Brochure - Dipartimento di Bioscienze e Territorio

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Brochure - Dipartimento di Bioscienze e Territorio
Il Museo Erbario
dell’Università
del Molise
II
ISBN 9788896394151
Volume a cura di: Piera Di Marzio, Paola Fortini.
Foto di: Piera Di Marzio, Carmen Giancola (pag. 34 al centro), Bruno Lasserre (pag. 14),
Sonia Ravera (pagg. 11 in alto, 22 in alto e al centro, 37), Vincenzo Viscosi (pagg. 8 a destra, 10, 15, 22 in basso).
Progettazione e grafica: P. Di Marzio
Riproduzione autorizzata citando la fonte:
Di Marzio P., Fortini P. (Eds.), 2015. Il Museo Erbario dell’Università del Molise. Università
degli Studi del Molise, Campobasso.
ISBN 9788896394151
3 marzo 2015
Il Museo Erbario
dell’Università
del Molise
Museo Erbario dell’Università del Molise
Centro per lo studio e la collezione della diversità vegetale
Responsabile scientifico: Paola Fortini
Collaboratori: Piera Di Marzio, Sonia Ravera, Carmen Giancola
Università degli Studi del Molise
Dipartimento di Bioscienze e Territorio (DIBT)
C.da Fonte Lappone, 86090 Pesche (Is)
Tel. 0874 404174 - fax 0874 404123
[email protected] - [email protected]
https://dibt.unimol.it/erbario/Presentazione.jsp
2
Indice
L’acronimo ....................................................................................4
Presentazione ................................................................................5
Regolamento ..................................................................................7
Collezioni speciali ............................................................................9
Collezioni espositive ......................................................................12
Il sito web ....................................................................................16
Attività didattiche ..........................................................................17
Linee di ricerca..............................................................................21
Come collaborare ..........................................................................30
Museum Herbarium of Molise (MEM)................................................38
3
L’acronimo
M
useo
Le sue finalità sono espresse nella definizione dell'International Council of Museums (ICOM) dell'UNESCO: "Il museo è una
istituzione permanente, senza scopi di lucro, al servizio della società
e del suo sviluppo, aperta al pubblico e che compie ricerche riguardanti
le testimonianze dell'uomo e del suo ambiente, le conserva, le comunica
e soprattutto le espone a fini educativi".
E
rbario
Indica una raccolta di piante essiccate (exsiccata) e ordinate
in modo da poter essere conservate e consultate. Queste raccolte
fanno degli erbari i detentori di un patrimonio fondamentale per la conoscenza della diversità floristica e lo studio della sua evoluzione. Gli Erbari sono censiti nell’Index Herbariorum; più di 3000 sedi in tutto il mondo
(che ospitano complessivamente 273 milioni di esemplari), di cui circa
120 sono in Italia (9 milioni di esemplari).
M
olise
L’esplorazione botanica condotta nella regione fin dal XVIII
ha messo in evidenza un patrimonio vegetale particolarmente ricco
e variegato (ad oggi sono stati censiti circa 2430 differenti taxa)
che merita di essere conosciuto nella sua complessità e diversità. Queste
due caratteristiche sono legate alla presenza di paesaggi di vario tipo e di
rara bellezza che spaziano dalle erte cime appenniniche delle Mainarde e
Matese alle bianche dune dell’Adriatico.
4
Presentazione
Il Museo Erbario del Molise nasce nel 2000 grazie ai significativi contributi di docenti
e studenti.
Oggi è un centro per lo studio e la conservazione della diversità floristica e un punto
di riferimento regionale per la diffusione della scienze botaniche.
è situato nella sede universitaria di Pesche (Isernia) presso il dipartimento di Bioscienze e Territorio.
Conserva collezioni di piante essiccate, e montate su fogli d’erbario, provenienti
prevalentemente dal territorio molisano, dall'Appennino centrale e meridionale e dall’Europa orientale, con interessanti acquisizioni anche da altre aree d’Italia o del mondo
(ad esempio Sudafrica).
Localizzazione del MEM nel piano interrato della sede di Pesche; nel riquadro in alto la posizione della
stanza “essiccatoio” (Ess.), al primo piano salendo le scale indicate dalla lettera A.
5
L'Erbario è inserito nell'Index Herbariorum, la rete
mondiale degli erbari gestita dall'Orto Botanico di New
York (NYBG - http://sciweb. ybg.org/science2/ IndexHerbariorum.asp) e dalla IAPT (International Association for
Plant Taxonomy); l'acronimo assegnato è IS.
Il Museo Erbario del Molise è stato inaugurato ufficialmente nel 2006 con un convegno dedicato alla ricerca
avanzata nelle Scienze Botaniche.
Come si è detto, la collezione nasce da un primo
nucleo di essiccata frutto del lavoro meticoloso di
tanti studenti, dottorandi e ricercatori dell’Ateneo
molisano ed è in continua espansione. Ad oggi l'erbario vanta una raccolta che supera gli 11.000 e si
accresce ogni anno di diverse centinaia di campioni,
grazie anche all’apporto di colleghi di altre sedi universitarie.
Nell’erbario generale le piante sono organizzate
secondo un ordine sistematico (famiglia, genere e
specie).
A parte sono conservate le raccolte delle collezioni speciali dei generi Rosa L. e Quercus L.
Nel 2007 è stata avviata l'archiviazione
informatica dei dati relativi ai cartellini d’erbario, confluiti nel database presente sul
sito web e continuamente aggiornato (sono
circa 5400 i record inseriti nel database).
