succhi e bevande
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succhi e bevande
Mangio sano, informato e soddisfatto Vediamo che cosa le accomuna e che cosa le caratterizza. Aranciata, cola, chinotto, limonata e gassosa: il filo che le unisce sono le bollicine, cioè l'aggiunta di anidride carbonica che rende più acida e dissetante la bibita. Hanno una serie di elementi comuni, a partire dallo zucchero, presente in media intorno al 9-11% del peso. E', in pratica, l'unico elemento che apporta energia: le calorie per 100 millilitri sono circa 40, cioè circa 130 per lattina da 33 centilitri. Hanno poi, ognuna, una serie di aggiunte che le caratterizza. Gassosa e limonata contengono acido citrico e aromi che danno il gusto, oltre che piccole percentuali di succo di limone nella limonata. Nell'aranciata il succo d'arancia è definito per legge e dev'essere almeno il 10%: una recente norma europea ha infatti abbassato il limite minimo, che era sempre stato del 12%, ma qualche produttore ne utilizza di più (e lo mette in evidenza in etichetta). Tra gli altri ingredienti, sono diffusi diversi additivi, come il conservante sodio benzoato nell'aranciata e nella limonata. Per quanto riguarda i coloranti, nell'aranciata basta dare un'occhiata alla bottiglia per verificarne la presenza: se è trasparente sono loro a dare il colore arancione alla bibita, quando invece la bottiglia è colorata di solito non vengono utilizzati. Cole e chinotti sono le “scure” della compagnia. Oltre allo zucchero, contengono alcuni acidi che ne caratterizzano il gusto (come l'ortofosforico), sostanze aromatiche e il colorante bruno caramello. La caffeina è spesso presente: conviene tenerne conto se si è sensibili a questa sostanza. ATTENZIONE A NON ESAGERARE CON LA DOLCEZZA ARTIFICIALE E' passata l'epoca del boom dei “light”, quando l'aggiunta dei dolcificanti ipocalorici veniva messa bene in evidenza: oggi è molto più diffusa di quello che si pensi (costano meno dello zucchero), in uno svariato numero di bevande diverse, ma se non si fa attenzione alle diciture in etichetta la loro presenza può sfuggire. Sui dolcificanti artificiali si è lavorato molto, quanto a ricerche scientifiche, ma non si è ancora a arrivati a risposte certe sulla loro completa innocuità. Per questo motivo è bene non esagerare con queste sostanze, e questo vale soprattutto se chi beve la bibita è un bambino (o una mamma che allatta). Hai sete? Vuoi bere qualcosa? E' proprio il caso di dire che non c'è che l'imbarazzo della scelta. Produttori di bibite, succhi di frutta e anche di acque minerali si fanno in quattro per offrire le bevande più varie. Ma leggi mai l'elenco degli ingredienti? Lo sai che cosa c'è dentro? Con questa scheda hai modo di approfondire il discorso. Ma prima di entrare nel dettaglio, è importante sapere che, nella maggior parte dei casi, si tratta di bevande che se consumate in eccesso possono creare problemi. Le aranciate contengono solo il 10% di succo d'arancia, per esempio. Le cole sono composte da zucchero e additivi; i succhi di frutta non possono essere mai paragonati, come valore nutritivo, alla frutta fresca. Il contenuto di zucchero è alto (vedi la scheda “dolci”) e bevendo le bibite, tè freddo compreso, se ne manda giù parecchio. Inoltre, il consumo eccessivo di bibite, negli Stati Uniti, è stato messo in relazione con l'obesità nei ragazzi; in Germania sono stati osservati casi di fragilità ossea in giovani che bevevano troppa cola. Insomma, sembreremo un po' troppo vecchio stile, ma… viva l'acqua, le spremute e la limonata casalinga! QUALI BEVI? bibita aranciata cola succhi di frutta polposi succhi di frutta limpidi tè freddo tutti i giorni qualche volta mai q q q q q q q q q q q q q q q q q q RISPONDI A QUESTE DOMANDE - Le bibite che consumi, le trovi normalmente in casa? - Quelle che preferisci sono anche le più famose? - Decidi tu quali acquistare? SUCCHI E BEVANDE LE BIBITE GASSATE Responsabile del progetto: ACU - Associazione Consumatori Utenti - Onlus Progetto editoriale: Giubilesi & Associati - Progetto grafico: Luca Negri & Associati - Milano Campagna promossa dall'Unione Europea - Schede scuole superiori PER