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the biggest Allied land campaign against the Japanese. Under fire the Allied forces
would learn the terrible truth that, man for man, the Japanese fighter was even more redoubtable than the German.
On the Allied side, this campaign was one of the most multiracial in military history:
British, Hindu, Gurkha, African, Australian, Canadian, South-African, American and Chinese all
took part. It was a time of legends, like the one about General Wingate’s “Chindits”. This handful of
men, at the price of incredible sacrifice, took the fight to the Japanese rear, and, for the first time,
challenged their control of the jungle.
We conceived our demo as a tribute to all of these soldiers. Far from home, most of them fought someone else’s war in a strange and merciless country against a fearsome enemy. They deserved that
we keep their memory alive.
A lot of time and effort went into the scenery, and most of it is home-made, especially the temple
and the hut, the river, the rice paddies and the jungle… The British, the Gurkhas and most of the
Japanese miniatures came from The Assault Group 28mm, a very nice range, with the addition of some Brigade Games new Japanese. We also did some conversions like the universal carrier Sikh crew
(BAM body with Brigade Games head) and the mine detector man. The vehicles come from a lot of sources: Tamiya, Gasoline, Corgi, Solido, Brigade
Games, conversions like the Sherman M4A4 and also some entirely
home-made models like the Type 94 and 97 Japanese tankettes.
For any further information or comments please write to [email protected]
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Il Demo
Molto tempo e energie sono stati dedicati alla paesaggistica, in gran parte
autocostruita, in particolar modo il
tempio, la capanna, il fiume, le risaie e
la giungla. I Britannici, i Gurkhas e la
maggior parte dei Giapponesi sono
28mm The Assault Group, una serie
molto bella, con l’aggiunta di qualche
nuovo Giapponese della Brigade Games. Abbiamo effettuato anche qualche conversione come l’equipaggio
Sikh dell’Universal Carrier (corpo
Bolt Action con testa Brigade Games)
e lo sminatore. I veicoli provengono
da diverse marche: Tamiya, Gasoline,
Corgi, Solido, Brigade Games. Poi ci
sono le conversioni come lo Sherman
M4A4 e un Type 94 e un 97 totalmente autocostruiti.
Per qualsiasi informazione e per commenti potete scriverci a cheminsde-
[email protected]
Potete trovare altre foto di questo scenario sul nostro sito http://cheminsdefeu.smugmug.com/
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nesi per il controllo della giungla.
Abbiamo concepito il nostro demo come un tributo a tutti quei soldati. Lontani da casa, molti combatterono una
guerra di altri, in un paese strano e
inospitale, contro un temutissimo nemico. E’ stato un onore tenere in vita
loro memoria.
More photos can be seen on our new gallery at
http://cheminsdefeu.smugmug.com/
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I Mongoli in Corea
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di Franco Verdoglia
Agli inizi del 13° secolo Temujin unifica le tribù mongole Shatuo,
Keraiti, Naiman ed assume il titolo di Gengis Khan. Sotto la sua guida i Mongoli sottomettono gli Uguri (1206-1209), gli Hsi-Hsia
(1209) ed abbattono l'impero Chin (1211-12).
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(1217-1364)
La Corea all'Arrivo dei Mongoli
All'epoca la penisola coreana è governata nominalmente da re Kojong (1213-1259), della
dinastia Koryo (935-1392), da cui il nome
"Corea". Ma è la famiglia Ch'oe (1170-1258)
che con un colpo di stato ha assunto il controllo del paese, espressione di quel potere
militare che è andato aumentando durante le
guerre contro i mongoli Kitan-Liao (9901019) e Jurtchet-Chin (1100-1022).
Nel 1216 i Kitan della regione Liao-Tung si
ribellano ai Mongoli ma sono sconfitti e fuggono in Corea: 90.000 secondo le cronache
coreane. I Coreani reagiscono lentamente e
solo nel 1218 riportano alcuni successi, grazie
anche alle discordie tra i comandanti Kitan.
Alla fine dell'anno 10.000 Mongoli e 20.000
ausiliari Jurtchet sconfinano in Corea invocando il diritto ad inseguire i fuggitivi ed aiutare i Coreani. I Kitan sono debellati. Il loro
ultimo comandante, Ha Sha, è circondato dai
Mongoli e dai Coreani nella fortezza di Kangdon e si toglie la vita per non cadere prigioniero.
I Mongoli aprono relazioni diplomatiche con
i Coreani, definendoli fratelli cadetti, ed ottengono un tributo annuale. Intanto gli amba-
sciatori mongoli raccolgono anche preziose
informazioni sulle vie di comunicazione e la
situazione politica e militare del paese.
