere ai suoi cittadini di sfruttare al meglio le proprie capacità culturali (e quindi anche professionali ed imprenditoriali), programmi che mirano alla formazione professionale, anche ad alto livello, che favoriscono studi ed esperienze lavorative anche all’estero e di cittadinanza attiva. Ad esempio il programma “Gioventù in azione” promuove la partecipazione attiva nella società e progetti volti a rafforzare nei giovani il sentimento di cittadinanza europea. L’UE incoraggia i giovani a lavorare come volontari in altri paesi attraverso il Servizio Volontario Europeo.Tra il 2007 e il 2013 l’UE investirà complessivamente 900 milioni di euro in queste attività. Uno degli obiettivi principali della Strategia 2020 è proprio quello di promuovere Roberta Angelilli l’equità,la coesione sociale e la cittadinanza attiva:le politiche d’istruzione e di formazione devono fare in modo che tutti i cittadini siano in grado di acquisire e sviluppare le loro competenze professionali e le competenze essenziali necessarie per favorire la propria occupabilità e l’approfondimento della loro formazione, la cittadinanza attiva e il dialogo interculturale. Per queste ragioni ritengo che progetti come quello del Servizio Civile Nazionale a Lourdes organizzato dell’Unitalsi, sia una vera opportunità per i giovani cittadini che potranno vivere questa esperienze di formazione e di scambio, apportando il loro contributo nella comunità.Ringrazio quindi di cuore l’Unitalsi che, attraverso il suo impegno nel settore del volontariato, offre ogni giorno l’opportunità ai suoi volontari di condividere esperienze significative per la comunità e di diffondere un profondo messaggio di solidarietà.L’Europa e il concetto di cittadinanza europea devono divenire parte della vita dei nostri giovani come cittadinanza attiva. [email protected] 6-7:Layout 1 16-05-2011 17:27 Pagina 7 Anche il Parlamento di Bruxelles affronta il tema del volontariato “Il volontariato è una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva e della democrazia, nella quale assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione”. Così recita la Decisione del Consiglio, pubblicata a Bruxelles sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 22 gennaio 2010 (2010/37/CE), che formalizza la proclamazione del 2011 comeAnno europeo delle attività di volontariato che promuovono una cittadinanza attiva. Il punto di partenza è la consapevolezza dell’importanza del volontariato, considerato un elemento in grado di sviluppare la democrazia e come un’opportunità di apprendimento, perché in grado di fornire nuove abilità e competenze che possano anche migliorare l’occupabilità delle persone. L’anno 2011 coinciderà con il decimo anniversario dell’Anno internazionale dei volontari promosso dalle Nazioni Unite nel 2001.L’espressione“volontariato” si riferisce a tutti i tipi di attività di volontariato, formali, non formali o informali, intraprese in base alla libera volontà, scelta e motivazione di una persona e senza scopo di lucro.L’obiettivo generale dell’Anno europeo è migliorare la visibilità delle attività di volontariato nell’Unione europea ed accrescere le opportunità per la società civile di parteciparvi. [email protected] 7 BIOETICA 8-9:Layout 1 16-05-2011 Pagina 8 Chi è l’Uomo? A di Angela Maria Cosentino Bioeticista docente universitaria 1 15:34 Invecchiamento e fine vita al primo forum europeo Alla luce delle statistiche che evidenziano il positivo allungamento della vita media, ma anche la preoccupante diminuzione delle nascite, si intuisce perché i temi dell’invecchiamento e del fine vita,stiano diventando sempre più attuali,a livello nazionale ed europeo. Anche a Strasburgo, dal 2 al 5 febbraio scorsi, i temi “Dall’inizio alla fine della vita. L’umano mi riguarda”, sono stati trattati al 1° Forum europeo di bioetica. L’iniziativa, che ha ottenuto il patrocinio del Consiglio d’Europa e delle comunità alsaziane, ha previsto quattordici dibattiti, sessanta relatori, incontri culturali, interreligiosi e una giornata dedicata ai giovani,con l’obiettivo di rendere le questioni bioetiche accessibili a tutti, per mettere ognuno“nelle condizioni di poter giudicare” in base alla “propria storia personale” e ai “propri valori filosofici e religiosi ciò che è legittimo e ciò che non lo è”. La riflessione e il confronto su alcuni valori in gioco,quali la persona e la vita,possono evidenziare anche inconciliabili differenze antropologiche ed etiche. Infatti, non per tutte le correnti di pensiero, azioni come il suicidio volontario,l’aborto volontario e l’eutanasia1 rappresentano un male oggettivo, da rifiutare. Invece, una mentalità relativista, utilitarista, nichilista e individualista,sbilanciata sulla libertà assoluta del soggetto e sganciata da riferimenti etici oggettivi, le tollera o le promuove. Perciò, la riflessione fondamentale riguarda la questione antropologica, il chi è l’uomo (unità di corpo e di spirito,creato maschio e femmina,a immagine e somiglianza di un Creatore), una verità percepibile con la Ragione oltre che con la Rivelazione. L’uomo, distinto dalle altre creature, ha verso di esse un mandato di custodia, non di dominio assoluto. La sua trascendenza richiama ad una preziosa dignità, irriducibile alle funzioni o alle capacità, da riconoscere sempre, dal concepimento alla morte naturale. Occorre vigilare, quindi, su correnti culturali che, per diversi motivi (economici,ideologici e politici) introducono cavalli di Troia per promuovere varie forme di riduzionismo antropologico, a carattere ideologico o biologico. Per esempio, lo scientismo (tutti gli –ismi indicano l’eccesso o la distorsione di un valore positivo, in questo caso la scienza) riduce la realtà solo a ciò che si può conoscere e studiare e,spesso,con la complicità dei media, annuncia che l’amore è legato ai geni o l’uomo è “ridotto” ai suoi neuroni. Anche il relativismo è una forma di riduzionismo secondo cui non esiste una verità oggettiva,valida per tutti, in ogni tempo e ogni luogo, legata alla legge morale naturale, ma solo una verità soggettiva del “secondo me” . Questa mentalità, spesso confusa con una falsa idea di tolleranza,porta ad accogliere, giustamente,la persona con idee diverse,ma rischia di annullare le differenze identitarie (di un’antropologia a radice giudaico-cristiana) essenziali per un dialogo,come pure relativizzare beni e valori non negoziabili2. Mentre alcuni aspetti della società possono variare con il momento storico, il bene e il male sono immutabili e non dipendono dal giudizio o dall’accordo di una maggioranza. Eppure, alcune correnti di pensiero,che rivendicano aborto ed eutanasia come nuovi presunti diritti3,presentati come conquiste di civiltà e di progresso, condizionano Eutanasia : azione od omissione che di natura sua e nelle intenzioni procura la morte, allo scopo di eliminare il dolore, cf. GIOVANNI PAOLO II, lettera enciclica Evangelium vitae sul valore e l’inviolabilità della vita umana, n. 65 2 Per esempio,il rispetto per la vita, dal concepimento alla morte naturale,per la famiglia tra uomo e donna, per la libertà educativa e religiosa. 3 Evangelium vitae, n.11. 8 8-9:Layout 1 16-05-2011 15:34 Pagina 9 mentalità e comportamenti,a livello personale e sociale. L’auspicio e l’augurio è che la Giornata mondiale del malato (11 febbraio 2011, in occasione della memoria della beata Vergine di Lourdes) richiami la verità sull’uomo,sulla sua dignità e fragilità, frenando il messaggio erroneo che valuta indegno ciò che è legato alla caratteristica strutturale dell’essere umano: dipendere dagli altri. Eppure la misura dell’umanità si determina anche nel rapporto con la sofferenza e col sofferente.“Una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la compassione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e disumana” 4. È significativo,perciò, il contributo dell’insegnamento della Chiesa cattolica alla riflessione bioetica,in particolare sul concetto di persona e sul significato teologico dell’assistenza (Cristo medico e paziente). Alcuni spunti, in merito, sono stati offerti anche a Strasburgo, al 1° Forum europeo di bioetica, da Monsignor Christian Kratz, vescovo ausiliare della città, il quale, nell’intervento alla tavola rotonda sul tema «Onora il padre e la madre» ha affermato che «la dignità della persona umana è un assoluto che deriva dalla nostra fede nell’Incarnazione», tuttavia la domanda su «come comportarci e come trattare chi diventa anziano e non più indipendente» è legittima e pressante. E il comandamento «onora il padre e la madre» deve venire accompagnato «da una riflessione che riguarda il contesto culturale » e va «declinato» secondo le possibilità e le difficoltà della vita odierna. Mentre in alcuni contesti cultu- 4 5 rali l’assistenza agli anziani,ai malati,come pure l’accompagnamento alla morte, è mantenuta in famiglia, in Occidente si tende a collocare i familiari nelle case di riposo,rischiando di rendere più facile il ricorso all’eutanasia. Certo, in concreto, le famiglie devono chiedersi se nelle loro case c’è «spazio» per i genitori in difficoltà e se questa loro presenza possa «turbare l’equilibrio stesso della famiglia».Tali domande, ha spiegato monsignor Kratz, hanno un «valore morale». Se non fosse possibile l’accoglienza, gli anziani collocati in casa di riposo dovranno ricevere un’assistenza adeguata, «dovranno avere i loro oggetti, sentirsi il più possibile come a casa propria in un ambiente confortevole» e con frequenti visite dei loro parenti.