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COMUNE DI CORATO
( Città Metropolitana di Bari )
Settore Polizia Municipale
- Servizio di Protezione Civile –
Approvato
con delibera di Consiglio Comunale nr.56
del 07 giugno 2016
COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 27/12/2015 - Pagina 1
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COMUNE di CORATO
( Città Metropolitana di Bari )
Sindaco
Massimo MAZZILLI
Segretario Generale
Dott. Luigi D’INTRONO
REFERENTI
Dirigente F.F. del Settore Polizia Locale,
Annona, Commercio ed Amministrativa
Responsabile Ufficio Comunale Permanente di Protezione Civile
Arch. Pasquale Antonio CASIERI
Dirigente Settore LL.PP.
Ing. Giuseppe AMORESE
Dirigente Settore Urbanistica
Ing. Giovanni COLAIANNI
Dirigente Settore Sviluppo Economico -Agricoltura
Arch. Pasquale Antonio CASIERI
Istruttore addetto al Servizio di Protezione Civile
M.llo Magg. Dott. Michele ZITOLI
GRUPPO DI LAVORO
Piano Comunale di Protezione Civile
– Revisioni anno 2008 e 2015 -
Consulenze tecnico-scientifiche
Ing. Giuseppe AMORESE
Redattore:
M.llo Magg. Dott. Michele ZITOLI
Elaborazione grafici - perimetrazione
aree di interfaccia rischio A.I.B.
Geom. Francesco BOSSO
Elaborazione grafici - perimetrazione aree
antropizzate a rischio idrogeologico ed
idraulico - mappe PAI 2015- AdB -
Ing. Arcangela Cia LABIANCA
Geom. Francesco BOSSO
Rag. Francesco LACIRASELLA
Rag. Vincenzo ARBORE
Attività amministrativa di supporto
Ufficio Polizia Locale - Ufficio Anagrafe
Uffici LL.PP. ed Urbanistica - Ufficio S.U.A.P.
Ufficio Sviluppo Economico - Agricoltura
Elaborazione Grafici in Autocad e Pdf
Geom. Francesco BOSSO
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Contributi specifici
Dipartimento della Protezione Civile
Prefettura di Bari – Ufficio Territoriale del Governo –
Regione Puglia
Comando Provinciale Vigili del Fuoco
Coordinamento Provinciale del Corpo Forestale dello Stato
A.S.L. BA
A.R.P.A. sede di Bari
S.S.U.Em 118
A.S.I.P.U. S.r.l.
Coop. Vigilanza Giurata S.r.l.
Istituto Meridionale Vigilanza S.r.l.
Consorzio Autonomo Guardie Campestri Corato
Associazioni di Volontariato di Corato
Si ringraziano inoltre tutti gli enti, società pubbliche e private ed i settori del
Comune di Corato che, a vario titolo, con documenti, informazioni e supporto in genere
hanno contribuito alla stesura ed alla revisione del Piano.
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PRESENTAZIONE......................................................................... 5
PREMESSA ................................................................................. 6
INTRODUZIONE...........................................................................7
DESTINATARI DEL PIANO.............................................................16
RIFERIMENTI NORMATIVI.............................................................17
PARTE GENERALE........................................................................27
DATI GENERALI DEL COMUNE ……………...........................................................................................................27
CARTOGRAFIE.....................................................................................................................................................32
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ...................................................................................................................33
RISCHI ED EMERGENZE SUL TERRITORIO ...........................................................................................................34
LINEAMENTI ORGANIZZATIVI DELLA PIANIFICAZIONE ......................... 36
IL SINDACO .............................................................................................................................................................36
IL CENTRO OPERATIVO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE............................................................................38
FUNZIONI DI SUPPORTO .......................................................................................................................................39
L'UFFICIO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE ................................................................................................50
SCENARI DI RISCHIO .................................................................. 52
RISCHIO SISMICO .......................................................................................................................................56
AREE DI EMERGENZA..........................................................................................................................................61
MODELLO D’INTERVENTO DI PROTEZIONE CIVILE .........................................................................................63
RISCHIO METEOROLOGICO ...................................................................................................................68
RISCHIO IDROGEOLOGICO ED IDRAULICO ..................................................................................68
SCENARIO DEGLI EVENTI ATTESI E PROCEDURE DI PROTEZIONE CIVILE .................................................76
RISCHIO INDUSTRIALE ...........................................................................................................................81
PROCEDURE ATTUATIVE PER LA MITIGAZIONE DEI RISCHI ED IL SUPERAMENTO DELL’EMERGENZA ....89
RISCHIO INCENDI BOSCHIVI..............................................................................................................92
PROCEDURE DI PROTEZIONE CIVILE IN CASO DI CALAMITA’ .................................................................... 103
EMERGENZE ............................................................................ 108
1. EMERGENZA NEVE ............................................................................................................................................ 111
2. EMERGENZA ALLAGAMENTI ........................................................................................................................... 112
3. EMERGENZA IDRICA............................................................................................................................................... 117
APPENDICE …….……………………………………………………………………………………………………………………...…122
STRUTTURE DI C0ORDINAMENTO LOCALE E MODELLO DI INTERVENTO …………………………125
ALLEGATI .......................................................................................................................................................149
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Presentazione
Le condizioni atmosferiche, in tutti i loro aspetti, influenzano profondamente le attività umane; in alcuni casi i
fenomeni atmosferici assumono carattere di particolare intensità nel brevissimo periodo e sono in grado di
costituire un pericolo, cui si associa il rischio di danni anche gravi a cose o persone. Queste cosiddette
“condizioni meteorologiche avverse” generano rischi dovuti direttamente ai fenomeni meteorologici che dalla
loro interazione con altri aspetti che caratterizzano il territorio o le attività umane generano anche il rischio
idrogeologico – idraulico e l’emergenza alluvionale, fenomeno negli ultimi tempi particolarmente sentito da
parte della cittadinanza , derivante dal mutato quadro meteorologico globale.
La recente normativa, specifica in modo inequivocabile le funzioni assegnate agli Enti Locali in materia di
Protezione Civile ed assume particolare rilevanza il Comune come luogo di attuazione delle attività di
prevenzione e protezione dei rischi e di gestione dei necessari interventi. Il piano di emergenza rappresenta,
quindi, un indispensabile strumento per la prevenzione dei rischi e, pertanto, il Comune ha inteso ancora una
volta monitorare con attenzione tutti i rischi esistenti sul territorio comunale mediante l’aggiornamento del
Piano Comunale di Protezione Civile.
Si è ritenuto quindi indispensabile revisionare l’esistente Piano Comunale di Protezione Civile in cui
essenzialmente sono state inserite le nuove procedure di allertamento per il rischio meteorologico, idrogeologico
ed idraulico, seguendo le linee guida utilizzate dalla Regione Puglia nel proprio Sistema Regionale di
Protezione Civile per i predetti rischi, approvate con Deliberazione di Giunta Regionale n. 2181 del 26/11/2013
( pubblicazione sul BURP n. 162 del 10/12/2013), nonchè rivisitato il rischio industriale sulla scorta
dell’attuale presenza sul territorio di aziende a rischio.
Il presente Piano Comunale di Protezione Civile con la revisione operata costituirà lo strumento operativo che ci
consentirà di effettuare una razionalizzazione ed organizzazione, in presenza di dichiarate emergenze, delle
procedure di intervento delle strutture comunali, del Corpo della Polizia Municipale, delle Organizzazioni di
Volontariato e delle Aziende erogatrici di servizi, il cui coordinato apporto è indispensabile per il conseguimento
degli automatismi operativi necessari per fronteggiare un evento calamitoso naturale o connesso con l'attività
dell'’uomo, fornendo una risposta di Protezione Civile il più possibile adeguata, tempestiva ed efficace alla
cittadinanza. Tali predisposizioni organizzative andranno costantemente controllate, integrate, adeguate e
perfezionate con il prezioso contributo delle succitate strutture e di tutti i cittadini. Particolare riguardo è
stato rivolto alla perimetrazione e puntuale individuazione delle popolazioni del territorio interessate dal
rischio idraulico, con l’individuazione anche degli abitanti che vi risiedono.
La “revisione” operata al Piano Comunale di Protezione Civile, riadottato nella sua struttura portante, pur
mantenendo l’impostazione generale, ha monitorizzato tutti i rischi possibili e preventivabili, individuando
tutte le aree di interfaccia delle strutture antropizzate per quanto attiene il rischio incendi boschivi, oltre agli
esposti cittadini, ponendo la massima attenzione sul rischio idraulico - idrogeologico ed alluvionale e
perfezionando, inoltre, essenzialmente gli avvisi alla popolazione, il metodo di allertamento e la gestione
operativa delle azioni di emergenza, tale da fornire alla cittadinanza un elemento di sicurezza sul quale
poter contare in futuro.
Il piano così revisionato sarà poi sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale a norma della Legge
nr.100/2012 e successivamente presentato alla popolazione.
IL SINDACO
Massimo MAZZILLI
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PREMESSA
La Protezione Civile – Definizione –
Per Protezione Civile s’intende quell’azione svolta da organismi e strutture della Pubblica
Amministrazione e privati organismi, al fine di individuare rischi e cause d’eventi calamitosi in
una determinata area, rimuoverne e ridurne gli effetti, soccorrere le popolazioni colpite da
calamità, attuare le iniziative necessarie per la ricostruzione delle strutture urbane
danneggiate o distrutte e ripristinare il tessuto socio, economico ed ambientale compromesso.
La Protezione Civile nel corso degli anni ha subito profonde modificazioni assumendo una
diversa connotazione da attività di sola assistenza, esperita principalmente da organismi
dipendenti dal Governo centrale dello Stato, dopo il verificarsi di un evento calamitoso, ad
attività complessa di previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio (previsione
dell’evento, intesa come conoscenza tecnica scientifica dei rischi che insistono sul territorio e
mitigazione dei rischi stessi), di soccorso alle popolazioni sinistrate e di ogni attività necessaria
ed indifferibile diretta a superare l’emergenza, nelle quali attività sono impegnate direttamente
le Regioni e gli Enti Locali, questi ultimi come autorità di Protezione Civile di prossimità
rispetto al cittadino.
Gli eventi calamitosi che negli ultimi tempi hanno interessato il nostro Paese hanno
contribuito a porre all’attenzione generale le tematiche della Protezione Civile, facendo
emergere una coscienza comune sempre più sensibile alla opportunità di destinare risorse e
interventi verso le misure di prevenzione piuttosto che intervenire nell’emergenza.
Questa cultura, basata su di una capillare e sistematica analisi delle situazioni a rischio
presenti sul territorio, consente di definire gli opportuni provvedimenti finalizzati a ridurne le
conseguenze dannose.
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INTRODUZIONE
Contenuti,limiti e gestione del Piano Comunale di Protezione Civile
La Pubblica Amministrazione del Comune di Corato al fine di individuare rischi e cause
di probabili eventi calamitosi in una determinata area, rimuoverne e ridurne gli effetti,
soccorrere le popolazioni colpite da calamità, attuare le iniziative necessarie per la
ricostruzione delle strutture urbane danneggiate o distrutte e ripristinare il tessuto socio,
economico ed ambientale compromesso, nel convincimento che la pianificazione sia lo
strumento fondamentale in grado di prevenire e fronteggiare il rischio di eventi calamitosi
nelle sue diverse tipologie, in sinergia con l’Ufficio Comunale Permanente di Protezione
Civile, con delibera di G.M. Nr.82 del 26 marzo 2002 ha approvato il Piano Comunale di
Protezione Civile (revisionato con questa nuova edizione) e con delibera di G.M. nr. 264 del
10.12.2004 ha costituito il C. O. C. (Centro Operativo Comunale) di Protezione Civile e la
contestuale nomina dei responsabili delle 9 (nove) funzioni di supporto.
Detto Piano è propedeutico alla valutazione
dei
rischi preventivabili e delle
emergenze che possono interessare il territorio del Comune di Corato onde adottare tutti
quei provvedimenti di prevenzione utili ad eliminare i rischi e/o ridurne gli effetti.
La Pubblica Amministrazione ravvisando, altresì, alla luce delle ultime normative e
delle recenti emergenze verificatisi, la necessità di effettuare una revisione dello stesso
piano, ha ritenuto revisionare e rielaborare lo stesso Piano con lo scopo di fornire al Comune
e conseguenzialmente alla cittadinanza uno strumento operativo aggiornato ed utile a
fronteggiare i rischi e le emergenze locali, conseguenti al verificarsi di eventi naturali o
connessi con l'attività dell'uomo.
Per la revisione del piano si è fatto riferimento al metodo ”AUGUSTUS ”.
Il lavoro non deve essere considerato esaustivo della problematica Protezione Civile, in
quanto trattasi di pianificazione generale cui devono seguire obbligatoriamente la fase
attuativa della programmazione e, conseguentemente, l’aggiornamento dei dati e
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le esercitazioni che hanno lo scopo di formare e preparare la popolazione in casi di
emergenze.
E’ necessario sottolineare che nel Piano Comunale di Protezione Civile ci si riferisce ad
eventi che per loro natura ed estensione possono essere contrastati mediante interventi
attuabili autonomamente dal Comune, con l’eventuale supporto di enti e organizzazioni
esterni.
Per i casi di più rilevante dimensione, il Piano rappresenta lo strumento di primo
intervento e di prima gestione dell’emergenza sapendo che servirà poi il supporto dei soggetti
che operano a livello regionale o nazionale.
Nello specifico caso del Comune di Corato, è indubbio che in caso di necessità, oltre
all’indispensabile coinvolgimento delle strutture operative (Vigili del Fuoco, ASL, S.S.U.Em.
118 , Volontariato etc.) che svolgono attività di soccorso a livello istituzionale, il Comune potrà
richiedere il supporto di quelle realtà pubbliche e private presenti sul territorio cittadino, le
quali per organizzazione, disponibilità di risorse e professionalità, possono concorrere
efficacemente ad affrontare l’emergenza.
In tale contesto si pensi a ciò che l’A.S.I.P.U. S.r.l. (Azienda Servizi Igiene e Pubblica
Utilità) è in grado di mettere in campo in caso di necessità. Non ci si può, inoltre, dimenticare
del contributo offerto dall’attività svolta dal volontariato che ricopre un ruolo fondamentale non
solo durante il soccorso alla popolazione, ma anche in tutte le altre fasi che
contraddistinguono l’attività di protezione civile. Il contributo delle varie associazioni è stato
ricercato in modo selettivo badando alle reali competenze e capacità operative e pensando
alla possibilità di integrazione con le procedure e le finalità del Piano.
Inoltre, non si può non sottolineare che, di fronte all’emergenza, potrà in alcuni casi
essere necessario ricorrere all’ausilio delle risorse tecnologiche e strumentali che lo
sviluppato tessuto delle attività economiche private del nostro territorio può mettere a
disposizione.
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Come già accennato il Piano rappresenta un ausilio per il superamento di emergenze
causate da calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbano
essere necessariamente fronteggiate a livello regionale o nazionale, ma che richiedono,
comunque, una gestione delle prime ore della crisi a livello locale. Infatti, se è vero che in tali
situazioni si mette in moto un meccanismo di aiuto di dimensione nazionale o, addirittura,
internazionale, è altrettanto vero che il maggior numero di vite umane salvate si concretizza
nei momenti che seguono immediatamente l’evento calamitoso.
Il Piano, che non ha un carattere definitivo, in questa edizione, per espressa volontà
dell’Amministrazione Comunale, ha subito un’attenta revisione con i necessari aggiornamenti
e vere e proprie integrazioni specificatamente apportate per la previsione di nuovi scenari di
rischio (per esempio il rischio A.I.B., Industriale , idrogeologico-idraulico ed alluvionale), anche alla
luce delle recenti disposizioni di legge in materia , tra cui il D.P.C.M. 25 febbraio 2005 “Linee
Guida per la predisposizione del piano di emergenza esterna”, il “Protocollo d’Intesa sulle linee guida
regionali per la
pianificazione di emergenza in materia di Protezione Civile”, approvato dalla
Regione Puglia con Deliberazione di G.R. nr. 255 del 07 marzo 2005, il D.P.C.M. 16 febbraio
2007 ”Linee Guida per l'informazione alla popolazione sul rischio industriale” e l’Ordinanza del
P.C.M. del 28 agosto 2007 nr. 3606, recante: «Disposizioni urgenti per fronteggiare lo stato di
emergenza in atto nei territori delle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e della regione siciliana
in relazione agli eventi calamitosi determinati dalla diffusione di incendi e dai fenomeni di
combustione».
Tutto ciò, tenendo conto, altresì, delle evoluzioni che si sono verificate sul territorio ed
anche in funzione di determinare ed aggiornare le risorse a disposizione del Comune.
A tale proposito si evidenzia che, seppur implementati, non tutti gli scenari conseguenti
al verificarsi di possibili eventi estremi sono stati esaminati e trattati nel presente documento: il
processo di definizione di tali scenari presuppone, infatti, l’acquisizione di valutazioni
specifiche sui rischi che non sono di competenza, fra l’altro, del solo Comune, ma anche e
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soprattutto della Regione in quanto titolare, in primis, dei Programmi di Previsione e
Prevenzione.
Nel corso degli anni si sono verificate situazioni di emergenza (grandi nevicate – crolli
palazzi, allagamenti ecc. ecc.) che hanno reso a tutti gli effetti il presente documento funzionale
alle logiche operative; i numerosi interventi effettuati hanno permesso la verifica e la
valutazione del predetto Piano Comunale di protezione Civile che ha dato nell’emergenza
risultati più che positivi. A tal proposito si ricorda che presso la sede centrale del Corpo di
Polizia Municipale opera per il concorso all’attività operativa di soccorso, da oramai diversi
anni, l’Ufficio Comunale Permanente di Protezione Civile. Questo è composto da soggetti
con grande predisposizione e bagaglio di esperienze, sottoposti a specifica e continua
formazione, affinata anche attraverso una qualificata attività di ricerca con il coinvolgimento
di altro personale alle dipendenze del Comune di Corato e le associazioni di volontariato che
hanno dato la loro disponibilità a collaborare con il Comune. E’ necessario sottolineare che ci
si riferisce ad eventi che per loro natura ed estensione possono essere contrastati mediante
interventi attuabili autonomamente dal Comune con l’eventuale supporto di enti e
organizzazioni esterni. Per i casi di più rilevante dimensione il Piano rappresenta lo strumento
di primo intervento e di prima gestione dell’emergenza sapendo che servirà poi il supporto dei
soggetti che operano a livello regionale o nazionale. Ulteriore presupposto fondamentale per
l’efficacia del Piano in caso di emergenza è che lo stesso sia conosciuto non solo dai soggetti
che a qualsiasi titolo saranno chiamati a gestire le varie fasi di crisi, ma anche dai cittadini.
La struttura del Servizio Protezione Civile del Comune di Corato è fortemente impegnata
a proseguire il percorso informativo nei confronti della popolazione relativo ai rischi presenti
sul territorio cittadino. Il percorso, iniziato qualche anno fa, proseguirà con la realizzazione di
incontri pubblici presso le scuole cittadine, l’affissione di manifesti e la diffusione di opuscoli
informativi sul tema del rischio di incidente industriale rilevante e l’utilizzo dei social network,
nonché con l’attivazione di un profilo su Facebook e Twitter e creazione di un link sul sito
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istituzionale del Comune di Corato per informare ed allertare la popolazione.
Oltre alla sua futura divulgazione a mezzo distribuzione in formato CD-ROM, il Piano è
consultabile via internet sulla pagina web del sito istituzionale del Comune di Corato
www.comune.corato.ba.it, sul sito dell’A.S.I.P.U. S.r.l. e della Si X T. S.p.a e pubblicizzato
sul sito dei giornali locali online, come ad esempio www.coratolive.it e www.lostradone.it,
essendo quelli maggiormente visitati dai cittadini, nonchè mediante una diretta distribuzione
di specifici opuscoli, in occasione di incontri pubblici ed in momenti di approfondimento nelle
scuole o presso altre strutture e sedi associative.
Si è pensato ad un Piano non solo per addetti ai lavori, ma prodotto e diffuso in una
logica di piena trasparenza, partendo dal principio che nessuno dei pericoli o dei rischi
presenti sul territorio deve essere nascosto o sottovalutato nell’informazione alla popolazione.
Vale ugualmente l’obbligo di affrontare il rapporto con la cittadinanza tramite
metodologie e livelli di competenza che consentano di evitare qualsiasi inutile allarmismo o
travisazione nella corretta percezione del pericolo che ci si potrebbe trovare a dover
affrontare.
E’ rilevante ricordare che la maggior parte delle ricerche, studi, indagini ed informazioni
utilizzati per la costruzione del Piano provengono dai diversi Settori comunali: in particolare,
per la parte relativa al rischio idrogeologico, idraulico, A.I.B. ed industriale, importante è stato
il supporto dei Settori Urbanistica e Lavori Pubblici .
Va inoltre sottolineato il fatto che gran parte dell’elaborazione del Piano e della sua
revisione è avvenuta attraverso l’utilizzo delle professionalità e delle competenze presenti
nell’Area della Polizia Locale del Comune ed in particolare di quelle del Servizio Protezione
Civile.
E’ importante, infine, evidenziare come in fase di revisione, dato l’evidente mutamento
morfologico della città, a seguito della realizzazione di nuovi insediamenti abitativi e terziari, si
è provveduto a modificare, integrandoli, gli elaborati cartografici allegati al Piano, inserendo i
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Nuovi Piani Attuativi e le aree verdi , secondo le indicazioni fornite dal Settore Urbanistica.
E’ giusto, infine, ricordare la preziosa collaborazione prestata dai numerosi enti esterni al
Comune, sia pubblici che privati.
Il Piano Comunale di Protezione Civile così rinnovato, si è evoluto, pertanto, nello
strumento di pianificazione indispensabile per fronteggiare le emergenze di massa in aree
soggette ad eventi estremi. Il Piano è lo strumento per i fenomeni che si sviluppano con
ridotta frequenza e comportano, comunque, il perdurare di un rischio residuale, assumendo
le caratteristiche di modello organizzativo di risposta agli scenari che conseguono al verificarsi
nell’ambito del territorio comunale di eventi capaci di produrre effetti distruttivi nei confronti
dell’uomo, dell’ambiente e del patrimonio, che debbano essere fronteggiati con un intervento
straordinario.
Il Piano, sulla base di scenari di riferimento, individua e disegna le diverse strategie
finalizzate alla riduzione del danno ovvero al superamento dell'emergenza ed ha come finalità
prioritaria la salvaguardia delle persone, dell’ambiente e dei beni presenti in un'area a rischio.
Il Piano è sostanzialmente costituito da alcuni Scenari di evento e da consequenziali
“Modelli ” di intervento di emergenza e di soccorso.
Ogni singolo scenario costituisce elemento di supporto decisionale nella predisposizione
del suddetto modello di intervento.
Lo scenario non è altro che la descrizione della dinamica dell'evento e si realizza
attraverso l'analisi, sia di tipo storico che fisico, delle fenomenologie.
I limiti della costruzione di uno scenario sono da ricercarsi nel livello di indeterminatezza
dei diversi fenomeni che lo generano.
A tale riguardo, si possono sostanzialmente riconoscere tre classi di fenomenologie:
1. fenomeni noti e quantificabili, quindi con una casistica di riferimento ed una modellistica
di simulazione e previsione sufficientemente attendibili (per esempio fenomeni di allagamenti);
2. fenomeni noti non quantificabili o scarsamente quantificabili per i quali si riesce a
raggiungere esclusivamente una descrizione qualitativa (per esempio fenomeni di crolli
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improvvisi di immobili);
3. fenomeni non noti o scarsamente noti che per intensità e dimensioni sono riconducibili
a fenomeni rari e, pertanto, difficilmente descrivibili anche a livello qualitativo (per esempio
fenomeni di trombe d’aria e terremoti).
A fronte di una simile casistica di limiti oggettivi non è, perciò, quasi mai concretizzabile il
raggiungimento di una descrizione completa di tutte le situazioni; d’altro canto le variabili nelle
modalità di risposta allo scenario sono molto più contenute.
Per la gestione del Piano sono indispensabili attività di supporto quali:
a) - predisposizione di schemi informativi diretti alla popolazione;
b) - verifica delle strutture comunali che garantiscono, anche con l'ausilio ed il supporto di
esercitazioni, l'operatività dei contenuti del Piano;
c) - analisi dei benefici ottenuti attraverso il modello decisionale utilizzato in fase di
emergenza, sia a seguito di simulazioni, che di evento reale;
d) - aggiornamento dei dati di base ad intervalli temporali regolari e ravvicinati;
e) - verifica continua dei meccanismi di interfaccia con:
1. altri enti territoriali competenti nella gestione dell'emergenza e del soccorso;
2. società pubbliche o private, società che erogano servizi pubblici, etc.;
3. associazioni di volontariato.
E’ importante precisare che la cartografia di supporto al Piano e il database ad essa
associato sono stati in parte ricercati su siti specifici di fonte certificata ed in parte prodotti
mediante l’utilizzo dei più diffusi programmi informatici Autocad (Autodesk), Word, Excel
(Microsoft), Access, Photoshop, Photoplus, Route e Google Earth.
Allo stato attuale è ancora allo studio la possibilità di gestire i documenti e la cartografia
del Piano con un sistema GIS (Sistemi Informativi Territoriali) tipo Arcview – Arcgis (ESRI) in
quanto l’utilizzo di tale software consentirebbe l’effettuazione di importanti operazioni grafiche,
nonché un efficiente e relativamente semplice accesso ai dati anche in situazioni di
emergenza.
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L’obiettivo perseguito nella stesura del presente Piano è stato quello di creare uno
strumento di gestione dell’emergenza estremamente pratico partendo dai dati sul territorio, e
soprattutto dalle esperienze maturate negli ultimi anni dalla struttura comunale di protezione
civile. Tale struttura è infatti cresciuta rapidamente dotandosi di regolamenti e procedure e
rispondendo a diverse situazione di crisi. L’obiettivo della pianificazione è stato quello di
ottimizzare l’organizzazione della
risposta in quanto a tempi e modi, senza ingessarla,
andando talvolta semplicemente a trascrivere e formalizzare meccanismi funzionanti da
tempo, ma mai codificati, anche in relazione ai diversi soggetti coinvolti e al relativo processo
di allertamento e attivazione.
Il Piano è stato impostato, anche da un punto di vista linguistico e grafico, secondo
criteri di facile comprensione del testo, praticità e versatilità nella consultazione, in modo tale
da poter disporre di un vero e proprio strumento di lavoro utilizzabile in qualsiasi situazione.
Si evidenzia infine che il predetto Piano Comunale di Protezione Civile, così come
strutturato, potrà dare sicuramente il massimo risultato attivando nell’emergenza in Via
Gravina nr.132, presso il Comando di Polizia Locale, il C.O.C. (Centro Operativo Comunale)
di Protezione Civile (costituito con delibera di G.C. nr. 264 del 10.12.2004) e le previste 9 (nove)
funzioni di supporto, che in sinergia tra loro renderanno la pianificazione dell’emergenza
agile e snella fronteggiando l’emergenza con efficacia ed efficienza alle esigenze operative
prima, durante e dopo l’evento calamitoso.
In appendice, infine, sulla scorta delle indicazioni trasmesse dal Dipartimento della
Protezione Civile, sono state riportate, su database e fogli estraibili, tutte le indicazioni utili per
un modello d’intervento unanime, comprendente
gli
indirizzi e i numeri telefonici dei
componenti il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile, dei Responsabili delle
Funzioni di Supporto, del responsabile dell’Ufficio Comunale Permanente di Protezione Civile
in reperibilità h24, delle risorse a disposizione del Comune di Corato e dell’A.S.I.P.U. S.r.l. ,
nonché di quelle presenti sul territorio, delle associazioni di Volontariato, degli Istituti di
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Vigilanza e dei recapiti delle Amministrazioni periferiche di riferimento (Regione, Prefettura –
UTG -, Comando Provinciale VV.FF. etc.) per un continuo e facile aggiornamento degli stessi.
Il presente Piano Comunale di Protezione Civile, inoltre, nella sua ultima revisione, è
stato integrato con il rischio industriale monitorando l’unica azienda esistente sul territorio con
rischio rilevante, e con quello meteorologico, specie per quanto attiene al fenomeno
idrogeologico-idraulico ed alluvionale. Atteso che nell'ambito delle attività di recepimento del
Direttiva 2007/60/CE del 23 ottobre 2007 ed ai sensi del D.Lgs. nr.49 del 23 febbraio 2010,
l'Autorità di Bacino della Puglia ha redatto nuove Mappe di Pericolosità e Rischio del Piano
di Gestione delle Alluvioni, approvate dal Comitato Tecnico dell'AdBP rispettivamente nelle
sedute del 04/04/2013 e 20/05/2013, e dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino
Nazionale del Liri - Garigliano e Volturno, integrato con i componenti designati dalle Regioni
costituenti il Distretto Idrografico dell'Appennino Meridionale (ai sensi dell'art. 4 del D.Lgs. 10
dicembre 2010, n. 219), nella seduta del 17/10/2013. Tenendo presente anche il nuovo P.A.I.
(Piano Assetto Idrogeologico) approvato dall’Autorità di Bacino della Puglia con deliberazione
del Comitato Istituzionale nr. 07 del 24.01.2013, avente ad oggetto “ Procedure di integrazioni
e modifiche del Pai ( art.24 e 25 delle norme tecniche 9 per il territorio del Comune di Corato
- Città Metropolitana di Bari)“, che ha proceduto ad approvare per il territorio comunale di
Corato, la modifica delle perimetrazioni esistenti del P.A.I., con l’inserimento e la modifica di
aree ad Alta Pericolosità Idraulica (AP), Media pericolosità Idraulica (MP) e Bassa Pericolosità
Idraulica (BP).
IL DIRIGENTE F.F.
DEL SETTORE POLIZIA LOCALE
- Ufficio Comunale Permanente di Protezione Civile-
Arch. Pasquale Antonio CASIERI
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Elenco destinatari del piano
• Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile – Roma;
• Presidenza della Giunta della Regione Puglia – Bari;
• Prefettura di Bari – Ufficio Territoriale del Governo -;
• Questura di Bari ;
• Comune di Corato – Ufficio del Sindaco -;
• Comune di Corato – Ufficio Comunale Permanente di Protezione Civile;
• Regione Puglia – Settore Protezione Civile;
• Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari;
• Distaccamento di Corato dei Vigili del Fuoco;
• Comando Polizia Municipale del Comune di Corato;
• Comando Stazione Carabinieri di Corato;
• Commissariato di Pubblica Sicurezza di Corato ;
. Comando del Compartimento della Polizia Stradale di
Bari;
• Comando della Guardia di Finanza di Trani ;
• Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato – Corato ;
• ASL Ba – Servizio Igiene Pubblica – Corato -;
• Azienda Sanitaria Ospedaliera – Corato -;
• ARPA Puglia – Dipartimento Provinciale di Bari;
• ENEL S.p.a. ;
• Terna Rete Italia S.p.a. ;
• Acquedotto Pugliese S.p.A.;
• Italgas S.p.a.;
• Telecom Italia S.p.a. ;
• A.S.I.P.U. S.r.l. - Corato - ;
• Si x T S.p.a. –Corato-;
• Associazioni di Volontariato operanti nel Comune di Corato;
• Istituti di Vigilanza;
• Istituzioni scolastiche e Uffici Pubblici presenti sul territorio.
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Riferimenti normativi nazionali
Sono di seguito riportati i principali riferimenti normativi in materia di protezione civile
utilizzati per la revisione del Piano:
1970- Legge 8 dicembre 1970, n. 996. Norme sul soccorso e l’assistenza alle popolazioni
colpite da calamità;
1981 - D.P.R. 6 febbraio 1981, n. 66. Regolamento di esecuzione della L. 8 dicembre 1970,
n.996, recante norme sul soccorso e l’assistenza alle popolazioni colpite da calamità;
1984 - D.P.C.M. 14 settembre1984. Organizzazione del Dipartimento della protezione civile.
1987 - Circ. 12 gennaio 1987, n 1/DPC/87. Tipologia e terminologia delle esercitazioni di
protezione civile;
1988 - D.P.R. 17 maggio 1988 n. 175. Attuazione della direttiva CEE n. 82/501, relativa ai
rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali, ai sensi della legge 16
aprile 1987, n. 183. (Direttiva Seveso).
1989 - O.M. 30 marzo 1989, n. 1676/FPC. Nuova disciplina del comitato per l’attività di
previsione, prevenzione e soccorso, prestata dai gruppi associati di volontariato;
1990 - D.P.C.M. 13 febbraio 1990, n. 112. Regolamento concernente istituzione ed
organizzazione del Dipartimento della protezione civile nell’ambito della Presidenza del
Consiglio dei ministri;
1992 - Legge. 24 febbraio 1992, n.225. Istituzione del Servizio nazionale della protezione
civile;
1993- D.P.R. 30 gennaio 1993, n. 50. Regolamento concernente la costituzione ed il
funzionamento del Consiglio nazionale della protezione civile;
1993 - D.P.R. 30 gennaio 1993, n. 51. Regolamento concernente la disciplina delle ispezioni
sugli interventi di emergenza;
1993 - D.M. 10 febbraio 1993. Individuazione e disciplina dell’attività dei gruppi nazionali di
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ricerca scientifica al fine di consentire al Servizio nazionale della protezione civile il
perseguimento delle proprie finalità in materia di previsione delle varie ipotesi di rischio;
1993 - D.P.C.M. 26 luglio 1993. Riorganizzazione del comitato nazionale di volontariato di
protezione civile;
1994 - Circ. 16 novembre 1994, n.1768 U.L. Istituzione dell’elenco delle associazioni di
volontariato di protezione civile ai fini ricognitivi della sussistenza e della dislocazione sul
territorio nazionale delle associazioni da impegnare nelle attività di previsione, prevenzione e
soccorso. Adempimenti finalizzati all’erogazione di contributi per il potenziamento delle
attrezzature ed il miglioramento della preparazione tecnica;
1994 - Circ. 29 novembre 1994, n.314. Regolamento recante norme concernenti la
partecipazione delle associazioni di volontariato nelle attività di protezione civile;
1995 - D.L. 29 dicembre 1995 n. 560. Interventi urgenti a favore delle zone colpite da
eccezionali eventi calamitosi del 1995 e ulteriori disposizioni riguardanti precedenti alluvioni,
nonché misure urgenti in materia di protezione civile, convertito, con modificazioni nella
legge 26 febbraio 1996, n. 74 ;
1998 - D.L.vo 31 marzo 1998, n. 112. Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello
Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59.