Nel 2008 è stato inserito nel Portale Europeo MICHAEL (Multilingual Inventory of
Cultural Heritage in Europe) con la “Collezione digitalizzata del genere Quercus”.
6
L'erbario è collegato al Giardino di Flora Appenninica
di Capracotta (IS) e alla Banca del Germoplasma del
Molise per lo studio e la conservazione ex situ delle
specie spontanee.
Regolamento
Apertura
Il MEM è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì,
dalle ore 9:00 alle ore 17:00. Per consultare le collezioni conservate in Erbario è necessario accordarsi in
anticipo con il responsabile comunicando i dati personali, l'ente di appartenenza, le date previste e il motivo
della visita.
Consultazione
Il materiale che si desidera studiare va richiesto al
personale dell'Erbario e va consultato solo all’interno dei locali dell'Erbario, dai quali
non deve uscire per alcun motivo. I campioni consultati devono essere riconsegnati al
personale oppure lasciati sui tavoli di lavoro; non devono mai essere reinseriti negli armadi. Buona parte del materiale conservato nell’Erbario è elencato nella banca dati
consultabile on-line al sito: https://dibt.unimol.it/erbario/Presentazione.jsp.
Prestiti
L'Erbario concede prestiti, compatibilmente con le condizioni dei campioni richiesti,
ad altre Istituzioni che lo richiedano e riceve prestiti da altri Erbari. Il materiale ottenuto
in prestito da altri Erbari va consegnato al personale per la disinfestazione e deve essere conservato e consultato in Erbario. Anche le operazioni di apertura e confezione
del pacco per la restituzione vanno fatte in Erbario, per garantire la buona conservazione del materiale.
Introduzione di nuovo materiale
Le raccolte nuove che si desidera siano introdotte nell'Erbario vanno preparate secondo le norme dell’Erbario (si veda pagina 8); saranno quindi accettati solo campioni
già essiccati, disposti singolarmente tra fogli di carta (anche di giornale) e provvisti
dei cartellini dell'Erbario compilati in ogni voce (per la compilazione del cartellino la
spiegazione è a pagina 28).
7
Istruzioni per la preparazione di campioni da introdurre nell’Erbario
La congelazione degli essiccata
Le piante secche devono subire una congelazione a -25/35 °C, eventualmente ripetuta ogni
sei mesi, prima di essere spillate sui fogli d'erbario.
Per la congelazione si suggerisce di:
1) preparare un pacco con le piante protette da due cartoni tenuti stretti con una cinghia;
2) introdurre nel pacco un foglio di carta recante il nome del proprietario e la data di congelazione;
3) inserire il pacco in una busta di plastica di dimensioni adeguate;
4) eliminare il più possibile l'aria dall'interno della busta, facendo attenzione di far aderire
molto bene la busta al pacco e chiuderla con filo di rame;
5) lasciare il pacco nel congelatore per una settimana;
6) trascorsi i sette giorni togliere il pacco dal congelatore, posarlo su un piano maneggiandolo con cura e lasciarlo scongelare per almeno mezza giornata;
7) ripetere il ciclo di congelamento (punto 5).
Come allestire i pacchi d'erbario
1) Ogni specie vegetale va spillata su un foglio d'erbario utilizzando spilli in acciaio inossidabile e piccole strisce di carta. N.B. Per le specie vegetali di grandi dimensioni, il
campione può essere piegato su un singolo foglio, oppure può essere tagliato in due
metà e sistemato su due diversi fogli d'erbario che verranno spillati insieme;
2) l'etichetta va spillata nel foglio d'erbario, possibilmente in basso a destra;
3) ogni foglio d'erbario della stessa specie viene inserito in una cartellina unica;
4) nella facciata superiore esterna della cartellina vanno scritti a matita genere e specie
del campione d’erbario;
5) all'interno del pacco d'erbario, il genere viene indicato inserendo tra le camicie un foglio
bianco (la bandiera) dove è stata attaccata, nel lato corto, una targhetta plastificata;
6) la famiglia viene indicata nello stesso modo del punto 5, utilizzando una targhetta di
dimensioni maggiori.
8
Collezioni speciali
Il genere Rosa L.
La regione Molise, grazie ad un substrato prevalentemente marnoso-arenaceo e soprattutto in
conseguenza della presenza di ampi territori abbandonati dalle attività agricole e pascolive è
Rosa canina, fiore. Giardino della Flora
molto ricca di rose selvatiche tanto che le recenti Appenninica di Capracotta.
esplorazioni botaniche hanno portato alla segnalazione di cinque nuove specie di Rosa per la regione: R. andegavensis, R. balsamica (= R.
obtusifolia Desv.), R. nitidula, R. squarrosa e R.
subcanina.
Le rose si ritrovano prevalentemente nell’area
submontana e collinare, alcune sono molto diffuse come R. sempervirens (l’unica rosa sempreverde della regione), tipica degli ambienti a clima
mediterraneo e come R. canina presente dalle
basse quote fino a 1700 m slm, dimostrando
così una notevole plasticità ecologica. Altre sono
da considerarsi piuttosto rare come R. pendulina
che si trova sporadica nel piano alto montano
del Matese e delle Mainarde.
I saggi di Rosa essiccati sono stati scansioni e
hanno costituito un erbario digitale che impreziosisce la collezione (H.D.ROSA), facilita gli scambi
di informazioni e permette di avere ingrandimenti
su dettagli importanti per la fase di identificaCampione essiccato di Rosa dumalis.
zione (argomento piuttosto spinoso! In quanto le
specie genere Rosa tendono facilmente a incrociarsi generando ibridi).
