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VALFURVA: VALLI DEI FORNI E DI ZEBRÙ
Carta Tabacco 1:25000, n. 08
La Valfurva è l’ultima propaggine, alquanto isolata, della Valtellina. Si può raggiungere o da
Ponte di Legno attraverso il passo Gavia (non poi così terribile come si ricorda da leggendari
Giri d’Italia) o percorrendo tutta la Valtellina e passando per Bormio.
L’escursione prevede una traversata sotto il Cevedale, il Gran Zebrù e il monte Zebrù per finire
sotto il versante sud dell’Ortles; è classificata EE e non richiede l’uso di imbrago e cordino.
1° Giorno
Rifugio Albergo Ghiacciaio dei Forni (2178 m) – Rifugio Branca (2493 m), 1 ora, ↑200: facile
salita sotto il ghiacciaio dei Forni.
Partenza da S. Caterina Valfurva dal parcheggio auto in fondo al paese dove inizia la strada della
Valle dei Forni. Possibilità di trasferimento (5 Km) in jeep al Rifugio Albergo Ghiacciaio dei
Forni. Di qui in direzione Est lungo un sentiero che contorna il ghiacciaio in un’ora o poco più si
raggiunge senza alcuna fatica il Rifugio Cesare Branca, dove si pernotta.
Albergo Rifugio Ghiacciaio dei Forni (privato, 60 letti), tel. 0342 901916.
Rifugio Cesare Branca (CAI Milano, 120 letti), tel. 0342 935501.
2° Giorno
Rifugio Branca (2178 m) – Rifugio Pizzini-Frattola (2706 m), via Rifugio Casati-Guasti (3269
m), 5 ore, ↑1100 ↓600: salita prima sotto il Gran Zebrù e successivamente fino al ghiacciaio del
Cevedale.
Dal Rifugio Branca si sale in un’ora e mezza, in direzione nord e con vista magnifica sul Gran
Zebrù, lungo il sentiero glaciologico del Centenario (n.28c) fino al Rifugio Pizzini-Frattola alla
sommità della valle del Cedec. Dal rifugio, dove si possono lasciare i carichi più pesanti, si sale
in circa 2 ore, con un dislivello di circa 550 m, al Rifugio Casati-Guasti che si trova sul
ghiacciaio proprio sotto al Cevedale (3769 m). Dal ghiacciaio si gode di una vista magnifica su
tutta la Valfurva e, salendo sulla cima Solda (2376 m), si sovrasta la valle omonima con vista sui
versanti altoatesini della Val Venosta. Successivamente si ridiscende al Rifugio Pizzini-Frattola,
dove si pernotta.
Rifugio Pizzini-Frattola (CAI Milano, 100 letti), tel. 0342 935513.
Rifugio Casati-Guasti (CAI Milano, 260 letti), tel. 0342 935507, 339 4889791.
3° Giorno
Rifugio Pizzini-Frattola (2706 m) – Rifugio V Alpini-G. Bertarelli (2878 m), 4 ore, ↑650 ↓450:
percorso molto panoramico nella valle Zebrù sotto l’omonimo monte.
Dal Rifugio Pizzini-Frattola muovendosi in direzione Nord-Ovest, sempre nella valle di Cedec,
si sale per facile sentiero contrassegnato dal n.30 al passo di Zebrù Nord (3001 m). Dopo il
passo si scende lungo la valle Zebrù e, quando il sentiero n.30 si biforca, si prende il sentiero
n.30b che sale fino al Rifugio V Alpini-G. Bertarelli con vista magnifica sui contrafforti
dell’Ortles, sul monte Zebrù e l’omonima vedretta. Dal rifugio, dove si pernotterà, in 10 minuti
si può salire alla vedretta stessa che può essere percorsa internamente per un breve tratto.
La salita al passo Zebrù nord può essere variata, con l’aggiunta di un’ora di cammino,
dirigendosi dal Rifugio Pizzini-Frattola, su tracce di sentiero, verso il passo Zebrù Sud e
raggiungendo, a destra del passo, una delle cime dei Forni a quota 3119 m. Dalla cima,
muovendosi sempre in cresta verso est, si scende poi al passo di Zebrù Nord. Tutta la salita alla
cima e il percorso in cresta presentano numerosi trinceramenti e ruderi di casematte della prima
guerra mondiale, di notevole interesse.
Rifugio V Alpini-G. Bertarelli (CAI Milano, letti 60), tel. 0342 929170, 335 6574017.
4° Giorno
Rifugio V Alpini-G. Bertarelli (2878 m) – Rifugio Campo di Val Zebrù (2000), 2 ore, ↓900:
lunga ma facile discesa lungo la Val Zebrù.
Dal Rifugio V Alpini-G. Bertarelli si scende lungo il sentiero n.29 alla Baita del Pastore (2168
m), e, successivamente al Rifugio Campo. Il percorso è interamente in discesa in direzione
Ovest; non presenta alcuna difficoltà e si percorre in due ore circa, con un tratto iniziale di
discesa ripida lungo la morena della Vedretta dello Zebrù e successivamente per una carrareccia.
Eventualmente si può proseguire fino all’abitato di Niblogo (1600 m) in un’ulteriore ora e 30
minuti di cammino, sempre su carrareccia. Per il ritorno a S. Caterina Valfurva è necessario
servirsi, o dal Rifugio Campo o da Niblogo, di una navetta (tel. 0342 935300, 377 1361916).
Rifugio Campo ( privato, letti 25), tel. 0342 929185.