1999 - D.L.vo 30 luglio 1999, n. 300. Riforma dell’organizzazione del Governo, a norma
dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59;
1999 - D.L.vo 30 luglio 1999, n. 303. Ordinamento della Presidenza del consiglio dei Ministri,
a norma dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n.59;
2000 - D.L.vo 18 agosto 2000, n. 267. Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti
locali;
2000 – Legge nr.353 del 21.11.2000 . Legge quadro in materia di incendi boschivi;
2001 – D.P.R. 8 febbraio 2001, n.194. Regolamento recante nuova disciplina della
partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile;
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2001 - D.M. 9 maggio 2001. Statuto dell’Agenzia di protezione civile;
2001 - D.L. 7 settembre 2001 n. 343 (convertito, con modificazioni, dall'art. 1,
Legge 9 novembre 2001, n. 401). Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento
operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile e per migliorare le strutture
logistiche nel settore della difesa civile;
2002 - O.P.C.M. 15 giugno 2002, n. 3220. Disposizioni urgenti di protezione civile;
2003 - O.P.C.M 20 marzo 2003 n. 3274. Primi elementi in materia di criteri generali per la
classificazione sismica del territorio nazionale di normative tecniche per la costruzione in zona
sismica;
2004 - Dir.P.C.M. 27 febbraio 2004 - Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e
funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio
idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile;
2005 - Dir.P.C.M. 2 febbraio 2005 – Linee guida per l’individuazione di aree di ricovero di
emergenza per strutture prefabbricate di protezione civile;
2005 - D.P.C.M. 25 febbraio 2005. Linee Guida per la predisposizione del piano di emergenza
esterna;
2005 - D.L.vo 21 settembre 2005 n. 238. Attuazione Direttiva 2003/105/CE. (Seveso 3);
2006 - D.P.C.M. 3 aprile 2006 n. 1250 – Composizione e modalità di funzionamento della
Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi (Repertorio n.
1250);
2006 - Dir.P.C.M. 6 aprile 2006 – Coordinamento delle iniziative e delle misure finalizzate a
disciplinare gli interventi di soccorso e di assistenza alla popolazione in occasione di incidenti
stradali, ferroviari, aree ed in mare, di esplosioni e crolli di strutture e di incidenti con presenza
di sostanze pericolose;
2006 - Dir.P.C.M. 6 aprile 2006 – Gestione del flusso delle informazioni con la Sala situazione
Italia del Dipartimento della protezione civile – Presidenza del Consiglio dei Ministri;
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2006 - D.P.C.M. 23 ottobre 2006 - Modifiche all’organizzazione interna del Dipartimento della
protezione civile;
2006 - D.P.C.M. 21 novembre 2006 – Costituzione e modalità di funzionamento del Comitato
operativo della protezione civile;
2007 - D.P.C.M. 16 febbraio 2007. Linee guida per l'informazione alla popolazione sul rischio
industriale;
2007- D.P.C.M. del 24 luglio 2007;
2007 - Direttiva del P.C.M. del 1° giugno 2007;
2007 - Ordinanza del P.C.M. del 28 agosto 2007 nr. 3606 , recante: «Disposizioni urgenti per
fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori delle regioni Lazio, Campania, Puglia,
Calabria e della regione siciliana in relazione agli eventi calamitosi determinati dalla diffusione
di incendi e dai fenomeni di combustione»;
2008 - DPCM del 03.12.2008 – “Indirizzi operativi per la gestione delle emergenze” ;
2010 - D. Lgs. Nr.49/2010 –Direttiva 2007/60/CE- “Piano di Gestione delle Alluvioni”;
2012 - Legge nr. 100 del 12 luglio 2012 recante: “Disposizioni urgenti per il riordino della
protezione civile”;
2013 - Legge nr. 119 del 15 ottobre 2013 recante; “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza
e per il contrasto della violenza di genere, nonchè in tema di protezione civile e di
commissariamento delle province”;
2014 - DPCM del 14.01.2014 -“Programmazione nazionale di soccorso per il rischio sismico“ ;
2015 - Direttiva del Capo Dipartimento della Protezione Civile nr.1099 del 31.03.2015,
pianificazione comunale di protezione civile , con particolare riferimento al rischio sismico;
2015 -
Indicazioni operative del Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del
Consiglio dei Ministri Circ. nr.20575 del 22.04.2015;
2015 - D. Lgs.105/2015 del 26 giugno 2015 - “Attuazione della direttiva 2012/18/UE relativa
al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose”.
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Legislazione della Regione Puglia
Dopo l’emanazione della Legge 225/92, la Regione Puglia, operando nell’ottica del
perseguimento degli obiettivi dettati dalla normativa nazionale, ha adeguato il proprio impianto
legislativo.
Si segnalano i seguenti provvedimenti legislativi utilizzati per la revisione del Piano:
1998 - Programma di previsione e prevenzione unitamente al Piano Regionale antincendi
boschivi di cui alla Delibera Consiglio Regionale n. 320 del 16 giugno 1998;
2000 - Legge Regionale nr. 18 del 30 novembre 2000;
2005 - Protocollo d’Intesa sulle linee guida regionali per la pianificazione di emergenza in
materia di Protezione Civile, approvato dalla Regione Puglia con Deliberazione di
G.R. nr.255 del 07 marzo 2005;
2013 - Deliberazione di Giunta Regionale nr.2181 del 26.11.2013 (pubbl. BURP nr.162 del 10.12.2013)
“Procedure di allertamento del sistema regionale di protezione civile per il rischio
meteorologico,idrogeologico ed idraulico”.
2014 - Legge Regione Puglia 10 marzo 2014, n. 7 “Sistema regionale di protezione civile”
Quadro di riferimento legislativo
Con la Legge nr. 225 del 24 febbraio 1992 - “Istituzione del Servizio nazionale della
protezione civile” e la Legge nr. 100 del 12 luglio 2012 - “Disposizioni urgenti per il riordino
della protezione civile” e successive modifiche ed integrazioni, sono stati previsti per la prima
volta l’attuazione di una pianificazione d’emergenza, il coordinamento e gli indirizzi per le
attività di previsione, prevenzione e soccorso nell’ambito del servizio di protezione civile.
L’art.2 della Legge 225/92 definisce la tipologia degli eventi e gli ambiti di competenza
distinguendoli in:
eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che possono essere fronteggiati mediante
interventi attuabili dai singoli Enti e Amministrazioni competenti in via ordinaria;
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eventi naturali o connessi con l’attività dell’uomo che per la loro natura ed estensione
comportano l’intervento coordinato di più Enti o Amministrazioni competenti in via
ordinaria;
calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, devono essere
fronteggiati con mezzi e poteri straordinari.
In funzione della tipologia dell’evento si deve articolare l’intervento, che può definirsi
semplice, complesso o straordinario:
a) - Intervento Semplice – evento fronteggiabile da una singola istituzione, in via ordinaria,
senza l’attivazione di circuiti d’altri soggetti;
b) - Intervento complesso – evento o calamità di maggiore entità il quale richiede l’intervento
di più soggetti in via ordinaria (Comune, Prefettura ,Dipartimento di Protezione Civile);
c) Intervento straordinario - calamità naturale o catastrofe che richiede l’intervento di mezzi
straordinari del Governo e dell’Agenzia di Protezione Civile. In quest’ipotesi è dichiarato lo
stato d’emergenza dal Governo sentita la Regione interessata.
Con il Decreto Legislativo 31/3/1998 n.112, sono state definite le funzioni e le
attribuzioni in materia di Protezione Civile, sono state devolute alle Regioni e agli Enti Locali
tutte le funzioni amministrative inerenti alla Protezione Civile (art.108), ad eccezione di quelle
espressamente mantenute allo Stato (art.107).
Con la Legge nr. 100 del 12 luglio 2012 recante “Disposizioni urgenti per il riordino
della protezione civile”, a vent’anni dalla nascita del Servizio Nazionale della Protezione
Civile, vengono ricondotte al nucleo originario le competenze definite dalla legge 225/1992,
dirette principalmente a fronteggiare le calamità e a rendere più incisivi gli interventi nella
gestione delle emergenze. Viene ribadito il ruolo di indirizzo e coordinamento del Dipartimento
della Protezione Civile delle attività delle diverse componenti e strutture operative del Servizio
Nazionale. La Legge 100/2012 va a toccare - tra gli altri - alcuni temi chiave per tutto il
sistema: la classificazione degli eventi calamitosi, le attività di protezione civile, la
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dichiarazione dello stato di emergenza e il potere d’ordinanza. In questo senso, la legge
ridefinisce la prima fase dell’emergenza, ponendo l’accento sul “fattore tempo”.
Viene specificato che i mezzi e i poteri straordinari per fronteggiare le calamità (eventi di
tipo “c”) vanno utilizzati per interventi temporali limitati e predefiniti: la durata dello stato di
emergenza di regola non può superare i 90 giorni, con possibilità di proroga per altri 60 giorni.
Lo stato di emergenza può essere dichiarato anche “nell’imminenza” e non solo
“al verificarsi” dell’evento calamitoso e prevede, da subito - altro passaggio importante della
legge - l’individuazione dell’amministrazione competente in via ordinaria che prosegue le
attività, una volta scaduto lo stato di emergenza.
Le ordinanze di protezione civile necessarie alla realizzazione degli interventi per
contrastare e superare l’emergenza sono di norma emanate dal Capo Dipartimento della
Protezione Civile e non più dal Presidente del Consiglio dei Ministri e i loro “ambiti di
interesse”, per la prima volta, sono definiti dalla legge. Le ordinanze emanate entro trenta
giorni dalla dichiarazione dello stato di emergenza sono immediatamente efficaci, mentre
quelle successive richiedono il concerto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Altri passaggi significativi della Legge 100/2012 riguardano le attività di protezione civile.
Accanto alle attività di “previsione e prevenzione dei rischi” e di “soccorso delle
popolazioni” viene meglio specificato il concetto di “superamento dell’emergenza”, cui si
associa ogni altra attività necessaria e indifferibile diretta al “contrasto dell’emergenza” e alla
“mitigazione del rischio” connessa con gli eventi calamitosi. Le attività di prevenzione vengono
esplicitate e per la prima volta si parla chiaramente di allertamento, pianificazione
d’emergenza, formazione, diffusione della conoscenza di protezione civile, informazione alla
popolazione, applicazione della normativa tecnica e di esercitazioni. Il sistema di allerta
nazionale per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico viene inquadrato in maniera organica,
riprendendo così i vari provvedimenti che negli anni hanno disciplinato le attività di
allertamento ai fini di protezione civile.
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La Legge 100/2012 ribadisce poi il ruolo del Sindaco come autorità comunale di
protezione civile, precisandone i compiti nelle attività di soccorso e assistenza alla
popolazione. Una novità importante riguarda i piani comunali di emergenza, che devono
essere redatti entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge, e periodicamente aggiornati.
Il ruolo del Comune nella Protezione Civile
L’art.108 del D. Lgs n. 112/98, in particolare, attribuisce al Comune le funzioni relative:
all’attuazione, in ambito comunale, delle attività di previsione e degli interventi di
prevenzione dei rischi, stabilite dai programmi e piani regionali;
all’adozione
di
tutti
i
provvedimenti,
compresi
quelli
relativi
alla
preparazione
all’emergenza, necessaria ad assicurare i primi soccorsi in caso d’eventi calamitosi in
ambito comunale;
alla predisposizione dei piani comunali e/o intercomunali d’emergenza, anche nelle forme
associative di cooperazione previste dalla legge 8 giugno 1990 n. 142, e alla cura della
loro attuazione sulla base degli indirizzi regionali;
all’attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti necessari a
fronteggiare l’emergenza;
alla vigilanza sull’attuazione, da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi
urgenti;
all’utilizzo del volontariato di protezione civile comunale e/o intercomunale, sulla base degli
indirizzi nazionali e regionali.
Dall’analisi del dettato di legge si evince chiaramente che il ruolo principale del Comune
è di programmare e pianificare gli interventi di protezione civile, pertinenti al proprio territorio.
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Programmazione
L’attività di programmazione dei Comuni in primo luogo concerne la previsione, vale a
dire l’analisi dei rischi che insistono sul territorio. L’individuazione dei rischi dovrà
necessariamente essere supportata dalla conoscenza tecnico-scientifica degli stessi.
All’individuazione dei rischi deve seguire la fase di prevenzione, consistente
nell’adozione di misure organizzative di gestione e/o governo del territorio volte a limitare e,
laddove è possibile, ad eliminare il rischio individuato.
Pianificazione
L’attività di pianificazione, invece, consiste nell’elaborazione coordinata delle procedure
operative d’intervento da attuarsi nel caso in cui accade l’evento contemplato, in un apposito
scenario di un determinato territorio del Comune.
La pianificazione, quindi, si deve porre come obiettivo di definire e coordinare l’attivazione
dei primi soccorsi alla popolazione e gli interventi urgenti e necessari a fronteggiare
l’emergenza da parte della struttura locale e del volontariato di protezione civile presente sul
territorio.
Lineamenti Organizzativi
Coordinamento Operativo Comunale
Il Sindaco è autorità comunale di Protezione Civile (art.15 comma 3 L. 225/92); al
verificarsi dell’emergenza assume la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso in
ambito comunale e ne dà comunicazione al Prefetto, al Presidente della Giunta Regionale ed
al Presidente della Città Metropolitana di Bari.
Il Sindaco quale autorità di Protezione Civile ha il compito prioritario di:
salvaguardare la popolazione;
tutelare il territorio;
affrontare con immediatezza l’impatto di qualsiasi evento calamitoso;
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soddisfare le esigenze di primo intervento a premessa d’azioni a livello superiore più
adeguate.
Il Sindaco per l’espletamento delle proprie funzioni si avvale:
del Centro Operativo Comunale di Protezione Civile;
delle strutture comunali direttamente dipendenti;
dei servizi ad amministrazione autonoma che operano sul territorio comunale;
del volontariato.
L'organizzazione della Protezione Civile a livello locale e la gradualità degli interventi, in
funzione delle esigenze, sono delineate nel Piano Comunale di Protezione Civile.
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PARTE GENERALE
Sottosezioni :
1. inquadramento generale ,
2. cartografia di base ,
3. strumenti di pianificazione
1- INQUADRAMENTO
GENERALE
Dati di base del territorio comunale
DATI
GENERALI
DENOMINAZIONE DEL COMUNE
CITTA’ METROPOLITANA
REGIONE
AUTORITÀ DI BACINO
DEL
COMUNE
CORATO
BARI
PUGLIA
Autorità di Bacino della Puglia –
PAIcon sede a Valenzano c/o Tecnopolis CSATA (
BA )- C.a.p. 70010Tel.080*4670330
080*4670567
Fax 080*4670376
ESTENSIONE DEL T ERRITORIO
Nr. Foglio I.G.M. ( 1: 50.000)
Nr. Tavoletta I.G.M. ( 1: 25.000)
Ettari 16.773
F.° 176 della Carta d’Italia
ex 437
II-NE
Nord 41°10’32’’.38
Est 16°24’31’’.62
Comuni Confinanti
Indirizzo sede municipale
Trani, Andria, Ruvo di Puglia,
Bisceglie, Gravina di Puglia
Piazza Marconi 12
Piazza G. Matteotti nr.2
(ingresso secondario)
NTelefono centralino
Indirizzo sito internet
Codici ISTAT Regione – Provincia e
Comune di Corato
080*9592111
WWW.comune.corato.ba.it
16 - 072 - 020 -
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POPOLAZIONE
POPOLAZIONE RESIDENTE ABITANTE
AL 31.12.2014
NUCLEI FAMILIARI AL 31.12.2014
STIMA DI POPOLAZIONE VARIABILE
STAGIONALMENTE
POPOLAZIONE AGGIUNTIVA NON
RESIDENTE
ALTIMETRIA
ALTITUDINE
ALTITUDINE
ALTITUDINE
MINIMA
MASSIMA
CENTRO ABITATO
48.506
17.623
5000 in aumento
1500 circa
mt.232
Mt. 200 s.l.m.
Mt. 400 s.l.m.
Mt. 232 s.l.m.
- 20%
- 60%
- 20%
territorio
territorio
territorio
MORFOLOGIA
Porzione di territorio prevalentemente pianeggiante
Porzione di territorio prevalentemente collinare
Porzione di territorio prevalentemente montuoso
30 %
70%
0%
IDROGRAFIA
NOME CORSO D’ACQUA
Inesistenti
DIGHE ed INVASI
NOME
Inesistenti
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TIPO
1
2
3
4
5
DI
COLTURE
Vigneto
Oliveto/Frutteto
Pascolo
Bosco
Seminativo
AGRONOMICHE
estensione Ha. 810
estensione Ha. 6.229
estensione Ha. 1.250
estensione Ha. 741
estensione Ha. 4.160
ATTIVITA’ PRODUTTIVE E DI SERVIZIO
PRESENTI SUL TERRITORIO
Esercizi commerciali
Pubblici esercizi (bar, ristoranti, ecc.)
Alberghi- strutture ricettive – affittacamereAttività manifatturiere
Energia acqua e gas
Edilizia
Trasporti
Attività finanziarie
Attività artigianali
Depositi commerciali per commercio all’ingrosso
Industrie
Istruzione
Aziende agrituristiche
Sanità
Altro
UFFICI
COMUNE
n. 1243
n. 187
n.
9
n. 426
n. 40
n. 423
n. 164
n. 73
n. 890
n. 62
n. 150
n. 19
n.
5
n. 159
n. 157
PUBBLICI
Sede centrale
Piazza Matteotti nr. 2 – Piazza G. Marconi nr.12
( ingresso secondario )
Sede Settore Polizia Locale
Via Gravina nr.132
Sede Settore Servizi Sociali
Via Gravina nr.132
Sede Settore Ambiente-Agricoltura e Sviluppo Economico
Via Gravina nr.132
Sede distaccata Ufficio Anagrafe
Via Gravina nr.132
Sede Servizio Cultura
Via Gravina nr.132 e Largo Plebiscito nr.21
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INDIVIDUAZIONE DELLE VIE DI COMUNCIAZIONE E DEGLI
EDIFICI STRATEGICI DI INTERESSE PUBBLICO
VIE DI COMUNICAZIONE
EDIFICI STRATEGICI
DI INTERESSE PUBBLICO
( giusta Ordinanza del Presidente del
S.P.
S.P.
S.P.
S.P.
S.P.
S.P.
S.P.
S.P.
S.P.
S.P.
S.P.
231
234
234
238
23
2
19
103
30
85
174
di castel del Monte
Bis
di Altamura
Via Vecchia Molfetta
Via Ruvo
Via San Magno
Via Castel del Monte
Via Vecchia Canosa
Bisceglie - Ruvo – Corato
Tratturello San Giuseppe
RIPORTATI IN PARTE IN
APPENDICE ED IN FASE DI
COMPLETAMENTO
Consiglio dei Ministri nr.3274 del
23.03.2003
e
Circolare
del
Dipartimento della Protezione Civile
Prto.Nr.DPC/SISM/0083283
del
04.11.2010, con cui si dispone
l’obbligo di verifiche sismiche delle
opere strategiche e rilevanti )
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2- CARTOGRAFIE DI BASE
CARTOGRAFIA DI BASE
NOME CARTA
FONTE
Carta CTR in scala 1:10.000
Ufficio Tecnico Comunale
CARTOGRAFIA DI BASE SPECIFICA PER RISCHIO INCENDI
Carta forestale
Ex Provincia di Bari
Carta uso suolo
Corpo Forestale dello Stato
Carta incendi storici
Corpo Forestale dello Stato
CARTOGRAFIA DI BASE SPECIFICA PER RISCHIO IDROGEOLOGICO
ED IDRAULICO
Carta della pericolosità e del
rischio
Piano di bacino per l’assesto
idrogeologico ( PAI )
approvato Delibera nr.39
del 30.11.2005
pubblicato G.U. nr.8 dell’11.1.2006
successivamente modificata con deliberazione del comitato
istituzionale nr. 07 del 24.01.2013 , avete ad oggetto
“ Procedure di integrazioni e modifiche del Pai ( art.24 e 25
delle norme tecniche 9 per il territorio del Comune di
Corato (BA )”
Autorità di Bacino della Puglia – PAIgiusta L. R. nr.19 del 9.12.2002
con sede a Valenzano ( BA ) C.a.p. 70010
c/o Tecnopolis CSATA Tel.080*4670330
080*4670567
Fax 080*4670376
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Cartografie
Il presente piano ha inoltre a corredo la seguente cartografia, allegata alle 3 (tre) copie
disponibili presso il Comune di Corato e suddivise tra: l’ufficio del Sindaco, la sede del C.O.C.
e l’ufficio comunale permanente di Protezione Civile presso il Comando di Polizia Locale:
1. carta tecnica regionale di delimitazione del territorio di Corato, scala 1: 10.000;
2. carta I.G.M. del territorio di Corato, scala 1: 25.000;
3. carta di delimitazione del territorio comunale su ortofoto, scala 1: 25.000;
4. carta del centro abitato con l’indicazione delle aree di emergenza, scala 1: 2000;
5. cartografia AdB aree a pericolosità idrogeologica ed idraulica, 1: 10.000;
6. carta della rete viaria principale;
7. atlante aree di interfaccia A.I.B. esposte al rischio;
8. mappa del patrimonio forestale;
9.
mappa delle aree interessate da incendi boschivi.
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3- STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE
LIVELLO REGIONALE
LEGGE REGIONALE
PROGRAMMA REGIONALE DI PREVISIONE E
PREVENZIONE RISCHI
PIANO REGIONALE DI PREVISIONE E
PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI
INCENDI BOSCHIVI
LINEE GUIDA REGIONALI PER LA
PREDISPOSIZIONE DEI PIANI DI
EMERGENZA
LINEE GUIDA REGIONALI PER LA
PREDISPOSIZIONE DEI PROGRAMMI
PROVINCIALI DI PREVISIONE E
PREVENZIONE DEI RISCHI
LIVELLO
PIANO REGOLATORE GENERALE
PIANO DI EMERGENZA COMUNALE
L.R. Nr.18 del 30.11.2000
B.U.R. nr.147
del 13.12.200
Deliberazione
Consiglio Regionale nr.320
del 16.6.1998
Approvato con D.G.R.
nr.2004 del 20.12.2005
prorogato con varie delibere
fino al 2015
Deliberazione
Giunta Regionale nr.255
del 07.03.2005
D.G.R. nr.225 del
7.03.2005
B.U.R. nr.50 del
06.04.2005
COMUNALE
Approvato
con Delibera di Giunta Regionale
nr.56/37
del 01 ottobre 1979
Adotto con delibera di G.M.
Nr.82 il 26.03.2002
Aggiornato il 07 maggio 2009 ed approvato
con deliberazione di Giunta Comunale nr.15
del 12 febbraio 2010
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Rischi ed emergenze sul territorio
Lo studio, l’elaborazione tecnica, l’esperienza, la memoria storica e le condizioni
ambientali forniscono le opportune indicazioni sui rischi che possono interessare un
determinato territorio del Comune. Massima attenzione deve essere prestata alla verifica sul
territorio degli assetti sopravvenuti, agli insediamenti instaurati alle relative modificazioni
apportate in considerazione delle attività umane insorte o previste, ai processi produttivi in
atto e le relative conseguenze che possono determinare nell’area interessata.
L’individuazione dei rischi, quindi, assume un aspetto fondamentale per la redazione del
Piano Comunale di Protezione Civile in quanto individuato il rischio si può ipotizzare l’aspetto
della vulnerabilità, cioè l’aspetto dannoso che ne può derivare (prospettare lo scenario che si
avrebbe al verificarsi dell’evento).
Sulla base di quanto innanzi evidenziato si rileva che il Piano di Protezione Civile è un
documento flessibile che deve essere aggiornato costantemente, sulla base delle
modificazioni che si registrano sul territorio.
Da quanto emerso dall’analisi del territorio e dalla consultazione dell’archivio storico del
Comune si è determinato che i rischi e le emergenze prevedibili possono essere i seguenti:
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RISCHI
RISCHIO SISMICO
RISCHIO METEREOLOGICO
RISCHIO IDROGEOLOGICO ed IDRAULICO
RISCHIO INDUSTRIALE
RISCHIO INCENDI BOSCHIVI
EMERGENZE
NEVICATE DI CARATTERE ECCEZIONALE
ALLAGAMENTI-ALLUVIONI
INCENDI DI VASTE PROPORZIONI
FENOMENI D’INQUINAMENTO AMBIENTALE
INTERRUZIONE RIFORNIMENTO IDRICO
CROLLI EDIFICI
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LINEAMENTI ORGANIZZATIVI DELLA PIANIFICAZIONE
Il Sindaco
Il Sindaco è la massima autorità comunale in materia di Protezione Civile di tutela della
popolazione (art.15 comma 3 L. 225/92 e ss.mm.ii.).
Il Sindaco, in tempo ordinario, garantirà le normali attività di prevenzione e previsione,
utilizzando l’apposita struttura comunale curando, in particolare, l’aspetto della pianificazione
e del suo puntuale aggiornamento.
In condizioni di emergenza provvederà invece:
a) in qualità di Capo dell’Amministrazione Comunale a dirigere e coordinare le prime
operazioni di soccorso, alla preparazione all’emergenza, a tenere informata la popolazione
e gli altri organi istituzionali;
b) in qualità di Ufficiale di Governo provvederà ad adottare, se è il caso, tutti i provvedimenti
di carattere contingibile ed urgente che si rendano necessari per garantire la tutela della
sicurezza e dell’incolumità pubblica, anche ai sensi della legislazione speciale vigente per
la singola materia:
ad emettere ordinanze di carattere contingibile ed urgente in materia di igiene e sanità
pubblica, di vigilanza sulle farmacie e di polizia veterinaria, a norma dell’art.32 della
Legge 23/12/1978 n. 833 di “Riforma del Servizio Sanitario Nazionale”;
a disporre della proprietà privata per grave necessità pubblica (requisizione d’urgenza), in
questo aiutato dall’art.835 del Codice Civile e dall’art.7 della Legge 23/3/1865 n. 2248;
a disporre, per esigenze di grave necessità pubblica, l’occupazione d’urgenza di beni
immobili di privati (soprattutto terreni per opere pubbliche di emergenza), a norma dell’art.71
della Legge 25/7/1865 n. 2359 e ss.mm.ii.;
ad adottare provvedimenti cautelari per la tutela della salute pubblica, in riferimento alla
sospensione della produzione e della vendita di alimenti o bevande che risultino pericolosi
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per la salute a norma dell’art.4 del D.L. 18/6/1986 n. 282 (convertito in Legge 7/8/1986 n.
462) e ss.mm.ii.;
ad ordinare il divieto di potabilità delle acque destinate al consumo umano in caso di
episodi di inquinamento a norma degli artt.3 e 12 del D.P.R. 24/5/1988 n. 236 e ss.mm.ii.;
a ricorrere a forme speciali di smaltimento di rifiuti in caso di comprovata necessità a
norma del Decreto Legislativo nr.152 del 3 aprile 2006 -Norme in materia ambientale(sostituisce il vecchio art. 13 D. Lgs. 5/2/1997 n. 22) e ss.mm.ii. .
In caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica (art. 50 comma 5 del Decreto
Legislativo n° 267 del 18 Agosto 2000) a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili
ed urgenti sono adottate dal Sindaco, quale rappresentante della comunità locale.
Ai sensi dell’art. 54 del Decreto Legislativo n° 267 del 18 agosto 2000 e ss.mm.ii., il
Sindaco, quale ufficiale del Governo, sovrintende:
alla tenuta dei registri di stato civile e di popolazione ed agli altri adempimenti
demandategli dalla legge in materia elettorale, di leva militare, di statistica;
alla emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalle leggi e dai regolamenti in materia di
ordine e di sicurezza pubblica;
allo svolgimento, in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria, delle funzioni
affidategli dalla legge;
alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico,
informandone il Prefetto.
Il Sindaco, quale ufficiale di Governo, adotta, con atto motivato e nel rispetto dei principi
generali dell’ordinamento giuridico, provvedimenti contingibili ed urgenti al fine di prevenire ed
eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini; per l’esecuzione dei relativi
ordini può richiedere al Prefetto, ove occorra, l’assistenza della forza pubblica.
Il Sindaco, quale Ufficiale di Governo, è organo ordinario di Protezione Civile. In
emergenza i compiti di direzione e coordinamento degli interventi sul territorio amministrato
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sono di sua competenza. Al momento dell’emergenza, quando questa è fronteggiabile a livello
comunale (art. 2, comma 1, lettera a, della L. 225/1992), il Sindaco, nell’ambito del proprio
territorio, coadiuvato dal Servizio Comunale di Protezione Civile, provvede agli interventi
necessari. Qualora l’emergenza non possa essere fronteggiata mediante gli interventi attuabili
dal comune utilizzando la propria organizzazione e utilizzando le proprie risorse in via
ordinaria, il Sindaco può richiedere l’assistenza secondo i criteri di sussidiarietà ed
integrazione, senza che questo comporti quindi una alterazione della responsabilità
dell’azione del Sindaco sul territorio comunale. Anche in questo caso le attribuzioni del
Sindaco rimangono inalterate. Analogamente si riscontra in caso di evento classificato di
rilevanza regionale, dove la regione assume ruolo di coordinamento a livello sovra-provinciale
senza che risultino modificate competenze e responsabilità del Sindaco a livello comunale.
Spetta altresì al Sindaco far richiesta direttamente alla amministrazione della città
metropolitana della dichiarazione di Stato di Emergenza regionale o nazionale, mettendo in
essere altresì tutte le attività che possano permettere il conseguimento di questo risultato nel
minor tempo possibile.
Nell’esercizio delle sue funzioni di organo ordinario di Protezione Civile, Egli si avvale
del C.O.C. (Centro Operativo Comunale) di Protezione Civile.
Il centro operativo comunale di protezione civile
E’ l'organo collegiale, con compiti di supporto e decisionali, di cui si avvale il Sindaco per
l'espletamento delle sue funzioni ed attribuzioni in materia di Protezione Civile e nelle
emergenze.
Il Centro Operativo Comunale è così composto:
-
Sindaco pro tempore;
-
Segretario Generale del Comune;
-
Direttore Generale del Comune;
-
Assessore ai LL.PP. e Protezione Civile;
-
Assessore ai Servizi Sociali;
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In esso si configurano le seguenti:
Funzioni di supporto
Funzione 1 – Tecnica e di Pianificazione
Responsabile: il Dirigente del Settore LL. PP. del Comune (o suo rappresentante);
Funzione 2 - Sanità, Assistenza sociale e veterinaria
Responsabile: un Funzionario ASL BA e Assistente Sociale del Comune;
Funzione 3 - Volontariato
Responsabile: il responsabile del Gruppo Comunale di Volontariato o di altre Associazioni;
Funzione 4 - Materiale e mezzi
Responsabile : il Dirigente del Settore Finanziario ed il Direttore A.S.I.P.U. S.r.l.;
Funzione 5 - Servizi essenziali e attività scolastica
Responsabile: un rappresentante di ciascuno degli Enti gestori di pubblici servizi e un
rappresentante scolastico;
Funzione 6 - Censimento danni a persone e cose
Responsabile: il Dirigente del Settore LL.PP. ed il Dirigente del Settore Urbanistica (o loro
rappresentanti) ;
Funzione 7 - Strutture operative locali e viabilità
Responsabile: il Comandante o Dirigente della Polizia Locale (o suo rappresentante);
Funzione 8 - Telecomunicazioni
Responsabile: Esperto in telecomunicazioni (volontario radioamatore) e responsabile C.E.D. del
Comune di Corato ;
Funzione 9 - Assistenza alla popolazione
Responsabile: un Funzionario di fiducia del Sindaco;
Segreteria e Gestione dati
Responsabile: il Segretario Comunale;
Addetto stampa e servizi informatici
Responsabile: Capo Ufficio Stampa del Comune e responsabile C.E.D. del Comune di
Corato.
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Al Centro Operativo Comunale di Protezione Civile competono:
⇒ l’organizzazione di un sistema comunale di protezione civile con la programmazione e
pianificazione degli interventi;
⇒ la valutazione delle esigenze conseguenti alla situazione determinatasi;
⇒ il coordinamento degli interventi di soccorso;
⇒ l'aggiornamento della situazione relativa a personale, mezzi e risorse impiegati o
impiegabili;
⇒ le richieste di soccorsi alla Prefettura ed alla Regione;
⇒ la predisposizione e l'attuazione delle attività assistenziali;
⇒ l'informazione della cittadinanza.