È un invito ad umanizzare sempre più la medicina anche mediante la formazione bioetica, con l’auspicio che «le nuove generazioni di sanitari siano portatrici di una rinnovata cultura della vita»5 e favoriscano la crescita, nella società civile ed ecclesiale, di una maggiore consapevolezza del valore della persona (anziana e o malata) e della necessità di offrire risposte concrete alle sue esigenze globali (a livello fisico, psichico, spirituale e socio-ambientale), declinate dal “guarire, se possibile, all’aver cura sempre” (dal to cure al to care),poiché prendersi cura dell’umano riguarda tutti. A sostegno di questa missione umanitaria di assistenza e di conforto verso i fratelli sofferenti,c’è anche il ricordo delle parole di Gesù: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” ( Mt, 25,40). BENEDETTO XVI, Lettera enciclica Spe salvi, n.38. BENEDETTO XVI,Angelus in San Pietro, 6 febbraio 2011, in occasione della XXXIII Giornata per la vita. 9 SERVIZIO CIVILE 10-11:Layout 1 16-05-2011 15:36 Pagina 10 Nuovi “angeli” di Salvatore Pagliuca Vice Presidente Nazionale Undici ragazzi hanno iniziato la loro avventura a Lourdes tano una casa che dà sul fiume Gave,il cui silenzioso scorrere è già percepito da loro come un suono soave. Chi sono Simona è messinese,ha 24 anni e studia Lettere e Filosofia. Scout da oltre 10 anni, ha fatto già diverse esperienze nell’ambito del volontariato internazionale, Lourdes è stata una di queste.L’opportunità di potervi tornare l’ha voluta cogliere al volo. Salvo è palermitano di Partinico, ha 22 anni e studia al III anno di Lingue per ilWeb.Anche lui con un ricco bagaglio di attività internazionali alle spalle,nonostante la sua giovane età,e con il manifesto desiderio di provare l’esperienza “forte” di Lourdes. F 10 Anna, unitalsiana di 23 anni, è lucana e studia per laurearsi in Scienze dell’Educazione. Nutre verso quest’anno l’aspettativa di “cambiare”. Marilì,di 24 anni,è anche lei messinese e socia Unitalsi, nonché animatrice del GREST (Gruppo Estivo fondato sull’opera di Don Bosco). È iscritta al III anno del corso di laurea in Scienze della Formazione. Per lei Lourdes è il luogo da cui trarre la forza per reagire all’indifferenza sociale. rancesco,Anna, Riccardo, Salvo,Valentina, Sara, Marilì, Rita,Antonia,Simona,e Cecilia sono i nomi degli undici ragazzi che hanno cominciato la loro avventura, un anno di servizio civile a Lourdes.Li abbiamo accolti a Roma il 10 gennaio e nella capitale sono rimasti per fruire della formazione generale, fino al giorno della partenza prevista per la mattina del 13. Dubbiosi, estroversi, timidi, entusiasti, spavaldi, curiosi, esuberanti,fiduciosi,così li abbiamo conosciuti nei tre giorni vissuti insieme ma,nel prendere posto sull’autobus che li avrebbe condotti all’aeroporto, da tutti promanava commozione mista a paura del nuovo cui andavano incontro. Nella cittadina mariana i nostri giovani sono ormai da venti giorni,abi- Rita, 26 anni, viene da Napoli, è fra le persone più adulte del gruppo. Ha fatto studi di socio psico pedagogia, è un’amante dello sport e le piace molto cucinare. Di Lourdes e dell’UNITALSI non conosceva nulla. Dopo aver conosciuto l’Associazione durante la formazione l’entusiasmo dimostrato è stato assai coinvolgente. Antonino, messinese di 26 anni, è un ex marinaio con il desiderio di fare un’esperienza su di un pezzo di terraferma“speciale” di cui ha sentito tanto parlare. Cecilia, che ha quasi 28 anni, è di Isernia ma i natali glieli ha dati l’India, laureata in Lingue e Lettera- 10-11:Layout 1 16-05-2011 15:36 Pagina 11 ture Straniere, non è un caso che la sua massima aspirazione sia quella di girare il mondo. E Lourdes è la sua prima tappa. Valentina,marchigiana, è la più giovane del gruppo, ha solo 19 anni ma il suo impegno nel mondo del volontariato è già significativo:Aiuto Capo Reparto negli Scout,Pioniere di Croce Rossa e pellegrina sui nostri treni bianchi. Riccardo, pugliese,ha solo vent’anni ed una sensibilità toccante.Ha studiato per diventare perito industriale, ma è alla ricerca della sua vera identità e di se stesso. Francesco,22 anni pugliese,è un geometra con la vocazione per il volontariato. La sua esperienza di unitalsiano si ascrive non solo all’effettuazione dei numerosi pellegrinaggi fatti a Lourdes,ma anche ad una collaborazione costante con una nostra Casa Famiglia.La sua esuberanza funge da drenante delle paure dei suoi compagni di viaggio. Servizio Civile svolgono tutte le attività inerenti il funzionamento dell’intero complesso,che non si limita ad essere semplice casa d’accoglienza dei pellegrini con difficoltà, ma è molto di più: vero e proprio centro di vita del pellegrinaggio. È, infatti, centro di animazione e socializzazione,nonché centro di coordinamento per quanto attiene l’accoglienza dei soci in stazione e all’aeroporto. I ragazzi di Servizio Civile collaborano, inoltre, con il “Santuario Notre Dame de Lourdes,” nelle seguenti attività e servizi a favore di malati e pellegrini: • al Centro Informazioni, aperto 10 ore al giorno, per fornire le indicazioni necessarie tese a far vivere al meglio la spiritualità di Lourdes (orari delle celebrazioni,servizi tecnici,orari di apertura,servizio ceri, oggetti rinvenuti, ecc.); • alla Libreria dove si trovano centinaia di opere e di audio visivi; Rosaria,anche lei siciliana ma di Catania,ha 23 anni. Studia per diventare archeologa, ma molto del suo tempo lo dedica agli altri meno fortunati di lei. • al Servizio Comunicazione e Radio Présence che si occupa della diffusione del messaggio di Lourdes nel mondo intero; Lucia è l’ultima arrivata. Subentra ad un volontario che, purtroppo, ha dovuto rinunciare a questa esperienza. È di Marsala, ha 26 anni ed è laureata in “Lingue e Culture moderne”, la sua aspirazione è volare, nel senso che vorrebbe diventare un’assistente di volo. • al Servizio Giovani e alVillaggio Giovani dell’Associazione Diocesana di Tarbes e Lourdes, che accoglie ogni anno 20.000 giovani provenienti dai cinque continenti; Cosa fanno a Lourdes I giovani volontari del progetto “A Lourdes per accogliere e condividere” sono impegnati tra il Salus Infirmorum e il Santuario di Notre Dame de Lourdes. Nella struttura unitalsiana del Salus, i volontari di • all’Ufficio Medico Internazionale che riceve relazioni e testimonianze da parte di persone che affermano di essere guarite grazie all’intercessione di Nostra Signora di Lourdes. Il nostro augurio Questi undici ragazzi hanno messo nelle nostre mani, per un anno, la loro vita. Le loro aspettative sono tali e tante, che tutta la famiglia UNITALSI, ognuno per il proprio ruolo e le proprie competenze, si è impegnata a far sì che queste aspettative non siano deluse. Questa esperienza non potrà che essere vissuta secondo il principio dei vasi comunicanti, dove il dare ed il ricevere,frutto di un’assoluta reciprocità, contribuiranno alla ricchezza interiore di tutti. Questo è il nostro auspicio, ma soprattutto il nostro augurio per Francesco, Anna, Riccardo, Salvo,Valentina,Sara,Marilì,Rita,Antonia,Simona,Cecilia e Lucia. [email protected] i nuovi volontari che effettueranno il Servizio Civile a Lourdes 11 12-13:Layout 1 16-05-2011 15:38 Pagina 12 Quattro Porte C 12 Giubileo, in nome di Cristo un nuovo sole per i poveri arissimi fratelli, carissime sorelle, come annunciato nella Lettera pastorale, oggi siamo qui per aprire la prima delle quattro Porte della città ed entrare nel vivo del Giubileo per Napoli.Porta San Gennaro,la più antica secondo la tradizione, era un tempo l’unica via d’accesso alla città e in quanto tale veniva chiusa di notte per sbarrare la strada ai briganti e aperta di giorno. Da sempre considerata la porta dei poveri,degli ultimi,dei diseredati,oggi,nello spirito giubilare, Porta San Gennaro è allora la porta della condivisione e della solidarietà, che vogliamo aprire con le chiavi della giustizia e della compassione in difesa dei più bisognosi. Oggi, dunque, siamo qui uomini e donne di buona volontà, cittadini di questa amata terra per aprire una porta e far entrare la giustizia,per riconsegnare Napoli ai suoi abitanti in una nuova veste, quella di una sana convivenza civile che si fonda sul rispetto degli altri, dell’ambiente,sulle pari opportunità,su un’equa distribuzione dei beni:“Aprite le porte:entri il popolo giusto” (Is 26,2),fedele al suo impegno nel custodire la città dai briganti di ogni tempo. Oggi siamo qui,come fratelli e sorelle di fede riuniti in nome di Cristo, come uomini e donne di buona volontà, per aprire una porta alla compassione e far sorgere un nuovo sole sui poveri, per fare in modo che gli ultimi siano i primi nei nostri pensieri, nelle nostre scelte,nel nostro agire,come lo furono per il nostro Santo Patrono Gennaro. Una porta si apre per aprire la porta a Cristo:“Io sono la porta” (Gv 10,9). È una porta stretta, come dice il Maestro, perché non lascia entrare l’egoismo, l’individualismo, lo sfruttamento che danneggiano la nostra convivenza, deteriorando l’intera città. Una porta stretta dove si entra attraverso l’impegno, la fatica, la lotta contro ogni forma di prevaricazione,una porta angusta che però conduce alla vita:“Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione” (Mt 7,13).Cari fratelli,care sorelle, anche quando i problemi di questa città sembrano essere insormontabili e le situazioni insostenibili, anche quando è difficile andare controcorrente per schierarsi in difesa dei valori cristiani contro ogni forma di sopruso, non lasciatevi prendere dal pessimismo, non abbiate paura, non chiudete le porte alla speranza:“Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo” nel servire l’uomo, ogni uomo, con quell’amore fraterno che in Cristo Gesù fa nuove tutte le cose. Oggi apriamo Porta San Gennaro per illuminare la città di nuova luce,la luce della speranza:apriamo la porta a Cristo, apriamo il nostro cuore e Napoli si aprirà a nuova vita:“Sollevate,o porte,i vostri frontali, alzatevi, porte antiche: deve entrare il Re della gloria” (Sal 23,7), il Principe della pace che viene a consolidare e rafforzare, con giustizia e compassione, le mura della città.Signore Gesù,che hai edificato laTua casa sulla roccia,confermaci nella carità, nella fede e nella speranza e aiutaci a varcare la porta stretta che conduce alla pace. Che il nostro Santo Patrono Gennaro ci protegga nel nostro cammino e la Madonna ci accompagni. [email protected] 12-13:Layout 1 16-05-2011 15:38 Pagina 13 Il cardinale Crescenzio Sepe con il Governatore della Regione Campania Stefano Caldoro, il Vescovo ausiliare della Diocesi di Napoli S.E. Mons Lucio Lemmo e l’assistente dell’Unitalsi Don Enzo Papa all’apertura della porta San Gennaro Il Cardinale Sepe inizia un cammino di speranza Ogni anno, l’11 febbraio, in ricordo della BeataVergine Immacolata di Lourdes, la Chiesa celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per il Malato e anche noi,che nel volto dei nostri fratelli sofferenti riconosciamo il volto di Gesù,vogliamo pregare insieme per tutti gli ammalati della nostra Diocesi.Sollecitati dal messaggio del Santo Padre,vogliamo prenderci cura di loro:“Se ogni uomo è nostro fratello – ha detto il Papa – tanto più il debole, il sofferente e il bisognoso di cura devono essere al centro della nostra attenzione”. Benedetto XVI ha ricordato al mondo credente e agli uomini di buona volontà, ai cittadini e alle istituzioni che la compassione,più di ogni altra virtù,rende umano l’uomo:“Una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la compassione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e disumana” (Lett. enc. Spe salvi,38)”.Il messaggio di Papa Benedetto per la XIX Giornata Mondiale del Malato apre nuove frontiere di responsabilità per chi avverte già da tempo il rapporto inscindibile tra cura e giustizia. È un appello rivolto alle Diocesi del mondo e agli operatori pastorali del settore per far sì che il Vangelo sia annunciato agli ammalati,che a pieno diritto devono sentirsi inseriti nella comunità credente comeVangelo scritto sulla propria carne. È un appello che anche io, come pastore e padre, rivolgo a voi tutti per poter guardare negli occhi il Maestro e imparare da Lui ad essere compagni di quanti soffrono nel corpo e nello spirito. Le parole del Pontefice segnano la rotta decisiva verso la verità per quanti nella società hanno responsabilità di coniugare le risorse a disposizione di un’economia in crisi con l’urgenza del diritto alla salute che non va mai negato: “Invito anche le Autorità – afferma Papa Benedetto – affinché investano sempre più energie in strutture sanitarie che siano di aiuto e di sostegno ai sofferenti, soprattutto i più poveri e bisognosi”.