OSPEDALI/ TERZA MEDICA Nuovi trattamenti e giusti stili di vita
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OSPEDALI/ TERZA MEDICA Nuovi trattamenti e giusti stili di vita
OSPEDALI/ TERZA MEDICA Nuovi trattamenti e giusti stili di vita contro il diabete Invecchiamento, diete poco adeguate, obesità e sedentarietà. Sono alcuni dei fattori che fanno del diabete una delle malattie in maggiore aumento. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sono almeno 177 milioni le persone affette nel mondo da questa patologia. Un numero elevatissimo, che in base alle stime è destinato addirittura a raddoppiare entro il 2025. Anche nel nostro Paese il numero delle persone con diabete vede un incremento costante con almeno quattro diabetici ogni cento abitanti (4,6 per cento le donne e 4,3 per cento gli uomini). A differenza di quanto si pensava un tempo, spiega Luigi Cattin primario della Terza medica, con il diabete oggi però si può convivere con buona serenità mentre i progressi scientifici schiudono prospettive terapeutiche un tempo impensabili. Professor Cattin, innanzi tutto facciamo chiarezza. Vi sono due tipi di diabete: il tipo 1 meno frequente, che colpisce soprattutto i giovani, richiede la somministrazione di insulina e interessa lo 0,5 per cento della popolazione generale, uno ogni dieci diabetici. E’ invece il tipo 2 a registrare la diffusione maggiore, con tendenza ad aumentare nel tempo. Quali sono i fattori di rischio per quest’ultimo? I fattori di rischio per il diabete di tipo 2 sono essenzialmente rappresentati dalla sedentarietà, dall’eccesso di peso e dalla familiarità per questo tipo di diabete. Il diabete di tipo 2 si presenta nella maggior parte dei casi senza disturbi particolari, per cui si può giungere alla diagnosi solo se ci si pensa, eseguendo il dosaggio della glicemia a digiuno appunto nei soggetti a rischio. Poiché la malattia aumenta con l’età interessando un soggetto su dieci nella popolazione dopo i 60 anni, ritengo utile raccomandare una glicemia a digiuno dopo i 45 anni, soprattutto per chi è a rischio. Quali possono essere le complicanze del diabete? Le complicanze maggiori sono quelle cardiovascolari. Basti pensare che l’80 per cento dei diabetici muore per complicanze cardiovascolari, a causa in primo luogo dell’infarto, poi dell’ictus cerebrale e che circa la metà dei pazienti in Unità coronarica sono affetti da diabete o presentano un aumento eccessivo della glicemia al momento del ricovero. Parlando di complicanze, non posso non richiamare l’attenzione sul cosiddetto piede diabetico, causato dalle alterazioni che colpiscono le arterie e i nervi periferici, che sono fonte di dolore e che nel tempo possono compromettere la capacità di camminare. E’ una complicanza che causa grave disabilità e che può essere prevenuta con la cura scrupolosa dei piedi. Quali sono i trattamenti per il diabete? se il diabete è ben controllato - quando l’emoglobina glicata presenta un valore inferiore al 7 per cento - non si verificano le complicanze descritte sopra. Per ridurla a questi valori si deve ottenere un buon controllo giornaliero della glicemia. Questo si raggiunge in primo luogo seguendo uno stile di vita corretto, cioè camminando a passo rapido per almeno 150 minuti alla settimana e alimentandosi in modo sano. Il che significa non soltanto non mangiare dolci, ma orientarsi verso i cibi della dieta mediterranea: verdura e frutta di stagione, pesce del nostro golfo, pasta al dente con condimento vegetale (olio d’oliva), latte e yogurt scremati. Tutto in quantità tale da non aumentare il peso o diminuirlo gradualmente se si pesa troppo. Se comunque l’emoglobina glicata continua a mantenersi sopra il 7 per cento, occorre rivolgersi ai farmaci assunti per bocca che abbassano la glicemia. Di recente si è visto inoltre che il buon controllo della pressione arteriosa e della colesterolemia, non di rado aumentate nel diabete, e l’abolizione del fumo sono in grado di ridurre di oltre il 50 per cento la mortalità per infarto e ictus. Come si può prevenire l’insorgenza del diabete? Le stesse raccomandazioni sullo stile di vita ricordate in precedenza per curare il diabete valgono anche per prevenirlo. Un’attività fisica regolare e un’alimentazione sana sono in grado di ridurre di oltre il 50 per cento la probabilità di malattia nei soggetti predisposti. Quali sono le nuove prospettive terapeutiche? Innanzitutto occorre dire che abbiamo imparato ad usare meglio i vecchi farmaci. Ad esempio abbiamo imparato che la metformina, conosciuta da molti anni, è tra i pochi farmaci in grado di ridurre, insieme alla glicemia, la mortalità cardiovascolare nel diabetico di tipo 2. Inoltre, sono state introdotte nuove insuline e strumenti più affidabili di iniezione dell’insulina (le cosiddette penne) e di misura della glicemia in grado di migliorare il diabete. Anche se resta una malattia impegnativa, non vi è dubbio che le nuove cure stanno migliorando la qualità di vita del diabetico. Infine, come prospettiva futura non ancora uscita dalla fase sperimentale, vi è il trapianto di cellule che producono insulina con una semplice iniezione nel sangue che irrora il fegato. Quali risposte può trovare nell’ospedale una persona affetta da diabete? Attraverso il servizio di Diabetologia diretto dal dottor Maurizio Fonda, ci siamo organizzati per fornire la miglior assistenza ai diabetici ricoverati in ospedale e a quelli più complessi al momento della dimissione. In questi casi offriamo assistenza ambulatoriale nei primi giorni dopo la dimissione, prima di affidare il diabetico alle cure del proprio medico di famiglia e ai servizi del territorio.