Per la sua operatività il Comitato si avvale del personale del Comune, nonché, ove
necessario, di consulenti esterni di Protezione Civile.
Si riunisce in Sala Giunta come organo consultivo e in fase operativa di emergenza nella
Sala Operativa Comunale individuata in Via Gravina nr.132, presso la sede del Comando
della Polizia Locale del Comune di Corato - tel. 080*8721014- 080*8724978 – 080*9592427–
080*8985958 e Fax. 080*8988010 ( h 24) - che riunisce tutte le caratteristiche per tale uso
(locale appositamente individuato e attrezzato per tale scopo, in edificio non vulnerabile, in un’area di
facile accesso e con disponibilità di area di parcheggio).
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Ad ognuna delle funzioni di supporto e’ affidato il seguente compito:
Funzione 1 – Tecnica e di Pianificazione
Questa funzione ha il compito di creare le condizioni per una pianificazione aggiornata
che risulti del tutto aderente alla situazione e alle prospettive del territorio. Si compone
essenzialmente di tecnici comunali. Essa deve:
In situazione ordinaria:
•
Elaborare e aggiornare costantemente gli scenari degli eventi attesi;
•
Studiare le procedure più celeri ed efficaci per l’intervento scientifico in emergenza;
•
Provvedere
alla
composizione
di
un
patrimonio
cartografico
del
Comune,
comprendente ogni tipo di carta tematica;
•
Provvedere all’indicazione per l’attività di previsione e agli interventi di previsione dei
rischi sul territorio;
•
Determinare una collaborazione convenzionata con Istituti ed Università per studi e
ricerca;
•
Coordinarsi con il servizio antincendi e forestazione regionale;
•
Individuare le aree di attesa, ammassamento e di ricovero all’interno del territorio
comunale, in zone sicure ed urbanizzate;
•
Organizzare le reti di monitoraggio da inserire nel territorio.
In emergenza:
•
Individuare le priorità d’intervento sul territorio finalizzate alla riduzione dei danni
coordinandosi con la funzione 4 – materiali e mezzi - e con la funzione 6 – censimento
danni a persone e cose;
•
Aggiornare in tempo reale lo scenario dell’evento in funzione dei dati e delle
informazioni provenienti dalle reti di monitoraggio e dalla sala di comunicazioni, con
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eventuale potenziamento delle stesse;
•
Delimitare le aree a rischio, individuare i percorsi alternativi, le possibili vie di fuga e
dei cancelli, dando le direttive alla funzione 7 – strutture operative locali e viabilità;
•
Predisporre un eventuale piano di evacuazione, per scenari non contemplati nel piano;
•
Istituire i presidi per l’osservazione dello stato di allerta nelle zone a rischio.
Funzione 2 – Sanità. Assistenza sociale e veterinaria
Questa funzione pianifica e gestisce tutte le situazioni e le problematiche legate agli
aspetti socio-sanitari dell’emergenza e il perfetto sincronismo delle strutture operative del
Comune, della ASL/BA e del volontariato. Essa deve:
In situazione ordinaria:
• Pianificare e raccordarsi con la funzione 3 – Volontariato e con la funzione 9
Assistenza alla popolazione;
• Censire e gestire i posti letto e ricoveri in strutture sanitarie;
• Realizzare gli elenchi della popolazione anziana e degli handicappati;
• Predisporre i protocolli procedurali per urgenze mediche in emergenza;
• Pianificare gli interventi veterinari.
In emergenza:
• Organizzare
immediatamente
gli
interventi
di
soccorso
alla
popolazione
in
collaborazione con la funzione - 3 volontariato e – 9 assistenza alla popolazione, con
costituzione di squadre di soccorso per assistenza feriti, ricerca dispersi e recupero
deceduti;
• Allestire i centri di soccorso nelle aree di protezione civile;
• Provvedere allo svolgimento delle attività di assistenza sociale e psicologica alla
popolazione colpita;
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• Tutelare gli handicappati, gli anziani e le altre categorie che necessitano di particolari
cure mediche. Svolgere tutti i controlli comunque di competenza sanitaria (acque,
alimenti, disinfestazioni in raccordo con la ASL/BA);
• Raccordarsi con la ASL/BA per le attivazioni connesse alle normative sulla sicurezza
(ex L.626/94 , 46/90 e D.Lgvo 81/2008).
Funzione 3 Volontariato
I compiti delle organizzazioni di volontariato variano in funzione delle caratteristiche della
specifica emergenza. In linea generale il volontariato è di supporto alle altre funzioni offrendo
uomini e mezzi per qualsiasi necessità. Essa deve:
In situazione ordinaria:
• Individuare i gruppi comunali di volontariato ed equipaggiamento degli stessi;
• Istituire forme di sensibilizzazione alla protezione civile della cittadinanza e delle
associazioni,
• Realizzare corsi di formazione addestramento ed aggiornamento dei volontari,
organizzazione di esercitazione per volontari;
• Raccordarsi con le altre funzioni collegate per la pianificazione degli interventi in
emergenza;
• Realizzare protocolli d’intesa tra Volontariato e Comune;
• Allestire un centro di radioamatori presso la sala operativa.
In emergenza:
• Intervenire immediatamente per il soccorso alla popolazione coordinandosi con le
funzioni 2 - Sanità ed assistenza sociale e 9 – assistenza alla popolazione;
• Comunicare immediatamente alle altre funzioni di supporto degli uomini e dei mezzi a
disposizione in tempo reale;
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• Rispondere immediatamente alle richieste avanzate dai responsabili delle funzioni, in
base alle esigenze del momento;
• Allestire postazioni radio nei punti strategici del territorio colpito da calamità per creare
un collegamento costante con la sala operativa.
Funzione 4 -Materiale e mezzi
E’ una funzione determinante in emergenza che va programmata con pazienza, tenendo
costantemente aggiornata la situazione della disponibilità dei materiali e dei mezzi pubblici e
privati nel territorio comunale in relazione agli scenari di evento probabile.
Particolare attenzione deve essere prestata nell’aggiornamento delle risorse relative al
movimento terra, alla movimentazione dei container e alla prima assistenza alla popolazione.
Essa deve:
In situazione ordinaria:
• Provvedere al censimento e alla gestione delle risorse comunali per l’emergenza;
• Provvedere alla tenuta del magazzino comunale presso l’A.S.I.P.U. S.r.l. e del
materiale di pronta disponibilità;
• Creare ed aggiornare periodicamente un database di tutte le risorse disponibili in
collaborazione con le funzioni di supporto;
• Determinare in merito alla suddivisione del territorio in zone di competenze e
organizzare prove per verificare i tempi di risposta delle ditte autorizzate e dei mezzi
comunali;
• Stabilire le prove periodiche di affidabilità, di funzionamento dei materiali e dei mezzi
del Comune.
In Emergenza:
• Raccogliere i materiali di interesse durante l’emergenza e la loro distribuzione
attraverso le funzioni di supporto;
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• Gestire il magazzino viveri e l’equipaggiamento del personale del gruppo comunale;
• Organizzare i trasporti, organizzare e pianificare i servizi di erogazione dei carburanti;
• Gestire i mezzi impegnati;
Funzione 5 Servizi essenziali e attività scolastica
Dal momento che nel Comune la gestione dei servizi essenziali (acqua, luce, gas) è
affidata a gestori esterni, ciascun servizio dovrà essere rappresentato da un referente che
dovrà garantire una presenza costante ed una immediata ripresa di efficienza nel proprio
settore. Tale funzione, inoltre, dovrà garantire la ripresa delle attività scolastiche nei tempi più
brevi possibili. Essa deve:
In situazione ordinaria:
• Tenere sotto monitoraggio lo stato manutentivo dei servizi a rete;
• Verificare la predisposizione e la validità dei singoli piani di intervento e coordinare
l’attività di supporto da parte della funzione 7 – Assistenza la popolazione, al fine di
creare una forza di risposta pronta, tempestiva, efficace e ben coordinata;
• Organizzare periodiche esercitazioni con le aziende interessate e le scuole;
• Curare in fase preventiva e aggiornare costantemente la cartografa di tutti i servizi a
rete del Comune (energia elettrica, gas, telefoni , fogna e acqua, pubblica
illuminazione);
• Promuovere, in collaborazione con i responsabili delle attività scolastiche presenti sul
territorio, iniziative e/o progetti finalizzati “scuola sicura”;
In emergenza:
• Garantire la presenza dei rappresentanti delle aziende di servizio al C.O.C.;
• Provvedere all’allacciamento dei servizi essenziali nelle aree destinate ai diversi scopi
di protezione civile;
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• Verificare
costantemente
lo
stato
dei
servizi
durante
l’evolversi
dell’evento
preoccupandosi prima di tutto delle strutture più vulnerabili (scuole, ospedale, ricovero
di anziani).
Funzione 6 Censimento danni a persone e cose
E’ una funzione tipica dell’attività di emergenza. L’effettuazione del censimento dei danni
a persone e cose riveste particolare importanza al fine di fotografare la situazione
determinatasi a seguito dell’evento calamitoso e di seguirne l’evoluzione. I risultati, riassunti in
schede riepilogative, sono fondamentali per organizzare in maniera razionale gli interventi
d’emergenza. Essa deve:
In situazione ordinaria:
• Curare l’aggiornamento periodico del censimento delle persone con particolare
attenzione alle persone anziane, ai portatori di handicap, alle persone non
autosufficienti (dializzati, cardiopatici, emofiliaci .. );
• Creare un’adeguata modulistica per il rilevamento dei danni, sulla base delle diverse
procedure già utilizzate in Italia per le diverse casistiche di rischio;
• Predisporre elenchi di professionisti locali, reperibile presso il Settore Lavori Pubblici,
disponibili ad intervenire per attività di censimento, sopralluogo e perizie di danni
successivamente ad una calamità;
• Delineare la zonizzazione del territorio comunale e organizzare teoricamente la
composizione delle squadre di rilevazione dei danni;
• Predisporre un’adeguata cartografia catastale del territorio del comune.
In emergenza:
• Attivare e coordinare le squadre suddividendole per aree di intervento per il
censimento;
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• Raccogliere e catalogare i risultati del censimento dei danni per l’organizzazione degli
interventi prioritari;
• Intervenire immediatamente su specifica richiesta delle altre funzioni di supporto.
Funzione 7 Strutture operative locali e viabilità
Questa funzione, in collaborazione con la funzione 1 – tecnica di pianificazione,
predispone il piano della viabilità d’emergenza e definisce con tutte le strutture operative
presenti sul territorio un piano interforze per l’intervento in emergenza sui disastri e per le
emergenze, coordinandone l’applicazione. Essa deve:
In situazione ordinaria:
• Coordinare la predisposizione delle aree destinate ad uso di protezione civile in
concorso con la funzione 1 – Tecnica e di pianificazione;
• Predisporre la pianificazione della viabilità di emergenza a seconda delle diverse
casistiche;
• Pianificare l’addestramento del volontariato;
• Promuovere esercitazioni e simulazioni d’intervento.
In emergenza:
• Delineare e controllare le aree a rischio istituendo cancelli e posti di blocco in punti
strategici, sulla base anche delle indicazioni delle altre funzioni di supporto;
• Garantire un costante collegamento con la Prefettura e gli altri Organi di Polizia;
• Organizzare il ripristino della viabilità principale;
• Gestire e controllare le aree di emergenza ,
• Organizzare le squadre per la sicurezza e l’antisciacallaggio;
• Organizzare le attività di notifica di atti e ordinanze urgenti.
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Funzione 8 - Telecomunicazioni
Questa funzione garantisce una rete di telecomunicazione alternativa affidabile anche in
caso di evento di notevole gravità. In tali situazioni risulta fondamentale la collaborazione tra i
gestori delle reti di telecomunicazione e le associazioni di volontariato esperti in sistemi
alternativi. Essa deve:
In situazione ordinaria:
• Pianificare la costituzione del C.O.C. dal punto di vista tecnico operativo dei
collegamenti secondo le convenzioni assunte con le società telefoniche;
• Organizzare i collegamenti radio sia in esercitazione che in emergenza;
• Mantenere in esercizio efficiente i ponti radio e i relativi apparati, coordinare il servizio
radio comunale con i volontari radio amatori ed effettuare prove di collegamento
costanti fra Comuni;
• Tenere sotto monitoraggio lo stato manutentivo dei servizi a rete;
In emergenza:
• Richiedere linee telefoniche via cavo, telefonia mobile, internet e posta elettronica
secondo le convenzioni assunte con le società telefoniche e con i tempi garantiti;
• Attivare le reti di comunicazione o quanto precedentemente organizzato;
• Provvedere all’allacciamento del servizio nelle aree di emergenza;
• Verificare costantemente lo stato del servizio durante l’evolversi dell’evento
preoccupandosi prima di tutto delle strutture più vulnerabili ospedali, scuole uffici
pubblici.
Funzione 9 – Assistenza alla popolazione
Questa funzione svolge una serie di attività in rapporto alla consistenza del disastro. Il
primo adempimento necessario è quello di assicurare ogni giorno pasti caldi e posti letti
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necessari agli sfollati. Essa deve:
In situazione ordinaria:
• Provvedere alla raccolta e all’aggiornamento dei dati relativi alle strutture ricettive e ai
servizi di ristorazione, in collaborazione con la funzione 4 – materiale e mezzi;
• Studiare le tecniche migliori per l’organizzazione delle aree di ricovero, dei posti letto e
delle mense.
• Controllare periodicamente l’efficienza e la funzionalità dei mezzi a disposizione.
In emergenza:
• Gestire i posti letto per gli evacuati e i volontari in raccordo con la funzione 3 –
Volontariato;
• Gestire le persone senza tetto;
• Gestire la mensa per popolazione, operatori e volontariato;
• Provvedere all’acquisto di beni e servizi per le popolazioni colpite anche tramite
servizio economato;
• Risolvere i particolari casi singoli in raccordo con le altre funzioni.
Addetto stampa e servizi informatici
L’addetto stampa riveste un ruolo fondamentale all’interno del sistema comunale di
Protezione Civile, perché oltre a curare l’informazione durante l’emergenza è chiamato a
svolgere un ruolo attivo nella diffusione della cultura della protezione civile sia tra la
popolazione che tra gli addetti al lavoro, con mezzi e strumenti differenti a seconda dei
soggetti destinatari, nonché utilizzo di apposita pagina su Facebook. Esso deve:
In situazione ordinaria:
• Sensibilizzare la cittadinanza sul sistema comunale di Protezione Civile;
• Promuovere dibattiti ed incontri per far conoscere le linee generali del piano di
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protezione civile comunale e i comportamenti da tenere prima e durante l’emergenza;
• Stabilire contatti con gli organi di stampa più diffusi sul territorio e con radio e televisioni
locali per un’informazione periodica ed aggiornata sui temi della protezione civile.
In emergenza:
• Svolgere la duplice funzione di gestione dell’informazione alla stampa e di
organizzazione del flusso informatico alla popolazione;
• Redigere quotidianamente bollettini riassuntivi dei dati raccolti e consegnarli ai referenti
dei mass-media;
• Garantire la tempestività dell’informazione con mezzi rapidi ed immediati utilizzando gli
altoparlanti, posti sulle auto della Polizia Municipale e della Protezione Civile, in
dotazione del Centro Polifunzionale;
• Provvedere, terminata l’emergenza dei primi giorni, a mantenere viva l’informazione
attraverso altri mezzi.
L'ufficio comunale di Protezione Civile
E' un organo di carattere permanente di cui si avvalgono il Sindaco e l'Assessore
delegato alla Protezione Civile nell'esercizio delle loro funzioni.
Svolge i seguenti compiti:
-
attività previsionale sui rischi ipotizzabili, in collaborazione con gli organi tecnici del
Comune;
-
aggiornamento costante dei dati del piano comunale di protezione civile.
Personale addetto:
-
Responsabile dell'Ufficio Comunale di Protezione Civile;
-
Comandante – Ufficiali e/o Sottufficiali della Polizia Locale - Agenti Istruttori di Polizia
Locale;
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Sala operativa:
La Sala Operativa deve disporre di:
-
ordine di servizio del personale impiegato nei turni (tre, di otto ore ciascuno);
-
elenco telefonico del personale comunale, Enti e Associazioni cittadine che, a qualsiasi titolo,
possono essere chiamati a interventi o consulenze in caso di emergenza;
-
schedario dei Volontari di Protezione Civile;
-
registro di protocollo dei messaggi in arrivo e partenza;
-
Piano Comunale di Protezione Civile (più copie);
-
Stradario, elenco telefonico, "Pagine Gialle" e “Pagine Bianche” di Bari - Foggia – Brindisi –
Bat ( Barletta – Andria –Trani) e Matera;
-
Planimetria del territorio comunale in scale 1:5000 e suoi stralci;
-
Carte topografiche del territorio comunale e provinciale scala 1:25.000 ,1:10.000,1:50.000;
-
Planimetria delle infrastrutture sportive della Città;
-
Pianta degli edifici scolastici a maggiore ricettività;
-
Radio ricetrasmittenti a grande portata (ARI) e media portata (comunali e eventualmente SERFIR);
-
Tre telefoni collegati al centralino comunale;
-
Un telefono cellulare portatile ;
-
Un telefono in linea fissa con numero riservato;
-
Un personal computer completo di stampante, collegato con il CED, con scheda SIM dati e
gruppo di continuità;
-
Una macchina da scrivere;
-
Arredi da ufficio e materiale di cancelleria vari;
-
Pannelli vari a parete per carte e documenti;
-
Contrassegni numerati di libera circolazione all'interno dell'area colpita da calamità;
-
Contrassegni per Volontari di Protezione Civile inseriti nell'organizzazione di soccorso.
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SCENARI DI RISCHIO
Ai sensi della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004 , “si
definisce rischio, in una data zona, la probabilità che un certo evento prefigurato,atteso e/o in
atto, nonostante le azioni di contrasto, determini un certo grado di effetti gerarchicamente o
quantitativamente stimati, sugli elementi esposti in tale zona alla pericolosità dell’evento
stesso “.
Lo scenario di rischio rappresenta “l’evoluzione nello spazio e nel tempo dell’evento e
dei suoi effetti”. Il concetto di rischio è dunque legato non solo alla capacità di valutare la
probabilità che un evento pericoloso sopraggiunga, ma anche alla capacità di stimare i
possibili danni provocati dallo stesso evento.
Generalmente il rischio, in termini analitici, è espresso come prodotto di tre fattori:
1.
la pericolosità dell'evento, ovvero la probabilità che un fenomeno si manifesti con
una determinata intensità, in un certo periodo di tempo e in una data area geografica
(tecnicamente la pericolosità si esprime attraverso il concetto di “tempo di ritorno”);
2.
la vulnerabilità, ovvero la propensione di ciascun elemento esposto al rischio a
subire le sollecitazioni indotte da un evento di determinata intensità;
3.
il valore esposto, cioè il numero di unita degli elementi a rischio (vite umane,
infrastrutture, attività economiche, risorse naturali, … ) presenti nell'area in esame.
Il rischio non può essere completamente eliminato; tuttavia lo si può ridurre fino a
raggiungere una soglia definita "di rischio accettabile".
Il margine di rischio che rimane a seguito delle opere di mitigazione viene definito
“rischio residuo”. A tale proposito, le strutture di protezione civile hanno l’obiettivo di
mitigare l'impatto generato dal rischio residuo attraverso una efficace attività di
allertamento ed una efficiente azione di risposta in caso di criticità in atto.
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In definitiva, “l’obiettivo è quello, in un’ottica di ottimizzazione di risorse finanziarie
destinabili alla riduzione del rischio residuo, di attuare un’ottimale integrazione tra gli interventi
strutturali (basati prevalentemente sulla riduzione delle condizioni di pericolosità)
e gli
interventi non strutturali, imperniati cioè sulla riduzione temporanea delle condizioni di
esposizione, ed ascrivibili, anche se non esclusivamente, alle competenze del sistema di
protezione civile, così come sancito dalla Legge nr.100 del 12 luglio 2012 “ (da: Indicazioni
operative del Capo Dipartimento del 12 ottobre 2012).
Scenari d'evento e livelli di criticità
Si definisce scenario d’evento l'evoluzione nello spazio e nel tempo del solo evento
prefigurato, atteso e/o in atto. A ciascuno scenario è associabile un livello di criticità
assegnato in funzione dell’impatto, in termini di danni e/ o perdite, che l'evento è
potenzialmente in grado di avere sulla popolazione e sui beni.
Le criticità in fase previsionale sono articolate su tre livelli cui corrispondono predefiniti
codici colore:
1. ORDINARIA - CODICE GIALLO
2. MODERATA - CODICE ARANCIONE
3. ELEVATA - CODICE ROSSO
Il CFD (Centro Funzionale Decentrato – Regionale) stabilisce i livelli di criticità di un
evento sulla base dei seguenti elementi:
-
la previsione meteorologica su scala di Zona di vigilanza meteorologica, predisposta
dal DPC, recante una stima quantitativa e qualitativa dei cumulati di precipitazione e
degli altri parametri meteorologici. I livelli di criticità da evento previsto si basano sul
confronto tra i valori previsti dai modelli meteorologici e/o idrologici-idraulici e le
relative soglie. Essi sono stabiliti a scala di Zona di allerta.
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-
fenomeni in corso e valori aggiornati degli indicatori sullo stato di saturazione dei
suoli e delle precipitazioni pregresse, nonché dai dati/informazioni pervenuti dal
territorio attraverso l'attività dei presidi territoriali, ove attivati.
La definizione dei livelli di criticità è la seguente:
1. CRITICITA ORDINARIA - CODICE GIALLO: è determinata da scenari idro-geologici
occasionali e localizzati; il rischio associato a tali fenomeni e ritenuto comunemente ed
usualmente accettabile dalle popolazioni ed e fronteggiabile mediante interventi attuabili dai
singoli Enti e Amministrazioni competenti con mezzi e risorse ordinari. Tali scenari sono
generalmente innescati da precipitazioni localizzate e intense (temporali) o diffuse e poco
intense, anche persistenti, tali tuttavia da rendere necessaria una particolare attenzione
all'evoluzione della situazione. L'ordinaria criticità conseguente a precipitazioni temporalesche
va considerata in maniera specifica. Per motivi intrinseci alla fisica stessa del fenomeno, i
temporali, caratterizzati da una rapida evoluzione temporale (dell'ordine della mezz'ora o
anche meno) e da una limitata estensione spaziale (dell’ordine del Km2), risultano
scarsamente prevedibili, sia in termini di intensità che in termini di localizzazione e tempistica:
quanto è possibile fare in sede di previsione è individuare le situazioni potenzialmente
favorevoli all'innesco e circoscrivere l”area geografica e la fascia oraria in cui e maggiore la
probabilità che si verifichino. Sebbene i fenomeni temporaleschi possano avere degli effetti
altamente impattanti sul territorio, fino a causare l'incidentale perdita di vite umane, l'estrema
incertezza nella valutazione del rischio effettivo li colloca nell’ambito della fenomenologia
meteorologica che determina una ordinaria criticità.
2. CRITICITA MODERATA - CODICE ARANCIONE: è determinata da eventi meteo-idrologici
diffusi, intensi e/ o persistenti, in grado di causare fenomeni di dissesto di entità tale che la
condizione di rischio associata richiede l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni
competenti.
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3. CRITICITÀ ELEVATA - CODICE ROSSO: è determinata da eventi meteo- idrologici diffusi,
molto intensi e persistenti che possono originare fenomeni di dissesto di gravita ed estensione
tali da comportare situazioni di rischio che devono essere fronteggiate con mezzi e poteri
straordinari. La presenza di fenomeni meteorologici rilevanti in fase di previsione è di solito
accompagnata da un AVVISO di condizioni meteorologiche avverse (cosiddetti AVVISO
METEO) elaborato dall'Area Meteo del DPC.
La classificazione degli scenari d'evento corrispondenti ai vari livelli di criticità e degli
effetti correlati, è catalogata e approvata con Deliberazione della Giunta Regionale nr.2181
del 26 novembre 2013 - “Procedure di Allertamento del Sistema regionale di Protezione Civile
per il Rischio Meteorologico, Idrogeologico ed Idraulico “ .
All’uopo la Prefettura di Bari con nota Prot. nr.0037082 del 29.09.2015 ha emanato i
consequenziali “Indirizzi operativi per prevedere, prevenire e fronteggiare eventuali situazioni
di
emergenza connesse a fenomeni idrogeologici ed idraulici”
e
nei giorni 01
e 02
ottobre 2015 ha organizzato due giornate di confronto con i Sindaci ed i responsabili degli
Uffici Tecnici Comunali e dei Comandi di Polizia Locale per illustrare gli adempimenti da
effettuare in fase di redazione o aggiornamento dei Piani Comunali di Protezione Civile,
tenendo particolare riguardo alle succitate procedure di allertamento in caso di avvisi meteo
di condizioni metereologi che avverse, nel corso dei quali venivano particolarmente focalizzati
gli ultimi scenari del rischio idrogeologico-idraulico ed alluvionale .
A detti incontri per il Comune di Corato hanno partecipato il Sindaco ed i Dirigenti
responsabili dei Settori Lavori Pubblici, Urbanistica e Polizia Locale.
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RISCHI
Rischio sismico
La sismicita’ storica
Il territorio della penisola italiana è, com’è noto, soggetto quasi interamente al rischio
sismico; per quanto riguarda la Puglia, non si hanno notizie di terremoti avvenuti in epoca
storica nel suo settore centromeridionale, mentre la zona del Gargano è stata più volte
interessata da terremoti anche di notevole intensità ed è pertanto da considerarsi la zona
della Puglia a maggiore pericolosità sismica.
Come si può osservare dalla figura (1)1 e dalla relativa tabella (1)2 e grafico (1)3, nella
Puglia settentrionale si sono verificati, dall’anno 1000 ad oggi, almeno 13 eventi sismici
d’intensità MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) superiore al VII grado, inoltre il “Catalogo dei forti
terremoti avvenuti in Italia dal 461 a.C. al 1997” riporta anche due sismi verificatisi
nell’anno 117 a.c. e nell’894, ma per i quali non si hanno notizie in merito all’intensità.
Naturalmente non è solo il Gargano ad essere interessato dal problema del rischio sismico;
infatti, pur se non si hanno notizie di terremoti con epicentro nella Puglia centro meridionale,
questo territorio ha spesso risentito degli effetti di sismi verificatisi in zone limitrofe, come si
può notare dalla carta delle “Massime intensità macrosismiche osservate nei Comuni italiani”
(fig. 2)4.
Il Comune di Corato, situato nella fascia pre-murgiana della parte centro settentrionale
della Puglia, rientra in quei Comuni che, pur non essendo stati teatro d’epicentro di sisma,
hanno risentito degli effetti di sisma verificatosi nell’area del Gargano e della Basilicata e
Campania. Il Comune, difatti, risulta classificato tra i Comuni sismici di III^ categoria con grado
di sismicità S = 6, rivisitato ai sensi della Ordinanza del P.C.M. nr.3274 del 20.03.2003 che
assegnava la III^ (terza) categoria.
1
Eventi sismici storici con epicentro in Puglia
Tabella riportante le date in cui si sono verificati gli eventi sismici (fonte: catalogo dei terremoti avvenuti in Italia)
3
Grafico degli eventi sismici in funzione dell’intensità e del periodo
2
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Per completezza d’informazione, si allegano anche l’elenco delle massime intensità
osservate in ciascun Comune delle province di Bari e Foggia (tab.2)1 relativa alla
carta (fig. 2)2 .
A seguito della emanazione del Decreto P.C.M. del 14.01.2014 “Programmazione
nazionale di soccorso per il rischio sismico“ e della Direttiva del Capo Dipartimento della
Protezione Civile nr.1099 del 31.03.2015 “Pianificazione comunale di protezione civile, con
particolare riferimento al rischio sismico”, cui è seguita la comunicazione della Regione
Puglia Prot. nr.000687 del 22.01.2016 Cat.AOO26, intervenuta nella fase di approvazione
del presente Piano, è tutt’ora in corso la individuazione e verifica con schede di
censimento degli edifici di interesse strategico ed opere infrastrutturali, la cui
funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di
protezione civile e che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di
un loro eventuale collasso.
Scenario dell’evento atteso dal rischio sismico
Lo scenario è una rappresentazione della possibile entità di danneggiamento a persone
e beni.
Per l’elaborazione dello scenario ipotizzato nel presente piano si è fatto riferimento
all’evento massimo storico risentito nella Regione, corrispondente al sisma del 30 luglio 1627,
con epicentro localizzato nei Comuni di San Paolo Civitate, San Severo, Serracapriola,
Torremaggiore, Apricena e Lesina, evento questo valutato anche ai fini dell’esercitazione
nazionale di Protezione Civile denominata “Gargano 2001”, e all’ultimo sisma che ha avuto
ripercussioni anche nel Comune di Corato; terremoto del novembre 1980 con epicentro nei
Comuni della Basilicata Sant’Angelo dei Lombardi, Muro Lucano, ecc.
4
Carta della Puglia relativa alle massime intensità macrosismiche (fonte: astrogeo)
Elenco dei Comuni dichiarati a rischio sismico (fonte: astrogeo)
2
Carta della Puglia relativa alle massime intensità macrosismiche (fonte: astrogeo)
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Lo scenario ipotizzato, puramente indicativo, rappresenta la possibile entità di
danneggiamento a persone e/o beni che si avrebbe al verificarsi dell’evento di riferimento.
Nello scenario, infatti, si dà per nota la localizzazione dell’epicentro del sisma ad una
certa distanza dal Comune ed un risentimento pari a quello dei precedenti sismi.
Un prossimo terremoto potrebbe, difatti, avere caratteristiche diverse, verificarsi in aree
più prossime al Comune di Corato, avere una magnitudo maggiore o minore con un
conseguente risentimento proporzionale.
Il programma di Protezione Civile che si propone non è assolutamente idoneo al fine di
predisporre interventi di miglioramento antisismico per gli edifici, perché un simile intervento
richiederebbe analisi molto approfondite sul patrimonio immobiliare del Comune. Analisi
queste auspicabili in un prossimo futuro al fine di individuare quegli edifici che per tipologia
costruttiva e per stato di conservazione si presentano più vulnerabili.
Dalle cronache del terremoto che avvenne nel luglio dell’anno 1627 si registra che gli
effetti sul contesto sociale furono notevoli. Oltre alle migliaia di vittime ed al crollo della
maggior parte degli edifici che si registrarono nella zona dell’epicentro nei paesi di Apricena,
Lesina, San Paolo Civitate, San Severo e Torremaggiore, fu danneggiato anche il patrimonio
edilizio del Comune di Foggia e Cerignola e di altri paesi limitrofi, sino a raggiungere alcuni
Comuni del Nord Barese: Trani, Andria e la stessa Città di Corato; notizie certe sui crolli ed
eventuali vittime non si registrano nell’archivio del Comune, alcune notizie possono essere
rilevate dall’archivio vescovile di Trani.
Dati significativi, invece, si hanno sul sisma del novembre dell’anno 1980, che ebbe
come epicentro il territorio ed i Comuni a confine tra la Basilicata e la Campania.
Il sisma è ancora presente nella memoria di molti cittadini a causa dell’intensità del
risentimento macrosismico avvertito.
Le scosse telluriche avvennero nelle ore serali di domenica 23 novembre 1980, orario in
cui molte persone affollavano i cinematografi, luoghi di culto ed altri locali di
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pubblico spettacolo e intrattenimento; la prima scossa, seguita dalla mancanza di energia
elettrica, diede luogo a scene di panico e il fuggi fuggi generale causò la rottura di vetrate con
il ferimento di persone.
La quasi totalità delle persone si riversò sulle strade ed il traffico veicolare sembrava
impazzito. Durante la notte molta gente si spostò nelle case di campagna ed alcuni altri
pernottarono all’aperto.
Numerose abitazioni risultarono lesionate e per alcune di esse furono emesse dal
Sindaco ordinanze di sgombero. Le case sgomberate ed oggetto di ordinanza furono 15, le
famiglie presenti trovarono alloggio presso parenti ovvero presso abitazioni non occupate
prese in affitto dal Comune. Per la verifica degli edifici segnalati lesionati furono impegnati
tutti i tecnici del Comune e tecnici locali esterni all’Ente, ingegneri e geometri che diedero la
propria disponibilità a titolo non oneroso.
Oltre agli edifici oggetto di ordinanza, numerosi altri edifici subirono opere di
rafforzamento anche se non dichiarati totalmente inagibili. Successivamente a tale evento il
Comune di Corato con il D. M. 03.06.1981 è stato dichiarato sismico con il coefficiente di
intensità ex S = 6, attualmente III^ categoria.
Sulla base di quanto innanzi enunciato, tenuto conto dell’identificazione della tipologia
delle strutture dei fabbricati emersa dai dati del censimento e della classe di vulnerabilità che
si può ipotizzare in base al periodo di costruzione del fabbricato, si sono delineate le zone di
territorio che possono essere maggiormente interessate da crolli ovvero da lesioni per il
risentimento di un evento sismico verificatosi in zone prossime alla città di Corato, come
segue:
ZONA “1” identificabile nella zona A del P.R.G. (centro storico) rivela una classe di
vulnerabilità molto elevata. La maggior parte dei fabbricati è costruita con murature e solai
in pietrame non squadrato o solai di legno, mentre altri fabbricati sono costruiti con
murature in pietrame sbozzato e solai con putrelle ovvero a sagoma di botte con tufi.
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L’intera zona si presenta omogenea, edificata prima del 900, fatte le dovute eccezioni per
le ricostruzioni effettuate negli anni 70 e per alcuni interventi conservativi che si stanno
effettuando ultimamente.
