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VALORE IN CORSA
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how to spend it
B
en tornata, Alfa Romeo. Mentre
s’inseguono le indiscrezioni
sull’attesissima nuova Giulia, prevista
per fine giugno, il mercato d’epoca
continua a crescere. Le vetture
realizzate tra il 1960 e la fine degli
anni Ottanta sono al centro
dell’attenzione, contese dagli
appassionati di tutto il mondo e a
prezzi in crescita. Questa è la casa automobilistica italiana
che offre oggi la gamma più completa tra berline, coupé e
spider. Anche se risalgono a cinquant’anni fa, per molti
aspetti tecnici, sono all’avanguardia: motori, freni a disco,
tenuta di strada, stile e sportività. Dal Giappone (dove
possederne una è motivo di orgoglio) agli Stati Uniti (il
Duetto osso di seppia ha avuto l’onore di rappresentare il
design dell’auto italiana al Moma), all’Europa intera
(Inghilterra, Germania e Olanda in testa), sono il nuovo
oggetto del desiderio dei collezionisti. Chi guida un’Alfa
d’epoca può comprendere quanto fossero fisici e non
elettronici i requisiti di una grande automobile: dalla
precisione dello sterzo al cambio senza toccare la frizione.
Alfa Romeo è nata nel 1918, sotto la guida di Nicola
Romeo, ingegnere napoletano appassionato di
meccanica. Divenuta in seguito proprietà dell’Iri, nel
1986 è entrata nel gruppo Fiat, oggi Gruppo FCA (Fiat
Chrysler Automobiles). L’obiettivo di Sergio
Marchionne è di rilanciare le vetture del Biscione in
America e ridare loro lo spirito di una volta, assieme
alla Maserati, il marchio di lusso che, negli ultimi due
anni, ha registrato una forte crescita usando l’expertise
della cugina Ferrari (non è un caso che Enzo Ferrari,
prima di creare la sua officina e la fabbrica, abbia
guidato a lungo la squadra corse dell’Alfa Romeo).
Le Alfa d’epoca più richieste sono le pre-Fiat: secondo
tutti gli alfisti, la gestione torinese condannò l’azienda a
un lento declino. Marchionne, che allora faceva altro, ha
capito che deve recuperare l’anima originale della società
e il primo prodotto da esportazione che ha firmato è stata
la 4C, coupé e Spider con cilindrata (1750 centimetri
cubici) evocativa della storia del marchio.
Senza scomodare i due milioni di euro pagati all’asta di
RM Auctions a Parigi, ai primi di febbraio 2015, per
un’Alfa Romeo 6C 2500 Sport, la Berlinetta by Touring del
1939 che Benito Mussolini regalò a Claretta Petacci, o i
molti milioni di euro necessari per una delle rarissime 33
COURTESY BMW AG, KIMBALL STUDIOS/PEBBLE BEACH CONCOURS D’ELEGANCE
In mostra. Un’Alfa Romeo
“33 Stradale” durante
il Concorso d’Eleganza
di Villa d’Este del 2011
(si tiene ogni anno
nel mese di maggio).
A destra, modelli d’epoca
al Concours d’Elegance
di Pebble Beach
in California. La prossima
edizione si svolgerà
il 16 agosto.
Trascurate per molti anni, le Alfa Romeo d’epoca sono entrate nel mirino
dei collezionisti. Molto ricercate quelle costrutite tra il 1960 e la fine del 1980,
all’avanguardia per soluzioni tecniche e design. Non a caso, si moltiplicano
i raduni dedicati e i concorsi di bellezza. Ne avete una in garage?
Lucidatela, potrebbe valere decine di migliaia di euro. Di Orsetta Pecci
how to spend it
25
2 milioni di euro: è la cifra record
battuta per la Berlinetta del 1939
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che Mussolini regalò alla Petacci
E le TI super prima serie, le prime con il cambio non
al volante, che avevano corso nei campionati turismo
dell’epoca, valgono 100 mila euro.