Rose spontanee presenti in Molise
Rosa agrestis Savi, R. andegavensis Bastard,
Rosa arvensis Huds., R. balsamica Besser, R.
canina L., R. corymbifera Borkh., R. dumalis
Bechst., R. gallica L., R. micrantha Borrer ex
Sm., R. nitidula Besser, R. pendulina L., R.
pouzinii Tratt., R. sempervirens L., R. squarrosa (A. Rau) Boreau, R. sempervirens L., R.
subcanina (Christ) Vuk., R. villosa L.
Panoramica del Giardino di Flora Appenninica di
Capracotta, con fioritura di rose.
9
Il genere Quercus L.
Le querce sono gli alberi più diffusi in Molise dal piano basale a quello submontano.
Alcune volte formano foreste maestose e magiche, altre volte, per lo sfruttamento antropico del territorio, costituiscono piccoli boschetti sparsi nella matrice agricola.
I campioni di querce appartenenti al subgenere Quercus Oerst. (Q. pubescens Willd.,
Q. petraea (Matt.) Liebl., Q. robur L., Q. frainetto Ten. e loro ibridi) conservati in erbario
e informatizzati nella “collezione speciale” sono 1500; le altre specie presenti nell'erbario generale sono Quercus cerris L., Q. coccifera L. subsp. calliprinos (Webb) Holmboe, Q. crenata Lam., Q. ilex L., Q. ithaburensis Decne e Quercus suber L.
Le querce bianche autoctone in Italia
Quercus robur (farnia) è specie igrofila e vive nelle pianure e alluvionali, prediligendo terreni freschi,
fertili e profondi, costantemente riforniti d’acqua.
Quercus petraea (rovere) vive in ambienti temperati, su suoli acidi ben drenati e in aree a elevata
umidità atmosferica. In Italia, la specie si ritrova più facilmente come singoli individui nei boschi
misti di latifoglie decidue.
Quercus pubescens (roverella) è una specie termofila ed eliofila, che grazie alla frugalità e al polimorfismo ecologico vegeta dal livello del mare fino a oltre 1000 m sui pendii caldi e luminosi.
Quercus frainetto (farnetto) preferisce suoli sabbiosi, profondi, fertili e dotati di buona capacità
idrica; vegeta dal livello del mare fino a 1000 m, in associazione con altre querce.
Esempi di morfologia fogliare di farnetto, farnia, rovere, roverella.
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Licheni
(testo di S. Ravera, responsabile della collezione)
Il MEM ospita una delle collezioni licheniche del
‘900 più vaste d’Italia. Si tratta di 5347 campioni,
la maggior parte proveniente dall’Italia centrale, raccolti a partire dal 1980. Tra questi, di particolare interesse è la sezione dedicata ai licheni dell’Umbria
nella quale sono rappresentate tutte le specie note
per la regione, per un numero complessivo di 1712
Xanthonia elegans.
campioni.
è inoltre presente una discreta rappresentanza delle specie molisane (117 campioni)
mentre i campioni provenienti dall’estero sono 819, per lo più da paesi mediterranei
(Marocco, Turchia, Grecia, Portogallo, Spagna).
La maggior parte dei campioni è stata raccolta e determinata da Sonia Ravera e tra
i raccoglitori si annoverano inoltre botanici e lichenologi di importanza internazionale
come Poelt, Vĕzda, Pignatti, Anzalone, Nimis, Tretiach, Puntillo.
I campioni sono conservati in ordine alfabetico all’interno di fogli d’erbario ripiegati
a busta. I campioni più fragili, ad esempio i licheni epigei, sono chiusi all’interno di
piccole scatoline di plastica prima dell’inserimento nelle buste. Le buste, a loro volta,
sono raccolte in scatole di cartone.
Per la conservazione dei licheni si effettua una volta l’anno un ciclo di congelamento/
scongelamento a -20 °C (3 giorni all’interno del pozzetto, 1 fuori, 2 giorni dentro).
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Collezioni espositive
Mostra delle specie di interesse etnobotanico
Sono stati scelti esempi significativi dell'utilizzazione di alcune piante emersi dalle
ricerche etnobotaniche condotte sul territorio. Le piante sono esposte in vasi di terracotta o essiccati sotto vetro, e corredate di una scheda tecnica che riporta una parte
generale (nome scientifico, famiglia d'appartenenza, nomi comuni e vernacolari, epoca
di raccolta e ambiente in cui cresce) e una specifica sull’utilizzo per la costruzione di
manufatti, sulle pratiche alimentari ed eventuali impieghi nella medicina popolare.
Le specie sono: Ampelodesma (Ampelodesmos mauritanicus L., chiamato stramma
in Molise), Canapa (Cannabis sativa L.), Giunco (Juncus sp.pl.), Sorgo (Sorghum bicolor (L.) Moench), Rosa (genere Rosa sect. Caninae), Salice (Salix alba L. var. vitellina) e Sambuco (Sambucus nigra L.).