La zona presenta un indice residenziale molto basso, stimabile sulla base dei dati
censuari in 1500 persone abitanti; la stessa è molto frequentata nei giorni feriali e festivi a
causa dell’alta concentrazione d’esercizi commerciali, botteghe e locali di intrattenimento.
La viabilità è molto disagevole essendo il quartiere attraversato da un dedalo di viuzze
che in qualche caso non consentono neanche il transito d’autoveicoli. Il transito degli
autocarri risulta interdetto alla quasi totalità della rete viaria, oggi interessata dalla Z.T.L.
(Zona a Traffico Limitato).
ZONA “2” identificabile con le zone “B1” del P.R.G. rivela una classe di vulnerabilità non
elevata, fatta eccezione per le costruzioni site nei quartieri posti tra via M.R. Imbriani e
Via Ruvo che, realizzate in una certa epoca e con determinati tecniche, presentano sin
d’ora diverse problematiche. La maggior parte dei fabbricati realizzati in questa zona ha le
murature in pietra e tufi squadrati con solai in tufi o mattoni a botola o a crociera. Il
completamento di queste zone dagli anni 1960 ha visto realizzati fabbricati con muratura in
tufo squadrato e solai in c.a. L’indice residenziale è di medio livello essendo i fabbricati
sviluppati per non più di tre piani fuori terra. La popolazione residente è stimabile in 12.000
cittadini. La viabilità è buona in quasi tutta la zona essendo la maggior parte delle
carreggiate larghe più di mt.6.
ZONA “3” identificabile con le zone “C” del P.R.G. comprende la periferia dell’abitato. In
queste zone la maggior parte dei fabbricati è stata realizzata dagli anni 70 in poi con
struttura mista tufi e c.a., ovvero a scheletro in c.a. La vulnerabilità dei fabbricati è bassa,
fatte le dovute eccezioni per i corpi di fabbricati preesistenti. La zona presenta anche interi
quartieri costruiti successivamente al sisma del 1980 con i fabbricati con struttura c.a. “
antisismici” .
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Le zone come innanzi indicate sono evidenziate con una diversa colorazione nella
planimetria scala 1:2000 allegata al presente piano, con l’indicazione della rete viaria
percorribile dagli autocarri e le aree di emergenza.
L’abitato di Corato essendo situato in una zona di territorio pianeggiante, non presenta
alcun rischio di vulnerabilità nella rete stradale di collegamento con i paesi viciniori e con il
capoluogo di provincia. Difatti la ex S.S. 98 Bari – Foggia (ora S.P. 231) , l’autostrada A/14 e
le ex provinciali in prossimità del Comune non hanno ponti che, in caso di sisma, possono
essere danneggiati.
Lo stesso dicasi per la ferrovia Bari-Nord Barletta Bari che, ad eccezione dei ponti in
pietra di Via Lama di Grazia, Via Lago Baione ed in contrada Lama di Merlo, non ha altri tratti
sopraelevati.
Aree di emergenza
Le aree d’emergenza sono gli spazi e le strutture destinate ad accogliere la popolazione
e ad ospitare i servizi essenziali, in caso di terremoto o catastrofi.
Le aree d’emergenza a loro volta si distinguono in:
aree di attesa – luoghi di prima accoglienza della popolazione ove i cittadini ricevono le
prime informazioni in attesa dell’allestimento delle aree di ricovero;
aree di ricovero – sono aree poste in luoghi di sicurezza in cui possono essere allestiti i
primi insediamenti, tendopoli, roulotte, ecc., per ospitare temporaneamente la popolazione
coinvolta nella catastrofe.
aree di ammassamento – sono aree utilizzate per l’ammassamento dei mezzi dei
soccorritori, ecc.
In funzione del ruolo che sono chiamate a svolgere si sono individuate le seguenti aree
d’emergenza:
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Aree di attesa
I siti individuati, prossimi ai quartieri che presentano fabbricati più vulnerabili – evidenziati
sulla cartografia di base con il colore verde – sono:
Piazza Vittorio Emanuele, per mq. 3500;
Piazza Simon Bolivar - Largo Plebiscito, per mq. 3000;
Piazza Mentana, per mq. 1000;
Piazza Corsica, per mq. 1200;
Piazza Pietro Rosa, per mq. 950;
Piazza Caduti in Guerra, per mq. 1200;
Piazza Caduti di Via Fani, per mq. 1200.
Aree di ricovero
Le aree di ricovero, invece, sono state individuate nei seguenti siti e nelle scuole prossime ad
essi. Le aree ed i relativi fabbricati, sulla cartografia di base evidenziate con il colore rosso,
sono:
Parco comunale di Via Sant’Elia, per mq. 50.000;
Area di parcheggio del parco, per mq. 12.000;
Campo Sportivo Comunale;
Scuola Secondaria di primo grado “A. De Gasperi”;
Scuola Polivalente dell’Infanzia;
Scuola Primaria Viale Arno;
Scuola Secondaria di secondo grado “Liceo Artistico” – Via Teano -;
Scuola Secondaria di secondo grado “Liceo Classico” – Via Santa F. Kowalsca-;
Palazzetto dello Sport e tensostruttura – Via Don Albertario - .
Le aree e le scuole innanzi elencate, situate alla periferia dell’abitato, dal punto di vista
viario sono ben collegate in quanto prossime alla S.P. 231 ex strada stradale n. 98 e al
raccordo per l’autostrada A14; dal punto di vista del rischio sismico la zona
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risulta tranquilla, in quanto la maggior parte dei fabbricati che circondano la zona sono stati
realizzati successivamente all’evento sismico e, pertanto, le loro strutture risultano
staticamente predisposte a ricevere le sollecitazioni previste.
Per quanto concerne la rete dei servizi, la zona e le aree sono provviste di tutti i servizi
essenziali; alcune scuole indicate ed il campo sportivo dispongono di serbatoi di riserva idrica
pari a lt. 100.000 di acqua, come anche il Parco Comunale che dispone di un impianto di
emungimento di acqua dal sottosuolo.
Il complesso delle aree e degli edifici scolastici indicati possono ospitare temporaneamente
oltre 9.000 persone, assicurando i servizi essenziali in attesa di sistemazione più idonea.
Aree di ammassamento
Per quanto concerne l’area di ammassamento è indispensabile prevedere almeno due campi
base, fuori dall’abitato, in zone dotate di servizi primari. Per questa esigenza si è individuato il
sito in adiacenza alla Cantina Sociale sita in Via Castel del Monte, strada a denominarsi
adiacente il Campo Sportivo (da Via Gravina a Via Prenestina), Via Santa Maria ed area
mercatale antistante la Scuola Secondaria di primo grado “M.R. Imbriani”, aree evidenziate in
giallo sulla cartografia di base.
Modello d’intervento di protezione civile
L’evento sismico ipotizzato, nello scenario, può provocare crolli di abitazioni, in
particolare modo nella zona del centro antico e nelle zone limitrofe in cui insistono costruzioni
del 1800 e dei primi del 900. Il gruppo strategico di soccorso, quindi, in caso di evento sismico
dovrà attuare il seguente percorso d'intervento:
a) individuazione dei quartieri e delle zone interessate dai crolli o dai danneggiamenti;
particolare attenzione, come si è detto, dovrà essere prestata alla zona del centro antico e
alle zone limitrofe;
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b) avvio di squadre lungo le vie d’accesso alle aree d’attesa; in modo da convogliare la
popolazione interessata e quanti hanno abbandonato le proprie abitazioni nelle suddette
aree. Questa operazione verrà diretta da un Ufficiale della Polizia Municipale, in
precedenza individuato facente parte della funzione di supporto “Struttura operativa locale
viabilità” in seno al C.O.C. del Comune di Corato;
c) assistenza della popolazione confluita nelle aree d’attesa; invio immediato di un primo
gruppo di volontari, vigili urbani, personale medico-paramedico ed assistente sociale, nelle
aree d’attesa per focalizzare la situazione ed impostare i primi interventi. Quest’operazione
serve anche da incoraggiamento e supporto psicologico alla popolazione colpita. Ove del
caso si provvederà alla distribuzione di generi di prima necessità quali acqua, latte, pane,
coperte ed indumenti (a seconda delle condizioni climatiche);
d) organizzazione del pronto intervento; il pronto intervento sarà assicurato dal gruppo SAR
composto da Vigili del Fuoco, personale medico e volontari, per la ricerca e primo
soccorso dei cittadini rimasti bloccati sotto le macerie. Per rendere l’intervento più efficace
ed ordinato, attesa la possibile confusione in atto, è opportuno che il gruppo venga
supportato dalla presenza di forze di polizia presenti sul territorio. Gli agenti delle forze
dell’ordine avranno cura d’interdire l’accesso nella zona in cui si è verificato il crollo o il
danneggiamento dei fabbricati e di far sgomberare eventuali cittadini presenti nell’area
interessata ed utilizzo dei mezzi privati con acquisizione d’urgenza;
e) assistenza ai feriti; gli eventuali feriti gravi o comunque abbisognevoli di interventi di
urgenza medico-infermieristico, dopo i primi soccorsi prestati sul posto o nell’area d’attesa,
saranno avviati al locale Ospedale Civile ovvero ai centri ospedalieri secondo l’indicazione
medica;
f) assistenza a persone anziane, bambini e soggetti portatori di handicap; tali soggetti
troveranno ospitalità e prima accoglienza nell’area d’attesa e successivamente saranno
avviati presso l’area di ricovero indicata sulla cartellonistica in colore rosso, e già
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precedentemente segnalata alla popolazione con iniziative di formazione e informazione.
Successivamente alla prima fase di pronto intervento il personale tecnico del Comune,
unitamente al personale dei Vigili del Fuoco e a tecnici volontari, procederà ad una prima
verifica dei fabbricati maggiormente danneggiati per adottare i provvedimenti conseguenziali .
Nel grafico che segue è indicato l’intervento di Protezione Civile in caso di evento
sismico e fasi di attivazione della struttura comunale di Protezione Civile.
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TABELLA 1 ATTIVAZIONI IMMEDIATE DOPO EVENTO SISMICO
SINDACO
Si reca alla Sala Operativa
Comunica la sua attivazione
al Prefetto, al Presidente
della Giunta Regionale e al
Presidente della Provincia
Predisposizione e presidi
nelle aree d’attesa
SALA OPERATIVA
Presso:
RESPONSABILI DELLE
NOVE FUNZIONI DI
SUPPORTO.
Si recano alla sala operativa
COMANDO
POLIZIA LOCALE
Via Gravina nr.132
PERSONALE UFFICIO
TECNICO
Si reca nella sala operativa e
si mette a disposizione del
Sindaco
AREE DI ATTESA
PERSONALE DELLA
POLIZIA LOCALE
Parte si reca nel punto
d’incontro
Parte si reca a presidiare le
aree d’attesa
POPOLAZIONE INTERESSATA
DA CROLLI E
DANNEGGIAMENTI
DELL’EDICIFICIO
Si raduna nelle diverse aree
d’attesa
FORZE DI POLIZIA
Si recano nelle zone più
vulnerabili e indirizzano la
popolazione nelle diverse
aree d’attesa
Comunicano via radio la
situazione alla sala operativa
Intervengono con il SAR per
..............
A
Piazza V. Emanuele
B
Piazza Bolivar e Largo Plebiscito
C
Piazza Mentana
Da
Piazza Corsica
E
Piazza P. Rosa
F
Piazza Caduti in Guerra
G
Piazza Caduti di Via Fani
ZONE PIU’ VULNERABILI
Ricognizione fabbricati Centro Storico e
zone limitrofe.
Ricognizione ponte Via Ruvo, Via Lago
Baione e Via Lama di Grazia.
AREE DI RICOVERO
POSTO MEDICO AVANZATO
%
segue
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VOLONTARIATO
Parte si reca nell’area
d’attesa
Parte si reca nelle aree di
ricovero
Parte si reca con le
autoambulanze nelle aree
interessate dai crolli
SANITA’ – ASSISTENZA SOCIALE
Medici
Infermieri professionali
POSTO MEDICO AVANZATO
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RISCHIO METEOROLOGICO
Il rischio meteorologico è legato alla possibilità che eventi atmosferici di particolare
intensità abbiano sul territorio un impatto tale da generare pericoli per l’incolumità della
popolazione e danni ai beni, alle infrastrutture e alle attività.
Tale tipologia di eventi comprende:
-temporali: si tratta di fenomeni a carattere impulsivo, ovvero in grado di liberare una
considerevole quantità di energia in breve tempo e in aree anche molto limitate; si
manifestano tipicamente con attività elettrica (fulminazioni) associata a precipitazione
molto intensa (pioggia, grandine o neve), forti raffiche di vento e, talvolta, trombe d'aria;
- nevicate abbondanti, anche a bassa quota;
- anomalie termiche (ondate di calore nei mesi estivi, significative condizioni di freddo
e gelate nei mesi invernali);
- vento forte.
Il caso dei temporali è singolare. Sebbene tutta la fenomenologia ad essi connessa
rappresenti un potenziale rischio è opportuno distinguere tra il rovescio di pioggia e le
rimanenti manifestazioni di un fenomeno temporalesco, sulla base del tipo di impatto che
hanno sulla popolazione e sul territorio. Il temporale, inteso come precipitazione di elevata
intensità, va collocato, per i suoi effetti, tra gli scenari di evento attinenti il rischio idrogeologico
localizzato, mentre tutta la fenomenologia connessa (fulmini, grandine, raffiche di vento,…) è
da inquadrarsi nell'ambito del rischio meteorologico .
RISCHIO IDROGEOLOGICO ed IDRAULICO
Tra
i rischi preventivati nel Piano Comunale di protezione Civile, è stato
dato
particolare riguardo al rischio idrogeologico ed idraulico esistente nel Comune di Corato,
anche se non di grado elevato o molto elevato, che nell’emergenza verrebbe fronteggiato
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seguendo un preciso protocollo, meglio
illustrato nella pianificazione degli interventi
appresso riportato .
Il rischio idrogeologico corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento: dei
livelli pluviometrici critici lungo i versanti; dei livelli idrometrici critici nei corsi d’acqua a
carattere torrentizio, nel reticolo minore e nella rete di smaltimento delle acque piovane dei
centri abitati. Tali effetti possono essere riassunti in:
-
erosione del suolo e smottamenti diffusi del terreno;
-
esondazioni localizzate con o senza trasporto di materiale solido;
-
allagamenti nei centri urbani;
Il rischio idraulico corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento dei livelli
idrometrici critici lungo i corsi d'acqua principali a regime fluviale e torrentizio. Il rischio
idraulico considera le conseguenze indotte da fenomeni di trasferimento di onde di piena nei
tratti di fondovalle e di pianura che non sono contenute entro l”alveo naturale o gli argini.
L'acqua invade le aree esterne all'alveo naturale con quote e velocità variabili in funzione
dell'intensità del fenomeno e delle condizioni morfologiche del territorio. Tali effetti sono
rappresentativi di eventi alluvionali.
È bene evidenziare che l’allertamento è efficace per quegli eventi considerati prevedibili
ovvero quelli per cui è possibile, seppur con un certo margine di errore, effettuare la
previsione. La prevedibilità dei fenomeni alluvionali è generalmente possibile quando essi
siano legati ad eventi di piena che interessano le aste principali dei corsi d”acqua. Per i corsi
d'acqua secondari, caratterizzati da tempi di corrivazione molto brevi, la previsione del
fenomeno alluvionale è difficoltosa e meno affidabile. Analogamente, allo stato attuale, non
sono prevedibili con sufficiente accuratezza gli eventi pluviometrici intensi di breve durata, che
riguardano porzioni di territorio limitate e che risultano critici per il reticolo idrografico minore e
per le reti fognarie.
Gli eventi idrogeologici innescati da fenomeni meteorologici localizzati ed intensi, quali i
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temporali e i rovesci di pioggia intensi (cosiddette bombe d’acqua), non sono oggetto di una
previsione, sia spaziale che temporale, di dettaglio.
Inoltre, per le ridotte scale spaziali in gioco, la stessa rete di monitoraggio
idro-pluviometrica, ove possibile integrata dall'osservazione radar, potrebbe non essere in
grado di rilevare l’occorrenza di questo tipo di eventi. Di conseguenza, la sorveglianza si
esplica, oltre che attraverso una fase di monitoraggio strumentale, soprattutto mediante
un'attività di tipo non strumentale (presidio territoriale), ovvero di carattere osservativo, che
deve ricondurre all’immediata localizzazione e circoscrizione territoriale dell'evento in atto.
E’ altresì importante sottolineare che comportamenti a rischio, come l’occupazione
occasionale o abusiva di aree di pertinenza dei corsi d'acqua anche occasionali (cosiddette
lame) o di aree direttamente interessate da frane attive, comportano un'esposizione tale per
cui il sistema di allertamento diventa poco efficace.
Alla luce del P.A.I. (Piano Assetto Idrogeologico) approvato dall’Autorità di Bacino della
Puglia in data 30.11.2005 e pubblicato in G.U. nr.8 dell’11.01.2006, nel Comune di Corato è
stata individuata e perimetrata una sola zona a rischio idrogeologico (cit. Via Lago Baione –
Via Lama Inglese ecc. ecc. ), così come si evince dall’allegata piantina dell’Autorità di Bacino -
P.A.I. - aggiornata al 5 febbraio 2008 , che presenta condizioni geomorfologiche tali
nei
trascorsi
anni,
che
a causa di violenti alluvioni verificatesi nella zona, ha provocato il
riproporsi del fenomeno degli allagamenti che ha creato diverse criticità e danni fra gli
abitanti.
L'Autorità di Bacino della Puglia, con deliberazione del comitato istituzionale nr. 07
del 24.01.2013, avete ad oggetto “Procedure di integrazioni e modifiche del Pai ( art.24 e 25
delle norme tecniche 9
per il territorio del Comune di Corato (BA )“ ha proceduto ad
approvare per il territorio comunale di Corato, la modifica delle perimetrazioni esistenti del
P.A.I., con l’inserimento e la modifica di aree ad Alta Pericolosità Idraulica (AP), Media
pericolosità Idraulica (MP) e Bassa Pericolosità Idraulica (BP).
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Nell'ambito delle attività di recepimento del Direttiva 2007/60/CE del 23 ottobre 2007 ed
ai sensi del D.Lgs. nr.49 del 23 febbraio 2010, l'Autorità di Bacino della Puglia ha redatto
nuove Mappe di Pericolosità e Rischio del Piano di Gestione delle Alluvioni, approvate dal
Comitato Tecnico dell'AdBP rispettivamente nelle sedute del 04/04/2013 e 20/05/2013, e dal
Comitato Istituzionale dell”Autorità di Bacino Nazionale del Liri - Garigliano e Volturno,
integrato con i componenti designati dalle Regioni costituenti il Distretto Idrografico
dell'Appennino Meridionale (ai sensi dell'art. 4 del D.Lgs. 10 dicembre 2010, n. 219), nella seduta
del 17/10/2013.
Successivamente è intervenuta la Deliberazione di Giunta Regionale nr.2181 del
26.11.2013 (pubbl. BURP nr.162 del 10.12.2013) che ha delineato le “Procedure di allertamento
del sistema regionale di protezione civile per il rischio meteorologico,idrogeologico ed
idraulico”.
Per le attività di competenza del Comune di Corato si terranno in debito conto le
informazioni contenute nelle Mappe di Pericolosità e Rischio del Piano di Gestione delle
Alluvioni, contenenti le perimetrazioni delle aree a pericolosità idraulica vigenti alla data
dell'11/06/2013, unitamente al
Piano di Assetto idrogeologico, corredato dalle Norme
Tecniche di Attuazione, e agli elementi della Carta Idrogeomorfologica, così come redatte
dall'AdBP.
L'Autorità di Bacino della Puglia in merito, ha evidenziato quanto segue:
• le aree a pericolosità idraulica derivano da un'attività di costante aggiornamento delle
perimetrazioni,a
partire
dalle
date
di
adozione
e
approvazione
del
P.A.I.,
rispettivamente 15/12/2004, 30/11/2005, 04/04/2013 e 20/05/2013.
La pericolosità idraulica è classificata in funzione della probabilità di accadimento:
• ALTA, tempo di ritorno di 30 anni;
• MEDIA, tempo di ritorno di 200 anni;
• BASSA, tempo di ritorno di 500 anni.
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Alle
perimetrazioni
di
natura
prevalentemente
storico/morfologica,
vigenti
all'approvazione del PAI, si sono aggiunte perimetrazioni definite mediante studi idrologicoidraulici con procedure di revisione e aggiornamento.
Le perimetrazioni derivano dalle analisi che nel tempo di sono rese necessarie,
attenzionando quindi zone sottese a bacini idrografici di area contribuente variabile.
L'implementazione della Direttiva Alluvioni ha introdotto nelle Mappe, in aggiunta al PAI,
le fasce fluviali, per definire aree di Media Pericolosità mediante un buffer sul reticolo
idrografico principale, ovvero quello avente area contribuente maggiore/uguale a 25 km2
(10 km2 sul Gargano). Le Mappe di Rischio sono state conseguentemente ricavate
dall'intersezione delle aree a pericolosità idraulica con gli esposti, sulle aree aventi bacino
idrografico sotteso di dimensione inferiore alle soglie suddette, laddove non sono mappate
aree di pericolosità, possono comunque essere presenti situazioni di rischio, come
testimoniato anche dai recenti eventi alluvionali.
Le Mappe di Rischio che interessano il Comune di Corato sono state numerate per il
rischio IDRAULICO con gli identificativi: idraulica 226-227-242-243-260-261-275-276-277278-296 e 297 e per il rischio ALLUVIONI con gli identificativi: rischio 226-227-242-243-260261-275-276-277-278-296-297.
Su queste mappe è stato effettuato, a cura del personale tecnico appartenente agli
Uffici Tecnici Comunali, un lavoro di sintesi e di monitoraggio per verificare le aree che
presentano antropizzazioni ed insediamenti produttivi, abitativi e/o residenziali,
creando una mappa unica in formato “.pdf ” su cui sono state evidenziate tutte le zone
del territorio comunale interessate a pericolosità idraulica in cui si sviluppano in caso
di forti alluvioni delle piene naturali di acque meteoriche, localizzando all’interno di queste
aree esterne all’abitato gli immobili esistenti con i relativi riferimenti catastali ed ove possibile
degli occupanti e/o proprietari.
La fase successiva, peraltro già in atto, consentirà di poter conoscere i loro recapiti
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immediati al fine di raggiungere gli stessi in caso di allerta attraverso sistemi di allertamento
automatici (telefonate, messaggi - sms e sonori -, social network, mail ecc.).
A tal fine, tra l’altro, sarà attivato sulla pagina Web del sito istituzionale del Comune di
Corato un “P-CODE” tramite un “Social Network” che consentirà con la App “PRINTERNET”
un contatto diretto tra Comune e Cittadini, i quali avranno la possibilità, se lo desiderano, di
essere informati su eventuali situazioni di allerta meteo ed avvisi della Protezione Civile e per
altre utilità. Nello stesso tempo anche il Comune potrà essere informato direttamente dagli
stessi Cittadini, con un sistema che porterà in breve tempo ad implementare un data base
con i recapiti di tutte le persone che procederanno a registrare il loro account, sistema che è
innovativo e gratuito sia per i cittadini che per la Pubblica Amministrazione del Comune di
Corato .
Sarà attivato a breve anche un altro strumento di implementazione dati dei proprietari
e/o utilizzatori degli immobili ricadenti nelle zone dei corsi naturali delle piene di acque
meteoriche, non captate dai sistemi di fogna bianca, classificate a rischio dall'AdB,
pubblicando sul sito istituzionale del Comune di Corato la relativa mappa unica in formato
Pdf con le probabili aree percorse dalle piene, gli immobili ricadenti su di esse ed i relativi dati
catastali, con invito agli interessati di fornire agli uffici indicati i loro possibili recapiti a cui
inviare gli eventuali “Allerta Meteo “ .
Il tutto sarà reso noto alla cittadinanza attraverso comunicati stampa e manifesti
informativi.
Ultimi strumenti utili, ma non per questo meno efficaci, per l’informazione alla
popolazione del preventivabile rischio, rimane l’avviso tramite i “Social Network”
e quello
audio fonico tramite i mezzi della Polizia Locale e dell’A.S.I.P.U. .
Al fine di evitare o ridurre i danni ai beni di terzi ed il ripetersi dell’allarme sociale
che tale fenomeno genera, tutta la zona perimetrata a specifico rischio idrogeologico è
oggetto di opere di bonifica, con pulizia periodica e sistemazione degli alvei naturali per il
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convogliamento delle acque meteoriche, e pulizia dei pozzi assorbenti già costruiti nel centro
abitato, attività
queste
indispensabili
in attesa
dell’esecuzione del
progetto
di
segmentazione delle acque.
Nelle logiche della salvaguardia
idraulica, quale elemento preventivo, il Comune di
Corato dopo gli interventi di sistemazione della Lama Inglese (Salvaguardia idraulica 1^ e 2^
Stralcio), sta eseguendo i lavori di realizzazione di una vasca di laminazione (Salvaguardia 3^
Stralcio) delle capacità di mc.98.000 che, captando il reticolo di monte di Via Forchetta Via Sant’Elia, andrà ad eliminare l’impluvio delle acque che si riversano dalla collina verso il
centro abitato. Tale vasca delle dimensioni di mt. 250,00 * 50,00 permetterà di contenere un
evento meteorico duecentennale.
Inoltre è prevista la realizzazione di n. 2 pozzi disperdenti di grande diametro posizionati
sul fondo della vasca nella zona anidra con una capacità di smaltimento dell’intera vasca in n.
4 giorni. Peraltro con il progetto di “Salvaguardia Idraulica dell’Abitato 4^ Stralcio“ (in corso di
finanziamento) sarà realizzato un grande tombino in Via Lago Baione in corrispondenza del
sottopasso della Ferrovia Bari Nord che eviterà definitivamente lo stazionamento di acque
meteoriche che si incanalano nella lama naturale esistente.
IL SOTTOSUOLO COMUNALE
Il sottosuolo dell’abitato di Corato è costituito principalmente da una spessa
stratificazione di calcare cretaceo dell’altezza compresa fra i 3 ed i 13 metri, quasi tutto
fessurato e quindi permeabilissimo.
Su questo strato, che è sagomato a guisa di una grande conca naturale, si sono
depositati i terreni argillosi-sabbiosi del pliocene.
Tra calcari cretacei ed i terreni pliocenici si trova l’argilla, la quale ha impermeabilizzato i
calcari sottostanti, permettendo così la raccolta, nella conca, delle acque piovane e forse
anche di qualche piccola vena proveniente dagli strati superiori dei calcari, le cui stratificazioni
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scendono con pendenza regolare verso il mare.
A causa delle violente alluvioni verificatesi nella zona durante la stagione invernale
1922, il livello acquifero subì un notevolissimo incremento, provocando il rigurgito delle acque
sotterranee e la rovina di molti fabbricati.
In dipendenza di questo stato di cose, ed a seguito d’accurati e minuziosi accertamenti
eseguiti da geologi si venne, a quell’epoca, nella determinazione di mettere in comunicazione
le acque depositate nella conca citata con i sottostanti calcari fessurati permeabili, perforando
con trivellazioni il fondo impermeabile argilloso della conca medesima.
Con i fondi stanziati con l’apposita Legge 27 giugno 1922 n. 899, lo Stato provvide al
controllo della vena acquifera per mezzo di trivellazioni.
Durante il periodo compreso tra gli anni 1933-1939 si provvide, inoltre, da parte
dell’ufficio del Genio Civile, con i benefici del R.D.L. 11/1/33 n. 1701, alla riparazione ed alla
manutenzione dei pozzi assorbenti e delle altre opere sopra descritte.
Con la costruzione degli anzidetti pozzi e la loro continua manutenzione fu così risolto
fino al 1939 l’inconveniente del fenomeno idrico di Corato, almeno nella parte dell’abitato
delimitato dal Viale E. Fieramosca, che nel 1922 delimitava all’incirca, da tutti i lati, l’abitato.
In conseguenza delle eccezionali alluvioni che interessarono
il territorio pugliese,
nell’autunno 1951 e autunno inverno 1952, il livello della falda acquifera sotterranea,
alimentata dalle continue piogge si sollevò dando luogo al riproporsi del fenomeno degli
allagamenti degli scantinati, che oltre a spargere il panico fra gli abitanti, determinò una
precaria situazione per la stabilità degli edifici ad uso abitativo ubicati in determinate zone.
Il centro antico di Corato fu riconosciuto da consolidare e trasferire con spese a cura ed
a carico dello Stato con D.M. 15.6.1953 n. 1951.
Per scongiurare l’immediato pericolo di un ulteriore sovralzamento della falda acquifera
e il conseguente crollo dei fabbricati si adottarono i seguenti provvedimenti:
-
pulizia dei pozzi assorbenti già costruiti nel centro abitato;
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-
costruzioni sulle aree pubbliche, in zona appropriata, d’ulteriori pozzi assorbenti (zona
ovest dell’abitato compresa tra via Castel Del Monte, Viale Vittorio Veneto, Via Castel del
Monte).
La tavola allegata (fig. 3)1 riporta in dettaglio tutti i pozzi assorbenti esistenti negli anni
sessanta.
Detti pozzi, trivellati sino a raggiungere il calcare e spinti sino all’incontro di conveniente
frattura, furono in grado di assorbire una sufficiente quantità d’acqua tale da mantenere
costante il livello della stessa.
Dagli anni cinquanta ad oggi si è avuto un forte incremento di nuove costruzioni, con la
nascita di nuovi quartieri oltre il perimetro dell’extramurale, costruzioni che negli anni del
boom economico e sino al 1980, anno del terremoto in Irpinia, non sempre sono state
realizzate con tecniche idonee a non subire danneggiamenti in caso di sovralzamento della
falda acquifera.
E’ da rilevare, inoltre, che il problema dell’acqua nel sottosuolo dell’abitato negli ultimi
anni non ha avuto la dovuta attenzione. Solo ultimamente è stato redatto un progetto
preliminare che, tra l’altro, prevede la captazione delle acque meteoriche sulla complanare
Ovest ed il controllo attivo della falda freatica e che, a stralcio, è stato inserito nel sistema
Rendis Web proprio nell’ambito delle strategie di Protezione Civile regionale e per l’utilizzo
dei promessi fondi statali per la prevenzione dei dissesti idrogeologici.
Scenario degli eventi attesi
Allo stato, la mancata riattivazione dei pozzi trivellati con il conseguente monitoraggio del
livello della falda, in caso di piogge consistenti, potrebbero causare il sovralzamento del livello
della falda e l’allagamento delle cantine e degli scantinati con il conseguente dilavamento
delle fondazioni dei fabbricati costruiti sino agli inizi degli anni novanta e favorire il prodursi di
1
Planimetria centro abitato del Comune di Corato in scala 1:5000
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lesioni nelle strutture portanti degli immobili e in qualche caso anche il crollo di costruzioni già
segnate dal tempo, riproducendo il fenomeno esteso registrato negli anni venti e negli anni
cinquanta. Questa opera deve essere, pertanto, prioritaria nelle manutenzioni negli anni a
venire.
Tale ipotesi di scenario non è da trascurare se si tiene conto che anche alla presenza di
fenomeni di piovosità ridotta, registrata in questi ultimi anni, molte cantine delle zone B del
P.R.G., in particolar modo quelle esistenti nei quartieri all’interno della cinta dell’extramurale
compresi tra via Castel del Monte e Via Trani, risultano essere state invase da acqua e alcuni
fabbricati di queste zone sono stati oggetto di manutenzione straordinaria negli ultimi anni con
opere di rafforzamento, travi di contenimento in c.a. ecc. . Invece alla luce del predetto P.A.I.
(Piano Assetto Idrogeologico) risultano
a rischio
idrogeologico le zone individuate
nell’allegata planimetria (cit. Via Lago Baione – Via Lama Inglese – Via Lama di Grazia ecc.
ecc.) che, come già detto, presentano condizioni geomorfologiche tali che, a causa di violente
precipitazioni meteoriche, possono riproporre il fenomeno degli allagamenti e che comunque
nella programmazione sono interessate da opere di salvaguardia idraulica.
Procedure di protezione civile
In situazione ordinaria il Sindaco, quale autorità locale di Protezione Civile, unitamente
alla Giunta Comunale mette in atto le seguenti azioni preventive:
incarica il Servizio Tecnico Comunale (Funzione di supporto 1) di:
a) verificare lo stato di conservazione dei pozzi trivellati sino all’anno 1960;
b) verificare periodicamente l’altezza della falda dei pozzi piezometrici;
c) raccogliere tutte le segnalazioni dei cittadini relative all’allagamento di scantinati al fine di
controllare e stabilire le cause che determinano tale fenomeno.
Livello di attenzione 1
Al momento di un eventuale innalzamento della falda, o di un allerta meteo emanato dal
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Dipartimento della Protezione Civile, Regione Puglia e/o Prefettura di Bari che avvisa di
probabili condizioni meterologiche particolarmente avverse che possono interessare
carattere alluvionale il territorio di Corato, il Sindaco attraverso la pagina Web del
a
sito
istituzionale del Comune di Corato, ma anche con l’attivazione di un “P-CODE”, comunica a
tutti coloro che si sono registrati con la App “PRINTERNET” ed anche a mezzo del profilo
Facebook, il rischio in arrivo. Provvede, inoltre, immediatamente ad informare le locali testate
giornalistiche on line, a far diramare messaggi audiofonici tramite pattuglie della Polizia Locale
ed a far allertare i cittadini residenti nelle aree antropizzate rientranti nel P.A.I. e di cui si
conoscono i recapiti, tramite messaggi sms o telefonate, nonché allerta i relativi titolari degli
insediamenti produttivi esistenti in dette aree, dell’arrivo della perturbazione alluvionale e del
suo eventuale rischio idrogeologico.
