TESTI E CANONE DEL NUOVO TESTAMENTO

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TESTI E CANONE DEL NUOVO TESTAMENTO
Chiesa Cristiana Evangelica “Il Libro della Vita”
CORSO FTM 1
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TESTI E CANONE DEL NUOVO TESTAMENTO
IL TESTO DEL NUOVO TESTAMENTO:
Con il termine “Nuovo Testamento” si indica una raccolta di 27 scritti cristiani giudicati
normativi dalla Chiesa per l'insegnamento e per il culto. Questa raccolta comprende:
- 4 Evangeli o Vangeli
- Il libro degli Atti
- L'Apocalisse di Giovanni
- Le lettere Apostoliche
Le Lettere Apostoliche si suddividono in:
- Lettere Paoline o corpus Paolinum che viene suddiviso in tre parti:
1. Le lettere protopaoline: sono quelle lettere che sono ritenute lettere scritte
autenticamente dall'Apostolo Paolo e sono 7:
1 Tessalonicesi
1 Corinzi
2 Corinzi
Galati
Filemone
Filippesi
Romani
2. Le lettere deuteropaoline: scritte forse da alcuni discepoli di Paolo e sono:
Lettera agli Efesini
Lettera ai Colossesi
II Tessalonicesi.
3. Le lettere tritopaoline: dette anche pastorali, si tratta della terza generazione di lettere
paoline:
I e II a Timoteo
Lettera a Tito.
Ebrei – collocazione dubbia
- Lettere Cattoliche o Universali: sono indirizzate all'universalità della Chiesa:
1 e 2 Pietro
1, 2, 3 Giovanni
Giacomo
Giuda
Il Nuovo Testamento è stato scritto in una lingua particolare che è il greco Koiné, cioè la
parlata greca a partire dal periodo denominato ellenistico.
Ellenismo = la cultura, il linguaggio e la filosofia greca si espandono in tutto il mondo sotto
l'impero di Alessandro Magno. I giudei che parlavano greco venivano chiamati ellenisti. Si
parla di lingua e cultura ellinizzate.
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LA TRASMISSIONE DEL TESTO DEL NUOVO TESTAMENTO
Il testo del Nuovo Testamento è stato scritto in greco e tramandato tramite alcuni
manoscritti, che non sempre sono identici, ma presentano differenze. Per ricavare il testo
più vicino possiblie all'originale si fa un lavoro di Critica Testuale, cioè si mettono a
confronto le varie varianti dei manoscritti per stabilire il testo nella sua forma più vicina
all'originale.
I MATERIALI DEI MANOSCRITTI:
Ci sono due tipi di materiali:
1. Papiro: usato in Egitto, era ricavato da una pianta che cresce sulle rive del Nilo e che
può giungere all'altezza di tre metri. Il fusto di tale pianta viene tagliato in strisce e tali
strisce vengono incrociate e incollate insieme in modo da formare un foglio; vengono creati
due strati, uno di strisce orizzontali e uno di strisce verticali, in modo da tenere insieme
tutte le strisce. Si scrive utilizzando una penna d'oca o una canna fatta come una penna
d'oca.
I papiri vengono indicati con la lettera P e un numero arabo in alto.
I più antichi testi sono dei papiri, in ogni caso. Il più antico papiro è P (II secolo) che è un
frammento di papiro di circa 8-10 cm. Contiene una parte del Vangelo di Giovanni,
precisamente il capitolo 18.
2. Pergamena: si presenta in fogli ed è ricavata da pelli di animali: pelle di pecora, capra o
di antilope. La pergamena è fatta con un materiale molto più resistente e quindi è molto più
costosa rispetto al papiro.
Il sistema del rotolo veniva meno usato per i manoscritti del Nuovo Testamento. Nel caso
dei rotoli del Mar Morto, si sono conservati quasi intatti soltanto quelli di pergamena
perché nel lavoro di srotolamento e di arrotolamento la pergamena è più resistente, mentre
il papiro si sfalda.