Descrizione dei manufatti e materiali in esposizione
Panaro di salice (utilizzato per la raccolta di fichi, funghi, ecc.), Rata di salice (utilizzato per seccare
pomodori, fichi, pasta fatta in casa…), Cesto di salice, Scopetto di miglio (utilizzato per pulire il camino; i legacci sono realizzati con rami di salice), Scopa di miglio (utilizzata per pulire gli esterni; i
legacci sono realizzati con rami di salice, il manico è realizzato con legno di carpinella, Carpinus
orientalis Miller), Semi di miglio, Cerbottana in legno di sambuco, con palline realizzate in fibra
grezza di canapa, Liquore di sambuco (prodotto nel Giardino di Flora Appenninica di Capracotta),
Marmellata di rosa canina, Scopa di stramma (realizzata con i fusticini – culmi - veniva usata in
passato per pulire pavimenti di cemento o cotto mentre oggi viene utilizzata, bagnata, per pulire i
forni a legna), Spara di stramma (realizzata con le foglie, è la base di
appoggio per la “tina”, detta “conca” in Abruzzo e nel Lazio, vale a
dire il recipiente di rame utilizzato per portare l’acqua dalle fontane a
casa), Cesto di stramma (realizzato con le foglie), Camicia da notte in
canapa, Tovaglia in canapa, Sacco per la farina in canapa, Gomitolo
di canapa, Semi di canapa, Formina (frescella) di giunco (forma per il
formaggio)
La Mostra etnobotanica è ospitata in 4 vetrine contenenti i manufatti e 5 pannelli illustrativi delle possibilità di utilizzo delle specie vegetali autoctone per
realizzare microeconomia locale.
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Xiloteca
(testo di B. Lasserre)
Presso la sede di Pesche dell'Università
degli Studi del Molise è allestita e costantemente aggiornata un'ampia raccolta di campioni di legno delle più diverse specie arboree
di tutto il mondo.
Sono infatti osservabili numerosi campioni (di dimensioni tali da poterne osservare
le caratteristiche morfologiche e tecniche) di specie europee, nordamericane e tropicali
(africane, sudamericane e asiatiche).
I campioni provengono da raccolte del personale dei laboratori attinenti alla xiloteca,
da donazioni dalla xiloteca del CNR-IVALSA e dalla collezione personale del Dott. Paolo
Cherubini (WSL).
La xiloteca si rivela un utile supporto al lavoro dei ricercatori che desiderino approfondire le loro conoscenze su questo versatile e affascinante materiale e rappresenta
uno strumento fondamentale per l’attività didattica permanente del corso di laurea in
Scienze Forestali; in particolare, è utile per il corso di Tecnologia del Legno attraverso
lo svolgimento di attività di riconoscimento macroscopico e microscopico dei principali
legni presenti.
La xiloteca realizza attività di raccolta, identificazione, classificazione e conservazione dei campioni legnosi anche al fine della divulgazione scientifica mediante uno
specifico spazio espositivo.
Ogni campione di legno viene presentato nei tagli classici (longitudinale e trasversale) ed è classificato secondo la famiglia, il genere e la specie. Sono allestiti inoltre
alcuni vetrini per le osservazioni al microscopio. è possibile visualizzare le schede tecniche delle specie legnose rappresentate per apprendere informazioni utili sulle stesse,
dall'ecologia della specie alle caratteristiche tecnologiche del legno, fino alla sua lavorabilità e impiego finale.
Sono presenti, infine, campioni dei principali difetti, malattie nonché di alcuni prodotti derivati dal legno.
CNR-IVALSA: Istituto per la Valorizzazione
del Legno e delle Specie Arboree.
WSL (Wald, Schnee und Landschaft): Istituto svizzero di ricerca per la foresta, la
neve e il paesaggio.
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A questa collezione si aggiunge la collezione contenente carote legnose e rotelle provenienti dagli studi
di dendrocronologia svolti in vari luoghi del pianeta dal
personale dei laboratori Unimol. Questa collezione
possiede un elevato valore scientifico-didattico per
l’ecologia, permettendo l’evidenziazione delle differenze tra specie vegetali in termini di crescita, struttura e adattamento.
Gli alberi, infatti, sono potenzialmente capaci di rivelare e datare con precisione i
cambiamenti climatici del passato, e sono, ad esempio, testimoni del riscaldamento
globale che sta mutando il paesaggio.
La dendrocronologia è una disciplina versatile; la suo conoscenza è fondamentale
per indagare i principi base riguardanti la crescita degli alberi, ma risulta molto importante anche per stimolare la consapevolezza dei problemi ambientali.
Oltre saper riconoscere le specie vegetali che vivono nel nostro territorio (xiloteca),
è possibile grazie alla dendrocronologia e all’anatomia del legno, interpretare l’età orientativa dei boschi, gli stress subiti dalle piante, l’evoluzione del bosco e soprattutto
l’importanza di salvaguardare la vegetazione.
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Spermoteca
La spermoteca ha lo scopo di conservare collezioni di semi e frutti di piante spontanee raccolti in Italia e all'estero, principalmente dei gruppi in fase di studio e relativi
a campioni presenti in erbario.
La collezione è riposta in contenitori conservati a -30°C per poter preservare, oltre
ai frutti secchi, anche i frutti carnosi.
Ha uno scopo prettamente didattico e permette l’osservazione dei vari tipi di semi
e l’analisi dei diversi meccanismi di dispersione di semi e frutti adottati dalle piante
per diffonderli in funzione delle diverse condizioni ambientali degli ecosistemi.
Samare di Acer campetre L.
Frutti essiccati.
Acheni di Clematis vitalba L.
Frutti congelati.