Al verificarsi del sovralzamento della falda acquifera, rispetto al livello ritenuto di
sicurezza, il Sindaco:
a) convoca il Comitato Comunale di Protezione Civile;
b) informa il Prefetto, il Presidente della Giunta Regionale e della Provincia;
c) dispone la realizzazione delle opere ritenute necessarie dal comitato tecnico, quali la
riattivazione dei pozzi trivellati esistenti che non risultassero efficienti, la realizzazione di
ulteriori pozzi, ovvero tutte le altre misure utili.
Livello di attenzione 2
Attivazione di un’azione continua di monitoraggio, da parte dei tecnici comunali, degli
edifici presenti nella zona interessata dal fenomeno idrogeologico per la verifica della
stabilità degli stessi;
Svuotamento delle cantine dall’acqua presente con mezzi meccanici adatti.
Livello di attenzione 3
Aumentare la cadenza delle ispezione nelle località soggette ad allagamento;
Valutare la necessità di interdire il traffico veicolare sulle strade che presentano difficoltà di
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transito, dirottando i veicoli su percorsi alternativi;
Fare intervenire il responsabile della Funzione di supporto 5 – Servizi Essenziali
Fognature ed Energia Elettrica per eventuali interventi urgenti di manutenzione
straordinaria della rete fognante e per il distacco dell’energia elettrica ove è il caso;
In caso di necessità procedere allo sgombero di persone da locali invasi dalle acque e/o
inondabili;
Disporre l’intervento dei vigili del fuoco e/o di mezzi idonei per l’eliminazione di acqua dai
locali a piano terra o sottomessi inondati dall’acqua.
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-
AZIONE PREVENTIVA IN SITUAZIONE ORDINARIAVerifica dello stato di conservazione dei
pozzi trivellati sino all’anno 1960.
IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE
Incaricano l’Ufficio Tecnico Comunale
(Funzione di supporto 1) di attivare un’azione
preventiva di monitoraggio del fenomeno.
Verifica periodica del livello della falda
nei pozzi piezometrici
Controllo di tutte le segnalazione
inerenti l’allagamento di cantine per
determinare la causa.
- LIVELLO DI ATTENZIONE 1
Al verificarsi del fenomeno del sopralzamento della falda rispetto al livello ritenuto di sicurezza:
Convoca il Coordinamento Operativo
Comunale
IL SINDACO
Informa il Presidente della Giunta
Regionale, della Provincia ed il
Prefetto
Dispone la realizzazione delle opere
ritenute necessarie dal comitato
tecnico, quali la riattivazione di pozzi
trivellati esistenti che non risultano
efficienti, la realizzazione di nuovi
pozzi, ecc.
LIVELLO DI ATTENZIONE 2
Persistenza del fenomeno
LIVELLO DI ATTENZIONE 3
Inagibilità degli edifici
Attivazione di squadre di
tecnici per il controllo della stabilità degli
edifici presenti nella zona interessata dal
fenomeno;
Svuotamento delle cantine
dall’acqua con mezzi meccanici.
Sgombero dei residenti e sistemazione degli
stessi in struttura ricettiva ovvero in abitazioni
non occupate in aree tranquille.
Transennamento della zona di pericolo.
Puntellamento di edifici ovvero demolizioni in
caso di grave dissesto.
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RISCHIO INDUSTRIALE
Individuazione d’industria a rischio rilevante.
Per l’individuazione delle industrie che possono presentare rischi (art.13 D.LGS 105/2015
ex art. 6 D.LGS. 334/99 e s.m.i.), si è proceduto ad esaminare i dati presenti negli archivi del
Comune relativi alla notifica degli insediamenti produttivi.
Dall’esame dei dati si è rilevato che nel Comune insistono numerose aziende e attività
soggette al controllo dei Vigili del Fuoco, in applicazione del Decreto del Ministero dell’Interno
16.02.1982, di cui alcune di notevole entità. Molte di esse osservano già le norme sulla
prevenzione incendi e agli atti del Comune vi è la certificazione di prevenzione incendi
rilasciata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari; mentre per altre si rende
necessario acquisire la certificazione agli atti del Comune e quindi verificare l’osservanza
delle norme sulla prevenzione incendi.
Dall’esame delle aziende si è rilevato, che lo stabilimento denominato “BADIGAS S.r.l.”
con sede in Via San Magno nr.5 – S.P. 19, ubicazione sulla carta I.G.M. in scala 1:25000
Latitudine 41° 6’ N – Longitudine 3° 57’ E (dal meridiano Roma Monte Mario), che procedeva
all’imbottigliamento
e
commercializzazione
del
GPL
mediante
processi
di
sola
movimentazione per mezzo di pompe e compressori ubicati in apposita sala senza alcuna
trasformazione del prodotto, è stato declassato per l’avvenuta riduzione del prodotto
depositato nei propri serbatoi, quantità di prodotto infiammabile essendo stata di molto
ridimensionata. Il deposito quindi, con la riduzione delle sue massime capacità non
assoggetta più l’azienda in questione ai vincoli imposti dal Decreto Legislativo
17.08.1999 n.334 (attuazione della direttiva 96/82/CE SEVESO II) e Decreto Legislativo
nr.238 del 21.9.2005 (attuazione della direttiva 2003/105/CE SEVESO III), modificato dal
Decreto Legislativo
Nr. 105/2015
del 26 giugno 2015 - “Attuazione della direttiva
2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze
pericolose” e ss. mm. ii..
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Nel contempo si è accertato che all’interno del territorio comunale vi è la presenza di un
deposito di gas combustibili disciolti e liquefatti denominato “Madogas S.r.l.” che è classificato
a Rischio di Incidente Rilevante soggetto a notifica ai sensi dell’ex art. 6 del D.Lgs. n. 334/99,
modificato dal novello Decreto Legislativo Nr. 105/2015 del 26 giugno 2015 - “Attuazione
della direttiva 2012/18/UE relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con
sostanze pericolose”.
Descrizione dello stabilimento deposito e dell’attività svolta
L’opificio denominato “MADOGAS“ è di proprietà della società “Madogas s.r.l.” con
sede operativa e legale a Corato (BA) in Via Vecchia Trani a.c., telefono: 0808720818 e
0803588806
Fax 080*3729424- 080*3591945 email: [email protected]
e
[email protected], Gestore: rag. MASSIMO ZUCARO - cell.348/6018030 – tel. Uff.
080/3588806 int. 33 – fax 080/8985371 email: [email protected] Responsabile
Sicurezza: ing. SERGIO ZUCARO - cell. 349/2886090 – tel. Uff. 080/3588806 int. 28
fax 080/8985371 - email: [email protected], ubicazione sulla carta I.G.M. in scala
1:25000 Latitudine 41° 10’ 32” N – Longitudine 16° 24’ 31” E (dal meridiano Roma Monte
Mario).
Per l’analisi descrittiva del sito si fa riferimento allo stralcio planimetrico reso disponibile
dalla Società ed alle informazioni contenute nella Scheda di Informazione sui Rischi per la
Popolazione ed i Lavoratori, di cui all’Allegato V del DLgs. ni 334/99 e s.m.i.
Lo stabilimento ricade in zona industriale alla periferia dell’abitato di Corato, insiste su
una superficie di circa mq 17.460, delimitata da una recinzione, ricadente in zona agricola
priva di insediamenti abitativi ed circa km. 2.5 dall’abitato, oltre la ex Strada Statale n. 98
Bari-Foggia- ora S.P. 231, costruito nell’anno 1998, inizialmente denominato Cimegas
Adriatica srl, specializzata nella distribuzione e vendita di gpl, in bombole e sfuso.
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La zona circostante è totalmente interessata da terreni agricoli. Nelle vicinanze dello
stabilimento ci sono alcuni insediamenti artigianali e poche unità abitative.
Lo stabilimento risulta in possesso di un Certificato di Prevenzione Incendi (CPI), pratica
n.34562, rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari, rinnovato il
12.02.2013 e valido sino al 16.02.2018.
L’attività
in
corso
consiste
esclusivamente
nel
deposito,
imbottigliamento
e
commercializzazione del GPL, mediante processi di movimentazione a mezzo di pompe e
compressori, ubicati in apposita sala. senza alcuna trasformazione del prodotto.
Il GPL giunge allo Stabilimento in autobotti da cui viene immesso nei serbatoi fissi
tumulati tramite pensilina di carico/scarico adibita al travaso con operazioni a ciclo chiuso.
Successivamente il prodotto dai serbatoi interrati viene trasferito o alle pensiline di
carico/scarico per il riempimento delle autobotti, destinate al rifornimento di piccoli serbatoi, o
agli impianti di imbottigliamento delle bombole, poi caricate su autocarro per la
commercializzazione.
L’impianto risulta suddiviso nelle seguenti unità:
Area stoccaggio
Lo stoccaggio è costituito da n. 3 serbatoi: n. 1 da 50 mc. e n. 2 da 150 mc, cilindrici ad
asse orizzontale che poggiano su selle in calcestruzzo; i serbatoi sono tumulati.
Nell’impianto sono, inoltre, presenti zone stoccaggio per bombole piene e vuote nonche'
un serbatoio di stoccaggio GPL interrato (mc 1,0) per l’alimentazione delle caldaie per la
produzione di acqua calda sanitaria.
Locale compressori e pompe
Il locale è costituito da pareti con classe 0 di reazione al fuoco, pavimento in battuto di
cemento. ll locale ha una superficie di circa 30 mq e vi sono installati:
- N. 1 compressore volumetrico da 60 mc/h;
- N. 1 compressore volumetrico da 82 mc/h;
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- N. 1 pompa centrifuga da 11/19 mc./h per la prima linea di riempimento bombole;
- N. 1 pompa centrifuga da 16/32 mc/h per il carico delle botticelle;
- N. 1 pompa centrifuga da 16/35 mc/h per la seconda linea di riempimento bombole.
Area rampa di travaso
I punti di travaso sono adibiti a ricevere le autocisterne per le operazioni di
carico/scarico mediante un sistema di travaso a ciclo chiuso che prevede un braccio metallico
per collegamenti in fase liquida e delle manichette flessibili per la fase gas. I punti di travaso
sono n. 3.
Area imbottigliamento
L’area imbottigliamento è costituita da una struttura portante con muri in cemento armato
e copertura in latero-cemento e presenta aperture per tutto il perimetro. Il piano di lavoro è
posto ad una quota di circa 1,00 m rispetto al piano di campagna. Il pavimento è realizzato in
materiale incombustibile e antistatico. Nel locale sono installati:
- N. 1 carosello di riempimento a 8 posti con bilance/dosatori manuali ad impostazione del
peso lordo e chiusura automatica;
- N. 1 carosello di riempimento a 18 posti con bilance/dosatori manuali ad impostazione del
peso lordo e chiusura automatica;
- un sistema semi-automatico di nastri trasportatori per le bombole piene vuote;
- N. 2 pallettizzatori.
Area uffici amministrativi
L’edificio destinato ad uffici amministrativi è costituito da più piani. Risulta ubicato in
prossimità dell’accesso allo stabilimento, vicino al punto di raccolta per l’evacuazione
individuato all'esterno dell'attività.
Nell'edificio hanno sedi anche altre società: Liquigas S.p.a., Cimegas Adlriaticia S.r.l. e
Autogas Jonica S.r.l.. Dette aziende non effettuano alcun tipo di lavorazione ed usufruiscono
degli uffici presenti nello stabile per soli fini amministrativi/commerciali.
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Le coordinate geografiche UTM dello stabilimento sono:
- Latitudine: 44° 6° N
e
- Longitudine: 4° 60” E
Per detto opificio il Comune di Corato non ha ancora emanato l’elaborato tecnico “Rischi
di incidenti rilevanti” per la pianificazione territoriale ed urbanistica ai sensi del D.M. 09/O5/O1.
Sulla base dei dati contenuti nella scheda informativa sui rischi di incidente rilevante per i
cittadini ed i lavoratori redatta dall’azienda ai sensi dell’art.6 e allegato V del
D. Lgs 17.08.1999 n. 334 e successive modifiche ed integrazioni, dove sono individuati e
analizzati i rischi specifici dello stabilimento deposito è emerso che il rischio è circoscritto a
livello perimetrale della stessa azienda che ha approntato le previste misure di prevenzione e
sicurezza da adottare in caso di incidente.
Il Dipartimento della Protezione Civile, con D.P.C.M. 25 febbraio 2005, ha predisposto le
“Linee Guida per la predisposizione del piano d’emergenza esterna di cui all’art. 20, comma 4,
del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334”, che rappresenta lo strumento operativo per
l’elaborazione e l’aggiornamento dei Piani di Emergenza Esterna (PEE) degli stabilimenti
industriali a rischio di incidente rilevante di cui all’art. 8 del citato decreto.
Per minimizzare le conseguenze provocate da tali eventi incidentali è prevista anche la
redazione di appositi Piani di Emergenza Interna (PEI) allo stabilimento industriale.
Il Piano di Emergenza Interna (PEI) è predisposto dal gestore dello stabilimento ai sensi
dell’art. 11 del D.Lgs. 334/99, come modificato dal D.Lgs. 238/05 e dal D.Lgs. 105/2015, ed è
volto ad individuare le azioni da compiere, in caso di emergenza, da parte dello stesso
gestore e dei suoi dipendenti.
Per quanto attiene, invece, il Piano di Emergenza Esterno - P.E.E. – giusta art.6/VI°
comma del Decreto Legislativo nr.105 del 26.06.2015, la Prefettura di Bari ha predisposto di
recente detto piano provvisorio (edizione 04 dicembre 2015) in fase di approvazione definitiva
e che farà parte integrante del presente Piano Comunale di Protezione Civile, ed in sinergia
con altri enti ed il Comando di Polizia Municipale di Corato ha già individuato i “Cancelli” da
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attivarsi in caso di emergenza. A cura del Comando di Polizia Locale di Corato ai fini della
dovuta informazione alla popolazione, che avverrà d’intesa con la stessa Prefettura di Bari
con le metodologie previste dall’allegato “G“ del precitato D. L.gs nr.105/2015, si è proceduto
a censire nel raggio di mt. 500 dalla sede dell’opificio “MADOGAS” tutti gli immobili, la loro
tipologia e gli eventuali cittadini residenti. Nel contempo gli uffici tecnici comunali
si
attiveranno per la prevista pianificazione territoriale e programmazioni successive a livello
urbanistico.
Descrizione delle modalita’ attuative per gli interventi
Modalita’ d’intervento
Allorché il responsabile del deposito si rende conto della gravità dell’evento, che ritiene
di non poter fronteggiare con i propri mezzi, deve azionare il dispositivo di allarme
con sirena bitonale. La prima informazione di eventuale incidente deve essere data dal
responsabile dello stabilimento o suo sostituto alla Prefettura di Bari ed in concomitanza
darne immediatamente notizia al Prefetto e all’Ufficio Comunale di Protezione Civile presso il
Comando di Polizia Municipale, essendo organo autorizzato dal Sindaco quale Autorità
Comunale di Protezione Civile, che, a sua volta, potrà disporre l’allarme a mezzo avviso della
popolazione, con l’indicazione dei comportamenti che la stessa deve mettere in atto. al
Comando di Polizia Municipale di Corato, al Comando dei Vigili del Fuoco di Barletta, di Bari
ed al distaccamento di Corato che, applicando le procedure di Protezione Civile,
provvederanno ad attuare il Piano di Emergenza Esterno.
Il Piano di Emergenza Esterna è attivato a seguito di segnalazione, anche con allarme
proveniente dal deposito a mezzo di sirena, udibile sino a 300 metri dal perimetro dello
stabilimento, che indica l’emergenza al personale interno e nelle immediate vicinanze.
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I livelli di allerta sono:
ATTENZIONE
Stato conseguente ad un evento che, seppur privo di qualsiasi ripercussione all’esterno
dell'attività produttiva per il suo livello di gravità, può o potrebbe essere avvertito dalla
popolazione creando, così, in essa una forma incipiente di allarmismo e preoccupazione per
cui si rende necessario attivare una procedura informativa da parte dell’Amministrazione
comunale.
In questa fase il gestore informa il Prefetto e gli altri soggetti individuati nel PEE in merito agli
eventi in corso, al fine di consentirne l'opportuna gestione.
PREALLARME
Si instaura uno stato di «preallarme» quando l’evento, pur sotto controllo, per la sua natura o
per particolari condizioni ambientali, spaziali, temporali e meteorologiche, possa far temere un
aggravamento o possa essere avvertito dalla maggior parte della popolazione esposta,
comportando la necessità di attivazione delle procedure di sicurezza e di informazione.
Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che, per la vistosità o fragorosità dei loro
effetti (incendio, esplosione, fumi, rilasci o sversamenti di sostanze pericolose), vengono
percepiti chiaramente dalla popolazione esposta, sebbene i parametri fisici che li
caratterizzano non raggiungano livelli di soglia che dalla letteratura sono assunti come
pericolosi per la popolazione e/o l’ambiente. In questa fase il gestore richiede l’intervento di
squadre esterne dei VV.F., informa il Prefetto e gli altri soggetti individuati nel PEE. Il Prefetto
assume il coordinamento della gestione dell’emergenza al fine di consentire un’attivazione
preventiva delle strutture, affinché si tengano pronte a intervenire in caso di evoluzione di un
evento incidentale.
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ALLARME - EMERGENZA ESTERNA ALLO
STABILIMENTO
Si instaura uno stato di «allarme» quando l’evento incidentale richiede, per il suo controllo nel
tempo, l’ausilio dei VV.F. e, fin dal suo insorgere o a seguito del suo sviluppo incontrollato,
può coinvolgere, con i suoi effetti infortunistici, sanitari ed inquinanti, le aree esterne allo
stabilimento.
Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che possono dare origine all’esterno dello
stabilimento a valori di irraggiamento, sovrapressione e tossicità superiori a quelli solitamente
presi a riferimento per la stima delle conseguenze (DM 9 maggio 2001).
In questa fase si ha l’intervento di tutti i soggetti individuati nel PEE.
CESSATO ALLARME
La procedura di attivazione del cessato allarme è assunta dal Prefetto, sentite le strutture
operative e gli amministratori locali, quando è assicurata la messa in sicurezza del territorio e
dell’ambiente.
Sistema di allarme
Relativamente alla segnalazione di un’eventuale emergenza all’interno del deposito ed alla
conseguente attivazione delle procedure di sicurezza, è stato predisposto un sistema sonoro
di allertamento ed evacuazione udibile in tutto il comprensorio del deposito e nel raggio di 300
metri dal perimetro dello stabilimento .
I segnali di “Allertamento” sono i seguenti :
SUONO BITONALE = ALLARME
SUONO MONOTONALE = CESSATO ALLARME
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La Società “MADOGAS S.r.l.” procederà nell’immediatezza dell’emergenza ad attivare il
sistema di allarme ed all’attuazione del piano interno di protezione civile, attivando i sistemi
idrici-antincendio.
Procedure attuative per la mitigazione dei rischi ed il superamento dell’emergenza
Comportamento da seguire
Gli effetti incidentali sono, in generale, limitati all’interno del perimetro dello stabilimento
ed il personale è adeguatamente formato sui comportamenti da tenere.
In caso di incidente o esplosione le norme di comportamento di carattere generale
suggerite fatte salve eventuali disposizioni e/o istruzioni puntuali emanate dall’Autorità
competente, sono le seguenti:
in caso di allarme, agire subito e in modo disciplinato
portarsi al chiuso
chiudere porte e finestre, fermate gli impianti di ventilazione, condizionamento e
riscaldamento
rimanere in ascolto alla radio o alla televisione locale, prestare attenzione ad eventuali
messaggi per altoparlante e seguire le istruzioni fornite;
non fumare e non usare fiamme libere, non provocare scintille, spegnere i fornelli ed ogni
altra fonte di innesco;
non usare il telefono e lasciare libere le linee per le comunicazioni di emergenza;
non recarsi a cercare i figli a scuola;
al segnale di cessato allarme riaprire le porte e le finestre.
Il comportamento che la popolazione dovrà tenere in generale consisterà quindi nel:
non lasciare l’abitazione;
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fermare la ventilazione;
chiudere le finestre;
eseguire le istruzioni impartite dalle autorità competenti anche facendo fede ai canali di
comunicazione ritenuti più adeguati alla situazione.
Le persone presenti nelle aziende site nelle zone d’impatto dovranno rifugiarsi al chiuso
per schermarsi da radiazioni termiche, possibilmente in locali elevati e con infissi chiusi.
Questo comportamento vale anche per i passeggeri dei veicoli investiti dalle fiamme che
dovranno trovare rifugio in ambienti chiusi di aziende vicine o in altri veicoli lontani
dall’incendio.
Il rifugio dovrà essere attuato sino all’arrivo dei soccorsi o alla dichiarazione di cessato
allarme.
Non dovendosi procedere ad evacuazione di abitazioni, non si ravvisa la necessità di
individuazione di punti di raccolta di persone.
Le unità presenti all’interno delle zone di primo e secondo impatto (mt.150/ 350), se sarà
necessaria l’evacuazione, dovranno raggiungere le proprie abitazioni con mezzi propri o di
soccorso messi a disposizione dall’Ufficio di Protezione Civile (bus, taxi, ecc.).
In seguito alla segnalazione di cessato allarme, considerato che tale segnalazione non
comunica il totale ritorno alla normalità, bensì la fine del rischio specifico connesso allo
scenario iniziale (radiazione termica, sovrapressione, ecc.) la popolazione deve comunque
porre in essere tutta una serie di precauzioni atte a proteggerla da eventuali pericoli
conseguenti l’evento incidentale verificatosi (crollo di strutture, persistenza di sacche di
sostanze infiammabili, ecc.).
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PROCEDURE D’INTERVENTO AL VERIFICARSI DELL’INCIDENTE
Il Responsabile dello stabilimento
attiva il Piano di Emergenza Interno
ed informa immediatamente
IL COMANDO DI
POLIZIA LOCALE
Chiede l’intervento dei VV.FF. e delle
altre Forze dell’Ordine presenti sul
territorio.
IL SINDACO
IL COMANDO DI P.M.
IL COMANDO DEI VV.FF.
Diffonde l’allarme nella zona a mezzo altoparlante
con messaggio già codificato riflettente i
comportamenti che la popolazione deve tenere:
“Non lasciare l’abitazione,chiudere porte e
finestre, portarsi in locali elevati rispetto al piano
stradale, fermare la ventilazione”.
Blocca il traffico nella zona dell’industria con il
cancellamento previsto nel piano, in concorso con
altre forze dell’Ordine presenti sul territorio.
Dispone l’avvio di eventuali feriti presso l’Ospedale
secondo le indicazioni del Medico Sanitario presente
sul posto.
Attiva le Funzioni di Supporto:
1. Funzione 2 – Sanità
2. Funzione 3 – Volontariato con
l’ausilio di autoambulanze
3. Funzione 5 – Servizi essenziali
4. Allerta Ospedali della zona
VIGILI DEL FUOCO
COMANDO POLIZIA
LOCALE
1.
2.
3.
Valutano la situazione
Dispongono misure d’intervento
Provvedono al cessato allarme
Diffonde il messaggio di cessato allarme alla
popolazione con precauzioni da prendere per
eventuali residui di sostanze infiammabili secche.
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RISCHIO INCENDI BOSCHIVI
Una delle calamità che annualmente devasta il territorio del nostro paese è
rappresentata dagli incendi boschivi. L’intero territorio nazionale in estate, difatti, è
ripetutamente aggredito dagli incendi dei boschi.
Nel territorio della Città Metropolitana di Bari il fenomeno degli incendi boschivi,
unitamente alle condizioni pedologiche e morfologiche tipiche del territorio, costituisce il
presupposto per trasformare tali eventi in fatti straordinari d’emergenza ambientale.
Considerato che mobilitarsi a disastro avvenuto non produce alcun effetto ai fini della
salvaguardia dell’ambiente e del territorio, è indispensabile intraprendere una nuova politica
finalizzata alla prevenzione, cioè a quell’attenta ricerca d’ogni utile soluzione per la difesa
boschiva del nostro paese e di conseguenza del territorio.
Quadro normativo di riferimento
La norma base di riferimento è la Legge Quadro in materia d’incendi boschivi n. 353 del
21/11/2000, la Legge Regionale 30/11/2000 n. 18 ed il Programma di previsione e
prevenzione unitamente al Piano Regionale antincendi boschivi di cui alla Delibera Consiglio
Regionale n. 320 del 16/6/1998.
In conformità a quanto delineato nel Piano Regionale sopra citato, la lotta diretta allo
spegnimento
degli
incendi
boschivi
è
inquadrata
nell’ambito
della
pianificazione
dell’emergenza di cui alla Legge 225/1992, al Decreto Legislativo n. 112/1998, alla Legge
353/2000
ed
alla
Legge
Regionale
18/2000
ed
Ordinanza
P.C.M.
nr.
3606
del 28 agosto 2008.
Le norme di riferimento in materia di tutela dei boschi dagli incendi, e più in generale in
materia di Protezione Civile, assegnano un ruolo fondamentale alla Regione, alle ex Province
ed ai Comuni.
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Questi Enti, difatti, sono chiamati a tutelare il proprio territorio con atti di programmazione
e d’interventi mirati, sulla base della conoscenza diretta che hanno dell’habitat e dei fenomeni
che influiscono negativamente.
Un primo passo in questa direzione è stato fatto dalla ex Provincia di Bari, ora Città
Metropolitana di Bari, la quale in pendenza del completamento del trasferimento delle funzioni
da parte della Regione Puglia, con la definizione dei compiti di ciascun componente (Regione,
ex Provincia, Comune, ecc.), con il conseguente impegno di risorse, ha approntato un
documento d’indirizzo per la prevenzione e difesa del territorio provinciale dagli incendi
boschivi, in attesa della redazione del Piano d’Emergenza della Città Metropolitana di Bari.
Il documento redatto dalla Città Metropolitana di Bari, è risultato utile al fine di delineare
la procedura operativa d’intervento nel territorio del nostro Comune, in quanto fornisce
indicazioni per l’ottimizzazione delle operazioni di “Azioni Incendi Boschivi ” (AIB), ferma
restando la necessità che a breve sia emanato il Piano della Città Metropolitana di Bari in cui
dovranno essere necessariamente delineate, in modo particolareggiato, l’organizzazione e le
modalità di vigilanza e d’avvistamento degli incendi, il fabbisogno di uomini, mezzi e strutture
da disporre sul territorio, in modo da non aversi spreco di energia umane e di risorse, ovvero il
completo disinteresse da parte di tutti.
Attraverso gli indirizzi e i dati contenuti nel documento d’indirizzo della ex Provincia si
sono delineate le procedure operative d’intervento di Protezione Civile da mettere in atto nel
momento in cui si dovesse verificare un incendio boschivo nel territorio del nostro Comune,
nella piena considerazione che l’eliminazione del fenomeno – o quantomeno il suo
contenimento – deve necessariamente utilizzare una pianificazione sovra comunale che valuti
nella sua interezza il problema ed utilizzi al meglio, in modo coordinato, le risorse che ciascun
Ente investe per la tutela degli incendi boschivi.
Nel predetto piano, infatti, per quanto attiene il rischio specifico AIB è stato previsto ed
individuato l’inquadramento vegetazionale e forestale del territorio del Comune di Corato,
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l'individuazione delle aree boscate, i fattori predisponenti e determinanti
che potrebbero
generare l’incendio di boschi, i dati storici e la loro evoluzione nel tempo, le infrastrutture per
l'avvistamento degli incendi ed il loro monitoraggio, la vigilanza, i punti di approvvigionamento
idrico antincendio con mezzi terrestri e con mezzi aerei, le procedure di protezione civile in
caso di calamità
specifica (AIB) con
l’organizzazione dei modelli di intervento e
la
mappatura del territorio comunale per un rapido accesso dei mezzi di soccorso alle aree
percorse dal fuoco, tutte misure indispensabili per la prevenzione, pianificazione e lotta
attiva
del rischio
incendio boschivo (AIB) che in sinergia
tra loro e con la scrupolosa
osservanza in ogni fase d’esecuzione potranno, sia in fase ordinaria che nell’emergenza,
garantire la salvaguardia e l'assistenza alla popolazione.
Alla luce dell’O.P.C.M. nr. 3606 del 28.08.2007, foriera della revisione del predetto
Piano Comunale di Protezione Civile, è stato effettuata la perimetrazione e la classificazione
delle aree esposte ai rischi derivanti
dal manifestarsi
nonché
modelli
l’organizzazione
dei
un
di possibili incendi di interfaccia,
d’intervento
per
una
efficace
gestione
dell’emergenza.
Sono stati altresì individuate le infrastrutture antropizzate ricadenti nel perimetro urbano
che potrebbero risultare “esposte” sensibili per il rischio A.I.B., la cui interconnessione tra
strutture antropiche ed aree naturali è molto stretta, tanto che il sistema urbano e quello rurale
si incontrano ed interagiscono .
In allegato al presente Piano Comunale di Protezione Civile sono riportate in forma
cartacea tutti i siti rilevati con le indicazioni di massima sulle infrastrutture, sul loro utilizzo,
dei beni trattati e delle persone occupanti le stesse.
Inquadramento vegetazionale e forestale del territorio del Comune
La superficie forestale della Regione Puglia, per la sua estensione ridotta, si colloca
all’ultimo posto tra le Regioni italiane. L’indice di boscamento è tra i più bassi a livello
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nazionale, circa il 7%, che si riduce al 5,7% se si considerano i boschi propriamente detti.
In questo dato si delinea, con un più basso coefficiente, la superficie boscata del
Comune di Corato (vedi fig. 4)1 di Ha. 741, pari al 4,42% di Ha. 16.773 che rappresentano
l’intero territorio del Comune.
La superficie boscata del Comune di Corato è rappresentata, appunto, dagli Ha 741 che
ricadono nell’Alta Murgia.
Dei circa 90.000 ettari dell’area dell’Alta Murgia – di cui fanno parte i territori dei Comuni
di Altamura, Andria, Bitetto, Cassano Murge, Corato, Gravina di Puglia, Grumo Appula,
Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Spinazzola e Toritto – circa
60.000 sono costituiti da pascoli rocciosi, pascoli cespugliati, pascoli arborati e garighe,
11.000 da residui di bosco ceduo e interventi di riforestazione a conifere, 19.000 risultano
coltivati soprattutto a grano duro, cereali minori e colture arboree.
Negli anni più recenti la causa di degrado naturalistico più diffusa è stata la pratica dello
spietramento cui una miope politica di sovvenzioni pubbliche ha consentito di estendersi oltre i
limiti del ragionevole, anche in quelle aree dove non avrebbe alcuna utilità, grazie all’assenza
di una qualsiasi zonizzazione che ne localizzi e limiti, in base alla conformazione
geomorfologia e alla profondità dei terreni, gli interventi.
La trasformazione dei pascoli naturali in colture (per lo più cerealicole) attraverso la
frantumazione delle rocce calcaree produce, infatti, terreni poveri, soggetti ad un veloce
processo di desertificazione a causa dell’azione erosiva dei venti e di dilavamento a causa
delle acque piovane, azioni non più contrastate dagli apparati radicali della preesistente
vegetazione spontanea.
1
Carta dell’Alta Murgia rappresentante la tipologia di vegetazione
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Le aree boscate presenti nel territorio del Comune di Corato sono:
1. Contrada Sansanelli – il bosco si estende per Ha. 137.51.00, è composto principalmente
da conifere, dista circa 10 Km. dall’abitato; confinante con canale EAAP a valle, Masseria
Sansanelli a Ovest, Masseria Cecibizzo a Est e Iazzo Tarantini a Sud;
2. Contrada Stracciacappiello (Masseria di Cimadomo Carmine) – il bosco si estende per
Ha.91.28.26, composto per Ha. 48.06.00 di conifere e Ha. 43.22.26 di roverelle, dista circa
13 Km. dall’abitato ed è attraversato dalla Strada Provinciale n. 19 Corato-San MagnoPoggiorsini;
3. Contrada Stracciacappiello – il bosco, composto essenzialmente da roverelle, si estende
per Ha. 61.71.00 ed è ubicato a destra salendo dalla Strada Provinciale n. 19 Corato-San
Magno, confinante con canale EAAP e Masseria La Grotta;
4. Contrada Boschigni – il bosco si estende per Ha. 07.37.46, è composto essenzialmente
da quercia e trovasi sul lato sinistro della vicinale Basilicata o Torre Mascoli;
5. Contrada Masserie Nuove – il bosco si estende per una superficie pari a Ha. 111.80.00,
è composto essenzialmente da roverelle, trovasi lungo la II^ Mediana di San Magno e
dista circa 15 Km. dall’abitato.
I suddetti boschi, generalmente, risultano ubicati nelle vicinanze di masserie ed il loro
sottobosco solitamente è composto da steppa.