È provvidenziale che l’appello del Papa si col- lochi in maniera peculiare nello spirito del nostro Giubileo per Napoli che, ponendo al centro della nostra riflessione e del nostro agire le sette opere di misericordia, dedica il mese di febbraio alla necessità della cura:“Ero malato e mi avete visitato” (Mt 25,36).Consapevoli che si può soffrire nel corpo,ma anche nell’anima se si vive ai margini di una società che abbandona gli ultimi a se stessi, agli uomini di giustizia e pace spetta il compito di curare le piaghe di questa città bisognosa di amorevoli cure per sanare il degrado ambientale, il dolore dei disoccupati,dei senza tetto,delle vittime innocenti della camorra con l’impegno civile, con la legalità, con un’equa distribuzione dei beni. Noi non siamo al capezzale di una città moribonda, ma di una città che può e deve guarire dai suoi mali e sono tanti gli operatori, professionisti e gente comune che, in diversi settori, lavorano nel silenzio, con slancio e generosità, per organizzare la speranza e restituire ai cittadini una città guarita. Come i medici di un tempo, che senza tanti mezzi sapevano guarire l’ammalato, anche noi dobbiamo ritrovare in noi stessi quella vocazione che ci spinga, come un buon medico,a mettere la nostra vita al servizio degli altri per essere vicini agli ammalati con il nostro sostegno e curare il cuore di questa città che ancora batte in quanti la amano e la rispettano. I problemi che si trovano ad affrontare gli ammalati, soprattutto i più indigenti, sono ancora tanti, ma ogni difficoltà può diventare una risorsa se saremo uniti in Cristo in uno spirito di compassione. Se, come il Cireneo, aiuteremo a portare la croce di quanti,sotto il peso della sofferenza,si sentono schiacciati dalla solitudine, allora insieme troveremo ristoro nel Signore e la nostra speranza di salvezza non sarà delusa perché:“Dalle sue piaghe siamo stati guariti” (cf. 1Pt 2,24).Affidiamo le nostre preghiere e i nostri ammalati, il nostro impegno e la nostra città alla BeataVergine,che ha voluto fare di Lourdes la città della speranza,per fare anche della nostra terra una città aperta al futuro. Card. Crescenzio Sepe Arcivescoco della Diocesi di Napoli [email protected] 13 CERIMONIA 14-15:Layout 1 16-05-2011 Pagina 14 Nuovo Pastore di Stefania Mangia Il Messaggero di Civitavecchia D 14 15:41 Monsignor Luigi Marrucci Vescovo di Civitavecchia ovevano essere 4000, secondo le previsioni della sottosezione Unitalsi di Roma che nella spaziosa Basilica di San Giovanni in Laterano ha materialmente organizzato tutto l’evento dell’ordinazione episcopale di monsignor Luigi Marrucci, già vice Assistente ecclesiastico nazionale Unitalsi. E invece ieri pomeriggio, in quella che è la Cattedrale della Diocesi di Roma, oltre 5000 persone hanno riempito ogni posto ordinatamente allestito tanto nella navata centrale quanto nelle laterali, tutte dotate di più schermi collegati in tempo reale a telecamere. Grande la mobilitazione della famiglia Unitalsi (a cui Marrucci appartiene dal oltre 30 anni rivestendo vari incarichi) con tutte le sottosezioni spostatesi per l’evento nella Capitale da ogni parte d’Italia, isole comprese.A quasi un anno dalla morte del com- pianto vescovo, Carlo Chenis, la Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia ha un nuovo Pastore consacrato per mano di monsignor Luigi Moretti (arcivescovo metropolita di Salerno - Campagna - Acerno e assistente ecclesiastico nazionale Unitalsi), affiancato nella celebrazione eucaristica da monsignor Alberto Silvani (vescovo diVolterra) e monsignor Gino Reali (vescovo di Porto Santa Rufina), a colui che ha ‘amministrato’ apostolicamente la nostra Diocesi dalla mancanza di Chenis fino a ieri. Imponente la presenza di sacerdoti sull’altare (ben 24 vescovi concelebranti e 55 sacerdoti della Diocesi) in un rito reso ancora più solenne dall’accompagnamento del coro di Margherita di Savoia, mentre dalle rispettive parrocchie diocesane i parrocchiani hanno riempito ben 22 pullman tutti accolti alle spalle della Basilica e 14-15:Layout 1 16-05-2011 15:42 Pagina 15 all’ingresso da due stand Unitalsi.Tutto il territorio non è mancato al momento con i sindaci (Mauro Mazzola e Gianni Moscherini tra i primi) tutti presenti, la Provincia (l’assessore alle politiche della scuola, Rita Stella e quello alle politiche sociali, Claudio Cecchini), la Regione, e tanti rappresentanti delle istituzioni militari e civili. Mentre da Montescudaio (Pisa) paese natale del vescovo Marrucci, sono arrivati il sindaco Aurelio Pellegrini, il parroco Piero Burlacchini, amico d’infanzia di Marrucci, e una delegazione di dieci persone. Emozionanti gli atti, tutti in successione, di imposizione delle mani, del libro deiVangeli, unzione crismale, consegna di anello, mitra e del pastorale. “Così come il Buon pastore è pronto a sacrificarsi perle sue pecore anche don Luigi sarà segno visibile e credibile di questo amore di Gesù per ognuno di noi e per la Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia – ha detto monsignor Moretti una volta letto lo speciale mandato con cui Papa Benedetto XVI autorizza tale ordinazione nella Sua Diocesi, e richiamando proprio ilVangelo del Buon pastore letto nella cerimonia – ogni giorno don Luigi farà proprio l’annuncio della Buona Notizia a tutti, non solo a chi fa parte del gregge. Gli auguro di essere annunciatore della misericordia di Dio e suscitatore e costruttore di unità e comunione”. E a cerimonia conclusa, prima di togliere i nuovi abiti episcopali per tuffarsi ancora tra la gente ringraziando ognuno singolarmente, il neo vescovo ha fatto una lunga e commossa serie di ringraziamenti, a partire dalla sua famiglia natale, la sua maestra elementare (presente in Basilica), la famiglia Unitalsi, i seminari o le scuole medie dove ha insegnato religione fino a Maria, a cui ha rinnovato il suo atto di affidamento.“Apro a voi il mio cuore colmo di gioiosa gratitudine – ha quindi detto al suo nuovo popolo – e rendo grazie a Dio che mi ha detto ‘Se vuoi seguimi’, io sono consapevole dei miei limiti ma ho detto ancora una volta ‘eccomi’ e rinnovo alla Chiesa l’offerta della mia vita”. [email protected] A sinistra: la Cattedrale della Diocesi di Roma durante la cerimonia. Sopra: Monsignor Luigi Moretti abbraccia il neo Vescovo Luigi Marrucci. 15 INTERVISTA 16-17:Layout 1 16-05-2011 15:45 Pagina 16 Il Papa e io di Padre Vito Magno Giornalista Parla Monsignor Gänswein: Benedetto XVI mite e saggio È la persona più vicina al Papa, il segretario particolare di Benedetto XVI, il cui volto sorridente è a tutti noto.È nato in Germania 55 anni fa, è laureato in diritto canonico, materia che ha anche insegnato alla Pontificia Università della Santa Croce. L’attuale suo importante servizio al Papa non gli ha impedito di curare,per la Libreria EditriceVaticana, un libro fotografico intitolato“Benedetto XVI urbi et orbi”,da cui emerge un’immagine inedita del pontefice. Stupisce che su Benedetto XVI sia stato curato un libro di “fotografie” proprio da Lei che è il Suo segretario e che è anche un teologo! A cinque anni dall’inizio del pontificato, un’editrice tedesca ha voluto fare un libro sul Papa e mi ha chiesto di poterlo curare. Ci siamo chiesti qual era il modo migliore di far conoscere il pensiero e l’animo del Santo Padre ai lettori, così abbiamo deciso di fare un libro fotografico sui Suoi viaggi. Ogni viaggio, infatti, ha la sua particolarità, è come una perla di una catena. Parole e illustrazioni del libro servono insieme a far comprendere il messaggio “urbi et orbi” di Benedetto XVI. Un libro con 200 fotografie.Anche questo meraviglia, sapendo che Benedetto XVI attribuisce più importanza alla parola che all’immagine! È vero,Benedetto XVI è il Papa della parola, ma l’immagine aiuta a leggere e quindi a capire con più facilità il pensiero del Papa. È piaciuto al Papa questo libro? Ha detto che è fatto molto bene. Ma come cogliere il messaggio di Benedetto XVI tra centinaia di discorsi,eventi,celebrazioni…? Se si legge bene il libro si vede che abbiamo cercato di dare ad ognuno dei viaggi un titolo. I titoli sono un po’ la chiave di lettura, oltre che dei viaggi, anche di tutto il libro. 16 A quali sfide apre la chiave di lettura? La sfida principale è quella di dire che la fede non è un fardello, ma un aiuto a vivere felici. La fede produce gioia,mai noia.Questo è un po’ il filo conduttore di tutto ciò che Papa Benedetto dice e fa.La sfida della fede è importante in questa epoca di relativismo e di secolarismo. Non è poco dire che la fede aiuta a vivere e dà gioia. La fede in dialogo con la ragione! Ovviamente! La ragione e la fede non sono opposte, sono gemelle. Ho notato che nel libro Lei riporta apprezzamenti su Benedetto XVI,ma non omette le polemiche.Da quale di esse è rimasto più colpito? Non ha senso nascondere ciò che è suc- 16-17:Layout 1 16-05-2011 15:45 Pagina 17 cesso! Personalmente mi ha colpito come i mass media hanno trattato il caso Williamson. Il Papa ha tolto la scomunica a 4 vescovi lefebvriani perché hanno dimostrato di essersi pentiti senza sapere che uno di essi era negazionista, ovvero negava la Shoa. Che pensa dell’immagine che i mass media offrono del Papa cavalcando polemiche come questa? Chi non conosce Benedetto XVI da vicino ha di Lui un’immagine diversa della realtà, un’immagine ottenuta dai mass media,un’immagine dell’opinione pubblicata.Non sempre l’opinione pubblica è l’opinione pubblicata, ma spesso l’opinione pubblicata influisce sull’opinione pubblica. Chi conosce il Santo Padre da vicino sa che gran parte di ciò che si legge sui giornali non corrisponde alla realtà della Sua persona. silenzioso, senza fare pubblicità. Il suo compito non è quello di parlare, ma quello di essere presente a tutti gli eventi. Per far questo ci vogliono doti personali e spirituali. Può accennare al lavoro dietro le quinte? Quali sono i suoi momenti quotidiani più importanti? Le ore più preziose della giornata sono quelle spirituali, durante la santa Messa che concelebro con il Santo Padre, poi in occasione di altre preghiere,come quelle del pomeriggio quando recitiamo insieme il Rosario. Per quanto riguarda il lavoro i due momenti in cui gli sottopongo la posta e i documenti, momenti molto intensi e personali. Infine