SAPERNE DI PIÙ FAI COSÌ IN CUCINA I SUCCHI NON SONO TUTTI UGUALI IL SEGRETO PER VINCERE LA SETE SUCCHI DI FRUTTA Sono venduti in brick da un litro o in bottiglie grandi, e se riportano in etichetta l'indicazione “succo di frutta” devono contenere per legge - il 100% di frutta. Vengono preparati con spremute di frutta o frutta non polposa: agrumi, ananas, frutti tropicali. Troviamo anche il succo di mela “limpido”, filtrato. Spesso c'è un'aggiunta di vitamine. Lo zucchero non viene aggiunto. Le calorie sono 40-50 per 100 millilitri. Ultimamente sono state realizzate nuove combinazioni di frutta: mela e banana, con frutti di bosco, a volte anche miscele di succhi di frutta e di ortaggi come la carota. I succhi più naturali sono ottenuti non da succo concentrato e poi riportato al livello di umidità originario, ma con spremute “fresche” di solito di agrumi - sottoposte a un trattamento al calore non troppo intenso: a differenza degli altri succhi, vanno conservati in frigorifero. Che sia succo, bibita o acqua, quello che desideriamo è soprattutto far passare la sete. In effetti, esiste una formula che rende una bevanda più o meno dissetante. Vediamo che cosa comprende. SUCCO E POLPA Sono i classici succhi venduti in bottigliette, bottiglie e brick da 200 millilitri, chiamati anche nettari, a base di frutta polposa come albicocca, pesca, mela e pera. La legge impone una composizione standard con zucchero e una percentuale minima di succo definito per ogni frutto. Per questo, quando un produttore decide, per esempio, di utilizzare più frutta di quella definita per legge o di sostituire lo zucchero con succo di mela concentrato, succo d'uva o fruttosio, insomma con un dolcificante naturale alternativo, dovrà cambiare il nome in “bevanda a base di frutta”, mettendo poi in evidenza la percentuale di frutta utilizzata. Le calorie sono 50-60 per 100 millilitri. BEVANDE ALLA FRUTTA Hanno un'immagine “salutistica” data dalla diffusa presenza di vitamine, in genere nella tripletta di beta carotene (o provitamina A), vitamina C ed E, a formare la sigla ”ACE” che si legge spesso sull'etichetta di queste bibite. La loro composizione è quella più libera tra le bevande a base di frutta, e in genere hanno una percentuale di frutta non molto alta, contengono succhi ed estratti di piante molto vari, non contengono anidride carbonica e, di solito, nemmeno coloranti. Le calorie vanno da 10 a 30 a seconda che si dolcifichi con zucchero o edulcoranti sintetici. ACQUA Può sembrare ovvio, ma è l'acqua che il nostro organismo richiede in quantità: non a caso i bicchieri da bibita sono grandi, da 200 millilitri e più. Tra le diverse varietà di acqua, le più dissetanti sono quelle ricche di sali, di cui alcuni possono andare a rimpiazzare quelli persi con il sudore e la traspirazione. QUALCOSA DI ACIDO Il gusto acido rende una bevanda più dissetante, anche perché gli acidi organici come quelli degli agrumi aiutano il corpo a mantenere, anche in caso di perdite di liquidi, il proprio equilibrio acido/base. E infatti, che cosa c'è di più dissetante di un'acidula limonata? E' per questo che nella maggior parte delle bibite viene aggiunto l'acido citrico come additivo acidificante. E anche l'anidride carbonica, oltre che produrre le stimolanti bollicine, porta a un abbassamento del pH della bevanda (cioè a un aumento della sua acidità). POCO O NIENTE ZUCCHERO Bere bevande molto dolci fa… aumentare la sete. Infatti l'assorbimento dello zucchero da parte dell'organismo richiede un consumo di acqua: per questo dare la preferenza a bibite troppo zuccherate fa sì che presto si ripresenti il desiderio di bere. UN AROMA GRADEVOLE Prova a sciogliere in acqua succo di limone e un pizzico di sale da cucina: certo, sarà anche una soluzione perfetta per reidratarsi, ma a chi può venir voglia di bere? Bisogna pensare anche al gusto: un succo o un aroma estratto da erbe o altri vegetali rendono certo più gradevole una bevanda. LA GIUSTA TEMPERATURA A temperatura ambiente anche la più gradevole delle bibite risulterà poco desiderabile e, soprattutto, dolcissima: insomma, anche la temperatura fresca (ma non gelida), aiuta a far passare la sete.