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Il sito web
https://dibt.unimol.it/erbario/Presentazione.jsp
Il sito web, sviluppato in collaborazione
con docenti e studenti del Corso di Laurea
in Informatica, permette all’utente visitatore varie possibilità: consultare il database
dei campioni ed eventualmente esportarlo in vari formati, visualizzare scansioni degli
essiccata e di pagine dell’erbario Durante, prenotare visite guidate, consultare le news
ed essere informato sulle attività di ricerca in corso e sulle relative pubblicazioni nel
settore botanico.
Dopo una breve procedura di registrazione, permtte all’utente registrato
anche la richiesta di prestito dei campioni.
Infine, è possibile visualizzare una
mappa per raggiungere il MEM generata
in collegamento con il sito GoogleMaps.
Il data-base confluisce in uno più generale derivato dal progetto An Archive
for botanical data dell’Università degli
Studi di Perugia per una fruizione contemporanea dei dati in rete provenienti da diversi erbari d’Italia.
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Attività didattiche
Visite guidate
II MEM, è da sempre impegnato in attività di promozione e diffusione della cultura
scientifica in campo botanico. In particolare, presso il MEM si organizzano visite guidate ed esercitazioni pratiche.
Si ricevono richieste di collaborazione a progetti da parte di scuole di ogni ordine e
grado, provenienti da tutta la Regione Molise.
Fino ad oggi sono migliaia le persone che hanno usufruito di questo servizio.
Scheda di richiesta visite guidate
Scuola: …………………………………………………..…….……………..……
Indirizzo: ………………………………………………..……….…………………
Referente: ………………………………………………..…….…………….……
E-mail: ……………………………………………………..….……………………
Tel.: ………………………………………………………..….………………...…
Classe: ………………………………………………………...……………..……
Data suggerita per la visita: ………………………………...…………….……
Orario suggerito per la visita: …………………………….…..…………..……
Numero di studenti partecipanti: ……………………….……..……..….……
Argomenti preferiti: ……………………………..........………..………………
…………………..……………………….....……………………………....….....
Alternanza Scuola-Lavoro
Si tratta di un progetto che si svolge in collaborazione con i
licei scientifici e gli Istituti tecnici del Molise in modo continuativo dall’anno accademico 2007-08.
In questa occasione agli studenti interessati viene data la possibilità di visitare i diversi laboratori, di conoscere le diverse linee
di ricerca e di affiancare i ricercatori nelle loro attività quotidiane.
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Supporto ai corsi di laurea
Il Museo Erbario organizza esercitazioni per alcuni corsi di laurea dei Dipartimenti di:
• Agricoltura, Ambiente e Alimenti (CB)
• Bioscienze e Territorio (Pesche - IS)
• Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione (CB)
Inoltre, presso il Museo dell'Erbario vengono svolti stage, tirocini e tesi di laurea
degli studenti del primo e del secondo livello.
Corsi post-lauream
•
•
•
2007 Corso Introduttivo alla Lichenologia e alla
Briologia. In collaborazione con il Giardino di Flora
Appenninica di Capracotta (IS), i Gruppi per la Lichenologia e la Briologia della Società Botanica
Italiana e con la Società Lichenologica Italiana.
2009 Corso introduttivo alla Lichenologia. In collaborazione con il Giardino di Flora Appenninica
di Capracotta (IS), il Gruppo per la Lichenologia
della Società Botanica Italiana e con la Società Lichenologica Italiana.
2011 Introduzione alla morfometria geometrica
nelle scienze botaniche, in collaborazione con il
dott. Andrea Cardini dell’Università di Modena.
Diffusione della cultura scientifica
•
XVII Settimana della cultura scientifica (19-25/03/2007).
Mostra: Strutture per la valorizzazione e conservazione
della diversità vegetale globale del territorio molisano. Seminario/convegno: Conservazione della biodiversità vegetale. Erbario e banca del germoplasma.
•
XVIII Settimana della cultura scientifica (3-9/03/2008).
Visita guidata: Le querce del Molise: osservazione e determinazione.
18
•
XIX Settimana della cultura scientifica (2327/03/2009). Mostra: Etnobotanica e paesaggi culturali in Molise.
• XX Settimana della cultura scientifica (18-24/10/2010). Convegno: Molise: la
biodiversità tra economia locale e riconoscimento dell’identità culturale.
• XXI Settimana della cultura scientifica (17-23/10/2011) e Anno internazionale
della Chimica. Laboratorio aperto: Chimica ed Etnobotanica nelle specie vegetali
delle Mainarde. Parco Nazionale d'Abruzzo,
Lazio e Molise. In collaborazione con l’Osservatorio ambientale permanente della biodiversità di Colli a Volturno
• XXII Settimana della cultura scientifica (1521/10/2012). Laboratorio aperto: Conoscenza
e conservazione della diversità vegetale in
Alto Molise.
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• II Fascination of Plants Day (16 e 17 maggio 2013),
con mostre tematiche e workshop: Le piante,
l'uomo e il territorio.
•
Partecipazione al BioBlitz Italia - Naturalisti per un
giorno. Parco Naturale Pantanello-Monumento Naturale “Giardino Ninfa” (Lazio), 17 e 18 maggio
2013.
•
Partecipazione alla settimana UNESCO di educazione allo sviluppo sostenibile intitolata “Per una
buona Educ–Azione” (24-30 novembre 2014).
• Partecipazione ad Expo 2015, con il progetto
OVINIGRILL - il Tratturo, realizzato dalla
scuola primaria di Pesche e Pettoranello
(Istituto comprensivo “Orazio D’Uva” di Castelpetroso), attraverso lo studio delle specie
spontanee e la realizzazione di un erbario
scientifico.