la sera. Un po’ di chiarezza è stata fatta dal libro-intervista di Peter Seewald! In questo libro non parla qualcuno sul Papa,ma è il Papa che parla di se stesso in prima persona.Leggendo le risposte si può avere un’idea di come Egli è nel privato. Prima del servizio al Pontefice insegnava diritto canonico all’Università di Santa Croce. Le manca l’insegnamento? Un po’ sì, perché il contatto con i giovani sacerdoti di tutto il mondo era vivace ed era un modo per comprendere i loro problemi e le loro diversità nei vari continenti. Ma come tutti i lavori anche questo comporta un po’ di sacrificio. Com’è,allora,nel privato Papa Ratzinger? Le caratteristiche principali della Sua persona sono la mitezza, la saggezza e la pazienza. Il sacrificio vale anche per lo sport? Sì,il tempo da dedicare ai miei hobby sportivi si è ridotto di molto. Nello sfogliare le 200 fotografie del libro quali di esse più le ricordano un’emozione forte vissuta accanto al Papa? Quelle della Giornata Mondiale della Gioventù a Sydney e quelle fatte a Colonia che ritraggono un milione di giovani in silenzio davanti al Santissimo. Questo mi ha colpito molto e nel libro l’evento è ben fotografato. E gli hobby musicali? So che da giovane era appassionato dei Bealtles e dei Pink Floyd! Ora ho cambiato genere,sono su una linea musicale più classica.Amo non soltanto la musica che seguivo da giovane, ma soprattutto quella di Mozart, Bach, Chopin, Schubert. Interessante quello che dice perché si sa troppo poco dei pensieri e della vita di un segretario del Papa! È bene che non si sappia molto della persona del segretario del Santo Padre, perché egli deve lavorare dietro le quinte in modo Monsignor Georg Gänswein intrevistato da padre Vito Magno A chi è utile il libro fotografico che ha curato? A chi vuole conoscere il vero volto di Benedetto XVI, a chi non vuole rimanere in superficie, ma penetrare la profondità del Suo animo. [email protected] 17 16-05-2011 NAZIONI UNITE 18-19:Layout 1 I di Mariangela Camporeale Presidenza Nazionale 18 15:47 Pagina 18 Pari opportunità Celebrata la prima giornata mondiale della giustizia sociale l 20 febbraio 2011, in tutto il mondo si è celebrata per la prima volta la Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale, istituita dalle Nazioni Unite allo scopo di promuovere attività concrete in sostegno agli obiettivi stabiliti nel 1995 a Copenaghen dal World Summit for Social Development: “uno sviluppo sociale che contribuisca alla giustizia sociale, la solidarietà, l’armonia, la parità all’interno e tra i paesi”.Al di là dei positivi impegni di tutti i Governi,questo buon proposito è ancora un’utopia.Ne sono sicuri i redattori del rapporto “Rights is the answer“, secondo i quali le crisi che stanno investendo il mondo non possono essere superate senza il ritorno ai principi di giustizia sociale e un approccio allo sviluppo basato sui diritti. La giustizia consiste nella volontà di dare al prossimo, sostanzialmente, ciò che gli è dovuto. L’uguaglianza sociale è quindi una situazione per cui tutti gli individui all’interno della società dovrebbero avere la medesima rispettabilità sociale:parità di diritti umani e individuali, come la sicurezza, il diritto di voto, la libertà di parola o ancora, l’accesso all’istruzione, l’assistenza sanitaria e altri importanti quanto basilari diritti sociali,pari opportunità e, ovviamente, rispettivi obblighi. La Giornata Mondiale per la Giustizia Sociale rappresenta,pertanto,un invito a intraprendere tutte quelle azioni che possano dare senso ai valori di dignità umana e pari opportunità e, così, costruire una società più giusta ed equa. L’uguaglianza, l’equità, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, infatti, vengono riconosciuti come valori fondamentali di tutte le società. La celebrazione della giornata, inoltre, dovrebbe contribuire ad una ulteriore lotta all’eliminazione della povertà, per la promozione dell’occupazione da un lato e al diritto ad un lavoro dignitoso dall’altro, per l’affermazione della parità tra i sessi, l’accesso al benessere e alla giustizia sociale per tutti.Sono decine di milioni le persone che, per effetto della crisi economica, in tutto il mondo hanno perso il proprio lavoro. In risposta a ciò è evidente l’iniziativa delle Nazioni Unite di creare una base di protezione sociale, garantendo l’accesso ai servizi sociali di base,fornendo alle persone gli strumenti per produrre redditi dignitosi e rafforzando le garanzie per i poveri, le persone vulnerabili e gli emarginati. Ben l’80% della popolazione mondiale, in particolare, non ha accesso ad un’adeguata protezione sociale. Nessuno mai, invece, dovrebbe vivere sotto un certo livello di reddito, e tutti dovrebbero avere accesso ai servizi pubblici essenziali come acqua e igiene, sanità e istruzione. Il perseguimento della giustizia sociale è perciò fondamentale anche per il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, secolo nel quale è aberrante,se non inammissibile,trovare situazioni sfavorevoli all’inclusione sociale delle persone in evidente difficoltà e, più in generale, ad una equità dei diritti. [email protected] 16-05-2011 PROTEZIONE CIVILE 18-19:Layout 1 di Giovanni Punzi Consigliere Nazionale 15:47 Pagina 19 La medaglia Benemerenza all’Unitalsi per l’attività inAbruzzo Giovanni Punzi, Responsabile nazionale del servizio di Protezione Civile dell’Unitalsi Riceve la medaglia dal dottor Franco Gabrielli, Capo dipartimento della Protezione Civile È stato il Capo Dipartimento della Protezione Civile, dottor Franco Gabrielli,in occasione dei lavori della Consulta svoltasi a Roma l’8 febbraio,a consegnare ai rappresentati delle Associazioni Nazionali di Volontariato la medaglia di benemerenza di prima classe concessa, con Decreto del Presidente del Consiglio dell’11 ottobre 2010, per il servizio svolto in soccorso della popolazione colpita in Abruzzo dal sisma del 6 aprile 2009. La medaglia, consegnata a Giovanni Punzi,membro effettivo della Consulta e responsabile nazionale del servizio di protezione civile della nostra associazione, è stata presentata a Loreto in occasione delle giornate di formazione dei responsabili.“Questa benemerenza - ha detto Giovanni - è nostra, di noi tutti, di tutti i nostri soci e non solo degli 800 volontari alternatisi nel Campo di Piazza d’Armi a L’Aquila e in quello di Paganica dal 6 aprile a fine agosto del 2009.È un riconoscimento del servizio svolto da tutti… anche di quanti erano pronti a partire,di quanti nelle proprie realtà si sono adoperati per raccogliere aiuti, di quanti non potendo muoversi hanno condiviso questo servizio e sostenuto l’impegno degli altri con la preghiera… Peraltro - ha aggiunto Giovanni - durante la nostra presenza in Abruzzo, non abbiamo fatto nulla di particolare se non vivere il nostro carisma associativo in un ambiente diverso, in condizioni di particolare disagio, tra persone maggiormente bisognose perché colpite da un tragico evento… A noi spetta sempre il compito di farci prossimi mettendoci in gioco con quello che di più grande abbiamo: il cuore, l’unico “strumento” capace di annullare le distanze, di farci superare le difficoltà,di farci appassionare alla vita delle persone che incontriamo ogni giorno sul nostro cammino,di farci incontrare il volto di Cristo in ogni uomo soprattutto se ammalato,povero,in difficoltà… e così siamo sempre in Protezione Civile”. La benemerenza è stata presentata da Giovanni ai Responsabili delle sezioni e sottosezioni Unitalsi, nel corso delle tre giornate di formazione del 18,19 e 20 Febbraio, a Loreto. [email protected] 19 VOLERE VOLARE 20-21:Layout 1 H 16-05-2011 15:49 Pagina 20 Liberi nel cielo di Attilio Pirrone La gioia e l’emozione del primo decollo da solo o sempre desiderato provare l’emozione di pilotare un aereo, vivere l’esperienza mozzafiato di volare, ma non ne ho mai avuta l’occasione.In seguito ad un incidente stradale,quattordici anni fa,che mi ha reso paraplegico, avevo perso le speranze di poter realizzare il mio sogno credendo che una persona disabile non potesse pilotare un aereo.Fino a quando, nell’estate del 2007 mentre ero in giro con mio cugino, anche lui appassionato di volo, sono passato dal campo di volo Serristori; là ho avuto la fortuna di conoscere Luciano“zio nafta” uno degli istruttori di volo di Serristori che, vedendomi affascinato dagli aerei, mi ha detto che c’erano tanti ragazzi paraplegici come me che potevano tranquillamente pilotare un aereo.Quelle parole hanno riaperto il mio cuore alla speranza di Volare. Rimasto però un sogno in attesa di tempi migliori dal punto di vista economico, fino a quando l’UNITALSI ha dato l’opportunità a tanti ragazzi disabili come me di realizzare questo sogno con il progettoVolereVolare.Così,nel maggio del 2010, finalmente, ho coronato il mio desiderio di sempre iniziando a volare. Più prendevo dimestichezza con i comandi più diventavo autonomo e più cresceva in me la passione e la soddisfazione,fino al culmine del 16 gennaio quando ho effettuato il mio primo volo da solista. L’aereo rulla sulla pista, accanto a me c’è uno dei miei istruttori, Claudio, effettuò tutti i controlli prevolo e chiedo,via radio, l’autorizzazione per decollare; ricevuto l’ok spingo a tutta manetta e in meno di un minuto sono in aria: faccio tre circuiti e poi atterro (In me c’è la consapevolezza di aver effettuato tre atterraggi perfetti). Si inizia a rullare per uscire dalla pista ma invece di an- 20 dare verso l’hangar, l’istruttore mi chiede di uscire a sinistra della pista e di tornare indietro. In un primo momento penso che forse il terreno è bagnato, dato che nei giorni precedenti aveva piovuto, e si cambia uscita. Ma, a metà della via di rullaggio, mi fa fermare l’aereo e apre la portiera,lì per lì non ho capito, poi mi dice “sei pronto per volare da solo io scendo e restiamo in contatto radio”. Mi trovavo già a metà pista e il tragitto per arrivare al punto di attesa per il decollo mi è sembrato lunghissimo. Una cosa è volare con l’istruttore con la consapevolezza che se sbagli c’è lui che ti aiuta,un’altra cosa è volare da solo. In me sale l’adrenalina… Ricevuta l’autorizzazione per il decollo ancora una volta spingo a tutta manetta in avanti ed inizia la corsa, arrivato alla velocità giusta stacco il ruotino da terra e l’aereo inizia a salire,concentrato nella manovra dimentico di essere da solo;appena finita la salita ed iniziata la virata di contro base mi rendo conto di essere da solo. Non nascondo che ho avuto un po’ paura ma allo stesso tempo ero felice di gestire un aereo in piena autonomia. Chiudo il circuito con un bell’atterraggio e dopo altri due mi avvio verso gli hangar,scendo dall’aereo dove trovo i miei amici a congratularsi e a festeggiarmi con il battesimo dell’aria a secchiate d’acqua. Si realizza così il mio magnifico sogno di pilotare un aereo in piena autonomia e sicurezza. Ringrazio l’Unitalsi, che mi ha dato questa opportunità e la gioia indescrivibile di sentirmi libero da ogni barriera e da ogni handicap, gli Istruttori dell’Aero Club Serristori e tutti gli amici del Club che mi hanno sostenuto in questa splendida avventura. [email protected] 20-21:Layout 1 16-05-2011 15:49 Pagina 21 L’istruttore mi disse: «Vai, vola» e l’adrenalina mi salì a mille Era il 5 Febbraio 2011, una giornata tranquilla… almeno così era iniziata… Sveglia alle 07.30 e fuori dalla stanza alle 08.00, mi vedo con Claudio, l’istruttore, e prima dei check prevolo si va a fare colazione al bar… Arrivano le 9.00 e tutti i controlli sono fatti: lo spurgo della benzina, il controllo della bulloneria, il motore. Come tutte le volte parto con il fidato istruttore per una lezione. Non credevo davvero, viste le mie ore di volo, che da lì a pochi minuti sarebbe successo! Facciamo delle virate, mantenimento quota e velocità... il solito! Ecco che arriva il momento di atterrare, entro in circuito e si scende.Toccata terra, Claudio mi dice:“Ale accosta qui sulla sinistra e libera la pista in erba”.