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I primi papiri contengono parti limitate del Nuovo Testamento, soprattutto parti di Vangeli
o Vangeli quasi interi, il papiro P contiene la raccolta delle lettere di Paolo. Mentre la
pergamena, proprio perché è un materiale più resistente e più costoso, contiene dei veri e
propri codici, con più di un libro, addirittura tutto il Nuovo Testamento oppure il Nuovo
Testamento in più volumi più l'Antico Testamento. La comunità cristiana non disponeva di
mezzi tali da potersi permettere la copiatura su pergamena e invece poteva più facilmente
acquistare dei papiri o far copiare su papiro i testi.
La pergamena prende il posto del papiro tra il III e il IV secolo.
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Un secondo sistema di classificazione di tali manoscritti, riguarda la scrittura. In base alla
scrittura è infatti possibile risalire all'epoca in cui è stato realizzato uno scritto.
Ci sono due tipi di scritture importanti:
1. Scrittura Maiuscola o onciale: tale scrittura è utilizzata dal IV secolo fino al IX secolo ed
è chiamata onciale perché le lettere usate sono lettere maiuscole grandi quanto un pollice
(oncia vuol dire pollice). Questi testi sono scritti in maiuscolo e le parole sono scritte l'una
accanto all'altra senza spazi. (Il Sinaitico è l'unico onciale del NT completo).
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2. Scrittura Minuscola: è un tipo di scrittura che si stabilisce già a partire dal IX secolo; è
una scrittura un po’ più pratica e che consente l'utilizzo di minor spazio nel manoscritto. La
scrittura minuscola ci introduce già nel Medio Evo.
LE VARIANTI NEI MANOSCRITTI:
Le varianti presenti nei manoscritti sono dovute spesso ad errori involontari commessi nel
ricopiare i testi.
1. errori involontari: ci sono errori di udito ed errori nella scrittura.
2. errori volontari che possono essere dovuti ad armonizzazioni sinottiche, correzioni di
stile, correzioni teologiche, aggiunte esplicative o liturgiche (come la dossologia del Padre
Nostro).
Alcuni esempi li abbiamo con il finale del Vangelo di Marco 16:9-20, con Giovanni 7:538:11 aggiunto forse da un copista ecc...
Ci sono, dunque, numerosi testimoni del testo del NT, molti sono frammenti, e cinque
riportano l'intero NT e sono:
CODICE VATICANO > B03 è il più antico IV secolo contiene l'intera Bibbia con alcune
lacune
CODICE SINAITICO X0 > IV secolo contiene quasi tutto l'AT, i Vangeli, gli Atti, le epistole
di Paolo e l'Apocalisse e l'epistola di Barnaba e il pastore di Erma.
CODICE ALESSANDRINO A02 > V secolo contiene l'AT e il NT e due epistole di Clemente
di Roma
CODICE EFRAIM C04 > V secolo contine metà dell'AT e parte del NT
CODICE DI BEZA > D05 in greco e in latino IV/V secolo contiene i Vangeli e gli Atti
IL CANONE DEL NUOVO TESTAMENTO:
CANONE del NT= insieme dei libri riconosciuti normativi dalla chiesa.
Per i primi cristiani ciò che faceva testo erano le “Sacre Scritture” (“Sta scritto”... “la
Legge dice”...) del giudaismo e i detti di Gesù.
Gli autori dei libri del NT non hanno scritto questi testi pensando che diventassero dei
testi canonici, cioè allo stesso livello degli scritti dell'AT.
Per lungo tempo le parole e le opere di Gesù rimangono allo stadio orale, mentre le lettere
apostoliche sono state forse raccolte probabilmente nel II secolo.
Quelle di Paolo, però erano già in circolazione durante la sua vita (vedi COLOSSESI 4:16
“Quando questa lettera sarà stata letta da voi, fate che sia letta anche nella chiesa dei
Laodicesi, e leggete anche voi quella che vi sarà mandata da Laodicea” Paolo parla di uno
scambio di lettere tra i Laodicesi e i Colossesi, oppure GALATI 1:2 “e tutti i fratelli che
sono con me, alle chiese della Galazia” che viene indirizzata alle chiese della Galazia).
Solo nel IV secolo si incomincerà ad indicare con la parola canone gli scritti riconosciuti
ufficialmente come normativi.
