Tutti i nemici di Baccio Bandinelli, l`antimichelangelo

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Tutti i nemici di Baccio Bandinelli, l`antimichelangelo
Rinascimento
scultura e damnatio memoriae
Quanti nemici
per il povero Baccio
Fino al 13 luglio, Firenze ospita al Bargello una grande mostra su uno
dei giganti della scultura rinascimentale: il fiorentino Baccio Bandinelli.
Baccio, segnò con la sua arte il ritorno al potere dei Medici di cui fu
sempre un convinto sostenitore. Incassando così le critiche dei colleghi
di idee politiche diverse (come Michelangelo) ma anche di chi, come
lui, era alla corte ducale ma riceveva meno favori dal dispettoso Cosimo I.
La vendetta fu una vera e propria congiura tesa a cancellarne il ricordo
di Paolo Simoncelli
D
opo aver avuto contro personaggi come
Vasari,
Michelangelo,
Cellini, Baccio
Bandinelli assapora finalmente il
proprio riscatto. E lo fa a casa sua
dove fino al 13 luglio, al fiorentino
Museo nazionale del Bargello, sarà
aperta al pubblico un’importante
mostra su di lui: «Baccio Bandinelli
scultore e maestro» (catalogo Giunti
editore). La mostra è stata organizzata dall’impareggiabile e instancabile direttrice, Beatrice Paolozzi
Strozzi, che ha appena alle spalle
la fatica e la soddisfazione d’aver
curato quella che è stata considerata, per il 2013, la più importante
mostra del mondo: «La primavera
del Rinascimento.» Con lei, ad assicurare il rilievo dell’odierna iniziativa, Detlef Heikamp, studioso di
fama internazionale del Bandinelli.
Questa mostra è la prima rassegna
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Rinascimento
scultura e damnatio memoriae
suoi contemporanei più… duttili. Una linearità
noiosa fino alla prevedibilità che avrebbe portato
il giovane aspirante artista «universale» a trasformarsi in «artista di regime», al riparo dai rischi
politici ed esistenziali cui andò incontro, tra gli
altri, uno dei suoi primi maestri, Giovanfrancesco Rustici (1475-1554), finito nella Francia antimedicea dove sarebbe morto povero, assistito dal
capo militare degli esuli fiorentini, Piero Strozzi.
Maestro fin da giovanissimo nel disegno, ma incapace di trattare i colori (forse per un daltonismo
suffragato da Michael Marmor col ricorso a testimonianze coeve e a recenti strumenti di indagine
oculistica) Bandinelli, col conforto di Leonardo,
abbandona la pittura per la scultura; straordinaria, a maggior ragione, l’esposizione per la prima
volta al pubblico della tela della Leda e il cigno
del 1512, giunta per l’occasione al Bargello dalla
Sorbona. L’ansia di competere coi classici e con
Michelangelo, e quindi il ricorso alla monumentalità dell’opera, ne stregano e intricano il carattere: insicuro e insoddisfatto, fiorentinescamente
aggressivo, Baccio rilancia ed aumenta di continuo la posta in gioco. L’Ercole e Caco (1534) ne è
l’emblema: opposto al David di Michelangelo, ne
subisce il confronto; confronto non solo di fattura.
Evidente anche la simbologia politica: al David reCC 3.0 SA BY Jean-Christophe BENOIST
monografica dedicata al controverso scultore fiorentino e alla questione d’una revisione di giudizio sulla
sua attività artistica. Un itinerario
bandinelliano dunque completo
che consente così anche una lettura
politico-iconografica della convulsa temperie storica che attraversò
Firenze per tutto l’arco cronologico
della vita dello scultore (1493-1560),
dalla vigilia della Repubblica savonaroliana al definitivo assolutismo
mediceo. Un periodo in cui a Firenze le avverse ideologie che provocarono le continue «mutationi di
Stato», tra Repubblica e Ducato mediceo, marcarono le vite di tutti gli
esponenti di quella coeva, straordinaria stagione artistica, spingendo
ognuno, in modo più o meno esplicito, a testimoniare espressivamente il proprio schieramento politico.
Ercole e Caco di Baccio Bandinelli (1493-1560).
Sopra, un autoritratto insieme a uno dei disegni
preparatori per il gruppo marmoreo che doveva
celebrare il ritorno all’ordine mediceo a Firenze.
A Baccio è dedicata la grande mostra allestita
al museo del Bargello. Per informazioni,
www.unannoadarte.it/bacciobandinelli/index.html
Bandinelli fu e rimase mediceo,
senza gli opportunismi o i repentini cambi di fronte di non pochi
Giugno 2014
Giugno 2014
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