Scheda della gita

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Scheda della gita
SENTIERI DELLE CINQUE TERRE:
PORTOVENERE - CAMPIGLIA - RIOMAGGIORE
Case che sono mura e torri insieme, allineate nel
“carrugio” verso la punta dell'Arpaia: questa è
Portovenere, sicura stazione navale fin dal tempo
dei Romani sugli itinerari per la Gallia e la
Spagna. Il borgo è autenticamente genovese e la
sua collocazione, così affacciata a oriente, doveva
generare una formidabile macchina guerresca.
Il castello lo si scorge in alto, sulla rupe,
come un falco che attende la preda. Dicono
che sia fra le più imponenti delle architetture
militari genovesi, ciclopico insieme di
baluardi e cortine murate, messo lì nel XII
secolo ma completato nel XVI, più per
spaventare che per difendere. Due braccia di
mura cingevano il borgo amalgamandosi alle
case.
Vicino alla scogliera dell'Arpaia, sulla punta rivolta al
mare aperto, si staglia la chiesa di S.Pietro, come fosse
l'ultima ancora di salvezza difronte alle insidie del mare.
E' una costruzione che ingloba edifici di epoche diverse:
un tempio pagano di cui si hanno le fondamenta, una
chiesa paleocristiana, anteriore al VI secolo, e una chiesa
medievale eretta dai Genovesi nel 1256 con la consueta
partitura alternata di pietre bianche e nere.
Bastano pochi passi per salire alla chiesa di San
Lorenzo, opera di maestranze lombarde. Al suo interno
si trova la “trave delle reliquie”, un contorto tronco
d'albero rinvenuto in mare nel 1204; portato a terra fu
trovato colmo di reliquie e di preziosi, fra cui una
pergamena con il volto della Madonna. L'evento
miracoloso è celebrato ogni anno la notte del 17 agosto
con una spettacolare fiaccolata, una colata di migliaia di
luci tremolanti che attraversa il borgo.
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BUONA
PASSEGGIATA
ITINERARIO – Portovenere / Campiglia
Vigneti sospesi tra cielo e mare, olivi argentei e macchia mediterranea coprono le pendici di Tramonti di
Campiglia. Una terra verticale affascinante e fragile, battuta dal vento di libeccio e permeata di silenzio.
Il sentiero che da Portovenere sale a Campiglia è segnalato con il n. 1 ed è fra i primi in
Italia per bellezza.
Da piazza Bastreri si affronta la scalinata che risale, dall'esterno, l'erta muraglia del castello.
Ben presto si raggiunge la dorsale montuosa, un crinale spazzato dal vento come dimostrano
le contorte forme degli ulivi e la stentata crescista degli arbusti.
Proseguendo, all'altezza di alcune baracche
si scorgono enormi blocchi di pietra
squadrata, indicano le cave di pietra del
Muzzerone.
Ad un tratto si stacca sulla sinistra una
variante al sentiero principale (segnavia 1A
– da non seguire) ma seguitiamo sulla
traccia principale, e ormai in piano, si esce
a un tornante della strada che conduce alla
vetta. Si segue la strada in discesa passando
un'altra cava di portoro fino a giungere alla
Sella di Derbi, da cui si spazia sul mare
aperto. Un fondale che ci accompagnerà per il resto della passeggiata, fra la macchia
mediterranea a mezzacosta sul versante.
Il sentiero, sempre segnalato, sale al Pitone
(m.305), quindi raggiunge, in località Bocca del
Cavalin (m.351) la strada asfaltata che sale a
Campiglia.
Proseguiamo su sentiero che corre parallelo alla
strada per un tratto, quindi seguiamo la strada
asfaltata fino al campo sportivo, poi di nuovo
l'abbandoniamo puntanto fra i pini verso il mare.
Il tratto conclusivo della passeggiata regala
ancora un panorama: la costa di Schiara con le
cantinette aggrappate fra terra e mare.