Le caratteristiche vegetazionali dei boschi di cui trattasi sono le seguenti:
il bosco ad alto fusto di conifere è costituito per la maggior parte da pino marittimo
(Pinus Pinaster) che non raggiunge grandi altezze, sotto il quale si sviluppa la tipica
vegetazione mediterranea sempreverde. E’ composta da essenze ricche di resina con
foglie molto dure (sclerofille) adatte a contenere la perdita di acqua in presenza di un clima
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e un suolo molto aridi. Per resistere alle condizioni climatiche, viene eliminato il ricambio
autunnale delle foglie e le piante sono, perciò, dette sempreverdi;
il bosco deciduo misto, in particolare è presente laddove le condizioni del suolo e la
piovosità consentono al bosco misto di latifoglie di prendere gradualmente il sopravvento
sulla macchia sempreverde. Le piante che lo compongono non sono particolarmente
resinose e in autunno perdono le foglie che, nella stagione vegetativa, restano
relativamente ricche di acqua. Il bosco deciduo misto è normalmente sfruttato dall’uomo
che interviene con il taglio colturale ad intervalli regolari di tempo. E’ perciò comunemente
chiamato anche bosco ceduo (dal latino: Coedere=Taglio). In alcune zone forestali
protette, ove lo sfruttamento del legname non è consentito, il bosco ceduo si evolve alla
stato di macchia primaria con piante ultracentenarie ed un fitto sottobosco;
il bosco ceduo degradato è il risultato di incendi e pascoli scriteriati che hanno
trasformato la maggior parte dei boschi decidui in ambienti degradati, ove le presenze di
arboree non riescono a superare il livello del sottobosco o si presentano in formazioni
fortemente diradate con ampie radure occupate dal rovo. Nel linguaggio comune tale
involuzione è definita ceduo degradato;
la gariga è la forma degradata della macchia sempreverde ove scompare la specie ad
alto e medio fusto e le essenze cespugliate si riducono di dimensioni;
i cespugliati sono costituiti da zone prevalentemente occupate dalle essenze cespugliose
tipiche del sottobosco del bosco deciduo misto, con la presenza della Ginestra comune
che spesso è esclusiva. Anche il Rovo ed il Pruno formano associazioni pressoché
esclusive che preparano le condizioni per una successiva ricostituzione del bosco misto;
i pascoli naturali, considerati tali quelle zone in cui si sono avute pratiche millenarie di
pascolo ed hanno visto sparire tutte le essenze arboree e cespugliose. Ci troviamo,
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pertanto, in habitat caratterizzati esclusivamente da una variegata flora erbacea in cui
prevalgono le graminacee.
Fattori predisponenti e determinanti
In base all’andamento meteorologico e climatico, dobbiamo registrare come periodo di
grave pericolosità: quello estivo, che parte dalla prima metà del mese di giugno per
arrivare alla metà del mese di settembre.
In tale periodo, d’intensità variabile da zona a zona, si determinano le condizioni d’aridità
predisponenti il fenomeno.
Generalmente la causa determinante l’incendio dei boschi è di origine atropica, eccezion
fatta per i casi dovuti ad eventi accidentali e/o naturali. L’autocombustione, sovente citata a
sproposito, è da ritenersi una giustificazione quanto mai semplicistica ed erronea in quanto,
nei nostri climi, non si verifica che in casi del tutto eccezionali.
Le condizioni favorevoli per l’inizio dell’incendio nel bosco si verificano, più
frequentemente, alla presenza di copertura morta disseccata con soprassuoli giovani,
specialmente di essenze resinose. Le differenti condizioni meteorologiche: regime
pluviometrico, dominanza dei venti unitamente alle diverse tipologie forestali, al loro governo e
trattamento, influenzano la frequenza degli incendi.
Per la riduzione dei rischi e dei danni degli incendi boschivi, fondamentale sembra
essere l’immediatezza degli interventi, che devono mirare alla previsione degli eventi ed al
ripristino delle superfici percorse dal fuoco, in tempi brevissimi. Infatti, nelle aree colpite, la
funzione di protezione svolta dal soprassuolo forestale e vegetale è gravemente
compromessa o ridotta anche a causa dell’impoverimento del contenuto umifero dei suoli.
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Dati storici sugli incendi e loro evoluzione nel tempo
Analisi statistica 1974 – 2000
Punto di partenza per una precisa e puntuale indagine storica del problema degli incendi
nel nostro Comune sono i dati statistici presenti nel documento d’indirizzo per la prevenzione
e la difesa dagli incendi boschivi redatto dalla ex Provincia1.
Nelle tabelle di seguito allegate sono riportati i dati relativi ad una serie di parametri ed
indici, riferiti ai due periodi di tempi considerati 1974/1994 e 1995/2000, nonché ad una serie
storica complessiva e riferita all’arco temporale complessivo 1974/2000.
I parametri presi in considerazione per ciascun Comune del territorio provinciale sono stati:
superficie territoriale (Ha);
superficie boscata (Ha);
indice di boscosità;
numero d’incendi:
1974/1994
1995/2000
1974/2000
superficie percorsa totale (Ha)
1974/1994
1995/2000
1974/2000
superficie boscata percorsa (Ha)
1974/1994
1995/2000
1974/2000
Cause e loro distribuzione nel tempo
Le cause del fenomeno incendi sono integralmente da imputare all’azione umana, sia
volontaria sia involontaria. Le eccezioni sono generalmente limitate a cause sconosciute ed
accidentali, alquanto improbabili e non facilmente verificabili.
E’ fondamentale approfondire la natura delle cause che stanno alla base del fenomeno,
in modo particolare per quel che riguarda i comportamenti umani ed i contesti socioeconomici
e culturali in cui avvengono.
Molto spesso risulta difficile verificare le reali motivazioni che stanno alla base del
singolo gesto o dei comportamenti e, chiaramente, assai difficile individuare i colpevoli.
La statistica, a livello regionale, indica che le principali motivazioni riscontrate come
causa scatenante gli eventi volontari sono state principalmente le seguenti:
1
Vedi: tab. 5 Mappa della vulnerabilità; tab.6 Incendi per classi di superfici percorse dal fuoco; tab.7 Mappa viabilità
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aspiranti operai disoccupati
attività pastorali
intimidazioni, dispetti.
E’ interessante constatare come tale tipo d’evento sia caratterizzato dalla volontà di
distruggere che è riconoscibile, tra l’altro, dalla presenza di focolai multipli.
La motivazione indicata con la voce “aspiranti operai” si riferisce al problema della
richiesta d’assunzioni, e la presenza d’elementi comuni è una ricorrente caratterizzante di tali
tipi d’eventi. Essi, infatti, si sono sempre verificati:
in orari critici
prima mattinata, primo pomeriggio, serata
in giorni ventosi
propagazioni più facili
internamente al bosco
in punti non accessibili
senza pericolo per l’incolumità pubblica
Avvistamento e monitoraggio
Riveste grande importanza, ai fini del contenimento dei danni causati al patrimonio
boschivo, la tempestività dell’avvistamento e della segnalazione di un evento alla struttura che
coordina le emergenze. Occorre pertanto continuamente verificare il tragitto dell’informazione
dalla fonte all’utilizzatore, limando tempi tecnici ed eliminando tempi morti e passaggi viziosi.
Per quanto riguarda la tempestività dell’intervento, è chiaro il carattere fondamentale che
tale fatto assume in materia di incendi boschivi.
Perché la lotta possa essere condotta in maniera efficace è necessario ribattere che si
abbia il più rapidamente possibile una visione sufficientemente chiara della situazione, per cui,
pur a costo di ritardare di qualche minuto l’intervento, sarà indispensabile una veloce
ricognizione della zona onde acquisire gli elementi necessari all’azione successiva.
La ricognizione e l’intervento risulteranno poi notevolmente facilitati se chi guida avrà
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una conoscenza del territorio. Donde la necessità di poter disporre di elementi locali per
questa funzione non certo di secondo piano.
Per l’azione di ricognizione, nell’ambito del territorio Comunale, all’interno di un’area
boschiva ritenuta ad alto rischio, il bosco di Stracciacappiello, in località Cornacchiello, vi è
un punto di avvistamento costituito da una torretta provvista di tecnologia a raggi infrarossi per
gli avvistamenti notturni, dalla quale è possibile tenere sotto controllo quasi tutto il patrimonio
boschivo comunale.
La vigilanza
Dai dati statistici, si rileva che negli anni la percentuale degli incendi originati da cause
incerte continua ad essere alquanto elevata.
Per diradare questa nebulosa, in cui si possono celare comportamenti dolosi o colposi
dell’uomo, c’è la necessità di intensificare le attività di vigilanza e di controllo volte alla
individuazione delle cause, delle origini e degli autori degli incendi.
A tal fine, può essere determinante la perlustrazione costante da parte del Corpo
Forestale dello Stato, della ex Polizia della Provincia ora della Città Metropolitana di Bari, cui
possono essere affiancati per un valido contributo le Associazioni venatorie e le Associazioni
di volontari.
E’ sottinteso che l’Ente, che assume l’organizzazione del servizio Azioni Incendi Boschivi
(A.I.B.), deve programmare il servizio raccordando l’intervento delle diverse componenti, onde
evitare la duplicazione di presenze sulle medesime zone o sullo stesso itinerario.
Punti di approvvigionamento idrico
La disponibilità di acqua nella zona di operazione o a distanza utile costituisce una delle
condizioni necessarie ed indispensabili per il buon successo degli interventi di spegnimento
degli incendi.
Un sistema di rifornimento idrico funzionale deve poter essere in grado di garantire un
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flusso proporzionale al fabbisogno per l’evento da contrastare ed ai mezzi antincendio
impiegati nello stesso.
La possibilità di individuare un elevato numero di punti di riferimento permette di ridurre
gli spostamenti dei mezzi con evidenti vantaggi sul piano dell’efficienza.
Rifornimento dei mezzi terrestri
Per questa categoria di mezzi, condizionati dalla viabilità e dalla morfologia del suolo, è
di fondamentale importanza che la distribuzione sul territorio delle fonti di approvvigionamento
idrico, sia capillare e quanto più presente nelle zone soggette a rischio.
Nell’ambito del territorio comunale in prossimità delle zone boscate, si sono individuati i
seguenti punti per il prelievo di acqua:
1. Masseria “Cecibizzo”, posta a circa 2 Km.del tratturello Canosa-Ruvo, condotta da tre
titolari più due operai dispone di cisterna e pozzo artesiano AQP, trattori e camion;
2. Masseria “Scelzi”, ubicata nelle adiacenze della S.P. n.103 Corato alla Sovereto-Castel
del Monte, condotta da tre titolari, fornita di cisterna, pozzo artesiano, condotta dall’A.Q.P.,
trattore cingolato e trattore con carrellone;
3. Contrada Boschigni pozzo artesiano della Comunità Montana della Murgia Occidentale;
4. Punto di prelievo dell’A.Q.P. sito in Via Castel del Monte zona OASI Nazareth, prossimità
santuario.
Aiuta questa esigenza la varietà delle tipologie che può ritenersi idonea al rifornimento
dei mezzi di terra specie se muniti anche di apparato pescante: acquedotti, cisterne, vasche
mobili, invasi.
Anche la varietà delle tipologie dei mezzi disponibili concorre al loro proficuo utilizzo sul
fuoco, essendo possibile concatenare l’impiego di unità idonee al solo trasporto su strada di
acqua con quello di unità fuoristrada, leggere o pesanti, munite di serbatoio e in grado di
raggiungere e lanciare il carico d’acqua nelle zone di operazione.
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Rifornimento dei veicoli CANADAIR CL415 e FIRE BOSS
Per il rifornimento idrico di tali mezzi, si deve fare riferimento alle indicazioni riportate nel
documento d’indirizzo per la prevenzione degli incendi boschivi della Città Metropolitana di
Bari che individua, quale unico bacino del territorio interessato, l’invaso del “LOCONE”, che
peraltro, in alcuni anni risultava non idoneo per carenza di acqua per il rifornimento dei
CANADAIR.
Il rifornimento dei detti mezzi in mare, secondo l’indirizzo provinciale, può avvenire a
condizioni che non si abbiano:
•
onde di metri 2 di altezza;
•
25 metri di lunghezza tra cresta e cresta;
•
vento di fronte con velocità superiore a 92 Km/h.
Procedure di protezione civile in caso di calamita’
Fermo restando che le procedure d’intervento A.I.B. sono delineate nel protocollo
d’intesa, promosso dalla Città Metropolitana di Bari, e sottoscritto dalla Regione Puglia, dal
Corpo Forestale dello Stato e dai Vigili del Fuoco, che prevede il concorso che ogni
componente deve dare nel servizio A.I.B, si ritiene indispensabile che il Comune al fine della
salvaguardia del proprio patrimonio ambientale attivi un proprio servizio A.I.B., dotandosi di
strutture operative anche minime, che in concorso con gli altri organismi deputati, affronti
durante il periodo giugno/settembre la problematica degli incendi boschivi sul proprio territorio.
Il servizio da istituirsi, nel periodo innanzi indicato, deve operare attivamente nella lotta
agli incendi boschivi con l’attività di ricognizione, sorveglianza, avvistamento e spegnimento
con i mezzi idonei.
Per l’attuazione di alcuni di questi compiti il Comune cosi come è stato detto, potrà
avvalersi
dell’opera del volontariato stipulando apposite convenzioni; mentre per quanto
concerne i mezzi e il personale per il primo intervento, nell’ambito del servizio a istituirsi,
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dovrebbe essere prevista la disponibilità di un’autobotte dotata di autopompa con getto a
pressione e di una squadra di operai idoneamente equipaggiati e addestrati per gli interventi
minimi di prevenzione incendi.
Il servizio di cui trattasi potrà essere coordinato dal personale della Polizia Municipale, il
quale sulla scorta della cartografia del Comune e della conoscenza del proprio territorio e
della localizzazione della viabilità principale e di servizio, delle fonti di approvvigionamento
idrico e della presenza antropica, potrà agire per i servizi minimi di prevenzione incendi e, in
caso di evento grave, partecipare in forma sussidiaria con gli altri Organi ed Enti delegati allo
spegnimento degli incendi.
Le risorse umane e mezzi da impegnarsi per questo servizio dovrebbero avere la
seguente consistenza minima:
-
autobotte con cisterna con autopompa e manichette, disponibile h 24;
-
tre operai idoneamente equipaggiati ed addestrati reperibili h 24;
-
una pattuglia di agenti di Polizia Locale incaricata di coordinare il servizio A.I.B.;
-
volontari di associazioni locali incaricati dell’azione di vigilanza.
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MODALITA’
D’ATTUAZIONE E PROCEDURE D’INTERVENTO DEL SERVIZIO
COMUNALE AZIONI INCENDI BOSCHIVI (A.I.B.)
RISORSE COINVOLTE
COMPORTAMENTO
VEDETTE-VOLONTARI
Con funzioni di vigilanza
Avvisare immediatamente
la Polizia Locale o le Forze
dell’Ordine presenti sul
territorio
POLIZIA LOCALE
E/O FORZE DELL’ORDINE
Allertare le squadre
locali A.I.B.
Verifica della gravità
dell’evento allertando
il servizio comunale
A.I.B.
In caso di evento grave e/o
con rischi
POLIZIA LOCALE
E/O FORZE DELL’ORDINE
In caso di evento di entità
modesta
Avvisare il C.O.P., dare
comunicazione ai VV.FF. per
l’intervento e al C.F.S.
Contattare le squadre di
operai
della
Città
Metropolitana di Bari;
Allertare il Sindaco .
Avviare squadre comunali
con automezzi sul posto per
azione di supporto a VV.FF.
e C.F.S.
Richiedere intervento
squadre locali A.I.B.
POLIZIA LOCALE
E/O FORZE DELL’ORDINE
POLIZIA LOCALE
E/O FORZE DELL’ORDINE
UFFICIO TECNICO
DEL COMUNE
Per l’intervento rapido ed
efficace dei VV.FF. dotarsi
di mappa del territorio con
viabilità e punti di
riferimento idrico
Segnalano al Comune l’evento
accaduto
per
l’eventuale
applicazione della Legge 303/00.
Stabilire via radio e/o
telefonico contatto in punto
prestabilito per raggiungere
la
località
incendio
proseguendo per la viabilità
più breve.
Successivamente all’evento che ha
interessato la zona boscata o i
pascoli, procede a mettere in atto le
procedure previste dall’art.10 della
Legge 353/00.
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EMERGENZE
Per quanto concerne le emergenze individuate si è ritenuto di pianificare gli interventi
per gli eventi prevedibili (nevicate di carattere eccezionale, allagamenti); mentre per quanto
concerne gli eventi non prevedibili, i cui interventi operativi quantunque tempestivi devono
essere effettuati con mezzi appropriati e personale competente, il Sindaco ovvero il
Funzionario Responsabile della Protezione Civile, al verificarsi dell’evento opererà in prima
istanza con il personale e con i mezzi disponibili e successivamente, attivando una unità di
crisi con le funzioni di supporto interessate, pianificherà gli ulteriori interventi idonei alla
salvaguardia della pubblica incolumità e del patrimonio pubblico e privato.
La Prefettura di Bari - Ufficio Territoriale del Governo - Area Protezione Civile, Difesa
Civile e Soccorso Pubblico - annualmente emana la direttiva e le indicazioni per fronteggiare
le situazioni di crisi
in caso di abbondanti nevicate (Rif.to Prot. nr. 43678/PROT.CIV. del
18.11.2015), nonché
il Piano Operativo per la gestione coordinata
delle emergenze
determinate da precipitazioni nevose che interessano la rete stradale, autostradale e
ferroviaria, nella fattispecie vedasi l’ultima edizione “PIANO NEVE 2015-2016” emanato nel
mese di novembre 2015.
1. Emergenza neve
Per emergenza neve si intende tutta quella serie di disagi e difficoltà provocati da
precipitazioni nevose abbondanti ed improvvise ovvero formazione di ghiaccio a seguito di
precipitazione nevosa. Tali avversità atmosferiche, non sempre prevedibili nel nostro territorio,
causano blocchi della circolazione stradale, in particolar modo nei comuni collinari come il
nostro che non risultano attrezzati e in grado, stante le eccezionalità pluriennali dell’evento, di
affrontare l’emergenza e garantire la funzionalità dei servizi essenziali. A tal fine si è reso
necessario istituire un servizio minimo e pianificare gli opportuni interventi atti a superare
l’emergenza neve, a garantire la funzionalità dei servizi essenziali e al tempo stesso
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l’incolumità pubblica e la salvaguardia del patrimonio pubblico e privato.
Dall’analisi storica delle principali precipitazione nevose che si sono avute nel Comune
è possibile ipotizzare che l’evento massimo atteso oltre a procurare i disagi innanzi detti,
blocco della circolazione stradale e blocco dei servizi essenziali, può provocare l’isolamento di
alcune aziende agricole ubicate nell’alta Murgia, il crollo di alcuni manufatti, l’interruzione dei
servizi essenziali.
In caso di nevicate di carattere eccezionale, annunciato dal servizio meteorologico
nazionale, il Sindaco nella fase di preallarme convoca la Funzione 7 – Strutture operative
locali e viabilità, la Funzione 1 – Tecnica, la Funzione 3 – Volontariato, nonché il Direttore
dell’A.S.I.P.U. S.r.l., e costituisce l’unità di crisi di Protezione Civile per l’emergenza neve, con
sede nel Comando della Polizia Locale o nell’Ufficio di Protezione Civile.
Ognuna delle funzioni innanzi dette allerterà i propri uomini ad intervenire per un servizio
di Protezione Civile finalizzato al ripristino, in tempi brevi, della viabilità principale nel Comune
ed in particolare alla viabilità verso i servizi essenziali e verso le zone abitate extraurbane, con
particolare riferimento alla zona residenziale dell’Oasi di Nazareth - Torre Palomba ed altre
aree particolarmente antropizzate, nonché per soccorrere eventuali cittadini rimasti bloccati
dalla neve.
Il Direttore dell’A.S.I.P.U. S.r.l. avrà cura di disporre uomini e mezzi per lo sgombero
della neve e lo spargimento del sale in caso di formazione di ghiaccio. A tal fine presso
l’azienda deve essere disponibile un congruo quantitativo di sale da utilizzarsi alla bisogna.
Al verificarsi dell’evento il Comandante della Polizia Locale, responsabile della funzione
7 – strutture operative locali e viabilità, cui è affidato il compito di coordinare gli interventi,
attraverso il proprio personale effettuerà una verifica delle condizioni della viabilità su tutto il
territorio, contattando anche telefonicamente i responsabili delle aziende agricole presenti
nell’Alta Murgia al fine di verificare eventuali necessità. Particolare cura deve essere prestata
alla viabilità verso
il presidio ospedaliero, per il centro dialisi di via Trani, per la zona
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residenziale OASI e dintorni, per il Cimitero Comunale.
Sulla base delle risultanze che emergeranno dal sopralluogo delle pattuglie della Polizia
Municipale e dalle notizie attinte telefonicamente dai responsabili delle aziende agricole, il
Comandante della Polizia Locale con l’ausilio delle altre funzioni di supporto e di concerto con
il Direttore dell’A.S.I.P.U. S.r.l., dovrà disporre gli opportuni interventi finalizzati a superare
l’emergenza, quali:
-
comunicare lo stato di emergenza alla Prefettura, alla Regione ed alla Città Metropolitana
di Bari affinché ognuno, per quanto di competenza, attivi i propri servizi per il ripristino
della viabilità sulla propria rete viaria;
-
fare spargere il sale sui tratti di strada che risultassero ghiacciati e quindi pericolosi per la
circolazione veicolare e pedonale;
-
fare effettuare lo sgombero della neve sulle strade comunali principali, corsi cittadini,
estramurale e radiali principali, avendo sempre come riferimento la viabilità essenziale
innanzi indicata: Ospedale, Centro dialisi, Case di Riposo ecc., e ripetizione del
trattamento con il sale;
-
attivare i soccorsi per eventuali automobilisti rimasti bloccati a causa delle neve sulle
strade del territorio comunale;
-
disporre sopralluoghi tecnici per eventuali segnalazioni di crolli e di strutture pericolanti;
-
inviare squadre tecniche per eventuali segnalazioni di guasti nella rete dei servizi
essenziali, gas, energia elettrica ecc.;
-
allertare le associazioni di volontariato per eventuali operazioni di soccorso in emergenza
sanitaria e veterinaria.
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PROCEDURE D’INTERVENTO AL VERIFICARSI DELL’EVENTO
IL SINDACO
Dopo l’annuncio, da parte del Servizio Meteorologico Nazionale, di nevicate
convoca
Funzione 1 - Tecnica
Funzione 3 - Volontariato
Funzione 7 - Viabilità
UNITA’ DI CRISI DI
PROTEZIONE
CIVILE
Ogni Funzione allerta i propri
uomini e mezzi per il
ripristino della viabilità e per
prestare
soccorso
ad
eventuali cittadini rimasti
bloccati dalla neve o dal
ghiaccio.
Direttore A.S.I.P.U. S.r.l.
COORDINATORE:
Dispone uomini e mezzi per
lo sgombero della neve o per
lo spargimento di sale in caso
di formazione di ghiaccio.
COMANDANTE
DELLA POLIZIA
LOCALE
Coordina le attività delle Funzioni
interessate
Verifica le condizioni della viabilità
stradale;
Contatta
telefonicamente
i
responsabili delle aziende agricole
presenti nell’Alta Murgia;
Predispone gli opportuni interventi
finalizzati a superare l’emergenza
neve
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2. Emergenza allagamenti
Il fenomeno idrogeologico “alluvione”, già trattato in precedenza come “RISCHIO
ALLUVIONE “, non ha interessato mai il territorio del nostro Comune. La mancanza di corsi
d’acqua, il carsismo presente sulla Murgia e la proverbiale siccità del territorio della Puglia,
hanno fatto sì che tale rischio naturale non sia stato mai avvertito nella nostra zona.
Pur non esistendo specificamente il rischio alluvione, negli ultimi anni, nel nostro
Comune, sta emergendo il problema allagamento di alcune zone dell’abitato. Lo sviluppo
urbanistico del territorio, non sempre accompagnato dalla programmazione dell’assetto e
dell’utilizzo del territorio che contemplasse la
salvaguardia di opere provvisionali naturali
esistenti sul territorio, ha fatto emergere il fenomeno dell’allagamento di alcune zone
dell’abitato, con i relativi disagi che tale fenomeno provoca.
Gli allagamenti di dimensioni sempre più notevoli interessano la S.P. 231 - ex Strada
Statale 98, e le zone a ridosso di essa, Via Lago Baione, Via Lago di Viti , Via C. del Monte ,
Via Francavilla, Via Don Minzoni - Belvedere e zone a ridosso di essa, Via Trani - Viale E.
Fieramosca, Via Mangilli, Via Lama di Grazia, Via Vecchia Bisceglie, Via Boccotero, Via San
Vittore e Via Santa Lucia e zone a ridosso di esse.
Questa nuova emergenza
ha determinato la necessità di ricercarne
le cause e di
adottare le opportune misure per contenere il fenomeno.
Nel corso degli incontri avuti con i responsabili degli Enti e degli Organi interessati alla
problematica dell’allagamento della S.P. 231, e il conseguente pericolo che comporta per la
pubblica incolumità tale fenomeno, è emerso che alcune concause che determinano il
fenomeno sono da ricercare:
-
nello sbarramento creato dalla S.P. 231 al regolare deflusso delle acque nelle lame
naturali che in precedenza esistevano e che per la realizzazione dell’opera stradale furono
ostruite, “Lama Inglese” a Sud-Est dell’abitato e “Lama di Merlo” a Nord dell’abitato; nella
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realizzazione sulla stessa strada del NEWJERSY che maggiormente alimenta il fenomeno
del blocco dell’acqua;
-
nella bitumazione di tutte le strade vicinali poste a monte dell’abitato che di conseguenza
scaricano a valle le acque meteoriche provocando il ruscellamento;
- nella realizzazione dei complessi industriali nella zona “D” del P.R.G., sempre a monte
dell’abitato, con i relativi piazzali impermeabilizzati che raccolgono e riversano le acque
meteoriche sulle strade pubbliche;
-
le attuali norme in materia di captazione delle acque meteoriche, ha attivato da parte
dell’ASL locale con U.T.C. e l’Ufficio Ambiente Comunale, una serie di controlli finalizzati
alla verifica delle misure delle acque di 1^ pioggia per tutti gli opifici esistenti. A tal fine è da
riconoscere la sensibilità di molti imprenditori che hanno provveduto a regimentare le acque
all’interno delle aree di pertinenza;
-
nella realizzazione da parte della Provincia di opere stradali, allargamento della
Provinciale per Castel del Monte e cementificazione della Provinciale per San Magno,
strade che collegano l’abitato alla collina, senza la previsione e l’adozione di soluzioni
tecniche per le acque meteoriche, riversando entrambe le strade la loro acqua a valle in
Via Castel del Monte verso l’abitato;
-
nel livellamento del terreno per
la
realizzazione di
costruzioni e quindi nella
eliminazione delle due lame naturali che costeggiavano in precedenza l’abito convogliando
le acque verso il mare “Lama Inglese e Lama di Merlo”.
Sulla base di tale risultanze l’ANAS, per eliminare il problema dell’allagamento della
S.P. 231, ha provveduto a rimuovere, in corrispondenza delle zone in cui in precedenza
correvano le lame naturali, lo spartitraffico NEWJERSY consentendo lo scorrimento delle
acque meteoriche verso l’abitato e quindi acuendo il fenomeno dell’allagamento della zona
periferica di Via Castel del Monte e Via Sant’Elia, ecc..
In considerazione di quanto evidenziato, resta fermo, da parte dell’Amministrazione
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Comunale, l’impegno di affidare l’incarico ad un tecnico esperto in materia di opere idrauliche
che, sulla base dell’analisi dello stato dei luoghi, dovrà progettare gli opportuni interventi per
l’eliminazione del problema allagamenti; il Coordinatore del servizio di Protezione Civile nel
frangente deve attuare le seguenti misure protettive:
LIVELLI DI ALLERTA
Sulla base dei bollettini di pericolosità alluvionali, diramati dal Servizio Vigilanza Meteo del
P.C.M. – Dipartimento di Protezione Civile - e sulla scorta degli avvisi meteo Regionali,
quest’ultimi inviati anche a mezzo SMS e Social Network, si attiveranno livelli di allerta a
secondo del manifestarsi delle tipologie e severità degli eventi metereologici.
Livello di attenzione 0 - Assenza di previsioni a breve/medio termine di eventi intensi.
Esecuzione attiva di manutenzione ordinaria dei sistemi.
Effettuare almeno due
volte
l’anno l’ispezione visiva degli argini e alvei delle lame
naturali presenti sul territorio, controllando che siano sgombre da ostacoli che possano
sbarrare il deflusso idrico;
Livello di attenzione 1 - Periodi intrinsecamente a rischio o presenza di previsione a
breve medio/termine di eventi intensi.
Verificare nuovamente la situazione attuale degli argini e alvei delle lame;
Allertare le funzioni di supporto: Funzione 1 - Tecnica, Funzione 7 - Strutture operative
locali e viabilità, Funzione 3- Volontariato e Funzione 5 Servizi Essenziali;
Livello di attenzione 2 - Inizio dei fenomeni annunziati dalle previsioni.
Istituire un servizio di vigilanza lungo le strade interessate dagli allegamenti in particolare
fuori dall’abitato sulle ex strade Provinciali
San Magno e Castel del Monte, sottovia
Via Francavilla- Gravina, S.P. 231 ex SS. 98 e Via Vecchia Bisceglie; nell’abitato Via
Castel del Monte, Via Trani incrocio Via Lama di Grazia;
Livello di attenzione 3 – Presenza del fenomeno
Aumentare la cadenza delle ispezione nelle località soggette ad allagamento;
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Valutare la necessità di interdire il traffico veicolare sulle strade che presentano difficoltà di
transito, dirottando i veicoli su percorsi alternativi.
Fare intervenire il responsabile della Funzione di supporto 5 – Servizi Essenziali
Fognature ed Energia Elettrica per eventuali interventi urgenti di manutenzione
straordinaria della rete fognante e per il distacco dell’energia elettrica ove è il caso.
In caso di necessità procedere allo sgombero di persone da locali invasi dalle acque e/o
inondabili.
Disporre l’intervento dei vigili del fuoco e/o di mezzi idonei per l’eliminazione di acqua dai
locali a piano terra o sottomessi inondati dall’acqua.
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PROCEDURE D’INTERVENTO AL VERIFICARSI DELL’EVENTO
IL SINDACO
Dopo l’annuncio, da parte del Servizio Meteorologico Nazionale e Regionale ,
di rischio alluvione
convoca
Funzione 1 - Tecnica
Funzione 3 - Volontariato
Funzione 5 – Servizi Essenziali
UNITA’ DI CRISI DI
PROTEZIONE
CIVILE
Funzione 7 - Viabilità
COORDINATORE:
Coordina le attività delle Funzioni
interessate
COMANDANTE
DELLA POLIZIA
LOCALE
IN ASSENZA EVENTO
Dispone, con l’ausilio del
personale della Polizia Locale e
dell’Ufficio
Tecnico,
le
ispezioni
periodiche
degli
argini e alvei delle lame
naturali.
INIZIO EVENTO
Istituisce servizio di
vigilanza lungo i tratti
soggetti
dall’allagamento.
IN PREVISIONE
DELL’EVENTO
Dispone lo stato di allerta per
le Funzioni che costituiscono
l’unità di crisi di Protezione
Civile.
IN PRESENZA EVENTO
Dispone maggiori ispezioni;
Convoca l’Unità di crisi della Protezione Civile;
Convoca i Responsabili dei servizi ENEL e AQP per gli interventi d’emergenza;
Dispone eventuale interdizione al traffico veicolare per i tratti di strada allagati;
Dispone all’eventuale sgombero di persone da locali invasi dall’acqua e/o inondabili;
Dispone l’eventuale intervento dei VV.FF.
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3. Emergenza idrica
Il Comune di Corato, come tutti i Comuni della Regione Puglia e parte dei Comuni della
Basilicata, è rifornito idricamente dall’Acquedotto Pugliese-AQP-.
L’Acquedotto Pugliese, opera di notevole importanza dal punto di vista dell’ingegneria
idraulica fu progettata e realizzata nel primo ventennio del 1900 e tutt’oggi assume una
importanza vitale per la Regione Puglia, caratterizzata dall’assenza
di corsi di acqua
superficiali e da un basso indice di piovosità, che si è ulteriormente ridotto negli ultimi anni a
causa dei lunghi periodi di siccità registrati sul territorio.
L’Acquedotto Pugliese attualmente viene alimentato, oltre che dall’originaria fonte di
Caposele, da invasi realizzati successivamente
Il Comune di Corato è approvvigionato dalla condotta principale
proveniente da
Caposele. La condotta alimenta due serbatoi, posti sulla collina a monte dell’abitato: uno in
“Contrada Lagacchiola” di mc. 16.000 e l’altro in zona “OASI” in adiacenza al Santuario
Madonna delle Grazie di mc. 3.000.
Il serbatoio della zona “OASI” approvvigiona la zona di via Castel del Monte, dal
serbatoio alla sede della Cantina Sociale; mentre il serbatoio in “Contrada Lagacchiola”
alimenta tutto l’abitato.
Sulla base della stima dei consumi giornalieri fatta dai tecnici dell’AQP, il serbatoio in
“Contrada Lagacchiola” riesce a soddisfare i bisogni degli utenti dell’abitato per una sola
giornata.
Le ipotesi di emergenza idrica che si possono verificare sono molteplici, ed avere una
diversa evoluzione a secondo che trattasi di emergenza temporanea, dovuta a rotture o lavori
sul tronco principale e, quindi, limitata ad alcuni giorni, ed emergenza di fondo legata alla
scarsità di acqua
a causa del perdurare del periodo di siccità e quindi mancanza di
alimentazione alla fonte.
