Il pensiero di Gadda - Atlante digitale del `900 letterario

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Il pensiero di Gadda - Atlante digitale del `900 letterario
Atlante digitale del '900 letterario
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Il pensiero di Gadda
Gadda risente notevolmente della crisi del
Positivismo, tanto che il suo pensiero e la sua
scrittura rappresentano il sovvertimento delle
pratiche
narrative
dell’800.
Per
lui,
influenzato dalla nascita delle filosofie
spiritualistiche e del relativismo, la realtà non
è più oggettiva, bensì soggettiva, in quanto
ognuno individua una realtà personale e
diversa dagli altri, ed il mondo non appare
uniforme ma una coinvoluzione di sistemi.
Ogni sistema è rappresentato dal singolo
elemento che acquista una forma propria
rapportandosi con gli altri elementi.
Dietro la scrittura gaddiana si scorge un
rapporto difficile con la realtà e una tragica
condizione esistenziale. La realtà, le cose, le
persone, la natura e la società appaiono a
Gadda come un caos, un «pasticcio». E
ritiene che in questo caos gli oggetti si
allontanano
dalla
perfezione
prevista
dall'ordine
naturale,
colpiti
da
una
degenerazione interna definita «barocco». In
lui c'è un'aspirazione all'ordine e alla
perfezione perduta.
Gadda non utilizza un linguaggio attinente ai
canoni della comunicazione del suo periodo,
ma un linguaggio del tutto personale e
innovativo, formato da dialetti, gerghi,
terminologie tecniche, latinismi, vocaboli
aulici e perfino parole straniere. Questi livelli
si mescolano sistematicamente nei suoi
scritti. Il caos vale anche nell'ambito sociale,
in cui trionfano ipocrisia, menzogna,
esibizionismo, ostentazione di ricchezza,
egocentrismo.
La visione gaddiana si riscontra nelle sue
opere. Infatti gli oggetti degradati esercitano
un certo fascino su Gadda, che descrive
minuziosamente per pagine e pagine
particolari insignificanti di tali oggetti. Inoltre
l'autore si perde in numerose digressioni che
spingono il racconto in altrettante direzioni.
In contrasto a ciò si riscontra un bisogno di
ordine, il quale si esprime nell'uso di un
linguaggio aulico e di metafore. Questi mezzi
consentono di occultare il degrado della
realtà, rimandandolo ad una realtà ideale,
fatta di ordine e dignità.
Il «calderone linguistico», o pastiche, di
Gadda è quindi una perfetta immagine di un
mondo labirintico, in cui la ricerca di un
ordine è impossibile.
Contributo
Berardi Christian, Borraccesi Aurora, Bova
Alessandro, Canella Damiano, Caricato Cristina, Di
Fazio Herika, Di Giovenale Stefano, Del Vecchio
Claudia, Ferretti Matteo, Ferrandi Giovanni, Fierli,
Federico, Iannucci Valerio, Lo mazzo Alessandro,
Lucarelli Ilaria, Motoi Ionut Marian, Paci Andrea,
Peroni Emanuele, Tinti Tiziana, Ziantoni Claudio, V
sa (L.S. V. Volterra, Ciampino)
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