Infine, prima di giungere a Campiglia
(m.399), s'incontra un mulino a vento con
la dicitura “Anno del Signore 1940”.
Seppure il regime dei venti poco costante
non sia dei piu' favorevoli, pare abbia
funzionato fino alla seconda metà
dell'Ottocento. Nel 2005, prima di subire
un crollo irreversibile, è stato restaurato per
iniziativa della Associazione Campiglia e
Parco delle Cinque Terre.
ITINERARIO – Campiglia / Riomaggiore
La nostra seconda passeggiata ci porterà da Campiglia a Riomaggiore, dalla montagna al mare,
dal Parco regionale di Portovenere al Parco Nazionale delle Cinque Terre, fra splendidi panorami.
Campiglia è uno “svincolo” di sentieri: quello con il numero 1, seguito finora, ci lascia e
prosegue sul crinale. Il sentiero che a noi interessa porta il numero 4B.
Dalla piazzetta del paese lo si imbocca in corrispondenza
dell'ingresso della Locanda Tramonti. Camminiamo
inizialmente fra terrazzamenti ben coltivati, transitiamo poi ai
piedi di una ripida parete di arenaria, quindi attraverso un fitto
bosco di castagni e pini marittimi. Proseguendo s'incrocia la
strada carrozzabile per Schiara, che si percorre in discesa per
un breve tratto, fino alla prima curva. Da qui si procede per una
mulattiera ben lastricata con larghi gradoni in leggera salita
fino ad imbattersi nella Fontana di Nozzano (m.344) di epoca
napoleonica. L'itineraio prosegue seguendo il sentiero 4. Si
risale la Costa di Pozai rispettando la direzione per S.Antonio
per spuntare sulla strada asfaltata dopo aver intercettato la
gradonata che sale da Monasteroli.
Qui s' incontra il menhir di Tramonti, un grosso roccione con
infissa una croce di ferro. Proseguendo su asfalto si arriva al
crocevia posto accanto alla chiesuola di S.Antonio (m.510).
Ora si ritorna sul sentiero 1 percorrendo agevolmente il crinale
su un largo cammino. Si sale la lieve china di M.Fraschi
(m.525) per poi approdare al Colle del Telegrafo. Grandi
pannelli e un centro informativo segnalano l'ingresso al Parco
Nazionale delle Cinque Terre, ovvero nel comune di
Riomaggiore.
Sulla sinistra dello spiazzo del Colle, nascosto fra i ciuffi di erica e di ginestra, si diparte il
sentiero per Riomaggiore (segnavia 3). Quando la veduta si apre verso la costa si percepisce
bene il cammino che resta da fare.
Raggiungiamo dapprima la chiesina di Lemmen, quindi
senza fatica si procede verso il santuario di Montenero
(punto ristoro e informazioni) immettendoci, dopo aver
disceso una scaletta, sul sentiero 3A che scende dalla
Rocca dei Pini. Un bel panorama si svela dinanzi agli
occhi: il vallone di Riomaggiore, parte delle case del
borgo, la frazione Volastra sulla pendice, la costa fino
al promontorio del Mesco e il mare aperto.
C'è una via diretta che scende a Riomaggiore (segnavia 3A), ma si può anche seguire il
percorso devozionale (segnavia 3) che compie un largo giro nel vallone. Passo dopo passo
affiora una bella selciatura con regolari gradini. Giunti al fondo del vallone, sulla stradetta
gradonata convergono gli accessi dei poderi, cintati e talvolta ornati da cancelli e portoncini.
Quando si arriva all'incrocio con la 'strada panoramica' (S.S. 370) si scorge sul rio un
ponticello in pietra, ad arco, di fattura medievale. Si attraversa l'asfalto e si prosegue fra
ciuffi di canne, sambuchi, ontani, ormai in vista delle prime case di Riomaggiore. Vi si
accede dal piazzale capolinea del bus con il Centro informazioni del Parco (zona Lavaccio);
da qui per arrivare in centro seguire prima Via del Santuario e quindi Via Colombo.