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Nella prima ipotesi l’emergenza può essere superata con la riduzione delle ore di
erogazione e con l’ausilio di autobotti . Nel secondo caso, invece, la problematica assume una
notevole dimensione; per il superamento di questa emergenza è indispensabile pianificare gli
interventi in concorso con l’AQP, con la Città Metropolitana di Bari e la Regione.
In considerazione di quanto evidenziato, fermo restando che la risoluzione del problema
a monte relativo alle fonti principali di approvvigionamento di base compete al Governo della
Regione e al Governo Centrale, il Sindaco e il Coordinamento Comunale del servizio di
Protezione Civile devono attuare le seguenti misure :
In situazione ordinaria:
Livello di attenzione O
aggiornare costantemente la mappa dei pozzi di emungimento acque presenti sul territorio
comunale;
verificare la qualità dell’acqua emunta con analisi chimiche e biologiche, da effettuarsi a
cura del Servizio Igiene, per accertare quali pozzi rientrano nei parametri della legge
236/88;
censire periodicamente tutti i veicoli adibiti al trasporto di acqua potabile presenti sul
territorio;
Livello di attenzione 1 – preallarme – previsione di mancanza di acqua ovvero
diminuizione notevole delle ore di erogazione da parte dell’AQP.
attivare il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile per
approntare un piano
operativo con le soluzioni tecniche alternative per l’approvvigionamento idrico dell’abitato
e delle industrie presenti sul territorio.
Il Piano, comunque, deve tendere a:
-
verificare tecnicamente la possibilità di addurre acqua emunta dalla falda, con
le
caratteristiche previste dalla legge 236/88 e ss.mm. e ii., direttamente nella rete idrica del
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Comune;
-
stabilire delle priorità nell’approvvigionamento dell’Ospedale Civile, delle scuole di ogni
ordine e grado, attraverso il rifornimento dei serbatoi di riserva ivi esistenti e con il
posizionamento di distributori automatici di acqua potabile nei corridoi;
-
prevedere un doppio sistema di approvvigionamento delle industrie locali alimentari e non
alimentari.
-
verificare il sistema di approvvigionamento idrico delle aziende agricole presenti sulla
Murgia e pianificare azioni di sostegno.
-
notificare il Piano di emergenza alla Provincia, alla Regione e alla Prefettura.
Livello di attenzione 2 – emergenza – carenza di approvvigionamento di acqua da
parte dell’AQP.
attuare gli interventi programmati dal C. O. C. per far fronte all’emergenza idrica;
verificare eventuali disfunzioni tecniche;
programmare e attuare interventi correttivi al piano d’intervento;
richiedere l’intervento degli altri Enti interessati (Prefettura e Regione) laddove
l’emergenza non sia superabile con i soli mezzi del Comune.
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PROCEDURE D’INTERVENTO
IN SITUAZIONE ORDINARIA
IL COORDINATORE
DEL SERVIZIO DI
PROTEZIONE CIVILE
LIVELLO DI ATTENZIONE 1
IN PREALLARME
IL SINDACO
Aggiorna costantemente la mappa
dei pozzi di emungimento acque presenti
sul territorio comunale.
Verifica la quantità dell’acqua
emunta con analisi chimiche e
biologiche, da effettuarsi a cura del
Servizio Igiene della A.S.L./BA, per
accertare quali pozzi rientrano nei
parametri della legge 236/88.
Censisce periodicamente tutti i
veicoli adibiti al trasporto di acqua
potabile presenti sul territorio.
Convoca:
il CENTRO OPERATIVO COMUNALE con le
funzioni di supporto
FUNZIONE 1 Tecnica di pianificazione
FUNZIONE 2 Sanità
FUNZIONE 4 Materiali e mezzi
FUNZIONE 5 Servizi Essenziali
FUNZIONE 7 Strutture operative
Verificare tecnicamente la possibilità di addurre acqua emunta dalla falda, con le caratteristiche previste dalla legge 236/88,
direttamente dalla rete idrica del Comune;
Stabilire delle priorità nell’approvvigionamento dell’Ospedale Civile, delle Scuole di ogni ordine e grado attraverso il
rifornimento dei serbatoi di riserva ivi esistenti e con il posizionamento di distributori automatici di acqua potabile nei
corridoi;
Prevedere un doppio sistema di approvvigionamento delle industrie locali alimentari e non alimentari;
Verificare il sistema di approvvigionamento idrico delle aziende agricole presenti sulla Murgia e pianificare azioni di
sostegno;
Notificare il Piano di Emergenza alla Città Metropolitana di Bari, alla Regione ed alla Prefettura.
LIVELLO DI ATTENZIONE 2
EMERGENZA
Le Funzioni di supporto
interessate provvedono a
Attuare gli interventi programmati dal C.O.C. per far
fronte all’emergenza idrica;
Verificare eventuali disfunzioni tecniche;
Programmare e attuare interventi correttivi al piano
d’intervento;
Richiedere l’intervento degli Enti interessati:
Prefettura e Regione laddove l’emergenza non sia
superabile con i soli mezzi del Comune.
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APPENDICE
ELABORAZIONE DEL MODELLO D’INTERVENTO
COMUNE DI CORATO
1. FUNZIONALITA’ DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO LOCALE
REPERIBILITA’ H 24.
Il Piano contiene le informazioni necessarie e le modalità con cui la struttura
comunale di protezione civile garantisce:
Sistema di reperibilità h 24 all’interno della struttura comunale:
A)
ENTE
STRUTTURA
Responsabile
Ufficio
Comunale
Permanente di
Protezione Civile
B)
REFERENTE
TELEFONO
FAX
Dirigente F.F.
Polizia Locale
Uff.
Uff.
080*8721014 080*8988010
080*8724978
Arch. Pasquale Antonio
Diretto
CASIERI
080*9592282
Cell.re
Abit. Via L. Settembrini nr.29 366*6966515
Canosa di Puglia ( Bt)
338*1632556
C.a.p. 76012
Tel. 0883*662272
EMAIL
Istituzionale:
[email protected]
[email protected]
[email protected]
PEC
[email protected]
Privata:
[email protected]
collegamenti telefonici e fax, e-mail, della Regione e della Prefettura - UTG,
per la ricezione e la tempestiva presa in visione dei bollettini/avvisi di
allertamento:
SEDE
TELEFONO
FAX
Comune di Corato
Sede C.O.C. :
in fase organizzativa
Piazza G. Matteotti nr.02
e/o Piazza G. Marconi nr.12
080*9592111
080*8989189
080*8725777
EMAIL
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Edificio sostitutivo C.O.C.
in fase operativa
Comando Polizia Locale
Via Gravina nr.132
080*8721014
080*8724978
080*8725664
Responsabile C.O.C.
Cell.
3485709611
3492354210
Abit.
080*8983048
Uff.
080*9592298
SINDACO
Massimo MAZZILLI
Abit. Via L. Tarantini nr.111
[email protected]
080*8988010
PEC
[email protected]
COORDINATE
GEOGRAFICHE
Nord
41°09’13’’.00
Est
16°24’46’’.00
Nord
41°08’31’’.00
Est
16°26’05’’.00
[email protected]
080*8989189
080*8725777
[email protected]
[email protected]
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VICE SINDACO :
Avv. Francesco
SCARINGELLA
Cell.
3667830016
DIPARTIMENTO NAZIONALE
DI PROTEZIONE CIVILE
Via Ulpiano nr. 11 –Roma –
C.a.p. 00193
PREFETTURA di BARI
–U.T.G. S.E. Sig. Prefetto
oppure
Vice Prefetto – Dirigente Area
Protezione Civile
Dott.ssa Cinzia CARRIERI
06*6820265
06*6820266
06*6820111
QUESTURA di Bari
REGIONE Puglia
Presidenza
REGIONE Puglia
Settore Protezione Civile
Ing. TEDESCHI
Ing. LOIACONO
Ing. DI LAURO
( Dir. Prot. Civ. )
330*468726
CITTA’ METROPOLITANA di
BARI
Presidenza
CITTA’ METROPOLITANA di
BARI
Servizio Protezione Civile
Viabilità e Trasporti
Ing. CURCI
06*6820360
06*68897752
[email protected]
080*5293111
080*5293198
080*5293111
080*5291154
080*5522021
080*5406260
Abit.
080*5233125
Uff.
080*5404340
Cell.
335*1362626
Uff.
080*5406872
080*5404386
080*5404352
080*5404396
080*5401111
080*5534142
080*5530346
080*5372310
080*5406205
080*5246765
[email protected]
080*5588147
080*5412205
080*5412610
080*5412841
080*5580630
393*7969868
334*3312683
080*5412872
viabilità[email protected]
ar.puglia.it
Geom. CERRATO Vincenzo
[email protected]
Polizia Provinciale
Magg. LEOCI
[email protected]
337*207540
MINISTERO AMBIENTE
DIPARTIMENTO VV.FF. –
ROMA
Sala Operativa
06*57221
06*57225068
06*46547142
06*4814695
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C)
Strutture sovra comunali quali Vigili del Fuoco, Corpo Forestale, Carabinieri,
Guardia di Finanza, Polizia di Stato, ex Polizia Provinciale per la reciproca
comunicazione di situazioni di criticità e per le attività di monitoraggio:
ENTE/STRUTTURA
REFERENTE
TELEFONO
FAX
EMAIL
115
COMANDO VV.FF. – BARI
Ing. LANOTTE
080*5483111
080*5483221
338*7033333
COMANDO VV.FF. - BARLETTA
0883*531222
COMANDO VV.FF. - CORATO
080*8722227
113
COMANDO CARABINIERI - BARIMagg. TRUDA
( Com.te Nucleo Radio Mobile )
COMANDO STAZIONE CARABINIERI –
CORATO
080*5484366
[email protected]
0805453029
[email protected]
080*5586871
334*6923812
080*8721010
080*5349680
080*5349999
080*8721010 (
chiedere
connessione )
080*5349460
COMANDO POLIZIA STRADALE –BARI 112
080*8720231
COMMISSARIATO P.S. –CORATO-
080*8720211
GUARDIA DI FINANZA - BARI-
080*5261111
GUARDIA DI FINANZA - TRANICORPO FORESTALE DELLO STATO
( Provinciale BARI )
Dott. MARTELLOTTA
Dott.ssa FLORE
0883*489100
080*5262808
COMANDO STAZIONE CORPO FORESTALE
DELLO STATO - CORATO
COMANDO POLIZIA MUNICIPALE
CORATO
COMANDO POLIZIA MUNICIPALE ANDRIA
COMANDO POLIZIA MUNICIPALE
080*5538619
080*8724785
Cell.
320*4323414
080*8721014
080*8724978
080*8725664
080*5545415
335*1576808
335*8024275
[email protected]
[email protected]
080/*8988010
[email protected]
0883*290516
0883*290517
0883*588000
0883-290455
0883*500249
080*3611014
080*9507358
TRANI
COMANDO POLIZIA MUNICIPALE RUVO
COMANDO POLIZIA PROVINCIALE BARI
Magg. LEOCI
337*207540
[email protected]
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2. STRUTTURA DI COORDINAMENTO LOCALE
Responsabili comunali, Sindaco compreso, che dovranno costituire secondo i livelli di allerta e
fasi il Presidio Operativo dell’Ufficio Comunale Permanente di Protezione Civile e/o il Centro
Operativo Comunale.
A) Attivazione del Presidio Territoriale
Sistema di vigilanza sul territorio per garantire le attività di ricognizione e di sopralluogo delle
aree esposte a rischio, soprattutto molto elevato in grado di comunicare in tempo reale le
eventuali criticità per consentire l’adozione delle conseguenti misure di salvaguardia.
Il Presidio Territoriale potrà essere composto da squadre miste, personale dei propri uffici
tecnici, del volontariato locale ed eventualmente delle diverse strutture operative presenti sul
territorio laddove disciplinato tramite accordi e protocolli d’intesa ai sensi della normativa
vigente, per il controllo dei punti critici, delle aree soggette a rischio, dell’agibilità delle vie di fuga
e della funzionalità delle aree di emergenza.
COMPOSIZIONE
DEL PRESIDIO
OPERATIVO
Responsabile
Ufficio Comunale
Permanente di
Protezione Civile
COMPITI E
FUNZIONI
Dirigente F.F.
Polizia Locale
Arch. Pasquale
Antonio CASIERI
Abit. Via L.
Settembrini nr.29
Canosa di Puglia ( Bt)
C.a.p. 76012
Tel. 0883*662272
Componente
nell’emergenza
Componente
nell’emergenza
SEGRETARIO
GENERALE
Dott. Luigi
D’INTRONO
DIRIGENTE
SETTORE LL.PP.
Ing. Giuseppe
AMORESE
Via Don Albertario
nr.44/2
Tel.080*8727227
DIRETTORE
A.S.I.P.U.
Ing. Salvatore
MASTRORILLI
Via Gentile nr.17
Cell. 340*7365738
346*8603127
Tel.080*8724143azienda-
TELEFONO
FAX
MEZZI
Uff.
080*8721014 080*8988010
080*8724978
Diretto
080*9592282
Cell.re
366*6966515
338*1632556
Uff.
Nr.6 autovetture
con
radiotrasmittenti
Nr.1 motocarro
Nr.2 gruppi
elettrogeni
Radio portatili
Cell.
348*7678594
080*9592314
Autocarri
Piattaforma
aerea a cestello
Pala meccanica
gommata e
cingolata
Bob Cat
Gruppi
elettrogeni
Motoseghe
ecc. ecc.
Cell.
340*7365738
346*8603127
[email protected]
Cell.
[email protected]
Via G. Boccaccio nr.7 348*7034158
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di
158
B) Attivazione del Presidio Operativo
Il Sindaco si avvale, già a partire dalle prime fasi di allertamento, di un Presidio operativo
organizzato nell’ambito della stessa struttura comunale composto dal referente della funzione
tecnica di valutazione e pianificazione che fornisce al Sindaco le informazioni necessari in merito
all’evolversi dell’evento in atto o previsto e mantenga i contatti con le diverse amministrazioni ed
enti interessati.
Il presidio operativo :
•
garantisce il rapporto costante con Regione, Provincia e Prefettura-UTG
• attiva la funzione tecnica di valutazione e pianificazione
• è dotato di un fax, un telefono e un computer
NOMINATIVO REFERENTE
P.O.
RESPONSABILE
Ufficio Comunale
Permanente di Protezione
Civile
SEDE
Dirigente f.f.
Polizia Locale
Arch. Pasquale Antonio
CASIERI
Abit. Via L. Settembrini
nr.29
Canosa di Puglia ( Bt)
C.a.p. 76012
Tel. 0883*662272
TELEFONO
e FAX
Uff.
080*8721014
080*8724978
Diretto
080*9592282
Cell.re
366*6966515
338*1632556
FAX
080*8988010
EMAIL
Istituzionale:
[email protected]
[email protected]
[email protected]
PEC
[email protected]
Privata:
[email protected]
C) Attivazione del Centro Operativo Comunale (COC)
La sede del COC è segnalata ed evidenziata in colore bleu
NOMINATIVI COMPONENTI
IL C.O.C.
ABITAZIONE
Responsabile C.O.C.
SINDACO
Massimo MAZZILLI
SEGRETARIO GENERALE
Dott. Luigi D’INTRONO
ASSESSORE LL.PP.
Sig. Mario Matteo MALCANGI
ASSESSORE ALLA Prot. Civ.
SINDACO
Via L. Tarantini
nr.111
Via G. Boccaccio nr.7
Str. Est. Polvere delle
Rose nr.10 int.5
ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI Via Pignatelli nr.52
Dott.ssa Adele MINTRONE
VICE SINDACO :
Avv. Francesco SCARINGELLA
Strada Provinciale 231
nr.2
TELEFONO
e FAX
Cell.
3485709611
3492354210
Abit.
080*8983048
Uff.
080*9592298
FAX
080*8989189
080*8725777
Cell.
348*7034158
Cell.
335*487358
336*7854701
sulla cartografia
EMAIL
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Cell.
347*3044414
Cell.
366*7830016
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Il Centro operativo si attiva in h24 attraverso la convocazione delle diverse funzioni di
supporto individuate.
Rispetta i criteri di seguito riportati:
•
•
•
•
•
organizzato per funzioni di supporto.
ubicazione: esterna alle aree a rischio.
sede secondaria alternativa al Municipio
assetto del Centro:
sala operativa con le postazioni delle funzioni di supporto;
postazione radio
sala riunioni per gli incontri necessari al coordinamento;
segreteria per il raccordo tra le funzioni di supporto, attività amministrativa,
protocollo
FUNZIONI DI
SUPPORTO
REFERENTE
ABITAZIONE
1Tecnica di
valutazione e
pianificazione
Geom. Francesco BOSSO
Istruttore Direttivo Tecnico Ufficio Via Velletri nr.29
LL.PP. Comune di Corato
2–
Sanità, Assistenza
sociale e veterinaria
Dott.ssa Maria IURILLI
Dirigente Medico Ufficio Igiene
Dott.ssa Rosanna TEDONE
Ufficio Servizi Sociali
3Volontariato
4Materiali e mezzi
5Servizi Essenziali ed
attività scolastica
6Censimento danni a
persone o cose
7Strutture operative
locali e viabilità
Via C. Morrone nr.33/F
Via______________nr.
TELEFONO e
FAX
Cell.
348*5709632
Cell.
337*7631376
Cell.
348*5709629
Sede
Sig.________________________
Presidente
Associazione
di Via ______________nr.____
Volontariato
Dott.ssa Grazia CIALDELLA
Via ______________nr.____
Dirigente
Settore
Finanziario
Comune di Corato
Ing. Salvatore MASTRORILLO Via Gentile nr.17
Direttore A.S.I.P.U. S.r.l.
Dott._______________________
Via ______________nr.____
Dirigente Scolastico
Ing. Giuseppe AMORESE
Via Don Albertario
Dirigente Settore LL.PP. Comune nr. 44/int.2
di Corato
Via L. Settembrini nr.29
Arch. Pasquale Antonio
Canosa di Puglia ( Bt)
CASIERI
C.a.p. 76012
Dirigente f.f. Polizia Locale
Cell.
Cell.
Cell.
346*8603127
Abit.
080*8727227
348*7678594
Tel.
0883*662272
Uff.
080*8721014
080*8724978
Diretto
080*9592282
Cell.re
366*6966515
338*1632556
FAX
080*8988010
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8Telecomunicazioni
9Assistenza alla
popolazione
Segreteria e Gestione
Dati
Addetto Stampa
P.I. Stefano DIAFERIA
Esperto in telecomunicazione Via Masaccio nr.8
radioamatore
Dott. Luigi D’INTRONO
Via G. Boccaccio nr.7
Segretario Generale
Dott. Luigi D’INTRONO
Via G. Boccaccio nr.7
Segretario Generale
Avv. Giuseppe SCISCIOLI
Via______________nr.______
Responsabile
Ufficio
Stampa
Comune di Corato
Cell.
Cell.
348*7034158
Cell.
348*7034158
Abit.
___________
Cell.
346*0003610
3. CENSIMENTO DELLE RISORSE
Questa parte del piano di protezione civile contiene riquadri di facile consultazione ed utilizzo al
fine di ottimizzare l’impiego e l’utilizzo di ogni genere di risorsa utile in caso di un eventuale
soccorso alla popolazione.
A) Censimento
TIPOLOGIA E SEDE
118
SERV. EMERG. SANITARIE
Sala Operativa - BARI –
strutture sanitarie comunali e limitrofe
RICETTIVITÀ
POSTI
LETTO
REFERENTE
TELEFONO
118
080*5562962
Dott. DIPIETRO
Cell.
347*6763651
347*6763651
[email protected] Abit.
080*5356849
FAX
080*5564211
Pront. Socc.
OSPEDALE CORATO
Pronto Soccorso
Centralino
080*8721006
080*3608506
Centr.
080*8721055
Pront. Socc.
OSPEDALE ANDRIA
Pronto Soccorso
Centralino
0883*299214
0883*299354
Centr.
0883*599560
Pront. Socc.
OSPEDALE TRANI
Pronto Soccorso
0883*483235
0883*482111
Centr.
0883*483111
Pront. Socc.
OSPEDALE
RUVO DI PUGLIA
080*3611342
Centr.
080*3608111
OSPEDALE MOLFETTA
Pronto Soccorso
Centralino
Pront. Socc.
Centr.
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Pront. Socc.
OSPEDALE SAN PAOLO –ModugnoPronto Soccorso
Centralino
Centr.
Pront. Socc.
OSPEDALE TERLIZZI
Pronto Soccorso
Centralino
080*8816024
Centr.
080*8816410
080*5593587
080*5575724
080*5591111
080*632289
080*5842588
080*5842535
080*5543539
080*5842348
FAX
080*3108445
OSPEDALE POLICLINICO - BARI Direzione Sanitaria
Centralino
ASL / BA
Direzione Generale
Direzione Sanitaria
Servizio Veterinario
Servizio Igiene pubblica
ASL / BA
SERVIZIO VETERINARIO – CORATO -
ASL / BA
SERVIZIO IGIENE PUBBLICA – CORATO –
Via Galliani nr.36
080*8984383
Dott.ssa Maria IURILLI
080*8721406
FAX
080*8721384
080*8984383
CENTRO EMODIALISI
Ditta “ Gambre Healthcare Italia S.r.l.”
Vai Trani nr.140
080*3591721
080*3588035
CONSORZIO AUTONOMO GUARDIE
CAMPESTRI
Via Lama di Grazia n. 3 – Corato -
080*8721301
VIGILANZA GIURATA srl
Via Borsellino nr.30- CoratoISTITUTO MERIDIONALE VIGILANZA SRL
Via Giappone nr.27 – Corato-
080*8985509
080*3588092
080* 8721150
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MAPPA
POSTAZIONI 118 PROVINCIA BARI E OSPEDALI ZONA INTERESSATA
OSPEDALE
ANDRIA
OSPEDALE
TRANI
REPARTO USTIONATI
POLICLINICO BARI
OSPEDALE
CORATO
OSPEDALE
RUVO
OSPEDALE
TERLIZZI
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B) Volontariato e professionalità
SEDE
Associazione
“Pubblica
Assistenza
SERCORATO
Onlus”
Via Don Albertario
c/o Palazzetto dello
Sport
RISORSE DI
MEZZI E
TIPOLOGIA
Nr.8 ambulanze,
di cui
nr. 6 con
rianimazione e
nr.2 per trasporti;
Nr. 2 automediche
abilitate anche per
trasporto
emoderivati e
Nr.70 volontari con
dializzati;
professionalità specifiche
Nr. 1 fuoristrada;
nella guida ambulanze,
Nr.1 mezzo
antincendio
fuoristrada, mezzi
Fiat 100 con
antincendio e soccorritori
per mezzi d’emergenza cisterna da lt.4.200
con specifica
attrezzatura;
Nr.1 autocarro
polifunzionale tipo
IVECO 75/15 con
cisterna lt. 4,400
con specifica
attrezzatura
soccorso ed
emergenza;
Nr. 1 motopompa
carrellata –
autoadescante
– idrovora da
lt.5,000 al minuto .
Nr.2 ambulanze
Nr.20 volontari con
Nr. 2 autovetture
per trasporto
professionalità specifiche
nella guida di
emoderivati e
autoambulanze e
dializzati;
soccorritori
RISORSE UMANE E
PROFESSIONALITÀ
Associazione
Confraternita
“MISERICORDIA “
- Corato
Via S. Di Giacomo
nr.1
Associazione
“Croce Bianca
Coratina ”
C.I.S.O.M.
Nr.10 volontari con
professionalità specifiche
Via L. Di Viti
c/o Scuola
nella guida ambulanze ,
Elementare Don
soccorritori e mezzi
Ciccio Tattoli
antincendio
Associazione
“ALI DEL
Nr.15 volontari con
SOCCORSO ”
professionalità specifiche
Viale E. Fieramosca nella guida ambulanze e
nr.167
soccorritori
C.R.I.
Croce Rossa
Autoambulanze e
Italiana
strutture di emergenza
TELEFONO
FAX
REFERENTE
080*8724295
Cell.
348*5709655
335*7359037
Sig.
TARANTINI
Fedele
080*8724295
chiedere
connessione
Sig.
OLIVIERI
Sabino
080*8728222 080*89885306
080*8724949
Nr.1 ambulanza
Nr.1 mezzo
antincendio
Cell.
328*6953448
328*4824687
SIg.
LOIODICE
Beniamino
080*8982922
080*8980978
Sig.
DEL
VECCHIO
Natale
Nr.1 ambulanza
Ambulanze
080*5788027
080*5788011 080*5788011
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C) Enti Gestori dei servizi essenziali
Al fine di garantire la piena operatività dei soccorritori e la funzionalità delle aree di emergenza
necessita ridurre al minimo i disagi per la popolazione e stabilire le modalità più rapide ed
efficaci per provvedere alla verifica e alla messa in sicurezza delle reti erogatrici dei servizi
essenziali e al successivo ripristino mantenendo uno stretto raccordo con le aziende e società
erogatrici dei servizi appresso riportate .
AZIENDE / SOCIETÀ
REFERENTE
TELEFONO
FAX
EMAIL
AQP- TRANI
AQP- BARI
Ing. Centrini
( Interruzione Erogazione )
ENEL – BARI
Ing. SANTINO Giuseppe
( Interruzione Erogazione )
TELECOM- BARI
Dott. PIAZZA Giuseppe
( Interruzione Erogazione )
ITALGAS
FF.SS. –Direzione Coord.
Mov.
STAZIONE METEO
- Gioia del Colle CONSORZIO SIGI
Gestore manutenzione
Ex STRADE PROVINCIALI
per blocchi ed incanalamenti
stradali
Istituto Zooprofilattico
FOGGIA
0883*3481116
Cell.
320*4346043
080*5723134
080*5551111
080*5219924
Cell.
329*6322659
080*5081111
Cell.
080*5085008
335*7510395
081*72211111
800*801371
Numero verde
800*900700
080*5895935
080*3487030
080*5361611
349*3000601
0881*708354
ARPA PUGLIA
Ing. GRAVINA
080*5091111
080*5091313
080*5473610
080*5460301
080*5460302
Cell.
320*4387400
ISPEL
080*5244040
ANAS
080*5895937
080*5648657
080*5403491
080*5237641
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D) Altre strutture sul territorio
Strutture o aziende che in caso di emergenza possono offrire un contribuito in termini di uomini ,
mezzi , fornitura di servizi e strutture ed aree ricettive , possono essere un valore aggiunto e
nell’occorrenza stipulando con le stesse accordi e/o convenzioni che potrebbero essere attivati in
caso di necessità.
AZIENDE / SOCIETÀ
RISORSE DISPONIBILI
COLELLA Cataldo
Via Francavilla nr.5/B
PAGANELLI Massimo
Via delle Begonie nr.6
AZZARITI Francesco
Str. Est. Maglioferro nr.9/C
NESTA Michele
Via Belluogo nr.9
ALLACCIO AQP
IDRANTE
Viale E. Fieramosca ang. A.
Moro
ALLACCIO AQP
IDRANTE
Viale A. Diaz ang. Via Dante
ALLACCIO AQP
Nr. 2 IDRANTI
Piazza V. Emanuele
CANNILLO Catering Service
Via C. del Monte nr.12
CANNILLO Alimentari
Via San Magno nr.31 -S.P. 19
MARKET Ingros
Via S. Lucia a.c.
LUCARELLI s.a.s.
Via San Magno nr.4
Nr.1 autobotte da lt.6.000
Nr. 1 autobotte da lt.16.000
Nr.1 autobotte da lt.8.000
Nr. 1 autobotte da lt.16.000
Nr.1 autobotte da lt.8.000
Nr. 1 autobotte da lt.16.000
Nr.1 autobotte da lt.6.000
Nr. 1 autobotte da lt.16.000
GALLO Alimentari s.n.c.
REFERENTE
COLELLA Cataldo
PAGANELLI Massimo
AZZARIITI Francesco
FAX
080*8982421
330*937259
368*3381955
080*3588901
360*828343
080*8983575
333*6711142
NESTA Michele
Bocchetta allaccio acqua
Acquedotto Pugliese
Bocchetta allaccio acqua
Acquedotto Pugliese
Bocchetta allaccio acqua
Deposito derrate alimentari
confezionate
Deposito derrate alimentari
confezionate
Deposito derrate alimentari
confezionate
Deposito derrate alimentari
confezionate
Deposito derrate alimentari
confezionate
Acquedotto Pugliese
PASTIFICIO GRANORO
S.P. 231 Km.46,485
Pastificio
PASTIFICIO RISCOSSA
S.P.231 Km.48,360
Pastificio
BARILLA Alimentari S.p.a.
Deposito “Number 1”
Deposito derrate alimentari
Via San Magno nr.3
confezionate
IL CASTELLO
di IURILLO Giuseppe
Deposito derrate alimentari
Via Sant’Elia nr.234
confezionate
MOLINI TANDOI
PELLEGRINO
Via Sant’Elia nr.21
Molino farina
MOLINO CASILLO
Francesco s.r.l.
Via Sant’Elia nr.21
Molino semola e sfarinati
SEMOLIFICI Andriesi s.r.l.
Via Sant’Elia nr.22
Molino semola e sfarinati
OLEIFICIO Coop.va
Lavorazione Prodotti Agricoli Oleificio ,Cantina e deposito
Via C. del Monte nr.184
cereali
TELEFONO
080*8728747
CANNILLO Cataldo
080*8983895
CANNILLO Francesco
080*8728200
CANNILLO Francesco
080*8722475
LUCARELLI Francesco
080*8981956
GALLO Cataldo
080*8721821
MASTROMAURO Marina
080*8721510
Sig.ra MASTROMAURO
080*3720411
080*8728135
IURILLO Giuseppe
080*8721262
TANDOI Filippo
080*8723901
CASILLO Francesco
080*8986812
CASILLO Francesco
080*8721024
LOIODICE Tommaso
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OLEIFICIO Coop.va LA
CORATINA
Via San Magno nr.14 –S.P. 19
OLEIFICIO RIBATTI s.n.c.
Via C. del Monte Z.I.
OLEIFICIO S. Lucia s.n.c.
Via la Botte nr.14
FRANTOIO Oleario
TANDOI Francesco
Via De Amicis nr.18
FRANTOIO Oleario
DEL CONSOLE Giuseppe
Piazza XX Settembre nr.2
QUINTO Industria
Alimentari Carni
S.P. 231 Km. 48,00
CO.BE.CA. di Iannone
Michele & C.
Via Trani nr.167
MURGIA Carni s.r.l.
S.P. 231 Km.50,420
ORTOFRUTTA Meridionale
s.r.l.
Via Vecchia Molfetta a.c.
ORTOFRUTTA La Pugliese
s.r.l.
Via S. Lucia nr.10
ORTOFRUTTA F.lli CURCI
s.r.l.
Via San Magno Km. 2,500.
COTRAC ex
FERROTRANVIARIA s.p.a.
Via R. Paolucci nr.28
LINEA Urbana Concessionaria BUCCI &
TARANTINI Autoservizi
s.n.c.
Viale L. Cadorna nr.12
FERROVIA BARI -NORD –
Via R. Paolucci nr.28
CAPOGNA Autoservizi s.r.l.
S.P. 231 ang. Vii Gravina
BUCCI Aldo Autonoleggio
Viale L. Cadorna nr.12/C
BUCCI & TARANTINI
Autoservizi s.n.c.
Viale L. Cadorna nr.12
CAPUTO CATALDO
Via Monte di Pietà nr.25
FIORE CATALDO Gestione Coratina di
LAMARCA Cataldo & C.
s.n.c.
Via Ponchielli nr.4
FIORE CATALDO
Via Leonello ang. Viale E.
Fieramosca nr.175
080*8724551
Oleificio
LABARTINO Silvestro
Oleificio
Oleificio e Deposito sfarinati
e mangimi alimentazione
animale
DE PALMA Cataldo
080*8724342
080*8723565
MALDERA Nicola
080*8721064
Oleificio
TANDOI Francesco
080*8724788
Oleificio
DEL CONSOLE Giuseppe
080*8985111
Deposito carni macellate
QUINTO Vittorio
080*8727292
Deposito carni macellate
IANNONE Michele
Deposito carni macellate
CALO’ Domenico
080*8983791
080*8986186
Deposito ortofrutticolo
TERRONE Cataldo
080*8724468
Deposito ortofrutticolo
ALTAMURA Francesco
080*8722670
Deposito ortofrutticolo
CURCI Antonio
080*8721015
Trasporto pubblico
Trasporto pubblico e privato
TARANTINI Paolo
Stazione ferroviaria
080*8724146
080*8721015
Trasporto privato
CAPOGNA Francesco
080*8984585
Trasporto privato
BUCCI Cataldo
080*3588636
Trasporto privato
Panificio con capacità
Kg.1500
BUCCI Giuseppe
080*8724146
Panificio con capacità
Kg.3000
Panificio con capacità
Kg. 3000
CAPUTO Cataldo
LAMARCA Cataldo
080*8721460
FIORE Cataldo
080*8721461
COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 27/12/2015 - Pagina 134
di
158
Panificio
MARCONE MAURO
Via Giappone nr.48
Panificio BETTY di
CUSANNO Filippo
Viale E. Fieramosca nr.30
MAZZILLI DOMENICO Gestione CACCAVO Antonio
Via C. Alberto nr. 5
MANCINI FRANCESCO
Via Simone nr. 14/16
LA SPIGA s.r.l. di
PATRUNO GIUSEPPE
S.P. 231 complanare lato
Monte –Via S. Lucia
PATRUNO GIUSEPPINA &
EREDI di PATRUNO NINA
ITALIA - Gestione
LASTELLA Luigi
Via A. De Gasperi nr.67
TARRICONE VINCENZO
Via L. Cadorna nr.45
LA SFORNATA s.n.c. di
TEDONE Luigi & C.