La prima lista completa dei 27 libri del NT la troviamo nella 39a lettera di Atanasio di
Alessandria, vescovo, (367 d.C.). In questa lista non vengono menzionati libri apocrifi.
Questa lista verrà poi approvata e confermata nei Sinodi di Cartagine (397 dC) e di Ippona
(419 dC).
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Da notare, però, che già nel 363 dC al Sinodo di Laodicea vengono accettati tutti i libri
del NT tranne, però, Apocalisse.
Ci sono alcuni scritti che incontrano delle difficoltà ad entrare nel canone, come Giacomo,
Giuda, 2 Pietro, 2 e 3 Giovanni, ma anche Filemone, Ebrei e Apocalisse, e altri verranno
rifiutati categoricamente, come i vangeli di Pietro, di Tommaso ecc...
Il canone è il risultato di un processo lungo e graduale, non è stato stabilito dalla chiesa,
ma si è formato nel tempo.
Per esempio nel 150 dC circa, Giustino parla di memorie degli apostoli, nel 170 Taziano
riunisce i quattro vangeli in uno solo ecc...
CRITERI PER LA SCELTA DEL CANONE:

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
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APOSTOLICITA': gli scritti dovevano essere originali oppure in collegamento diretto
con almeno un apostolo. Papia per esempio, sostiene che Marco fosse il traduttore
di Pietro a Roma, questo giustifica la sua appartenenza al canone.
CATTOLICITÀ O UNIVERSALITÀ DEGLI SCRITTI: questi scritti devono essere
indirizzati a tutta la chiesa.
ORTODOSSIA: devono rispettare una determinata linea teologica (Regola di fede).
TRADIZIONE: nelle chiese c'erano delle consuetudini locali che venivano tenute in
considerazione solo da una comunità, ma non da un'altra, come per esempio l'uso dei
libri, cioè una comunità usava più un testo anziché un altro. Si è fatta una sintesi di
queste diverse tradizioni locali tra le chiese più importanti e si è cercato di mettere
insieme tali diverse tradizioni locali.
LA NECESSITA' DEL CANONE:
DIFFUSIONE DI FALSE DOTTRINE > Gnosticismo: era un sistema filosofico greco che
cercava la salvezza attraverso la conoscenza di realtà divine nascoste ai profani. Questa
filosofia è cresciuta accanto al cristianesimo primitivo e nel NT abbiamo diversi indizi che
questa dottrina si stava intrufolando nel cristianesimo (vedi COLOSSESI 2:8 “Guardate che
nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione
degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo”, TITO 1:16 “Professano di
conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, essendo abominevoli e ribelli, incapaci di
qualsiasi opera buona” ecc...). I Padri della chiesa si erano opposti a questa dottrina per
proteggere il cristianesimo. Gli gnostici, oltretutto, utilizzavano gli scritti del NT e
produssero altri testi che contenevano speciali rivelazioni di Gesù agli apostoli tra il
periodo dalla risurrezione all'ascensione. Qual'era quindi il vero Vangelo? Quali erano gli
scritti apostolici autentici?
> Marcione: (150 dC circa) era un membro di una delle chiese romane che cominciò ad
esporre delle dottrine che furono rifiutate dai presbiteri. Venne scomunicato dalla chiesa e
da quel momento andò per la sua strada diffondendo un cristianesimo diverso. Marcione
rifiutava l'AT, perchè secondo lui il Dio dell'AT era un Dio vendicativo, per niente somigliante
a quello del NT, trovava molte incoerenze tra l'AT e il NT. Accettava, invece, come
autoritative 10 lettere di Paolo e il Vangelo di Luca, purgato, però, dagli elementi giudaici
e dai riferimenti all'AT. La base dell'edizione marcionita del Vangelo di Luca e delle 10
lettere di Paolo fu il cosidetto “testo occidentale” che era il testo del NT più diffuso nel II
secolo.