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Linee di ricerca
Il MEM, oltre a garantire la cura e la conservazione delle collezioni botaniche, organizza e gestisce raccolte mirate e coordinate di nuovi materiali, realizzando contestualmente esplorazioni floristiche sul campo e monitoraggi continui, con particolare
attenzione alle specie protette, critiche, di interesse etnobotanico ed esotiche e alla
loro distribuzione a scala regionale.
Relativamente al progetto di Cartografia Floristica della Regione Molise, è stato avviato il censimento floristico e cenologico procedendo per comunità vegetali omogenee.
Sono in corso di realizzazione studi legati sia al settore della floristica e fitogeografia,
sia agli aspetti filogenetici e tassonomici nella caratterizzazione di generi critici quali
Quercus L. e Rosa L.
Negli anni 2006-2008 il MEM è stato parte attiva in
un programma di ricerca, finanziato dal PRIN, relativo
all’analisi delle trasformazioni del paesaggio nel territorio
rurale del Basso Molise, con analisi della dinamica dei
sistemi agroambientali.
Nel 2008 il MEM ha avviato un progetto di studio sul
testo “Herbario Novo di Castore Durante – Medico e Cittadino Romano (1666)” che ha portato alla realizzazione
di un volume dedicato alle specie arboree citate dal Durante con la corretta attribuzione sistematica e tassonomica, l’illustrazione delle caratteristiche ecologiche e
corologiche, l’elencazione dei principi attivi contenuti (in
collaborazione con colleghi di area chimica) e la descrizione delle caratteristiche fitoterapiche o comunque di
utilizzo. Il progetto è stato finanziato dal Consorzio Universitario del Molise (CUM) e stampato con il contributo
del MiPAF.
Dal 2009 collabora per il settore Flora al progetto “Osservatorio Permanente Territoriale
nell’Area Parco e Preparco del PNALM per il monitoraggio delle modifiche faunistiche stanziali e
del profilo dei componenti naturali delle specie
floristiche in relazione alla sismicità della catena
delle Mainarde e della biodiversità”.
Dallo stesso anno è stato coinvolto nella preparazione della proposta di ampliamento dell’area relativa alla Riserva della Biosfera “Collemeluccio-Montedimezzo”, attraverso
una attività di ricerca finanziata dal Consorzio ASSOMAB Alto Molise.
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Gli studi di carattere lichenologico vertono principalmente
a contribuire alla conoscenza del componente lichenico regionale essendo il Molise una delle regioni meno note sotto
questo profilo. Negli ultimi anni, ricerche realizzate sia in ambiente rurale sia in habitat di particolare interesse, hanno permesso di incrementare le segnalazioni pubblicate su ITALIC la checklist on-line dei licheni d’italia (http://dbiodbs.univ.trieste.it/) - di 51 taxa, raggiungendo 425 licheni noti per la Re- Collemeluccio.
gione. Una sintesi sulla caratterizzazione della flora regionale
è stata pubblicata sulla “Relazione sullo stato dell’ambiente della Regione Molise”
(2008). Questa attività interessa tutto il centro Italia: attualmente è in corso di realizzazione la check-list dei licheni del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano
(Campania).
Un secondo campo d’indagine è rappresentato dai licheni che colonizzano i siti archeologici molisani sia per
valutare lo stato di maturità delle comunità presenti e il
loro possibile dinamismo evolutivo sia per un monitoraggio del loro potenziale biodeteriogeno.
Nel MEM si realizzano anche ricerche tassonomiche,
l’interesse è rivolto in particolare agli ascomiceti lichenizzati appartenenti alle Pyrenocarpales per le questioni
Pietrabbondante.
che questi sollevano: i contributi degli studi filogenetici
dei gruppi debolmente lichenizzati evidenziano come nel
corso dell’evoluzione si siano susseguiti continui fenomeni di lichenizzazione, de-lichenizzazione e ri-lichenizzazione.
Da alcuni anni il MEM si occupa anche della caratterizzazione morfologica degli organismi vegetali e dello studio della variabilità fenotipica di gruppi tassonomici critici,
come le querce del subgenere Quercus Oerst. Una delle tecniche di principale rilievo
in questo campo è la morfometria geometrica, che coinvolge la biologia, la geometria
e la statistica in un unico strumento di indagine.
22
Foglie di 3 specie del subgenere Quercus Oerst. (farnetto, roverella, rovere).
A sinistra un esempio di analisi della forma mediante landmark e descrittori
ellittici di Fourier (Viscosi e Fortini, 2011).
Con la Banca del Germoplasma del Molise, il MEM ha collaborato ai progetti finanziati dall’Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo Molise (ARSIMA): Raccolta e caratterizzazione di varietà autoctone di Lens culinaris Medik e Caratterizzazione e
conservazione di piante officinali indigene dell’Appennino Molisano. In particolare,
sono state caratterizzate due differenti varietà molisane di lenticchie, provenienti dalle
località montane di Capracotta e Conca Casale. I profili genetici, biochimici e morfologici del seme rilevati sono molto differenti sia da quelli delle specie tipicamente commercializzate sia da quelli di altre varietà appenniche. Per il progetto relativo alla piante
officinali, è stato raccolto il germoplasma di 4 specie: genziana (Genziana lutea L.),
ginepro (Juniperus communis ), pungitopo (Ruscus aculeatus L.) e tasso (Taxus baccata L.), e sono state svolte analisi finalizzate all’identificazione delle condizioni per la
conservazione ex situ dei semi e la propagazione delle piante in opportune aree sperimentali.