Le coupé e le spider sono le più famose e popolari
della famiglia Giulia. Le più richieste: la Giulia Sprint Gt
1600 prima serie (chiamata “scalino” per via del cofano
motore rialzato sulla calandra) va dai 25 ai 35 mila euro, le
Gt coupé 1600 normali viaggiano dai 15 ai 20 mila euro e le
Gt 1300 dai 10 mila in su. La 2000 coupé degli anni
n
Settanta, ultima e più compiuta della serie, è una gran
turismo che oggi vale sino a 40 mila euro. Ha avuto una
forte rivalutazione negli ultimi quattro anni e la
tenuta sarà costante nei prossimi. Ma l’icona più
fascinosa della gamma è la Spider 1600, chiamata
Duetto, dopo un concorso pubblico per
deciderne il nome. È stata la prima Alfa a essere
esportata negli Stati Uniti, dove divenne la
tin
protagonista de Il Laureato di Mike Nichols, con Dustin
Hoffman che la guidava verso storie di libertà del ’68
imminente. La spider, in tutte le sue versioni a coda lunga
(della quale sono molto rare anche la 1750 e la 1300) di
recente ha aumentato molto il valore: all’ultima Fiera
delle auto d’epoca di Padova, uno dei pochi appuntamenti
italiani di rilievo internazionale, tra circa 5 mila auto
esposte, c’era solo un Duetto osso di seppia 1300, arancione,
in vendita a 30 mila euro. Tra le “coda tronca” sono molto
apprezzate le 1750, costruite in pochi esemplari, e le
2000. Meno belli, secondo i puristi, i modelli realizzati
per gli Stati Uniti negli anni Ottanta, a causa dei paraurti
in plastica molto pronunciati per le severe regole di
sicurezza locali. La famiglia Giulia si evolve nel 1968 con
ata,
la serie 1750, nata con la berlina dalla linea affusolata,
allora definita “la regina dell’autostrada” (oggi si
trova a partire da 10 mila euro e si sta
rivalutando). Un’auto bella e nervosa, che
chiuse il boom economico italiano. La versione
1750 coupé fu una delle sintesi migliori dei
modelli sportivi: diede origine alle GTA (Gran
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1963
GIULIA TI SUPER
1963
GIULIA SPRINT,
SPECIALE
1963
GIULIA SPRINT GT
1963/’65
TZ2
1966
GIULIA SPIDER
1600 DUETTO
1967
1750 VELOCE
1970/’77
MONTREAL
Turismo Alleggerita), che vinsero tutto il possibile nei
campionati mondiali turismo. Era l’auto, eccezionalmente
per lei di colore rosa, con cui la cantante Rita Pavone
viaggiava per i paesini del sud, poco dopo l’apertura
dell’autostrada Napoli-Bari. Sono vetture che fino a 30
anni fa costavano pochi milioni di lire e che ora valgono
centinaia di migliaia di euro. Una Gt 1750 Quadrifoglio Oro
prima serie, interni GTA e assetto da corsa, vale tutti i
(molti) soldi che oggi servono per averla. La famiglia
Giulia chiude con la serie 2000, fiore all’occhiello della
gamm
gamma, anche tecnicamente: differenziale autobloccante,
freni maggiorati
m
e pinze anteriori come quelle delle
Ferr
Ferrari dell’epoca, bialbero indistruttibile da 132 cavalli
e 200 all’ora, motore che ha equipaggiato anche
l’ultima Spider 2000 del 1992. Fra le Giulia vanno
ricordati due modelli particolari: la Sprint
Speciale, che tra gli anni Cinquanta e Sessanta
permise di sperimentare nuove soluzioni tecniche
(e oggi vale da 100 a 135 mila euro), e la Zagato
1300 e 1600, dei primi anni Ottanta. Della seconda
furono costruiti solo 402 esemplari. Custoditi dai loro
proprietari per oltre 30 anni, ora riemergono dall’oblio:
carrozzeria affascinante, fanaleria anteriore in plexiglas,
due posti secchi. Vale circa 35 mila euro.
Anche se non fa parte ufficialmente delle Giulia, la
Montreal è un’evoluzione del progetto 105 di Arese, lo
storico quartier generale dell’Alfa a Milano. Top di gamma
degli anni d’oro, fu disegnata da Marcello Gandini
(carrozzeria Bertone) per l’Expo della capitale canadese
del 1967, ma messa in commercio tre anni dopo, quando
la crisi economica e quella energetica avevano cambiato il
mood del Paese, dissolvendo lo spirito di creatività e di
ottimismo degli anni del boom. «La Montreal», spiega
Ezio Campoli, «nasce dal telaio Giulia allargato e
mod
modificato,
ha un motore otto cilindri derivato dalla 33,
che vinceva a Daytona o alla Targa Florio, 2600
centimetri cubici, i freni potenziati e l’iniezione
Spica. Era all’avanguardia contro l’inquinamento,
per via della testa stretta del motore con camera di
scoppio emisferica a bassa cupola. Arrivata sul
mercato con alcuni anni di ritardo, non ebbe
successo commerciale, ma oggi, in California, ha
t
toccato
i 90 mila dollari e in Europa i 60 mila euro».