“Strano” ho pensato tra me e me.A quel punto ho sentito la sua voce che diceva:“ora ti allinei e appena abbiamo il contatto radio parti e fai un circuito da solo” mi sono messo a ridere pensando che scherzasse. Sentendo le esperienze dei nuovi amici del campo, tra me e il solista c’era una media di diverse ore di volo, quindi non mi ponevo ancora il problema. Invece l’istruttore mi ha ritenuto pronto.“Claudio non scherzare!” mi è venuto spontaneo dire... egli con aria seria ha ribattuto:“oh ma ti senti sicuro, non scherziamo”.Allora ho detto: “se tu mi reputi in grado di farlo sono tranquillo”, e Gianni:“ok allora procedi”. Chiuso lo sportello mi sono avviato da solo verso la pista, non so descrivere esattamente cosa stavo provando... emozione,paura,gioia,ansia... di sicuro non ero calmo! Il circuito... i 5 minuti più lunghi della mia vita... non finivano mai, ma che bello però! Ero solo, da solo lassù! Tutto quello che credevo fosse volare era niente in confronto a quello che veramente mi ha dato! Il ricordo del volo felice di Peter Pan penso si può descrivere solo se lo puoi davvero vivere in questo modo… L’atterraggio, il mio primo atterraggio! Da solo! Se non ci fossi stato io su quell’aereo chi c’avrebbe creduto? Oltre a quel miscuglio di sensazioni, a completare quella mattinata ci sono stati tutti i complimenti e gli auguri degli amici che da terra mi hanno visto e sostenuto...senza contare poi i gavettoni che mi hanno fatto con 5 gradi di temperatura! Mascalzoni! Devo ringraziare veramente tutti quanti: il Presidente dell’Aero Club Serristori, gli istruttori e,soprattutto,l’UNITALSI che ha permesso la mia partecipazione al progetto Volere Volare... Alessandro Petrucci [email protected] 21 INCONTRO 22-23:Layout 1 16-05-2011 Pagina 22 Convivialità di Giovanni Punzi Consigliere Nazionale N 22 15:52 Ministri della comunione: testimoni del mistero dell’amore Queste consapevolezze accompagneranno gli oltre 230 volontari unitalsiani, chiamati nella Chiesa a svolgere il servizio di ministri straordinari della Comunione, ritrovatisi a Roma il 19 gennaio presso la Casa Bonus Pastor per il 5° incontro nazionale. Questo appuntamento annuale si è aperto con l’adorazione eucaristica durante la quale Mons. Alessandro Plotti – vescovo emerito di Pisa e già Presidente della nostra Associazione – ha tenuto due meditazioni. ella prima riflessione, su “Eucaristia e Sacrificio”, ha ricordato come “Il Ministro Straordinario dell’Eucaristia risponde ad una specifica vocazione e non può quindi essere inteso riduttivamente come un semplice distributore, in quanto chiamato ad essere un autentico testimone del Mistero dell’Amore. Per fare questo – ha proseguito Mons. Plotti - è necessario, per prima cosa,“coltivare” questo Mistero d’Amore partendo dalla consapevolezza di quello che avvenne nel Cenacolo di Gerusalemme, dove Gesù – con grande stupore degli Apostoli – diventò l’Agnello della nuova Alleanza, la nuova Pasqua. C’è un legame indissolubile tra quello che avvenne nel Cenacolo e quello che avvenne sul Calvario quando Gesù venne innalzato sulla croce.Di conseguenza,la nostra domenica è il memoriale di quel sacrificio:Cenacolo e Golgota uniti nel sacrificio che si rinnova nell’Eucarestia”.Nella seconda meditazione,su“Eucaristia e Convivialità”, Mons. Plotti ha sottolineato “che l’eucaristia non è solo sacrificio ma anche cena, convivialità e che intorno alla tavola (altare) tutti dobbiamo ritrovarci da fratelli o quanto meno diventare tutti fratelli. “A tavola non si invecchia”, ma si torna a riscoprire gli antichi valori della vita, la convivialità. Questo era anche il clima voluto da Gesù nel Cenacolo, dove i dodici apostoli erano uniti in un solo collegio, e tutto questo deve rivivere oggi nelle nostre comunità. Noi, popolo di Dio,dobbiamo scoprirci uniti attorno alla tavola (altare), dove il Signore imbandisce per noi la cena fatta non con cibi succulenti, ma con il pane e il vino che diventano Suo Corpo e Sangue. Don Andrea Manto, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della sanità,ha precisato prioritariamente alcuni aspetti legati al servizio specifico ed al contesto all’interno del quale opera il Ministro Straordinario della Comunione.“Il ministro della Comunione, come si rileva dal termine stesso proveniente dal latino minus (inferiore,sottoposto), è chiamato a farsi dono al servizio dell’altro e della vita In Alto: Mons. Plotti durante la funzione Eucaristica. A sinistra: Don Manto. della comunità.Peraltro,questo servizio,nato come aiuto per la distribuzione della Comunione, rappresenta oggi il vero ponte che permette di raggiungere il mondo della sofferenza e può essere paragonato al “lembo del mantello del Cristo” che permette di far “toccare” Cristo ai più lontani, proprio come lo fu il mantello di Cristo per l’emorroissa delVangelo.” Successivamente don Andrea ha richiamato la necessità per i ministri di crescere nella formazione, nella spiritualità e nella qualità del servizio.A tal riguardo ha sottolineato il “rapporto speciale tra Parola ed Eucaristia, tra mensa della Parola e mensa Eucaristica” evidenziando“ che i ministri,per rendere efficace il loro servizio, devono nutrirsi sia della Parola che dell’Eucaristia. Solo in questo modo i ministri saranno capaci di portare Gesù agli altri e non saranno più semplici distributori, ma ponti della vera comunione voluta da Cristo. Al pomeriggio tutti partecipanti si sono trasferiti nella Basilica di San Giovanni Laterano per partecipare alla celebrazione dell’ordinazione episcopale di Mons. Don Luigi Marrucci - viceAssistente Nazionale - che in questi anni ha sempre seguito da vicino questo cammino dei ministri della comunione. [email protected] 16-05-2011 15:52 Pagina 23 Formazione LORETO 22-23:Layout 1 di S.Pagliuca e M. Camporeale È Incontro dei responsabili Saluti agli ex e nuovi presidenti Oltre 600 persone provenienti da tutte le sottosezioni d’Italia hanno partecipato all’incontro di formazione per responsabili dell’Associazione stata ancora Loreto la location prescelta per il consueto incontro dei Responsabili dell’Associazione. Un appuntamento immancabile nell’agenda unitalsiana che riunito nella località marchigiana, tanto cara alla Madonna e agli Unitalsiani, circa 600 persone prevenienti da tutte le sottosezioni di Italia. Concluse le elezioni sottosezionali e in fase di completamento quelle nelle Sezioni, la tre giorni lauretana è sta un’ottima occasione per salutare presidenti vecchi e nuovi, in uno spirito di rinnovato entusiasmo per la inizianda nuova stagione di Presidenza. Un programma ricco di contenuti che ha visto i partecipanti impegnati in una rassegna riassuntiva di tutte le attività unitalsiane, gli adempimenti necessari per gestire al meglio sezioni e sottosezioni, nel pieno rispetto della legislazione italiana e delle norme Statutarie e Regolamentari dell’Associazione. La formazione ha avuto inizio con il benvenuto del Presidente Nazionale Antonio Diella e la presentazione dei progetti di carità, in particolare Cuore di Latte e Fondo di Missionarietà. Suggestiva, a tal proposito, la proiezione delle slide e dei filmati testimonianti gli interventi realizzati in favore dei bambini bisognosi di differenti comunità nel mondo. È seguita, poi, la parte più burocratica ma di fondamentale importanza per una corretta gestione associativa, collegata alle disposizioni dettate dalla legge sulla Privacy, relativamente al trattamento dei dati sensibili e, infine, alle coperture assicurative. Rilevanti le osservazioni dalla platea. Lo spirito di iniziativa e la voglia di conoscenza per poter far “rinascere” le sottosezioni ha connotato le numerose domande. Il sabato è continuato con la spiegazione e il commento dei dati contabili, amministrativi e fiscali unitamente al funzionamento degli uffici di Presidenza Nazionale, utile a indirizzare qualsiasi bisogno conoscitivo presso gli uffici preposti. I Presidenti e Consiglieri presenti hanno poi avuto maggiore contezza delle diverse attività unitalsiane portate avanti con impegno e dedizione: servizio civile, campagna 5 per mille, progetti finanziati grazie alla legge 438/98, attività di protezione civile. A sottolineare la forte missione unitalsiana, cresciuta anche nel Santuario di Loreto, è stato l’intervento del Vescovo di Loreto e successivamente il monito del Presidente Nazionale all’unità dell’Associazione e a continuare la lunga tradizione dei pellegrinaggi aprendo l’orizzonte a nuovi itinerari come Fatima e Terra Santa.La domenica si è dato spazio alle note in materia sanitaria, un settore in crescita, che nel futuro associativo potrà rivestire un ruolo ancor più importante nello studio e nell’individuazione delle giuste pratiche di sostegno ai disabili e agli ammalati e alle nuove disabilità; e al domani dell’Unitalsi rappresentato dal percorso giovani, sempre più attivi e uniti nella condivisione di una linea comune di formazione.A conclusione dell’incontro il saluto accorato del Presidente per un futuro foriero di amore e semplicità. [email protected] 23 16-05-2011 15:56 Pagina 24 LUCCA 24-25:Layout 1 Villaggio solidale V Primo incontro con dibattiti del mondo del volontariato dalla Redazione 24 olontariato o terzo settore. Un mondo variegato, complesso, sterminato, che per 4 giorni ha fatto il punto della situazione attuale e delle prospettive al quartiere fieristico di Lucca in occasione di “Villaggio Solidale, Salone italiano del volontariato”. Con dibattiti, esposizioni, esercitazioni, dimostrazioni, spettacoli di impegno e a tema. È tata l’edizione zero, secondo gli organizzatori,per sottolineare che il cammino è proprio nella