La Haka della Nuova Zelanda per “spaventare” il 15 francese
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La Haka della Nuova Zelanda per “spaventare” il 15 francese
IL CAFFÈ 23 ottobre 2011 C2LO SPORT 28 @ www.rugbyworldcup.com www.ffr.fr www.allblacks.com I NEOZELANDESI STRAPAZZANO I “CUGINI” DELL’AUSTRALIA I “GALLETTI” VINCONO IL GALLES, MA NON C’È FESTA NEL SUCCESSO In semifinale si è rivista la “vera” Nuova Zelanda, squadra capace di battere chiunque, ma spesso vittima del suo successo. La squadra ha ritrovato il suo spirito e ha vinto nettamente per 20-6. La semifinale della Francia è tutta nell’espulsione del capitano del Galles ancora nel primo tempo. Ridotti in 14 i “rossi” ci hanno provato, ma i “galletti” si sono imposti con uno striminzito 9-8. Le finaliste Il rugby mondiali Riuscirà la Francia a ritrovare almeno in parte il suo “rugby champagne” e mettere in difficoltà gli All Blacks? L’esito della finale di quest’oggi, domenica, ai Mondiali di rugby in corso proprio in Nuova Zelanda si fonda quasi esclusivamente sul tipo di prestazione che i francesi del baffuto coach Lièvremont sapranno realizzare. Sì, perché i “galletti” in questo torneo iridato ne hanno letteralmente fatte vedere di tutti i colori. Rischiando di tornare a casa ancora nel girone di qualificazione perdendo da Tonga, battendo con un superbo primo tempo l’Inghilterra o tornando nell’anonimato sotto il profilo offensivo con la sconcertante esibizione contro il Galles in semifinale, dove solo la discussa espulsione del capitano dei “rossi”, Sam Warburton, ha permesso ai francesi di conquistarsi il diritto di affrontare i “tutti neri” padroni di casa in finale. Il titolo mondiale si gioca soprattutto attraverso la “lettura” della Francia perché la Nuova Zelanda ha dimostrato di avere sufficienti garanzie per confermare il suo ruolo di favorita della vigilia. Gli All Blacks partono innanzitutto Reuters NOSTRO SERVIZIO La Haka della Nuova Zelanda per “spaventare” il 15 francese dal 37-17 rifilato proprio ai francesi nel girone di qualificazione, ma anche dalla schiacciante vittoria sull’Australia in semifinale, dove a tratti si è visto il miglior rugby dell’intero torneo. Perché se il “punto debole” dello squadrone di Graham Henry doveva essere la difesa, i soli sei punti concessi contro i “Wallabies” rappresentano la conferma di una crescita netta anche sotto il profilo dello spirito di squadra. Fattore che non sempre ha aiutato gli “All Blacks”, formazione a volte fin troppo famosa all’esterno del rettangolo verde. E se i dubbi sullo stato dei singoli giocatori erano in primis quelli sulla tenuta del giovane “apertura” Aaron Cruden, la vittoria sull’Australia con la “regia” pro- Gli All Blacks favoriti nella finale iridata, ma attenzione ai “galletti” che si sono dimostrati team imprevedibile prio del 22enne inatteso sostituto delle superstar Dan Carter e Colin Slade, conferma come tutto un Paese può fortemente sperare nel secondo titolo mondiale nella storia della nazionale neozelandese di rugby. E le armi della Francia? Il principale pericolo per le mire iridate della Nuova Zelanda potrebbe paradossalmente essere l’inco- stanza di rendimento della squadra transalpina. Siccome Marc Lièvremont si è dimostrato fine stratega, c’è da attendersi un inizio partita di grande reazione da parte dei 15 francesi in campo. Reazione dopo una partita - quella di semifinale contro il Galles - in cui lo stesso coach dei “galletti” aveva ammesso che non c’era proprio nulla da festeggiare, nonostante avesse in tasca la qualificazione per la finale mondiale! Il che la dice lunga sull’atteggiamento del baffuto 42enne nato a Dakar nei confronti della sua squadra. Un atteggiamento che già aveva portato frutti quasi insperati nel quarto di finale contro l’Inghilterra, dove la Francia arrivava dopo aver malamente perso contro Tonga dopo una partita dominata in lungo e in largo dagli “isolani”. Anche in quel caso, Lièvremont aveva dovuto strigliare a dovere le sue truppe, ricevendo poi in cambio un primo tempo da incorniciare da parte del suo “quinze de France”. Con un parziale di 16-0 che aveva letteralmente annichilito la squadra di Martin Johnson. E un avvio del genere è il sogno di tutti i francesi. La finale di un Mondiale ricco di colpi di scena potrebbe insomma riservare altre sorprese. La “William Web Ellis Cup” alla vigilia del match è certamente più vicina al rimanere nel suo Paese ospitante, rispetto a prendere il volo per Parigi e il Vecchio Continente. Ma la Francia ha i mezzi per sovvertire il pronostico. Se saprà (e potrà) usarli è tutto un altro discorso. m.s. 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