O
Oltre alla 33 Stradale – 230 cavalli e 700 chili di peso, la
c
più costosa
della fine degli anni Sessanta (valeva il doppio
un Ferrari) – l’ultimo filone del collezionismo Alfa
di una
riguarda l’Alfetta, berlina e coupé. Un progetto tecnico (il
116) dei primi anni Settanta, all’avanguardia per 20 anni e
poi trasferito prima nell’Alfa 75 e poi nell’Alfa 90. I modelli
più pregiati sfiorano i 10 mila euro. Più interessante da
collezionare, anche per le molte edizioni speciali, è
l’Alfetta Gtv, disegnata da Giorgetto Giugiaro.
La passione degli italiani e degli stranieri per le Alfa
storiche, è la rivincita della stagione più bella e popolare
dell’auto italiana. Un segnale di questo revival sono gli
eventi come quello che Ugo Grassi, docente all’Università
di Napoli e appassionato montrealista, ha organizzato per
il prossimo settembre in omaggio all’anniversario della
nascita di
d Nicola Romeo, con annesso raduno. Le Alfa
d’epoc saranno protagoniste, come nelle analoghe
d’epoca
occasioni da non perdere: dal Concorso
d’Eleganza di Villa d’Este, che si è svolto a fine
maggio, al Parco Valentino Salone e Gran
Premio, che prevede il concorso d’eleganza e
il tributo Pininfarina, con la rara presenza in
contemporanea di tutti i grandi nomi della
carrozzeria
Made in Italy.
ca
RITORNO DI FIAMMA
RITORN
Alfa R
Romeo, www.alfaromeo.it. Concorso d’Eleganza di Villa
d’Este
d’Este, Cernobbio (http://concorsodeleganzavilladeste.com). Fiera
delle auto d’epoca, Padova, 22-25/10 (www.autoemotodepoca.com).
Parco Valentino Salone e Gran Premio, Torino,
11-14/06 (www.parcovalentino.com). Rm Auctions,
www.rmauctions.com. Concours d’Elegance Pebble Beach,
California, 16/08 (www.pebblebeachconcours.net).
how to spend it
COURTESY ALFA ROMEO AUTOMOBILISMO STORICO-CENTRO DOCUMENTAZIONE, BMW AG
Stradale (foto in apertura) o una TZ2, si può stilare la
mappa delle “Alfa del popolo”, che oggi sono una delle
basi più solide del collezionismo d’epoca. Si tratta di
modelli che 40-60 anni fa rappresentavano la fascia
medio alta e sportiva delle auto che circolavano
nelle città italiane. Erano contrapposte alle Lancia,
ritenute più eleganti alle Bmw e alle Audi, allora
considerate auto per famiglie. Altri tempi...
La prima serie di Alfa Romeo sotto la lente dei
collezionisti di tutto il mondo è la Giulietta. Dalla berlina
celeste, di Enrico Mattei (che si trova nel museo
dell’azienda e non è in vendita, mentre le coetanee
valgono sui 20 mila euro), alla Giulietta Sprint Veloce
Alleggerita, con carrozzeria Bertone, che oggi viene offerta
a poco meno di 200 mila euro, alle Spider che da tempo
valgono tra i 50 e gli 80 mila euro. Giulietta fu la prima
Alfa Romeo presentata dopo la guerra, quasi a metà degli
anni Cinquanta, con un successo clamoroso.
Il secondo grande filone delle Alfa d’epoca nasce dal
progetto 105, quello della Giulia e dei suoi derivati ed è
molto longevo: va dai primi anni Sessanta alla
spider del 1992. «La Giulia Berlina», racconta Ezio
Campoli, uno dei pochi preparatori in Italia e
all’estero che ha competenza tecnica, manualità
sui motori e passione per le Alfa, «fu tra le prime
vetture ad essere disegnata nella galleria del vento
e ad avere standard di sicurezza elevati, con la
scocca a deformabilità progressiva e la cellula di
sicurezza dell’abitacolo». Oggi una Giulia Super TI
1600, del 1962-’66, vale 20-25 mila euro.