L'espansione mongola procede nel frattempo
verso occidente con l'occupazione del regno
Qara Qitai (1218) e di quello di Khorezm
(1220). Le loro scorrerie colpiscono la Georgia (1221), l'India (1221) e la Crimea (1222).
Le relazioni tra Mongoli e Coreani subiscono
un rapido deterioramento nel 1225 quando
l'ambasciatore mongolo Chu-ku-Yù, dopo
aver riscosso il tributo annuale coreano, viene
assassinato sul fiume Yalou. I Mongoli istituiscono una commissione d'inchiesta che raggiunge il luogo del delitto ma è cacciata da
truppe irregolari. Il governo coreano si dichiara estraneo all'assassinio, ma i Mongoli
interrompono le relazioni diplomatiche, tuttavia essendo
impegnati su altri fronti decidono di non aprire le ostilità.
Per i Coreani la preoccupazione immediata è
costituita dai Wokou (pirati giapponesi). La
loro prima incursione documentata, sulla costa meridionale coreana, risale al 1223 ed è
seguita da altri due attacchi minori nel 1226.
Mongoli 28mm Curteys
The Mongols in Korea
(1217-1364)
At the dawn of the 13th century Temujin united the Mongol Shatuo, Keraiti, and Naiman
tribes and took the title of Genghis Khan. Under his leadership the Mongols conquered the
Uguri (1206-1209), the Hsi-Hsia (1209) and
the Chin Empire (1211-12).
Korea when the Mongols arrived
At that time the Korean peninsular was nominally governed by King Kojong (1213-1259) of
the Koryo Dynasty (935-1392) from which the
name “Korea" derives. The Ch'oe family (11701258) took control after a coup, in a demonstration of their military power that had increased
during the wars against the Kitan-Liao (9901019) and Jurtchet-Chin (1100-1022) Mongols.
In 1216 the Kitan tribe from the Liao-Tung region rebelled against the Mongols but were
beaten; records state that some 90,000 of them
fled to Korea. The Koreans were slow to react
and only met with some success in 1218 thanks
to disputes amongst the Kitan commanders at
the time.
10,000 Mongols and 20,000 Jurtchet auxiliaries
entered Korea at the end of the year, claiming
their right to pursue the fugitives and help the
Koreans. The Kitan were then wiped out. Their
last commander, Ha Sha, was surrounded by
Mongols and Koreans in Kangdon fortress and
committed suicide to avoid capture.
The Mongols began diplomatic relations with
the Koreans, defining them as younger brothers
in return for an annual tribute.
Meanwhile Mongol ambassadors
gathered precious intelligence
about trade routes and the political
and military situation within the country.
Mongol expansion continued westwards with the
invasion of Qara Qitai in 1218 and Khorezm in
1220, followed by raids in Georgia (1221), India
(1221) and the Crimea (1222).
Relations between the Mongols and the Koreans
began to worsen in 1225 when the Mongol ambassador Chu-ku-Yù was killed on the Yalou river after collecting the annual Korean tribute. The
Mongols organised an enquiry that went to the
murder scene but which was chased away by
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yòng. L'esercito coreano si raduna a Tongsònyòk ma l'accampamento è attaccato di sorpresa da 8.000 cavalieri nemici. I Coreani si danno alla fuga mentre pochi di loro, guidati da
Yi Ja-sòng e da No T'an trattengono gli attaccanti. Yi Ja-sòng è ucciso da una freccia. No
T'an è disarcionato da una lancia ma con
l'aiuto di un compagno riesce a mettersi in
salvo. I Coreani riescono a schierarsi e contrattaccano. L'ala destra, guidata dai sanwòn
Yi Ji-mu e Yi In-sik, ingaggia un'accanita mischia, appoggiata dagli arcieri del corpo chochòk di Ta-fu-ying, composto da soldati Chin
rifugiati in Corea guidati da Yü-ke-hsia. I
Mongoli si ritirano.
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La Prima Invasione (1231-1232)
Gengis Khan muore il 18 agosto 1227 durante la conquista del regno Hsi-Hsia. Sotto suo
figlio e successore Ögödei (1229-1241), i
Mongoli, alleati ai Sung, attaccano nel 1229
l'impero Chin e tra il 1230-1231 si espandono
nella Persia Occidentale.
Per vendicare l'affronto all'ambasciatore
mongolo, Ögödei nel 1231 invia un esercito
guidato dal generale Sartaq. I Mongoli prendono la testa di ponte di Ùiju ed occupano le
città della regione di frontiera settentrionale
tranne Chaju e Kaju, che sono assediate con
l'aiuto di tecnici cinesi. L'avanguardia marcia
direttamente verso la capitale coreana Kaeg-