Via Sant’Elia nr.139/d-e
LA SFORNATA s.n.c. di
TEDONE Luigi & C.
Viale V. Veneto nr. 112-114
LA SFORNATA s.n.c. di
TEDONE Luigi & C.
Via Don Minzoni nr.124
Panificio ex TRICARICO
Via V. Emanuele Orlando nr.46
CASTRIGNO ROSA
Via Ponchielli nr.77
DE PALMA FRANCESCO
Via P. Amedeo nr.25
MICCOLI MICHELE
Via Guerrazzi nr.37
LEUCI s.n.c.
Via Don Minzoni nr.
Hotel Appia Antica
S.P. 231 Km.32+300
“ Hotel Parco Serrone"Via
San Magno S.P. 19
Motel "Zio Cataldo "
S.P. 231 Km. 35+100
PLANET DIAMOND “
NICOTEL “
Via Gravina s.n.
Centro di Spiritualità "Oasi
di Nazareth"
Via C. del Monte Km.3,00
“ GENIUS HOTEL s.a.s.“
S.P. 231 Km. 49+400
“ LA DIMORA “
Via Altrelli ang. Gisotti nr.4
Panificio con capacità
Kg. 2500
MARCONE Mauro
Panificio con capacità
Kg. 2500
080*8721005
CUSANNO Filippo
Panificio con capacità
Kg. 3000
CACCAVO Antonio
Panificio con capacità
Kg. 2300
MANCINI Francesco
Panificio con capacità
Kg. 2500
PATRUNO Giuseppe
080*8986905
LASTELLA Luigi
080*8721607
Panificio con capacità
Kg. 3000
Panificio con capacità Kg.
2000
080*8724644
TARRICONE Vincenzo
080*8983029
Panificio con capacità Kg.
2500
TEDONE Luigi
Panificio con capacità
Kg.1200
TEDONE Luigi
080*8724772
Panificio con capacità
Kg. 2000
Panificio con capacità Kg.
1400
TEDONE Luigi
080*8987300
Panificio
CASTRIGNO Rosa
Panificio
DE PALMA Francesco
Panificio
Panificio con capacità
Kg.1500
MICCOLI Michele
LEUCI Francesco
Hotel Ristorante
MANGIONE Alfonso
080*8722504
Hotel Ristorante
BERARDI Massimo
080*8987244
Hotel Ristorante
GALLO Giovanni
080*8721060
080*8724652
080*8980762
080*8725393
080*8987016
Hotel Ristorante
080*8980670
080*8980753
Hotel Ristorante ( inattivo )
Hotel Ristorante
Curia di Trani
Sig. SCARINGELLA
Gennaro
ALTAMURA Antonio
080*8987454
080*8722153
Affittacamere
COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 27/12/2015 - Pagina 135
di
158
“MAGLIOFERRO
RESIDENCE s.r.l.”
C.da Maglioferro nr.28
BED end BREAKFAST
“L’Oasi di Edò”
Viale del Barone nr.3
“TRIPOLI “
Via Monte di Pietà nr.23
“TRIPOLI “
Vico I° San Farncesco nr.1
VILLA MONNA LISA
S.P. 30- Corato Canosa
Km.1,200
HOLIDAY’S HOUSE di
OLIVIERI I. & C. s.n.c.
Via Ruvo nr.113/114
PIANCONE GIUSEPPE
Contrada San Giuseppe
MALCANGIO ADDARIO
ROSA
Via Tratturello Pedale
DE BENDITTIS FRANCO
Torre di Neglia
recapito (Via ospedale nr.1)
“EREDI NINO QUINTO “
DIAFERIA ANTONIA
S.P. 238 di Altamura
Km.23+300
“LA LOCANDA TRA GLI
ULIVI “
Contrada Polvere delle Rose
Palazzetto dello sport e
campo di Basket coperto
Palestra centro sportivo
"DIAMOND"
Palestra edificio scolastico
" Fornelli "
Palestra Edificio scolastico
" Barbaschello"
Palestra edificio scolastico
" Cifarelli "
Palestra Istituto Tecnico
Commerciale
Palestra Istituto Statale
D'Arte
Palestra Scuola Media M.R.
Imbriani
Palestra Scuola Media De
Gasperi
RADIO Italia Puglia
ITALIA PUGLIA di Mary
Claretta RUBINI & C. s.a.s.
RETE SELENE s.n.c.
RADIO Studio Centro
TELESVEVA
TELEREGIONE
Affittacamere
Sede legale
Via R. Paolucci
080*8726819
Affittacamere
MAZZUCCA Dolores
349*0765366
080*8986828
Affittacamere
080*8986828
Affittacamere
Affittacamere
Società “ Gran Salone
delle Feste “
Sig. SISTO Luigi
080*8724191
Casa Vacanza
OLIVIERI Isabella
080*8985410
Agriturismo
PIANCONE Michele
080*8980939
Agriturismo
080*8980848
337*931181
340*0666513
Agriturismo
DE BENEDITTIS Franco
Agriturismo
DIAFERIA Antonia
080*8727039
368*3081465
Agriturismo
STALLONE Angela
347*6247177
Struttura sportiva
Via Gravina
Don Albertario
080*8726949
Struttura sportiva
Via Gravina
080*8725393
Palestra scoperta
Via Manerba
080*8721046
Via Mereù nr.17
080*8722436
Vai A. Moro nr.101
080*8721017
Via XXIV Maggio nr. 60
080*8721097
Via Teano
080*8721764
Via G. Ameglio nr.71
080*8724548
Via Sant’Elia nr.143
080*8724106
080*8984954
Palestra coperta
Palestra coperta
Palestra scoperta
Palestra scoperta
Palestra ed Area scoperte
molto ampie
Palestra ed Area scoperte
molto ampie
Mezzi di comunicazione di
massa
Mezzi di comunicazione di
massa
Mezzi di comunicazione di
massa
Mezzi di comunicazione di
massa
Mezzi di comunicazione di
massa
Mezzi di comunicazione di
massa
Vai G. Verga nr.9
080*8983871
Vai G. Verga nr.9
080*8986442
Corso Garibaldi nr.39
080*8727234
Via G. Verga nr.9
Via Bisceglie Km. 0+400
ANDRIA
Via Boito nr.47
BARLETTA
0883*555459
0883*573000
COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 27/12/2015 - Pagina 136
di
158
TELENORBA
ONORANZE FUNEBRI F.lli
LOTITO s.r.l.
Via Savonarola nr.25
SHETI s.r.l. di LOTITO
Franco-Tonio e Umberto
Via Pier Capponi nr.40
AGENZIA FUNEBRE
ANELLI s.r.l.
Viale E. Fieramosca
Mezzi di comunicazione di
massa
Via Gallo nr.2
CONVERSANO
Deposito e commercio
cofani funebri
LOTITO Michele
Deposito e commercio
cofani funebri
LOTITO Francesco
Deposito e commercio
cofani funebri
ANELLI Michele
080*4958331
080*8724621
080*8721685
335*223874
080*8987664
329*2151265
329*2151058
080*8721845
080*8721411
335*8421431
Dati INVASI - VASCONI- SILOS e POZZI
NON accertata POTABILITA’
ESISTENTI
NEL TERRITORIO MURGIANO DEL COMUNE DI
CORATO
- Rischio AIB –
TITOLARE
NR.
RECAPITO
CONTRADA
INVASO
1
UBICAZIONE
CATASTALE
POZZO
FOGLIO
PARTICELLA
PORTATA
MONTE CACCIA
SILOS
1
2
BOSCHIGNI
MONTERIPANNO
Com. Montana
Barese N.O.
Ruvo di Puglia
94
9
DEL VECCHIO
Giuseppe
Corato Via Colleoni
nr.19
tel. nr.080*8980696
61
1288
30
Corato – Via delle Rose
nr.2/A
Tel. nr. 080*8980895
76
127
30
Corato – Via delle Rose
nr.2/A
Tel. nr. 080*8980895
76
176
50
Corato Via Rosmini nr.7
83
341
VASCONE
SAN MAGNO -SAN Com. Irr. Bosco
CRISTOFARO
Comunale
1
2
Amm. Un.
SCARNERA
Cataldo
SAN MAGNO -SAN Com. Irr. Bosco
CRISTOFARO
Comunale
Amm. Un.
SCARNERA
Cataldo
POZZI
1
PIETROGIANNI
TARANTINI
AndreaDomenico e
Luigi
COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 27/12/2015 - Pagina 137
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158
2
3
DE
BENEDITTIS
TORRE DI NEBBIA Michelangelo
Az. Agr.
TORRESANTA
s.r.l. Leg. Rap.
SANTARELLA
Luigi
PIEDEPICCOLO
4
CALENDANO
5
PEDALE
6
PEDALE
NATALINI
Francesco
Corato Via Solferino
nr.74
97
73
80/C
320
79
103
Corato Vai S. Elia
nr.174/B
Bisceglie Via Panunzio
nr.28
Gammariello
Tel. nr.080*8980933
Francesco
Tenuta Pedale di
Malcangio
Tel. Nr.080*8980988
Addario Rosa
C.da Pedale a.c.
40
C.da Pedale a.c.
50
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158
4. AREE DI PROTEZIONE CIVILE
Per ciò che concerne le aree di protezione civile , queste sono state censite distinguendole in:
- aree di attesa
- aree di accoglienza/ricovero
- aree di ammassamento soccorsi
AREE DI ATTESA DELLA POPOLAZIONE
Luoghi di prima accoglienza per la popolazione immediatamente dopo l’evento calamitoso o
successivamente alla segnalazione della fase di preallarme.
In tali aree la popolazione riceverà le prime informazioni sull'evento e i primi generi di conforto
in attesa di essere sistemata in strutture di accoglienza adeguate.
I requisiti per l’individuazione sono stati :
• posizionamento delle aree in zone sicure
• facilità di raggiungimento attraverso percorsi sicuri
Saranno all’uopo utilizzate piazze, slarghi, parcheggi, spazi pubblici o privati ritenuti idonei.
Dette aree sono segnalate in verde
sulla cartografia e saranno indicate con segnaletica
adeguata sul territorio.
AREA DI ATTESA
Piazza V. Emanuele
Piazza Simon Bolivar
Piazza Mentana
Piazza Corsica
Piazza Pietro Rosa
Piazza Caduti in Guerra
Piazza Caduti di Via Fani
UBICAZIONE
Centro abitato
perimetro centro storico
Centro abitato
perimetro centro storico
Centro abitato
perimetro interno extramurale
Centro abitato
perimetro interno extramurale
Centro abitato
perimetro esterno extramurale
Centro abitato
perimetro interno extramurale
Centro abitato
perimetro interno extramurale
RICETTIVITÀ in mq.
3500
3000
1000
1200
950
1200
1200
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AREE/STRUTTURE DI ACCOGLIENZA/RICOVERO DELLA POPOLAZIONE
Luoghi in grado di accogliere ed assistere la popolazione allontanata dalle proprie abitazioni
Tipologia delle aree:
- strutture esistenti idonee ad accogliere la popolazione
(alberghi, scuole ecc.)
- tendopoli
- insediamenti abitativi di emergenza (casette prefabbricate)
I requisiti per l’individuazione sono stati :
• numero di persone potenzialmente a rischio
• posizionamento in zone sicure
• vicinanza ad una viabilità principale ed ai servizi essenziali (acqua, luce, e smaltimento
acque reflue)
Dette aree sono segnalate in rosso
AREA DI
ACCOGLIENZA/RICOVERO
sulla cartografia
UBICAZIONE
perimetro esterno extramurale
RICETTIVITÀ in mq.
Via Sant’ Elia
Parco Comunale di Via Sant’ Elia
50.000
Area di parcheggio del Parco Comunale di
Via Sant’Elia
Via Sant’ Elia
Campo Sportivo Comunale
tel 080*8987256
Via Gravina
Scuola Media A. De Gasperi
Via Sant’Elia nr.143
Scuola Polivalente dell’Infanzia
Via Sant’Elia
Scuola Primaria Viale Arno
Scuola Secondaria di secondo grado
“Liceo Artistico “
Scuola Secondaria di secondo grado
“ Liceo Classico “
Viale Arno nr.2
Via Teano
1.000
Via Santa F. Kowalsca
1.000
Palazzetto dello Sport e Tensostruttura
Via Don Albertario
2.000
12.000
15.000
5.000 persone
complessivamente
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158
AREE
DI
Dette aree sono segnalate in colore
AMMASSAMENTO
giallo
AREA DI AMMASSAMENTO
Area adiacente Cantina Sociale
“ Soc. Coop. Lavorazione Prodotti Agricoli “
Strada a denominarsi adiacente il
Campo Sportivo
( da Via Gravina a Via Prenestina )
sulla cartografia
UBICAZIONE
Via Castel del Monte
Via Gravina
Via Santa Maria
Via Santa Maria
Area Mercatale antistante la Scuola Secondaria
“M.R. Imbriani “
Via Santa Maria
Sono state altresì censite ulteriori aree che nell’emergenza potranno
essere utilizzate come aree dei parcheggi temporanei
Campo Sportivo –
area scoperta antistante
Campi calcio Sporting club
Campi calcio
ex “TEDONE Natale”
Campo calcio chiesa S.
Famiglia con parcheggio
area comunale antistante
scoperta
Piazza G. Almirante
Area comunale antistante
scuola elementare
Area scoperta Orfanotrofio
Antoniano Femminile
Piazza Cannizzaro
Struttura sportiva
Via Gravina
080*8987265
Struttura sportiva
Viale dei Ciclamini nr.15
080*8980698
Struttura sportiva
Via Vecchia Molfetta
080*8724347
Via dei Mille
ang. Via Palermo
080*8721565
Struttura sportiva
Aree scoperte molto ampie
Aree scoperte molto ampie
Via L. Di Viti
Aree scoperte molto ampie
Via Fiume nr.1
080*8721336
Aree scoperte molto ampie
Area scoperta retrostante
Aree scoperte molto ampie
chiesa S. Francesco
Area scoperta Scuola Media
Palestra ed Area scoperte
M.R. Imbriani
molto ampie
Area scoperta parcheggio
Area scoperte ampie
Via Prenestina
Area scoperta
Viale degli Orti
Area scoperte ampie
e Piazza Coratini Nel Mondo
Via Sonnino
II^ Ingr. Via Mancini
Via G. Ameglio nr.71
080*8724548
Via Prenestina
Viale degli Orti
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5. VIABILITÀ , PIANO DEL TRAFFICO
Per l’attuazione dell’evacuazione in caso di rischio incidente rilevante industriale, giusto
Piano di Emergenza Esterno emanato dalla Prefettura di Bari, è stato realizzato un piano del
traffico che evidenzia su opportuna cartografia riporta su nr. 6 tavole definite “ CANCELLI “
( allegato 2 ) :
•
•
•
•
•
le aree a rischio
la viabilità alternativa
le vie di fuga con le direzioni di deflusso,
i cancelli
le aree di emergenza.
Per le possibili criticità del sistema viario e per valutare le azioni immediate di ripristino in caso
di interruzione o danneggiamento , sono state individuate le ditte private di pronto intervento che
possano supportare l’attività di verifica e di ripristino:
SOCIETÀ
GRUPPO EDILE LEONE S.R.L.
MEZZI
REFERENTE
buldozer , escavatori e
pale gommate e
cingolate ,betonpompe,
apripista ,betoniere,rulli LEONE Savino
compressori ,autocarri
e rimorchi ribaltabili
CALCESTRUZZI SFORZA DI
MICHELE SFORZA
BETON CORATO S.R.L. DI
PIARULLI PAOLO
Idem
SFORZA Michele
Idem
PIARULLI Paolo
MANGIONE MICHELE
Idem
MANGIONE Michele
MODESTI TANDOI
AUTOSPURGO
TANDOI PASQUALE
AUTOSPURGO
TANDI GIUSEPPE AUTOSPURGO
L'IDRAULICA DI VINCENZO
PERRONE & C S.A.S.
D'ORIA CATALDO
Autospurgo e
motopompe
TANDOI Giovanni
Autospurgo e
motopompe
TANDOI Pasquale
Autospurgo e
motopompe
Vendita motopompe
nuove
Vendita motopompe
nuove
TANDOI Giuseppe
PERRONE Vincenzo
D’ORIA Cataldo
RECAPITO e
TELEFONO
Prov. Corato-Ruvo
S.P. 85 080*3613720
Via Vecchia Trani
Km.3+200080*8985559
Via San Magno
S.P. 19080*8985202
Via Gravina nr. 152
080*8984925
S.P. 231 Km.46 e
Via B. Gigli nr. 2 –
080*8722070
368*648331
330*471760
Via V. Loiodice nr.1080*8986049
336*276168
Via Martiri di
Belfiore nr.40080*8727915
330*785470
Via Andria nr.119080*8985902
Via Andria nr.96
080*8987588
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di
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SIDERCAMMA S.R.L. OFFICINA
MECCANICA
OLIVIERI PASQUALE S.A.S.
METALMEC S.N.C. DI SORZA
DOMENICO
SOCCORSO A.C.I. DI
SCARINGELLA PASQUALE
MARZOCCA ANTONIO
COMEI S.R.L.
OFFICINA MANGIONE S.R.L.
AUSONIA VIVAI S.N.C.
MARRULLI SEBASTIANO
LEUCI FRANCESCO
COOPERATIVA RES RUSTICA
MANGANO
ANDREA
Autogrù ,
motosaldatrici, gruppi
elettrogeni, saldatrici AMORESE Giovanni Via Vecchia Molfetta
ossiacetileniche e taglio
a.c. -0808724431
al plasma , carrelli
elevatori
Autogrù ,
motosaldatrici, gruppi
elettrogeni, saldatrici
Str. Est. Polvere
ossiacetileniche e taglio OLIVIERI Pasquale
delle Rose a.c. –
080*8983171
al plasma, carrelli
elevatori
Autogrù ,
motosaldatrici, gruppi
S.P. 231 Km.
elettrogeni, saldatrici
46+050 –
080*8724725
ossiacetileniche e taglio SFORZA Domenico
al plasma, carrelli
elevatori
Autogrù
SCARINGELLA
S.P. 231 Km. 50+50
Pasquale
080*8721445
Autogrù
Via Francavilla nr.1
MARZOCCA Antonio
330*936047
Autogrù ,
motosaldatrici, gruppi
Str. Est.
Rag. STRIPPOLI
Scannagatta a.c.
elettrogeni, saldatrici
ossiacetileniche e taglio
080*8723791
al plasma, carrelli
elevatori
Autogrù ,
motosaldatrici, gruppi
S.P. 231 Km.
elettrogeni, saldatrici
ossiacetileniche e taglio
49+300
MANGIONE
al plasma, carrelli
080*8726752
Francesco
elevatori
Piattaforma aerea –
Via Vecchia Barletta
motoseghe
BUCCI Cataldo
a.c.
080*8722636
Motoseghe
MARRULLI
Via C. Pavese nr.83
Sebastiano
368*3746589
Via Don Minzoni
Motoseghe
nr.22
LEUCI Francesco
080*8727329
Trattori spargisale
Trattori spargisale
Piattaforma aerea
MISCIOSCIA TRASLOCHI
Via S. Da Sicilia nr.19
Via C. del Monte
nr.194
Viale IV° Novembre
nr.63
Piattaforma aerea
080*8983801
080*8728864
080*8723841
080*8727839
Via Salaria nr.1/A
ARSALE TRASLOCHI
Piattaforma aerea
CAPUTO VINCENZO TRASLOCHI
Gruppi elettrogeni
PATRUNO FILIPPO
080*8721396
Via Sant’Elia nr.118
Corso Garibaldi
nr.139
Gruppi elettrogeni
328*9024377
080*8722550
Via Sant’Elia nr.188
BEVILACQUA CATALDO
Gruppi elettrogeni
GAMMARIELLO FRANCESCO
Gruppi elettrogeni
SCARINGELLA LUIGI
Piazza C. Battisti nr.8
Piazza XI Febbraio
nr.15
080*8722469
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158
6. STRUTTURE A RISCHIO
Strutture che per la loro tipologia o posizione geografica nel territorio comunale dovranno essere
sottoposte inevitabilmente ad una maggiore attenzione in caso di rischio.
VIABILITÀ PER
RAGGIUNGERLA
STRUTTURE E/O EDIFICI
LUOGO
Casa Protetta Villa AURORA
Via Ruvo nr.102
Casa di Riposo EBEN -EZER
Comunità Evangelica
Via S. Magno Km.4
Casa di Riposo Betania
Via Giappone nr.38
Via Trani
Casa di Riposo V. Emanuele II°
Via Ruvo nr.91
Via Ruvo
Casa Famiglia della Mamma
Via Mangilli nr.56
Via Trani
Casa Famiglia della Mamma
Via Santa Maria
n.ri 19-21
“area mercatale”
Centro aperto per anziani
DIAMOCI UNA MANO
Gruppo per la lotta contro
l'emarginazione
Via Gambara nr. 1
Via L. Tarantini nr.26
Casa di Riposo OASI di
Nazareth
Via C. del Monte Km. 3
Centro Disabili OASI di
Nazareth
Viale degli Anemoni a.c.
CO.HAN.S.I.E. Cooperativa
sociale a.r.l. ufficio Via Carafa
nr.24
Via C. del Monte Km. 3
Cooperativa CSISE s.r.l.
Via G. Ferraris nr.75
Orfanotrofio Antoniano
Femminile
Via Fiume nr.1
C.R.E.A.P.- E.P.A.S.S.S.
Comunità riabilitativa ente
provinciale ACLI
Via S. Lucia nr.6
Via Ruvo
Via San Magno –
S.P. 19
VIE
DI
POSTI
FUGA LETTO
Idem
14
Idem
55
Idem
25
Idem
25
Idem
9
Idem
12
TEL.
080-8724985
080-8980970
080-8721341
080-8721263
080-8985250
Via G. Ameglio- o
Via C. del Monte
080 8985250
Idem
40
Idem
12
Idem
80
080-8984099
Viale IV° Novembre
Viale IV° Novembre
Via C. del Monte e
Tratturo Barletta
Grumo
Via C. del Monte e
Tratturo Barletta
Grumo
Via C. del Monte e
Tratturo Barletta
Grumo
080-8724739
080-8980670
Idem
38
080-8980753
Idem
0
080-8982808
Idem
9
Idem
20
Idem
0
080-8724154
Vai C. del Monte
080-8721336
Via C. del Monte
Vai S. Lucia e
Complanare lato
Monte S.P. 231
C/o Direttore
Sig.ZUCARO
PIETRO Via
Pascoli nr.9
Tel.0808982063
STRUTTURE SCOLASTICHE PUBBLICHE
Scuola Materna Polivalente
IV°Circolo
Via S. Elia
Scuola Materna “ Fornelli”
Via Malpighi
nr.14
Scuola Materna “F. Cifarelli “
Scuola Materna “ F. Cifarelli “
Madonna Pellegrina
Scuola Materna “ F. Cifarelli
“Torre Palomba a.c.
Scuola Materna “ Don C. Tattoli “
Scuola Elementare Nuova Italia
Piazza B. Cellini
Via S. Lucia
Viale dei Tigli
Viale Basento
nr.2 - Belvedere
Viale E.
Fieramosca
nr.154
Via C. Del Monte e
Via Gravina
Vai Castel del
Monte
Idem
Idem
080*8721349
080*8722799
Idem
Via A. Moro
080*8728094
Idem
Via S. Lucia
080*8725418
Idem
Via C. del Monte
080*8988929
Idem
Via Belvedere
0808724546
Idem
Via Andria
080*8725238
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158
Scuola Elementare S. Elia “ Don C.
Tattoli “
Scuola Elementare S. Elia “ Don C.
Tattoli “
Scuola Elementare “F. Cifarelli “ –
Luisa PICCARRETA
Scuola Elementare “C. Battisti”
Scuola Elementare “Fornelli”
Scuola Elementare “G. Arbore”
Scuola Elementare “ F. Cifarelli”
Scuola Elementare e Materna
Orfanotrofio Femminile Antoniano
“ Padre A. M. Di Francia “
Viale Arno
Via L.Di Viti
nr.19
Via Mereu nr. 17
Viale A. Diaz
nr.30
Viale V. Veneto
nr.171
Viale E.
Fieramosca
nr.152
Via A. Moro
nr.102
Via Fiume nr.1
Scuola Media “A. De Gasperi”
Scuola Media “Giovanni XXIII°”
Liceo Artistico
Istituto Tecnico Commerciale
Liceo Classico “ Oriani ”
Istituto Professionale di Stato
Scuola Materna Mary Poppins
Scuola Materna R. Elena
Scuola Materna Giocolandia
Via Gravina
080*8724753
Idem
Via Andria
080*8728734
Idem
Viale A. Diaz
080*8721432
Idem
Viale V. Veneto
080*8721046
Idem
Via Andria
080*8724654
Idem
Via Trani
Via Castel del
Monte
Idem
080*8721792
Via Trani
Idem
080*8721017
Via G. Ameglio Via G. Ameglio
Via S. Maria e
complanare lato
nr.71
Mare S.P. 231
Via C. Del Monte e
Via S. Elia nr.143
Via Gravina
Via Sant’Elia e
Via Palermo nr.1
Via Gravina
Via Ruvo e Via
Via Teano
Don Minzoni
Via A. Moro ,Via
Via XXIV°
San Domenico
,Viale E.
Maggio nr.60
Fieramosca
Via C. del Monte Vai C. del Monte ,
nr. 166/A
Via S.F. Kowalsca
Idem
Via Andria nr.38
Idem
STRUTTURE
Scuola Materna Peter Pan
080*8725664
Idem
080*8721336
Via A. Moro
nr.109
Scuola Media “L. Santarella”
Scuola Media “M.R. Imbriani”
Idem
Via Gravina
Via Andria
SCOLASTICHE
Via Grossi nr.2
080*8721296
Idem
080*8724106
Idem
Idem
Idem
080*8721097
080*8984274
Idem
080*8721047
080*8721563
080*8725162
PRIVATE
Via Andria –
Via Gigante
Idem
346*6711133
349*1856114
Via Palermo
Via S. Elia e Via
nr.22
Gravina
Piazza Venezuela
Viale IV°
nr.11
Novembre
Via Zanardelli
Via Gravina
nr.12
Idem
Idem
080 8722770
080 8724907
345 2192608
080*8721361
Idem
080*8722930
Scuola dell'infanzia Paritaria Asilo Nido -Centro Ludico
“Collodi”
Via Francavilla
nr. 5
Via Francavilla e
Via Belvedere
Idem
Scuola Materna S. Famiglia
Via Palermo nr.3
Via S. Elia e Via
Gravina
Idem
Scuola Materna Mons. Riccardo
ZINGARO
080*8721048
080*8721764
080*8722529
Via Bracco nr.6
080*8721565
Idem
Via Bracco
080*8724816
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LUOGHI
DI CULTO
080 8721402
Parrocchia S. Domenico
70033 Corato (BA) - Via S. Domenico, 37
Parrocchia S. Giuseppe
70033 Corato (BA) - Largo Plebiscito
080 8721585
Parrocchia S. Maria Maggiore
70033 Corato (BA) - Via Chiesa Matrice
080 8721701
Parrocchia S.Gerardo Maiella
70033 Corato (BA) - Via Castel Del Monte, 115
080 3720048
Parrocchia Sacra Famiglia
70033 Corato (BA) - Via Palermo, 1
080 8721565
Parrocchia Sacro Cuore Di Gesu'
70033 Corato (BA) - Viale Ombrone, 1
080 8985506
Parrocchia San Francesco D'Assisi
70033 Corato (BA) - Via Andria, 44
080 8721151
Parrocchia Santuario Maria Ss. Incoronata
70033 Corato (BA) - Via Dante
080 8721536
Ai fini della salvaguardia della popolazione presente nelle strutture delle aree a rischio, vengono
pianificate le modalità e la strategia di evacuazione delle stesse persone.
OPERATORI
INDIVIDUATI
STRUTTURE E/O EDIFICI
Case di cura e di riposo
Scuole pubbliche e private
PERSONE
PRESENTI
MODALITÀ DI
TRASPORTO
300 circa
Autoambulanze,
Pulmini, Auto e Bus
8000 circa
Pulmini, Auto e Bus
118-Comune Volontariato ed
aziende private
Comune Volontariato ed
aziende private
AREA DI
ATTESA O
STRUTTURA DI
RICOVERO
Individuabili tra
quelle censite a
secondo del
posto dove si
verifica
l’emergenza
Individuabili tra
quelle censite a
secondo del
posto dove si
verifica
l’emergenza
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7. SISTEMI DI ALLARME
Per garantire l’immediata attivazione dell’allarme verso la popolazione in caso di pericolo e
dell’avvio della procedura di evacuazione ci si è dotati di dispositivi locali di allarme (sirene,
altoparlanti montati su autovetture, altri sistemi acustici), nonché comunicazioni per via
telefonica e/o porta a porta, mediante il Volontariato, messaggi radio e televisivi di emittenti
locali, personale della Polizia Locale in coordinamento con le altre Forze dell’Ordine ed i Vigili
del Fuoco.
COMUNE
REFERENTE
DIRIGENTE f.f.
Polizia Locale
Arch. Pasquale
Antonio CASIERI
Comune di Corato
Ufficio Polizia Locale
Abit. Via L. Settembrini
nr.29
Canosa di Puglia ( Bt)
C.a.p. 76012
Tel. 0883*662272
A.S.I.P.U. S.r.l.
Azienda Servizi
Pubblica Utilità
Ing. Salvatore
MASTRORILLI
Pubblica Assistenza
S.E.R. - Corato
Sig. Fedele TARANTINI
TELEFONO
Uff.
080*8721014
080*8724978
Diretto
080*9592282
Cell.re
366*6966515
338*1632556
FAX
080*8988010
Cell. 346*8603127
080*8724295
Cell.
348*5709655
335*7359037
Gestore: RAG.
MASSIMO ZUCARO
“Madogas s.r.l.” - cell. 348/6018030
– tel. Uff.
con sede
telefono:
operativa e legale 080/3588806 int. 33
0808720818
a Corato ( BA) in – fax 080/8985371
email:
e
0803588806
Via Vecchia Trani
massimozucaro@lib
a.c.
ero.it Responsabile
Fax 080*3729424Sicurezza: ING.
080*3591945
SERGIO ZUCARO cell. 349/2886090 –
email:
tel. Uff.
info@madogasnatur
080/3588806 int. 28
alenergy.com
fax 080/8985371 e
email:
[email protected]
sergiozucaro@libero
.it
MODALITÀ DI ALLERTAMENTO
ALLA POPOLAZIONE
Nr. 3 Veicoli con barre a scritte
luminose variabili ed autoparlanti
esterni
Autovettura con Altoparlante
Autovettura con Altoparlante
Sirena d’emergenza bitonale
RISCHIO INCIDENTE
INDUSTRIALE
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8. CARTA DEL MODELLO DI INTERVENTO PER LA PROTEZIONE
CIVILE
Il modello di intervento necessita di una cartografia tematica specifica che deve essere redatta
inserendo nella carta delle aree a rischio R3 e R4 i seguenti elementi fondamentali:
•
ubicazione del C.O.C.
•
rappresentazione delle zone in cui è stata suddivisa l'area a rischio di incidente industriale
( vedere allegato 1)
•
ubicazione delle aree di emergenza (aree di attesa
ammassamento
e centri di accoglienza
di
)
•
indicazione dei parcheggi temporanei
•
indicazione dei cancelli per il rischio industriale ( vedere allegato 2)
•
indicazione degli edifici strategici ( caserme, ospedali e presidi di protezione civile
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)
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ALLEGATO 1
rappresentazione delle zone in cui è stata suddivisa l'area a rischio di
incidente industriale e gli elementi vulnerabili
MAPPA ELEMENTI VULNERABILI
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COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 27/12/2015 - Pagina 150
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ALLEGATO 2
MAPPA BLOCCHI STRADALI
indicazione dei cancelli o blocchi stradali a rischio industriale
CANCELLO NR.1
SP.238 di Altamura DIR. Intersezione con Via Vecchia Trani
Assegnazione : POLIZIA STRADALE
Vista aerea
Vista reale
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CANCELLO NR.2
Via Vecchia Trani all’altezza del ponte con la
SP.238 di Altamura DIR. S.P.231
Assegnazione : POLIZIA LOCALE CORATO
Vista aerea
Vista reale
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CANCELLO NR.3
Via Vecchia Trani all’altezza del TITOLO
limite confine territorio del Comune di Corato
Assegnazione : CORPO FORESTALE DELLO STATO
Vista aerea
Vista reale
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CANCELLO NR.4
S.P.238 di Altamura km.11,800 per chi viene da Trani
all’altezza della segnaletica sospesa aerea di indicazione
Assegnazione : POLIZIA LOCALE CORATO
Vista aerea
Vista reale
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CANCELLO NR.5
S.P.238 di Altamura km.12,000 per chi viene da Trani
all’altezza dello svincolo che porta a Corato
Assegnazione : CARABINIERI CORATO
Vista aerea
Vista reale
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CANCELLO NR.6
RAMPA nr.3 Ovest della SP.238 di Altamura
provenienza da Corato
Assegnazione : POLIZIA DI STATO CORATO
Vista aerea
Vista reale
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PANORAMICA
DI TUTTI I 6 ( sei ) CANCELLI
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%
SEGUONO ALLEGATE
ULTERIORI CARTOGRAFIE SPECIFICHE
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