In collaborazione con un collega cell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia,
è stata avviata una ricerca etnobotanica sull’uso di specie vegetali (spontanee e non)
nella medicina popolare relativamente ai comuni di Castel San Vincenzo, Colli a Volturno, Filignano, Fornelli, Pizzone, Rocchetta a Volturno e Scapoli, interessati dalla
presenza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Oltre alle attività realizzate in proprio o come collaborazione diretta, il
MEM svolge anche una attività di consulenza e di supporto ad altri progetti
realizzati/coordinati da colleghi dell’Università del Molise.
Si citano, tra gli altri, il Progetto GLORIA per lo studio degli effetti dei
cambiamenti climatici in alta quota e la convenzione SBI-Regione Molise
per la definizione di azioni volte alla redazione dei Piani di Gestione di 10
SIC/ZPS molisani.
23
Pubblicazioni
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identifying Biodivesity: progress and problems: 257-261. EUT, Trieste, Italy.
Materiale divulgativo
Fortini P., Scippa G.S., Stanisci A., Di Marzio
P., Marchetti M., Viscosi V., Giuliano M.C.,
Pelino G., 2007 - Strutture per la valorizzazione e conservazione della diversità vegetale globale del territorio molisano. CD-rom
interattivo.
Fortini P., Viscosi V., Di Marzio P., 2008 - Le
Buone Querce. Brochure.
Di Marzio P., Di Martino P., Mastronardi L.,
Fortini P., Giancola C., Viscosi V. (a cura
di), 2009 - Il territorio rurale del Basso Molise: 50 anni di storia attraverso le analisi
delle trasformazioni del paesaggio e dei
cambiamenti del sistema socio-economico.
Brochure.
Di Marzio P., Fortini P., Giancola C., Viscosi
V. (a cura di), 2010 - Molise: la biodiversità
tra economia locale e riconoscimento dell’identità culturale. Brochure.
Fortini P., Di Marzio P., Pietrunti S., Di Meo
V., Viscosi V., Giancola C., Carli E. (a cura
di), 2011 - Chimica ed Etnobotanica nelle
specie vegetali delle Mainarde. Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Etnobotanica. Brochure.
Iorizzi M., De Felice V., Saviano G., Fantasma F., Falasca A., Incollingo F. (a cura di),
2011 - Chimica ed Etnobotanica nelle specie vegetali delle Mainarde. Parco Nazionale
d'Abruzzo, Lazio e Molise. Chimica. Brochure.
Fortini P., Di Marzio P., Scippa G.S., Giancola C., Trupiano D. (a cura di), 2012 - Conoscenza e conservazione della diversità
vegetale in Alto Molise. Brochure.
Segnalibro: Juniperus oxycedrus L. subsp.
oxycedrus / Lenticchia.
Segnalibro: Rosa sect. canina L. / Cipolla.
29
Come collaborare
- con i tuoi campioni:
è possibile collaborare all’implementazione dell’Erbario attraverso la raccolta, essiccazione e determinazione di campioni provenienti da tutto il Molise, ma non solo.
I campioni, già essiccati e disposti singolarmente tra fogli di carta (anche di giornale),
dovranno essere provvisti del cartellino sotto riportato, compilato in ogni sua voce.
Dati necessari per la compilazione del cartellino d'erbario:
1a riga: Famiglia, secondo Flora d’Italia (Pignatti, 1982)
2a riga: Nome della specie e patronimico, aggiornati alla Check List della Flora italiana
(Conti et al. 2005)
3a riga: Note nomenclaturali
4a riga: Descrizione ecologica dell'ambiente dove è avvenuta la raccolta (Habitat)
5a riga: Toponimo del luogo di raccolta, Comune e Provincia (in alternativa: coordinate
UTM, punto GPS)
6a riga: Giorno, mese e anno della raccolta - Nome e cognome di chi ha raccolto
l'esemplare (Legit)
8a riga: Nome e cognome di chi ha determinato l'esemplare (Determinavit)
N.B. Solo il codice (Cod.) sarà lasciato in bianco e completato a cura del MEM.
30
31
Diverso è il cartellino per l’invio di campioni di specie licheniche:
MEM - Modulo invio Licheni
Pesche (IS)………………..
A: ...............................
Vs. Rif.: .................... Ns. Rif. ....................
All’attenzione di: ..............................
Vi inviamo il materiale d’erbario sotto indicato confezionato in
□ regalo
□ ritorno di Vs. materiale ricevuto in prestito
□ scambio
□ ns. materiale inviato in studio
□ prestito
□ ……………………………………
All’arrivo del materiale si prega di verificare il contenuto e accusare ricevuta inviandoci il foglio bianco firmato
DESCRIZIONE DEL CAMPIONE
................................................................................................................................
DA TRATTENERE
Modalità del prestito
1. Il prestito viene effettuato di norma per 3 mesi.
2. Si prega di avere massima cura del materiale e di rinviarlo nel medesimo stato di conservazione nel quale è stato
ricevuto.
3. Le osservazioni, le correzioni e le identificazioni vanno aggiunte sul foglio d’erbario su etichette separate, regolarmente firmate e datate.
32
- con le tue segnalazioni fenologiche:
la fenologia studia la risposta degli organismi viventi alle variazioni stagionali del
loro ambiente attraverso l’analisi dell’andamento temporale, nell’arco dell’anno, dei
fenomeni di fioritura, fruttificazione, apertura delle gemme, emissione e caduta delle
foglie (fenofasi).