fase iniziale e che, nell’odierno momento economico-sociale, confrontarsi a largo raggio è inevitabile. E a Lucca c’erano tutti, con qualche defezione dei politici, ma un dibattito, una partecipazione popolare ed un seguito degli organi di informazione scritta e radiotelevisiva che fanno ben sperare per un comparto del quale non si può fare a meno. Le associazioni di volontariato in Italia sono una colonna delWelfare.con milioni di persone implicate. Quasi 30 mila sono le associazioni iscritte agli albi locali. Ma il Centro Nazionale di Volontariato, che da 25 anni studia il fenomeno a livello italiano, ha censito l’esistenza di più di 42.000 associazioni e tracciato la presenza di altre 10.000 realtà associative che raccontano una realtà considerevolmente più consistente di quella delle statistiche ufficiali con oltre 52.000 organismi di volontariato. Sono cifre contenute all’interno della banca dati che l’associazione di Lucca tiene e aggiorna dai primi anni ‘90. Ne emerge un movimento che coinvolge centinaia di migliaia di persone. Il 26,5% delle associazioni opera nel settore sanitario (dalla donazione di sangue al trasporto sanitario); il 20,7 è attivo nel sociale; il 14,9 nel socio- sanitario; il 7 nella protezione civile,il 5,3 nei beni culturali,il 4 nei beni ambientali,il 2 nel volontariato internazionale,il rimanente in altri settori. Fra le organizzazioni più radicate a livello nazionale ci sono l’Avis, l’Aido, la Croce Rossa Italiana, l’Acat, le Misericordie, le Pubbliche Assistenze, l’Auser, i Fratres,la Fir-Ser,il ClubAlpino Italiano e l’Unitalsi.Ma esistono anche migliaia di piccole realtà legate ai territori. Le attività principali sono: donazione sangue (oltre 4500 associazioni in tutta Italia); pronto soccorso (con 3549 realtà); trasporto sanitario (3510);donazione organi (2510);formazione dei volontari (1909); volontariato ospedaliero (609). Ci sono altre opere che contribuiscono a migliorare il benessere e la qualità della vita,effettuate spesso insieme alle istituzioni pubbliche: gestione delle strutture, come quelle ricreative;tutela dei diritti;attività ambulatoriale; assistenza domiciliare a malati terminali o a infermi; guardia medica; assistenza ai bambini; educazione alla cittadinanza; trasporto defunti;consultori e ricerca scientifica. Per il presidente del Centro nazionale volontariato, l’ex ministro ‘inventore’ della Protezione Civile, Giuseppe Zamberletti,“è indispensabile riportare il dipartimento al suo ruolo originario: previsione, prevenzione e interventi per l’emergenza”.Ai 4 giorni del Salone del volontariato italiano di Lucca, nei 7000 mq dell’area fieristica, c’erano 70 espositori. I relatori sono stati 143, 1950 le persone impegnate, 7000 i visitatori, 33 gli eventi culturali.Tra i patrocinatori dell’evento anche il Segretariato Sociale Rai.Maria Pia Bertolucci,vice presidente del Centro Nazionale.Volontariato fa un bilancio:“Siamo soddisfatti. A Villaggio Solidale abbiamo visto tante persone che hanno manifestato interesse e voglia di capire.Le questioni trattate sono state molte e continueremo a lavorarci nei prossimi mesi col contributo di tutti. Un grazie speciale ai volontari che hanno reso possibile l’evento”.A margine dei lavori, Maria Pia Bertolucci ha poi aggiunto: “puntiamo a coinvolgere attivamente i giovani per contribuire alla creazione di una maggiore coscienza sociale che superi il rifiuto e l’emarginazione del ‘diverso’ e il rifugio nella vita privata e nell’indifferenza e che apra a nuove culture e a nuove forme di coesione e integrazione sociale”. [email protected] 16-05-2011 15:56 Pagina 25 Turismo e fede MILANO 24-25:Layout 1 P di Rosanna Favulli sottosezione Milano Stand dell’Unitalsi alla Bit: incontro sulle biodiversità olo fieristico di Milano-Rho, padiglione 5. In posizione d’angolo, strategica, lo stand dell’Unitalsi alla Bit (18-20 febbraio),la Borsa Internazionale delTurismo,non è stato, una volta di più, soltanto un punto d’informazione, ma uno sbocco di progetti e iniziative nell’ambito del turismo sociale e associativo.Un fenomeno in piena espansione e che si sta progressivamente affermando come sistema parallelo di intermediazione e organizzazione turistica nel quale l’Unitalsi occupa uno spazio specifico che ha motivo di ribadire.Per questo la Presidenza Nazionale,con il supporto dell’Unitalsi Lombarda,non ha voluto mancare l’appuntamento con la Bit,dove si colloca con l’evidenza che compete ad un’organizzazione che, proprio in virtù della sua specificità,costituisce un riferimento di cui andare orgogliosi. Lo stand, caratterizzato da una scenografia con prospettiva tridimensionale attorno ad un grande monitor sul quale passano eloquenti sequenze di pellegrinaggi, ha dispensato gadget non sempre effimeri,ma soprattutto ha testimoniato una presenza e un ruolo insostituibili,integrati nella presenza della stessa Chiesa italiana che alla Bit, come ha dichiarato don Massimo Pavanello, responsabile della pastorale del turismo dell’Arcidiocesi di Milano, ha portato la propria sensibilità,come accade ormai da diversi anni all’interno della manifestazione fieristica, organizzando una tavola rotonda su turismo e biodiversità («Un argomento caro pure al magistero di Benedetto XVI – ha fatto notare – come testimonia, ad esempio, il messaggio per la Giornata mondiale della pace 2010,“Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”») per cui è indispensabile che l’umanità rinnovi e rafforzi «quell’alleanza tra essere umano e ambiente, che deve essere specchio dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino». Il tema della biodiversità è stato declinato, in particolare,“con riferimento alla singolare esperienza di accoglienza di tipo alberghiero praticata da soggetti ecclesiali in solidale armonia con la natura,col Creatore e con i fratelli” quali: Il villaggio di vacanze a Capoverde voluto dai frati cappuccini per sostenere economicamente il locale Centro socio-sanitario ospedaliero San Francesco e che vorrebbe consolidarsi con una scuola alberghiera per i giovani del posto e le impegnative scelte dell’Abbazia di Praglia di rispetto per la natura, a cominciare dalla riqualificazione D’Elpidio, De Carli, Mons. Crociata, Benedusi, Don Pavanello, Don Alberti alla fiera del turismo. energetica del grande complesso monastico,con ricaduta sull’attività tradizionale di accoglienza che in abbazia si pratica secondo le regole della famiglia benedettina. Collaterale alla Bit, uno spettacolo teatrale,“Il giullare pellegrino”, ispirata a testimonianze d’epoca (dai manoscritti dei pellegrini medievali a cronache e novelle di diversi autori del XII e XIII secolo), narra e ricostruisce tappe e usanze di un pellegrino coevo da Roma a Santiago de Compostela. Lo stand dell’Unitalsi, di fatto, ha testimoniato la realtà contemporanea del turismo religioso praticato con l’intensa spiritualità che caratterizza e anima i pellegrinaggi. Non è mancato, alla Bit, il momento riservato alla celebrazione eucaristica:la liturgia,nella cappella di Fieramilano, è stata presieduta da monsignor Mariano Crociata,segretario generale della Cei,che,nell’omelia,ha esortato a ringraziare il Signore oltre che “per il dono della vita e della fede” anche“per la possibilità di viaggiare, conoscere, incontrare”, così come “dei beni di cui disponiamo, a cominciare dalla stessa natura. In questo senso, quel tipo particolare di turismo che è il pellegrinaggio, il quale unisce alla scoperta della natura,di paesi e popoli diversi l’incontro con la molteplice esperienza religiosa cristiana nel tempo e nello spazio dà un contributo decisivo per imparare ad abbracciare come dono le bellezze e la grazia che ci è dato di conoscere”. [email protected] 25 26-27:Layout 1 26 16-05-2011 15:59 Pagina 26 26-27:Layout 1 16-05-2011 15:59 Pagina 27 ABRUZZESE Vico della Luna, 23 - TERAMO 64100 (TE) tel. 0861.245169 - fax 0861.245349 e-mail [email protected] www.unitalsiabruzzese.it ROMANA LAZIALE Via Luigi Lilio, 62 - ROMA 00142 (RM) tel. 06.51955963 - fax 06.51955964 e-mail [email protected] SARDA NORD Via Taramelli, 18 - SASSARI 07100 (SS) CALABRESE via Italia, 22E - REGGIO CALABRIA 89122 (RC) tel. 079.291032 - fax 079.290821 e-mail [email protected] tel. 0965.42550 - fax 0965.43828 e-mail [email protected] SARDA SUD Via Fara, 19 - CAGLIARI 09100 (CA) CAMPANA tel. 070.652708 - fax 070.652708 via Costantinopoli, 122 - NAPOLI 80138 (NA) e-mail [email protected] tel. 081.444483 - fax 081.440858 e-mail [email protected] SICILIANA OCCIDENTALE Via Sammartino, 118 - PALERMO 90141 (PA) EMILIANO ROMAGNOLA tel. 091.347998 - fax 091.348835 via Irma Bandiera, 22 - BOLOGNA 40134 (BO) e-mail [email protected] tel. 051.436260 - fax 051.436371 e-mail [email protected] SICILIANA ORIENTALE e-mail [email protected] Via Cifali, 156 - CATANIA 95125 (CT) sito internet www.unitalsiemiliaromagna.it tel. 095.359690 - fax 095.359050 e-mail [email protected] LIGURE via Assarotti, 44 - GENOVA 16122 (GE) TOSCANA tel. 010.811782 - fax 010.8311466 Via dello Studio, 1 - FIRENZE 50122 (FI) e-mail [email protected] tel. 055.2398015 - fax 055.2381862 e-mail [email protected] LOMBARDA via Labus, 15 - MILANO 20147 (MI) TRIVENETA tel. 02.4121176 - fax 02.41271497 Via M. Sasso, 1 - BASSANO DEL GRAPPA 36061 (VI) e-mail [email protected] tel. 0424.503859 - fax 0424.500558 sito internet www.unitalsilombarda.it e-mail [email protected] LUCANA via Ciccotti, 31/a - POTENZA 85100 (PZ) tel. e fax 0971.444301 e-mail [email protected] sito internet www.unitalsisezionelucana.it MARCHIGIANA Piazza della Madonna c.p. 127 LORETO 60025 (AN) Tel. 071 75 01 462 Fax 071 75 04 950 e-mail: [email protected] www.unitalsimarche.it MOLISANA Via Piave, 99 - CAMPOBASSO 86100 (CB) tel. 0874.685729 - fax 0874.484173 e-mail [email protected] PIEMONTESE Piazza Peyron, 5/b - TORINO 10123 (TO) tel. 011.488400 - fax 011.489185 e-mail [email protected] www.unitalsipiemonte.it INQUESTONUMERO Agro pol i Napoli p. 28 29 UMBRA Via Campo di Marte, 4/Q - PERUGIA 06100 (PG) tel. 075.5004152 - fax 075.5004152 e-mail [email protected] U.S.T.A.L. V.U. Da Piandello, 10 - 47031 Domagnano (RSM) tel. 0549.903378 U.M.T.A.L. Strada Federico, 6 - Valletta - Malta tel. 00356.225303 D.U.N.I.T.A.L. Heussallee 14 53113 Bonn tel. +49 228 926833-22 fax +49 228 926833-23 mail: [email protected] www.dunital.eu PUGLIESE via Diomede Fresa, 4 - BARI 70126 (BA) tel. 080.5461406 - fax 080.5529134 e-mail [email protected] sito internet www.unitalsipugliese.it 27 16-05-2011 AGROPOLI 28-29:Layout 1 16:03 Pagina 28 A scuola di fraternità per un mondo più solidale di Elisabetta Manganiello sottosezione Agropoli A 28 scuola di diversità, per costruire un mondo più solidale e con meno pregiudizi.Accade al liceo scientifico Alfonso Gatto di Agropoli, dove gli studenti delle ultime classi sono stati impegnati in un convegno-confronto in cui è stata presentata anche l’esperienza dell’Unitalsi. L’appuntamento, organizzato dal Centro per la famiglia del Piano di zona Salerno 7 con il supporto operativo dell’Ami, Associazione Matrimonialisti Italiani, si è svolto il 5 febbraio nella nuova sede dell’istituto.