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DIFFUSIONE DI FALSI SCRITTI > Pseudoepigrafia. Dal desiderio di avere più informazioni
sull'infanzia di Gesù, sulle biografie degli apostoli sono iniziati a circolare racconti fantastici
sulla vita di Gesù e sugli apostoli. Inoltre, questo genere di letteratura era anche un modo
per diffondere dottrine eretiche attraverso degli scritti sotto il nome di apostoli, ma
chiaramente dei falsi. Per esempio nel vangelo di Giacomo troviamo l'infanzia di Maria. Il
vangelo di Tommaso racconta l'infanzia di Gesù (i piccioni di argilla ecc...).
PERSECUZIONE > Diocleziano, nel suo editto del 303 dC, ordinava che tutti i Libri
cristiani fossero distrutti. Questo ha spinto la chiesa a determinare quali scritti erano
autorevoli e quali no (e quindi venivano lasciati bruciare), anche perchè, secondo l'editto,
dovevano non solo essere bruciate tutte le copie delle Scritture e dei Libri liturgici, ma
anche demolite le chiese, proibite le riunioni di culto e le pene inflitte per la disubbidienza
erano la carcerazione, la tortura e la morte. I cristiani dovevano essere ben certi non solo
di quali Libri consegnare alle autorità, ma anche, in certi casi, per quali Libri morire.
LO SVILUPPO DEL CANONE IN ORIENTE E IN OCCIDENTE:
Il canone si è sviluppato in modo diverso in Oriente e in Occidente. Alcuni libri venivano
riconosciuti autorevoli in Occidente, ma non in Oriente e viceversa.
Per esempio in Oriente (Siria, Asia Minore, Grecia, Egitto) abbiamo diversi testimoni
importanti come:
Taziano > (Siria) intorno al 170 dC scrive un'opera chiamata Diatessaron (in musica quattro
toni armonici) dove combina i quattro Vangeli insieme come un unico racconto. Questo ci
testimonia che all'epoca i quattro Vangeli erano considerati autoritativi.
Eusebio di Cesarea > (Asia Minore) Storia ecclesiastica (304-325). Nei suoi scritti
troviamo i libri accettati (I quattro Vangeli, Atti, lettere di Paolo, 1 Giovanni, 1 Pietro,
Apocalisse), contestati ma conosciuti (Giacomo, Giuda, 2 Pietro, 2 e 3 Giovanni), i lbri falsi
(Atti di Paolo, Apocalisse di Pietro, Barnaba) e quelli eretici (Vangeli di Pietro, Tommaso,
Mattia, Atti di Andrea, Atti di Giovanni).
Clemente di Alessandria > (Egitto) nella sua opera si trovano citazioni tratte da tutto il
Nuovo Testamento tranne Filemone, 2 Pietro, Giacomo e 2/3 Giovanni.
Origene > (Egitto) nei suoi scritti troviamo i libri incontestati, controversi e falsi.
In Occidente (Roma, Gallia, Nordafrica), invece, abbiamo per esempio:
Giustino Martire > (Roma) intorno 150-160 dC nei suoi scritti, Giustino, definisce i
Vangeli come “fatti memorabili degli apostoli” da leggere durante il culto. Oltre ai vangeli
allude anche esplicitamente all'Apocalisse. Le lettere di Paolo non vengono citate, ma
sembra che le conosca.
Ireneo di Lione > (Gallia) scrive “Contro tutte le eresie” dove usa tutto il NT tranne
Filemone, 2 Pietro, 3 Giovanni e Giuda. Ireneo è la prova che nel 180 dC in Francia era
conosciuto il NT composto da circa 22 libri.
Tertulliano > (Nordafrica) scrive contro Marcione nominando tutte lettere di Paolo. Cita 1
Giovanni, 1 Pietro, Giuda e Apocalisse. Attribuisce ai Vangeli e alle lettere apostoliche
un'autorità pari agli scritti dell'AT.
Cipriano di Cartagine > (Nordafrica) afferma che i vangeli sono quattro e che Paolo e
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Giovanni hanno scritto a 7 chiese.
Citiamo anche il Canone Muratoriano che è la lista dei libri del NT più antica di origine
Occidentale.
Ricordiamo che il cristianesimo è nato in Oriente e si è diffuso in Occidente. La prima
europea convertita è Lidia.