Il ritmo fenologico, ovvero la successione temporale delle diverse fasi feonogiche,
è legato agli adattamenti delle specie all’ambiente, alle loro strategie di sopravvivenza, alla loro capacità competitiva.
Le fenofasi possono essere registrate mediante l’uso di chiavi fenologiche, che riportano una descrizione sintetica delle fenofasi più evidenti (fioritura, fruttificazione
e fogliazione).
Il MEM ha deciso di raccogliere le segnalazioni di due fenofasi riproduttive per tre
specie di leguminose ampiamente distribuite sul territorio e facilmente riconoscibili.
Due di queste sono autoctone, la ginestra (Spartium junceum L.) e il maggiociondolo
(Laburnum anagyroides Medik.), mentre la terza è considerata per l’Italia una specie
“esotica”, essendo originaria del continente americano, la robinia (Robinia pseudacacia L.).
Per prendere parte al rilevamento occorre: 1) individuare un individuo della o delle
specie sopraindicate, 2) osservarne lo sviluppo e segnalare la data di inizio della fioritura, 3) continuare l’osservazione sullo stesso inividuo per segnalare la data di
inizio della fruttificazione.
33
Ginestra comune
Cespuglio alto da 1 a 3 metri (raramente 5),
con fusti lisci e flessibili (simili a giunchi). Le
foglie, lanceolate e precocemente caduche,
si osservano solo sui rami giovani. I fiori,
giallo brillante e molto profumati, sono disposti in racemi terminali lassi. I semi sono
velenosi. Cresce in ambienti soleggiati ma
con buona disponibilità di acqua.
Maggiociondolo
Arbusto o piccolo albero (6/10 m) ha
foglie alterne, tripartite, verde scuro e
opache nella pagina superiore, verde
grigio e pelose su quella inferiore. I
fiori, di color giallo-oro, sono riuniti in
infiorescenze pendule (racemi) lunghe
fino a 25 cm. La pianta è velenosa in
tutte le sue parti. Predilige pendii assolati, asciutti, su substrato calcareo e
con suolo profondo.
Robinia
Albero che può arrivare a 25 m di altezza ha
rami spinosi e foglie composte imparipennate e con stipole trsformate in spine robuste.
Le
foglioline
(11-21)
sono
ovali-ellittiche, verde bluastro lucido sulla pagina superiore e verde-grigio pubescente su
quella inferiore. I fiori sono bianchi, profumati e riuniti in racemi lunghi fino a 20 cm.
Vive su scarpate e incolti, o ai margini dei
boschi.
34
- con liste di specie (anche esotiche):
è possibile collaborare all’implementazione delle conoscenze sulla flora della regione
Molise anche attraverso la segnalazione della presenza di più specie contemporaneamente, purché siano ben conosciute e correttamente determinate (in caso di incertezza è sempre meglio raccogliere e portare i campioni).
35
- con le foto:
è infine possibile collaborare al miglioramento del sito web dell’Erbario con foto di
specie vegetali, o particolari di specie (fiori, frutti, ecc.), particolarmente significative.
Le foto devono avere un’estensione .jpg e una dimensione compresa tra 1 e 2 Mb.
Il nome deve riportare l’autore e un numero progressivo, ad esempio Piera_Di_Marzio_03.jpg. insieme alla foto deve essere inviato un file di testo che riporti il nome
della specie e luogo e data del ritrovamento, ad esempio Piera_Di_Marzio_03.jpg =
Rosa canina L., Pesche, 12 luglio 2010.
Fagus sylvatica L., foglie.
Panoramica dalla sede di Pesche.
Mirabilis jalapa L., fiori.
36
- con il rilevamento dei licheni:
L’erbario collabora al progetto “Lobarion” della Società lichenologia Italiana che tra
i suoi scopi ha quello di effettuare un censimento su scala nazionale delle stazioni
del “lichene bandiera” Lobaria pulmonaria (L.) Hoffm., un lichene speciale per tanti
motivi: è interessante sotto il profilo etnobotanico, perchè in passato era considerata un rimedio per le malattie polmonari
e conservazionistico, perché è quasi
estinta in vaste aree ed è un indicatore
della continuità ecologica delle foreste e
della loro biodiversità lichenica.
Si tratta di un bel lichene folioso a lobi
ampi, verde smeraldo quando umido, che
colonizza prevalentemente i boschi nella
fascia montana.
Lobaria pulmonaria, nel bosco di Collemeluccio.
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Museum Herbarium of Molise (MEM)
The Museum Herbarium of Molise (MEM) was founded in 2000 thanks to the work
and the contributions of teachers and students and has become a center for the study
of plant taxonomy and biodiversity conservation.
The MEM houses collections of dried and
mounted plants collected mainly from the Molise
region, central and southern Apennines and Eastern Europe, with acquisitions from other areas
of Italy or in the world (e.g. South Africa).
The Herbarium is listed in the Index Herbariorum, the global network of herbaria managed by
the Botanical Garden of New York (NYBG), with
the acronym IS.
Formally inaugurated in 2006 with a conference dedicated to advanced research in Botanical Sciences, nowadays the MEM collects around
11000 specimens and the collection is still growing with a yearly addition of new specimens. The plants are arranged in a systematic order: family, genus and species).
There are also special collections that have been digitized: Rosa and Quercus.
The Museum Herbarium is connected
to the Giardino di Flora Appenninica di
Capracotta (IS) and the Germplasm Bank
of Molise to study ex situ conservation of
wild and domestic plant species.
The Herbarium is open to visitors and
researchers by prior arrangement.
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