«Quando ci siamo trasferiti in questa struttura – sottolinea il dirigente scolastico Pasquale Monaco – abbiamo voluto che il primo ad entrare fosse un alunno diversamente abile.Un segnale per dire che per noi la diversità è un valore. Chi vive situazioni di sofferenza o di svantaggio qui da noi non è emarginato, nonostante la poca attenzione che talvolta dimostrano le istituzioni,ad esempio con la drastica riduzione dei fondi per i docenti di sostegno». Anche i due relatori chiamati a portare la loro testimonianza agli studenti sono diversi, per professione e per scelte di vita, eppure uniti dal servizio nell’Unitalsi. Per Silvana Stifano, psicologa-psicoterapeuta e consulente tecnico d’ufficio al tribunale diVallo della Lucania,il viaggio fatto a Lourdes su un treno bianco è stata una tappa importante ma isolata. Per Salvatore Guzzi, avvocato, docente a contratto all’università Federico II e presidente della sottosezione Unitalsi di Agropoli, rappresenta una scelta di servizio ultratrentennale. «La diversità? È un problema dei cosiddetti normodotati:io sono diversa, per cui ti percepisco diverso.Non il contrario,– spiega Silvana – ognuno di noi porta nella relazione con gli altri il suo vissuto,le sue esperienze,le sue incertezze come le sue sicurezze. Ecco perché attribuiamo etichette alle persone:il disabile,l’extracomunitario.In realtà siamo tutti diversi, nel senso che abbiamo abilità differenti, eppure c’è anche qualcosa che ci unisce. Quale obiettivo comune possono avere, ad esempio, un malato mentale e un medico di un ospedale psichiatrico?». «Quello della guarigione» – propone qualcuno in platea. «Può essere – risponde Silvana – ma ancor prima quello di essere felici nella vita».«L’esperienza nell’Unitalsi per me è iniziata quando avevo la vostra età – racconta Salvatore. Non ero particolarmente sensibile alla realtà della sofferenza fino al mio primo viaggio da pellegrino a Lourdes. Lì, all’improvviso, mi trovai a dover aiutare una piccola inferma che mi conosceva e mi chiedeva di rispondere ad una sua esigenza. Fu per me l’incontro di conversione, avevo dato per scontate troppe cose della vita di fede. Quando, l’anno dopo, tornai a Lourdes da barelliere sentii quasi un allontanamento: pensavo di avere sbagliato tutto. Ma il confronto con un barelliere più anziano mi fece riflettere sul fatto che forse avevo ricevuto, proprio dai fratelli diversamente abili, più di quanto volessi in realtà dare».Il passo successivo è l’invito agli studenti al torneo di calcetto“Petrizzo”,a maggio, e alla“Festa al mare” al lidoTrentova,a fine giugno. «Sia che vogliate assistere,sia che vogliate partecipare alle attività unitalsiane,siete i benvenuti – prosegue Salvatore. Sempre più spesso sul nostro territorio l’Unitalsi attrae tanti giovani che scelgono di mettersi al servizio di chi soffre.Forse perché è nella dimensione della sofferenza che incontrano il Signore».A offrire la sua testimonianza è ancheAssuntaVoria,dell’Associazione famiglie affidatarie. «Sono una futura mamma adottiva di un bambino africano,– dice – spero che le persone lo accettino e lo trattino come tutti gli altri». [email protected] 16-05-2011 NAPOLI 28-29:Layout 1 16:03 Pagina 29 Pellegrini inTerra santa, il fascino e le rocce di Petra di Teresa Miranda sottosezione Napoli D al 4 al 12 Novembre si è svolto il pellegrinaggio in Terra Santa della sottosezione di Napoli e anche noi, disabili,con sedia a rotelle,abbiamo partecipato.Pensavamo che era un impresa impossibile perché ci chiedevamo come avremmo fatto a superare tutte le barriere architettoniche,gli ostacoli tipici del luogo; invece ci siamo riusciti.Infatti,grazie alla solidarietà e alla collaborazione di tutti i componenti del gruppo, siamo riusciti a vedere tutti i luoghi santi più significativi. Uno dei luoghi più suggestivi che abbiamo vistato è stato Petra: la città scolpita nella roccia. È un luogo veramente incantevole, infatti solo a vederlo per TV ti affascina, poi da vicino, scivolare in questa laguna con questi monumenti scolpiti nella roccia, è veramente molto suggestivo. L’ultima novità è arrivata alla fine del percorso: quando il calesse (il mezzo di trasporto) è arrivato a destinazione,siamo scese io e Daniela ed insieme a Raffaellina e Patrizia abbiamo aspettato il resto del gruppo. Ecco l’episodio che più mi ha sorpreso:in fondo alla valle c’erano gruppetti di bambini che vendevano le cartoline del posto.Un gruppetto si avvicinò e subito mostrarono il loro affetto;Raffaellina ricambiò donando loro delle caramelle,poi un ragazzino si avvicinò a me ed invece di vendermelo il libretto di cartoline me lo volle regalare e ci teneva tanto ad evidenziare questa cosa. Quest’episodio mi ha colpito molto perché nel suo piccolo, con quel gesto ha voluto esprimere la sua amicizia, la sua semplicità di cuore. Quando poi siamo arrivati a Betlemme per la visita delle varie città sante l’emozione provata è stata tutta nuova e particolare.Solo il pensare di stare lì e dover andare negli stessi luoghi dove Gesù ha svolto la Sua breve vita è stata un’emozione tutta speciale. I luoghi visitati sono stati tanti, tutti molto significativi, ricchi di storia e religione; ma quello che più mi ha scosso è stata la visita alla Basilica della Natività. Quando abbiamo superato tutte quelle scale e mi sono trovata di fronte alla stella della natività la mia emozione è stata grande. Posso con chiarezza affermare che senza l’aiuto materiale dei volontari noi disabili, non avremmo potuto superare tutte le barriere architettoniche e poter anche noi conoscere e vedere da vicino questi luoghi sacri ricchi di fatti storico-religiosi. Non posso nominare singolarmente tutti,perché tutti insieme i componenti del gruppo hanno contribuito e ci hanno aiutato rendendo veritiera l’affermazione“insieme tutto è possibile”.Quindi ringraziamo tutti che ci hanno facilitato ed aiutato, ma in particolare il Presidente dell’Unitalsi, della sottosezione di Napoli che ogni anno organizza anche questo pellegrinaggio. [email protected] 29 MEDICI 30-31:Layout 1 16-05-2011 D di Federico Baiocco Coordinatore Nazionale 30 16:06 Pagina 30 Patologie Il Lavoro completo può essere consultato sul sito: www.unitalsi.it nella sezione “Angolo di Ippocrate” Conoscere per accogliere meglio urante il Nazionale del 2009 nell’incontro con il Bureau Medical di Lourdes ci fu esplicitato dal dott. De Franciscis che praticamente nessuna associazione di pellegrinaggi era in grado di poter riportare con precisione la reale consistenza e tipologia dei pellegrini che giungono a Lourdes in veste di malati. Anche l’Unitalsi non era scevra da questa problematica. Ci sembrò importante con il gruppo di lavoro dei medici cercare di iniziare a fare questo lavoro e di ottenere quante più notizie possibile.Per tale motivo per il 2010 elaborammo una scheda di notizie sanitarie anonima,chiedendo ai Responsabili regionali dei Medici di effettuare un lavoro non di poco conto. Sono state prese in esame nelle sedi regionali le schede sanitarie dei pellegrini malati,trascritte sulle schede anonime e inviate a noi in Presidenza. Qui è stata fatta una elaborazione statistica che ha dato risultati utili per comprendere la tipologia del malato che chiede di partecipare ai nostri pellegrinaggi,proprio nell’intento di migliorare la capacità dellaAssociazione di accogliere i nostri amici ammalati. I dati sono stati elaborati dal personale del nostro CED,al quale va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto, dando dei risultati davvero interessanti. Con Giuseppe Gallo (Responsabile Sanitario della Puglia) e il gruppo di lavoro dei medici abbiamo fatto una serie di riflessioni che vi presentiamo non avendo la presunzione di essere stati esaustivi, ma di aver quantomeno tirato un sasso nello stagno per riflettere e gettare un ponte per il futuro.Delle 6981 schede pervenute (64% femmine, 29% maschi, 7% non specificati), il 65% fanno riferimento a persone di età compresa tra i 55 e gli over80,mentre Il 29% appartengono a persone con una fascia d’età che va da 0 a 55 anni; in particolare di questi ultimi, ben l’ 8% hanno un’età compresa tra 0 e 14 anni,percentuale che cala bruscamente al 2% tra i 14 ed i 24 anni, per poi risalire gradatamente intorno ai 50 anni. Questi dati ci spingono a fare alcune considerazioni:la prima,abbastanza scontata, è che la percentuale maggiore di ammalati ha un’età superiore ai 55 anni, confermando così un dato “storico”; la seconda, a nostro giudizio più importante, è che abbiamo una buona presenza di malati molto giovani;la terza,altrettanto importante,è che quei bambini (pari all’8%)“scompaiono” tra i 14 ed i 24 anni, (scendendo al 2%, e forse bisognerebbe interrogarsi sui motivi di questo calo), cioè non partecipano più ai nostri pellegrinaggi, per “ricomparire” dai 35 ai 54 (15%). È bene precisare che nelle schede non è compreso il pellegrinaggio“Bambini” per cui tutti i dati sono da riferire esclusivamente ai pellegrinaggi a Lourdes, nei quali la componente “malati” è quindi“mista”. Ancora,sempre considerando la fascia d’età tra 0 e 65,si rileva che le malattie del sistema nervoso sono decisamente le più frequenti,con un picco massimo del 40% tra i 15 ed i 24 anni,e con la presenza,nella fascia di età tra i 25 ed i 54 anni,di malattie particolarmente gravi come la SLA,la Sclerosi multipla,le para e tetraplegie da lesioni midollari post- traumatiche, ecc), seguite dai disturbi psichici (25%). Dai 55 anni in su, cala progressivamente la percentuale delle malattie neurologiche per lasciare il posto alle malattie del sistema cardio-circolatorio (cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco, ecc.),alle malattie dismetaboliche (diabete, patologie della tiroide, ecc.), ed alle neoplasie (sia in fase attiva, che in remissione). Ritornando alle percentuali di presenza per età,come già scritto, viene spontaneo chiederci il motivo della notevole diminuzione della presenza della fascia 1535 anni, considerando che i malati di età inferiore sono affetti in particolare da malattie di tipo neurologico e psichico, quindi praticamente croniche, cioè non guaribili. La capacità assistenziale-terapeutica sanitaria attualmente sta migliorando in 30-31:Layout 1 16-05-2011 16:06 Pagina 31 modo esponenziale ed è presumibile che una percentuale sempre maggiore di questi malati potrà sopravvivere a lungo, richiedendo alle famiglie e alla Società tutta una capacità di accoglienza maggiore.Probabilmente comeAssociazione dovremo diventare anche noi nel tempo più capaci di accogliere queste persone, offrendo sempre più occasioni di incontro,essendo come statuto e nei fatti una“Associazione di Promozione Sociale”. Questi che abbiamo considerato, sono solo alcuni dei risultati dello studio, i cui dati dovranno essere ulteriormente elaborati. Come è facile immaginare, lo scopo principale del lavoro è stato quello di conoscere in maniera più approfondita i problemi sanitari dei nostri amici ammalati per prepararci ad accoglierli nel miglior modo possibile, dando loro un’assistenza adeguata. Un’ultima considerazione: noi siamo perfettamente consapevoli che dietro i numeri,i diagrammi,le percentuali. ci sono uomini,donne,bambini con le loro paure, gli interrogativi ai quali spesso non è facile dare delle risposte, con le difficoltà piccole e grandi che ogni giorno,soprattutto quando tornano a casa, devono affrontare, insieme a chi gli sta accanto. Il compito della nostra Associazione, di noi tutti volontari unitalsiani è di continuare ad accompagnarli in questo“pellegrinaggio” che è il quotidiano, prestando loro le nostre competenze,il nostro tempo;fare da portavoce ai problemi che aspettano di esser risolti, facendo da tramite con le Istituzioni preposte alla loro assistenza. Compito di associazioni come la nostra potrà essere,a nostro avviso,anche quella di offrire la capacità di utilizzare al meglio le risorse che la assistenza sanitaria pubblica può loro offrire,consapevoli che solo con un accompagnamento volontaristico e di “vicinanza” la propria e personale condizione di “sofferenza” potrà essere sopportata. Questo è già il futuro, infatti questo lavoro conoscitivo continuerà anche richiedendo alle Istituzioni una maggiore disponibilità.Tutto questo comunque sempre nel tentativo di intravedere nei loro volti quello di Gesù che è venuto in mezzo a noi per stare accanto agli ultimi, ai poveri ed a tutti coloro che soffrono. [email protected] 31 16-05-2011 16:07 Pagina 32 Emp - Edizioni Messagero Padova Prefazione di Federico Lombardi LEGGERE 32:Layout 1 dalla redazione Quasi tre volte e mezzo la distanza dallaTerra alla Luna,quasi tre anni trascorsi in giro per il mondo in centoquattro viaggi. Questo libro vuole essere il racconto di papaWojtyła,pellegrino di pace sul pianeta Terra, narrato da chi con lui ha viaggiato una cinquantina di volte.Viaggi molto diversi tra loro che hanno inciso nella storia dell’uomo, nelle coscienze dei fedeli e dei non fedeli, sul percorso di pace e sul corso della storia. La cronaca si snoda a capitoli tra ricordi personali e aneddoti curiosi, ma sempre attenta al significato profondo delle tappe in cui Giovanni Paolo ha lasciato il segno.La Polonia che si paralizza per l’arrivo del suo papa,i bagni di folla del Messico,dell’America Latina,dello stadio Maracanã di Rio de Janeiro in Brasile, l’entusiasmo della Cuba comunista, che riscopriva il cristianesimo, la miseria senza fine dei marciapiedi di Nuova Delhi, la solitudine del Monastero di Santa Caterina del Monte Sinai, la drammaticità di Sarajevo e il pianto del pontefice che invoca: «Mai più la guerra». di Luigi Bressan Maria nella devozione e nella pittura dell’ Islam edito da Jaca Book FILIPPO ANASTASI Giornalista e scrittore, vicedirettore del Giornale Radio Rai e responsabile dell’informazione religiosa. Ideatore e autore di Oggi 2000.È stato inviato del «Messaggero», conduttore e caporedattore delTG1,vicedirettore delTG2, direttore per la Radiofonia di Rai Giubileo. «Microfono d’argento» per i servizi televisivi sul Corno d’Africa in guerra, premio «Saint-Vincent» per il giornalismo radiofonico (2000),premio «Padre Pio da Pietrelcina» (2000).È autore, tra l’altro, con Luciano Bianciardi e Domenico Manzella,di Giorni nostri. Letture e documenti su fatti e problemi di attualità (Bietti 1978), e di Padre Pio,la sua voce,la sua storia (Rai Eri-Padre Pio 2000), pubblicato in diverse edizioni e tradotto in più lingue. Il libro è una ricerca - per certi aspetti approfondita e per altri assolutamente nuova - sulla devozione dei musulmani verso la madre di Gesù, con uno sguardo sinottico che esamina il loro approccio e quello cristiano, nella tradizione: e nell’attualità, secondo la Bibbia e il Corano. Maria diventa così la donna dell’incontro. Il libro è destinato sia ai cultori d’arte sia ai fedeli cristiani che musulmani.In difformità con l’idea diffusa che nell’Islam non esiste pittura a soggetto religioso,un artista musulmano sostiene la presenza nell’arte islamica di moltissime raffigurazioni, ponendosi in una posizione moderna di grande apertura. Luigi Bressan, in due ampi capitoli, mostra l’evoluzione storica della pittura della figura di Miriam, arricchendo la ricerca con la riproduzione di oltre settanta immagini che vanno dal Bangladesh alla Turchia, con qualche esempio anche dall’Italia. Molte sono rese pubbliche per la prima,altre sono difficilmente rintracciabili provenendo da collezioni private e da oltre 25 Musei del mondo intero. I centri di maggiore attività artistica, dei quali Luigi Bressan offre una documentazione sono l’India, la Persia e l’Impero ottomano.A quest’opera - unica per la ricchezza di testimonianze pittoriche e la vastità dello studio - che non mancherà di suscitare sorprese, ma si spera anche accrescerà il dialogo interculturale e interreligioso da parte degli stessi musulmani - hanno collaborato un’esperta in islamologia, Livia Passalacqua, e il prof. Maurice Borrmans, professore emerito del Pisa ed editore di “Islamochristiana”. 32 2-3 GIORNATA DEL MALATO di Massimiliano Fiore 4-5 INCONTRARE GESÙ di Don Nicolò Anselmi 6-7 ANNO EUROPEO di Roberta Angelilli 8-9 CHI È L’UOMO? di Angela M. Cosentino 10-11 NUOVI “ANGELI” di Salvatore Pagliuca 12-13 GIUBILEO DI NAPOLI di S E Card. Crescenzio Sepe 20-21 PARLA MONS. GANSWEIN di P. Vito Magno 27-29 Notizie dalle sedi 16-05-2011 17:24 Pagina II A Madrid per la Giornata Mondiale della Gioventù E RIFLESSIONE 01_11_copertina+treni-definitiva:08_Fraternità.qxd di mons. Luigi Moretti assistente ecclesiastico nazionale rano i giovani degli anni ’80.Tanti di loro, in quegli anni, parteciparono alla prima Giornata mondiale della gioventù. Si iniziò nel 1984, era il Giubileo della Redenzione,qualche centinaio di migliaia di giovani giunse a Roma per pregare, partecipare a tre catechesi e per ascoltare il Successore di Pietro. Quelle giornate sono diventate una tradizione ed oggi ci stiamo preparando per celebrare la ventiseiesima, a Madrid, dal 16 al 20 agosto. Quei giovani oggi sono cresciuti, sono sposi, papà e mamme, religiose, sacerdoti. Per molti di loro quelle quattro giornate sono state una “pietra miliare”, un punto fermo della loro esperienza di fede. E così, la stessa cosa possiamo affermarla per chi ha partecipato alle Giornate successive: hanno rappresentato un passaggio importante nella maturazione di fede di tanti giovani, passata da quella dei bambini e ragazzi a quella scelta e consapevole dei giovani adulti. Un giovane ha bisogno di vivere l’esperienza di una fede e di una chiesa viva, felicemente innamorata del Signore. Quando si è giovani, infatti, non è facile vivere la propria fede da soli, si rischia di essere sopraffatti da una massa che conduce altrove, che vive lontano da Dio. Essere in gruppo diventa importante, direi anzi indispensabile, ci si ritrova circondati da tante persone che desiderano incontrare Dio.Questo dà forza,aiuta alla costruzione di una fede adulta, offre certezze e non dubbi. Ricordo molto bene anche i “Pellegrinaggi di fiducia” della Comunità di Taizé. Un bel momento di quegli incontri è la visita ai “luoghi di speranza”: i giovani visitano i centri di aiuto per i poveri, i centri per disabili, per ragazze madri… È un modo di vedere come si può vivere, insieme alla catechesi e alla preghiera, la carità verso il prossimo. Non è turismo sociale, tutt’altro! Molte vocazioni al volontariato nascono proprio osservando gli altri volontari. Se vedo il viso sereno e sorridente di un altro giovane che si mette al servizio degli altri, è facile che nasca in me il desiderio di vivere la sua stessa esperienza. Papa Benedetto XVI si è rivolto in modo specifico ai giovani nel messaggio per la Giornata degli ammalati di quest’anno:“Cari giovani, imparate a “vedere” e a “incontrare” Gesù nell’Eucaristia, dove è presente in modo reale per noi, fino a farsi cibo per il cammino, ma sappiateLo riconoscere e servire anche nei poveri,nei malati,nei fratelli sofferenti e in difficoltà,che hanno bisogno del vostro aiuto. A tutti voi giovani, malati e sani, ripeto l’invito a creare ponti di amore e solidarietà, perché nessuno si senta solo, ma vicino a Dio e parte della grande famiglia dei Suoi figli”. Questo invito del Successore di Pietro sarà raccolto da tanti nostri giovani unitalsiani che si recheranno a Madrid nell’agosto prossimo e guarderanno Gesù nell’Eucarestia e,nello stesso tempo,accompagnando i loro coetanei diversamente abili. Sarà per tutti una vera esperienza di fede e di vita cristiana. [email protected] Le date dei nostri pellegrinaggi SEZIONE PARTENZA Lourdes Campania 1 Napoli C. Emilia Romagna 1 Rimini Romana Laziale Emilia Romagna Triveneto 2 1 Triveneto Campania Campania Loreto Toscana 3-apr-11 9-apr-11 Roma Ost. e Frosinone 8-apr-11 14-apr-11 Parma Apt 14-apr-11 18-apr-11 13-apr-11 19-apr-11 3 Verona P.N. 25-apr-11 1-mag-11 1 Benevento 30-apr-11 6-mag-11 Verona Apt 3 1 ANDATA RITORNO Napoli Apt 1 Direttore responsabile: Filippo Anastasi Direttore editoriale: Francesco La Palombara Caporedattore: Massimiliano Fiore Editore: UNITALSI - Via della Pigna 13 a - 00186 Roma Tel. 06.6795376/7236 fax 06.6781421 www.unitalsi.it [email protected] c/c postale n° 10274009 intestato a Unitalsi via della Pigna 13a - 00186 RM Firenze Hanno collaborato: Mons. Luigi Moretti, padre Vito Magno, Antonio Diella, Valeria Bafera, Federico Baiocco, Annamaria Barbolini, Nunzio Barile, Mariangela Camporeale, Angela M.Cosentino, Giuseppe Damonte, Claudio Focolari, Girolamo Giovannini, Stefania Mangia, Andrea Marchese, Salvatore Pagliuca, Giovanni Punzi, Beatrice Testadiferro. Con approvazione ecclesiastica, rivista bimestrale, reg. n. 21 trib. Roma in data 5 gennaio 1988 Foto: Alberto Pizzoli, Andreas Solaro (Afp Photo), Archivio Unitalsi. Progetto grafico: SPM 99 Questo periodico è associato all’Uspi Stampa: Mediagraf S.p.a. viale della Navigazione Interna, 89 35027 Noventa Padovana Finito di stampare: maggio 2011 26-apr-11 30-apr-11 1-mag-11 5-mag-11 1-apr-11 3-apr-11 16-05-2011 17:24 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (con. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 Roma. In caso di mancato recapito rinviare a Roma per la restituzione al mittente previo pagamento resi 01_11_copertina+treni-definitiva:08_Fraternità.qxd Pagina IV Bimestrale n. 1 Gennaio-Febbraio 2011 Organo Ufficiale dell’Unitalsi